16 giugno 2007 - VicenzaPiù
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Direttore editoriale Giovanni Coviello Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona Anno 2 - Numero 63 - Sabato <strong>16</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2007</strong><br />
Il controcanto<br />
di Giovanni Coviello<br />
Giuliano Zoso, prestigioso vicentino<br />
doc, per 5 mandati parlamentare<br />
della Repubblica, ‘vecchio’<br />
democristiano, editorialista de La<br />
Domenica di Vicenza - il settimanale<br />
dello stesso gruppo editoriale a<br />
cui fa capo anche la proprietà de Il<br />
Giornale di Vicenza e a cui risponde<br />
il suo direttore Giulio Antonacci - è<br />
stato ‘licenziato in tronco’. Se finora<br />
erano stati permessi (tollerati?), da sabato 2 <strong>giugno</strong><br />
i suoi frizzanti, liberi e spesso irriverenti commenti<br />
sulle Cose vicentine non compaiono più sul settimanale<br />
diretto da Luca Ancetti. Cancellati, dopo 7 anni<br />
di presenza ininterrotta per stimolare riflessioni e discussioni<br />
da parte di un grande, vecchio saggio, che<br />
proprio per questo si poteva permettere (o pensava di<br />
potersi permettere) di dire semplicemente quello che<br />
pensava, anche contro i potenti di turno.<br />
&<br />
(continua a pagina 7)<br />
COPPIELLO GIOVANNI s.n.c. Via S.G. Barbarigo, 26<br />
35010 VIGONZA (PD) tel. 049/725596 - Fax 049/8930525<br />
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Poltronissime<br />
Si è riacceso lo scontro tra il governatore Galan e i vertici di Assindustria per il controllo della città<br />
L’esito dipenderà da come gli Industriali gestiranno le poltrone eccellenti:<br />
la presidenza dell’Associazione, la Camera di Commercio, il candidato sindaco,<br />
gli organi di informazione. E soprattutto dalle ambizioni di Calearo<br />
a pagina 4 e 11<br />
Sprechi<br />
e privilegi,<br />
i politici<br />
vicentini si<br />
confessano<br />
da pagina 5<br />
Solidale<br />
è bello:<br />
spopolano<br />
i gruppi<br />
di acquisto<br />
a pagina 22<br />
EURO<br />
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Una città<br />
ad ostacoli:<br />
una<br />
giornata<br />
da disabili<br />
da pagina 8<br />
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3 opinioni <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Il presidente della Territorio interviene sul caso villa Rossi. “L’assessore non ha il coraggio di portare la delibera in consiglio”<br />
Alifuoco replica a Bisazza: “In commissione nessun ritardo”<br />
Nella complessa vicenda urbanistica<br />
di Villa Rossi, la villa ai piedi di<br />
Monte Berico che Pino Bisazza ha<br />
trasformato nella sede della Trend,<br />
il ruolo della commissione territorio<br />
del Comune è stato uno dei più discussi.<br />
L’assessore all’edilizia privata<br />
Michele Dalla Negra, dalle pagine<br />
del Giornale di Vicenza, l’ha definita<br />
un “tribunale del popolo”. E lo stesso<br />
Bisazza, nell’intervista che ci ha rilasciato<br />
due settimane fa, ha attribuito<br />
alla commissione una buona fetta<br />
di responsabilità per il ritardo nella<br />
concessione del cambio di destinazione<br />
d’uso (la villa, ricordiamo, ha<br />
una destinazione d’uso residenziale,<br />
ma l’azienda ne ha fatto la propria<br />
sede direzionale prima che arrivassero<br />
le necessarie autorizzazioni).<br />
“La nostra richiesta è bloccata da un<br />
anno e mezzo in commissione territorio,<br />
chieda a loro come mai”, ha<br />
detto l’ex presidente dell’Associazione<br />
Industriali.<br />
Parole che non hanno fatto piacere ai<br />
membri della commissione territorio.<br />
Che, per voce del presidente Ubaldo<br />
Alifuoco, difendono con vigore il loro<br />
operato. “La commissione territorio<br />
del 21 settembre 2005 (presenti l’ingegner<br />
Pasini, dirigente del settore<br />
edilizia privata, e assente l’assessore<br />
Dalla Negra) ha discusso per la prima<br />
volta l’oggetto riguardante - scrivono<br />
i commissari in una lettera indirizzata<br />
al presidente del consiglio comunale<br />
e al sindaco -. Alcuni consiglieri<br />
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ALESSIO MANNINO<br />
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ILARIO TONIELLO<br />
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Ubaldo Alifuoco<br />
hanno chiesto come mai veniva portata<br />
una delibera per un cambio di<br />
destinazione d’uso da residenziale a<br />
direzionale sapendo che l’attività direzionale<br />
era già in atto<br />
da tempo. Poiché sul<br />
punto non venivano<br />
risposte chiare e rassicuranti,<br />
il dirigente<br />
ritirava la delibera per<br />
effettuare una serie di<br />
passaggi con l’ufficio<br />
legale”.<br />
Fatti, personaggi e vita vicentina<br />
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Associato all’USPI<br />
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della stampa n.8857 del 15-12-2000<br />
“Da quella data – continua<br />
la lettera - la<br />
commissione territorio<br />
non ha mai ricevuto i<br />
chiarimenti richiesti<br />
e l’assessore non ha mai riproposto<br />
l’esame della deliberazione; addirittura,<br />
a conferma della mancanza di<br />
chiarezza giuridica sull’oggetto, il 29<br />
marzo 2006 il dirigente Pasini chie-<br />
Redazione sportiva<br />
TOMMASO QUAGGIO<br />
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via Tavagnacco, 61 33100 Udine<br />
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nr. 736/03 del 29/09/2003<br />
Supplemento della Cronaca di Trento<br />
del 3 febbraio <strong>2007</strong><br />
Dalla Negra<br />
ha le mani<br />
legate?<br />
Non è<br />
vero, come<br />
dimostra il<br />
regolamento<br />
del consiglio<br />
comunale<br />
deva al segretario generale Macchia<br />
la restituzione della pratica per un<br />
riesame da parte degli uffici”.<br />
La commissione, dunque, non ha in<br />
alcun modo rallentato l’iter del provvedimento.<br />
“In sostanza – aggiunge<br />
Alifuoco -, Pasini, subito dopo che la<br />
Giunta ha varato il provvedimento,<br />
si riprende la delibera. E quindi la<br />
commissione non ha mai riavuto il<br />
documento. Motivo per cui non ha<br />
assolutamente fermo l’oggetto, come<br />
dice Bisazza nella sua intervista”.<br />
La prova, se ancora ce ne fosse bisogno,<br />
è in un articolo del regolamento<br />
del consiglio comunale. “L’articolo 15<br />
comma 3 – prosegue la denuncia dei<br />
commissari -, consente<br />
alla Giunta e quindi<br />
all’assessore Dalla Negra<br />
di poter mettere<br />
una delibera all’ordine<br />
del giorno del Consiglio<br />
Comunale anche<br />
senza il parere della<br />
commissione territorio<br />
quando siano trascorsi<br />
venti giorni senza che<br />
la commissione abbia<br />
espresso un parere. E’<br />
quindi totalmente priva<br />
di fondamento l’affermazione<br />
di Dalla Negra secondo la<br />
quale la commissione territorio non<br />
consentirebbe al consiglio comunale<br />
di poter esaminare l’oggetto in modo<br />
che ciascuno si prenda le proprie responsabilità”.<br />
Riassumendo, quindi, la commissione<br />
territorio non ha più in mano<br />
la delibera riguardante la villa di Bisazza<br />
da oltre un anno, e l’assessore<br />
potrebbe portare il provvedimento in<br />
consiglio in qualsiasi momento anche<br />
senza ripassare dalla Territorio.<br />
Conclusione: “Bisazza non è informato<br />
bene o ha informatori che gli<br />
raccontano versioni inventate al fine<br />
di giustificarsi – sottolinea Alifuoco<br />
-. In sostanza Dalla Negra vuole apparire<br />
come quello che ce l’ha messa<br />
tutta ma poi è la commissione territorio<br />
che blocca. Balle. Dalla Negra può<br />
portare la delibera in commissione o<br />
può anche prescinderne perché sono<br />
trascorsi i venti giorni. Ma non ha il<br />
coraggio di farlo perché pensa che<br />
verrà bocciata anche dai suoi. Sottolineo<br />
che un assessore che si comporta<br />
così è scorretto verso il cittadino, che<br />
attende risposta al suo problema, e<br />
anche verso i suoi colleghi in commissione.<br />
Per quanto riguarda Bisazza, se<br />
ha altri dubbi può venire in commissione<br />
e il confronto con i commissari<br />
gli confermerà come stanno le cose.<br />
Sempre che voglia la verità e non sollevare<br />
polemiche verso chi ha fatto<br />
puntualmente il proprio dovere”.<br />
L.M.<br />
2005<br />
Cronologia essenziale<br />
(ricostruita da Ubaldo Alifuoco)<br />
06 luglio. Decisione di Giunta<br />
263 in cui si approva la relazione<br />
del settore edilizia privata del<br />
23.06.2005. In pratica il settore<br />
edilizia privata propone alla<br />
Giunta di accettare la richiesta<br />
della Immobiliare alle Scalette<br />
di P. Biscazza volta a cambiare<br />
la destinazione d’uso da residenziale<br />
a direzionale.<br />
21 settembre. Riunione della<br />
Commissione Territorio. Vari<br />
consiglieri hanno richiesto chiarimenti<br />
per capire cosa stavano<br />
votando. Tra l’altro si faceva notare<br />
che la richiesta di cambio<br />
di destinazione non aveva senso<br />
visto che l’attività direzionale<br />
era già in corso da tempo ed addirittura<br />
la sede Trend era stata<br />
ufficialmente inaugurata.<br />
29 settembre. Sopralluogo del<br />
settore edilizia privata dal quale<br />
risulta che vi sono difformità e<br />
che l’attività direzionale è già in<br />
atto<br />
5 ottobre. Il dirigente Pasini<br />
avvia il procedimento amministrativo<br />
ai sensi dell’art. 7 e segg.<br />
della Legge 2412/90 comunicando<br />
all’Immobiliare alle Scalette<br />
sas i rilievi mossi a seguito del<br />
sopralluogo tecnico<br />
10 ottobre. Lo Studio Veller<br />
(architetto) scrive al Sindaco di<br />
Vicenza in merito al sopralluogo<br />
effettuato dai tecnici comunali<br />
con lo scopo di giustificare le difformità.<br />
Nel merito, Veller spiega<br />
le seguenti questioni:<br />
- “è stata presentata una variante<br />
in corso d’opera con la richiesta<br />
di cambio di destinazione d’uso<br />
in data 11 ottobre 2004 che non è<br />
arrivata a buon fine a tutt’oggi”<br />
- i lavori procedevano speditamente<br />
e si è creata l’impossibilità<br />
di conciliare i tempi della<br />
burocrazia con le esigenze del<br />
cantiere. In pratica “i lavori di<br />
restauro sono finiti prima che<br />
arrivasse il permesso relativo<br />
alla variante per il cambio di<br />
d.u.”<br />
12 dicembre. l’Assessore Dalla<br />
Negra chiede parere all’avvocatura<br />
comunale circa la competenza<br />
del Consiglio Comunale<br />
sulla pratica in questione<br />
Michele Dalla Negra<br />
2006<br />
11 gennaio. l’Avvocatura comunale<br />
risponde con un parere secondo<br />
il quale l’atto dirigenziale non<br />
è emanabile se prima non vi è un<br />
pronunciamento del Consiglio comunale.<br />
25 gennaio l’arch. Veller<br />
per conto della Immobiliare Alle<br />
Scalette sas sollecita all’Assessore<br />
Dalla Negra la conclusione dell’istruttoria<br />
e l’invio dell’oggetto al<br />
C.C.<br />
22 marzo. Decisione di Giunta,<br />
con delibera adottata e firmata<br />
da Soave e Pasini, con cui si prende<br />
atto del provvedimento per il<br />
cambio di destinazione d’uso da<br />
residenziale a direzionale di Villa<br />
Rossi, e si invia al presidente del<br />
Consiglio comunale per l’iscrizione<br />
previo parere della Commissione<br />
Territorio<br />
29 marzo. Lettera dell’ing. Pasini<br />
al Segretario Generale Macchia<br />
con cui si invita a restituire la pratica<br />
per un riesame da parte degli<br />
uffici.<br />
13 luglio. Commissione Territorio<br />
con la presenza dell’assessore Dalla<br />
Negra. L’assessore spiega l’operazione<br />
e sostiene l’assoluta regolarità<br />
della procedura.<br />
Intervengono poi l’ing. Pasini e il<br />
dott. Soave. Soave chiarisce che si<br />
tratta di un cambio d’uso con opere<br />
e che la deliberazione è “in sanatoria”.<br />
Egli spiega che ci sono abusi<br />
sostanziali e abusi formali. In<br />
pratica si tratta di un abuso formale<br />
per assenza di titolo e conformità<br />
alle norme. Egli chiarisce che<br />
questo abuso può essere sanato dal<br />
dirigente. A questo punto la Dal<br />
Lago e altri consiglieri dicono che<br />
se la cosa può essere risolta per via<br />
dirigenziale non si capisce il motivo<br />
per cui l’oggetto è stato portato in<br />
Commissione Territorio.
4 fatti¬izie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Di Alessio MAnnino<br />
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Ma perché<br />
Giancarlo Galan,<br />
il Galan<br />
Grande, l’onnipotenteGovernatore<br />
al terzo<br />
mandato, si<br />
accapiglia con<br />
fare così acrimonioso<br />
contro chi comanda<br />
a Vicenza? Una provincia dove<br />
il centrodestra - di cui lui in<br />
Veneto è il pontefice massimo<br />
– sbanca regolarmente ogni tornata<br />
elettorale e incorona il suo<br />
partito, Forza Italia, in un indiscutibile<br />
primo posto. Ce l’ha<br />
coi vicentini, il Doge Azzurro?<br />
Il caso Vicenza<br />
Non esattamente. Il duello rusticano<br />
tra il partito berlusconiano<br />
di osservanza galaniana (che ha<br />
il suo dominus locale nell’euroonorevole<br />
Lia Sartori) e i vertici<br />
di Assindustria (la coppia di ferro<br />
Calearo-Amenduni) lo abbiamo<br />
a lungo sviscerato nelle ultime<br />
settimane: la tormentata e<br />
discussa proroga straordinaria<br />
all’inquilino di Palazzo Bonin<br />
Longare, il ricorso giudiziario<br />
dell’outsider Zampieri e soprattutto<br />
quello in arrivo di Elio<br />
Marioni (considerato vicino alla<br />
Sartori), la guerriglia quotidiana<br />
ingaggiata con il Giornale di<br />
Vicenza, gazzetta assindustriale<br />
che non ha lesinato attacchi in<br />
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Il governatore sferra un attacco preventivo ad Assindustria,<br />
sempre più incline alla “spallata”<br />
L’ira del Galan Grande<br />
e il duello con Calearo<br />
Il governatore della Regione Giancarlo Galan (a sinistra) e il presidente di Assindustria Vicenza Massimo Calearo<br />
prima pagina alla leadership<br />
forzista, e da ultimo impegnata<br />
in un’inchiesta a puntate<br />
sul project financing della Pedemontana<br />
veneta, tacciato di<br />
prendere la sospetta strada dei<br />
soliti privati legati a filo doppio<br />
con la politica (come, guarda<br />
caso, lo studio Altieri di Thiene,<br />
il cui titolare era il compagno<br />
della Sartori). Una guerra di posizione<br />
che va avanti da anni per<br />
mettere le mani sul tesoro politico<br />
di proprietà Assindustria:<br />
il monopolio di fatto dell’informazione<br />
vicentina. E fin qui è la<br />
posta in gioco tutta locale. Ma<br />
non c’è solo questo: l’associazione<br />
di piazza Castello è la ter-<br />
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za in Italia per fatturato dei suoi<br />
iscritti e il suo peso all’interno<br />
di Confindustria è notevole.<br />
Tanto è vero che Calearo è diventato<br />
presidente nazionale di<br />
Federmeccanica, una delle più<br />
delicate sezioni dell’industria<br />
italiana. Aprire una breccia nel<br />
regno di Sua Maestà Cordero di<br />
Montezemolo facendovi infiltrare<br />
truppe fresche dai labari<br />
azzurri sarebbe un colpaccio da<br />
servire agghindato di polenta<br />
e cortesia veneta al Gran Capo<br />
Silvio.<br />
La “cupola”<br />
Per tutte queste ragioni Galan<br />
l’ha giurata a Calearo e ai<br />
suoi – in primis al direttore del<br />
Giornale di Vicenza, Giulio Antonacci<br />
– arrivando a parlare di<br />
una “cupola” che terrebbe sotto<br />
scacco la città del Palladio. Menarin,<br />
neo-presidente della Fiera<br />
entrata nell’orbita degli industriali<br />
e loro uomo di fiducia, l’ha<br />
accusato di essere un “razzista”,<br />
un intollerante prevaricatore<br />
che non accetta che non gli si<br />
obbedisca. Galan non s’è svegliato<br />
un buon mattino con la<br />
luna storta contro Vicenza. Galan<br />
conduce una battaglia di potere<br />
uguale e contraria a quella<br />
della cordata che fa riferimento<br />
a Calearo e che come portavoce<br />
ha Antonacci e Menarin. E questo<br />
perché non si fa una ragione<br />
del fatto che in un’enclave occupata<br />
dal centrodestra debba<br />
fare il bello e il cattivo tempo<br />
un’alleanza di imprenditori (il<br />
Quadrilatero Calearo-Amenduni-Ingui-Mezzalira,<br />
con Zo-<br />
nin esterno e non belligerante)<br />
anziché i partiti, o meglio, il<br />
suo partito, Forza Italia. E’ una<br />
storia vecchia come il cucco: i<br />
politici e i capitani d’impresa<br />
giocano una perenne partita a<br />
scacchi su quale dei due gruppi<br />
debba prevalere sull’altro. Ora,<br />
non è che Calearo amoreggi col<br />
centrosinistra, benché il suo<br />
nume tutelare, Montezemolo,<br />
da bravo erede di casa Agnelli<br />
sia governativo a prescindere<br />
dal colore del governo. E’ che<br />
la classe imprenditoriale, oggi,<br />
aspira e traffica per soverchiare<br />
quella politica, e il j’accuse dalla<br />
curiosa tempistica di fine mandato<br />
del regale Cordero contro<br />
la casta sprecona<br />
e corrotta è stato il<br />
segnale che ha fatto<br />
drizzare le orecchie<br />
a chi, delle esigenze<br />
e dei lamenti<br />
del ceto padronale,<br />
intende conservare<br />
la rappresentanza<br />
di riferimento.<br />
Cioè appunto Forza<br />
Italia. Ecco il perché<br />
dell’accelerata<br />
furiosa di Galan: il<br />
timore che la pre-<br />
miata ditta Confindustria si<br />
metta in proprio e scavalchi,<br />
magari scendendo direttamente<br />
‘in campo’, la ragione sociale<br />
del Cavaliere e dei sui vassalli e<br />
dogi.<br />
L’incognita Calearo<br />
Che farà Calearo l’anno prossimo,<br />
quando non potrà più<br />
accampare diritti e ulteriori<br />
Una guerra<br />
di posizione<br />
per il tesoro<br />
politico di<br />
Assindustria:<br />
il monopolio<br />
della<br />
informazione<br />
vicentina<br />
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proroghe sul trono di Assindustria?<br />
Ce lo immaginiamo, Galan,<br />
che nell’incertezza di avere<br />
una risposta a questa domanda<br />
decide così di partire all’offensiva<br />
con un fuoco di sbarramento<br />
che metta da subito in chiaro<br />
che chi voglia impadronirsi dei<br />
palazzi della politica deve pagare<br />
pedaggio al partito azzurro.<br />
In questo risiko dall’esito imprevedibile<br />
s’è infilata Alleanza<br />
Nazionale, sempre più vicina<br />
alla lobby industriale. Non è<br />
un caso che si sia fatta avanti<br />
nel rivendicare la candidatura a<br />
sindaco per l’anno prossimo. E’<br />
tutto da vedere, tuttavia, quanto<br />
lungo è il fiato di questa pericolosa<br />
posizione che mette Berlato<br />
e le due doppiette aenniste in<br />
oggettiva rotta di collisione con<br />
l’alleato forzista. Dalla loro, Galan<br />
e la Sartori hanno i numeri:<br />
l’elettorato di centrodestra ha<br />
il suo baricentro in Forza Italia,<br />
punto. Ma se i poteri forti<br />
locali riusciranno a piegare gli<br />
strepiti galaniani, i due dovranno<br />
scendere a patti. Molto<br />
dipenderà dall’evoluzione del<br />
quadro politico nazionale: se il<br />
governo Prodi non dovesse farcela<br />
a superare il secondo anno,<br />
il rimescolamento di carte che<br />
ne seguirebbe potrebbe aprire<br />
varchi all’intraprendenza degli<br />
industriali. Quel che è certo è<br />
che anche qui a Vicenza il match<br />
elettorale vedrà sempre centrodestra<br />
e centrosinistra l’un<br />
contro l’altro armato.<br />
La differenza la<br />
faranno il ruolo e<br />
le scelte di Palazzo<br />
Bonin Longare: un<br />
esponente degli imprenditoricandidato<br />
sindaco (magari<br />
lo stesso Calearo, se<br />
non si sarà già installato<br />
in qualche<br />
altra poltrona, vedi<br />
pagina 11)? Il salto<br />
del fosso e la benedizioneassindustriale<br />
di un cartello Ulivo-Carollo-Udc<br />
(come, fatte le debite<br />
differenze, avvenne nel 1998,<br />
quando il Giornale di Vicenza<br />
tifava per il centrosinistra contro<br />
Hullweck)? Oppure – forse<br />
la previsione più probabile – un<br />
compromesso fra nemici, tra<br />
Sartori-Galan e il potente Quadrilatero?<br />
Ne vedremo delle<br />
belle.
5 approfondimenti <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
RISTORANTE<br />
PIZZERIA<br />
SPECIALITÀ<br />
PESCE<br />
GIADA MONTE BERICO s.r.l.<br />
Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza<br />
Tel 0444 235470<br />
info@aisettesanti.it – www.aisettesanti.it<br />
Chiuso il lunedì<br />
La Buon Costume della politica corrotta<br />
ha imperversato per settimane<br />
e settimane contro la casta dei privilegiati<br />
eletti (più dai partiti che non<br />
dai cittadini, a dirla tutta). Dal fortunatissimo<br />
‘libro nero’ degli sprechi<br />
pubblici di Gian Antonio Stella<br />
e Sergio Rizzo fino all’intemerata<br />
traboccante di indignazione del presidente<br />
di Confindustria Luca Cordero<br />
di Montezemolo, è stato tutto<br />
un ‘dàlli all’untore’, un’orchestra di<br />
accuse al Palazzo che ricorda molto<br />
la corale rabbia levatasi nel biennio<br />
fatale di Tangentopoli, nel 1992-93.<br />
Solo che allora montava uno scandalo<br />
di proporzioni gigantesche<br />
che investiva l’intero sistema partitocratrico<br />
dalla fondamenta, e non<br />
a caso ne spazzò via buona parte.<br />
Oggi dobbiamo ‘accontentarci’ delle<br />
Le domande<br />
1Quali sono, secondo<br />
lei, i veri sprechi della<br />
politica?<br />
2Elenchi stipendio, benefit<br />
e agevolazioni di<br />
qualsiasi tipo derivanti<br />
dalla sua condizione di<br />
rappresentante eletto.<br />
3Come mai, secondo<br />
lei, è venuta fuori proprio<br />
ora la campagna<br />
moralizzatrice contro i privilegi<br />
dei politici?<br />
Onorevoli e consiglieri vicentini spiegano con dovizia di particolari<br />
prebende e sprechi. Perché l’indignazione del <strong>2007</strong> non è quella del ‘92<br />
Campagna anti-sprechi. La politica<br />
gioca a moralizzare se stessa<br />
intercettazioni di Fassino e D’Alema<br />
con Ricucci e Consorte sulle scalate<br />
Unipol-Rcs e, nonostante i paragoni<br />
che si sentono da più parti, non si<br />
vede proprio da quale inchiesta giudiziaria<br />
potrebbe dare uno scossone<br />
simile a quello di quindici anni fa.<br />
Abbiamo chiesto ai consiglieri regionali,<br />
ai deputati e agli europarlamentari<br />
vicentini quanto guadagnano<br />
e cosa ne pensano della<br />
campagna lanciata contro i “costi<br />
della politica”, gli sprechi, i privilegi<br />
degli eletti. Non tutti ci hanno<br />
risposto, ma tra chi lo ha fatto c’è<br />
stato chi non si è nascosto dietro<br />
frasi di circostanza e formule consunte.<br />
E ha snocciolato dati e cifre<br />
precise. Ecco cosa ci hanno detto.<br />
A.M.<br />
4Quanto conta l’elemento<br />
di potere “informale”<br />
e privato<br />
- conoscenze, amicizie,<br />
parentele, proprietà o interessi<br />
personali dovuti alla<br />
propria attività professionale<br />
ed economica - nella<br />
carriera di un politico?<br />
5Più che di crisi della<br />
politica, non si dovrebbe<br />
parlare di crisi<br />
di rappresentanza, cioè<br />
della democrazia?<br />
Vicenza<br />
Contrà F. del Gambero, 26<br />
0444 545378<br />
il buon gelato artigiano<br />
Achille Variati<br />
Capogruppo Ulivo in consiglio regionale<br />
1. Inefficienza, scarsa qualità, impreparazione<br />
e un sistema troppo<br />
complesso di strutture che accompagna<br />
gli eletti nelle istituzioni. Un<br />
apparato che ha costi elevati, non<br />
giustificabili per i modesti risultati<br />
che tali strutture producono. Sono<br />
costi impropri per la Pubblica Amministrazione,<br />
tutti a carico del cittadino<br />
contribuente (commissioni e<br />
sottocommissioni inutili, portaborse…).<br />
2. Ritengo opportuno fare chiarezza,<br />
perché non ho nulla da nascondere.<br />
Ecco quanto compare nel<br />
cedolino del mese di maggio <strong>2007</strong>:<br />
il mio stipendio lordo è di 7.607,37<br />
euro, sul quale vi è una trattenuta<br />
di circa il 40%. Ciò produce un<br />
netto di 4.564,42 euro. Su questo<br />
netto vi è un’ulteriore trattenuta<br />
mensile di 1.6<strong>16</strong>,12 euro, destinata<br />
al futuro assegno vitalizio (che,<br />
per quanto mi riguarda, mi darà<br />
dei benefici dopo aver recuperato<br />
quanto versato nei 15 anni in Consiglio<br />
Regionale solo dopo i 75 anni<br />
di età), che verrà ricevuto a partire<br />
dal sessantesimo o dal sessantacinquesimo<br />
anno di età, a seconda<br />
delle legislature svolte dal consigliere<br />
regionale. Vanno ancora tolti<br />
circa 600 euro al mese di trattenuta<br />
obbligatoria Inps, per la mia aspettativa<br />
non retribuita, relativa alla<br />
mia attività professionale (dirigente<br />
di banca). Dal mio compenso se ne<br />
vanno anche 1.200 euro al mese di<br />
contributo volontario al mio partito<br />
(La Margherita). Restano alla fine<br />
1.148 euro, ai quali si aggiungono<br />
i rimborsi per le spese di trasporto<br />
Vicenza-Venezia (pari alla tabella<br />
Aci) di euro 1.338. è questa<br />
però una semplice partita di giro,<br />
perché tanto incassato equivale a<br />
tanto speso per benzina, tagliandi<br />
e per la completa usura dell’auto<br />
(valore circa 30.000 euro) che in<br />
5 anni, con oltre 270.000 km, va<br />
rottamata. Si aggiunge poi una indennità<br />
di circa 4.700 euro di diaria<br />
e missioni per le spese di vitto<br />
e alloggio a Venezia (spese assai<br />
elevate se uno non mangia solo<br />
panini): spese vive per riunioni, incontri<br />
e quant’altro. Su questa cifra<br />
il consigliere fa risparmi, anche se<br />
vanno ammortizzate le spese reali<br />
di campagna elettorale, quasi mai<br />
inferiori ai 50.000 euro. Conclusione:<br />
resta uno stipendio reale di<br />
circa 4.000/4.500 euro, per dodici<br />
mensilità, inferiore a quello che io<br />
avrei avuto facendo il dirigente di<br />
banca, con molti meno problemi.<br />
Ma questa è una scelta mia. Altri<br />
benefit per un consigliere regionale<br />
sono: un motoscafo-navetta<br />
a disposizione di consiglieri e dipendenti<br />
regionali per il trasporto, a<br />
orari fissi, da piazzale Roma a San<br />
Marco; un posto auto pagato dalla<br />
Regione nel garage comunale di<br />
piazzale Roma; il pedaggio autostradale<br />
Vicenza-Venezia. Ovviamente,<br />
riceve gli stessi soldi e gli<br />
stessi benefit sia chi è impegnato a<br />
tempo pieno come me e frequenta<br />
con rigore – giornalmente - le sedi<br />
veneziane, sia chi mantiene in contemporanea<br />
un altro lavoro retribuito,<br />
sia chi è già in pensione, sia chi<br />
fa il lavativo.<br />
3. Perché si votava sperando che,<br />
dopo il polverone, tutto rimanesse<br />
come prima. Io invece ritengo che<br />
questa volta la richiesta di sobrietà<br />
e rigore da parte dei cittadini debba<br />
produrre risultati concreti, ridu-<br />
RISTORANTE<br />
PIZZERIA<br />
Sergio Berlato<br />
Parlamentare europeo Alleanza Nazionale<br />
1. Ritengo che qualsiasi utilizzo di risorse<br />
pubbliche non finalizzato a fornire<br />
risposte concrete alle esigenze<br />
dei cittadini sia da considerarsi uno<br />
spreco inaccettabile.<br />
2. Tutti i deputati italiani al Parlamento<br />
Europeo percepiscono un<br />
compenso erogato mensilmente dal<br />
Ministero dell’Economia e delle Finanze<br />
che si aggira tra i 6.847 euro<br />
e i 7.096 euro. Tutti i deputati al Parlamento<br />
europeo beneficiano inoltre<br />
del rimborso delle spese effettivamente<br />
sostenute per lo volgimento<br />
del loro mandato.<br />
3. Ben venga ogni tipo di iniziativa<br />
mirante a richiamare, chiunque operi<br />
nelle istituzioni, al rispetto dei principi<br />
della moralità, dell’onestà, della correttezza<br />
e del rispetto delle leggi. Mi<br />
auguro che questo non riguardi solo<br />
i cittadini eletti nelle istituzioni ma an-<br />
che coloro che fanno parte dell’apparato<br />
burocratico operante in ogni<br />
settore delle stesse.<br />
4. Tutte le conoscenze di una persona<br />
che decide di fare politica possono<br />
essere strumenti aggiuntivi che<br />
elevano la qualità e la quantità di<br />
risposte da fornire ai cittadini. Se poi<br />
qualcuno fa di queste conoscenze un<br />
uso improprio o illegittimo, questo fa<br />
parte della responsabilità individuale<br />
del singolo soggetto. Né più e né<br />
meno di quanto avviene nello svolgimento<br />
di qualsiasi altra attività.<br />
5. Chi fa politica è espressione diretta<br />
di chi esprime il proprio consenso<br />
politico. Essere maggiormente informati<br />
sull’operato di coloro che abbiamo<br />
votato e continuiamo a votare,ci<br />
permetterebbe di scegliere meglio<br />
coloro che vengono mandati a rappresentarci<br />
nelle istituzioni. Del resto<br />
SPECIALITÀ<br />
PESCE<br />
GIADA MONTE BERICO s.r.l.<br />
Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza<br />
Tel 0444 235470<br />
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Chiuso il lunedì<br />
cendo le spese della politica, pur<br />
lasciando uno stipendio dignitoso<br />
per un lavoro assai delicato qual è<br />
quello di fare leggi per l’intera comunità.<br />
Bisogna anche aggiungere<br />
che chi chiede aspettativa dalla propria<br />
azienda per fare il consigliere<br />
regionale e se ne allontana per 5 o<br />
10 anni, spesso viene estromesso<br />
in via definitiva dalla carriera aziendale,<br />
negandogli i legittimi avanzamenti<br />
che avrebbe avuto se fosse<br />
rimasto al lavoro. Anche se questo,<br />
ovvio, fa parte della libera scelta di<br />
ciascuno.<br />
4. Per me assolutamente nulla.<br />
5. Certo. Quando la critica verso i<br />
rappresentanti delle istituzioni diventa<br />
così forte da divenire delegittimazione,<br />
nasce un problema<br />
serio di democrazia. Ricordo che<br />
dalla debolezza della democrazia<br />
e dal populismo – la storia insegna<br />
– sono nate grandi tragedie per<br />
l’umanità.<br />
non possiamo continuare a votare le<br />
stesse persone e lamentarci del fatto<br />
che sono le stesse persone a rappresentarci.
6 approfondimenti <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Lalla Trupia<br />
deputata Sinistra Democratica<br />
1. Gli sprechi della politica<br />
richiedono riforme serie di<br />
carattere costituzionale e istituzionale.<br />
Le più importanti<br />
sono: - la riduzione drastica<br />
del numero dei parlamentari, il<br />
ridimensionamento degli eletti<br />
nelle istituzioni locali e nazionali,<br />
la rinuncia al bicameralismo<br />
perfetto e la trasformazione<br />
del Senato in Camera delle<br />
Regioni. Un primo atto, come<br />
abbiamo proposto noi di Sinistra<br />
Democratica al Governo<br />
Prodi, sarebbe quello di portare<br />
a 15 i Ministri e di dimezzare<br />
il numero scandaloso dei sottosegretari,<br />
che ha raggiunto<br />
con questo governo il record<br />
storico di 102; - una semplificazione<br />
istituzionale, dal numero<br />
delle Circoscrizioni, in<br />
rapporto agli abitanti, all’eliminazione<br />
delle Comunità montane<br />
fasulle o delle Province<br />
risultanti inutili e costose. Poi:<br />
- risparmiare sulle spese esorbitanti,<br />
nelle istituzioni e negli<br />
enti pubblici, per consulenze,<br />
privilegiando l’utilizzo delle<br />
persone e delle strutture preposte<br />
a questo compito; naturalmente<br />
va posta la parola<br />
fine ai compensi d’oro di manager<br />
pubblici, spesso pagati<br />
profumatamente per risultati<br />
tutt’altro che eccellenti; - lavorare<br />
davvero a una riforma seria<br />
dei costi della politica, separando<br />
quelli che sono i costi<br />
necessari dagli sprechi che<br />
servono fondamentalmente a<br />
mantenere le macchine di potere<br />
dei politici e dei partiti. Tra<br />
questi ultimi, il finanziamento<br />
di giornali che non hanno un<br />
mercato autonomo, i privilegi<br />
che gridano vendetta a Dio<br />
e fanno arrabbiare i cittadini,<br />
rendendo i costi della politica<br />
TRASPARENTI e dunque<br />
controllabili.<br />
2. Il trattamento economico<br />
dei deputati è composto da tre<br />
voci:<br />
• l’indennità, che è pari a<br />
5486,58 euro al netto delle ritenute<br />
previdenziali (€ 784,14) e<br />
assistenziali (€ 526,66), della<br />
quota contributiva per l’assegno<br />
vitalizio (€ 1.006,51) e della<br />
ritenuta fiscale (€ 3899,75);<br />
• la diaria, pari a € 4003,11<br />
mensili, con una riduzione di €<br />
206,58 per ogni giorno di assenza<br />
del deputato per il 70%<br />
delle votazioni;<br />
• i rimborsi forfettari per le spe-<br />
se inerenti al rapporto tra eletto<br />
ed elettori, pari a una somma<br />
mensile di 4.190 euro erogata<br />
tramite il gruppo parlamentare<br />
di appartenenza; rientra in<br />
questa voce la spesa per il/gli<br />
assistenti parlamentari;<br />
I parlamentari non sono rimborsati<br />
per le spese postali,<br />
ma godono di alcuni privilegi:<br />
tessera autostradale, ferroviaria,<br />
marittima, aerea per i trasferimenti<br />
sul territorio nazionale<br />
e rimborso trimestrale (€<br />
3323,70) per gli spostamenti<br />
dall’aeroporto, un rimborso<br />
annuo (€ 3.098) per le spese<br />
telefoniche e non per il cellulare;<br />
un rimborso annuo (€<br />
3.100) per viaggi all’estero.<br />
Un ragionamento a parte merita<br />
il vitalizio: se ne ha diritto<br />
a partire dal 65° anno di età e<br />
questo limite diminuisce fino<br />
al 60° anno in relazione agli<br />
anni di mandato parlamentare<br />
svolti. Viene sospeso nel caso<br />
di elezione in Parlamento nazionale,<br />
europeo o Consiglio<br />
regionale.<br />
L’importo dell’assegno varia<br />
da un minimo del 25% a un<br />
massimo dell’80% dell’indennità<br />
parlamentare, a seconda<br />
degli anni di mandato. Nel mio<br />
caso, io verso volontariamente<br />
da sempre una quota pari<br />
a 2.500 euro mensile al mio<br />
partito nazionale (i DS prima,<br />
Sinistra Democratica oggi),<br />
sono tra i 54 deputati che<br />
hanno regolarmente assunto<br />
un assistente parlamentare<br />
sul territorio e, insieme ad<br />
altri colleghi, una segretaria<br />
per i lavori di Commissione<br />
a Roma (circa 2.000 euro);<br />
davo e do un contributo all’attività<br />
politica sul mio territorio,<br />
spendo 1.500 euro mensili<br />
per un piccolo bilocale a<br />
Roma, etc. Sono favorevole a<br />
una riforma che tolga i privile-<br />
gi e renda tutto più trasparente.<br />
Ho per questo sottoscritto<br />
il progetto di legge, prima firmataria<br />
on. Gloria Buffo, che<br />
vanno in questo senso.<br />
3. Per due ragioni. Perché il<br />
tenore di vita di tanti cittadini<br />
è troppo basso, la fatica<br />
di arrivare alla fine del mese<br />
riguarda moltissime famiglie<br />
italiane e i privilegi dei politici<br />
appaiono uno schiaffo alle<br />
difficoltà dei più e sono percepiti<br />
come ingiustizie insopportabili.<br />
Perché mentre cresce<br />
la distanza tra la politica e i<br />
cittadini in carne ed ossa diminuisce<br />
l’autorevolezza e la<br />
rappresentatività dei politici e<br />
dei partiti. La debolezza della<br />
politica scatena insieme alla<br />
giusta indignazione anche<br />
qualunquismo e antipolitica.<br />
4. Troppo. La crisi della politica<br />
consiste anche nel fatto<br />
che alcuni politici più che al<br />
servizio degli elettori e delle<br />
elettrici, siano al servizio di<br />
se stessi. La prima riforma<br />
da fare è quella di abbattere<br />
i costi della politica, mettendo<br />
un tetto alle spese elettorali,<br />
e cambiando la legge elettorale,<br />
per consentire ai cittadini<br />
di scegliere chi li rappresenta<br />
meglio.<br />
5. La democrazia non è una<br />
sfera separata dalla politica.<br />
E la crisi dei partiti e della<br />
rappresentanza che alle ultime<br />
elezioni ha portato a livelli<br />
altissimi l’astensione dal<br />
voto (Vicenza è uno di questi<br />
casi), se non viene affrontata<br />
con riforme radicali rischia di<br />
coincidere con una crisi del<br />
sistema politico-istituzionale<br />
e della democrazia. La questione<br />
morale di antica memoria,<br />
intesa come l’aveva intesa<br />
allora Enrico Berlinguer<br />
(partiti ridotti a macchine di<br />
potere, assenza di ricambio<br />
delle classi dirigenti, debolezza<br />
dei valori di riferimento,<br />
distacco tra etica e politica) è<br />
ancora oggi di straordinaria<br />
attualità. Quello che chiedo<br />
al Governo Prodi è avere il<br />
coraggio di fare finalmente<br />
una svolta nei metodi e nei<br />
contenuti della politica. E’<br />
quello che chiedo al Governo<br />
Prodi di fare. A questo deve<br />
comunque servire una nuova<br />
sinistra.<br />
Giuseppe Berlato Sella<br />
consigliere regionale Margherita<br />
1. Il sistema democratico (elettivo)<br />
ha dei costi. Ci sono sprechi<br />
(dai consigli di circoscrizione, dai<br />
comuni, dai consorzi dei comuni,<br />
dalle comunità contane, dalla<br />
province, dalle regioni, dal parlamento,<br />
dal governo) tutte le volte<br />
che non si hanno risultati definiti,<br />
concreti, rispetto ai costi sostenuti.<br />
I costi, quindi, sono elevati non<br />
in assoluto, ma rispetto ai modesti<br />
risultati che si hanno. Gli sprechi<br />
più ingenti si verificano nelle istituzioni<br />
in cui il contatto/controllo<br />
dei cittadini è lontano dagli eletti.<br />
Quindi in proporzione, progressivamente<br />
maggiori in quelle più<br />
distanti e le cui funzioni sono poco<br />
conosciute dai cittadini: province,<br />
regioni, parlamento.<br />
2. Come consigliere regionale percepisco:<br />
- una indennità di carica<br />
lorda pari al 65% dell’indennità<br />
spettante ai componenti il parlamento.<br />
Ai consiglieri che non<br />
partecipano almeno al 20% delle<br />
votazioni si applica la riduzione<br />
del 40% dell’importo giornaliero<br />
dell’indennità di carica; - una<br />
diaria a titolo di rimborso spese<br />
pari al 65% della omologa indennità<br />
spettante ai componenti il<br />
parlamento; - un rimborso spese<br />
di trasporto, che dipende dalla distanza<br />
da Venezia della residenza<br />
del consigliere, secondo la tabella<br />
Aci. Vi sono riduzioni di 1/20 sulla<br />
diaria e sulle spese di trasporto in<br />
caso di assenza dalle sedute degli<br />
organi cui un consigliere appartiene<br />
(ad esempio, le rispettive commissioni).<br />
3. La fiducia nelle istituzioni è<br />
diminuita. Sono aumentati gli<br />
organismi in cui si è articolato lo<br />
Stato, con un notevole numero di<br />
eletti coinvolti e beneficiati. Solo<br />
da pochi anni si sono introdotte<br />
delle indennità di carica, in or-<br />
Alberto Filippi<br />
deputato Lega Nord<br />
1. Come avviene in un’azienda,<br />
spesso non è il costo del management<br />
che incide sul conto economico<br />
quanto le scelte dello stesso.<br />
Purtroppo i veri sprechi si contano<br />
nelle scelte amministrative e gestionali<br />
non corrette: anche per questo<br />
ritengo che il nostro paese debba<br />
rinnovare la propria classe politica<br />
scegliendola tra chi, più che ben<br />
parlare, dimostra di sapere fare<br />
qualcosa.<br />
2. È tutto molto trasparente, vi invito<br />
ad andare a vedere sul sito www.<br />
camera.it. Ritengo comunque che<br />
tra i costi della politica da rivedere<br />
ci siano anche gli stipendi dei politici:<br />
da imprenditore vedrei bene<br />
un sistema ad incentivi che possa<br />
premiare i risultati.<br />
3. Questo non è vero, se ne è parlato<br />
molto anche in campagna elettorale.<br />
Purtroppo però il primo provvedimento<br />
che questo governo ha<br />
approvato è passato sotto il nome<br />
di spacchettamento ed ha creato<br />
un governo con 102 esponenti, un<br />
record assoluto, superando il livello<br />
raggiunto da uno degli ultimi<br />
governi Andreotti. Alla faccia della<br />
coerenza, ci sono molti che predicano<br />
bene e razzolano male.<br />
ganismi e livelli istituzionali, per<br />
incarichi che, fino a qualche anno<br />
fa, non prevedevano compensi di<br />
sorta oppure contemplavano solo<br />
gettoni di presenza di importo<br />
modestissimo.<br />
4. Dipende dalla storia e dalle<br />
caratteristiche di ciascun partito.<br />
Per quelli consolidati da tempo<br />
(non per quelli che sono solo “cartelli<br />
elettorali”) che hanno organismi<br />
rinnovati periodicamente con<br />
sistemi elettivi, il potere “informale”<br />
e privato è molto relativo.<br />
5. Mancano agenzie di formazione<br />
di pre-politica, non si insegna<br />
più nelle scuole l’educazione civica,<br />
si stanno smarrendo alcuni<br />
concetti-chiave come quello del<br />
“bene comune”. Quando va bene<br />
troviamo alcuni cittadini che si<br />
rendono disponibili a ricoprire<br />
cariche amministrative e politiche<br />
in assoluta buona fede, ma quasi<br />
sempre hanno pochissima esperienza<br />
e non conoscono i pilastri<br />
indispensabili della gestione della<br />
cosa pubblica: la leggibilità, la<br />
trasparenza, l’obiettività, la coerenza.<br />
4. In politica contano i numeri, e molte<br />
sono le variabili che portano ad accumularli.<br />
Da parte mia posso solo sottolineare<br />
quanto sia difficile fare il politico essendo<br />
un imprenditore di dimensioni medie:<br />
altre categorie sono decisamente avvantaggiate.<br />
5. Mi sembra una sottigliezza. Comunque<br />
noi della Lega siamo per cambiare e rinnovare<br />
questo sistema, che non ci piace. Se<br />
questo è condiviso, ci aspettiamo di ottenere<br />
un sempre maggior consenso, come<br />
del resto è successo anche nelle ultime<br />
elezioni.
7 approfondimenti <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Raffaele Grazia<br />
Consigliere regionale Veneto per il Ppe<br />
1. Dopo la crisi di tangentopoli si<br />
era posto il problema anche degli<br />
innumerevoli enti inutili. Risultato:<br />
negli anni della cosiddetta seconda<br />
Repubblica quegli enti sono clamorosamente<br />
aumentati: agenzie, società<br />
pubbliche ognuna delle quali<br />
con consigli di amministrazione,<br />
amministratori, direttori e così via.<br />
Se poi pensiamo ai pubblici dipendenti<br />
cito solo alcuni numeri che<br />
ci fanno capire come questo Paese<br />
necessiti di un severo cambiamento:<br />
la Regione Veneto ha circa<br />
2.900 dipendenti, la Regione Sicilia<br />
ne ha 15.000 e la Regione Campania<br />
circa 9.000.<br />
2. Lo stipendio complessivo mensile<br />
è di 10.000 Euro, comprensivi di<br />
indennità di carica, di funzione, rimborso<br />
spese di trasporto e diaria.<br />
Come benefit usufruisco di un telefono<br />
cellulare per le chiamate istituzionali<br />
e del telepass ovviamente<br />
solo per i trasferimenti autostradali<br />
interni alla Regione. Tutti parlano<br />
degli stipendi, dei benefit e delle<br />
agevolazioni, vorrei anche ricordare<br />
che un rappresentante regionale<br />
ha costi elevati. Cito degli esempi:<br />
la necessità di avere un ufficio<br />
segreteria nella propria Provincia<br />
dotato di telefono, fotocopiatore,<br />
fax tutte spese che l’eletto effettua<br />
personalmente, il sottoscritto percorre<br />
con la propria auto in media<br />
60.000 Km all’anno per svolgere il<br />
suo mandato (inutile ricordare che<br />
le spese di acquisto, di gestione e<br />
manutenzione dell’auto sono totalmente<br />
a carico del rappresentante).<br />
Aggiungo inoltre i costi di una<br />
Paolo Franco<br />
Senatore Lega Nord<br />
1. Il primo enorme delitto fu compiuto<br />
tra il 1980 e il 1992, dove la<br />
politica decuplicò il debito pubblico.<br />
Oggi ne paghiamo altissime conseguenze<br />
che quantifico in 70/75<br />
miliardi di euro di interessi passivi<br />
all’anno. Per sostenersi la politica<br />
ha usato, ed usa, il consenso che<br />
deriva dalla gestione delle entrate<br />
fiscali e delle conseguenti spese.<br />
Troppi parlamentari, strutture sovradimensionate<br />
(quanti dipendenti ci<br />
sono fra Presidenza della Repubblica<br />
e del Consiglio, e in tutti i Ministeri?),<br />
imprese pubbliche decotte e<br />
costosissime (Alitalia, ad esempio,<br />
o le ferrovie dello stato che hanno<br />
sei miliardi di euro di debito). Voglio<br />
ricordare, per quanto riguarda il numero<br />
dei parlamentari, che su input<br />
della Lega Nord la scorsa legislatura<br />
ne era stato ridotto considerevolmente<br />
il numero, ma il successivo<br />
referendum ha bocciato la riforma<br />
costituzionale che avevamo approvato<br />
nelle Camere.<br />
2. Sul sito www.senato.it, pagina dei<br />
Senatori, alla voce trattamento economico,<br />
si trova tutto quanto. Aggiungo<br />
che, per i Senatori della Lega<br />
Nord, vi sono queste condizioni: di<br />
versare al Gruppo Parlamentare tutta<br />
la parte riguardante il “il rimborso<br />
per spese inerenti i supporti per lo<br />
svolgimento del mandato parlamentare”<br />
più un ulteriore e personale<br />
contributo (tutto regolare s’intende)<br />
di 2500 euro mensili. Il primo (rimborso<br />
per i famosi “portaborse”)<br />
serve per gestire una segreteria parlamentare<br />
comune, il secondo per<br />
sostenere l’attività e la gestione organizzativo-territoriale<br />
del Partito.<br />
campagna elettorale che come si<br />
sa sono piuttosto elevati. Se poi<br />
dovessi dividere ciò che rimane per<br />
le ore di effettivo lavoro settimanale<br />
(sabati e domeniche comprese)<br />
forse lo stipendio potrebbe essere<br />
parametrato a quello di un semplice<br />
impiegato.<br />
3. Io credo che questa campagna<br />
sia emersa perchè la politica non<br />
sta dando le risposte che i cittadini<br />
si aspettano, nel caso specifico anche<br />
per oscurare le malefatte di un<br />
Governo che esiste esclusivamente<br />
sulla carta e non più in rappresentanza<br />
del Paese reale. C’è bisogno<br />
inoltre di un forte cambiamento anche<br />
generazionale, questo Paese<br />
si è fermato a più di dieci anni fa.<br />
Prodi e Berlusconi, Berlusconi e<br />
Prodi. Nelle altre democrazie europee<br />
Tony Blair lascia la politica a 54<br />
anni, Zapatero fa il Primo Ministro<br />
a poco più di 40 anni, in Francia<br />
Sarkozy diviene Presidente della<br />
Repubblica a 50 anni, Angela Merkel<br />
in Germania ne ha pochi di più.<br />
Il ricambio è necessario per esprimere<br />
nuove progettualità ed una<br />
visione dei problemi più aperta e<br />
corrispondente alla realtà attuale.<br />
4. La rete di relazioni personali è<br />
assai importante, oserei dire fondamentale,<br />
ma questa rete si costruisce<br />
negli anni con la fatica ed il lavoro,<br />
con la possibilità di esprimere<br />
competenze e professionalità che<br />
certamente non si possono improvvisare.<br />
Così come nelle aziende<br />
anche nella politica c’è un grande<br />
bisogno di “formazione” ma quali<br />
3. Semplice: è la ricetta buona per<br />
tutti i mali e, soprattutto, per sviare<br />
l’attenzione pubblica. Premetto che<br />
da leghista e federalista abolirei il<br />
Senato così com’è, dimezzerei il numero<br />
dei Deputati e affiderei alla Camera<br />
nazionale alcuni semplici poteri<br />
(politica estera, difesa, una modesta<br />
funzione di perequazione tra diversi<br />
territori) e le risorse fiscali esclusivamente<br />
necessarie a questi compiti.<br />
Detto questo non posso che vedere<br />
dietro questa recrudescenza moralizzatrice<br />
la voglia di nascondere i veri<br />
problemi di questa maggioranza di<br />
governo: primo fra tutti le contraddizioni<br />
nel suo interno (record di ministri<br />
e sottosegretari) e poi l’incapacità<br />
di cambiare lo stato delle cose intervenendo<br />
sulla spesa pubblica e non<br />
sulle entrate, come ha invece fatto il<br />
caro Viceministro Visco.<br />
4. Nella Lega Nord non conta. A casa<br />
degli altri non so. Ricordo però che in<br />
Senato seggono le signore Bassolino<br />
e Fassino e alla Camera, anche con<br />
incarico Ministeriale, la signora Bassanini<br />
(il ministro Linda Lanzillotta,<br />
ndr).<br />
5. Questo Paese non sa mollare le<br />
ancore da due antiche rive: la Costituzione<br />
di sessant’anni fa che, pur<br />
con tutti i suoi meriti, non è più aderente<br />
(esclusa la parte dei principi<br />
generali) alla realtà odierna, nazionale<br />
e internazionale; e il socialismo<br />
reale (di matrice ottocentesca) perseguito<br />
oramai solo in Italia, dopo le<br />
esperienze che hanno devastato altri<br />
Paesi. Partiti della Rifondazione comunista<br />
o dei Comunisti Italiani, rappresentano<br />
l’adesione ad ideologie<br />
sono le forze politiche italiane che<br />
dedicano tempo a questi aspetti? A<br />
far avvicinare i giovani alla politica<br />
come elemento di impegno civile e<br />
sociale?<br />
5. Certamente sì. Quando i cittadini<br />
non sono più chiamati ad esprimersi<br />
sulle persone ma su simboli che<br />
non rappresentano nè una identità<br />
specifica, nè dei valori ma dei<br />
momentanei stati d’animo allora la<br />
democrazia entra in crisi. E’ ciò che<br />
sta succendendo al nostro Paese,<br />
è ciò che è successo anche alle<br />
ultime elezioni amministrative. Se<br />
pensiamo al nostro Veneto, alla nostra<br />
Provincia di Vicenza e alla rappresentanza<br />
parlamentare, uscita<br />
dalle elezioni politiche del 2006,<br />
scopriamo come quasi il 30% dei<br />
“nostri rappresentanti” non sono<br />
neppure veneti, ancorchè eletti con<br />
il nostro consenso.<br />
folli e micidiali, eppure condizionano<br />
considerevolmente la vita politica del<br />
nostro Paese. Le conseguenze sono<br />
le più diverse: dalla lottizzazione della<br />
Tv di stato, alla imprescindibile tutela<br />
dei diritti di alcuni, abbandonando<br />
quelli di altri. In particolar modo<br />
mi riferisco alle giovani generazioni,<br />
condannate a pagare i debiti dei loro<br />
padri; ma anche ai privilegi territoriali<br />
di regioni a statuto speciale contrapposti<br />
ai pesantissimi oneri che quelle<br />
ordinarie devono sostenere; infine<br />
penso alla sicurezza: un mare di reati<br />
viene commesso da extracomunitari<br />
sbandati e delinquenti, le nostre città<br />
sono invase da chi poco ha a che<br />
fare con la nostra cultura e le nostre<br />
regole (vedi la manifestazione cinese<br />
di Milano) ma pochi pagano. Per non<br />
parlare allora dell’indulto…Queste<br />
sono le vere emergenze democratiche:<br />
una politica che non le comprende<br />
è in crisi di rappresentanza.<br />
Il licenziamento<br />
di Giuliano Zoso<br />
E della libertà di stampa<br />
Segue dalla prima<br />
Ma dopo aver scritto a <strong>VicenzaPiù</strong><br />
una lettera, pubblicata<br />
sul n. 61 di sabato<br />
26 maggio, lettera in cui<br />
era fortemente critico verso<br />
la direzione de Il Giornale<br />
di Vicenza, a cui pure contrapponeva<br />
la direzione più<br />
equilibrata de La Domenica<br />
di Vicenza per sostenere la<br />
tesi (speranza?) che la comune<br />
proprietà dei 2 mezzi,<br />
Assindustria Vicenza, non<br />
poteva essere il ‘mandante’<br />
di 2 linee di comportamento<br />
tanto diverse, il ‘vecchio<br />
saggio’ è stato silenziato.<br />
O almeno così molti ‘vanno<br />
dicendo’, se volessimo<br />
utilizzare lo stile antonacciano,<br />
che con queste parole<br />
(ri)attacca domenica<br />
10 <strong>giugno</strong> uno dei suoi nemici<br />
dichiarati, l’assessore<br />
all’edilizia privata Michele<br />
Dalla Negra. Cosa imputa<br />
all’assessore, in quella Santa<br />
Domenica, l’ex direttore<br />
della Voce dei Berici, oltre<br />
alle sue presunte malefatte<br />
a favore di Bisazza (guarda<br />
caso past president di Assindustria,<br />
e guarda caso<br />
non più amato da chi governa<br />
ora quella associazione,<br />
e il suo giornale, in regime<br />
di prorogatio con ben il 92%<br />
dei voti del … 30% degli<br />
aventi diritto)? Lo accusa di<br />
far parte di quei lettori che<br />
SALUMI VALLIGIANI DELL’ALTO ASTICO E POSINA<br />
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“vanno dicendo che ho pestato<br />
i piedi all’eurodeputato<br />
Amalia Sartori e che questa<br />
me la farà pagare”. Se<br />
è chiaro il monito ai lettori<br />
‘dissidenti’ dal partito Forza<br />
Antonacci, sembrerebbe altrettanto<br />
chiaro che, dopo la<br />
scomparsa di Giuliano Zoso<br />
dalle pagine de La Domenica<br />
di Vicenza, neanche chi<br />
scrive può dissentire dai<br />
metodi voluti dall’attuale<br />
proprietà dell’informazione<br />
vicentina. Metodi che si<br />
traducono nel suo totale appiattimento,<br />
se non asservimento,<br />
nei confronti del nascente<br />
(vanno dicendo: non<br />
solo a Vicenza) Partito degli<br />
Industriali.<br />
A meno che il ‘licenziamento’<br />
dell’ex deputato Zoso<br />
non sia dovuto ai pettegolezzi<br />
dei ‘si dice’, ma alla<br />
battaglia per ridurre i costi<br />
della politica. Soprattutto<br />
i costi per il potere attuale<br />
delle denunce di un politico<br />
di lungo corso che non rincorre<br />
più cariche e incarichi<br />
ma solo, questo ce l’ha detto<br />
lui, il sogno di una Vicenza<br />
che abbia nell’informazione<br />
maggiore pluralità, voci diverse<br />
e non monolitiche. <strong>VicenzaPiù</strong>,<br />
ci ha detto Zoso,<br />
è il Controcanto. Finché non<br />
chiuderanno la tipografia in<br />
cui stampiamo?<br />
Giovanni Coviello<br />
Azienda certificata<br />
UNI EN ISO<br />
9001: 2000<br />
CERT. n. 3134<br />
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8 fatti¬izie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Di ToMMAso QuAggio<br />
Avete mai provato<br />
la sensazione<br />
che se per un attimo<br />
facessimo a<br />
meno della vista<br />
in un qualunque<br />
punto della città<br />
ci troveremmo<br />
persi ed in balia<br />
di qualsiasi pericolo?<br />
Molti forse questa domanda<br />
non se la sono mai posta, ma ci<br />
sono persone che con questa condizione<br />
convivono da sempre e che<br />
hanno imparato grazie all’istinto e<br />
all’aiuto di qualche corso a muoversi<br />
liberamente tra le mura della<br />
città anche senza vedere. Stiamo<br />
parlano dei non vedenti che anche<br />
qui a Vicenza come in molte città<br />
italiane, nonostante la loro determinazione<br />
nel superare qualunque<br />
ostacolo, sono ancora costretti a<br />
far sentire la propria voce per lottare<br />
contro quelli che sono gli ostacoli<br />
maggiori alla loro mobilità: le<br />
barriere architettoniche e la maleducazione.<br />
Dobbiamo però fare un preambolo<br />
importante. Oggigiorno la<br />
sensibilità delle persone e delle<br />
amministrazioni locali è sicuramente<br />
aumentata rispetto al passato,<br />
e un aiuto in questo senso è<br />
arrivato anche grazie all’utilizzo<br />
delle nuove tecnologie e di nuovi<br />
materiali impegnati nella costruzioni<br />
di marciapiedi o abitazioni.<br />
Cinquant’anni fa per un non vedente<br />
era di sicuro più facile muo-<br />
Qualche passo avanti verso l’eliminazione delle barriere architettoniche<br />
Ma la strada è ancora lunga e ricca di incertezze. Ecco perché<br />
A tentoni per la città: una vita<br />
all’insegna del pericolo. Cieco<br />
versi da solo, visto il traffico praticamente<br />
assente: poi con il boom<br />
economico degli anni ’60 le cose si<br />
sono complicate notevolmente. Sul<br />
finire degli anni ‘80 si è iniziato ad<br />
affrontare il problema.<br />
Nella città del Palladio questo tipo<br />
di realtà si è mossa con qualche incertezza<br />
negli ultimi venticinque\<br />
trent’anni. Sul finire degli anni ’80<br />
fu istituita anche qui a Vicenza la<br />
commissione del Peba (Piano eliminazione<br />
barriere architettoniche),<br />
un organismo comunale preposto<br />
all’individuazione e alla risoluzione<br />
di questi impedimenti. Questa<br />
VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060<br />
VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137<br />
ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690<br />
Una tipica “barriera sospesa”. Per un non vedente la craniata è assicurata<br />
commissione, aperta<br />
alle associazioni,<br />
funziona a regime<br />
pieno da almeno<br />
sei anni, e negli ultimi<br />
anni c’è stata<br />
un’accelerazione<br />
importante che ha<br />
fatto partire alcuni<br />
progetti che garantirebbero<br />
la sicurezza<br />
dei non vedenti.<br />
“Siamo riusciti a<br />
fare finalmente<br />
la voce grossa e a<br />
sfondare una porta<br />
grazie alla fattiva<br />
collaborazione del<br />
difensore civico<br />
Massimo Pecori<br />
che è riuscito a reperire<br />
alcuni finanziamenti<br />
— spiega<br />
Maurizio Devini,<br />
fisioterapista e<br />
membro della commissione Peba<br />
—. Siamo quindi riusciti a far partite<br />
il piano comunale triennale che<br />
prevedrà la realizzazione di lavori<br />
a stralci di semafori acustici e la<br />
segnalazione tattile a terra, e gli<br />
scivoli per i disabili motori. Al momento<br />
è stato realizzato il primo<br />
stralcio, abbiamo stilato una lista<br />
dove abbiamo indicato le priorità.<br />
Ora abbiamo ricevuto una lettera,<br />
ma solo dopo la nostra richiesta,<br />
da Amcps che riporta una lista dei<br />
lavori effettuati e di quelli che verranno<br />
fatti”. Comunicazione importantissima<br />
visto che in alcuni<br />
casi sono stati effettuati i lavori e<br />
non è stata data alcuna informazione<br />
all’associazione, come ci racconta<br />
Riccardo Melchiorre, insegnante<br />
di<br />
diritto e economia:“Partiamo<br />
con<br />
un esempio<br />
vissuto personalmente:<br />
il semaforo<br />
all’incrocio<br />
tra via<br />
Quadri e Cor-<br />
so Padova.<br />
Una mattina<br />
sono arrivato<br />
e non ho più trovato il palo con la<br />
chiamata per l’attraversamento,<br />
poi alla fine l’ho trovato ma sulla<br />
linea che separa il marciapiede<br />
alla strada, e la domanda è: e se<br />
avessi mancato il palo? Mi sarei<br />
trovato d’improvviso in mezzo alla<br />
strada”.<br />
Pavimentazione uniforme e alberi non recintati.<br />
Anche una piazza tranquilla nasconde le sue insidie<br />
“Qui a Vicenza le cose sono iniziate<br />
a migliorare negli ultimi quattro<br />
anni — commenta il vice presidente<br />
dell’associazione non vedenti<br />
Nicola Ferrando —. Da quando si è<br />
iniziato a parlare del percorso che<br />
va dalla nostra sede alla stazione,<br />
che però è partito da una nostra<br />
sollecitazione, e poi in generale<br />
con il posizionamento dei semafori<br />
acustici”.<br />
I temi urbanistici da affrontare<br />
sarebbero molti, ma quelle che<br />
sembrano essere le richieste più<br />
importanti sono gli attraversamenti<br />
su Viale Roma e via Venezia, nelle<br />
vicinanze delle stazioni dei treni e<br />
degli autobus. Per quanto riguarda<br />
Viale Roma i lavori dovrebbero<br />
partire e interesseranno le segnalazioni<br />
a terra per indicare gli attraversamenti<br />
pedonali.<br />
“Una delle idee che<br />
erano state proposte<br />
— aggiunge Maurizio<br />
Devini —, era quella<br />
di realizzare un sotto<br />
passaggio o un sovra<br />
passaggio in via<br />
Venezia, con annesso<br />
anche un ascensore<br />
per i disabili, poi però<br />
la sovrintendenza ha<br />
detto no”. I problemi<br />
in questa zona<br />
riguardano anche i recenti lavori<br />
di sistemazione del piazzale della<br />
stazione. “I lavori sono stati fatti<br />
— racconta Riccardo Melchiorre<br />
— ed io che dal ’93 prendo il treno<br />
per spostarmi sono finito di recente<br />
per ben due volte in mezzo alla<br />
rotatoria che sta davanti alla stazione.<br />
Questo perché se esco dalla<br />
stazione non ho più nessuno punto<br />
di riferimento,rispetto<br />
al passato.<br />
Una<br />
volta c’era<br />
un marciapiede<br />
che<br />
separava il<br />
parcheggio<br />
dalla strada,<br />
per cui se<br />
Viale Roma e<br />
viale Venezia<br />
tra le strade<br />
più difficili<br />
Anche i lavori<br />
in corso sono<br />
pericolosi:<br />
eliminano<br />
i punti di<br />
riferimento<br />
uno camminava<br />
nello<br />
spiazzo antistante<br />
la stazione aveva un punto<br />
di riferimento. Ora invece hanno<br />
messo l’aiuola, ma per noi non ci<br />
sono più riferimenti”.<br />
E qui spunta un altro tema molto<br />
caro ai vicentini ovvero le rotatorie.<br />
Per i non vedenti questi attraversamenti<br />
rappresentano una non in-<br />
Nelle stazioni ferroviarie c’è ancora molto da fare<br />
differente difficoltà: senza degli<br />
appositi segnalatori infatti, o senza<br />
semafori acustici posizionati nei<br />
paraggi, diventa difficile trovare il<br />
giusto spazio per muoversi liberamente<br />
per attraversare la strada,<br />
con il rischio, non indifferente, di<br />
essere investiti.<br />
“Quello che chiediamo — conclude<br />
Maurizio Devini —, è di essere ascoltati<br />
e che le cose vengano fatte<br />
pian piano ma fatte<br />
bene, e non eseguite<br />
solo per la visibilità<br />
del politico di turno.<br />
La nostra associazione<br />
deve e vuole<br />
rimanere sempre<br />
apolitica. Nella nostra<br />
esperienza abbiamo<br />
dovuto fare i conti<br />
con quelli che hanno<br />
cercato di usarci per<br />
fini che non conosciamo<br />
e non vogliamo<br />
conoscere. Il nostro muoversi<br />
liberamente dipende da tante cose,<br />
quindi anche dalla collaborazione<br />
con le amministrazioni locali che<br />
deve crescere sempre di più, ma<br />
anche attraverso la sensibilità della<br />
gente che deve anche comprendere<br />
le nostre difficoltà: alle volte<br />
una macchina posteggiata sopra in<br />
marciapiede per noi rappresenta<br />
un pericolo. Per fare le cose grandi<br />
servono tanti soldi. Per noi è molto<br />
più utile una guida naturale, una<br />
muretto, un’aiuola che non forse<br />
una guida tattile. Sulle scale bastano<br />
mettere le bande nere, in modo<br />
che si possano distinguere”.<br />
La sezione vicentina dell’Unione<br />
italiana ciechi e ipovedenti lancia<br />
però anche un allarme:<br />
l’associazione rischia anche di chiudere.<br />
Per sostenere l’attività della<br />
Uic vicentina si possono eseguire<br />
versamenti in vari modi, tutti deducibili<br />
con la denuncia dei redditi.<br />
Nella sede in Viale Mazzini, 9/a Vicenza<br />
(tel. 0444-543419); a mezzo<br />
vaglia postale allo stesso indirizzo<br />
o versando il contributo Unicredit<br />
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9 fatti¬izie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Una città ad ostacoli<br />
Per mostrarvi da vicino cosa vuol dire avere<br />
quotidianamente a che fare con barriere<br />
ed ostacoli di ogni tipo abbiamo chiesto<br />
a Nicola e Riccardo di accompagnarci lungo<br />
il percorso che, fin da bambini, hanno<br />
seguito per arrivare nel centro della città:<br />
da viale della Pace a corso Palladio. Un<br />
tragitto che negli anni ha visto molti cambiamenti,<br />
soprattutto nel tratto iniziale<br />
che porta dal sottopassaggio di Viale della<br />
Pace a Porta Padova. Come potete vedere<br />
dalle foto qui accanto, lungo questa fetta<br />
d’asfalto i pericoli sono davvero molti:<br />
dai cassonetti che invadono il marciapie-<br />
de ai cartelli stradali collocati in modo da<br />
essere difficilmente individuabili, dagli<br />
attraversamenti pedonali non segnalati<br />
alle rotatorie. Lungo il percorso è difficile<br />
non imbattersi in qualcosa di pericoloso<br />
e, barriere architettoniche a parte, quello<br />
che spesso crea le maggiori difficoltà<br />
sono le auto parcheggiate sul marciapie-<br />
de in divieto di sosta, che impediscono il<br />
passaggio o quanto meno lo riducono drasticamente.<br />
A noi è bastato fare una sola<br />
volta questo tragitto in compagnia dei nostri<br />
amici per imbatterci negli ostacoli più<br />
incredibili: tra questi anche un macchina<br />
della Polizia Municipale posteggiata sul<br />
marciapiede.<br />
Prime difficoltà già fuori dal portone di casa. Ostacoli ovunque Ostruzione del maciapiede. Pure le forze dell’ordine portano disordine Anche da una piccola strada laterale possono sbucare auto a tutta velocità<br />
Un cassonetto che sporge. Col bastone si “sente” di poter passare. Invece... Un palo inclinato. Semplice incuria per molti, un vero pericolo per chi non può vederlo Ponte degli angeli. A metà strada non ci si può ancora rilassare<br />
Più ci si avvicina al centro più aumenta il pargheggio selvaggio Con le rotatorie sempre più auto sfrecciano veloci vicino agli incoroci Dove finisce l’area pedonale e dove comincia la strada? Una vera roulette russa
10 fatti¬izie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Il tracollo ulivista alle ultime amministrative spinge il centrosinistra verso il Centro e le tematiche leghiste<br />
Partito Democratico del Nord: “O si fa o si muore”<br />
Di Alessio MAnnino<br />
La profezia di<br />
Bossi si è avverata:<br />
dalle ceneri del<br />
sempre più consunto<br />
binomio<br />
destra-dinistra<br />
stanno nascendo<br />
due Leghe. Una<br />
di ‘destra’, quella<br />
originale sotto le<br />
bandiere del Carroccio; e una di ‘sinistra’,<br />
il Partito Democratico, parto in<br />
gestazione frutto del matrimonio Ds-<br />
Margherita. Un’esagerazione giornalistica?<br />
Sì, ma poi non così lontana<br />
dalla piega ‘federalista’, ‘nordista’ e<br />
‘anti-statalista’ che il centrosinistra<br />
moderato sta prendendo in ‘Padania’,<br />
e in Veneto soprattutto.<br />
Hanno cominciato gli amministratori<br />
ulivisti, a sparare a palle incatenate<br />
contro il ‘centralismo romano’ e<br />
l’indifferenza del governo Prodi ai bisogni<br />
profondi del Nord Italia: “Non<br />
sta scritto da nessuna parte che nelle<br />
nostre regioni si debbano seguire sempre<br />
e comunque gli schemi romani, le<br />
coalizioni si formano sulla base delle<br />
cose da fare”, hanno detto in coro il<br />
sindaco di Venezia Massimo Cacciari,<br />
E la Lega Nord vicentina,<br />
che ne pensa delle avances<br />
dei capi padani del<br />
nascituro Pd? Il commissario<br />
(ormai in scadenza)<br />
Gian Paolo Dozzo è<br />
tranchant: “Che a sinistra<br />
dopo tanti anni di sonno<br />
ci si svegli solo ora sulle<br />
esigenze del Nord, è tutto<br />
dire. Questo innamoramento<br />
improvviso è solo<br />
una bandiera da agitare<br />
date le loro note difficoltà<br />
ad agganciare il Nord.<br />
Siamo e restiamo noi il<br />
partito di riferimento di<br />
questo territorio, se lo<br />
mettano in testa. Il Partito<br />
Democratico del Nord<br />
è una bufala, sono dilettanti<br />
allo sbaraglio. Detto<br />
questo, più siamo a pensarla<br />
in un certo modo,<br />
meglio è. E per eventuali<br />
alleanze, valuteremo nei<br />
prossimi mesi, anche se<br />
riguardo alle comunali<br />
di Vicenza la vedo molto<br />
difficile. Anzi, scriva<br />
Massimo Cacciari<br />
quello di Torino Sergio Chiamparino<br />
e il presidente della Provincia di Milano<br />
Filippo Penati a inizio <strong>giugno</strong>.<br />
Cacciari si è spinto ancora in più in là:<br />
“Il Partito democratico dovrà cercare<br />
un nuovo posizionamento politico<br />
al Nord. E’ tempo di un Pd Veneto<br />
federale, libero di allearsi, già ai prossimi<br />
ballottaggi, anche con la Lega”.<br />
La batosta incassata alle ultime<br />
elezioni locali ha messo il turbo a una<br />
strategia di avvicinamento al centro<br />
moderato e alle istanze del ceto<br />
medio tradizionalmente leghista (o<br />
comunque fedele alla CdL) che ad esempio<br />
qui a Vicenza era stata avviata<br />
da mesi con lo strappo nei confronti<br />
della sinistra radicale messo in atto fin<br />
dal dicembre scorso. Pragmatismo,<br />
Ma la Lega non ci sta:<br />
“Dilettanti allo sbaraglio”<br />
pure impossibile”. Non<br />
c’è speranza nemmeno<br />
nei piccoli Comuni, dove<br />
le divisioni dell’arco politico<br />
sovente sfumano e<br />
vengono accantonate?<br />
“Mentre per temi come il<br />
federalismo si possono<br />
trovare terreni comuni, la<br />
dicotomia di visioni resta,<br />
per esempio sull’immigrazione.<br />
E anche nelle<br />
piccole realtà, pur caratterizzate<br />
da liste civiche,<br />
il confronto si sta radicalizzando”.<br />
Com’è avvenuto<br />
a Thiene, dove la Lega<br />
da sola ha stravinto. “Noi<br />
vogliamo essere ovunque<br />
col nostro simbolo<br />
- conclude Dozzo -. Che<br />
poi ci riconoscano una<br />
raggiunta maturità nella<br />
classe dirigente, questo è<br />
l’ennesimo esempio della<br />
loro boria: partono sempre<br />
dal presupposto che<br />
loro sono i migliori”. Sottinteso:<br />
gli elettori non la<br />
pensano così.<br />
deideologizzazione, moderatismo: la<br />
linea è fare terra bruciata del patrimonio<br />
ideale e politico della vecchia<br />
sinistra Dc e della sinistra tout court,<br />
sostituito da una (per ora generica)<br />
sensibilità egualitaria che faccia da<br />
correttivo ai toni duri e senza sconti<br />
della destra leghista e forzista. Stessi<br />
temi, ma declinati in modo diverso.<br />
E’ quanto ci dice il segretario provinciale<br />
della Margherita Bepi Doppio:<br />
“Il nostro compito dev’essere portare<br />
avanti una politica alta. I problemi<br />
sono quelli: sicurezza, immigrazione,<br />
infrastrutture, federalismo. Ma non<br />
vanno elaborati con<br />
gli stessi schemi della<br />
Lega”. Tradotto per<br />
i comuni mortali:<br />
“L’esempio viene da<br />
Padova, da quanto<br />
sta facendo il sindaco<br />
diessino Zanonato: lì<br />
c’è una politica giusta<br />
da seguire, anche se i<br />
media lo fanno passare<br />
per una politica di destra,<br />
parlando solo del<br />
muro e della cacciata<br />
degli immigrati in via Anelli. Nessuno<br />
dice che al contempo Zanonato per<br />
ospitarli in condizioni di sicurezza ha<br />
costruito nuovi fabbricati in un’altra<br />
zona”.<br />
Sull’ipotesi di patti con la Lega, Doppio<br />
è possibilista: “Le alleanze alle<br />
amministrative si fanno sulle persone<br />
e sui programmi. Non escludo a priori<br />
l’idea, anche perché fra i leghisti ormai<br />
c’è gente più preparata. Bisogna<br />
vedere caso per caso”. E il caso delle<br />
prossime comunali a Vicenza? “No,<br />
qui no. Ma in piccoli Comuni secondo<br />
me è possibile, non mi straccerei di<br />
certo le vesti. Ma la sfida è arrivare<br />
ad idee alternative al centrodestra<br />
sui temi più sentiti dal Nord, come<br />
le liberalizzazioni. Senza più seguire<br />
le sirene conservatrici della sinistra<br />
radicale”. In pratica, Doppio pensa<br />
a un’alleanza “col centro di Carollo e<br />
magari anche con l’Udc, che stando<br />
di là ha preso i pochi voti che sappiamo”.<br />
Lo schema è segnato: occupare<br />
progressivamente lo spazio politico<br />
degli avversari venendo incontro alle<br />
domande sociali del territorio, così da<br />
rendere più facili alleanze locali con la<br />
Lega e a maggior ragione coi centristi,<br />
dando l’addio ai rosso-verdi che fanno<br />
perdere i voti dei moderati.<br />
Già, l’elettorato moderato. E’ lì il<br />
grande serbatoio da cui attingere<br />
per neutralizzare l’abbandono<br />
dell’estrema sinistra e far diventare<br />
il Partito Democratico il centro di<br />
gravità con cui soppiantare la coppia<br />
Lega-Forza Italia nel cuore dei ceti<br />
produttivi. Un partito ecumenico,<br />
inglobante, senza altri confini che non<br />
quelli del sì o del no alle “cose da fare”.<br />
E’ l’obiettivo della segretaria vicentina<br />
dei Ds Daniela Sbrollini: “Se stiamo<br />
Bepi Doppio<br />
(Margherita):<br />
patti con la<br />
Lega possibili,<br />
le alleanze sulle<br />
amministrative<br />
si fanno con le<br />
persone, non<br />
con i partiti<br />
costruendo un partito rinnovato,<br />
le idee devono essere trasversali, la<br />
gente nuova, ci dev’essere pluralismo<br />
e non ideologia. Un’opera utile, come<br />
la Valdastico sud o la Tav, non è di<br />
destra né di sinistra”. Tuttavia la<br />
Sbrollini è contraria “a un partito<br />
del Nord”. Il Pd dovrà restare<br />
nazionale, ma lo scarto lo darà la<br />
diversa scaletta di priorità a seconda<br />
del territorio: “Qui da noi si tratta di<br />
mettere in cima il federalismo fiscale,<br />
e poi la grandi opere, la sicurezza e la<br />
riforma del welfare e della pubblica<br />
amministrazione. La Lega li ha sempre<br />
cavalcati ma nei cinque<br />
anni in cui è stata<br />
al governo non li ha<br />
risolti, e ora stravince<br />
solo perché li sa usare<br />
in chiave antipolitica”.<br />
La Sbrollini immagina<br />
già il percorso<br />
da seguire: “subito<br />
dopo l’estate primarie<br />
vere, non come quelle<br />
fatte per le provinciali<br />
(mea culpa? ndr), e già<br />
con queste ci incamminiamo<br />
sulla strada del recupero<br />
dell’astensionismo, che stavolta è<br />
stato tutto di centrosinistra”. Sinistra<br />
Daniela Sbrollini<br />
radicale out: “Non hanno le nostre<br />
idee”. “Sono conservatori e basta”,<br />
taglia corto Doppio. Che sul nodo<br />
primarie (“quelle dell’ottobre 2005<br />
sono state il momento più alto per<br />
l’Ulivo”) e sulla ‘regionalizzazione’<br />
dell’agenda politica è altrettanto<br />
secco: “Se non si fa seriamente qualcosa<br />
di nuovo stavolta, a Roma si<br />
scordino di avere un centrosinistra<br />
al Nord”. Conferma la Sbrollini: “Se<br />
all’assemblea costituente del prossimo<br />
autunno non si segue lo schema<br />
‘una testa, un voto’ e non si dà voce<br />
alle diversità locali, sarò la prima a<br />
dire che il Pd non m’interessa più”.<br />
Arrivederci a Roma il <strong>16</strong> ottobre,<br />
giorno di fondazione del Partito<br />
Democratico.<br />
Commissario per il Dal Molin:<br />
ennesima gaffe di Prodi<br />
Centrosinistra ultramoderato,<br />
nuova Dc in salsa<br />
progressista, addirittura<br />
‘destra dal volto umano’.<br />
Sono tanti gli epiteti fatti<br />
circolare in terra veneta<br />
dai detrattori del Pd ‘nordista’.<br />
“Prodi, facci sognare,<br />
di’ qualcosa di nordista!”,<br />
è l’invito che il<br />
segretario regionale<br />
della<br />
Margherita Diego<br />
Bottacin ha<br />
rivolto al governo,<br />
subissato di<br />
critiche dai suoi<br />
proconsoli veneti<br />
infuriati per<br />
il menefreghismo<br />
della Roma<br />
ulivista. I primi segnali,<br />
perè, non sono incoraggianti.<br />
Uno dei principali<br />
motivi che hanno fatto rimanere<br />
a casa gli elettori<br />
vicentini di Quercia e Dl<br />
è stato l’appiattimento di<br />
Sbrollini: la<br />
nomina di<br />
Paolo Costa<br />
appresa dalla<br />
stampa.<br />
Si conferma lo<br />
scollamento<br />
tra governo<br />
centrale e<br />
locale<br />
Prodi sul sè berlusconiano<br />
al Dal Molin americano.<br />
Bene: ecco cosa ci dice a<br />
riguardo la diessina Sbrollini<br />
sull’ultima iniziativa del<br />
governo sul caso Ederle<br />
2: “La nomina dell’ex sindaco<br />
di Venezia Paolo<br />
Costa come commissario<br />
ad hoc per la<br />
questione della<br />
base l’abbiamo<br />
appresa dalla<br />
stampa. Rilevo<br />
ancora una volta<br />
con dispiacere<br />
il totale scollamento<br />
fra i vertici<br />
nazionali e<br />
il centrosinistra<br />
locale. Stiamo<br />
aspettando che si apra un<br />
tavolo di confronto vero<br />
con categorie economiche<br />
e sociali per vedere almeno<br />
di sfruttare al massimo<br />
le opportunitè date dalla<br />
base Usa”. Auguri.
11 fatti¬izie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Dopo la proroga della presidenza Calearo, sarebbero in arrivo nuovi ricorsi. E si parla di un clamoroso giro di poltrone<br />
Palazzo Bonin Longare, la quiete prima della tempesta<br />
Di lucA MATTeAzzi<br />
Sull’orizzonte<br />
di palazzo<br />
Bonin Longare<br />
sembrano<br />
a d d e n s a r s i<br />
nuvole cariche<br />
di tempesta.<br />
A circa<br />
un mese di<br />
distanza dall’assemblea che<br />
il 21 maggio scorso ha dato<br />
il via libera alla proroga del<br />
mandato del presidente Massimo<br />
Calearo, in casa dell’Associazione<br />
Industriali vicentina<br />
le acque sono tutt’altro<br />
che tranquille. Il primo sasso<br />
nello stagno è stato gettato<br />
da Massimo Zampieri, uno<br />
dei candidati alla successione<br />
di Calearo, bocciato dalla<br />
commissione dei saggi perché<br />
il suo nome non avrebbe<br />
raccolto quel 15 per cento<br />
dei consensi tra gli iscritti<br />
previsto dal regolamento.<br />
Per nulla convinto da questa<br />
decisione, Zampieri ha presentato<br />
un ricorso alla magistratura,<br />
chiedendo di capire<br />
Elio Marioni, l’altro candidato alla poltrona “scalzato” da Calearo<br />
come fossero state effettuate<br />
le consultazioni e in che<br />
modo fosse stato calcolato<br />
quel 15 per cento: “In teoria<br />
avrebbero dovuto consultare<br />
tutti gli iscritti, ma non<br />
sono riuscito a capire se lo<br />
abbiano fatto oppure no”, ci<br />
raccontava qualche settimana<br />
fa. Adesso il suo ricorso, il<br />
primo di questo genere nella<br />
storia di Assindustria Vicenza,<br />
è arrivato davanti ad un<br />
giudice, con la prima udienza<br />
tenutasi il 5 <strong>giugno</strong>. Nulla di<br />
deciso, per ora, in attesa delle<br />
nuove udienze previste per<br />
fine mese. Ma intanto la pratica<br />
va avanti e potrebbe fare<br />
da apripista ad altri esposti.<br />
La sede di Confindustria in Piazza Castello<br />
Nuovi ricorsi in arrivo?<br />
Negli ultimi giorni, infatti, si<br />
rincorrono le voci che parlano<br />
di possibili nuovi ricorsi in arrivo.<br />
Da parte di imprenditori che<br />
non avrebbero ricevuto in<br />
tempo la convocazione per<br />
l’assemblea del 21 maggio (da<br />
regolamento dovrebbe<br />
arrivare<br />
almeno dieci<br />
giorni prima),<br />
ma soprattutto<br />
da parte dell’altro<br />
candidato<br />
alla poltrona di<br />
palazzo Bonin<br />
Longare, il presidente<br />
della<br />
Askoll Elio Marioni.<br />
In molti,<br />
in questi giorni,<br />
davano già per<br />
cosa fatta il suo<br />
ricorso: in realtà,<br />
Marioni conferma<br />
solo che<br />
sta lavorando ad<br />
un esposto, ma puntualizza che<br />
ancora non è stato depositato<br />
nulla di ufficiale. La situazione<br />
però potrebbe cambiare a breve<br />
e non è difficile ipotizzare<br />
che, nel momento in cui fosse<br />
ufficializzato, un ricorso dell’ex<br />
presidente del Cuoa potrebbe<br />
davvero cambiare le carte in<br />
tavola. Perché andrebbe ad aggiungersi<br />
a quello di Zampieri,<br />
dando una forza maggiore a<br />
tutto il fronte degli “scontenti”.<br />
E perché metterebbe quasi<br />
sicuramente sotto accusa tutta<br />
la procedura seguita dai vertici<br />
di Assindustria per arrivare<br />
alla riconferma di Calearo, con<br />
conseguenze difficilmente immaginabili.<br />
Tre ipotesi<br />
per<br />
il futuro<br />
Gli scenari<br />
ipotizzabili, a<br />
questo punto<br />
sono almeno<br />
tre. Il primo:<br />
la magistratura<br />
potrebbe<br />
c o n s i d e r a r e<br />
infondati i<br />
ricorsi e riconoscere<br />
la<br />
correttezza e<br />
la legittimità<br />
d e l l ’ o p e r a t o<br />
dell’Associazione.Calearo<br />
terrebbe<br />
le redini per<br />
un altro anno<br />
e la protesta<br />
verrebbe declassata<br />
al ruolo di una manifestazione<br />
di scontento tutto<br />
sommato marginale. Il secondo:<br />
il giudice potrebbe invece<br />
accogliere, in tutto o in parte,<br />
i rilievi fatti dagli “esclusi”;<br />
secondo alcuni si potrebbe<br />
anche arrivare all’annullamento<br />
dell’assemblea del 21<br />
maggio e alla convocazione<br />
di una nuova riunione in cui<br />
potrebbero misurarsi Marioni,<br />
Zampieri, e magari un<br />
terzo candidato vicino all’attuale<br />
dirigenza<br />
di Assindustria.<br />
In questo casto il<br />
nome sulla bocca<br />
di tutti è quello di<br />
Michele Amenduni,<br />
delle acciaierie<br />
Valbruna, già<br />
indicato nei mesi<br />
scorsi come probabile<br />
successore<br />
di Calearo.<br />
Il terzo scenario,<br />
infine, è quello<br />
apparentemente<br />
più azzardato, non fosse che<br />
alcune indiscrezioni che filtrano<br />
dai corridoi di palazzo<br />
Bonin Longare lo danno per<br />
molto concreto: preoccupati<br />
per le possibili decisioni della<br />
magistratura, la presiden-<br />
Dopo Zampieri<br />
anche Marioni<br />
potrebbe<br />
fare ricorso.<br />
Mettendo in<br />
discussione il<br />
percorso che<br />
ha portato al<br />
Calearo-bis<br />
za e la giunta di Assindustria<br />
potrebbero anche tentare di<br />
giocare d’anticipo, nel tentativo<br />
di spuntare le armi dei<br />
propri avversari. La strategia<br />
sarebbe questa: a Calearo potrebbe<br />
essere offerta la carica<br />
di presidente della Camera di<br />
Commercio, appena<br />
lasciata libera<br />
dal neopresidente<br />
della fiera Dino<br />
Menarin, mentre<br />
il suo posto all’interno<br />
di Assindustria<br />
verrebbe<br />
preso da Michele<br />
Amenduni. Detta<br />
così sembra<br />
fantapolitica. Saranno<br />
le prossime<br />
settimane a<br />
chiarire il quadro<br />
degli eventi e a dire quanto<br />
di vero c’è nelle chiacchiere<br />
di queste ore. Su un punto,<br />
però, sembrano essere tutti<br />
d’accordo. La battaglia è solo<br />
all’inizio, e i fuochi d’artificio<br />
stanno per scoppiare.<br />
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12 altovicentino <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Che fine ha fatto l’emergenza nomadi? Il clamore suscitato dall’iniziativa scledense è solo un ricordo. Ma ci sono novità in arrivo<br />
Nomadi: dopo il fossato, il silenzio. O quasi<br />
Di AnDreA AlbA<br />
Nomadi e Altovicentino. Sono passati<br />
ormai mesi dall’episodio del<br />
fossato, che ha proiettato il più<br />
popoloso Comune altovicentino<br />
nella stampa e nelle tv nazionali.<br />
Schio, che su questa tematica viene<br />
anzi da più parti additato come eccessivamente<br />
solidale, si è ritrovato<br />
ad un tratto ad essere tacciato di<br />
xenofobia. Sulla scia della polemica<br />
l’amministrazione scledense,<br />
per dimostrare che era tutto un<br />
equivoco e chiudere una volta per<br />
tutte una questione ormai cronica,<br />
spinge con forza presso le Giunte<br />
degli altri centri vicini (Piovene,<br />
Santorso, Malo, San Vito e Torrebelvicino),<br />
e porta avanti una trattativa<br />
mediata dal prefetto per arrivare<br />
a un compromesso comune<br />
per affrontare insieme il problema.<br />
Perché di problema si tratta, e ormai<br />
decennale: nei sei citati comuni<br />
altovicentini (andrebbe aggiunto<br />
anche Marano, per la verità), da 15<br />
o 20 anni ci sono 5 o 6 famiglie allargate<br />
di nomadi, in tutto 40 o 50<br />
persone che da tutto questo tempo<br />
continuano a fare micro-spostamenti<br />
in camper e caravan ma sempre<br />
nella stessa macro-area. Sono<br />
di etnia sinta, tutti con nazionalità e<br />
carta d’identità italiana, e a dire dei<br />
mediatori culturali (gli unici italiani<br />
che di fatto facciano almeno il<br />
tentativo di avere reali rapporti con<br />
questa gente) tutti con una gran<br />
voglia di diventare stanziali e di non<br />
muoversi più da qua.<br />
Problemi tanti,<br />
proposte stoppate<br />
Ovviamente i problemi sono notevoli,<br />
e i Comuni ne sono consapevoli:<br />
non si sa bene di cosa vivano,<br />
e le proteste degli imprenditori<br />
delle varie zone industriali ormai<br />
non fanno più notizia. A ciò si aggiunga<br />
il fatto che tra questi concittadini<br />
(perché tali ormai sono) vi è un<br />
enorme problema di analfabetismo.<br />
Ragazzini di quattordici anni incapaci<br />
di leggere una riga: incredibile,<br />
nell’Italia del <strong>2007</strong>. I mediatori culturali,<br />
in merito, hanno un quaderno<br />
intero di proposte per arrivare a una<br />
soluzione che faccia contenti tutti:<br />
chiedono un censimento (mai fatto:<br />
non si sa quanti siano), un percorso<br />
di collaborazione tra sinti e italiani<br />
per l’inserimento lavorativo e<br />
l’istruzione dei bambini, e una serie<br />
di piazzole di sosta concordate tra i<br />
Comuni dell’area perché le famiglie<br />
sinte suddette possano stabilirvisi e<br />
diventare stanziali pur non andando<br />
a vivere in appartamenti, a loro<br />
in genere invisi. Sul tavolo prefettizio<br />
si sono discussi proprio questi<br />
temi. E i sindaci hanno risposto in<br />
ordine sparso. Maurizio Colman,<br />
di Piovene, se n’è andato sbattendo<br />
la porta: di piazzole di sosta non ne<br />
vuol proprio sentir parlare. Anche<br />
perchè lui, i fossati, nei campi di<br />
Piovene da tempo li aveva scavati<br />
sul serio e senza fraintendimenti<br />
possibili: i suoi erano proprio per i<br />
nomadi. Gli altri 5 “sopravvissuti”<br />
di riunioni con il prefetto ne hanno<br />
fatte ancora, fino a fine 2006, concordando<br />
su una bozza d’intesa<br />
per un progetto per il quale ogni<br />
Comune avrebbe fatto la propria<br />
parte, a seconda delle dimensioni:<br />
chi avrebbe cercato il lavoro, chi<br />
accolto i bimbi a scuola, chi messo<br />
la piazzola, chi l’appartamento. Poi<br />
però gli incontri a casa del prefetto<br />
si sono improvvisamente interrotti.<br />
Che è accaduto in questi mesi?<br />
Una pausa elettorale<br />
La sensazione è che, passato il momento<br />
dell’emergenza, i 5 Comuni<br />
abbiano silenziosamente optato per<br />
“non decidere”, cioè per aspettare<br />
tempi migliori per avviare il progetto.<br />
Anche in vista delle Provinciali,<br />
scoglio politico non indifferente:<br />
la problematica dei nomadi è notoriamente<br />
molto poco popolare, a<br />
maggior ragione poco prima delle<br />
Un’area per le carovane zingare: un problema<br />
politico più che sociale<br />
elezioni. “A nostro avviso in questi<br />
mesi si è cominciata a vedere una<br />
certa tolleranza, verso le famiglie<br />
che sono qui intorno da decenni<br />
– commenta positivamente di Fabio<br />
Dalla Vecchia, mediatore culturale<br />
della Sucar Drom –: lo “stato<br />
dell’arte” è che ci sono circa 4 o 5<br />
famiglie, allargate, quindi in tutto<br />
una cinquantina di persone nel territorio<br />
altovicentino: una a Malo,<br />
da qualche mese; tre piccoli gruppi<br />
famigliari a Schio, esclusi gli Helt e<br />
le carovane di passaggio; la famiglia<br />
che risiedeva a Piovene, prima<br />
dell’ordinanza municipale, e che<br />
ora è costretta a risiedere a Schio”.<br />
Scene di vita in un campo nomade<br />
Piovene mormorò:<br />
non passa il nomade<br />
A Piovene il sindaco, come promesso<br />
in campagna elettorale, oltre ai<br />
fossati, appena eletto ha emesso<br />
un’ordinanza con la quale si impedisce<br />
sosta e passaggio di carovane<br />
nel territorio del Comune, e anche<br />
la sosta in terreni di proprietà se<br />
non attrezzati ad uso abitativo.<br />
Una famiglia sinta, proprietaria<br />
di un campo a Piovene, è dovuta<br />
“sloggiare” a Schio. Il caso interessa<br />
anche la magistratura:<br />
Maurizio Colman per<br />
questa ordinanza è stato<br />
denunciato dai mediatori<br />
culturali Sucar Drom. E la<br />
situazione cambia molto a<br />
seconda dei confini comunali.<br />
A Schio, ad esempio,<br />
oltre ai gruppi semi stanziali<br />
di cui si è detto c’è anche<br />
il caso di una famiglia<br />
con cui il tentativo di integrazione<br />
è stato avviato<br />
da molti anni: per il nucleo<br />
famigliare degli Helt<br />
il Comune ha a suo tempo<br />
costruito e mantiene una<br />
piccola area attrezzata ai<br />
confini della zona industriale.<br />
Il progetto è in realtà<br />
aspramente criticato e tacciato<br />
di assistenzialismo,<br />
da più direzioni politiche. C’è da<br />
dire che, in effetti, non è mai stato<br />
reso noto quanti dei componenti<br />
della specifica famiglia allargata<br />
abbiano un’occupazione: da quel<br />
che si sa, porta ancora avanti tutto<br />
l’ormai anziana madre, che lavora.<br />
La faccenda in genere è invisa agli<br />
scledensi: gli attivisti di estrema<br />
destra di Azione Sociale, che in<br />
dicembre hanno raccolto contro<br />
gli Helt le firme con un banchetto<br />
in piazza, sono rimasti sorpresi<br />
nel vedere fermarsi a firmare tre<br />
volte più gente del solito. Se non<br />
altro, però, i figli degli Helt vanno<br />
a scuola.<br />
L’integrazione possibile:<br />
il caso Santorso<br />
Un’altra realtà ancora, confinante<br />
con Piovene, è Santorso, l’unico<br />
municipio che in questi sei mesi<br />
sembri aver dato concretamente<br />
una svolta. Non priva<br />
di critiche: in aprile<br />
l’amministrazione ha<br />
assegnato un alloggio<br />
comunale a una<br />
famiglia di sinti. Padre,<br />
madre, tre bimbi dai<br />
2 agli 8 anni. Come<br />
sono andati i primi tre<br />
mesi? “Non se ne parla<br />
molto, per fortuna,<br />
perché finora è andato<br />
tutto bene – commenta<br />
contento Pietro Menegozzo,<br />
primo cittadino<br />
orsiano – e quel che va bene non fa<br />
notizia. A parte le battute, secondo<br />
me il progetto sta andando avanti<br />
positivamente: si comportano come<br />
una famiglia normale. Il padre va a<br />
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Passata<br />
l’emergenza<br />
i 5 Comuni<br />
hanno optato<br />
per non<br />
decidere e<br />
spostare più<br />
avanti nel<br />
tempo una<br />
soluzione<br />
lavorare e paga l’affitto, i figli, a seconda<br />
dell’età, vanno a scuola. Il più<br />
grande l’anno prossimo verrà a scuola<br />
a Santorso. Abbiamo avuto un percorso<br />
di accoglienza positivo, e finora<br />
nessuno è mai venuto a lamentarsi di<br />
questa famiglia in municipio”.<br />
Per la verità in aprile c’è stato un<br />
consiglio comunale molto affollato<br />
sul tema, e la Lega Nord è passata<br />
all’attacco raccogliendo anche le<br />
firme. “Sì, ma non sono mai venuti a<br />
portarmele in municipio: si vede che<br />
non hanno trovato abbastanza gente<br />
che firmi – replica Menegozzo –. Nel<br />
nostro caso si trattava di un singolo<br />
nucleo famigliare, non di un gruppo<br />
allargato, e le cose sono state più facili.<br />
E’ una famiglia già semi integrata:<br />
la madre è andata a scuola, e parlano<br />
dialetto. Comunque, nella prossima<br />
riunione con il prefetto presenterò<br />
questa mia esperienza di amministratore,<br />
e porteremo avanti il progetto<br />
delle piazzole unifamiliari: noi a Santorso<br />
– annuncia con decisione - ne<br />
costruiremo una per<br />
una singola famiglia”.<br />
Il passo è notevole, ed<br />
è prevedibile che verrà<br />
seguito da polemiche.<br />
E, proprio a testimoniare<br />
che lo scoglio<br />
politico per le riunioni<br />
col Prefetto erano le<br />
Provinciali, ecco che si<br />
materializza un nuovo<br />
incontro degli, ormai,<br />
5 Comuni col Prefetto:<br />
è previsto entro una<br />
settimana, ma il tutto<br />
viene tenuto un po’ in sordina. Tra<br />
le righe, sembra anche che i Comuni<br />
siano in trattativa con il Ministero<br />
degli Affari Sociali per ottenere fondi<br />
specifici. Se ne vedranno delle belle?
Direttore editoriale Giovanni Coviello Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona Anno 2 - Numero 21 - Sabato <strong>16</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2007</strong> Supplemento al settimanale <strong>VicenzaPiù</strong> n°63<br />
Hockey,<br />
per i Diavoli<br />
un <strong>2007</strong><br />
pieno di novità<br />
Dorina<br />
Mifkova<br />
si riveste<br />
di biancorosso<br />
Famila Schio,<br />
il riscatto<br />
parte<br />
da Orlando<br />
a pagina 14<br />
a pagina 15<br />
a pagina 17<br />
Salvezza<br />
in extremis<br />
Vicenza<br />
ringrazia Paonessa<br />
a pagina 19<br />
Di ToMMAso QuAggio<br />
Pallanuoto. Il settebello maschile ha conquistato uno storico risultato:<br />
con il secondo posto in serie B arriva anche l’accesso ai playoff<br />
Sognando l’A2<br />
L’obiettivo di<br />
inizio stagione<br />
era quello<br />
della salvezza.<br />
Sotto sotto<br />
però Matteo<br />
Greco forse<br />
sapeva che il<br />
p o t e n z i a n e<br />
che aveva per<br />
le mani avrebbe potuto arrivare<br />
in alto, magari nella posizione<br />
giusta per accedere ai<br />
playoff. Il campionato di quest’anno<br />
ha messo il batticuore<br />
a tutti la tifoseria vicentina<br />
e alla fine si è dovuto attendere<br />
l’ultima giornata di campionato<br />
per capire chi avesse<br />
seguito sulla strada verso la<br />
promozione il tornado chiamato<br />
Torino ’81.<br />
Questo il preambolo necessario<br />
per spiegare quello che da<br />
molti è considerato il più importante<br />
traguardo della storia<br />
della Caoduro pallanuoto<br />
Vicenza, raggiunto dopo un<br />
match tiratissimo contro la<br />
Canottieri Milano superata in<br />
casa davanti ad un folto pubblico<br />
per cinque reti a quattro.<br />
A regalare ai biancorossi<br />
il grido<br />
più intenso<br />
della<br />
stagione,<br />
che libera<br />
la tensione<br />
di<br />
un mese<br />
di partite<br />
ad alta<br />
t e n s i o -<br />
ne, è sì il<br />
collettivo<br />
in acqua,<br />
ma soprattutto Andrea Melison<br />
autore di una bellissima<br />
rete a 6 secondi dal fischio<br />
finale. Un gol importantissimo<br />
che paga i grandi sacrifici<br />
di una stagione durissima in<br />
un campionato molto equilibrato.<br />
Nelle altre partite il<br />
Torino ’81 ha perso in casa<br />
propria con il Geas Milano;<br />
La Cauduro si classifica seconda dopo il Torino ‘81<br />
Sotto di un gol al quarto tempo, i vicentini hanno trovato la forza di recuperare a 3 minuti dalla fine<br />
mentre il Brescia è andato a<br />
vincere in casa dello Sport<br />
Management Verona che a<br />
causa del tesseramento di un<br />
giocatore straniero forse non<br />
valido potrebbe essere penalizzato.<br />
Durante la partita i vicentini<br />
si sono trovati sotto di un gol<br />
all’inizio del quarto tempo; il<br />
settebello però ha trovato la<br />
forza di rimontare e portarsi<br />
in vantaggio con Spaziano,<br />
a poco più di 3 minuti dalla<br />
fine. Il gol del pareggio milanese<br />
porta la firma di Martinotti<br />
ed arriva ad un minuto e<br />
mezzo dalla<br />
sirena,<br />
una vera<br />
e propria<br />
d o c c i a<br />
fredda per<br />
la compagineberica.<br />
La<br />
C a o d u r o<br />
però non<br />
si è persa<br />
d’animo e<br />
nei 90 secondi<br />
finali si è gettata all’arrembaggio,<br />
trovando in Melison<br />
la carta vincente che vale<br />
una stagione. “Non devono<br />
trarre in inganno i 9 punti<br />
di vantaggio del Torino che<br />
forse sono arrivati anche grazie<br />
ad un calendario migliore<br />
di quello nostro — spiega il<br />
tecnico genovese della Cao-<br />
duro —. Noi siamo apparsi<br />
tesi, forse con la<br />
mente già proiettata<br />
ai playoff, ma<br />
con davanti una<br />
Milano tutt’altro<br />
che arrendevole.<br />
Siamo andati<br />
bene come al solito<br />
in difesa ma<br />
non riuscivano a<br />
concretizzare nonostante<br />
il secondo<br />
miglior attacco<br />
del campionato<br />
e fino ai primi minuti della<br />
quarta frazione eravamo sotto<br />
di una rete. Ora però viene<br />
il bello!”.<br />
La mente è già al prossimo incontro<br />
che vedrà impegnata<br />
la Caoduro in gara 1 a Genova<br />
contro S.S. Nicola Mameli nella<br />
piscina di Genova Voltri sabato<br />
<strong>16</strong> <strong>giugno</strong> 18.00; gara 2 invece<br />
è programmata per sabato 23<br />
<strong>giugno</strong> negli impianti di viale<br />
Ferrarin, l’eventuale spareggio<br />
sarà ancora a Genova mercoledì<br />
27 <strong>giugno</strong>.<br />
Classifica finale. Torino ’81 punti<br />
46; Caoduro Vicenza 37; Brescia<br />
36; Geas 35; Trieste 31; Canottieri<br />
Milano 26; Cus<br />
Milano 17; Sport<br />
Management <strong>16</strong>; Vigevano<br />
14; Parma 4.<br />
(Torino ’81 e Caoduro<br />
disputano i<br />
playoff). Per l’accesso<br />
ai play out si<br />
attende la decisione<br />
della caf per Vigevano<br />
– Sport Management<br />
e del procuratore<br />
federale per Cus<br />
Milano – Sport Management.<br />
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Dopo<br />
una gara<br />
equilibrata<br />
la rete decisiva<br />
è arrivata<br />
a sei secondi<br />
dalla fine<br />
per mano di<br />
Andrea Melison
14 <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
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Di sAbrinA nicoli<br />
La Lega Nazionale<br />
Hockey si<br />
è recentemente<br />
riunita con le<br />
società impegnate<br />
nella massima<br />
serie per<br />
presentare la<br />
nuova stagione.<br />
La principale<br />
novità riguarda l’introduzione nel<br />
campionato di serie A1 di un unico<br />
girone, con dodici formazioni ai<br />
nastri di partenza: Asiago Vipers<br />
Tegola Canadese, campioni d’Italia,<br />
Edera Trieste, Caoduro Diavoli<br />
Vicenza, Lions Arezzo, Milano<br />
24, Polet Trieste, Draghi Torino,<br />
Empoli, Milano 17 Rams, Forlì e le<br />
due neopromosse Modena e Pirati<br />
Civitavecchia. La regular season<br />
scatterà il 3 novembre <strong>2007</strong> e terminerà<br />
il 19 aprile 2008, mentre<br />
i playoff, ai quali accederanno le<br />
prime otto squadre classifica, inizieranno<br />
una settimana dopo, il<br />
26 aprile 2008, e si chiuderanno<br />
al massimo al 21 <strong>giugno</strong>. Le semifinali,<br />
che restano al meglio delle<br />
tre partite, inizieranno il 10 maggio<br />
2008 e la finale, al meglio delle<br />
cinque gare, inizierà il 24 maggio,<br />
anche se le date dei play off potranno<br />
subire dei cambiamenti<br />
per esigenze televisive, dal momento<br />
che l’accordo con Rai Sport<br />
Satellite è stato rinnovato.<br />
Sarà quindi un campionato più<br />
lungo, più difficile e più impegnativo,<br />
rispetto ai precedenti con<br />
due gironi. “Il campionato a girone<br />
unico sarà molto più competitivo,<br />
ma anche più interessante<br />
– dichiara<br />
Andrea Bellinaso, capitano<br />
della Caoduro<br />
Diavoli Vicenza –.<br />
Penso che sarà dura,<br />
ma la mia opinione<br />
sulle novità introdotte<br />
è positiva. Ci sarà<br />
bisogno di una rosa<br />
più ampia per affrontare<br />
un maggior numero<br />
di gare e molte<br />
formazioni di buon livello.<br />
La società si sta<br />
già muovendo in questa direzione<br />
e poi bisognerà vedere se al 31<br />
Il tabellone della Coppa<br />
Italia <strong>2007</strong>:<br />
A) Polet Trieste – Modena<br />
B) Milano 24 – Forlì<br />
C) Lions Arezzo – Diavoli Biancorossi Vicenza<br />
D) Civitavecchia – Milano 17 Rams<br />
Quarti di finale.<br />
E) Asiago Vipers Tegola Canadese – vincente “A”<br />
F) Empoli – vincente “B”<br />
G) Draghi Torino – vincente “C”<br />
H) Edera Trieste – vincente “D”<br />
Final Four - semifinali.<br />
Vincente “E” – Vincente “F”<br />
Vincente “G” – Vincente “H”<br />
Hockey in line. Con un girone unico a 12 squadre la prossima stagione<br />
si annuncia più dura. Cambia anche la Coppa Italia<br />
Hockey, tutte le novità<br />
del prossimo campionato<br />
Andrea Bellinaso, capitano dei Diavoli<br />
Un sistema<br />
più lungo<br />
e più<br />
competitivo.<br />
Ma anche<br />
emozionante<br />
e molto più<br />
spettacolare<br />
luglio, termine per l’iscrizione al<br />
campionato, tutte le società di A1<br />
confermeranno la loro presenza”.<br />
Il primo appuntamento della nuova<br />
stagione per Caoduro Diavoli<br />
Vicenza sarà la Coppa<br />
Italia, che presen-<br />
terà una nuova formula:<br />
non più prima<br />
fase a gironi, ma partita<br />
ad eliminazione<br />
diretta fin dai turni<br />
preliminari. Il primo<br />
turno, a sorteggio<br />
con gare di sola<br />
andata in casa della<br />
prima sorteggiata, si<br />
giocherà il 21 ottobre<br />
e le vincenti dovranno<br />
vedersela poi con<br />
le finaliste della scorsa stagione:<br />
Asiago Vipers Tegola Canadese,<br />
Edera Trieste, Draghi Torino ed<br />
Empoli.<br />
I Diavoli saranno impegnati al<br />
primo turno in trasferta contro<br />
Lions Arezzo, capolista nel girone<br />
B davanti ai biancorossi nel<br />
campionato appena concluso e<br />
formazioni ostica, contro la quale<br />
i vicentini hanno perso nel girone<br />
di andata (7-6 dopo aver chiuso il<br />
primo tempo 6-1 per i biancorossi)<br />
e vinto in quello di ritorno in casa<br />
(6-5). “Inizieremo subito con una<br />
trasferta lunga e difficile – aggiunge<br />
capitan Bellinaso – però siamo<br />
fiduciosi e speriamo vada tutto<br />
bene, dopo la brutta esperienza<br />
dello scorso anno (squalifica dei<br />
vicentini dopo la conquista della<br />
Final Four). Se passeremo il turno<br />
troveremo il Torino, altra nostra<br />
conoscenza, ma l’importante è<br />
iniziare bene”.<br />
Il programma della Coppa Italia<br />
prevede poi i quarti di finale con<br />
gare di andata e ritorno nelle date<br />
del 28 ottobre e 1 novembre <strong>2007</strong><br />
e la Final Four il 5 e 6 gennaio<br />
2008.<br />
La Federazione ha disposto<br />
che, in seguito alle offerte ricevute,<br />
la “Final Six” del campionato<br />
italiano femminile<br />
sarà organizzata dagli Asiago<br />
Vipers Tegola Canadese presso<br />
il palasport di Sandrigo questo<br />
fine settimana, sabato <strong>16</strong> e domenica<br />
17 <strong>giugno</strong>.<br />
Alla “Final Six”, oltre alle Asiago<br />
Pink Vipers, parteciperanno<br />
le formazioni di Torino,<br />
vincitore degli scudetti 2003<br />
e 2004, Monleale, Massa, Spinea<br />
e Milazzo, quest’ultima<br />
qualificatasi dopo aver vinto<br />
nettamente la fase preliminare<br />
con Barcellona Pozzo di Gotto<br />
e Catania.<br />
www.minettigroup.com<br />
Gli Asiago Vipers organizzeranno<br />
la fase finale del campionato femminile<br />
“Final Six”, girone<br />
di ferro per le Pink<br />
Le ragazze di Asiago ospiteranno le altre squadre<br />
Il calendario<br />
della manifestazione<br />
Abbinamento decisamente<br />
sfortunato per le rosanero<br />
asiaghesi, inserite nel girone<br />
“A”, un gruppo di ferro, con<br />
Draghi Torino e Islanders Spinea,<br />
candidate a contendersi lo<br />
scudetto.<br />
L’esordio delle “Pink”, sabato<br />
<strong>16</strong> <strong>giugno</strong> (ore 10.30), coinciderà<br />
con la prima partita ufficiale<br />
della “Final Six”; in serata<br />
(ore 20.30) la sfida alle campionesse<br />
d’Italia delle prime<br />
due edizioni del campionato.<br />
Nel girone “B” si affronteranno<br />
Massa, Monleale e Milazzo.<br />
Le finali si disputeranno nella<br />
giornata di domenica 17 <strong>giugno</strong>.<br />
SABATO <strong>16</strong> GIUGNO<br />
Ore 10.30 Asiago Pink Vipers – Islanders Spinea<br />
Ore 12.00 Massa – Monleale<br />
Ore <strong>16</strong>.30 Draghi Torino – Islanders Spinea<br />
Ore 18.00 Milazzo – Monleale<br />
Ore 20.30 Asiago Pink Vipers – Draghi Torino<br />
Ore 22.00 Massa – Milazzo<br />
DOMENICA 17 GIUGNO<br />
Ore 12.00 Finale 5° posto<br />
Ore 14.00 Finale 3° posto<br />
Ore <strong>16</strong>.00 Finale 1° posto
15 <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Di PAolo MuTTerle<br />
Grande colpo<br />
della Minetti<br />
Infoplus, che<br />
anticipa tutti e si<br />
assicura Darina<br />
Mifkova per la<br />
prossima stagione.<br />
La giocatrice<br />
nata a Praga ma<br />
di nazionalità<br />
italiana (è una delle dodici azzurre<br />
campionesse del mondo nel 2002)<br />
torna nel club nel quale ha militato<br />
per due anni, dal 2000 al 2002.<br />
Dopo le cinque conferme - Paccagnella,<br />
Ikic, De Gennaro, Dall’Igna<br />
e Petrauskaite - la società biancorossa<br />
guadagna un altro tassello di<br />
valore per il campionato <strong>2007</strong>/08;<br />
un acquisto doppiamente importante,<br />
dato che per la prima volta<br />
una giocatrice di grandissimo livello<br />
fa il suo ritorno nel club, mentre<br />
più di frequente in passato avveniva<br />
il contrario, cioè che Vicenza<br />
scoprisse e lanciasse giovani talenti<br />
verso piazze prestigiose. Un’inversione<br />
di tendenza rivelatrice delle<br />
ambizioni societarie, quelle cioè di<br />
tornare a lottare nella prima fascia,<br />
visto e considerato che il prossimo<br />
campionato pare destinato a scendere<br />
di livello a causa delle partenze<br />
di molte campionesse italiane e<br />
straniere verso le sempre più attraenti<br />
leghe spagnole e russe. Un<br />
ingaggio, lascia trapelare il presidente<br />
Coviello, che sarà utile anche<br />
per convincere altre giocatrici<br />
a vestire la maglia biancorossa.<br />
La ciliegina sulla torta potrebbe<br />
ora essere un altro martello forte,<br />
un braccio pesante con doti spiccatamente<br />
offensive. I tifosi storici ricorderanno<br />
infatti che Darina non<br />
è quell’attaccante<br />
schiacciasassi dotata<br />
di enorme potenza:<br />
le sue caratteristiche<br />
peculiari sono anzi<br />
ricezione e difesa;<br />
ma dall’alto della sua<br />
esperienza (e del suo<br />
metro e ottantotto)<br />
la schiacciatrice di<br />
origine cecoslovacca<br />
non si fa pregare<br />
quando bisogna<br />
mettere giù palloni<br />
che scottano. Forte<br />
in battuta grazie alla<br />
sua precisione, in<br />
fase di ricezione è una vera e propria<br />
garanzia, una di quelle giocatrici<br />
dalla tecnica straordinaria in<br />
grado di dare tranquillità ed equilibrio<br />
alla squadra. Un aspetto mai<br />
trascurato da coach Manù Benelli,<br />
particolarmente felice di averla a<br />
disposizione: “E’ una giocatrice<br />
che ricorda molto Takahashi in<br />
quanto completa e fortissima tec-<br />
Darina è<br />
figlia d’arte:<br />
la mamma<br />
Anna è<br />
stata una<br />
delle prime<br />
giocatrici<br />
straniere nel<br />
campionato<br />
italiano<br />
La campionessa del mondo con Vicenza ha vinto Supercoppa<br />
e Coppa Cev. Manù Benelli: “È la Shin italiana”. Con 15 centimetri in più<br />
Clamoroso ritorno alla Minetti<br />
Mifkova di nuovo biancorossa<br />
Darina Mifkova è nata a Praga<br />
nicamente, ma rispetto a Shin può<br />
anche essere efficace sugli attacchi<br />
di palla alta”.<br />
Figlia d’arte (la madre Anna è stata<br />
una delle prime giocatrici straniere<br />
ad arrivare nel campionato<br />
italiano), Mifkova è nata a Praga<br />
nel 1974 ma è cresciuta a Bergamo,<br />
tanto che lo sponsor<br />
Piero Minetti la con-<br />
sidera praticamente<br />
una sua compaesana.<br />
Interminabile il suo<br />
curriculum, che dopo<br />
gli esordi giovanili<br />
l’ha vista militare<br />
ininterrottamente<br />
nella massima serie<br />
per sedici stagioni.<br />
Ricchissimo anche il<br />
suo palmarès, che oltre<br />
ai campionati del<br />
mondo può contare 4<br />
scudetti, 3 Coppe Italia,<br />
2 Coppe dei Campioni,<br />
una Coppa delle Coppe; con<br />
Vicenza ha vinto inoltre nel 2001<br />
una Coppa Cev e una Supercoppa<br />
Italiana, l’ultima delle sue cinque.<br />
“Con Darina andiamo sul sicuro – è<br />
il commento del patron biancorosso<br />
Coviello – l’ho conosciuta personalmente<br />
avendola qui per due<br />
anni e so che è una grande professionista,<br />
oltre che una giocatrice di<br />
primissima fascia per tasso tecnico<br />
ed esperienza. È un’atleta esperta<br />
ma non vecchia, che ha grande<br />
voglia di giocare dopo l’infortunio<br />
alla spalla; per noi sarà anche un<br />
riferimento all’interno dello spogliatoio<br />
assieme a Paccagnella”.<br />
Specialisti in cure di bellezza<br />
Lo schiacciatore valdagnese Andrea Battilotti giocherà<br />
nel massimo campionato con il Cuneo di Silvano Prandi<br />
Vicenza in A1? Con Batti si può<br />
Un pezzo di Vicenza sale nel massimo<br />
campionato maschile: Andrea<br />
Battilotti, schiacciatore valdagnese<br />
classe 1978, è stato ingaggiato dalla<br />
Bre Banca Lannutti Cuneo. Batti, o<br />
Batman (come lo chiamavano i tifosi<br />
del Raffaele Lamezia qualche stagione<br />
fa), arriva nel volley che più conta<br />
dopo una lunga gavetta tra A2 e B1,<br />
che spesso lo ha portato a giocare<br />
nei palazzetti del Sud, come appunto<br />
Lamezia Terme, Nicosia e Squinzano.<br />
Nel suo curriculum non mancano<br />
esperienze vicino a casa con Samia<br />
Montecchio e Schio Sport, società<br />
nella quale è cresciuto dopo gli esordi<br />
nelle giovanili del Valdagno. Ma quella<br />
pallavolistica è solo una delle sue<br />
carriere; l’altra, parallela, è nel settore<br />
della moda, dove l’atleta di S. Quirico<br />
si è tolto più di qualche soddisfazione<br />
partecipando a sfilate, concorsi e<br />
diventando anche testimonial di un<br />
noto deodorante in uno spot televisivo<br />
trasmesso sulle reti nazionali. A 29<br />
anni il neo-acquisto della squadra di<br />
Silvano Prandi non ha però dubbi su<br />
quale sia il suo futuro: “Scelgo la pallavolo,<br />
mi dà più sicurezza. Le sfilate<br />
le faccio per divertimento, ma ormai<br />
sono vecchio!”.<br />
Sorpreso di questa chiamata in serie<br />
A1?<br />
Non proprio, c’erano state richieste<br />
anche in anni passati, ma finora la voglia<br />
di giocare aveva sempre prevalso.<br />
Di fronte alla possibilità di disputare<br />
la Champions League, però, non<br />
potevo rifiutare, e infatti ho accettato<br />
quasi subito.<br />
Le guide riportano che eri già in<br />
A1 a <strong>16</strong> anni…<br />
Credo di aver fatto una presenza in<br />
panchina con la Wuber Schio, ma<br />
niente di più. Poi 12 anni da titolare tra<br />
B1 e A2, quello è il mio livello; a Cuneo<br />
so che partirò da quarto schiacciatore<br />
oltre che da secondo libero, viste che<br />
le mie caratteristiche sono più di difesa<br />
che di attacco. Del resto davanti<br />
a me ho giocatori come Wijsmans e<br />
Abbadi. Ma spero di riuscire a trovare<br />
spazio in Champions League, in particolare<br />
nei primi turni dove le partite<br />
sono meno impegnative.<br />
Arrivi da una retrocessione in A2<br />
con l’Abasan Bari, come à andata?<br />
È stato un anno difficile, ho iniziato a<br />
Loreto ma non mi trovavo e ho deciso<br />
di cambiare e di andare a Bari. Lì<br />
ho trovato davvero un bell’ambiente e<br />
persone fantastiche; purtroppo la nostra<br />
situazione di classifica si è complicata<br />
a causa di alcuni gravi infortuni.<br />
Mi auguro che la squadra riesca a<br />
risalire prontamente in A2.<br />
L’anno prossimo sarete due vicentini<br />
in A1, tu e Francesco Fortunato…<br />
Sì, e tra l’altro fino alla settimana scorsa<br />
sembrava che anche lui fosse destinato<br />
a Cuneo. Sarebbe bello ritrovarsi<br />
lì, da giovani avevamo giocato<br />
insieme a Schio.<br />
Continui a seguire la pallavolo vicentina?<br />
Quando posso sì, in A2 Bassano ha<br />
fatto un bel campionato e so che mi<br />
avevano cercato. Quest’anno abbiamo<br />
finito presto e quando sono tornato<br />
a casa sono andato a vedere la<br />
partita della Minetti contro Jesi.<br />
Cosa ne pensi del probabile trasferimento<br />
della squadra a Imola?<br />
Davvero? Ah, non lo sapevo… Spero<br />
di no, sarebbe un peccato.<br />
Come ti stai preparando all’esordio<br />
nella massima serie?<br />
Adesso sono in vacanza in Sicilia, poi<br />
andrò un po’ via in barca con alcuni<br />
amici. Sfilate? Vediamo, se mi chiamano.<br />
Ma il raduno a Cuneo sarà<br />
molto presto, già a inizio agosto.<br />
P.M.<br />
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società di pallavolo sorta<br />
negli anni ’80, formata come<br />
spesso accade da un gruppo<br />
di giovani amici che prima<br />
militavano nelle squadre del<br />
San Bonifacio e del Lonigo. Il<br />
Volley San Marco, nel corso<br />
di questi anni, ha accolto nel<br />
complesso molte più squadre<br />
maschili che femminili. Come<br />
ci spiega Andrea Satto, segretario<br />
della società, “non siamo<br />
mai riusciti a sviluppare il<br />
settore giovanile femminile”.<br />
Storicamente, infatti, le squadre<br />
si sono sempre “spente”<br />
La società. La società di Gambellara ha molte più squadre maschili che<br />
femminili. “Continueremo a puntare sui giovani”<br />
Il Volley San Marco<br />
alla ricerca della sua rosa<br />
proprio nella cosiddetta fascia<br />
d’età adolescenziale. Ma<br />
questa moria si è sempre tinta<br />
soltanto di rosa. “Gambellara<br />
si trova in una zona decentrata<br />
sul piano logistico – spiega<br />
– per questo motivo le ragazze<br />
quando arrivano ad avere<br />
14-15 anni sono costrette a<br />
spostarsi nei centri maggiori<br />
per frequentare gli istituti superiori,<br />
e lì molto spesso costruiscono<br />
amicizie e contatti<br />
che le portano a frequentare<br />
gruppi sportivi del posto”.<br />
Questo spiega la rinuncia da<br />
parte delle atlete a proseguire<br />
il percorso iniziato nelle<br />
fila del San Marco. “Lo stesso<br />
però non accade con i maschi<br />
– puntualizza Satto – perché,<br />
pur incontrando il medesimo<br />
problema, tendono a non abbandonare<br />
la squadra”.<br />
Dopo l’esperienza infelice del<br />
campionato appena concluso,<br />
“quando l’Under <strong>16</strong> femminile<br />
era formata da 8 ragazze e<br />
bastavano un paio d’influenze<br />
perchè scendessero in campo<br />
in 6 contate”, la società ha deciso<br />
per il prossimo anno di<br />
trovare un’altra sistemazione<br />
per le ragazze “superstiti” nelle<br />
squadre dei paesi limitrofi,<br />
con un occhio di riguardo sia<br />
al Montorso che al campionato<br />
veronese.<br />
Una brillante novità che ha<br />
contraddistinto questo campionato<br />
2006-<strong>2007</strong> è stato<br />
l’avvio del settore “mini”, un<br />
campo finora inesplorato dal<br />
Volley San Marco. “Siamo<br />
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partiti con il primo volley, il<br />
baby e il minivolley – racconta<br />
Andrea Satto – e possiamo<br />
dirci entusiasti del grande<br />
seguito che hanno<br />
incontrato!”. Ad<br />
aprile il bel clima<br />
emerso nel corso<br />
del campionato,<br />
ha trovato un degno<br />
epilogo nella<br />
Festa del Minivolleyorganizzata<br />
a Gambellara<br />
e curata dal presidente<br />
Luciano<br />
Battocchio con la<br />
preziosa collaborazione<br />
dello staff<br />
societario e dei genitori dei<br />
piccoli atleti che hanno contribuito<br />
alla buona riuscita<br />
della festa portando viveri,<br />
bevande e musica. Il minivolley<br />
sarà quindi un capo-<br />
Alla faccia della corsa contro il<br />
tempo. Secondo le previsioni i<br />
lavori di ristrutturazione del PalaCia<br />
sarebbero dovuti iniziare il<br />
4 di <strong>giugno</strong>. Ad oggi (14 <strong>giugno</strong><br />
ndr), perè, il cantiere è ancora<br />
senza operai, anche se secondo<br />
i responsabili tutto dovrebbe iniziare<br />
a breve, forse giè lunedè<br />
18 <strong>giugno</strong>. Un ritardo dovuto a<br />
“tempi tecnici” che sposta in ogni<br />
caso le lancette del countdown<br />
per la giusta conclusione dei lavori<br />
a -136 giorni, al posto dei fatidici<br />
5 mesi previsti dal Comune.<br />
Gli interventi affidati alla ditta milanese<br />
Elves Italia secondo le stime<br />
e le garanzie dell’assessore<br />
allo Sport Gianfranco Morsoletto<br />
dovrebbero concludersi a fine ottobre,<br />
comunque troppo tardi per<br />
il rientro a Vicenza della squadra<br />
di A1 femminile di volley, visto<br />
che l’inizio del campionato è<br />
Il piccolo<br />
paese ha una<br />
tradizione di<br />
buon vino<br />
Ma anche<br />
di buoni<br />
giocatori,<br />
formati<br />
sin da<br />
giovanissimi<br />
saldo anche del campionato<br />
<strong>2007</strong>/2008. Infatti, come ci<br />
conferma Andrea Satto, “questo<br />
“embrione di società” si è<br />
rivelato un esperimentopositi-<br />
vo, che dovrebbe<br />
gettare basi proficue<br />
per innalzare<br />
il livello tecnico<br />
delle squadre che<br />
gareggiano nei<br />
campionati di divisione”.<br />
Nessun<br />
scoramento quindi<br />
per la società<br />
di Gambellara<br />
che quest’anno ha<br />
visto la sua 2^ divisione<br />
maschile retrocedere<br />
di categoria. “Continueremo<br />
a puntare sui giovani, e sul<br />
clima positivo che ci ha sempre<br />
contraddistinto”.<br />
Cantiere Palasport,<br />
lavori fantasma. Per ora<br />
fissato per i primi di ottobre, che<br />
rimane per ora “esiliata” a Imola.<br />
I lavori di restilyng, per un costo<br />
complessivo di 739mila euro,<br />
prevedono degli interventi per ottenere<br />
il certificato di prevenzione<br />
incendi, e riguarderanno i corrimani<br />
delle scale, l’allargamento<br />
dei passi carrai, la nuova scala<br />
di emergenza, la rimozione dei<br />
lucernai e delle pavimentazioni,<br />
l’ampliamento dell’uscita di via<br />
Rosmini, il nuovo impianto elettrico,<br />
il completamento dell’impianto<br />
idranti, il completamento dei<br />
servizi igienici, la modifica della<br />
rampa disabili e del ripostiglio del<br />
bar. Rimane forte il dubbio perè<br />
che se il passo seguito per la<br />
realizzazione di tutti gli interventi<br />
sarè ritardato ancora di qualche<br />
settimana le promesse di riaprire<br />
il palasport di via Goldoni per ottobre<br />
saranno disattese.
17 <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Di frAncesco cAvAllAro<br />
Signore e signori,<br />
ecco a<br />
voi il nuovo<br />
allenatore del<br />
Famila Wuber<br />
Schio. Sandro<br />
Orlando<br />
- 47 anni, ex<br />
M a d d a l o n i<br />
- è il tecnico del riscatto. A<br />
lui il compito di riportare le<br />
arancioni in cima alla classifica.<br />
“Ma non in seconda<br />
posizione - precisa il nuovo<br />
allenatore -; un risultato del<br />
genere non conterebbe niente.<br />
Schio deve puntare a vincere<br />
il campionato. Punto e<br />
basta”.<br />
Sembra avere le idee molto<br />
chiare Orlando, già assistente<br />
di Giovanni Lucchesi<br />
nella stagione 2002/2003.<br />
Sarà stato lo stesso presidente<br />
Marcello Cestaro a<br />
fargli le raccomandazioni.<br />
Ci immaginiamo il loro primo<br />
colloquio telefonico:<br />
“Signor Orlando, non me ne<br />
faccio niente della seconda<br />
piazza, gli fa Cestaro; solo il<br />
primo posto è un successo”.<br />
Orlando ci ha pensato su un<br />
attimo, anche Venezia si era<br />
fatta avanti, e poi ha deciso:<br />
vada per il Famila.<br />
“Farò di tutto e di più per<br />
centrare l’obiettivo - sottolinea<br />
il coach -; è da fine maggio<br />
che stiamo lavorando per<br />
formare una rosa competiti-<br />
Basket A1. Il Famila punta tutto su Sandro Orlando. La sua missione<br />
è chiara: riportare al vertice della classifica le arancioni scledensi<br />
Coach Orlando pesaci tu<br />
Schio rivuole lo scudetto<br />
va. Rispetto all’anno scorso<br />
avremo una panchina più<br />
lunga, con almeno 9 titolari.<br />
Non possiamo permetterci di<br />
arrivare con l’acqua alla gola<br />
nel momentotopico<br />
della<br />
s t a g i o n e .<br />
Le ragazze<br />
d o v r a n -<br />
no essere<br />
brave ad<br />
a c c e t t a r e<br />
anche la<br />
panchina;<br />
in questo<br />
senso tutte<br />
sono<br />
c h i a m a t e<br />
a fare un<br />
passo indietro<br />
e a<br />
m e t t e r e<br />
da parte<br />
la smania<br />
di primeggiare.<br />
Su questo punto non<br />
transigerò: le giocatrici devono<br />
capire che la squadra<br />
viene prima di tutto. Ognuno<br />
dovrà recitare la sua parte,<br />
nel pieno rispetto dei ruoli.<br />
Solo così potremmo tornare<br />
di nuovo a vincere”. Orlando<br />
torna poi sulla scelta di<br />
Schio. “Società come Napoli,<br />
Parma, Venezia, Taranto<br />
e Schio sono il massimo per<br />
ogni allenatore; quest’anno<br />
ho anche avuto la possibilità<br />
Sando Orlando: “Dobbiamo puntare a vincere il campionato”<br />
Per le ragazze del Famila una stagione sottotono: alla fine è arrivato solo un settimo posto<br />
di decidere: per me è stato<br />
un motivo di grossa soddisfazione<br />
personale. Il presidente<br />
Cestaro mi ha fatto<br />
intendere che questa deve<br />
essere la stagione del riscatto:<br />
bene, sono pronto. Logico<br />
che non sarà facile, in campo<br />
ci saranno anche le avversarie.<br />
Ma sono molto fiducioso<br />
e carico. Sono convinto che<br />
faremo un campionato di altissimo<br />
livello; da parte mia<br />
c’è grande voglia di iniziare<br />
a lavorare”.<br />
Mentre Orlando<br />
getta le basi per<br />
la prossima stagione,<br />
l’ex Fabio<br />
Fossati si lascia<br />
andare a dichiarazioni<br />
al vetriolo.<br />
Al tecnico non<br />
è andato proprio<br />
giù l’esonero, a<br />
suo parere un<br />
fulmine a ciel<br />
sereno. “Non<br />
me lo aspettavo<br />
– si legge sul<br />
Mentre<br />
Orlando<br />
organizza<br />
la nuova<br />
stagione<br />
l’ex Fossati<br />
rilascia<br />
dichiarazioni<br />
al vetriolo<br />
sito www.familafans.net -.<br />
Come mi sento ora? Provate<br />
voi ad immaginare come<br />
può stare una persona che<br />
dopo aver fatto quello che<br />
ho fatto, e con un contratto<br />
in mano per un altro anno,<br />
si sente dire che non serve<br />
più. È stata una vera mazzata:<br />
tanti discorsi, tanti<br />
progetti e poi con un colpo<br />
di spugna viene cancellato<br />
tutto. Mi sembra di aver<br />
capito che qualcuno doveva<br />
pagare, e il conto l’hanno<br />
presentato me. Forse c’era<br />
qualcun altro che doveva<br />
passare alla cassa”. Fossati<br />
continua così il suo amarissimo<br />
sfogo: “A Schio si potevano<br />
fare ancora grandi<br />
cose; evidentemente qualcuno<br />
non credeva nel progetto.<br />
Mi spiace molto, soprattutto<br />
le persone con le<br />
quali avevo instaurato un<br />
buon rapporto.<br />
Non voglio fare<br />
polemica; tutta-<br />
via, credo che se<br />
una stagione non<br />
è stata eccellente<br />
le colpe non siano<br />
solo dell’allenatore.<br />
Tutti abbiamo<br />
commesso<br />
degli errori. Purtroppo,<br />
come<br />
spesso accade, a<br />
rimetterci è sempre<br />
il tecnico”.
18 <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Atletica. Pochi acuti, ma tanti piazzamenti di rilievo. E La società vicentina si conferma tra le migliori dodici formazioni italiane<br />
Atletica Vicentina, allievi promossi all’esame Tricolore<br />
L’Atletica Vicentina chiude col<br />
sorriso in bocca l’esperienza dei<br />
Campionati Italiani Allievi ed Allieve<br />
di Società riservati alle migliori<br />
dodici formazioni italiane<br />
dopo le qualificazioni svoltesi in<br />
sede regionale a maggio. Solamente<br />
dodici i punti di distacco dall’Atletica<br />
Bergamo che si è cucita<br />
lo scudetto <strong>2007</strong> sul petto, dieci<br />
quelli dalle Fiamme Gialle, 8,5 da<br />
Palermo e l’inezia di 1,5 punti dall’Atletica<br />
Cento Torri di Pavia. Il<br />
valore della performance dei giovanissimi<br />
berici si evince anche<br />
dall’ottavo posto colto nell’edizione<br />
2006 dei campionati e dal fatto<br />
di aver lasciato alle proprie spalle<br />
la storica corazzata della Cariri di<br />
Rieti. Per le ragazze, targate Banco<br />
Desio Veneto presentatesi seste<br />
in graduatoria, una settima piazza<br />
su un centro classifica che ha visto<br />
tre formazioni raggruppate in<br />
due punti. Di assoluto valore il risultato<br />
complessivo delle due formazioni<br />
che si trovano quest’anno<br />
più vicine rispetto al passato alle<br />
realtà di Bergamo e Rieti che sole<br />
con Vicenza si fregiano di avere<br />
entrambe le squadre costantemente<br />
inserite nella massima finale<br />
tricolore under 18.<br />
Ai vicentini è mancato l’acuto ma<br />
sul podio sono finiti in molti, a<br />
cominciare dai secondi posti col-<br />
La squadra che ha partecipato alle nazionali<br />
ti da Tommaso Renso, da Marta<br />
Volpato e da Davide Garoldini.<br />
Renso, già molto bravo nella gara<br />
dei 1500, ha colto l’argento grazie<br />
ad un’altra caparbia prestazione<br />
negli 800 metri con il tempo di<br />
1’58”87 ed un acume tattico degno<br />
di un veterano di questa specialità.<br />
La Volpato torna da Busto Arsizio<br />
fresca di primato personale<br />
di 32,79m migliorandosi di oltre<br />
1,5 metri dal precedente limite<br />
stabilito a Modena la scorsa setti-<br />
mana. Altra prestazione da incorniciare<br />
con nuovo primato personale<br />
anche per il saltatore in alto<br />
Davide Garoldini che con 1,91m si<br />
è arreso solo a Nesti del Cus Pisa<br />
capace di valicare quota 1,94m. I<br />
bronzi nella seconda giornata portano<br />
la firma di Michael Tumi e di<br />
Franscesa Marangoni entrambi<br />
nella velocità (200 metri). Il crono<br />
di notevole spessore tecnico di<br />
22”08 non ha consentito a Tumi<br />
di battere il ghanese Mensah, oro<br />
in 21”92, e Rosicchini che l’ha preceduto<br />
di appena due centesimi,<br />
replicando di fatto il risultando<br />
dei 100 corsi sabato. Per appena<br />
cinque centesimi non è scesa sotto<br />
i 26” la Marangoni che ha portato<br />
dieci punto d’oro per la squadra.<br />
Quarti posti per Giulio Toffanello<br />
nel lungo con 6,35m, per un esuberante<br />
Eugenio Incerti che porta<br />
il suo limite a 57”37 nei 400 ostacoli,<br />
per Vittoria Giudicelli nell’asta<br />
con 2,50m e per le staffette<br />
4x400 grazie a Gaspari, Incerti,<br />
Tumi e Renso - valido il crono di<br />
3’28”38 – e alle atlete Dal Sasso,<br />
Turra, Lago e Marangoni<br />
che hanno<br />
chiuso con un buon<br />
4’07”66. Molto vali-<br />
Sul podio<br />
sono finiti<br />
in molti a<br />
cominciare<br />
da Renso,<br />
Volpato,<br />
Garoldini<br />
da la prestazione di<br />
Paolo Pellanda che<br />
supera di 36 cm la<br />
soglia dei 50 metri<br />
stabilendo il suo nuovo<br />
limite. Nei 400hs<br />
femminili brava Erica<br />
Lago giunta sesta<br />
con 1’08”56. Caterina<br />
Marchioretti è risultata<br />
sesta nel giavellotto<br />
con 29,14m.<br />
Applausi anche per<br />
Andrea Cracco che<br />
nel peso conclude al settimo posto<br />
con il nuovo primato di 12,83m.<br />
Personale anche per Mirco Bordin<br />
che sui 3mila metri ha chiuso<br />
in 9’32”34 al settimo posto. Erica<br />
Marzari nel lungo ha chiuso con<br />
4,87m al nono posto. Negli 800<br />
metri Linda Padovan ha terminato<br />
le proprie fatiche in 2’27”48<br />
al nono posto. Nei 3mila metri<br />
Marta Cunico, dopo la prova del<br />
giorno precedente sui 2mila siepi,<br />
è giunta settima con un crono di<br />
12’00.<br />
Molta soddisfazione in casa AV è<br />
stata espressa dallo staff tecnico e<br />
da quello dirigenziale che da oltre<br />
un anno hanno lavorato per presentarsi<br />
al meglio a<br />
questo appuntamento<br />
di riferimento per<br />
l’atletica giovanile.<br />
Un plauso ai tecnici<br />
presenti coordinati<br />
da Sergio Cestonaro<br />
che hanno assistito<br />
gli atleti nei momenti<br />
cruciali delle gare:<br />
Ampelio Pillan, Lorenzo<br />
Toccante, Angelo<br />
Pellanda e una<br />
dinamica Silvia Dalla<br />
Piana che smesse le<br />
vesti dell’atleta di alto<br />
livello sta da tempo<br />
lavorando su un’interessante<br />
gruppo di atleti nella sua<br />
Piovene Rocchette.
19 <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Vicenza calcio. Nell’ultima sfida contro il Crotone il ragazzo terribile segna e regala ai biancorossi la salvezza<br />
Per fortuna che a Vicenza c’è il “baby” Paonessa<br />
Di frAncesco cAvAllAro<br />
Chissà se da<br />
bambino GabrielePaonessa<br />
sognava<br />
di fare un gol<br />
decisivo per la<br />
sua squadra.<br />
A 20 anni c’è<br />
riuscito. Nell’ultima<br />
sfida in casa del Crotone,<br />
quella che valeva un’intera<br />
stagione, il baby trequartista<br />
ha lasciato un’impronta indelebile:<br />
rete a otto minuti dalla<br />
fine e salvezza matematica per<br />
il Vicenza. Ora Paonessa si sta<br />
godendo le meritate vacanze<br />
nella “sua” Calabria, a Soverato,<br />
insieme alla sua ragazza.<br />
Raggiunto telefonicamente il<br />
giocatore ha una voglia matta<br />
di parlare e raccontare tutte<br />
le sue emozioni. “Me lo sentivo<br />
che avrei segnato contro<br />
il Crotone; alla vigilia della<br />
partita stavo benissimo, sia<br />
fisicamente che mentalmente.<br />
Durante la partita ho sofferto<br />
tanto in panchina, ero nervo-<br />
so; poi, al quarto d’ora della<br />
ripresa mister Gregucci mi<br />
ha mandato in campo. Volevo<br />
dare tutto me stesso. Alla<br />
fine ho anche segnato la rete<br />
decisiva, più di così non potevo<br />
chiedere”. C’erano amici e<br />
parenti di Paonessa allo stadio<br />
“Ezio Scida”. “Ho procurato<br />
loro quindici biglietti, sono<br />
stati felicissimi per il mio gol.<br />
Al termine dell’incontro tutta<br />
Chiaravalle Centrale, il paese<br />
natale di mio padre, ha festeggiato<br />
l’evento. E’<br />
stata un’emozione<br />
grandissima. Quando<br />
abbiamo avuto<br />
la conferma della<br />
salvezza mi è scesa<br />
tutta la tensione di<br />
botto; sentivamo<br />
oltremodo la partita,<br />
non potevamo<br />
sbagliarla. Altro che<br />
passeggiata, il Crotone<br />
ci ha dato del<br />
filo da torcere. C’è<br />
voluta tutta la nostra determinazione<br />
per conquistare i tanto<br />
sospirati tre punti”.<br />
Dopo il gol<br />
decisivo<br />
la giovane<br />
promessa<br />
pensa al futuro:<br />
“Vorrei rimanere<br />
a Vicenza”<br />
Il baby biancorosso spiega<br />
il calo registrato nelle partite<br />
prima di Crotone:“Certo,<br />
potevamo benissimo chiudere<br />
un mese fa il discorso<br />
salvezza; purtroppo siamo<br />
arrivati scarichi a quattro<br />
giornate dal termine del<br />
campionato. Abbiamo speso<br />
molto nella parte centrale<br />
per recuperare lo svantaggio<br />
iniziale. La serie B è così:<br />
un percorso lungo, difficile;<br />
è normale che ci siano dei<br />
cali di rendimento.<br />
A conti fatti<br />
abbiamo centrato<br />
tutti i nostri<br />
obiettivi: 50 punti<br />
e undicesimi in<br />
classifica. Tutto<br />
grazie alla vittoria<br />
con il Crotone.<br />
E’ proprio strano<br />
il calcio, se avessimo<br />
pareggiato<br />
saremmo andati<br />
ai play-out. Ma<br />
noi ci abbiamo sempre creduto<br />
alla salvezza senza il<br />
rischioso epilogo”.<br />
Paonessa e il suo futuro.<br />
“La mia volontà è di rimanere<br />
a Vicenza – sottolinea<br />
-; tutto dipende<br />
dalle due società, Bologna<br />
e Vicenza dovranno<br />
trovare un accordo. Con<br />
mister Gregucci mi sono<br />
trovato benissimo: mi ha<br />
fatto maturare. Vedremo.<br />
Ora desidero solo<br />
staccare la spina per due,<br />
tre settimane. In questo<br />
periodo resterò in contatto<br />
con il mio procuratore.<br />
Sono tranquillo,<br />
penso solo a riposarmi”.<br />
E l’anno prossimo che<br />
serie B sarà? “Senza Juventus,<br />
Genoa e Napoli il<br />
livello si abbasserà di un<br />
bel po’. Buon per il Vicenza che<br />
potrò fare ancora meglio. Fra i cadetti<br />
il segreto è avere una solida<br />
società alle spalle, organizzata, e<br />
tanta voglia di fare. Qualità che<br />
certo non mancano al Vicenza”.<br />
Scampato il pericolo play-out,<br />
agli spareggi per non retrocedere<br />
in serie C sono finite Verona e<br />
Spezia. Un pronostico? “Mi au-<br />
guro che vinca lo Spezia. E’ una<br />
squadra rognosa, che sa quello<br />
che vuole. Quando ci abbiamo<br />
giocato contro mi ha fatto un’ottima<br />
impressione”. Fortuna che<br />
non c’è di mezzo il Vicenza. Loro,<br />
i biancorossi, si sono garantiti un<br />
altro anno di serie B. Con un po’<br />
di affanno, certo. Ma così la gioia<br />
è ancora più grande.<br />
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di<br />
Corsa Orientamento<br />
in<br />
programma<br />
da venerdì<br />
29 <strong>giugno</strong><br />
a domenica<br />
1 luglio <strong>2007</strong> si svolgerà anche<br />
quest’annno sull’altopiano di<br />
Asiago.<br />
Bridge<br />
Torneo Città di Vicenza<br />
Ritorna il<br />
torneo di<br />
bridge Città<br />
di Vicenza<br />
o r g a n i z z a -<br />
to dall’Ass<br />
o c i a z i o n e<br />
sportiva dilettantistica.<br />
Vicenza Bridge<br />
e si terrà<br />
domenica 17 <strong>giugno</strong> alle 15,30 al<br />
Jolly Hotel Tiepolo di viale San<br />
Lazzaro.<br />
Volley<br />
Finale provinciale di beach volley<br />
Il Comitato Provinciale Fipav<br />
Vicenza, l’Assessorato allo<br />
Sport del Comune di Vicenza ed<br />
il Coni Vicenza invitano tutti al<br />
12° master finale del campionato<br />
provinciale di beach volley in<br />
programma venerdì 15, sabato<br />
<strong>16</strong> e domenica 17 <strong>giugno</strong> in<br />
Piazza Biade a Vicenza.<br />
I negozi e le attività amiche di <strong>VicenzaPiù</strong><br />
• info@piu-media.com • Tel 0444 923362<br />
Le testate di Più Media<br />
Comunicazione (società del<br />
gruppo Vicenza Volley) ereditano<br />
il programma VicenzaVolley Point<br />
ampliando i vantaggi offerti dalla<br />
precedente iniziativa.<br />
Infatti, il settimanale <strong>VicenzaPiù</strong><br />
ed il periodico <strong>VicenzaPiù</strong> Sport<br />
sono i promotori del nuovo<br />
programma <strong>VicenzaPiù</strong> Point <strong>2007</strong>.<br />
Tanti i vantaggi, sia per i negozi<br />
convezionati, sia per i titolari della<br />
<strong>VicenzaPiù</strong> Card.<br />
I possessori della card hanno:<br />
• accesso ad offerte esclusive con gli<br />
esercizi convenzionati<br />
• agevolazioni sulle varie attività del<br />
gruppo Vicenza Volley (come sconti<br />
alle partite, sconti sul merchandising,<br />
sconti per i corsi e per i camp,<br />
facilitazioni per le trasferte, ecc) e<br />
delle altre società sportive<br />
aderenti al progetto<br />
Le attività convezionate hanno:<br />
• esposizione marchio<br />
<strong>VicenzaPiù</strong> Point<br />
• presenza speciale su un apposito<br />
spazio pubblicitario che sarà<br />
presente con continuità sulle testate<br />
<strong>VicenzaPiù</strong> e <strong>VicenzaPiù</strong> Sport<br />
• convenzione Conto Commercianti<br />
della Banca Popolare Italiana - Ag.<br />
Vicenza<br />
• qualifica di rivenditori ufficiali<br />
del merchandising del gruppo<br />
Vicenza Volley e delle altre linee<br />
di merchandising prodotte da<br />
associazioni e società aderenti<br />
al progetto<br />
• presenza del nome dell’azienda<br />
e dei suoi recapiti all’interno di un<br />
totem presente all’interno degli<br />
impianti delle società sportive<br />
delle aderenti al progetto<br />
• presenza nome dell’azienda con<br />
indicazione del settore merceologico<br />
e del telefono sui siti<br />
www.vicenzapiu.com<br />
e www.vicenzavolley.it e nello<br />
spazio dedicato al programma<br />
• 2 inviti per le partite delle<br />
squadre sportive delle società ed<br />
associazioni aderenti al progetto<br />
L’elenco completo delle iniziative<br />
e maggiori informazioni su<br />
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piazza delle Erbe 11, Vicenza<br />
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Vicenza<br />
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Gap Games<br />
via Div. Folgore 29, Vicenza<br />
tel. 0444 926492<br />
Apparecchiature Industriali<br />
RIELS Instruments<br />
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tel. 049 8961771<br />
Arredamenti<br />
Mobili Zambonato di Graffigni F.lli<br />
via Zamenhof 448, Vicenza<br />
tel. 0444 239333<br />
Arredamenti pavimentazione<br />
Sinergie Abitative Srl<br />
viale Trieste 153, Vicenza<br />
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Detto Srl<br />
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Costabissara (Vi)<br />
tel. 0444 557677<br />
Assicurazioni<br />
Agenzia Assicurazioni Provisa Srl<br />
viale Trento 352, Vicenza<br />
tel. 0444 562685<br />
Bar<br />
Bar Roxy D&M Sas di Gennaro<br />
Maurizio<br />
via Prati 6, Vicenza<br />
tel. 393 9014355<br />
Bar Il Borsa Snc<br />
piazza dei Signori 26, Vicenza<br />
tel. 0444 546636<br />
Biciclette&Accessori<br />
Bike & More<br />
via Ca’ Balbi 133, Vicenza<br />
tel. 0444 912958<br />
Birrerie & Pub<br />
“Il Calesse”<br />
birreria, pizzeria, trattoria<br />
via Stradella Donà<br />
Motta di Costabissara (Vi)<br />
tel. 0444 970465<br />
Birreria Numero Uno<br />
ss Pasubio 498, Vicenza<br />
tel. 0444 980676<br />
Murphy’s The Celtic Stone<br />
corso Porta Padova 58, Vicenza<br />
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Carrozzeria Nichele Giancarlo<br />
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Vicenza<br />
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Concessionarie Auto<br />
Auto Berica (Mitsubishi Motors)<br />
via Olmo 35, Altavilla Vicentina (Vi)<br />
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Costruzioni<br />
Isola Portoni Industriali<br />
Via Pasubio 81, Isola Vicentina (Vi)<br />
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Disinfestazioni<br />
3D Antiparassitaria di Luca Raffaelli<br />
via Pologni 22<br />
Priabona di Monte di Malo (Vi)<br />
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Estetica Sandra di Sandra Miccoli<br />
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viale della Pace 78, Vicenza<br />
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Viest Hotel<br />
strada Pelosa 244, Vicenza<br />
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Hotel Aries NCA Sas<br />
via Leonardo Da Vinci 28, Vicenza<br />
tel. 0444 239239<br />
Hotel-Ristoranti<br />
Hotel Giada - Centro congressi,<br />
ristorante, pizzeria<br />
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Grumolo delle Abbadesse (Vi)<br />
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Vicenza Imballaggi<br />
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Diamante, impresa di pulizie<br />
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Ottica Palladio Srl<br />
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viale della Scienza 9, Vicenza<br />
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A.R. Team Action Donna Uomo<br />
viale Del Verme 8/B, Vicenza<br />
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Pasticceria Artigiana<br />
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Ai Sette Santi Pizzeria Ristorante<br />
piazzale Monte Berico, Vicenza<br />
tel. 0444 235470<br />
Ai 2 Fogher<br />
ss Pasubio 2, Vicenza<br />
tel. 0444 564790<br />
Pizzeria Ristorante Albergo<br />
Belvedere<br />
strada Casale 4 (ang. str. del<br />
Cavalcavia), Vicenza<br />
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Pronto Intervento<br />
S.P.R.I.N.T. service<br />
viale del Sole 8, Vicenza<br />
tel. 348 1422564<br />
Ristoranti<br />
Castellani Ristorante Pizzeria<br />
ss Pasubio 358, Vicenza<br />
tel. 0444 980286<br />
Osteria con cucina “All’Arciere”<br />
via Biron, 72, Monteviale (Vi)<br />
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contrà S. Antonio 1, Vicenza<br />
tel. 0444 321411<br />
Gran Caffè Garibaldi<br />
piazza dei Signori, Vicenza<br />
tel. 0444 542455<br />
Ristoranti Tipici<br />
La Tangueria<br />
Restaurant Argentino<br />
contrà Pusterla 13, Vicenza<br />
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Di DAniele binAghi<br />
Ω, omega, è la fine. Così come la mia<br />
alfa era stato quel breve volo fino a Londra,<br />
ora c’è un volo che marca il ritorno.<br />
Ho appena lasciato Caracas, sono all’interno<br />
dell’aereo più economico che ho<br />
trovato per attraversare l’Oceano Atlantico<br />
(pagando il biglietto in dollari, ci ho<br />
pure risparmiato ulteriormente grazie<br />
al cambio), eppure mi sembra di essere<br />
partito da mesi. È buffo tornare nel tuo<br />
Paese dopo due anni e mezzo che non lo<br />
vedi, che non hai perso i contatti ma che<br />
lo stesso ti senti più straniero in casa tua<br />
che in terra straniera. È strano anche<br />
il solo rimettere piede in Europa, dopo<br />
aver toccato tanti altri continenti senza<br />
mai baciare la terra ai tuoi piedi come<br />
amano fare i Papi ma calpestandola,<br />
sfiorandola, sentendola quella terra...<br />
Atterriamo a Madrid, la mia coincidenza<br />
partirà tra qualche ora, ho 4 euri e<br />
mezzo in tasca e sono irrequieto, ho<br />
dormito poco e non sono neppure riuscito<br />
a vedere un film perché hanno risparmiato<br />
sui monitor mettendone uno<br />
qua ed uno là; prendo la metro, con lo<br />
zaino sempre in spalla perché non avrei<br />
i soldi per parcheggiarlo, e m’aggiro<br />
per la capitale spagnola, visitando cose<br />
che in altre occasioni mi erano sfuggite,<br />
come il Palazzo Reale dal cui cortile<br />
OltreIlGiardino – <strong>16</strong>. Attraverso Madrid e l’Italia ritorno al punto di<br />
partenza; il giro è completo ed il Mondo è davvero tondo<br />
Un viaggio ha senso<br />
solo senza ritorno<br />
Pure il neoPresidente Giorgio Napolitano<br />
s’affretta per venirmi a conoscere<br />
guardo quella cattedrale che ho sempre<br />
visto chiusa, e facendo per un giorno il<br />
turista tra piazze e vicoli, mangiando un<br />
panino e bevendo l’acqua delle fontanelle.<br />
Che strana appare l’Europa, con i<br />
suoi prezzi alti alti e la relativa sicurezza<br />
delle sue strade, il tutto espresso in una<br />
lingua che è diventata una seconda pelle<br />
per te.<br />
AirMadrid è una compagnia coprica, ci<br />
lasciano ad attendere per 3 ore in aeroporto<br />
a Barajas senza degnarsi di inviare<br />
qualcuno a spiegarci che si sono persi<br />
un aereo a Parigi: siamo noi passeggeri<br />
che dobbiamo avvisare quelli dell’aeroporto<br />
che il volo non è mai partito,<br />
e che forse sarebbe meglio aggiornare<br />
i tabelloni elettronici (spero che tutte<br />
le denunce fatte servano a qualcosa,<br />
e che li facciano chiudere o almeno gli<br />
Spagna e Italia,<br />
le due nazioni cugine<br />
Dall’aeroporto di Madrid<br />
la metro vi scarica direttamente<br />
in centro alla capitale<br />
spagnola. Il Palazzo<br />
Reale è visitabile, mentre<br />
non pare esserlo mai la<br />
Cattedrale che gli sta di<br />
fronte; un buon posto per<br />
riposare è invece la Plaza<br />
Mayor, dove un tempo si<br />
tenevano le corride ed ora<br />
la gente si cuoce i posteriori<br />
sedendosi sulla pavimentazione<br />
che resta arroventata<br />
fino al tardo pomeriggio. Due visite<br />
immancabili per gli appassionati<br />
d’arte sono il Museo del Prado, una<br />
delle pinacoteche più importanti del<br />
mondo, ed il Museo Nacional Centro<br />
de Arte Reina Sofía, stracolmo<br />
d’opere d’arte moderna; nei pressi, il<br />
Parque del Retiro offre ombra e refrigerio,<br />
oltre ad altre cose ai limiti (ed<br />
oltre) della legalità.<br />
A Roma un sacco di possibilità d’alloggio<br />
si trovano nei pressi della<br />
stazione Termini, anche se i prezzi<br />
non sono sempre ottimali. Per i Musei<br />
Vaticani è bene mettersi in coda<br />
all’alba, perché poi c’è da aspettare<br />
davvero molto (a meno di non andare<br />
con una visita guidata). Il biglietto<br />
d’ingresso al Colosseo<br />
include anche il vicino Palatino,<br />
con resti di ville romane<br />
sparsi tra giardinetti<br />
e prati; l’accesso ai fori invece<br />
è gratuito, ma sono<br />
altamente raccomandate<br />
le visite guidate notturne<br />
(quando le fanno!).<br />
A Firenze tutto chiude al<br />
lunedì, tranne le piazze e<br />
qualche chiesa; il tramonto<br />
visto da piazzale Michelangelo<br />
è delizioso, un po’ meno<br />
la salita a piedi; per gli Uffizi si può<br />
prenotare anche qualche giorno prima,<br />
cosa consigliabile per evitare le<br />
lunghissime code; a Ponte Vecchio<br />
spesso ci sono concertini notturni,<br />
nella bella stagione; in molti casi,<br />
si trovano ottime offerte alberghiere<br />
via internet, solitamente però per<br />
massimo 2 notti.<br />
A Pisa, esiste un biglietto unificato<br />
per i vari monumenti della Piazza<br />
dei Miracoli, utile specie se si vuole<br />
salire in cima alla torre; da non perdere<br />
il cimitero Monumentale.<br />
Nota finale: tutto il viaggio, con migliaia<br />
di foto e (pochi) filmati, li trovate<br />
all’indirizzo internet http://www.<br />
pecorElettriche.it<br />
impediscano di far<br />
volare qualunque<br />
cosa diversa da un<br />
aeroplanino di carta).<br />
Poi, eccola, con le sue<br />
cupole: Roma, caput<br />
mundi! Ci incontro<br />
Carolina, l’amica argentina<br />
conosciuta<br />
quando ero a Buenos<br />
Aires: sta facendo il<br />
giro dell’Europa, e ci<br />
siamo messi d’accordo<br />
che per l’Italia la<br />
accompagno io almeno fino a quando<br />
non andrà a visitare i suoi amici di Bassano<br />
del Grappa (a me la cosa servirà<br />
per una lenta decompressione, perché<br />
tutti mi hanno messo in guardia sulla<br />
“sindrome da ritorno”).<br />
Sono 4 giorni infernali, quelli di Roma:<br />
il ponte della Festa della Repubblica<br />
ed una adunata organizzata dal Papa<br />
hanno riempito le strade e gli alberghi,<br />
e noi fatichiamo a trovare un alloggio e<br />
facciamo i conti con enormi folle di turisti.<br />
Con un po’ di organizzazione, però,<br />
riusciamo a visitare i Musei Vaticani,<br />
colmi di gente che ignora la proibizione<br />
di scattare fotografie pur di portarsi via<br />
un ricordo dei tesori accumulati dalla<br />
Chiesa, e i giardini del Quirinale, dove<br />
incontriamo il nuovo Capo dello Stato<br />
(Giorgio!) che ascolta l’inno nazionale<br />
suonato dalla banda; vediamo San Pietro<br />
e Castel Sant’Angelo, il pantheon e le<br />
piazze con fontane, i Fori ed il Colosseo<br />
(che caro! 11 euri sono troppi per entrare<br />
in un teatro parzialmente smontato<br />
e dove l’ultimo spettacolo è stato più di<br />
1500 anni fa...),<br />
le strade ed i romani<br />
(e i romani<br />
vedono Carolina,<br />
e ce ‘pprovano<br />
varie vorrte...).<br />
La terrazza del<br />
mini che conquistiamo<br />
per gli ultimi<br />
due giorni è<br />
superba, la vista<br />
non è granché<br />
ma la sensazione<br />
di trovarsi sul<br />
tetto del mondo<br />
con una buona<br />
cena cucinata in<br />
casa ci fa parzialmentedimenticare<br />
i nostri problemi di budget e<br />
godere del vento che spinge le nuvole (a<br />
volte nella direzione errata: a San Pietro<br />
ci becchiamo una grandinata!).<br />
Quando chiedi di guardare in macchina figurati se ti<br />
ascoltano... neanche la torre...<br />
Firenze, poi, e anche qui niente ospitalità<br />
gratuita, quindi prenotiamo due<br />
alberghetti (uno per notte, meglio non<br />
si poteva) via internet; è lunedì, tutto è<br />
chiuso, e quindi faccio da cicerone dal<br />
Duomo (con visita obbligatoria alla cupolona<br />
del Brunelleschi) alla Piazza della<br />
Signoria (e David - o, almeno, il suo<br />
sosia - è sempre lì), passando per Ponte<br />
Vecchio (dove alla notte ritorniamo e ci<br />
godiamo un bel concerto improvvisato<br />
da due menestrelli cantautori) fino<br />
a Palazzo Pitti, gettando uno sguardo<br />
sulla città da piazzale Michelangelo fino<br />
a salutare il cinghialetto portafortuna<br />
del mercato; e, sotto una pioggerella,<br />
incontriamo pure<br />
una trattoria tipica<br />
che ci riempie<br />
la pancia di buon<br />
cibo (finalmente!)<br />
senza svuotarci le<br />
tasche (credo che<br />
sia una delle ultime<br />
che rimangono). Il<br />
giorno dopo è solo<br />
Uffizi, due ore di<br />
coda e poi 4 ore e<br />
mezza dentro, ma<br />
ne vale la pena,<br />
Carol è estasiata ed<br />
io riguardo meglio<br />
le splendide cose<br />
già viste in altre occasioni (e ci aggiungiamo<br />
pure l’extra di una esposizione<br />
su Leonardo da Vinci ed i suoi segreti,<br />
Codice escluso). Poi, un treno diretto<br />
a Pisa ci scarica a Navacchio, dove gli<br />
amici Cristina e Marco ci accolgono<br />
coccolandoci a colpi di borgo medievale,<br />
cena deliziosa, gelato ottimo e conversazione<br />
saporita; si superano però il<br />
giorno successivo, quando portandoci a<br />
Pisa sfoderano due biglietti per visitare<br />
tutti i tesori della<br />
Piazza dei Miracoli,<br />
ascesa della<br />
torre pendente<br />
compresa. Ma<br />
anche questo rallentamento<br />
della<br />
mia corsa finisce,<br />
e un intercity<br />
ci scarica a Padova.<br />
Le nostre<br />
strade lì si dividono,<br />
Carolina<br />
va per Bassano<br />
ed io abbraccio<br />
i miei genitori<br />
che son venuti a<br />
Due centurioni romani di pattuglia al Colosseo<br />
per impedire altri furti di lateritium<br />
prendermi e mi<br />
incammino per<br />
Villaganzerla, dove mi aspettano il resto<br />
della famiglia e, forse, una vita normale.<br />
Ma sarà davvero così?<br />
Non è facile, credetemi, riprendere un<br />
ritmo al quale non eri più abituato. Ci<br />
provo in piccole dosi: un paio di giorni<br />
al mare con gli amici, gran lavori per<br />
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svuotare e classificare tutto quanto stava<br />
nello zaino (la mia stanza sembra<br />
quasi più del solito una discarica pubblica,<br />
in questi giorni), la mia nipotina<br />
che mi sorride e saluta senza il minimo<br />
timore (vedersi piovere in casa uno sconosciuto<br />
che si proclama tuo zio non<br />
dev’essere facile per tutti, ma si vede che<br />
io sono ancora affascinante e lei è intelligente<br />
e ha molto buon gusto). Non è<br />
facile soprattutto perché so che ora non<br />
ho più scuse, e devo cominciare a darmi<br />
da fare: ho materiale da organizzare<br />
(magari in un<br />
libro?!), un lavoro<br />
come guida da inventare<br />
e proporre<br />
(vorrei accompagnare<br />
la gente a visitare<br />
per davvero<br />
i luoghi lontani),<br />
tante persone da<br />
incontrare, tutti i<br />
numeri arretrati di<br />
Rat-Man da leggere...<br />
e gli altri?<br />
Gli altri mi riconoscerannoancora,<br />
“con la barba<br />
lunga ed il sapore di terre lontane che<br />
mi si è appiccicato addosso come una<br />
seconda pelle”? O il loro sguardo si poserà<br />
un attimo su questa mosca bianca<br />
e poi ritornerà ad osservare mille vite<br />
diverse, che si snodano e si riannodano<br />
come gomitoli giocati da gatti ubriachi?<br />
Chi avrà fatto il viaggio più lontano, io<br />
o loro? E chi saranno, questi altri? Chi<br />
ritroverò, e chi invece avrà preso altre<br />
strade? Sono alcune delle tante domande<br />
che mi rimbalzano da una parete<br />
all’altra del cranio, anche adesso che<br />
scrivo queste parole cercando qualche<br />
buona idea per concludere questi racconti<br />
di un viaggio verso ed attraverso<br />
quello che c’è fuori, oltre il giardino.<br />
Mi dicono che dovrei scrivere qualcosa<br />
di profondo, che ci si aspettano da me<br />
riflessioni finali. In realtà, io credo che<br />
tutto il viaggio sia stato una riflessione,<br />
e spero che i miei racconti abbiano<br />
offerto qualche spunto anche a voi; e,<br />
sotto sotto, abbiano magari soffiato un<br />
pochettino su quelle braci di voglia di<br />
uscire dalla porta almeno per una volta,<br />
senza lasciarsi troppo imbrigliare dalle<br />
redini o dai famosi gomitoli di cui sopra.<br />
Spero che non finisca tutto qui, che<br />
le amicizie che ho stretto non appassiscano<br />
col sole dell’estate e che le cose<br />
che mi sono riportato indietro (tutte<br />
dentro: credo che i miei souvenir personali<br />
si possano contare sulle dita di una<br />
mano) mantengano viva la luce dentro<br />
i miei occhi... almeno fino al prossimo<br />
viaggio. E spero lo stesso per voi. Grazie<br />
per aver viaggiato con me!
22 storie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Di lucA MATTeAzzi<br />
La frutta viene<br />
da piccole fattorie<br />
dei colli Berici<br />
e delle campagne<br />
attorno a<br />
Vicenza, la pasta<br />
da una cooperativa<br />
sociale che<br />
lavora le terre<br />
sequestrate alla mafia, l’olio d’oliva<br />
da un’altra cooperativa collegata<br />
all’associazione Papa Giovanni,<br />
lo zucchero e il caffé dalla rete del<br />
commercio equo e solidale, mente<br />
i detersivi sono prodotti da aziende<br />
che utilizzano solo prodotti<br />
naturali. Tutto certificato, tutto<br />
garantito, tutto, o quasi, biologico.<br />
E soprattutto, tutto ottenuto nel<br />
rispetto dell’ambiente, delle persone<br />
e degli animali, come richiede<br />
il regolamento base di ogni Gas<br />
che si rispetti.<br />
Gas sta per Gruppo di acquisto<br />
solidale, una realtà sempre più<br />
diffusa anche nel vicentino, dove<br />
questo modo di fare la spesa e rifornire<br />
la dispensa di casa ha cominciato<br />
a fare capolino una decina<br />
di anni fa. Adesso i Gas sono<br />
una decina in tutta la provincia,<br />
coinvolgono qualche<br />
centinaio di famiglie<br />
– dai giovani single ai<br />
trentenni che si sono<br />
appena sposati, alle<br />
coppie di mezza età<br />
con i figli già grandi<br />
-, sono collegati da<br />
una rete di coordinamento,promuovono<br />
serate culturali,<br />
incontri nelle scuole<br />
e manifestazioni<br />
enogastronomiche. E continuano<br />
a crescere: “Noi siamo partiti nel<br />
’99 – racconta Massimo Mabilia,<br />
uno degli organizzatori del gruppo<br />
Unicomondo, uno dei più “antichi”<br />
della città -, per iniziativa di<br />
alcune persone che erano già attive<br />
nel commercio equo e solidale.<br />
All’inizio eravamo in cinque: un<br />
single, una coppia senza figli, una<br />
coppia con un figlio, un’altra con<br />
due e un’altra ancora con tre, per<br />
dire di come ci fossero un po’ tutte<br />
le tipologie. Adesso, per alcuni tipi<br />
di ordine, arriviamo a coinvolgere<br />
cinquanta famiglie, anche se dare<br />
un numero preciso è difficile, perché<br />
c’è sempre qualcuno che viene,<br />
prova, poi lascia, per poi magari<br />
tornare dopo qualche mese”.<br />
Il meccanismo è (relativamente)<br />
Una rete che<br />
promuove<br />
anche<br />
serate<br />
culturali,<br />
ncontri<br />
e feste<br />
gastronomiche<br />
I Gruppi di Acquisto Solidale sono una realtà ormai consolidata.<br />
All’insegna di tradizione, rispetto per l’ambiente e risparmio<br />
Dalla frutta ai detersivi<br />
Acquisti a tutto Gas<br />
Aziende locali, prodotti biologici. Gas non significa spendere meno, ma spendere meglio<br />
semplice. Gi organizzatori di un<br />
Gas contattano una rete di produttori,<br />
da cui si riforniscono per<br />
la spesa collettiva di tutti i membri<br />
del gruppo. Per i prodotti freschi,<br />
quelli da acquistare tutte le settimane<br />
– frutta, verdura, formaggi,<br />
pane -, si cercano aziende locali,<br />
possibilmente piccole, e che lavorino<br />
con metodi biologici e biodinamici.<br />
Per tutto ciò che non ha<br />
problemi di scadenza, invece, dalla<br />
pasta al detersivo, dall’olio d’oliva<br />
alla passata di pomodoro, il circuito<br />
si allarga anche a<br />
cooperative sociali e<br />
aziende da fuori provincia<br />
o fuori regione.<br />
“Noi, ad esempio, per<br />
alcuni prodotti ci rivolgiamo<br />
ad una cooperativa<br />
siciliana e ad<br />
una di Rimini – spiega<br />
Mabilia -. È vero<br />
che in questo modo,<br />
magari, il trasporto<br />
su gomma e l’inquinamento<br />
hanno un peso maggiore,<br />
ma il tutto è compensato dal vantaggio<br />
di incoraggiare l’attività di<br />
aziende che lavorano con le persone<br />
disagiate o che sono impegnate<br />
nella lotta contro la mafia”.<br />
In ogni caso, i principi generali<br />
rimangono gli stessi: chi aderisce<br />
ad un gas cerca di uscire dal circuito,<br />
spesso troppo frenetico, della<br />
grande distribuzione, dei centri<br />
commerciali, delle multinazionali,<br />
del consumismo sempre più<br />
spinto. Per dare spazio, invece, ad<br />
un’economia basata su valori diversi,<br />
in cui si può andare a vedere<br />
il campo di grano da cui nasce il<br />
pane che ci si troverà in tavola o<br />
le mucche da cui derivano burro e<br />
formaggio, e in cui anche i rapporti<br />
umani acquistano un peso di pri-<br />
mo piano. “Con molti produttori,<br />
ormai, c’è un rapporto di amicizia<br />
– conferma Mabilia -, e anche tra<br />
noi si è creata una rete di relazioni<br />
importanti. Già il fatto di dover<br />
programmare gli acquisti, andare<br />
a prendere i prodotti e poi distribuire<br />
la spesa a tutte le famiglie è<br />
un motivo di incontro e di scambio.<br />
Poi ci si ritrova anche per passare<br />
delle serate, per qualche festa,<br />
per un’assemblea. Diciamo che c’è<br />
un recupero di valori ce si erano<br />
un po’ persi: non è un ritorno al<br />
passato, che non avrebbe senso,<br />
ma una riscoperta di un modo di<br />
vivere e di un modo di intendere<br />
il rapporto con il territorio e con i<br />
suoi prodotti che fanno parte della<br />
nostra tradizione”.<br />
Il bello è che, alla fine, di solito<br />
si riesce anche a risparmiare. Su<br />
frutta e verdura il vantaggio è immediato:<br />
rifornendosi direttamente<br />
dal produttore e saltando tutti i<br />
passaggi intermedi, si riescono ad<br />
avere prodotti locali, biologici e<br />
controllati – quasi visti crescere e<br />
maturare - a prezzi assolutamente<br />
concorrenziali. Con la pasta o i detersivi,<br />
invece, il discorso è leggermente<br />
diverso, e magari il prezzo<br />
del pacco di spaghetti acquistato<br />
dal Gas è più elevato rispetto a<br />
quello della grande marca in vendita<br />
al supermercato o che si potrebbe<br />
scovare tra gli scaffali di un<br />
hard discount. “Il risparmio vero,<br />
però, nasce nel momento in cui<br />
sono portato a rivedere tutti i miei<br />
consumi – precisa Mabilia -. E se<br />
quello che eventualmente spendo<br />
in più lo guadagno in qualità<br />
della vita, riduzione dello stress,<br />
soddisfazione personale, nuove<br />
amicizie e salute derivante da una<br />
alimentazione più sana, beh, direi<br />
che il risparmio c’è. Eccome”.<br />
Il decalogo dell’acquisto<br />
solidale<br />
Un GAS nasce<br />
da un<br />
insieme di<br />
persone e<br />
famiglie che<br />
decidono di<br />
trovarsi per<br />
trascorre un<br />
po’ di tempo<br />
insieme, per<br />
parlare e<br />
scambiarsi<br />
informazioni<br />
sui propri<br />
consumi e<br />
per fare degli acquisti insieme. L’aggettivo<br />
“solidale” si riferisce alla solidarietà<br />
fra i membri del gruppo ma<br />
soprattutto verso i piccoli produttori,<br />
sia locali che nel Sud del mondo. La<br />
famiglia “gasista” nel quotidiano cerca<br />
di spendere meno per cose inutili<br />
o non indispensabili, per acquistare<br />
invece prodotti di alta qualità,<br />
compresa la qualità sociale, e cioè<br />
il rispetto per la dignità della persona,<br />
per gli animali, per l’ambiente.<br />
RIDURRE i consumi in generale e<br />
SPOSTARE i consumi verso piccoli<br />
produttori e realtà produttive sono<br />
due obiettivi di ogni GAS.<br />
Uno dei meccanismi dei Gas è acquistare direttamente dal produttore<br />
l nostro GAS, come tutti gli altri, si<br />
ispira a semplici criteri generali, che<br />
si traducono operativamente nel<br />
cercare un filo diretto con produttori<br />
e trasformatori che abbiano le seguenti<br />
caratteristiche:<br />
Piccoli – per non concentrare ulteriormente<br />
il potere economico<br />
nelle mani di grosse aziende o di<br />
multinazionali, cioè per “spostare” i<br />
I Gas del vicentino<br />
GasBas<br />
Bassano del Grappa<br />
G.A.S. Arcobaleno<br />
Cornedo Vicentino<br />
GAS Bassano del Grappa<br />
Bassano del Grappa<br />
GAS Schio<br />
Schio<br />
consumi a favore di realtà produttive<br />
più piccole, più a misura d’uomo e<br />
controllabili;<br />
Locali – per avere un rapporto il diretto<br />
con loro e le loro famiglie, per<br />
poter scambiare “saperi” e per far<br />
viaggiare le merci il meno possibile,<br />
soprattutto su gomma;<br />
Rispettosi dell’Ambiente – per<br />
favorire coltivazioni biologiche e<br />
biodinamiche, e favorire un consumo<br />
consapevole e decrescente di<br />
risorse naturali;<br />
Rispettosi della Persona e della<br />
dignità del Lavoro – per favorire il<br />
rispetto di condizioni di lavoro adeguate<br />
e la salute di lavoratori e consumatori<br />
e per costruire un futuro<br />
in cui ogni persona possa in piena<br />
libertà esprimere tutte le sue potenzialità;<br />
Rispettosi degli Animali - per eliminare<br />
completamente qualunque<br />
sofferenza ingiustificata agli animali<br />
e garantire loro rispetto e una vita<br />
dignitosa.<br />
(dal sito www.equistiamo .org)<br />
GAS Tezze sul Brenta<br />
Cusinati di Belvedere<br />
di Tezze sul Brenta<br />
GAS Unicomondo<br />
Vicenza<br />
GAS Vicenza<br />
Vicenza<br />
La Terra di Nessuno<br />
Caltrano
23 personaggi <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Alessio Camuffo, della Pasticceria artigiana, da 47 anni sforna dolci e pastine. Seguendo le ricette di una volta. E la simpatia per il Carroccio di Bossi<br />
Dalla Vitti al Senatùr, cinquant’anni di dolcezza<br />
Di lucA MATTeAzzi<br />
Dietro il bancone,<br />
accanto<br />
a bigné, cannoli<br />
e tortini alla<br />
frutta, spuntano<br />
dolci che in pochi<br />
ormai sono<br />
in grado di riconoscere:<br />
la<br />
pazientina, la bresciana, la palladiana<br />
e, quando è stagione, anche le<br />
zeppole, la putana e il castagnaccio.<br />
Torte come quelle che facevano<br />
le nonne, preparate con la stessa<br />
cura, la stessa passione, lo stesso<br />
sapere antico. Alessio Camuffo, in<br />
mezzo ai pasticcini e alle meringhe<br />
ci ha passato una vita e, come lui<br />
stesso sottolinea con una punta di<br />
orgoglio, può dire di averne viste<br />
davvero di tutti i colori da quando,<br />
poco più che tredicenne, lasciò una<br />
poverissima Chioggia per cercare<br />
fortuna nella Vicenza dell’epoca:<br />
che era sì povera, ma dove almeno<br />
si trovava un lavoro e qualcosa da<br />
mettere sotto i denti. “Ho cominciato<br />
a tredici anni, finite le medie,<br />
perché all’epoca per avere qualcosa<br />
da magnare funzionava così<br />
– racconta insieme alla moglie<br />
Maria Rosa Zanzerin, da sempre la<br />
sua prima collaboratrice –. Quindi<br />
sono 47 anni che faccio il pasticcere,<br />
da quando a Vicenza c’erano<br />
solo tre pasticcerie: io sono andato<br />
a bottega da Padovan e Fabris, in<br />
via Vescovado. Eravamo in dieci,<br />
dodici, a lavorare, lì, e servivamo<br />
tutta Vicenza”.<br />
Anni di gavetta duri, a volte durissimi.<br />
“C’era da piangere, c’era un<br />
rapporto molto<br />
severo, a volte<br />
duro. Ma mi è<br />
servito, eccome”,<br />
ricorda. Anche<br />
perché non è che<br />
i maestri fossero<br />
poi così prodighi<br />
di consigli. “Anzi<br />
– aggiunge –.<br />
Erano gelosissimi,<br />
nessuno ti insegnava<br />
niente:<br />
qualche volta ti<br />
spiegavano qualcosa,<br />
ma il lavoro<br />
dovevano farlo<br />
loro. E noi dovevamo guardare e<br />
imparare, rubare il mestiere con<br />
gli occhi. Io ho rubato, ho rubato<br />
tanto, e questo mi ha aiutato<br />
a maturare e a capire quanto è<br />
meraviglioso questo mondo”.<br />
La bottega in via Medici. Ora i clienti<br />
cercano soprattutto la qualità<br />
Sbircia i segreti della crema pasticcera<br />
oggi, controlla il trucco per una<br />
pasta frolla a regola d’arte domani,<br />
dopo una decina d’anni Alessio<br />
Alessio Camuffo con la moglie Maria Rosa<br />
decide di tentare l’avventura di un<br />
laboratorio proprio. “Con una paura<br />
tremenda, perché non sapevo se<br />
ce l’avrei fatta – ricorda –. E senza<br />
l’incoraggiamento e il sostegno<br />
di mia moglie forse non mi sarei<br />
buttato. Poi abbiamo aperto, e nel<br />
primo giorno abbiamo guadagnato<br />
140 mila lire. Da non credere”.<br />
Invece era tutto vero, e da allora<br />
la gente ha continuato a fare la fila<br />
per le specialità della casa. Su tutte<br />
lo Zuccotto, un dolce senese la cui<br />
ricetta è stata portata a Vicenza niente<br />
popò di meno che da Monica<br />
Vitti. “Era qui per un film, credo<br />
Signore e Signori, e ha lasciato<br />
questa ricetta alla signora del bar<br />
Roma a piazza Castello, la quale<br />
l’ha data a me e al mio padrone. Ci<br />
abbiamo messo un bel po’ a capire<br />
come farlo, ma alla fine ci siamo<br />
riusciti. E ancora adesso lo faccio<br />
allo stesso modo. A dire il vero,<br />
però, le nostre sono tutte specialità:<br />
sceglierne<br />
una sarebbe fare<br />
un torto alle altre,<br />
perché le faccio<br />
tutte con la stessa<br />
cura”.<br />
E con la stessa artigianalità,<br />
fatta<br />
di passione e di<br />
rispetto della tradizione.<br />
Perché su<br />
una cosa Camuffo<br />
non transige: nel<br />
suo laboratorio<br />
si lavora come si<br />
faceva una volta<br />
una volta. Certo, forni e tavoli di<br />
lavoro sono moderni, tirati e lucido<br />
e splendenti (“Quando ho<br />
cominciato c’era una sporcizia che<br />
nemmeno vi immaginate” rievoca<br />
ridendo), ma il resto non è cambiato:<br />
la crema si fa ancora a mano<br />
nelle pentole di rame e non con le<br />
macchine (“se non viene fuori una<br />
pappetta”), gli ingredienti sono<br />
tutti freschi (“niente preparati arti-<br />
ficiali o robe industriali”), le paste<br />
sono ancora fatte in giornata (“niente<br />
abbattitori che conservano i<br />
dolci anche per una settimana”).<br />
Solo così, spiega, si riesce a tenere<br />
il passo di un mercato che cambia<br />
a grande velocità. “Gli ultimi anni<br />
sono stati i più difficili – conferma<br />
–. Una volta si vendevano centinaia<br />
di paste al giorno, la domenica<br />
anche mille, millecinquecento: a<br />
volte non riuscivi proprio a stare<br />
dietro alle richieste. Adesso non<br />
è più così: mi sembra quasi che<br />
la pasticceria sia sottovalutata. Io<br />
sopravvivo con la professionalità,<br />
perché se mi accorgo che qualcosa<br />
non va più ne so fare altre cinquanta.<br />
Ma i giovani come fanno?”<br />
Il suo è un grido di allarme: i pasticceri<br />
che sanno cogliere tutte le<br />
sfumature della lavorazione, i piccoli<br />
dettagli che alla fine fanno la<br />
differenza, stanno scomparendo.<br />
Chi, al giorno d’oggi, è capace di<br />
fare uno zuccotto come si deve,<br />
con il giusto dosaggio di creme,<br />
la giusta miscela di cacao, e con<br />
quel tocco di mandarino così leggero<br />
eppure così fondamentale?<br />
“Ormai manca anche una certa<br />
professionalità, le scuole non<br />
riescono più a insegnare ai ragazzi<br />
la ricchezza e la complessità<br />
del mestiere – sottolinea –. Così<br />
si rischia di finire ad utilizzare<br />
la creme artificiali: ma questa<br />
non è un’alimentazione sana. È<br />
un’alimentazione che poi paghi in<br />
farmacia. Per questo,<br />
se mi accetteranno,<br />
quando andrò in pensione<br />
mi piacerebbe<br />
andare ad insegnare.<br />
Per non perdere le<br />
tradizioni di una<br />
volta, perché bisogna<br />
andare avanti guardando<br />
sempre un po’<br />
indietro”.<br />
La pensione, però<br />
è lontana. Il futuro<br />
prossimo è fatto ancora di millefoglie,<br />
zaletti e panettoni che<br />
spesso finiscono in tavolate illustri.<br />
Le fotografie appese alla<br />
parete della pasticceria lo ritrag-<br />
La pazientina,<br />
la palladiana,<br />
le zeppole,<br />
la putana, il<br />
castagnaccio.<br />
Alla scoperta<br />
dei dolci<br />
dimenticati<br />
gono in compagnia del sindaco<br />
Enrico Hüllweck, del presidente<br />
della circoscrizione 5 Marco<br />
Bonafede, e di una lunga schiera<br />
di esponenti del Carroccio, da<br />
Roberto Maroni a Roberto Castelli,<br />
dal giovane deputato Alberto<br />
Filippi al senatùr Umberto Bossi,<br />
che quando capita da queste parti<br />
una capatina nel laboratorio di<br />
via Medici la fa spesso, e chiede<br />
immancabilmente delle torte<br />
decorate di verde. Le simpatie<br />
politiche, insomma, non sono<br />
certo un mistero. Ma le soddisfazioni<br />
più forti, probabilmente,<br />
sono quelle che arrivano dalla<br />
gente comune. La vecchina ultracentenaria<br />
che prenota sempre la<br />
torta di compleanno, la giovane<br />
coppia che manda<br />
una foto della fi-<br />
glioletta davanti al<br />
dolce del battesimo,<br />
il militare italiano<br />
in Iraq che spedisce<br />
una cartolina per<br />
ringraziare dei panettoni<br />
ricevuti per<br />
Natale. E i giovani<br />
che ricominciano a<br />
fare capolino tra la<br />
clientela: “I ragazzi<br />
tra i 30 e i 35 anni<br />
sono i nuovi buongustai – conferma<br />
Camuffo –. Tornano a chiedermi<br />
le torte di una volta, quelle<br />
che piacciono a me. Questa sì che<br />
è una soddisfazione”.<br />
C.M. SERVICE<br />
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24 tradizioni <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
A picco sulla Valdastico, la fortezza italiana è uno dei siti della Prima Guerra Mondiale meglio conservati di tutto l’Altopiano<br />
Corbin, il forte che la guerra ha solo sfiorato<br />
Di bePPA rigoni<br />
Lo si potrebbe definire: “il forte<br />
dove non si è mai veramente<br />
combattuto”, anche se tutto<br />
attorno all’area, si possono rilevare<br />
crateri provocati da tiri<br />
di mortaio nemico provenienti<br />
da Forte Kerle o dal Verle, del<br />
calibro di 305 mm, in grado di<br />
lanciare granate da 420 Kg. Le<br />
distruzioni che si rilevano (malgrado<br />
la certosina e ventennale<br />
opera di restauro tuttora in atto<br />
da parte del proprietario del forte<br />
Severino Panozzo e della sua<br />
famiglia, che a questo scopo ha<br />
dedicato la vita), sono state fatte<br />
ad arte. In primis, ad opera del<br />
nostro esercito dopo il 15 maggio<br />
del 19<strong>16</strong> (in seguito al crollo<br />
del ponte di Roana in linea d’aria<br />
vicinissimo al forte, durante la<br />
S t r a f e x p e -<br />
dition), con<br />
l’intento di<br />
non lasciare<br />
in mano<br />
nemica un<br />
forte ancora<br />
utilizzabile.<br />
In secundis,<br />
ad opera dei<br />
recuperanti a<br />
guerra finita,<br />
che son quasi<br />
riusciti a<br />
smantellare<br />
la struttura<br />
per estrarre<br />
tutte le parti<br />
metalliche.<br />
Ma si sa,<br />
ai tempi la fame era tanta ed il<br />
controllo zero!<br />
I lunghi corridoi del corpo centrale. Ai nostri giorni<br />
sono suggestivi luoghi da visitare<br />
Gastronomia<br />
Una veduta della costruzione, posta allo sbarramento della Valdastico<br />
Sul fondo del pozzo delle torrette,<br />
tanto per dirne una, è stato praticato<br />
un foro che potrebbe suggerire<br />
un tunnel disegnato ad hoc dai<br />
genieri, per ricupero bozzoli o residui:<br />
no invece, è stato appositamente<br />
praticato proprio dai recuperanti,<br />
per<br />
far passare i<br />
pezzi di calottasmembrati<br />
e troppo<br />
pesanti per<br />
esser sollevati<br />
coi mezzi<br />
inadeguati in<br />
loro possesso.<br />
Se si pensa<br />
che le calotte<br />
avevano lo<br />
spessore di <strong>16</strong><br />
mm e che la<br />
forma schiacciata,lentico-<br />
lare (a saetta<br />
ridotta in<br />
gergo tecnico),<br />
aveva il diametro di 5 mt.:<br />
tante tonnellate tanto guadagno!<br />
l’eden<br />
da lino<br />
Frutta e Verdura<br />
Tel. e fax 0444.550766<br />
Via Legione Antonini, 157<br />
VICENZA<br />
Evacuato dagli italiani, il forte venne<br />
occupato dagli austriaci solo<br />
per un mese, perché a seguito dello<br />
sfondamento della linea russa,<br />
sempre nel ’<strong>16</strong>, sarebbe stato impossibile<br />
rifornirlo di truppe fresche<br />
e così ci fu da parte nemica la<br />
scelta a propria volta,<br />
di abbandonarlo velo-<br />
cemente. Le vedette<br />
italiane in avanscoperta<br />
dopo la Strafexspedition,<br />
ritornando<br />
sul sito, ebbero la<br />
sorpresa di trovarlo<br />
vuoto e la decisione fu<br />
di riutilizzarlo successivamente<br />
solo come<br />
magazzino e caserma,<br />
quindi niente più<br />
combattimenti: ecco<br />
perché lo stato di con-<br />
servazione delle strutture murarie,<br />
è così buono.<br />
Ma veniamo alla posizione in cui il<br />
forte è stato costruito nel lontano<br />
1906. Posto strategicamente allo<br />
sbarramento della Valdastico, alle<br />
spalle di Piovene Rocchette e collocato<br />
sopra<br />
uno sperone<br />
roccioso a<br />
1096 mt. di<br />
altitudine,<br />
dà subito la<br />
sensazione<br />
di un’opera<br />
di ardita ed<br />
altissima tecnologiaingenieristica.<br />
La<br />
complessità<br />
e la raffinatezza<br />
della<br />
costruzione<br />
(che si rilevano<br />
tuttora<br />
sia nel primo<br />
edificio dove<br />
al posto del<br />
Quartier Generale durante il conflitto,<br />
c’è oggi un piccolo museo,<br />
sia nel corpo principale antistante<br />
la piazza d’armi, ad esso collegato<br />
Costruito su<br />
uno spuntone<br />
di roccia,<br />
l’edificio è<br />
un’opera<br />
di alta<br />
tecnologia<br />
ingegneristica<br />
Uno degli innesti delle calotte dei cannonieri,<br />
ancora in buono stato<br />
da un ingegnoso tunnel coperto),<br />
dimostrano quanto fosse anacronistico<br />
l’utilizzo di strutture architettoniche<br />
militari tradizionali, quali<br />
castelli medioevali in cemento<br />
armato e navi corazzate ancorate<br />
alla roccia, ancora in auge all’inizio<br />
del secolo scorso. Il corpo principale<br />
è composto da due livelli: al<br />
piano terra le camerate,<br />
l’infermeria, la stanza del<br />
medico, i magazzini i depositi<br />
di munizioni intermedi,<br />
il punto di arrivo<br />
del carrello che portava<br />
le munizioni dalla “Santa<br />
Barbara”, collegato con<br />
due elevatori meccanici<br />
al piano superiore; al<br />
primo piano i corridoi e<br />
le scalette che portavano<br />
alle sei cannoniere. Sei al<br />
secondo piano infatti, le<br />
postazioni<br />
in cupola<br />
lenticolare<br />
da 149 mm.,<br />
più un osservatorio<br />
di bilanciamento<br />
del<br />
tiro; sei le scale corrispondenti;<br />
sei porte<br />
molto larghe, in linea,<br />
per far scendere velocemente<br />
i cannoni in<br />
caso di guasto o colpo<br />
ricevuto ed essere<br />
velocemente sostituito. A fianco<br />
di ogni scaletta una strana nicchia<br />
nel muro con un foro al centro, per<br />
far passare comunicazioni fra i tiratori<br />
e i rifornitori, in modo del<br />
tutto simile alla posta pneumatica<br />
(immaginiamo per un attimo cosa<br />
dovesse accadere lì dentro durante<br />
un attacco:<br />
f r a s t u o n o<br />
ininterrotto,<br />
fumo,<br />
concitazione,<br />
odore<br />
di cordite,<br />
polvere da<br />
sparo ovunque,<br />
terrore,<br />
rischio di<br />
combustione,<br />
di far<br />
partire tutto<br />
per una<br />
scintilla caduta<br />
su materialecom-<br />
burente).<br />
Ecco il<br />
motivo per cui i serventi al pezzo<br />
utilizzavano scarpe con una<br />
particolare suola di corda, che<br />
non provocavano attrito con la<br />
polvere da sparo ovunque disseminata.<br />
Anche all’interno della<br />
Santa Barbara (troppo distante<br />
dalla zona di tiro nell’ottica<br />
guerresca germanica, dove si<br />
privilegiava la vicinanza ai cannoni<br />
per una questione ergonomica,<br />
in barba alla maggior sicurezza<br />
per le truppe!), vennero<br />
La Santa Barbara del Corbin. Il forte è stato costruito nel 1906<br />
usate tutte le precauzioni, come<br />
l’uso di lampade ad olio per illuminare<br />
al posto dell’elettricità,<br />
o la scelta strutturale di costruire<br />
l’entrata in cemento armato,<br />
a forma di “esse” per diminuire<br />
al massimo il pericolo di deflagrazione.<br />
Tanti accorgimenti<br />
tecnici che assieme alla solidità<br />
della struttura e alla collocazione<br />
strategica, avevano fatto del<br />
Corbin il punto di forza della<br />
nostra linea difensiva.<br />
Per noi che andiamo a visitarlo<br />
oggi e lo troviamo sostanzialmente<br />
integro, è un bene che il<br />
suo utilizzo sia rimasto incompiuto,<br />
a differenza di quanto<br />
accaduto per altri forti italiani<br />
e austriaci, la cui descrizione<br />
si può riassumere con le sole<br />
parole: “insensato massacro e<br />
folle distruzione!” E’ perciò un<br />
luogo da vedere, non solo per la<br />
sicurezza delle opere di ristrutturazione<br />
effettuate che garantiscono<br />
in toto l’incolumità dei<br />
visitatori, ma anche per l’ innegabile<br />
fascino dettato dalla sua<br />
grandiosità e solidità.<br />
Percorso: si parte dalla chiesa<br />
di Treschè Conca e si prosegue<br />
per circa sei Km, in parte<br />
in sterrato, in parte in mezzo<br />
al bosco, fino al parcheggio di<br />
fronte al cancello d’ingresso, e<br />
si arriva direttamente…nel cuore<br />
della storia.
25 edicola <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire<br />
Il ribelle Fini: “La ‘democrazia’ ha ucciso ogni ideale”<br />
Massimo Fini<br />
in una caricatura<br />
Vorrei essere<br />
un talebano,<br />
avere valori<br />
f o r t i s s i m i<br />
che santificano<br />
il sacrificio<br />
della<br />
vita, propria<br />
e altrui. Vorrei<br />
essere,<br />
per lo stesso<br />
motivo,<br />
un kamikaze<br />
islamico. Vor-<br />
rei essere un afgano, un irakeno,<br />
un ceceno che si batte per la libertà<br />
del proprio paese dall’occupante,<br />
arrogante e stupido. Avrei<br />
voluto essere un bolscevico, un<br />
fascista, un nazista che credeva<br />
in quello che faceva. O un ebreo<br />
che, nel lager, lottava con tutte<br />
le sue forze interiori per rimanere<br />
un uomo. Vorrei far parte dei<br />
“boat-people” che vengono ad<br />
approdare e spesso morire sulle<br />
nostre coste. Perché sono spinti<br />
almeno da una speranza. Vorrei<br />
essere e vorrei essere stato tut-<br />
to, tranne quello che sono e sono<br />
stato per sessant’anni e passa:<br />
un uomo che ha vissuto nella democrazia<br />
italiana. Senza la possibilità<br />
di emozioni collettive, di<br />
valori forti. Di un vero atto di<br />
coraggio, trascinando l’esistenza<br />
in mezzo alle viltà, agli opportunismi,<br />
ai trasformismi, alle meschinerie,<br />
ai cinismi, ai sofismi,<br />
in una società che ha perso ogni<br />
dignità, ogni codice di lealtà e<br />
onore, spietata e feroce senza essere<br />
virile, con gli occhi sempre<br />
pronti a riempirsi di lagrime ma<br />
Immigrati, Lampedusa<br />
che ha dimenticato<br />
la misericordia. Si<br />
parla molto, di questi<br />
tempi, di «crisi<br />
della politica». Ma<br />
non è questo. Non è<br />
questo. E’ la disperazione<br />
di vivere in<br />
una società senza<br />
grandezza dove gli<br />
obiettivi sono cambiare<br />
l’automobile,<br />
comprare l’ultimo<br />
cellulare, tenere lucida<br />
la casa, trovare la «propria<br />
regolarità» con<br />
“Activia” e dove le<br />
donne hanno perso<br />
il loro fiore più<br />
falso e più bello<br />
che un tempo si<br />
chiamava Pudore.<br />
Una mediocrità<br />
quotidiana fatta<br />
di pin, di cin, di<br />
carte di credito,<br />
di bancomat in cui<br />
domina la figura<br />
dell’imprenditore<br />
Vorrei essere<br />
un afgano, un<br />
irakeno, un<br />
ceceno. Che<br />
si battono per<br />
la libertà del<br />
proprio paese<br />
dall’occupante,<br />
arrogante e<br />
stupido<br />
cioè del mercante<br />
che in tutte le culture<br />
e in tutti i tempi,<br />
prima dell’avvento<br />
della Modernità e<br />
della Democrazia,<br />
era posto all’ultimo<br />
gradino della<br />
scala sociale, sotto<br />
quello degli schiavi,<br />
perché gli uomini,<br />
finchè son rimasti<br />
tali, hanno sempre<br />
considerato il massimo<br />
del disonore scambiare<br />
per guadagno. Il tutto scandito<br />
dal rumore di fondo, incessante,<br />
inesorabile, della TV e delle sue<br />
voci: dei Buongiorno, dei Baudo,<br />
dei Bonolis, delle Ventura,<br />
dei Chiambretti, dei Costanzo,<br />
dei Vespa, dei Santoro, dei Ferrara,<br />
dei Mentana, dei Gabibbo,<br />
dei buffoni, dei paraculi e delle<br />
troie. Una società del fracasso<br />
che non conosce più i valori del<br />
silenzio e del controllo di sé e<br />
applaude anche ai suoi morti.<br />
Quando avverto in me e fuori<br />
Profughi, Darfur<br />
di me, in un mondo ormai più<br />
virtuale che reale, questi vuoti<br />
abissali, sono colto da vertigine.<br />
E vorrei essere essere un talebano,<br />
un kamikaze, un afgano, un<br />
“boat-people”, un affamato del<br />
Darfur, un ebreo torturato dai<br />
suoi aguzzini, un bolscevico, un<br />
fascista, un nazista. Perché più<br />
dell’orrore mi fa orrore il nulla.<br />
Massimo Fini<br />
da Libero, 31 maggio <strong>2007</strong>
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Il Decreto legislativo n.<br />
112/1998 ha conferito alle<br />
Regioni ed agli enti locali una<br />
serie di competenze amministrative<br />
prima riservate allo<br />
Stato.<br />
Regione Veneto e Province<br />
hanno intuito che ciò poteva<br />
rappresentare un'occasione<br />
importante per il nostro territorio,<br />
creando quindi un<br />
nuovo soggetto che non solo<br />
prendesse in gestione l'ex rete<br />
viaria Anas, ma si ponesse<br />
come strumento operativo per<br />
la realizzazione di nuove<br />
infrastrutture viarie di interesse<br />
regionale.<br />
Veneto Strade S.p.A. nasce<br />
dunque, per unanime volontà<br />
dei Soci, con l'obiettivo di<br />
massimizzare l'utilità sociale,<br />
da un lato attraverso la realizzazione<br />
di nuove opere e dall'altra<br />
provvedendo alla corretta<br />
manutenzione della rete<br />
viaria ereditata, utilizzando a<br />
tal fine tutte le risorse economiche<br />
e finanziarie a disposizione<br />
in un'ottica di equilibrio.<br />
Gli obiettivi gestionali aziendali<br />
relativi all'esercizio 2006<br />
sono così riassumibili:confermare<br />
i risultati conseguiti<br />
nell' esercizio 2003, 2004 e<br />
2005, ovvero un sostanziale<br />
pareggio del bilancio, attraverso<br />
una politica che valorizzi<br />
gli aspetti legati agli investimenti<br />
sul territorio;massimizzare<br />
quindi l'utilità sociale<br />
attraverso un incremento<br />
degli interventi sulla rete viaria.<br />
Il risultato di bilancio d'esercizio<br />
2006, approvato nella<br />
seduta del Consiglio di<br />
Amministra-zione del 31<br />
marzo <strong>2007</strong>, centra gli obiettivi<br />
posti dai Soci, con un utile<br />
d'esercizio dopo le imposte<br />
pari a circa 75 mila euro in<br />
regione<br />
rapporto ad un volume complessivo<br />
dei costi che supera i<br />
45 milioni di euro.<br />
Anche la successiva analisi<br />
delle destinazioni delle risorse<br />
testimonia lo sforzo profuso<br />
da Veneto Strade S.p.A.<br />
per rispondere al meglio alle<br />
finalità sociali, con ben il 61%<br />
dei costi 2006 desinati direttamente<br />
ad attività di manutenzione.Al<br />
fine di garantire il<br />
raggiungimento di tali risultati<br />
gestionali, sono stati adottati,<br />
fra l'altro, vari strumenti<br />
quali:la definizione di budget<br />
previsionali per ciascun centro<br />
di costo e di ricavo; la<br />
metodologia dell'analisi degli<br />
scostamenti fra budget previsionali<br />
e movimenti effettivi;<br />
l'attivazione, una volta individuati<br />
ed analizzati gli scostamenti,<br />
di immediate azioni<br />
correttive (attivazione di<br />
nuovi interventi già progettati<br />
caratterizzati da tempi e<br />
modalità di realizzazione<br />
contenuti).<br />
"Per poter monitorare costantemente<br />
l'attività in corso di<br />
realizzazione e la perfetta corrispondenza<br />
fra costi e ricavi,<br />
parallelamente alla contabilità<br />
generale, è stata implementata<br />
una procedura analitica<br />
di monitoraggio che consente,<br />
sulla base dei budget annualmente<br />
assegnati, di procedere<br />
al monitoraggio dei costi<br />
all'atto di origine degli stessi,<br />
ovvero all'emissione dell'ordinativo<br />
che impegna la<br />
società verso l'esterno" precisa<br />
Giuseppe Franco, Direttore<br />
Generale di Veneto Strade<br />
S.p.A..<br />
Ciò permette dunque di avere<br />
la massima visibilità non solo<br />
sui costi a definitiva concretizzazione<br />
degli stessi, ma<br />
anche di quelli in maturazione.<br />
<strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Veneto Strade S.p.A.: bilancio<br />
2006 all'insegna dell'efficienza<br />
SEDE LEGALE e DIREZIONE CENTRALE:<br />
Via C.Baseggio, 5<br />
30174 Mestre Venezia<br />
Tel. 041 290 77 11<br />
"In effetti" continua il<br />
Direttore Generale "con tale<br />
metodologia è possibile elaborare<br />
proiezioni circa la prevedibile<br />
chiusura di esercizio<br />
e, qualora ci siano ulteriori<br />
risorse disponibili, attivare<br />
subiro le gare per l'affidamento<br />
di specifici lavori di<br />
manutenzione stradale, sempre<br />
con l'obiettivo di equilibrio<br />
di bilancio".<br />
Ulteriori strumenti che la<br />
società Veneto Strade S.p.A.<br />
adotta per la pianificazione<br />
aziendale sono il piano strategico<br />
ed i piani tattici operativi.<br />
Il piano strategico è uno strumento<br />
programmatorio dove<br />
vengono indicate le linee<br />
guida dell'azione societaria e<br />
fissati, in coerenza con le<br />
indicazioni espresse dagli<br />
azionisti e dal Consiglio di<br />
Amministrazione, gli obiettivi<br />
prioritari di ciascuna<br />
Direzione aziendale.<br />
Con i piani tattici operativi,<br />
in coerenza e sulla base del<br />
piano strategico, vengono<br />
definiti ed analizzati nel dettaglio<br />
gli obiettivi per ciascuna<br />
Direzione da parte dei<br />
dirigenti responsabili con<br />
l'indicazione delle modalità<br />
di realizzazione.<br />
I piani tattici operativi devono<br />
inoltre evidenziare le<br />
proiezioni temporali relativamente<br />
alle fasi intermedie e<br />
la data di conclusione dello<br />
stesso. "Tale metodologia è<br />
adottata anche nell'ottica del<br />
miglioramento delle prestazioni<br />
manageriali" precisa il<br />
Direttore Generale "in quanto<br />
definisce preventivamente<br />
con ciascun dirigente i risultati<br />
chiave ed i livelli di rendimento<br />
da raggiungere in<br />
conformità con gli obiettivi<br />
dell'azienda".<br />
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regione<br />
<strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Forte incremento degli standard<br />
di percorribilità e sicurezza<br />
Per quanto concerne la rete gestita<br />
per la quale Veneto Strade S.p.A.<br />
esplica il servizio di manutenzione<br />
e vigilanza, ad oggi essa<br />
ammonta a circa 1500 Km di cui<br />
1007 di strade individuati di interesse<br />
regionale (quindi afferenti<br />
al demanio della regione), mentre<br />
la parte restante (di interesse provinciale)<br />
sono stati trasferiti in<br />
concessione da parte delle<br />
Province di Belluno, Padova e<br />
Treviso. Veneto Strade S.p.A. ha<br />
ereditato una rete viaria che ha<br />
subito evidenziato necessità di<br />
ingenti interventi di manutenzione<br />
ordinaria e straordinaria,<br />
soprattutto al fine diincrementare<br />
gli standard di percorribilità e<br />
sicurezza. Già nel corso del 2003,<br />
primo anno di strutturazione<br />
della Società, Veneto Strade<br />
S.p.A. ha immediatamente operato<br />
in tale ottica con investimenti<br />
elevatissimi. Gli sforzi più cospicui<br />
hanno riguardato i rifacimenti<br />
del manto stradale e la messa in<br />
sicurezza. In relazione ai primi,<br />
Veneto Strade S.p.A. ha dovuto<br />
subito attivare estesi interventi di<br />
rifacimento del piano viabile. A<br />
tal fine sono da rammentare gli<br />
specifici contributi in conto esercizio<br />
ricevuti dalla Regione del<br />
Veneto che hanno permesso un<br />
investimento medio annuo per il<br />
triennio 2003 - 2005 di 8,3 milioni<br />
di euro. E per l'esercizio 2006 sono<br />
state confermate, anzi leggermente<br />
incrementate, le ingentissime<br />
risorse a tal fine destinate nel precedente<br />
triennio, con un sforzo<br />
economico complessivo nell'esercizio<br />
2006 di 8,6 milioni di euro.<br />
"Particolare attenzione è stata<br />
posta alla messa in sicurezza" precisa<br />
l'Amministratore Delegato<br />
della società Silvano Vernizzi.È di<br />
tutta evidenza che l'elevata estensione<br />
di strade ereditate ha determinato<br />
la necessità, nell'ottica di<br />
una mirata programmazione degli<br />
interventi di manutenzione ed<br />
incremento degli standard di sicurezza,<br />
di individuare le priorità in<br />
relazione alle risorse disponibili.<br />
Le risorse medie annue per il<br />
triennio 2003 - 2005 destinate nella<br />
messa in sicurezza sono state pari<br />
a 5,6 milioni di euro. A detti interventi<br />
nel corso del 2006 sono stati<br />
destinati ben 8,2 milioni di euro,<br />
con un incremento di oltre il 45%.<br />
Ma molteplici sono le attività<br />
poste in essere e tutte miranti alla<br />
manutenzione della rete che trovano<br />
realizzazione soprattutto nel<br />
periodo primavera estate. Fra le<br />
voci più significative, vanno<br />
segnalate la segnaletica orizzontale<br />
e verticale, lo sfalcio erba - potatura<br />
e pulizia piano viabile, le attività<br />
antineve e prevenzione ghiaccio,<br />
oltre ai già citati interventi di<br />
rifacimento asfalto e messa in<br />
sicurezza.<br />
Veneto Strade S.p.A. ha sottoscritto<br />
con le varie Amministrazioni<br />
Provinciali apposite convezioni<br />
ove vengono, fra l'altro, fissate le<br />
risorse economiche da trasferire<br />
per far fronte all'attività di manutenzione<br />
della rete in gestione,<br />
oltre che quelle connesse alla conduzione<br />
generale dell'azienda.<br />
Tali risorse sono quelle appositamente<br />
trasferite dallo Stato alle<br />
Province stesse per far fronte alla<br />
gestione delle strade ex Anas. A<br />
titolo di risorse destinate alla<br />
manutenzione, Veneto Strade<br />
S.p.A. per il 2006 ha introitato<br />
dalle Province <strong>16</strong>,4 milioni di<br />
euro; a fronte di tali ricavi a destinazione<br />
vincolata, la società ha<br />
posto in essere, come già evidenziato,<br />
attività di manutenzione<br />
per ben 27,6 milioni di euro.Gli<br />
11,2 milioni di euro aggiuntivi<br />
sono stati reperiti sia con risorse<br />
proprie relative ad introiti diversi<br />
ed economie interne di gestione,<br />
per un ammontare di circa 5,8<br />
milioni di euro, sia tramite contri-<br />
buto diretto della Regione del<br />
Veneto per un ammontare di 5,4<br />
milioni di euro circa.<br />
"Questo è un dato che ci rende<br />
particolarmente orgogliosi" fa<br />
presente il Direttore Generale<br />
Giuseppe Franco "e testimonia<br />
come, grazie al lavoro di tutte le<br />
strutture aziendali, si riesca ad<br />
innestare un processo virtuoso<br />
che porta in tempi rapidi e con<br />
snellezza operativa a realizzare gli<br />
interventi di cui la nostra viabilità<br />
ha bisogno". Quanto alle attività<br />
dirette all'utenza, particolarmente<br />
qualificanti in ragione dell'incremento<br />
qualitativo del servizio<br />
offerto, si sono rilevati:l'approntamento<br />
con cadenza annuale del<br />
Piano Neve che garantisce, nel<br />
periodo invernale, una capillare<br />
suddivisione delle tratte in sottozone<br />
a ciascuna delle quali è<br />
garantito sia il servizio preventivo<br />
antigelo che quello di sgombero<br />
neve attraverso appositi mezzi ed<br />
attrezzature; l'attivazione del servizio<br />
Infomobilità che consente<br />
all'utenza, collegandosi al sito<br />
della società, di accertare la percorribilità<br />
di ciascuna tratta stradale,<br />
la presenza di cantieri e di<br />
ogni altra situazione che possa<br />
incidere sulla capacità di assorbimento<br />
del traffico;l'attivazione<br />
del servizio di pronto intervento<br />
mediante squadre di operatori<br />
della viabilità che intervengono<br />
in caso di segnalazione di eventuali<br />
emergenze attraverso un servizio<br />
attivo 24 ore al giorno, sia<br />
nei giorni feriali che festivi, per<br />
365 giorni all'anno;l'avvenuta elaborazione<br />
della prima edizione<br />
della Carte dei Servizi che rappresenta<br />
nel dettaglio tutte le attività<br />
e le competenze della società ed i<br />
livelli minimi di servizio garantito<br />
all'utenza nell'ottica di un continuo<br />
miglioramento del servizio<br />
stesso.Come già evidenziato, la<br />
società è anche impegnata nella<br />
realizzazione di nuove opere viarie.<br />
In particolare, l'impiego principale<br />
in tale ambito è quello relativo<br />
alla realizzazione del Piano<br />
Triennale Regionale 2002-2004. Si<br />
tratta del primo Piano Regionale<br />
sulla rete stradale trasferita dallo<br />
Stato alla Regione e alle Province.<br />
Con la recente approvazione del<br />
Piano Triennale Regionale 2006-<br />
2008 da parte della Regione del<br />
Veneto, Veneto Strade S.p.A.<br />
dispone quindi nuove risorse<br />
finanziarie da destinare alla realizzazione<br />
di ulteriori infrastrutture<br />
viarie.A tal fine la società ha<br />
provveduto ad intensificare l'attività<br />
di progettazione per essere<br />
nelle condizioni di appaltare le<br />
nuove opere individuate e/o<br />
finanziate nel nuovo Piano<br />
Triennale Regionale entro termini<br />
assai contenuti; oggi l'importo<br />
complessivo di interventi in via di<br />
affidamento nel periodo marzoluglio<br />
<strong>2007</strong> supera infatti i 172<br />
milioni di euro, con la concreta<br />
prospettiva quindi di superare<br />
per il prossimo mese di luglio i<br />
514 milioni di euro di monte<br />
Veneto strade S.p.A.<br />
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appaltato per nuove opere. Precisa<br />
l'Amministratore Delegato della<br />
società Silvano Vernizzi, "i valori<br />
progressivi di bilancio che esprimono<br />
le spese relative alla realizzazione<br />
di nuove opere sulla base<br />
degli stati avanzamenti lavori,<br />
risultano incrementati esponenzialmente<br />
con il susseguirsi dei<br />
vari esercizi. La stima di massa<br />
pagamento lavori nuove opere<br />
per il <strong>2007</strong>, sempre esclusa la<br />
quota di manutenzione ordinaria<br />
della rete viaria, ammonta a 90<br />
milioni di euro, proiettando quindi<br />
il prevedibile valore di bilancio<br />
<strong>2007</strong>, relativamente a detta partita,<br />
ad oltre 211 milioni di<br />
euro".Davvero significativa la<br />
massa di opere che ha visto la conclusione<br />
nel corso del 2006, sia<br />
relative alla realizzazione del<br />
Piano Triennale Regionale 2002-<br />
2004 che afferenti alla manutenzione<br />
programmata.E se, relativamente<br />
alle nuove opere infrastrutturali,<br />
il 2005 aveva visto la conclusione<br />
dell'intervento n. 5 del<br />
Piano stesso 2002-2004 "Lavori di<br />
risanamento della Galleria<br />
Pedesalto" per oltre 7,7 milioni di<br />
euro, il 2006 ha visto la conclusione<br />
ed entrata in esercizio di ben<br />
ulteriori 10 interventi. Oltremodo<br />
significativa è stata altresì la realizzazione<br />
di altri interventi di<br />
recupero manutentivo appositamente<br />
finanziati dalla Regione<br />
del Veneto ed ultimati nel corso<br />
dell'esercizio 2006 necessari per<br />
consentire il ripristino delle condizioni<br />
di percorribilità e di sicurezza<br />
di specifici tratti di strade in<br />
gestione alla società, che hanno<br />
determinato un impegno economico<br />
di oltre 1,8 milioni di euro.<br />
Anche l'attività di pronto intervento<br />
mediante l'effettuazione di<br />
interventi di urgenza, sempre grazie<br />
a specifici contributi da parte<br />
della Regione del Veneto, ha trovato<br />
realizzazioni importanti nel<br />
corso del 2006 considerato che<br />
sono stati ultimati 10 interventi<br />
per un totale complessivo di oltre<br />
1,6 milioni di euro.<br />
www.venetostrade.it
Sommiamo relazioni. Sottraiamo ostacoli. Moltiplichiamo idee. Condividiamo esperienze.<br />
26-28 Salus - Salone della salute e del benessere<br />
FEBBRAIO<br />
10-18 Luxury & Yachts - Salone internazionale del lusso<br />
10-18 Nauticshow - Salone internazionale della nautica<br />
15-18 Legno & Edilizia - Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia<br />
23-25 Forum “Il nuovo club” - International congress & trade show for fitness, wellness and acquatic clubs<br />
MARZO<br />
29/3-2/4 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati<br />
29/3-2/4 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie<br />
olivicole ed olearie<br />
29/3-2/4 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità<br />
29/3-2/4 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale dell’alimentare made in Italy<br />
APRILE<br />
17-19 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età<br />
19-21 Greenbuilding - Mostra e convegno internazionale su effi cienza energetica e architettura sostenibile<br />
19-21 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita<br />
MAGGIO<br />
5-9 Siab - International techno-bake exhibition<br />
10-12 Saldat - Mostra convegno della saldatura e taglio<br />
<strong>16</strong>-17 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per la commercializzazione<br />
automobilistica<br />
25-27 Veronafi l 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofi la<br />
25-27 Verona Mineral Show Geo Business<br />
GIUGNO<br />
5-8 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale<br />
14-<strong>16</strong> Saloni della verniciatura <strong>2007</strong>: Polveri, Cleantech, Ecocoating<br />
Mostre convegno sui prodotti, servizi e tecnologie di verniciatura e altri trattamenti superficiali<br />
SETTEMBRE<br />
20-24 Abitare il Tempo - Giornate internazionali dell’arredo<br />
CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI<br />
IN COLLABORAZIONE CON<br />
8-11 Fieracavalli - Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzature e delle attività ippiche<br />
17-20 Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare made in Italy<br />
21-24 Bus & Bus Business - Salone internazionale del trasporto in autobus<br />
22-24 Job & Orienta - Scuola, orientamento, formazione e lavoro<br />
23-25 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria di prodotti uffi cio/casa/scuola<br />
per grandi compratori italiani ed esteri<br />
23-25 Cartoshow - Mostra di prodotti e servizi per il mondo della cartoleria<br />
DICEMBRE<br />
*** Model Expo Italy - Fiera del modellismo<br />
*** Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica<br />
*** Data da defi nire<br />
MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO<br />
15<br />
Gennaio<br />
17-18<br />
Gennaio<br />
23-25<br />
Marzo<br />
17<br />
Maggio<br />
Vinitaly India - Mumbay - Salone dei migliori vini italiani<br />
Vinitaly India - New Delhi - Salone dei migliori vini italiani<br />
Marmomacc USA / Stonexpo East - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie<br />
Samoter Tour Polonia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali<br />
dell’edilcantieristica<br />
Giugno Samoter Tour Russia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali<br />
dell’edilcantieristica<br />
4-5<br />
Giugno<br />
Vinitaly Russia - Mosca - Salone dei migliori vini italiani<br />
7<br />
Giugno<br />
Vinitaly Russia - San Pietroburgo - Salone dei migliori vini italiani<br />
Settembre Fieragricola Eastern Europe Tour - Raid di 4.500 km con trattori e macchine agricole attraverso<br />
Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia<br />
Ottobre Vinitaly - US Tour - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani<br />
Novembre Marmomacc USA / Stonexpo - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie<br />
8<br />
Novembre<br />
Samoter Tour Romania - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali<br />
dell’edilcantieristica<br />
Novembre Vinitaly Japan - Salone dei migliori vini italiani<br />
Novembre Vinitaly China - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani<br />
www.veronafi ere.it
30 tempo libero <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Carciofini sott’odio<br />
A sangue caldo<br />
di Alessio Mannino<br />
Lo abbiamo già incontrato<br />
più volte sulle nostre pagine,<br />
lo scrittore-giornalista-politico-spirito<br />
critico Pino Dato.<br />
Siccome ce ne freghiamo<br />
del bilancino, qui vogliamo<br />
segnalare il suo ultimo libro,<br />
“Vicentinità” (Dedalus).<br />
Ma non per recensirlo: ci<br />
penserà il nostro Magalotti,<br />
vedrete. Bensì per il merito di<br />
aver tolto dalla polvere degli<br />
anni un breve, preziosissimo<br />
passo di Goffredo Parise. Lo<br />
riportiamo per intero: “La<br />
vicentinità è la facoltà di<br />
tradurre in passioni intellettuali,<br />
astratte, le passioni<br />
reali. La costante tendenza,<br />
cioè, a frenare e forse a dissolvere<br />
prima del loro compiersi<br />
quei moti dell’animo,<br />
del pensiero e della carne che<br />
conducono ai fatti e, di conseguenza,<br />
alle conseguenze.<br />
Cioè, ancora, una forma di<br />
prudenza, di diffidenza, di<br />
avarizia che potrebbe apparire<br />
anche soltanto borghese,<br />
o per meglio dire di amministrazione<br />
dei sentimenti che<br />
tende inesorabilmente alla<br />
staticità, alla immobilità, al<br />
monologo e non al dialogo,<br />
insomma alla fantasia, alla<br />
nevrastenia, talvolta alla<br />
narcisistica follia. Questo<br />
groviglio interiore che non si<br />
esprime mai, questo pasticcio<br />
di cose improbabili che<br />
diventano probabili per virtù<br />
di farnetico, tutto ciò, forse, è<br />
la vicentinità”. Erano gli anni<br />
Cinquanta. Cioè oggi. Vicenza<br />
ha un’anima? Sì. Un’animula<br />
sordida e prudente che per un<br />
malinteso senso della misura<br />
emargina col silenzio il coraggio<br />
e l’unicità, e nel silenzio<br />
dei finti innocenti cela vizi e<br />
piccolezze di una provincia<br />
arricchita e impasticcata di<br />
vanità. Una città-metafora,<br />
dove la retorica del tempo<br />
placido trascorso nella spola<br />
fra il dovere esibito e il piacere<br />
nascosto erge un teatrino<br />
noioso al trito e ritrito,<br />
al moderatismo vigliacco,<br />
all’encefalogramma piatto<br />
della volontà. Sangue gelido<br />
e marcio. Un cimitero delle<br />
passioni pubbliche al cui ingresso<br />
sta scritto: “Il lavoro<br />
rende liberi”, come nei lager<br />
nazisti. Come sarebbe bello se<br />
bombardassero Vicenza: con<br />
ordigni di adrenalina, sangue<br />
caldo e testosterone. Bombe<br />
di creatività e audacia. Grazie<br />
Goffredo.<br />
L’angolo dell’oste. Spugnole, gambesecche, funghi di San Giorgio: poco conosciuti ma squisiti<br />
A zonzo tra pascoli e boschi<br />
a caccia dei funghi di primavera<br />
L’estate è ormai alle porte, e i pascoli<br />
di montagna cominciano a<br />
regalare le prime soddisfazioni a<br />
chi sceglie di unire il gusto di una<br />
passeggiata in mezzo alla natura<br />
al piacere di portarsi a casa qualcosa<br />
di sfizioso. Parliamo di funghi,<br />
ovviamente, perché, per chi<br />
non si limita a finferli e porcini,<br />
la stagione è ormai entrata nel<br />
vivo.<br />
La tarda primavera è infatti il<br />
periodo ideale per raccogliere<br />
uno dei funghi più particolari<br />
e saporiti: le morchelle, dette<br />
comunemente spugnole per il<br />
loro cappello triangolare dalla<br />
consistenza molto simile a quella<br />
di una spugna. Fungo strano,<br />
diffuso sia nei pascoli<br />
alpini sia nelle pinete<br />
costiere, difficilissimo<br />
da vedere (ma quando<br />
ne avvistate uno guardate<br />
bene intorno,<br />
di solito spuntano in<br />
compagnia), le morchelle<br />
vanno raccolte<br />
Le strane morchelle<br />
Festival e manifestazioni<br />
La comicità in tutte le sue sfumature<br />
sarà la protagonista indiscussa<br />
del fine settimana scledense: alla<br />
Fabbrica Alta di Schio, infatti, è in<br />
programma “Schio Comedians”,<br />
festival ideato e diretto da natalino<br />
Balasso per aprire una finestra sul<br />
mondo di chi si dedica alla nobile<br />
arte della risata lontano dai circuiti<br />
televisivi. Il cartellone prevede nei<br />
pomeriggi cartoni e filmati d’animazione,<br />
mentre nelle serate si darà<br />
spazio alle esibizioni dell’attrice<br />
Giuliana Musso, dei Pendolari dell’Essere,<br />
di Vanni De Lucia, della<br />
Microband e del trio Perlamammadiado.<br />
Abbonamenti a 15 euro.<br />
Da mercoledì 20 <strong>giugno</strong> parte la 6<br />
edizione di Festambiente, uno dei<br />
più classici appuntamenti dell’estate<br />
vicentina. Per cinque giorni, al<br />
Parco Retrone nel quartiere dei Ferrovieri,<br />
si discuterà e ci si divertirà<br />
all’insegna di uno stile di vita sostenibile.<br />
In cartellone ci sono, tra le altre<br />
cose, mostre sulle energie alternative<br />
ed esperimenti per verificare<br />
se si è consumatori attenti, stand<br />
gastronomici con prodotti tipici,<br />
biologici, etnici e solidali, giochi per<br />
bambini, concerti, dibattiti e spettacoli<br />
teatrali e di cabaret. Il tutto continuerà<br />
fino a domenica 24.<br />
Sarà Virgilio Scapin, lo scrittore recentemente<br />
scomparso, il grande<br />
e pulite con molta delicatezza,<br />
e sono ottime come condimento<br />
per pastasciutte, risotti e frittate.<br />
Attenzione, però, a cuocerle per<br />
bene, perché crude potrebbero<br />
causare pericolose intossicazioni.<br />
Meno noti, ma non meno saporiti,<br />
altri due funghi di primavera:<br />
il fungo di San Giorgio, chiamato<br />
così perché spunta per la prima<br />
volta attorno a San Giorgio (il 24<br />
aprile), è un fungo biancastro,<br />
con un forte profumo di farina,<br />
che cresce a gruppi nei prati di<br />
montagna. È conosciuto anche<br />
come fungo delle saette, perché<br />
si credeva che spuntasse là dove<br />
i fulmini avevano bruciato l’erba.<br />
Un po’ come fanno<br />
anche per le gambesecche,<br />
piccoli funghi<br />
dal color a metà<br />
tra il marroncino e il<br />
dorato e dall’intenso<br />
aroma di mandorle,<br />
che a <strong>giugno</strong> (e in<br />
realtà anche in au-<br />
protagonista di “Saltè, balè, putele”,<br />
il festival della canzoni e delle<br />
tradizioni popolari venete giunto<br />
ormai alla quinta edizione. Tra sabato<br />
<strong>16</strong> e domenica 17, a villa Cordellina<br />
Lombardi di Montecchio,<br />
l’opera e la personalità dell’autore<br />
del “Bastone a calice” saranno al<br />
centro di rappresentazioni teatrali<br />
(i “Magnasoete” allestiti dal gruppo<br />
di Theama Teatro), proiezioni cinematografiche<br />
(“Signore e signori”),<br />
spettacoli di cabaret (con l’Anonima<br />
Magnagati) e concerti, oltre che<br />
di degustazioni di vini e prodotti<br />
tipici.<br />
Musica<br />
A Pojana Maggiore arrivano i Nomadi:<br />
sabato <strong>16</strong> il celebre gruppo<br />
emiliano sarà alle 21 al campo sportivo<br />
comunale per presentare i loro<br />
pezzi più famosi. Al parco del donatore<br />
di Costabissara, invece, Bruno<br />
Conte e la sua band (con il reduce<br />
sanremese Patrizio Baù alle chitarrre)<br />
si esibiranno in una serata<br />
dedicata a Lucio Battisti e alla canzone<br />
d’autore italiana. Per la Musica<br />
classica, infine, la rassegna “il suono<br />
dell’Olimpico” è ormai arrivata<br />
al penultimo appuntamento: sabato<br />
<strong>16</strong>, alle 20, l’Orchestra del Teatro<br />
Olimpico con Ilia Kim al piano suonerà<br />
musiche di Haydn (biglietti a<br />
13 e 18 euro).<br />
Sopra i 1200 metri si possono trovarte le gambesecche, dall’intenso aroma di mandorle<br />
tunno) compongono lunghe file<br />
nei pascoli sopra i 1200 metri.<br />
Se le raccogliete, ricordatevi di<br />
utilizzare solo la testa, perchè il<br />
gambo, come suggerisce il nome,<br />
è duro e legnoso.<br />
Sia le gambe secche che i funghi<br />
di san Giorgio sono condimenti<br />
ideali per primi piatti e frittate,<br />
e non hanno nulla da invidiare a<br />
Teatro<br />
Si apre la tradizionale rassegna<br />
estiva “Teatrosottolestelle”, organizzata<br />
dalla circoscrizione 6<br />
loro cugini più famosi e costosi.<br />
Raccoglieteli, però, solo se siete<br />
assolutamente certi che si tratti<br />
del fungo giusto; in caso di dubbio<br />
chiedete consiglio a qualche<br />
esperto o lasciate perdere: non<br />
vale la pena di rischiare un ricovero<br />
in ospedale. Così come<br />
non vale la pena di rischiare una<br />
multa: mettetevi in regola con<br />
permessi e tesserini.<br />
Appuntamenti. A Montecchio c’è Saltè, balè, putele. Parte la sesta edizione di Festambiente<br />
Quattro salti a teatro, sotto le stelle<br />
Natalino Balasso presenta Schio Comedians<br />
Gruppo Vicenza Volley - Più Media<br />
in collaborazione<br />
con Regione<br />
e Fita. La serata<br />
d’apertura, sabato<br />
<strong>16</strong> nel parco<br />
di via Adenauer,<br />
sarà dedicata ad<br />
un classico della<br />
produzione di<br />
Goldoni come “I<br />
Rusteghi”, messi<br />
in scena dalla<br />
compagnia La<br />
Goldoniana di San<br />
Stino di Livenza.<br />
La storia è quella di 4 borghesi<br />
gretti e prepotenti che alla fine<br />
devono arrendersi di fronte al<br />
buon senso delle loro mogli.<br />
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31 tempo libero <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Popcorn. In La voltapagine il dramma esistenziale di una donna ferita. Tutto comincia con un pianoforte…<br />
Se voltare pagina apre la via dell’inferno<br />
Di giuliAno corà<br />
Mélanie ha undici<br />
anni, studia<br />
pianoforte. I<br />
suoi genitori apprezzano<br />
il suo<br />
talento, e Mélanie<br />
li ricompensa<br />
con un fortissimo<br />
senso<br />
del dovere. Ma arriva il concorso<br />
che dovrà decidere del suo futuro.<br />
Nella giuria, una famosa pianista,<br />
il cui comportamento durante<br />
l’audizione sconvolge la piccola:<br />
superficiale e vanagloriosa, riesce<br />
ad impedirle di esprimersi al<br />
meglio. Mélanie esce dalla sala.<br />
Di giovAnni MAgAloTTi<br />
È il 28 ottobre<br />
1970, quando<br />
all’aeroporto di<br />
Istanbul, il giovane<br />
americano<br />
Billy Hayes, di<br />
ritorno da una<br />
vacanza, viene<br />
scoperto con<br />
due chili di hashish incollati al<br />
corpo, e portato di peso in carcere.<br />
I suoi genitori e il console<br />
statunitense si prodigano per lui,<br />
ma senza risultati apprezzabili.<br />
Una prima sentenza lo condan-<br />
Potrebbe riprovare, ma qui non<br />
si tratta di un concerto andato<br />
male: quello che è stato infranto<br />
è il rispetto, il senso della sua dignità.<br />
Tornata a casa, chiude a<br />
chiave il piano: è la<br />
chiusura irrimediabile<br />
di quella fase della<br />
sua esistenza. La ritroviamo<br />
circa dieci anni<br />
dopo, a Parigi. E’ bella,<br />
fine, elegante. Non le è<br />
difficile introdursi nella<br />
cerchia più intima della<br />
pianista, nel frattempo<br />
divenuta una donna fragile ed insicura:<br />
ne carpirà i moti più intimi<br />
dell’animo, si insinuerà in lei,<br />
fino a distruggere totalmente la<br />
na a quattro anni. A<br />
quarantatré giorni<br />
dall’estinzione della<br />
pena, il tribunale<br />
di Ankara converte<br />
la prima sentenza<br />
in ergastolo: la Turchia,<br />
tirata in ballo<br />
dal presidente americano<br />
Nixon per il<br />
traffico internazionale<br />
di droga, vuole<br />
mandare un segnale<br />
forte alla comunità<br />
internazionale. E al<br />
povero americano,<br />
costretto a subire<br />
sua vita. La voltapagine di Denis<br />
Dercourt è una di quelle perle che<br />
spesso il cinema francese ci regala:<br />
un’indagine introspettiva che<br />
arriva nel più profondo dell’animo<br />
umano. Misurato,<br />
quasi freddo nei movimenti<br />
e nelle situazioni, il film si<br />
snoda senza colpi di scena,<br />
ma allineando sequenze<br />
equilibrate e spesso, nella<br />
loro semplicità, intensissime:<br />
una per tutte,<br />
l’inquadratura finale di<br />
Mélanie che cammina sulla<br />
strada. Più che una banale storia<br />
di vendetta, è la storia di un cuore<br />
spezzato, dell’immensità del dolore<br />
che vi può albergare, e del-<br />
ogni giorno le angherie<br />
dei secondini, non<br />
rimane che la speranza<br />
di una fuga. L’evasione<br />
si materializza<br />
fortunosamente qualche<br />
anno dopo. Solo<br />
allora Billy Hayes può<br />
fare ritorno, da clandestino,<br />
negli Stati<br />
Uniti.<br />
Questa sintesi ricorderà<br />
forse ad alcuni<br />
lettori la trama di un<br />
bel film di trent’anni<br />
fa: “Fuga di mezzanotte”<br />
del regista in-<br />
la ferocia che<br />
può esprimere.<br />
Una ferocia ‘a<br />
misura di Mélanie’:<br />
tanto<br />
era diligente<br />
e corretta da<br />
bambina, tanto<br />
metodica è ora<br />
nel suo percorso,<br />
che segue<br />
l u c i d a m e n t e<br />
fino in fondo.<br />
Ottima senz’altro<br />
Catherine Frot nella parte<br />
della pianista, ma prodigiosa la<br />
bella Deborah François (il misero<br />
L’enfant, dei Fratelli Dardenne,<br />
nel 2005, non le aveva certo reso<br />
Deborah François prodigiosa nel ruolo di vendicatrice<br />
glese Alan Parker. Ma probabilmente<br />
non tutti sanno che il film<br />
è tratto dal volume omonimo,<br />
best seller in America,<br />
che solo oggi arriva in<br />
Italia grazie a Newton &<br />
Compton. Scritto dall’autentico<br />
protagonista della<br />
vicenda, Billy Hayes, e dal<br />
giornalista William Hoffer,<br />
il romanzo è la lucida testimonianza<br />
un percorso di<br />
degrado fisico e morale che<br />
a tratti pare irreversibile.<br />
Se alla fine degli anni ’70 il romanzo<br />
e il film denunciavano<br />
lo spaventoso stato di abiezione<br />
giustizia) in quella di Mélanie, capace<br />
di esprimere tutto un intero<br />
universo interiore solo per gesti<br />
minimi, per moti del volto appena<br />
accennati.<br />
Sul comodino. La vicenda di Billy Hayes nelle terribili carceri turche. Così simili a Guantanamo ed Abu Ghraib<br />
Un americano in fuga. Dall’orrore del carcere<br />
William Hoffer<br />
umana all’interno delle galere<br />
turche, oggi, alla luce delle notizie<br />
e delle immagini di<br />
Abu Ghraib e Guantanamo,<br />
l’effetto è quantomeno<br />
straniante. Seppure<br />
a parti inverse, la<br />
storia si ripete: carnefici<br />
e vittime si sono solo<br />
scambiati di posto nel<br />
macabro balletto della<br />
crudeltà.<br />
Billy Hayes, William Hoffer,<br />
Fuga di mezzanotte,<br />
Newton & Compton,<br />
315 pp., € 8,90
HANNO DETTO<br />
“Ricordo benissimo quel giorno - ha<br />
detto il ministro degli esteri - qualcuno<br />
mi disse, Massimo, c’è Consorte<br />
in linea, e io risposi subito.<br />
Un galantuomo non fa aspettare la<br />
propria consorte”. A riprova di tutto<br />
ciò, Massimo D’Alema rende note<br />
lui stesso altre trascrizioni di telefonate<br />
con consorte: “Mi raccomando,<br />
prendi il latte”, e anche: “Ti avevo<br />
detto di lasciarmi le chiavi della<br />
macchina, ma dove hai la testa?”.<br />
Secondo i vertici dei Ds, tutta la faccenda<br />
si risolverà in un polverone:<br />
“Dietro tutto questo c’è una mente<br />
raffinata, e questa è la prova migliore<br />
che Fassino non c’entra”.<br />
Alessandro Robecchi<br />
www.alessandrorobecchi.it<br />
12 <strong>giugno</strong> <strong>2007</strong><br />
“…per far passare una riforma ci<br />
vuole una lobby. Per bloccare una<br />
riforma ci vuole una lobby. Noi cittadini,<br />
tra un’elezione e un’altra,<br />
non contiamo un tubo. E si capisce:<br />
siamo gli unici senza una lobby”.<br />
Sebastiano Messina<br />
La Repubblica<br />
11 <strong>giugno</strong> <strong>2007</strong><br />
“…nelle regioni settentrionali il<br />
governo è impopolare perché è<br />
visto come il partito delle tasse,<br />
in quelle meridionali è impopolare<br />
perché - dopo le mirabolanti<br />
promesse della campagna elettorale<br />
- non si comporta a sufficienza<br />
come partito della spesa. (…) Dal<br />
voto non emerge affatto una chiara<br />
e univoca volontà popolare,<br />
ma semmai un Paese sempre più<br />
diviso. Metà vuole meno tasse,<br />
l’altra metà vuole più spese”.<br />
Luca Ricolfi<br />
La Stampa<br />
13 <strong>giugno</strong> <strong>2007</strong>