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editoriali<br />
La Lega, l’Islam e i sillogismi pericolosi<br />
Chi ci segue con un minimo di<br />
continuità avrà capito da un pezzo<br />
come la pensiamo sulla questione<br />
immigrazione. In città ci sono oltre<br />
16 mila stranieri (per dare un termine<br />
di paragone non troppo casuale,<br />
la Lega Nord alle ultime europee ha<br />
preso 11 mila voti, il Pdl, cioè il partito<br />
più votato, circa 15 mila), ed era<br />
ora che qualcuno cominciasse a non<br />
considerarli solo come braccia da lavoro<br />
o, peggio, potenziali criminali.<br />
Bene ha fatto il Comune, dunque, ad<br />
organizzare sia la festa delle badanti,<br />
la prima del suo genere in Italia, sia<br />
la festa degli immigrati, riprendendo<br />
un’idea già messa in campo dalla rete<br />
dei migranti.<br />
Le due feste sono però diventate un<br />
caso politico. Il segretario cittadino<br />
della Lega Nord Alessio Sandoli ha<br />
infatti presentato una domanda di attualità<br />
chiedendosi quanto ha speso il<br />
Comune per la festa degli immigrati.<br />
E commentando: “La scorsa settimana<br />
è toccato alle badanti, probabilmente<br />
i prossimi saranno i terroristi<br />
islamici e poi le prostitute. E i vicentini?<br />
Quando il Comune penserà anche<br />
ai propri cittadini?”. Ora, dissentire<br />
dalle scelte dell’amministrazione è<br />
più che legittimo, ci mancherebbe,<br />
ma questa volta Sandoli l’ha sparata<br />
davvero grossa. E infatti la reazione<br />
veemente del sindaco, che ha parlato<br />
di dichiarazioni abominevoli e indegne<br />
di una città civile, non si è fatta<br />
attendere.<br />
Neanche un giorno di pausa, ed ecco<br />
la controreplica del segretario del<br />
Carroccio, su cui vale la pena di soffermarsi<br />
un attimo. “Tengo a precisare<br />
di non aver mai dichiarato ed equiparato<br />
le badanti alle prostitute e gli immigrati<br />
ai terroristi – ha detto Sandoli<br />
al Giornale di Vicenza -. Si tratta solo<br />
di conclusioni farneticanti del sindaco<br />
per sviare dal problema vero”. In<br />
effetti, se ci si ferma all’esame letterale<br />
delle sue dichiarazioni, Sandoli<br />
ha ragione. Ma è inutile prendersi in<br />
giro e nascondersi dietro a cavilli linguistici:<br />
il senso delle sue affermazioni<br />
era proprio quello, il parallelismo<br />
tra badanti, immigrati, prostitute e<br />
terroristi era evidente, ed è in quel<br />
senso che tutti le hanno interpretate.<br />
Sarei curioso di sapere cosa direbbe<br />
Sandoli se, usando la sua stessa logica,<br />
qualcuno si chiedesse: “Il comune<br />
ha concesso piazza Castello ad una<br />
manifestazione di leghisti, probabilmente<br />
i prossimi saranno i terroristi<br />
islamici e poi le prostitute”. E poi<br />
sostenesse, con una buona faccia di<br />
bronzo, di non aver assolutamente<br />
voluto accostare i leghisti a terroristi<br />
islamici e prostitute.<br />
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smentire il vecchio proverbio secondo<br />
cui “xe peso el tacon del sbrego”, Sandoli<br />
ha continuato. “Certo, ribadiamo<br />
la nostra convinzione, e cioè che non<br />
tutti gli islamici sono terroristi, ma<br />
che tutti i terroristi sono islamici”. Di<br />
male in peggio, a meno che Sandoli<br />
non sappia cose che negli ultimi decenni<br />
sono sfuggite a tutti – commentatori,<br />
storici e investigatori di mezzo<br />
mondo. L’Ira, tanto per dirne una,<br />
cosa sarebbe: un’organizzazione che<br />
vuole creare una repubblica islamica<br />
tra le verdi colline irlandesi? E l’Eta?<br />
Anche quelli sono pericolosi terroristi<br />
islamici che non hanno niente a che<br />
fare con l’autonomia e l’indipendenza<br />
del popolo basco? (A proposito, caro<br />
Sandoli, le dicono niente le parole<br />
autonomia e indipendenza?) E, per<br />
restare in casa nostra, le Br, il terrorismo<br />
nero, gli anni di piombo? Tutti<br />
islamici pure loro?<br />
È uno strano modo di ragionare,<br />
quello di Sandoli. Prima si difende<br />
in punta di logica, poi affonda sotto<br />
il peso di un sillogismo chiaramente<br />
strampalato. Ripagandolo con la sua<br />
stessa moneta, si potrebbe paradossalmente<br />
sostenere che non tutti i leghisti<br />
sono razzisti, ma tutti i razzisti<br />
sono leghisti; che non tutti i leghisti<br />
sono xenofobi, ma tutti gli xenofobi<br />
sono leghisti; magari anche che non<br />
tutti i leghisti sono stupidi, ma tutti gli<br />
stupidi sono leghisti (con buona pace<br />
di Carlo Maria Cipolla, che nel suo<br />
famoso saggio sulla stupidità umana<br />
sosteneva che gli stupidi sono equamente<br />
divisi in tutti i gruppi sociali).<br />
E così via, di generalizzazione in generalizzazione.<br />
Con risultati evidentemente<br />
assurdi.<br />
la lettera Tapparo<br />
Una breve replica all’articolo scoppiettante<br />
di Mannino su <strong>VicenzaPiù</strong><br />
del 13 scorso (“La vecchia babbiona”).<br />
Andrea Tapparo ed io abbiamo<br />
cercato di opporci alle logiche di<br />
svendita del territorio agli interessi<br />
forti promosse dalla amministrazione<br />
Hullweck. Operando spalla a spalla<br />
abbiamo contribuito a bloccare la<br />
cementifi cazione dell’area ex FTV ed<br />
ex Ospedale Psichiatrico. Sempre facendo<br />
politica in modo aperto, attraverso<br />
il confronto con i cittadini, nei<br />
quartieri, abbiamo cercato di contrastare<br />
– disgelandone le vergogne – i<br />
PIRUEA che Zocca e Hüllweck volevano<br />
calare sui vicentini, specie nella<br />
Circoscrizione 6.<br />
Andrea, assieme ai genitori ed ai ragazzi<br />
amanti dello skateboard, sviluppò<br />
le iniziative che hanno portato<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 2<br />
Che poi il terrorismo di matrice islamica<br />
o islamista abbia un peso sempre<br />
maggiore questo è vero. Ma anche qui<br />
si potrebbe discutere di quanto c’entri<br />
l’islam e quanto non c’entri, invece, il<br />
suo uso strumentale e politico. Perché<br />
è chiaro che il ritratto dell’islam fanatico<br />
e integralista che ci è stato regolarmente<br />
propinato negli ultimi anni, pur<br />
avendo delle basi oggettive, è soprattutto<br />
funzionale a ben precisi interessi<br />
politici, militari ed economici. A tanti<br />
paladini della libertà, della democrazia<br />
e dei diritti umani, interessa prima di<br />
tutto il controllo sulle zone cruciali del<br />
mondo. Ma qui ci si addentrerebbe in<br />
un discorso troppo lungo, e forse anche<br />
troppo complesso per chi ama i<br />
sillogismi tagliati con l’accetta.<br />
Infi ne, l’ultima annotazione per Davide<br />
Lovat, altro esponente della<br />
Lega intervenuto a difesa di Sandoli.<br />
Criticando Variati e un suo accenno<br />
al Vangelo (quello in cui Gesù dice<br />
“Ero straniero e mi avete accolto”),<br />
Lovat avverte che, se comincia lui<br />
a citare Sacre Scritture, Padri della<br />
Chiesa ed encicliche, molti cattolici<br />
progressisti “si stupirebbero di<br />
scoprire una religione cattolica in<br />
sintonia con l’essere leghista”. Sarà.<br />
Io non posso certo vantare la preparazione<br />
teologica di Lovat, ma se c’è<br />
una cosa, una sola, che credo di aver<br />
capito dalla lettura dei Vangeli, è che<br />
parlano dalla prima all’ultima riga di<br />
un messaggio di accoglienza e condivisione.<br />
Che non sono esattamente<br />
le parole d’ordine della Lega. Poi,<br />
naturalmente, sarò io a sbagliarmi, e<br />
Lovat e il suo latinorum ad essere nel<br />
Giusto sulla Via della Verità.<br />
Luca Matteazzi<br />
e i giovani dimenticati<br />
alla realizzazione della pista nel parco<br />
delle ex-Fornaci, anche se la sua conformazione<br />
attuale richiede esperienza<br />
ed abilità sopra la media. Un punto<br />
sventolato a favore della giunta Variati<br />
che ha però ha queste, e solo queste,<br />
radici.<br />
Come tutti coloro che fanno politica<br />
per passione e per ideale egli ha dovuto<br />
contemperare politica e famiglia<br />
e così ha preferito -giustamente- di<br />
non comprimere troppo il suo “mestiere”<br />
di marito e padre: una scelta<br />
di umanità. Facendo parte, come me,<br />
di Sinistra e Libertà, un partito che<br />
soffre la colpevole cecità dei mezzi di<br />
informazione, non é più illuminato<br />
dai rifl ettori che su di lui erano accesi<br />
quand’era capogruppo dei DS in Circoscrizione<br />
6.<br />
Fulvio Rebesani