16 giugno 2007 - VicenzaPiù
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7 approfondimenti <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />
Raffaele Grazia<br />
Consigliere regionale Veneto per il Ppe<br />
1. Dopo la crisi di tangentopoli si<br />
era posto il problema anche degli<br />
innumerevoli enti inutili. Risultato:<br />
negli anni della cosiddetta seconda<br />
Repubblica quegli enti sono clamorosamente<br />
aumentati: agenzie, società<br />
pubbliche ognuna delle quali<br />
con consigli di amministrazione,<br />
amministratori, direttori e così via.<br />
Se poi pensiamo ai pubblici dipendenti<br />
cito solo alcuni numeri che<br />
ci fanno capire come questo Paese<br />
necessiti di un severo cambiamento:<br />
la Regione Veneto ha circa<br />
2.900 dipendenti, la Regione Sicilia<br />
ne ha 15.000 e la Regione Campania<br />
circa 9.000.<br />
2. Lo stipendio complessivo mensile<br />
è di 10.000 Euro, comprensivi di<br />
indennità di carica, di funzione, rimborso<br />
spese di trasporto e diaria.<br />
Come benefit usufruisco di un telefono<br />
cellulare per le chiamate istituzionali<br />
e del telepass ovviamente<br />
solo per i trasferimenti autostradali<br />
interni alla Regione. Tutti parlano<br />
degli stipendi, dei benefit e delle<br />
agevolazioni, vorrei anche ricordare<br />
che un rappresentante regionale<br />
ha costi elevati. Cito degli esempi:<br />
la necessità di avere un ufficio<br />
segreteria nella propria Provincia<br />
dotato di telefono, fotocopiatore,<br />
fax tutte spese che l’eletto effettua<br />
personalmente, il sottoscritto percorre<br />
con la propria auto in media<br />
60.000 Km all’anno per svolgere il<br />
suo mandato (inutile ricordare che<br />
le spese di acquisto, di gestione e<br />
manutenzione dell’auto sono totalmente<br />
a carico del rappresentante).<br />
Aggiungo inoltre i costi di una<br />
Paolo Franco<br />
Senatore Lega Nord<br />
1. Il primo enorme delitto fu compiuto<br />
tra il 1980 e il 1992, dove la<br />
politica decuplicò il debito pubblico.<br />
Oggi ne paghiamo altissime conseguenze<br />
che quantifico in 70/75<br />
miliardi di euro di interessi passivi<br />
all’anno. Per sostenersi la politica<br />
ha usato, ed usa, il consenso che<br />
deriva dalla gestione delle entrate<br />
fiscali e delle conseguenti spese.<br />
Troppi parlamentari, strutture sovradimensionate<br />
(quanti dipendenti ci<br />
sono fra Presidenza della Repubblica<br />
e del Consiglio, e in tutti i Ministeri?),<br />
imprese pubbliche decotte e<br />
costosissime (Alitalia, ad esempio,<br />
o le ferrovie dello stato che hanno<br />
sei miliardi di euro di debito). Voglio<br />
ricordare, per quanto riguarda il numero<br />
dei parlamentari, che su input<br />
della Lega Nord la scorsa legislatura<br />
ne era stato ridotto considerevolmente<br />
il numero, ma il successivo<br />
referendum ha bocciato la riforma<br />
costituzionale che avevamo approvato<br />
nelle Camere.<br />
2. Sul sito www.senato.it, pagina dei<br />
Senatori, alla voce trattamento economico,<br />
si trova tutto quanto. Aggiungo<br />
che, per i Senatori della Lega<br />
Nord, vi sono queste condizioni: di<br />
versare al Gruppo Parlamentare tutta<br />
la parte riguardante il “il rimborso<br />
per spese inerenti i supporti per lo<br />
svolgimento del mandato parlamentare”<br />
più un ulteriore e personale<br />
contributo (tutto regolare s’intende)<br />
di 2500 euro mensili. Il primo (rimborso<br />
per i famosi “portaborse”)<br />
serve per gestire una segreteria parlamentare<br />
comune, il secondo per<br />
sostenere l’attività e la gestione organizzativo-territoriale<br />
del Partito.<br />
campagna elettorale che come si<br />
sa sono piuttosto elevati. Se poi<br />
dovessi dividere ciò che rimane per<br />
le ore di effettivo lavoro settimanale<br />
(sabati e domeniche comprese)<br />
forse lo stipendio potrebbe essere<br />
parametrato a quello di un semplice<br />
impiegato.<br />
3. Io credo che questa campagna<br />
sia emersa perchè la politica non<br />
sta dando le risposte che i cittadini<br />
si aspettano, nel caso specifico anche<br />
per oscurare le malefatte di un<br />
Governo che esiste esclusivamente<br />
sulla carta e non più in rappresentanza<br />
del Paese reale. C’è bisogno<br />
inoltre di un forte cambiamento anche<br />
generazionale, questo Paese<br />
si è fermato a più di dieci anni fa.<br />
Prodi e Berlusconi, Berlusconi e<br />
Prodi. Nelle altre democrazie europee<br />
Tony Blair lascia la politica a 54<br />
anni, Zapatero fa il Primo Ministro<br />
a poco più di 40 anni, in Francia<br />
Sarkozy diviene Presidente della<br />
Repubblica a 50 anni, Angela Merkel<br />
in Germania ne ha pochi di più.<br />
Il ricambio è necessario per esprimere<br />
nuove progettualità ed una<br />
visione dei problemi più aperta e<br />
corrispondente alla realtà attuale.<br />
4. La rete di relazioni personali è<br />
assai importante, oserei dire fondamentale,<br />
ma questa rete si costruisce<br />
negli anni con la fatica ed il lavoro,<br />
con la possibilità di esprimere<br />
competenze e professionalità che<br />
certamente non si possono improvvisare.<br />
Così come nelle aziende<br />
anche nella politica c’è un grande<br />
bisogno di “formazione” ma quali<br />
3. Semplice: è la ricetta buona per<br />
tutti i mali e, soprattutto, per sviare<br />
l’attenzione pubblica. Premetto che<br />
da leghista e federalista abolirei il<br />
Senato così com’è, dimezzerei il numero<br />
dei Deputati e affiderei alla Camera<br />
nazionale alcuni semplici poteri<br />
(politica estera, difesa, una modesta<br />
funzione di perequazione tra diversi<br />
territori) e le risorse fiscali esclusivamente<br />
necessarie a questi compiti.<br />
Detto questo non posso che vedere<br />
dietro questa recrudescenza moralizzatrice<br />
la voglia di nascondere i veri<br />
problemi di questa maggioranza di<br />
governo: primo fra tutti le contraddizioni<br />
nel suo interno (record di ministri<br />
e sottosegretari) e poi l’incapacità<br />
di cambiare lo stato delle cose intervenendo<br />
sulla spesa pubblica e non<br />
sulle entrate, come ha invece fatto il<br />
caro Viceministro Visco.<br />
4. Nella Lega Nord non conta. A casa<br />
degli altri non so. Ricordo però che in<br />
Senato seggono le signore Bassolino<br />
e Fassino e alla Camera, anche con<br />
incarico Ministeriale, la signora Bassanini<br />
(il ministro Linda Lanzillotta,<br />
ndr).<br />
5. Questo Paese non sa mollare le<br />
ancore da due antiche rive: la Costituzione<br />
di sessant’anni fa che, pur<br />
con tutti i suoi meriti, non è più aderente<br />
(esclusa la parte dei principi<br />
generali) alla realtà odierna, nazionale<br />
e internazionale; e il socialismo<br />
reale (di matrice ottocentesca) perseguito<br />
oramai solo in Italia, dopo le<br />
esperienze che hanno devastato altri<br />
Paesi. Partiti della Rifondazione comunista<br />
o dei Comunisti Italiani, rappresentano<br />
l’adesione ad ideologie<br />
sono le forze politiche italiane che<br />
dedicano tempo a questi aspetti? A<br />
far avvicinare i giovani alla politica<br />
come elemento di impegno civile e<br />
sociale?<br />
5. Certamente sì. Quando i cittadini<br />
non sono più chiamati ad esprimersi<br />
sulle persone ma su simboli che<br />
non rappresentano nè una identità<br />
specifica, nè dei valori ma dei<br />
momentanei stati d’animo allora la<br />
democrazia entra in crisi. E’ ciò che<br />
sta succendendo al nostro Paese,<br />
è ciò che è successo anche alle<br />
ultime elezioni amministrative. Se<br />
pensiamo al nostro Veneto, alla nostra<br />
Provincia di Vicenza e alla rappresentanza<br />
parlamentare, uscita<br />
dalle elezioni politiche del 2006,<br />
scopriamo come quasi il 30% dei<br />
“nostri rappresentanti” non sono<br />
neppure veneti, ancorchè eletti con<br />
il nostro consenso.<br />
folli e micidiali, eppure condizionano<br />
considerevolmente la vita politica del<br />
nostro Paese. Le conseguenze sono<br />
le più diverse: dalla lottizzazione della<br />
Tv di stato, alla imprescindibile tutela<br />
dei diritti di alcuni, abbandonando<br />
quelli di altri. In particolar modo<br />
mi riferisco alle giovani generazioni,<br />
condannate a pagare i debiti dei loro<br />
padri; ma anche ai privilegi territoriali<br />
di regioni a statuto speciale contrapposti<br />
ai pesantissimi oneri che quelle<br />
ordinarie devono sostenere; infine<br />
penso alla sicurezza: un mare di reati<br />
viene commesso da extracomunitari<br />
sbandati e delinquenti, le nostre città<br />
sono invase da chi poco ha a che<br />
fare con la nostra cultura e le nostre<br />
regole (vedi la manifestazione cinese<br />
di Milano) ma pochi pagano. Per non<br />
parlare allora dell’indulto…Queste<br />
sono le vere emergenze democratiche:<br />
una politica che non le comprende<br />
è in crisi di rappresentanza.<br />
Il licenziamento<br />
di Giuliano Zoso<br />
E della libertà di stampa<br />
Segue dalla prima<br />
Ma dopo aver scritto a <strong>VicenzaPiù</strong><br />
una lettera, pubblicata<br />
sul n. 61 di sabato<br />
26 maggio, lettera in cui<br />
era fortemente critico verso<br />
la direzione de Il Giornale<br />
di Vicenza, a cui pure contrapponeva<br />
la direzione più<br />
equilibrata de La Domenica<br />
di Vicenza per sostenere la<br />
tesi (speranza?) che la comune<br />
proprietà dei 2 mezzi,<br />
Assindustria Vicenza, non<br />
poteva essere il ‘mandante’<br />
di 2 linee di comportamento<br />
tanto diverse, il ‘vecchio<br />
saggio’ è stato silenziato.<br />
O almeno così molti ‘vanno<br />
dicendo’, se volessimo<br />
utilizzare lo stile antonacciano,<br />
che con queste parole<br />
(ri)attacca domenica<br />
10 <strong>giugno</strong> uno dei suoi nemici<br />
dichiarati, l’assessore<br />
all’edilizia privata Michele<br />
Dalla Negra. Cosa imputa<br />
all’assessore, in quella Santa<br />
Domenica, l’ex direttore<br />
della Voce dei Berici, oltre<br />
alle sue presunte malefatte<br />
a favore di Bisazza (guarda<br />
caso past president di Assindustria,<br />
e guarda caso<br />
non più amato da chi governa<br />
ora quella associazione,<br />
e il suo giornale, in regime<br />
di prorogatio con ben il 92%<br />
dei voti del … 30% degli<br />
aventi diritto)? Lo accusa di<br />
far parte di quei lettori che<br />
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“vanno dicendo che ho pestato<br />
i piedi all’eurodeputato<br />
Amalia Sartori e che questa<br />
me la farà pagare”. Se<br />
è chiaro il monito ai lettori<br />
‘dissidenti’ dal partito Forza<br />
Antonacci, sembrerebbe altrettanto<br />
chiaro che, dopo la<br />
scomparsa di Giuliano Zoso<br />
dalle pagine de La Domenica<br />
di Vicenza, neanche chi<br />
scrive può dissentire dai<br />
metodi voluti dall’attuale<br />
proprietà dell’informazione<br />
vicentina. Metodi che si<br />
traducono nel suo totale appiattimento,<br />
se non asservimento,<br />
nei confronti del nascente<br />
(vanno dicendo: non<br />
solo a Vicenza) Partito degli<br />
Industriali.<br />
A meno che il ‘licenziamento’<br />
dell’ex deputato Zoso<br />
non sia dovuto ai pettegolezzi<br />
dei ‘si dice’, ma alla<br />
battaglia per ridurre i costi<br />
della politica. Soprattutto<br />
i costi per il potere attuale<br />
delle denunce di un politico<br />
di lungo corso che non rincorre<br />
più cariche e incarichi<br />
ma solo, questo ce l’ha detto<br />
lui, il sogno di una Vicenza<br />
che abbia nell’informazione<br />
maggiore pluralità, voci diverse<br />
e non monolitiche. <strong>VicenzaPiù</strong>,<br />
ci ha detto Zoso,<br />
è il Controcanto. Finché non<br />
chiuderanno la tipografia in<br />
cui stampiamo?<br />
Giovanni Coviello<br />
Azienda certificata<br />
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9001: 2000<br />
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