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16 giugno 2007 - VicenzaPiù

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Direttore editoriale Giovanni Coviello Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona Anno 2 - Numero 63 - Sabato <strong>16</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2007</strong><br />

Il controcanto<br />

di Giovanni Coviello<br />

Giuliano Zoso, prestigioso vicentino<br />

doc, per 5 mandati parlamentare<br />

della Repubblica, ‘vecchio’<br />

democristiano, editorialista de La<br />

Domenica di Vicenza - il settimanale<br />

dello stesso gruppo editoriale a<br />

cui fa capo anche la proprietà de Il<br />

Giornale di Vicenza e a cui risponde<br />

il suo direttore Giulio Antonacci - è<br />

stato ‘licenziato in tronco’. Se finora<br />

erano stati permessi (tollerati?), da sabato 2 <strong>giugno</strong><br />

i suoi frizzanti, liberi e spesso irriverenti commenti<br />

sulle Cose vicentine non compaiono più sul settimanale<br />

diretto da Luca Ancetti. Cancellati, dopo 7 anni<br />

di presenza ininterrotta per stimolare riflessioni e discussioni<br />

da parte di un grande, vecchio saggio, che<br />

proprio per questo si poteva permettere (o pensava di<br />

potersi permettere) di dire semplicemente quello che<br />

pensava, anche contro i potenti di turno.<br />

&<br />

(continua a pagina 7)<br />

COPPIELLO GIOVANNI s.n.c. Via S.G. Barbarigo, 26<br />

35010 VIGONZA (PD) tel. 049/725596 - Fax 049/8930525<br />

Stab. di Prod. e Conf. via Muggia, 2 - 35010 VIGONZA (PD)<br />

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Poltronissime<br />

Si è riacceso lo scontro tra il governatore Galan e i vertici di Assindustria per il controllo della città<br />

L’esito dipenderà da come gli Industriali gestiranno le poltrone eccellenti:<br />

la presidenza dell’Associazione, la Camera di Commercio, il candidato sindaco,<br />

gli organi di informazione. E soprattutto dalle ambizioni di Calearo<br />

a pagina 4 e 11<br />

Sprechi<br />

e privilegi,<br />

i politici<br />

vicentini si<br />

confessano<br />

da pagina 5<br />

Solidale<br />

è bello:<br />

spopolano<br />

i gruppi<br />

di acquisto<br />

a pagina 22<br />

EURO<br />

0,50<br />

Una città<br />

ad ostacoli:<br />

una<br />

giornata<br />

da disabili<br />

da pagina 8<br />

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di zuccotti<br />

e Carroccio<br />

a pagina 23<br />

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3 opinioni <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Il presidente della Territorio interviene sul caso villa Rossi. “L’assessore non ha il coraggio di portare la delibera in consiglio”<br />

Alifuoco replica a Bisazza: “In commissione nessun ritardo”<br />

Nella complessa vicenda urbanistica<br />

di Villa Rossi, la villa ai piedi di<br />

Monte Berico che Pino Bisazza ha<br />

trasformato nella sede della Trend,<br />

il ruolo della commissione territorio<br />

del Comune è stato uno dei più discussi.<br />

L’assessore all’edilizia privata<br />

Michele Dalla Negra, dalle pagine<br />

del Giornale di Vicenza, l’ha definita<br />

un “tribunale del popolo”. E lo stesso<br />

Bisazza, nell’intervista che ci ha rilasciato<br />

due settimane fa, ha attribuito<br />

alla commissione una buona fetta<br />

di responsabilità per il ritardo nella<br />

concessione del cambio di destinazione<br />

d’uso (la villa, ricordiamo, ha<br />

una destinazione d’uso residenziale,<br />

ma l’azienda ne ha fatto la propria<br />

sede direzionale prima che arrivassero<br />

le necessarie autorizzazioni).<br />

“La nostra richiesta è bloccata da un<br />

anno e mezzo in commissione territorio,<br />

chieda a loro come mai”, ha<br />

detto l’ex presidente dell’Associazione<br />

Industriali.<br />

Parole che non hanno fatto piacere ai<br />

membri della commissione territorio.<br />

Che, per voce del presidente Ubaldo<br />

Alifuoco, difendono con vigore il loro<br />

operato. “La commissione territorio<br />

del 21 settembre 2005 (presenti l’ingegner<br />

Pasini, dirigente del settore<br />

edilizia privata, e assente l’assessore<br />

Dalla Negra) ha discusso per la prima<br />

volta l’oggetto riguardante - scrivono<br />

i commissari in una lettera indirizzata<br />

al presidente del consiglio comunale<br />

e al sindaco -. Alcuni consiglieri<br />

Direttore Editoriale<br />

GIOVANNI COVIELLO<br />

direttore@vicenzapiu.com<br />

Direttore Responsabile<br />

ROBERTO BERTOLDI<br />

Editori<br />

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via Nizza, 8 – Verona<br />

Redazione di Vicenza<br />

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Redattori<br />

LUCA MATTEAZZI<br />

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ALESSIO MANNINO<br />

a.mannino@vicenzapiu.com<br />

ILARIO TONIELLO<br />

i.toniello@vicenzapiu.com<br />

Ubaldo Alifuoco<br />

hanno chiesto come mai veniva portata<br />

una delibera per un cambio di<br />

destinazione d’uso da residenziale a<br />

direzionale sapendo che l’attività direzionale<br />

era già in atto<br />

da tempo. Poiché sul<br />

punto non venivano<br />

risposte chiare e rassicuranti,<br />

il dirigente<br />

ritirava la delibera per<br />

effettuare una serie di<br />

passaggi con l’ufficio<br />

legale”.<br />

Fatti, personaggi e vita vicentina<br />

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Associato all’USPI<br />

Unione Stampa Periodica Italiana<br />

Iscrizione al Registro Nazionale<br />

della stampa n.8857 del 15-12-2000<br />

“Da quella data – continua<br />

la lettera - la<br />

commissione territorio<br />

non ha mai ricevuto i<br />

chiarimenti richiesti<br />

e l’assessore non ha mai riproposto<br />

l’esame della deliberazione; addirittura,<br />

a conferma della mancanza di<br />

chiarezza giuridica sull’oggetto, il 29<br />

marzo 2006 il dirigente Pasini chie-<br />

Redazione sportiva<br />

TOMMASO QUAGGIO<br />

t.quaggio@vicenzapiu.com<br />

PAOLO MUTTERLE<br />

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Collaborano:<br />

ANDREA ALBA<br />

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Stampa<br />

Stampato dalla Pentagraph S.r.l.<br />

via Tavagnacco, 61 33100 Udine<br />

Autorizz.Tribunale C.P. di Verona<br />

nr. 736/03 del 29/09/2003<br />

Supplemento della Cronaca di Trento<br />

del 3 febbraio <strong>2007</strong><br />

Dalla Negra<br />

ha le mani<br />

legate?<br />

Non è<br />

vero, come<br />

dimostra il<br />

regolamento<br />

del consiglio<br />

comunale<br />

deva al segretario generale Macchia<br />

la restituzione della pratica per un<br />

riesame da parte degli uffici”.<br />

La commissione, dunque, non ha in<br />

alcun modo rallentato l’iter del provvedimento.<br />

“In sostanza – aggiunge<br />

Alifuoco -, Pasini, subito dopo che la<br />

Giunta ha varato il provvedimento,<br />

si riprende la delibera. E quindi la<br />

commissione non ha mai riavuto il<br />

documento. Motivo per cui non ha<br />

assolutamente fermo l’oggetto, come<br />

dice Bisazza nella sua intervista”.<br />

La prova, se ancora ce ne fosse bisogno,<br />

è in un articolo del regolamento<br />

del consiglio comunale. “L’articolo 15<br />

comma 3 – prosegue la denuncia dei<br />

commissari -, consente<br />

alla Giunta e quindi<br />

all’assessore Dalla Negra<br />

di poter mettere<br />

una delibera all’ordine<br />

del giorno del Consiglio<br />

Comunale anche<br />

senza il parere della<br />

commissione territorio<br />

quando siano trascorsi<br />

venti giorni senza che<br />

la commissione abbia<br />

espresso un parere. E’<br />

quindi totalmente priva<br />

di fondamento l’affermazione<br />

di Dalla Negra secondo la<br />

quale la commissione territorio non<br />

consentirebbe al consiglio comunale<br />

di poter esaminare l’oggetto in modo<br />

che ciascuno si prenda le proprie responsabilità”.<br />

Riassumendo, quindi, la commissione<br />

territorio non ha più in mano<br />

la delibera riguardante la villa di Bisazza<br />

da oltre un anno, e l’assessore<br />

potrebbe portare il provvedimento in<br />

consiglio in qualsiasi momento anche<br />

senza ripassare dalla Territorio.<br />

Conclusione: “Bisazza non è informato<br />

bene o ha informatori che gli<br />

raccontano versioni inventate al fine<br />

di giustificarsi – sottolinea Alifuoco<br />

-. In sostanza Dalla Negra vuole apparire<br />

come quello che ce l’ha messa<br />

tutta ma poi è la commissione territorio<br />

che blocca. Balle. Dalla Negra può<br />

portare la delibera in commissione o<br />

può anche prescinderne perché sono<br />

trascorsi i venti giorni. Ma non ha il<br />

coraggio di farlo perché pensa che<br />

verrà bocciata anche dai suoi. Sottolineo<br />

che un assessore che si comporta<br />

così è scorretto verso il cittadino, che<br />

attende risposta al suo problema, e<br />

anche verso i suoi colleghi in commissione.<br />

Per quanto riguarda Bisazza, se<br />

ha altri dubbi può venire in commissione<br />

e il confronto con i commissari<br />

gli confermerà come stanno le cose.<br />

Sempre che voglia la verità e non sollevare<br />

polemiche verso chi ha fatto<br />

puntualmente il proprio dovere”.<br />

L.M.<br />

2005<br />

Cronologia essenziale<br />

(ricostruita da Ubaldo Alifuoco)<br />

06 luglio. Decisione di Giunta<br />

263 in cui si approva la relazione<br />

del settore edilizia privata del<br />

23.06.2005. In pratica il settore<br />

edilizia privata propone alla<br />

Giunta di accettare la richiesta<br />

della Immobiliare alle Scalette<br />

di P. Biscazza volta a cambiare<br />

la destinazione d’uso da residenziale<br />

a direzionale.<br />

21 settembre. Riunione della<br />

Commissione Territorio. Vari<br />

consiglieri hanno richiesto chiarimenti<br />

per capire cosa stavano<br />

votando. Tra l’altro si faceva notare<br />

che la richiesta di cambio<br />

di destinazione non aveva senso<br />

visto che l’attività direzionale<br />

era già in corso da tempo ed addirittura<br />

la sede Trend era stata<br />

ufficialmente inaugurata.<br />

29 settembre. Sopralluogo del<br />

settore edilizia privata dal quale<br />

risulta che vi sono difformità e<br />

che l’attività direzionale è già in<br />

atto<br />

5 ottobre. Il dirigente Pasini<br />

avvia il procedimento amministrativo<br />

ai sensi dell’art. 7 e segg.<br />

della Legge 2412/90 comunicando<br />

all’Immobiliare alle Scalette<br />

sas i rilievi mossi a seguito del<br />

sopralluogo tecnico<br />

10 ottobre. Lo Studio Veller<br />

(architetto) scrive al Sindaco di<br />

Vicenza in merito al sopralluogo<br />

effettuato dai tecnici comunali<br />

con lo scopo di giustificare le difformità.<br />

Nel merito, Veller spiega<br />

le seguenti questioni:<br />

- “è stata presentata una variante<br />

in corso d’opera con la richiesta<br />

di cambio di destinazione d’uso<br />

in data 11 ottobre 2004 che non è<br />

arrivata a buon fine a tutt’oggi”<br />

- i lavori procedevano speditamente<br />

e si è creata l’impossibilità<br />

di conciliare i tempi della<br />

burocrazia con le esigenze del<br />

cantiere. In pratica “i lavori di<br />

restauro sono finiti prima che<br />

arrivasse il permesso relativo<br />

alla variante per il cambio di<br />

d.u.”<br />

12 dicembre. l’Assessore Dalla<br />

Negra chiede parere all’avvocatura<br />

comunale circa la competenza<br />

del Consiglio Comunale<br />

sulla pratica in questione<br />

Michele Dalla Negra<br />

2006<br />

11 gennaio. l’Avvocatura comunale<br />

risponde con un parere secondo<br />

il quale l’atto dirigenziale non<br />

è emanabile se prima non vi è un<br />

pronunciamento del Consiglio comunale.<br />

25 gennaio l’arch. Veller<br />

per conto della Immobiliare Alle<br />

Scalette sas sollecita all’Assessore<br />

Dalla Negra la conclusione dell’istruttoria<br />

e l’invio dell’oggetto al<br />

C.C.<br />

22 marzo. Decisione di Giunta,<br />

con delibera adottata e firmata<br />

da Soave e Pasini, con cui si prende<br />

atto del provvedimento per il<br />

cambio di destinazione d’uso da<br />

residenziale a direzionale di Villa<br />

Rossi, e si invia al presidente del<br />

Consiglio comunale per l’iscrizione<br />

previo parere della Commissione<br />

Territorio<br />

29 marzo. Lettera dell’ing. Pasini<br />

al Segretario Generale Macchia<br />

con cui si invita a restituire la pratica<br />

per un riesame da parte degli<br />

uffici.<br />

13 luglio. Commissione Territorio<br />

con la presenza dell’assessore Dalla<br />

Negra. L’assessore spiega l’operazione<br />

e sostiene l’assoluta regolarità<br />

della procedura.<br />

Intervengono poi l’ing. Pasini e il<br />

dott. Soave. Soave chiarisce che si<br />

tratta di un cambio d’uso con opere<br />

e che la deliberazione è “in sanatoria”.<br />

Egli spiega che ci sono abusi<br />

sostanziali e abusi formali. In<br />

pratica si tratta di un abuso formale<br />

per assenza di titolo e conformità<br />

alle norme. Egli chiarisce che<br />

questo abuso può essere sanato dal<br />

dirigente. A questo punto la Dal<br />

Lago e altri consiglieri dicono che<br />

se la cosa può essere risolta per via<br />

dirigenziale non si capisce il motivo<br />

per cui l’oggetto è stato portato in<br />

Commissione Territorio.


4 fatti&notizie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Di Alessio MAnnino<br />

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Ma perché<br />

Giancarlo Galan,<br />

il Galan<br />

Grande, l’onnipotenteGovernatore<br />

al terzo<br />

mandato, si<br />

accapiglia con<br />

fare così acrimonioso<br />

contro chi comanda<br />

a Vicenza? Una provincia dove<br />

il centrodestra - di cui lui in<br />

Veneto è il pontefice massimo<br />

– sbanca regolarmente ogni tornata<br />

elettorale e incorona il suo<br />

partito, Forza Italia, in un indiscutibile<br />

primo posto. Ce l’ha<br />

coi vicentini, il Doge Azzurro?<br />

Il caso Vicenza<br />

Non esattamente. Il duello rusticano<br />

tra il partito berlusconiano<br />

di osservanza galaniana (che ha<br />

il suo dominus locale nell’euroonorevole<br />

Lia Sartori) e i vertici<br />

di Assindustria (la coppia di ferro<br />

Calearo-Amenduni) lo abbiamo<br />

a lungo sviscerato nelle ultime<br />

settimane: la tormentata e<br />

discussa proroga straordinaria<br />

all’inquilino di Palazzo Bonin<br />

Longare, il ricorso giudiziario<br />

dell’outsider Zampieri e soprattutto<br />

quello in arrivo di Elio<br />

Marioni (considerato vicino alla<br />

Sartori), la guerriglia quotidiana<br />

ingaggiata con il Giornale di<br />

Vicenza, gazzetta assindustriale<br />

che non ha lesinato attacchi in<br />

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Il governatore sferra un attacco preventivo ad Assindustria,<br />

sempre più incline alla “spallata”<br />

L’ira del Galan Grande<br />

e il duello con Calearo<br />

Il governatore della Regione Giancarlo Galan (a sinistra) e il presidente di Assindustria Vicenza Massimo Calearo<br />

prima pagina alla leadership<br />

forzista, e da ultimo impegnata<br />

in un’inchiesta a puntate<br />

sul project financing della Pedemontana<br />

veneta, tacciato di<br />

prendere la sospetta strada dei<br />

soliti privati legati a filo doppio<br />

con la politica (come, guarda<br />

caso, lo studio Altieri di Thiene,<br />

il cui titolare era il compagno<br />

della Sartori). Una guerra di posizione<br />

che va avanti da anni per<br />

mettere le mani sul tesoro politico<br />

di proprietà Assindustria:<br />

il monopolio di fatto dell’informazione<br />

vicentina. E fin qui è la<br />

posta in gioco tutta locale. Ma<br />

non c’è solo questo: l’associazione<br />

di piazza Castello è la ter-<br />

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za in Italia per fatturato dei suoi<br />

iscritti e il suo peso all’interno<br />

di Confindustria è notevole.<br />

Tanto è vero che Calearo è diventato<br />

presidente nazionale di<br />

Federmeccanica, una delle più<br />

delicate sezioni dell’industria<br />

italiana. Aprire una breccia nel<br />

regno di Sua Maestà Cordero di<br />

Montezemolo facendovi infiltrare<br />

truppe fresche dai labari<br />

azzurri sarebbe un colpaccio da<br />

servire agghindato di polenta<br />

e cortesia veneta al Gran Capo<br />

Silvio.<br />

La “cupola”<br />

Per tutte queste ragioni Galan<br />

l’ha giurata a Calearo e ai<br />

suoi – in primis al direttore del<br />

Giornale di Vicenza, Giulio Antonacci<br />

– arrivando a parlare di<br />

una “cupola” che terrebbe sotto<br />

scacco la città del Palladio. Menarin,<br />

neo-presidente della Fiera<br />

entrata nell’orbita degli industriali<br />

e loro uomo di fiducia, l’ha<br />

accusato di essere un “razzista”,<br />

un intollerante prevaricatore<br />

che non accetta che non gli si<br />

obbedisca. Galan non s’è svegliato<br />

un buon mattino con la<br />

luna storta contro Vicenza. Galan<br />

conduce una battaglia di potere<br />

uguale e contraria a quella<br />

della cordata che fa riferimento<br />

a Calearo e che come portavoce<br />

ha Antonacci e Menarin. E questo<br />

perché non si fa una ragione<br />

del fatto che in un’enclave occupata<br />

dal centrodestra debba<br />

fare il bello e il cattivo tempo<br />

un’alleanza di imprenditori (il<br />

Quadrilatero Calearo-Amenduni-Ingui-Mezzalira,<br />

con Zo-<br />

nin esterno e non belligerante)<br />

anziché i partiti, o meglio, il<br />

suo partito, Forza Italia. E’ una<br />

storia vecchia come il cucco: i<br />

politici e i capitani d’impresa<br />

giocano una perenne partita a<br />

scacchi su quale dei due gruppi<br />

debba prevalere sull’altro. Ora,<br />

non è che Calearo amoreggi col<br />

centrosinistra, benché il suo<br />

nume tutelare, Montezemolo,<br />

da bravo erede di casa Agnelli<br />

sia governativo a prescindere<br />

dal colore del governo. E’ che<br />

la classe imprenditoriale, oggi,<br />

aspira e traffica per soverchiare<br />

quella politica, e il j’accuse dalla<br />

curiosa tempistica di fine mandato<br />

del regale Cordero contro<br />

la casta sprecona<br />

e corrotta è stato il<br />

segnale che ha fatto<br />

drizzare le orecchie<br />

a chi, delle esigenze<br />

e dei lamenti<br />

del ceto padronale,<br />

intende conservare<br />

la rappresentanza<br />

di riferimento.<br />

Cioè appunto Forza<br />

Italia. Ecco il perché<br />

dell’accelerata<br />

furiosa di Galan: il<br />

timore che la pre-<br />

miata ditta Confindustria si<br />

metta in proprio e scavalchi,<br />

magari scendendo direttamente<br />

‘in campo’, la ragione sociale<br />

del Cavaliere e dei sui vassalli e<br />

dogi.<br />

L’incognita Calearo<br />

Che farà Calearo l’anno prossimo,<br />

quando non potrà più<br />

accampare diritti e ulteriori<br />

Una guerra<br />

di posizione<br />

per il tesoro<br />

politico di<br />

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della<br />

informazione<br />

vicentina<br />

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proroghe sul trono di Assindustria?<br />

Ce lo immaginiamo, Galan,<br />

che nell’incertezza di avere<br />

una risposta a questa domanda<br />

decide così di partire all’offensiva<br />

con un fuoco di sbarramento<br />

che metta da subito in chiaro<br />

che chi voglia impadronirsi dei<br />

palazzi della politica deve pagare<br />

pedaggio al partito azzurro.<br />

In questo risiko dall’esito imprevedibile<br />

s’è infilata Alleanza<br />

Nazionale, sempre più vicina<br />

alla lobby industriale. Non è<br />

un caso che si sia fatta avanti<br />

nel rivendicare la candidatura a<br />

sindaco per l’anno prossimo. E’<br />

tutto da vedere, tuttavia, quanto<br />

lungo è il fiato di questa pericolosa<br />

posizione che mette Berlato<br />

e le due doppiette aenniste in<br />

oggettiva rotta di collisione con<br />

l’alleato forzista. Dalla loro, Galan<br />

e la Sartori hanno i numeri:<br />

l’elettorato di centrodestra ha<br />

il suo baricentro in Forza Italia,<br />

punto. Ma se i poteri forti<br />

locali riusciranno a piegare gli<br />

strepiti galaniani, i due dovranno<br />

scendere a patti. Molto<br />

dipenderà dall’evoluzione del<br />

quadro politico nazionale: se il<br />

governo Prodi non dovesse farcela<br />

a superare il secondo anno,<br />

il rimescolamento di carte che<br />

ne seguirebbe potrebbe aprire<br />

varchi all’intraprendenza degli<br />

industriali. Quel che è certo è<br />

che anche qui a Vicenza il match<br />

elettorale vedrà sempre centrodestra<br />

e centrosinistra l’un<br />

contro l’altro armato.<br />

La differenza la<br />

faranno il ruolo e<br />

le scelte di Palazzo<br />

Bonin Longare: un<br />

esponente degli imprenditoricandidato<br />

sindaco (magari<br />

lo stesso Calearo, se<br />

non si sarà già installato<br />

in qualche<br />

altra poltrona, vedi<br />

pagina 11)? Il salto<br />

del fosso e la benedizioneassindustriale<br />

di un cartello Ulivo-Carollo-Udc<br />

(come, fatte le debite<br />

differenze, avvenne nel 1998,<br />

quando il Giornale di Vicenza<br />

tifava per il centrosinistra contro<br />

Hullweck)? Oppure – forse<br />

la previsione più probabile – un<br />

compromesso fra nemici, tra<br />

Sartori-Galan e il potente Quadrilatero?<br />

Ne vedremo delle<br />

belle.


5 approfondimenti <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

RISTORANTE<br />

PIZZERIA<br />

SPECIALITÀ<br />

PESCE<br />

GIADA MONTE BERICO s.r.l.<br />

Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza<br />

Tel 0444 235470<br />

info@aisettesanti.it – www.aisettesanti.it<br />

Chiuso il lunedì<br />

La Buon Costume della politica corrotta<br />

ha imperversato per settimane<br />

e settimane contro la casta dei privilegiati<br />

eletti (più dai partiti che non<br />

dai cittadini, a dirla tutta). Dal fortunatissimo<br />

‘libro nero’ degli sprechi<br />

pubblici di Gian Antonio Stella<br />

e Sergio Rizzo fino all’intemerata<br />

traboccante di indignazione del presidente<br />

di Confindustria Luca Cordero<br />

di Montezemolo, è stato tutto<br />

un ‘dàlli all’untore’, un’orchestra di<br />

accuse al Palazzo che ricorda molto<br />

la corale rabbia levatasi nel biennio<br />

fatale di Tangentopoli, nel 1992-93.<br />

Solo che allora montava uno scandalo<br />

di proporzioni gigantesche<br />

che investiva l’intero sistema partitocratrico<br />

dalla fondamenta, e non<br />

a caso ne spazzò via buona parte.<br />

Oggi dobbiamo ‘accontentarci’ delle<br />

Le domande<br />

1Quali sono, secondo<br />

lei, i veri sprechi della<br />

politica?<br />

2Elenchi stipendio, benefit<br />

e agevolazioni di<br />

qualsiasi tipo derivanti<br />

dalla sua condizione di<br />

rappresentante eletto.<br />

3Come mai, secondo<br />

lei, è venuta fuori proprio<br />

ora la campagna<br />

moralizzatrice contro i privilegi<br />

dei politici?<br />

Onorevoli e consiglieri vicentini spiegano con dovizia di particolari<br />

prebende e sprechi. Perché l’indignazione del <strong>2007</strong> non è quella del ‘92<br />

Campagna anti-sprechi. La politica<br />

gioca a moralizzare se stessa<br />

intercettazioni di Fassino e D’Alema<br />

con Ricucci e Consorte sulle scalate<br />

Unipol-Rcs e, nonostante i paragoni<br />

che si sentono da più parti, non si<br />

vede proprio da quale inchiesta giudiziaria<br />

potrebbe dare uno scossone<br />

simile a quello di quindici anni fa.<br />

Abbiamo chiesto ai consiglieri regionali,<br />

ai deputati e agli europarlamentari<br />

vicentini quanto guadagnano<br />

e cosa ne pensano della<br />

campagna lanciata contro i “costi<br />

della politica”, gli sprechi, i privilegi<br />

degli eletti. Non tutti ci hanno<br />

risposto, ma tra chi lo ha fatto c’è<br />

stato chi non si è nascosto dietro<br />

frasi di circostanza e formule consunte.<br />

E ha snocciolato dati e cifre<br />

precise. Ecco cosa ci hanno detto.<br />

A.M.<br />

4Quanto conta l’elemento<br />

di potere “informale”<br />

e privato<br />

- conoscenze, amicizie,<br />

parentele, proprietà o interessi<br />

personali dovuti alla<br />

propria attività professionale<br />

ed economica - nella<br />

carriera di un politico?<br />

5Più che di crisi della<br />

politica, non si dovrebbe<br />

parlare di crisi<br />

di rappresentanza, cioè<br />

della democrazia?<br />

Vicenza<br />

Contrà F. del Gambero, 26<br />

0444 545378<br />

il buon gelato artigiano<br />

Achille Variati<br />

Capogruppo Ulivo in consiglio regionale<br />

1. Inefficienza, scarsa qualità, impreparazione<br />

e un sistema troppo<br />

complesso di strutture che accompagna<br />

gli eletti nelle istituzioni. Un<br />

apparato che ha costi elevati, non<br />

giustificabili per i modesti risultati<br />

che tali strutture producono. Sono<br />

costi impropri per la Pubblica Amministrazione,<br />

tutti a carico del cittadino<br />

contribuente (commissioni e<br />

sottocommissioni inutili, portaborse…).<br />

2. Ritengo opportuno fare chiarezza,<br />

perché non ho nulla da nascondere.<br />

Ecco quanto compare nel<br />

cedolino del mese di maggio <strong>2007</strong>:<br />

il mio stipendio lordo è di 7.607,37<br />

euro, sul quale vi è una trattenuta<br />

di circa il 40%. Ciò produce un<br />

netto di 4.564,42 euro. Su questo<br />

netto vi è un’ulteriore trattenuta<br />

mensile di 1.6<strong>16</strong>,12 euro, destinata<br />

al futuro assegno vitalizio (che,<br />

per quanto mi riguarda, mi darà<br />

dei benefici dopo aver recuperato<br />

quanto versato nei 15 anni in Consiglio<br />

Regionale solo dopo i 75 anni<br />

di età), che verrà ricevuto a partire<br />

dal sessantesimo o dal sessantacinquesimo<br />

anno di età, a seconda<br />

delle legislature svolte dal consigliere<br />

regionale. Vanno ancora tolti<br />

circa 600 euro al mese di trattenuta<br />

obbligatoria Inps, per la mia aspettativa<br />

non retribuita, relativa alla<br />

mia attività professionale (dirigente<br />

di banca). Dal mio compenso se ne<br />

vanno anche 1.200 euro al mese di<br />

contributo volontario al mio partito<br />

(La Margherita). Restano alla fine<br />

1.148 euro, ai quali si aggiungono<br />

i rimborsi per le spese di trasporto<br />

Vicenza-Venezia (pari alla tabella<br />

Aci) di euro 1.338. è questa<br />

però una semplice partita di giro,<br />

perché tanto incassato equivale a<br />

tanto speso per benzina, tagliandi<br />

e per la completa usura dell’auto<br />

(valore circa 30.000 euro) che in<br />

5 anni, con oltre 270.000 km, va<br />

rottamata. Si aggiunge poi una indennità<br />

di circa 4.700 euro di diaria<br />

e missioni per le spese di vitto<br />

e alloggio a Venezia (spese assai<br />

elevate se uno non mangia solo<br />

panini): spese vive per riunioni, incontri<br />

e quant’altro. Su questa cifra<br />

il consigliere fa risparmi, anche se<br />

vanno ammortizzate le spese reali<br />

di campagna elettorale, quasi mai<br />

inferiori ai 50.000 euro. Conclusione:<br />

resta uno stipendio reale di<br />

circa 4.000/4.500 euro, per dodici<br />

mensilità, inferiore a quello che io<br />

avrei avuto facendo il dirigente di<br />

banca, con molti meno problemi.<br />

Ma questa è una scelta mia. Altri<br />

benefit per un consigliere regionale<br />

sono: un motoscafo-navetta<br />

a disposizione di consiglieri e dipendenti<br />

regionali per il trasporto, a<br />

orari fissi, da piazzale Roma a San<br />

Marco; un posto auto pagato dalla<br />

Regione nel garage comunale di<br />

piazzale Roma; il pedaggio autostradale<br />

Vicenza-Venezia. Ovviamente,<br />

riceve gli stessi soldi e gli<br />

stessi benefit sia chi è impegnato a<br />

tempo pieno come me e frequenta<br />

con rigore – giornalmente - le sedi<br />

veneziane, sia chi mantiene in contemporanea<br />

un altro lavoro retribuito,<br />

sia chi è già in pensione, sia chi<br />

fa il lavativo.<br />

3. Perché si votava sperando che,<br />

dopo il polverone, tutto rimanesse<br />

come prima. Io invece ritengo che<br />

questa volta la richiesta di sobrietà<br />

e rigore da parte dei cittadini debba<br />

produrre risultati concreti, ridu-<br />

RISTORANTE<br />

PIZZERIA<br />

Sergio Berlato<br />

Parlamentare europeo Alleanza Nazionale<br />

1. Ritengo che qualsiasi utilizzo di risorse<br />

pubbliche non finalizzato a fornire<br />

risposte concrete alle esigenze<br />

dei cittadini sia da considerarsi uno<br />

spreco inaccettabile.<br />

2. Tutti i deputati italiani al Parlamento<br />

Europeo percepiscono un<br />

compenso erogato mensilmente dal<br />

Ministero dell’Economia e delle Finanze<br />

che si aggira tra i 6.847 euro<br />

e i 7.096 euro. Tutti i deputati al Parlamento<br />

europeo beneficiano inoltre<br />

del rimborso delle spese effettivamente<br />

sostenute per lo volgimento<br />

del loro mandato.<br />

3. Ben venga ogni tipo di iniziativa<br />

mirante a richiamare, chiunque operi<br />

nelle istituzioni, al rispetto dei principi<br />

della moralità, dell’onestà, della correttezza<br />

e del rispetto delle leggi. Mi<br />

auguro che questo non riguardi solo<br />

i cittadini eletti nelle istituzioni ma an-<br />

che coloro che fanno parte dell’apparato<br />

burocratico operante in ogni<br />

settore delle stesse.<br />

4. Tutte le conoscenze di una persona<br />

che decide di fare politica possono<br />

essere strumenti aggiuntivi che<br />

elevano la qualità e la quantità di<br />

risposte da fornire ai cittadini. Se poi<br />

qualcuno fa di queste conoscenze un<br />

uso improprio o illegittimo, questo fa<br />

parte della responsabilità individuale<br />

del singolo soggetto. Né più e né<br />

meno di quanto avviene nello svolgimento<br />

di qualsiasi altra attività.<br />

5. Chi fa politica è espressione diretta<br />

di chi esprime il proprio consenso<br />

politico. Essere maggiormente informati<br />

sull’operato di coloro che abbiamo<br />

votato e continuiamo a votare,ci<br />

permetterebbe di scegliere meglio<br />

coloro che vengono mandati a rappresentarci<br />

nelle istituzioni. Del resto<br />

SPECIALITÀ<br />

PESCE<br />

GIADA MONTE BERICO s.r.l.<br />

Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza<br />

Tel 0444 235470<br />

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Chiuso il lunedì<br />

cendo le spese della politica, pur<br />

lasciando uno stipendio dignitoso<br />

per un lavoro assai delicato qual è<br />

quello di fare leggi per l’intera comunità.<br />

Bisogna anche aggiungere<br />

che chi chiede aspettativa dalla propria<br />

azienda per fare il consigliere<br />

regionale e se ne allontana per 5 o<br />

10 anni, spesso viene estromesso<br />

in via definitiva dalla carriera aziendale,<br />

negandogli i legittimi avanzamenti<br />

che avrebbe avuto se fosse<br />

rimasto al lavoro. Anche se questo,<br />

ovvio, fa parte della libera scelta di<br />

ciascuno.<br />

4. Per me assolutamente nulla.<br />

5. Certo. Quando la critica verso i<br />

rappresentanti delle istituzioni diventa<br />

così forte da divenire delegittimazione,<br />

nasce un problema<br />

serio di democrazia. Ricordo che<br />

dalla debolezza della democrazia<br />

e dal populismo – la storia insegna<br />

– sono nate grandi tragedie per<br />

l’umanità.<br />

non possiamo continuare a votare le<br />

stesse persone e lamentarci del fatto<br />

che sono le stesse persone a rappresentarci.


6 approfondimenti <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Lalla Trupia<br />

deputata Sinistra Democratica<br />

1. Gli sprechi della politica<br />

richiedono riforme serie di<br />

carattere costituzionale e istituzionale.<br />

Le più importanti<br />

sono: - la riduzione drastica<br />

del numero dei parlamentari, il<br />

ridimensionamento degli eletti<br />

nelle istituzioni locali e nazionali,<br />

la rinuncia al bicameralismo<br />

perfetto e la trasformazione<br />

del Senato in Camera delle<br />

Regioni. Un primo atto, come<br />

abbiamo proposto noi di Sinistra<br />

Democratica al Governo<br />

Prodi, sarebbe quello di portare<br />

a 15 i Ministri e di dimezzare<br />

il numero scandaloso dei sottosegretari,<br />

che ha raggiunto<br />

con questo governo il record<br />

storico di 102; - una semplificazione<br />

istituzionale, dal numero<br />

delle Circoscrizioni, in<br />

rapporto agli abitanti, all’eliminazione<br />

delle Comunità montane<br />

fasulle o delle Province<br />

risultanti inutili e costose. Poi:<br />

- risparmiare sulle spese esorbitanti,<br />

nelle istituzioni e negli<br />

enti pubblici, per consulenze,<br />

privilegiando l’utilizzo delle<br />

persone e delle strutture preposte<br />

a questo compito; naturalmente<br />

va posta la parola<br />

fine ai compensi d’oro di manager<br />

pubblici, spesso pagati<br />

profumatamente per risultati<br />

tutt’altro che eccellenti; - lavorare<br />

davvero a una riforma seria<br />

dei costi della politica, separando<br />

quelli che sono i costi<br />

necessari dagli sprechi che<br />

servono fondamentalmente a<br />

mantenere le macchine di potere<br />

dei politici e dei partiti. Tra<br />

questi ultimi, il finanziamento<br />

di giornali che non hanno un<br />

mercato autonomo, i privilegi<br />

che gridano vendetta a Dio<br />

e fanno arrabbiare i cittadini,<br />

rendendo i costi della politica<br />

TRASPARENTI e dunque<br />

controllabili.<br />

2. Il trattamento economico<br />

dei deputati è composto da tre<br />

voci:<br />

• l’indennità, che è pari a<br />

5486,58 euro al netto delle ritenute<br />

previdenziali (€ 784,14) e<br />

assistenziali (€ 526,66), della<br />

quota contributiva per l’assegno<br />

vitalizio (€ 1.006,51) e della<br />

ritenuta fiscale (€ 3899,75);<br />

• la diaria, pari a € 4003,11<br />

mensili, con una riduzione di €<br />

206,58 per ogni giorno di assenza<br />

del deputato per il 70%<br />

delle votazioni;<br />

• i rimborsi forfettari per le spe-<br />

se inerenti al rapporto tra eletto<br />

ed elettori, pari a una somma<br />

mensile di 4.190 euro erogata<br />

tramite il gruppo parlamentare<br />

di appartenenza; rientra in<br />

questa voce la spesa per il/gli<br />

assistenti parlamentari;<br />

I parlamentari non sono rimborsati<br />

per le spese postali,<br />

ma godono di alcuni privilegi:<br />

tessera autostradale, ferroviaria,<br />

marittima, aerea per i trasferimenti<br />

sul territorio nazionale<br />

e rimborso trimestrale (€<br />

3323,70) per gli spostamenti<br />

dall’aeroporto, un rimborso<br />

annuo (€ 3.098) per le spese<br />

telefoniche e non per il cellulare;<br />

un rimborso annuo (€<br />

3.100) per viaggi all’estero.<br />

Un ragionamento a parte merita<br />

il vitalizio: se ne ha diritto<br />

a partire dal 65° anno di età e<br />

questo limite diminuisce fino<br />

al 60° anno in relazione agli<br />

anni di mandato parlamentare<br />

svolti. Viene sospeso nel caso<br />

di elezione in Parlamento nazionale,<br />

europeo o Consiglio<br />

regionale.<br />

L’importo dell’assegno varia<br />

da un minimo del 25% a un<br />

massimo dell’80% dell’indennità<br />

parlamentare, a seconda<br />

degli anni di mandato. Nel mio<br />

caso, io verso volontariamente<br />

da sempre una quota pari<br />

a 2.500 euro mensile al mio<br />

partito nazionale (i DS prima,<br />

Sinistra Democratica oggi),<br />

sono tra i 54 deputati che<br />

hanno regolarmente assunto<br />

un assistente parlamentare<br />

sul territorio e, insieme ad<br />

altri colleghi, una segretaria<br />

per i lavori di Commissione<br />

a Roma (circa 2.000 euro);<br />

davo e do un contributo all’attività<br />

politica sul mio territorio,<br />

spendo 1.500 euro mensili<br />

per un piccolo bilocale a<br />

Roma, etc. Sono favorevole a<br />

una riforma che tolga i privile-<br />

gi e renda tutto più trasparente.<br />

Ho per questo sottoscritto<br />

il progetto di legge, prima firmataria<br />

on. Gloria Buffo, che<br />

vanno in questo senso.<br />

3. Per due ragioni. Perché il<br />

tenore di vita di tanti cittadini<br />

è troppo basso, la fatica<br />

di arrivare alla fine del mese<br />

riguarda moltissime famiglie<br />

italiane e i privilegi dei politici<br />

appaiono uno schiaffo alle<br />

difficoltà dei più e sono percepiti<br />

come ingiustizie insopportabili.<br />

Perché mentre cresce<br />

la distanza tra la politica e i<br />

cittadini in carne ed ossa diminuisce<br />

l’autorevolezza e la<br />

rappresentatività dei politici e<br />

dei partiti. La debolezza della<br />

politica scatena insieme alla<br />

giusta indignazione anche<br />

qualunquismo e antipolitica.<br />

4. Troppo. La crisi della politica<br />

consiste anche nel fatto<br />

che alcuni politici più che al<br />

servizio degli elettori e delle<br />

elettrici, siano al servizio di<br />

se stessi. La prima riforma<br />

da fare è quella di abbattere<br />

i costi della politica, mettendo<br />

un tetto alle spese elettorali,<br />

e cambiando la legge elettorale,<br />

per consentire ai cittadini<br />

di scegliere chi li rappresenta<br />

meglio.<br />

5. La democrazia non è una<br />

sfera separata dalla politica.<br />

E la crisi dei partiti e della<br />

rappresentanza che alle ultime<br />

elezioni ha portato a livelli<br />

altissimi l’astensione dal<br />

voto (Vicenza è uno di questi<br />

casi), se non viene affrontata<br />

con riforme radicali rischia di<br />

coincidere con una crisi del<br />

sistema politico-istituzionale<br />

e della democrazia. La questione<br />

morale di antica memoria,<br />

intesa come l’aveva intesa<br />

allora Enrico Berlinguer<br />

(partiti ridotti a macchine di<br />

potere, assenza di ricambio<br />

delle classi dirigenti, debolezza<br />

dei valori di riferimento,<br />

distacco tra etica e politica) è<br />

ancora oggi di straordinaria<br />

attualità. Quello che chiedo<br />

al Governo Prodi è avere il<br />

coraggio di fare finalmente<br />

una svolta nei metodi e nei<br />

contenuti della politica. E’<br />

quello che chiedo al Governo<br />

Prodi di fare. A questo deve<br />

comunque servire una nuova<br />

sinistra.<br />

Giuseppe Berlato Sella<br />

consigliere regionale Margherita<br />

1. Il sistema democratico (elettivo)<br />

ha dei costi. Ci sono sprechi<br />

(dai consigli di circoscrizione, dai<br />

comuni, dai consorzi dei comuni,<br />

dalle comunità contane, dalla<br />

province, dalle regioni, dal parlamento,<br />

dal governo) tutte le volte<br />

che non si hanno risultati definiti,<br />

concreti, rispetto ai costi sostenuti.<br />

I costi, quindi, sono elevati non<br />

in assoluto, ma rispetto ai modesti<br />

risultati che si hanno. Gli sprechi<br />

più ingenti si verificano nelle istituzioni<br />

in cui il contatto/controllo<br />

dei cittadini è lontano dagli eletti.<br />

Quindi in proporzione, progressivamente<br />

maggiori in quelle più<br />

distanti e le cui funzioni sono poco<br />

conosciute dai cittadini: province,<br />

regioni, parlamento.<br />

2. Come consigliere regionale percepisco:<br />

- una indennità di carica<br />

lorda pari al 65% dell’indennità<br />

spettante ai componenti il parlamento.<br />

Ai consiglieri che non<br />

partecipano almeno al 20% delle<br />

votazioni si applica la riduzione<br />

del 40% dell’importo giornaliero<br />

dell’indennità di carica; - una<br />

diaria a titolo di rimborso spese<br />

pari al 65% della omologa indennità<br />

spettante ai componenti il<br />

parlamento; - un rimborso spese<br />

di trasporto, che dipende dalla distanza<br />

da Venezia della residenza<br />

del consigliere, secondo la tabella<br />

Aci. Vi sono riduzioni di 1/20 sulla<br />

diaria e sulle spese di trasporto in<br />

caso di assenza dalle sedute degli<br />

organi cui un consigliere appartiene<br />

(ad esempio, le rispettive commissioni).<br />

3. La fiducia nelle istituzioni è<br />

diminuita. Sono aumentati gli<br />

organismi in cui si è articolato lo<br />

Stato, con un notevole numero di<br />

eletti coinvolti e beneficiati. Solo<br />

da pochi anni si sono introdotte<br />

delle indennità di carica, in or-<br />

Alberto Filippi<br />

deputato Lega Nord<br />

1. Come avviene in un’azienda,<br />

spesso non è il costo del management<br />

che incide sul conto economico<br />

quanto le scelte dello stesso.<br />

Purtroppo i veri sprechi si contano<br />

nelle scelte amministrative e gestionali<br />

non corrette: anche per questo<br />

ritengo che il nostro paese debba<br />

rinnovare la propria classe politica<br />

scegliendola tra chi, più che ben<br />

parlare, dimostra di sapere fare<br />

qualcosa.<br />

2. È tutto molto trasparente, vi invito<br />

ad andare a vedere sul sito www.<br />

camera.it. Ritengo comunque che<br />

tra i costi della politica da rivedere<br />

ci siano anche gli stipendi dei politici:<br />

da imprenditore vedrei bene<br />

un sistema ad incentivi che possa<br />

premiare i risultati.<br />

3. Questo non è vero, se ne è parlato<br />

molto anche in campagna elettorale.<br />

Purtroppo però il primo provvedimento<br />

che questo governo ha<br />

approvato è passato sotto il nome<br />

di spacchettamento ed ha creato<br />

un governo con 102 esponenti, un<br />

record assoluto, superando il livello<br />

raggiunto da uno degli ultimi<br />

governi Andreotti. Alla faccia della<br />

coerenza, ci sono molti che predicano<br />

bene e razzolano male.<br />

ganismi e livelli istituzionali, per<br />

incarichi che, fino a qualche anno<br />

fa, non prevedevano compensi di<br />

sorta oppure contemplavano solo<br />

gettoni di presenza di importo<br />

modestissimo.<br />

4. Dipende dalla storia e dalle<br />

caratteristiche di ciascun partito.<br />

Per quelli consolidati da tempo<br />

(non per quelli che sono solo “cartelli<br />

elettorali”) che hanno organismi<br />

rinnovati periodicamente con<br />

sistemi elettivi, il potere “informale”<br />

e privato è molto relativo.<br />

5. Mancano agenzie di formazione<br />

di pre-politica, non si insegna<br />

più nelle scuole l’educazione civica,<br />

si stanno smarrendo alcuni<br />

concetti-chiave come quello del<br />

“bene comune”. Quando va bene<br />

troviamo alcuni cittadini che si<br />

rendono disponibili a ricoprire<br />

cariche amministrative e politiche<br />

in assoluta buona fede, ma quasi<br />

sempre hanno pochissima esperienza<br />

e non conoscono i pilastri<br />

indispensabili della gestione della<br />

cosa pubblica: la leggibilità, la<br />

trasparenza, l’obiettività, la coerenza.<br />

4. In politica contano i numeri, e molte<br />

sono le variabili che portano ad accumularli.<br />

Da parte mia posso solo sottolineare<br />

quanto sia difficile fare il politico essendo<br />

un imprenditore di dimensioni medie:<br />

altre categorie sono decisamente avvantaggiate.<br />

5. Mi sembra una sottigliezza. Comunque<br />

noi della Lega siamo per cambiare e rinnovare<br />

questo sistema, che non ci piace. Se<br />

questo è condiviso, ci aspettiamo di ottenere<br />

un sempre maggior consenso, come<br />

del resto è successo anche nelle ultime<br />

elezioni.


7 approfondimenti <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Raffaele Grazia<br />

Consigliere regionale Veneto per il Ppe<br />

1. Dopo la crisi di tangentopoli si<br />

era posto il problema anche degli<br />

innumerevoli enti inutili. Risultato:<br />

negli anni della cosiddetta seconda<br />

Repubblica quegli enti sono clamorosamente<br />

aumentati: agenzie, società<br />

pubbliche ognuna delle quali<br />

con consigli di amministrazione,<br />

amministratori, direttori e così via.<br />

Se poi pensiamo ai pubblici dipendenti<br />

cito solo alcuni numeri che<br />

ci fanno capire come questo Paese<br />

necessiti di un severo cambiamento:<br />

la Regione Veneto ha circa<br />

2.900 dipendenti, la Regione Sicilia<br />

ne ha 15.000 e la Regione Campania<br />

circa 9.000.<br />

2. Lo stipendio complessivo mensile<br />

è di 10.000 Euro, comprensivi di<br />

indennità di carica, di funzione, rimborso<br />

spese di trasporto e diaria.<br />

Come benefit usufruisco di un telefono<br />

cellulare per le chiamate istituzionali<br />

e del telepass ovviamente<br />

solo per i trasferimenti autostradali<br />

interni alla Regione. Tutti parlano<br />

degli stipendi, dei benefit e delle<br />

agevolazioni, vorrei anche ricordare<br />

che un rappresentante regionale<br />

ha costi elevati. Cito degli esempi:<br />

la necessità di avere un ufficio<br />

segreteria nella propria Provincia<br />

dotato di telefono, fotocopiatore,<br />

fax tutte spese che l’eletto effettua<br />

personalmente, il sottoscritto percorre<br />

con la propria auto in media<br />

60.000 Km all’anno per svolgere il<br />

suo mandato (inutile ricordare che<br />

le spese di acquisto, di gestione e<br />

manutenzione dell’auto sono totalmente<br />

a carico del rappresentante).<br />

Aggiungo inoltre i costi di una<br />

Paolo Franco<br />

Senatore Lega Nord<br />

1. Il primo enorme delitto fu compiuto<br />

tra il 1980 e il 1992, dove la<br />

politica decuplicò il debito pubblico.<br />

Oggi ne paghiamo altissime conseguenze<br />

che quantifico in 70/75<br />

miliardi di euro di interessi passivi<br />

all’anno. Per sostenersi la politica<br />

ha usato, ed usa, il consenso che<br />

deriva dalla gestione delle entrate<br />

fiscali e delle conseguenti spese.<br />

Troppi parlamentari, strutture sovradimensionate<br />

(quanti dipendenti ci<br />

sono fra Presidenza della Repubblica<br />

e del Consiglio, e in tutti i Ministeri?),<br />

imprese pubbliche decotte e<br />

costosissime (Alitalia, ad esempio,<br />

o le ferrovie dello stato che hanno<br />

sei miliardi di euro di debito). Voglio<br />

ricordare, per quanto riguarda il numero<br />

dei parlamentari, che su input<br />

della Lega Nord la scorsa legislatura<br />

ne era stato ridotto considerevolmente<br />

il numero, ma il successivo<br />

referendum ha bocciato la riforma<br />

costituzionale che avevamo approvato<br />

nelle Camere.<br />

2. Sul sito www.senato.it, pagina dei<br />

Senatori, alla voce trattamento economico,<br />

si trova tutto quanto. Aggiungo<br />

che, per i Senatori della Lega<br />

Nord, vi sono queste condizioni: di<br />

versare al Gruppo Parlamentare tutta<br />

la parte riguardante il “il rimborso<br />

per spese inerenti i supporti per lo<br />

svolgimento del mandato parlamentare”<br />

più un ulteriore e personale<br />

contributo (tutto regolare s’intende)<br />

di 2500 euro mensili. Il primo (rimborso<br />

per i famosi “portaborse”)<br />

serve per gestire una segreteria parlamentare<br />

comune, il secondo per<br />

sostenere l’attività e la gestione organizzativo-territoriale<br />

del Partito.<br />

campagna elettorale che come si<br />

sa sono piuttosto elevati. Se poi<br />

dovessi dividere ciò che rimane per<br />

le ore di effettivo lavoro settimanale<br />

(sabati e domeniche comprese)<br />

forse lo stipendio potrebbe essere<br />

parametrato a quello di un semplice<br />

impiegato.<br />

3. Io credo che questa campagna<br />

sia emersa perchè la politica non<br />

sta dando le risposte che i cittadini<br />

si aspettano, nel caso specifico anche<br />

per oscurare le malefatte di un<br />

Governo che esiste esclusivamente<br />

sulla carta e non più in rappresentanza<br />

del Paese reale. C’è bisogno<br />

inoltre di un forte cambiamento anche<br />

generazionale, questo Paese<br />

si è fermato a più di dieci anni fa.<br />

Prodi e Berlusconi, Berlusconi e<br />

Prodi. Nelle altre democrazie europee<br />

Tony Blair lascia la politica a 54<br />

anni, Zapatero fa il Primo Ministro<br />

a poco più di 40 anni, in Francia<br />

Sarkozy diviene Presidente della<br />

Repubblica a 50 anni, Angela Merkel<br />

in Germania ne ha pochi di più.<br />

Il ricambio è necessario per esprimere<br />

nuove progettualità ed una<br />

visione dei problemi più aperta e<br />

corrispondente alla realtà attuale.<br />

4. La rete di relazioni personali è<br />

assai importante, oserei dire fondamentale,<br />

ma questa rete si costruisce<br />

negli anni con la fatica ed il lavoro,<br />

con la possibilità di esprimere<br />

competenze e professionalità che<br />

certamente non si possono improvvisare.<br />

Così come nelle aziende<br />

anche nella politica c’è un grande<br />

bisogno di “formazione” ma quali<br />

3. Semplice: è la ricetta buona per<br />

tutti i mali e, soprattutto, per sviare<br />

l’attenzione pubblica. Premetto che<br />

da leghista e federalista abolirei il<br />

Senato così com’è, dimezzerei il numero<br />

dei Deputati e affiderei alla Camera<br />

nazionale alcuni semplici poteri<br />

(politica estera, difesa, una modesta<br />

funzione di perequazione tra diversi<br />

territori) e le risorse fiscali esclusivamente<br />

necessarie a questi compiti.<br />

Detto questo non posso che vedere<br />

dietro questa recrudescenza moralizzatrice<br />

la voglia di nascondere i veri<br />

problemi di questa maggioranza di<br />

governo: primo fra tutti le contraddizioni<br />

nel suo interno (record di ministri<br />

e sottosegretari) e poi l’incapacità<br />

di cambiare lo stato delle cose intervenendo<br />

sulla spesa pubblica e non<br />

sulle entrate, come ha invece fatto il<br />

caro Viceministro Visco.<br />

4. Nella Lega Nord non conta. A casa<br />

degli altri non so. Ricordo però che in<br />

Senato seggono le signore Bassolino<br />

e Fassino e alla Camera, anche con<br />

incarico Ministeriale, la signora Bassanini<br />

(il ministro Linda Lanzillotta,<br />

ndr).<br />

5. Questo Paese non sa mollare le<br />

ancore da due antiche rive: la Costituzione<br />

di sessant’anni fa che, pur<br />

con tutti i suoi meriti, non è più aderente<br />

(esclusa la parte dei principi<br />

generali) alla realtà odierna, nazionale<br />

e internazionale; e il socialismo<br />

reale (di matrice ottocentesca) perseguito<br />

oramai solo in Italia, dopo le<br />

esperienze che hanno devastato altri<br />

Paesi. Partiti della Rifondazione comunista<br />

o dei Comunisti Italiani, rappresentano<br />

l’adesione ad ideologie<br />

sono le forze politiche italiane che<br />

dedicano tempo a questi aspetti? A<br />

far avvicinare i giovani alla politica<br />

come elemento di impegno civile e<br />

sociale?<br />

5. Certamente sì. Quando i cittadini<br />

non sono più chiamati ad esprimersi<br />

sulle persone ma su simboli che<br />

non rappresentano nè una identità<br />

specifica, nè dei valori ma dei<br />

momentanei stati d’animo allora la<br />

democrazia entra in crisi. E’ ciò che<br />

sta succendendo al nostro Paese,<br />

è ciò che è successo anche alle<br />

ultime elezioni amministrative. Se<br />

pensiamo al nostro Veneto, alla nostra<br />

Provincia di Vicenza e alla rappresentanza<br />

parlamentare, uscita<br />

dalle elezioni politiche del 2006,<br />

scopriamo come quasi il 30% dei<br />

“nostri rappresentanti” non sono<br />

neppure veneti, ancorchè eletti con<br />

il nostro consenso.<br />

folli e micidiali, eppure condizionano<br />

considerevolmente la vita politica del<br />

nostro Paese. Le conseguenze sono<br />

le più diverse: dalla lottizzazione della<br />

Tv di stato, alla imprescindibile tutela<br />

dei diritti di alcuni, abbandonando<br />

quelli di altri. In particolar modo<br />

mi riferisco alle giovani generazioni,<br />

condannate a pagare i debiti dei loro<br />

padri; ma anche ai privilegi territoriali<br />

di regioni a statuto speciale contrapposti<br />

ai pesantissimi oneri che quelle<br />

ordinarie devono sostenere; infine<br />

penso alla sicurezza: un mare di reati<br />

viene commesso da extracomunitari<br />

sbandati e delinquenti, le nostre città<br />

sono invase da chi poco ha a che<br />

fare con la nostra cultura e le nostre<br />

regole (vedi la manifestazione cinese<br />

di Milano) ma pochi pagano. Per non<br />

parlare allora dell’indulto…Queste<br />

sono le vere emergenze democratiche:<br />

una politica che non le comprende<br />

è in crisi di rappresentanza.<br />

Il licenziamento<br />

di Giuliano Zoso<br />

E della libertà di stampa<br />

Segue dalla prima<br />

Ma dopo aver scritto a <strong>VicenzaPiù</strong><br />

una lettera, pubblicata<br />

sul n. 61 di sabato<br />

26 maggio, lettera in cui<br />

era fortemente critico verso<br />

la direzione de Il Giornale<br />

di Vicenza, a cui pure contrapponeva<br />

la direzione più<br />

equilibrata de La Domenica<br />

di Vicenza per sostenere la<br />

tesi (speranza?) che la comune<br />

proprietà dei 2 mezzi,<br />

Assindustria Vicenza, non<br />

poteva essere il ‘mandante’<br />

di 2 linee di comportamento<br />

tanto diverse, il ‘vecchio<br />

saggio’ è stato silenziato.<br />

O almeno così molti ‘vanno<br />

dicendo’, se volessimo<br />

utilizzare lo stile antonacciano,<br />

che con queste parole<br />

(ri)attacca domenica<br />

10 <strong>giugno</strong> uno dei suoi nemici<br />

dichiarati, l’assessore<br />

all’edilizia privata Michele<br />

Dalla Negra. Cosa imputa<br />

all’assessore, in quella Santa<br />

Domenica, l’ex direttore<br />

della Voce dei Berici, oltre<br />

alle sue presunte malefatte<br />

a favore di Bisazza (guarda<br />

caso past president di Assindustria,<br />

e guarda caso<br />

non più amato da chi governa<br />

ora quella associazione,<br />

e il suo giornale, in regime<br />

di prorogatio con ben il 92%<br />

dei voti del … 30% degli<br />

aventi diritto)? Lo accusa di<br />

far parte di quei lettori che<br />

SALUMI VALLIGIANI DELL’ALTO ASTICO E POSINA<br />

SPECIALITÀ: SALAMI • SOPPRESSE • VALLIGIANE<br />

Salumificio “VERZA”<br />

Salumificio VERZA di Toniolo Andrea<br />

36010 Cogollo del Cengio (VI)<br />

Via delle Calcare, 1 (Zona A)<br />

Tel./Fax 0445 320512<br />

Email salumificioverza@libero.it<br />

“vanno dicendo che ho pestato<br />

i piedi all’eurodeputato<br />

Amalia Sartori e che questa<br />

me la farà pagare”. Se<br />

è chiaro il monito ai lettori<br />

‘dissidenti’ dal partito Forza<br />

Antonacci, sembrerebbe altrettanto<br />

chiaro che, dopo la<br />

scomparsa di Giuliano Zoso<br />

dalle pagine de La Domenica<br />

di Vicenza, neanche chi<br />

scrive può dissentire dai<br />

metodi voluti dall’attuale<br />

proprietà dell’informazione<br />

vicentina. Metodi che si<br />

traducono nel suo totale appiattimento,<br />

se non asservimento,<br />

nei confronti del nascente<br />

(vanno dicendo: non<br />

solo a Vicenza) Partito degli<br />

Industriali.<br />

A meno che il ‘licenziamento’<br />

dell’ex deputato Zoso<br />

non sia dovuto ai pettegolezzi<br />

dei ‘si dice’, ma alla<br />

battaglia per ridurre i costi<br />

della politica. Soprattutto<br />

i costi per il potere attuale<br />

delle denunce di un politico<br />

di lungo corso che non rincorre<br />

più cariche e incarichi<br />

ma solo, questo ce l’ha detto<br />

lui, il sogno di una Vicenza<br />

che abbia nell’informazione<br />

maggiore pluralità, voci diverse<br />

e non monolitiche. <strong>VicenzaPiù</strong>,<br />

ci ha detto Zoso,<br />

è il Controcanto. Finché non<br />

chiuderanno la tipografia in<br />

cui stampiamo?<br />

Giovanni Coviello<br />

Azienda certificata<br />

UNI EN ISO<br />

9001: 2000<br />

CERT. n. 3134<br />

CSQA


8 fatti&notizie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Di ToMMAso QuAggio<br />

Avete mai provato<br />

la sensazione<br />

che se per un attimo<br />

facessimo a<br />

meno della vista<br />

in un qualunque<br />

punto della città<br />

ci troveremmo<br />

persi ed in balia<br />

di qualsiasi pericolo?<br />

Molti forse questa domanda<br />

non se la sono mai posta, ma ci<br />

sono persone che con questa condizione<br />

convivono da sempre e che<br />

hanno imparato grazie all’istinto e<br />

all’aiuto di qualche corso a muoversi<br />

liberamente tra le mura della<br />

città anche senza vedere. Stiamo<br />

parlano dei non vedenti che anche<br />

qui a Vicenza come in molte città<br />

italiane, nonostante la loro determinazione<br />

nel superare qualunque<br />

ostacolo, sono ancora costretti a<br />

far sentire la propria voce per lottare<br />

contro quelli che sono gli ostacoli<br />

maggiori alla loro mobilità: le<br />

barriere architettoniche e la maleducazione.<br />

Dobbiamo però fare un preambolo<br />

importante. Oggigiorno la<br />

sensibilità delle persone e delle<br />

amministrazioni locali è sicuramente<br />

aumentata rispetto al passato,<br />

e un aiuto in questo senso è<br />

arrivato anche grazie all’utilizzo<br />

delle nuove tecnologie e di nuovi<br />

materiali impegnati nella costruzioni<br />

di marciapiedi o abitazioni.<br />

Cinquant’anni fa per un non vedente<br />

era di sicuro più facile muo-<br />

Qualche passo avanti verso l’eliminazione delle barriere architettoniche<br />

Ma la strada è ancora lunga e ricca di incertezze. Ecco perché<br />

A tentoni per la città: una vita<br />

all’insegna del pericolo. Cieco<br />

versi da solo, visto il traffico praticamente<br />

assente: poi con il boom<br />

economico degli anni ’60 le cose si<br />

sono complicate notevolmente. Sul<br />

finire degli anni ‘80 si è iniziato ad<br />

affrontare il problema.<br />

Nella città del Palladio questo tipo<br />

di realtà si è mossa con qualche incertezza<br />

negli ultimi venticinque\<br />

trent’anni. Sul finire degli anni ’80<br />

fu istituita anche qui a Vicenza la<br />

commissione del Peba (Piano eliminazione<br />

barriere architettoniche),<br />

un organismo comunale preposto<br />

all’individuazione e alla risoluzione<br />

di questi impedimenti. Questa<br />

VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060<br />

VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137<br />

ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690<br />

Una tipica “barriera sospesa”. Per un non vedente la craniata è assicurata<br />

commissione, aperta<br />

alle associazioni,<br />

funziona a regime<br />

pieno da almeno<br />

sei anni, e negli ultimi<br />

anni c’è stata<br />

un’accelerazione<br />

importante che ha<br />

fatto partire alcuni<br />

progetti che garantirebbero<br />

la sicurezza<br />

dei non vedenti.<br />

“Siamo riusciti a<br />

fare finalmente<br />

la voce grossa e a<br />

sfondare una porta<br />

grazie alla fattiva<br />

collaborazione del<br />

difensore civico<br />

Massimo Pecori<br />

che è riuscito a reperire<br />

alcuni finanziamenti<br />

— spiega<br />

Maurizio Devini,<br />

fisioterapista e<br />

membro della commissione Peba<br />

—. Siamo quindi riusciti a far partite<br />

il piano comunale triennale che<br />

prevedrà la realizzazione di lavori<br />

a stralci di semafori acustici e la<br />

segnalazione tattile a terra, e gli<br />

scivoli per i disabili motori. Al momento<br />

è stato realizzato il primo<br />

stralcio, abbiamo stilato una lista<br />

dove abbiamo indicato le priorità.<br />

Ora abbiamo ricevuto una lettera,<br />

ma solo dopo la nostra richiesta,<br />

da Amcps che riporta una lista dei<br />

lavori effettuati e di quelli che verranno<br />

fatti”. Comunicazione importantissima<br />

visto che in alcuni<br />

casi sono stati effettuati i lavori e<br />

non è stata data alcuna informazione<br />

all’associazione, come ci racconta<br />

Riccardo Melchiorre, insegnante<br />

di<br />

diritto e economia:“Partiamo<br />

con<br />

un esempio<br />

vissuto personalmente:<br />

il semaforo<br />

all’incrocio<br />

tra via<br />

Quadri e Cor-<br />

so Padova.<br />

Una mattina<br />

sono arrivato<br />

e non ho più trovato il palo con la<br />

chiamata per l’attraversamento,<br />

poi alla fine l’ho trovato ma sulla<br />

linea che separa il marciapiede<br />

alla strada, e la domanda è: e se<br />

avessi mancato il palo? Mi sarei<br />

trovato d’improvviso in mezzo alla<br />

strada”.<br />

Pavimentazione uniforme e alberi non recintati.<br />

Anche una piazza tranquilla nasconde le sue insidie<br />

“Qui a Vicenza le cose sono iniziate<br />

a migliorare negli ultimi quattro<br />

anni — commenta il vice presidente<br />

dell’associazione non vedenti<br />

Nicola Ferrando —. Da quando si è<br />

iniziato a parlare del percorso che<br />

va dalla nostra sede alla stazione,<br />

che però è partito da una nostra<br />

sollecitazione, e poi in generale<br />

con il posizionamento dei semafori<br />

acustici”.<br />

I temi urbanistici da affrontare<br />

sarebbero molti, ma quelle che<br />

sembrano essere le richieste più<br />

importanti sono gli attraversamenti<br />

su Viale Roma e via Venezia, nelle<br />

vicinanze delle stazioni dei treni e<br />

degli autobus. Per quanto riguarda<br />

Viale Roma i lavori dovrebbero<br />

partire e interesseranno le segnalazioni<br />

a terra per indicare gli attraversamenti<br />

pedonali.<br />

“Una delle idee che<br />

erano state proposte<br />

— aggiunge Maurizio<br />

Devini —, era quella<br />

di realizzare un sotto<br />

passaggio o un sovra<br />

passaggio in via<br />

Venezia, con annesso<br />

anche un ascensore<br />

per i disabili, poi però<br />

la sovrintendenza ha<br />

detto no”. I problemi<br />

in questa zona<br />

riguardano anche i recenti lavori<br />

di sistemazione del piazzale della<br />

stazione. “I lavori sono stati fatti<br />

— racconta Riccardo Melchiorre<br />

— ed io che dal ’93 prendo il treno<br />

per spostarmi sono finito di recente<br />

per ben due volte in mezzo alla<br />

rotatoria che sta davanti alla stazione.<br />

Questo perché se esco dalla<br />

stazione non ho più nessuno punto<br />

di riferimento,rispetto<br />

al passato.<br />

Una<br />

volta c’era<br />

un marciapiede<br />

che<br />

separava il<br />

parcheggio<br />

dalla strada,<br />

per cui se<br />

Viale Roma e<br />

viale Venezia<br />

tra le strade<br />

più difficili<br />

Anche i lavori<br />

in corso sono<br />

pericolosi:<br />

eliminano<br />

i punti di<br />

riferimento<br />

uno camminava<br />

nello<br />

spiazzo antistante<br />

la stazione aveva un punto<br />

di riferimento. Ora invece hanno<br />

messo l’aiuola, ma per noi non ci<br />

sono più riferimenti”.<br />

E qui spunta un altro tema molto<br />

caro ai vicentini ovvero le rotatorie.<br />

Per i non vedenti questi attraversamenti<br />

rappresentano una non in-<br />

Nelle stazioni ferroviarie c’è ancora molto da fare<br />

differente difficoltà: senza degli<br />

appositi segnalatori infatti, o senza<br />

semafori acustici posizionati nei<br />

paraggi, diventa difficile trovare il<br />

giusto spazio per muoversi liberamente<br />

per attraversare la strada,<br />

con il rischio, non indifferente, di<br />

essere investiti.<br />

“Quello che chiediamo — conclude<br />

Maurizio Devini —, è di essere ascoltati<br />

e che le cose vengano fatte<br />

pian piano ma fatte<br />

bene, e non eseguite<br />

solo per la visibilità<br />

del politico di turno.<br />

La nostra associazione<br />

deve e vuole<br />

rimanere sempre<br />

apolitica. Nella nostra<br />

esperienza abbiamo<br />

dovuto fare i conti<br />

con quelli che hanno<br />

cercato di usarci per<br />

fini che non conosciamo<br />

e non vogliamo<br />

conoscere. Il nostro muoversi<br />

liberamente dipende da tante cose,<br />

quindi anche dalla collaborazione<br />

con le amministrazioni locali che<br />

deve crescere sempre di più, ma<br />

anche attraverso la sensibilità della<br />

gente che deve anche comprendere<br />

le nostre difficoltà: alle volte<br />

una macchina posteggiata sopra in<br />

marciapiede per noi rappresenta<br />

un pericolo. Per fare le cose grandi<br />

servono tanti soldi. Per noi è molto<br />

più utile una guida naturale, una<br />

muretto, un’aiuola che non forse<br />

una guida tattile. Sulle scale bastano<br />

mettere le bande nere, in modo<br />

che si possano distinguere”.<br />

La sezione vicentina dell’Unione<br />

italiana ciechi e ipovedenti lancia<br />

però anche un allarme:<br />

l’associazione rischia anche di chiudere.<br />

Per sostenere l’attività della<br />

Uic vicentina si possono eseguire<br />

versamenti in vari modi, tutti deducibili<br />

con la denuncia dei redditi.<br />

Nella sede in Viale Mazzini, 9/a Vicenza<br />

(tel. 0444-543419); a mezzo<br />

vaglia postale allo stesso indirizzo<br />

o versando il contributo Unicredit<br />

Banca, via C. Battisti di Vicenza -<br />

c/c 000000811898 Abi 2008 Cab<br />

11820 Cin t Ccp 12685319.


9 fatti&notizie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Una città ad ostacoli<br />

Per mostrarvi da vicino cosa vuol dire avere<br />

quotidianamente a che fare con barriere<br />

ed ostacoli di ogni tipo abbiamo chiesto<br />

a Nicola e Riccardo di accompagnarci lungo<br />

il percorso che, fin da bambini, hanno<br />

seguito per arrivare nel centro della città:<br />

da viale della Pace a corso Palladio. Un<br />

tragitto che negli anni ha visto molti cambiamenti,<br />

soprattutto nel tratto iniziale<br />

che porta dal sottopassaggio di Viale della<br />

Pace a Porta Padova. Come potete vedere<br />

dalle foto qui accanto, lungo questa fetta<br />

d’asfalto i pericoli sono davvero molti:<br />

dai cassonetti che invadono il marciapie-<br />

de ai cartelli stradali collocati in modo da<br />

essere difficilmente individuabili, dagli<br />

attraversamenti pedonali non segnalati<br />

alle rotatorie. Lungo il percorso è difficile<br />

non imbattersi in qualcosa di pericoloso<br />

e, barriere architettoniche a parte, quello<br />

che spesso crea le maggiori difficoltà<br />

sono le auto parcheggiate sul marciapie-<br />

de in divieto di sosta, che impediscono il<br />

passaggio o quanto meno lo riducono drasticamente.<br />

A noi è bastato fare una sola<br />

volta questo tragitto in compagnia dei nostri<br />

amici per imbatterci negli ostacoli più<br />

incredibili: tra questi anche un macchina<br />

della Polizia Municipale posteggiata sul<br />

marciapiede.<br />

Prime difficoltà già fuori dal portone di casa. Ostacoli ovunque Ostruzione del maciapiede. Pure le forze dell’ordine portano disordine Anche da una piccola strada laterale possono sbucare auto a tutta velocità<br />

Un cassonetto che sporge. Col bastone si “sente” di poter passare. Invece... Un palo inclinato. Semplice incuria per molti, un vero pericolo per chi non può vederlo Ponte degli angeli. A metà strada non ci si può ancora rilassare<br />

Più ci si avvicina al centro più aumenta il pargheggio selvaggio Con le rotatorie sempre più auto sfrecciano veloci vicino agli incoroci Dove finisce l’area pedonale e dove comincia la strada? Una vera roulette russa


10 fatti&notizie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Il tracollo ulivista alle ultime amministrative spinge il centrosinistra verso il Centro e le tematiche leghiste<br />

Partito Democratico del Nord: “O si fa o si muore”<br />

Di Alessio MAnnino<br />

La profezia di<br />

Bossi si è avverata:<br />

dalle ceneri del<br />

sempre più consunto<br />

binomio<br />

destra-dinistra<br />

stanno nascendo<br />

due Leghe. Una<br />

di ‘destra’, quella<br />

originale sotto le<br />

bandiere del Carroccio; e una di ‘sinistra’,<br />

il Partito Democratico, parto in<br />

gestazione frutto del matrimonio Ds-<br />

Margherita. Un’esagerazione giornalistica?<br />

Sì, ma poi non così lontana<br />

dalla piega ‘federalista’, ‘nordista’ e<br />

‘anti-statalista’ che il centrosinistra<br />

moderato sta prendendo in ‘Padania’,<br />

e in Veneto soprattutto.<br />

Hanno cominciato gli amministratori<br />

ulivisti, a sparare a palle incatenate<br />

contro il ‘centralismo romano’ e<br />

l’indifferenza del governo Prodi ai bisogni<br />

profondi del Nord Italia: “Non<br />

sta scritto da nessuna parte che nelle<br />

nostre regioni si debbano seguire sempre<br />

e comunque gli schemi romani, le<br />

coalizioni si formano sulla base delle<br />

cose da fare”, hanno detto in coro il<br />

sindaco di Venezia Massimo Cacciari,<br />

E la Lega Nord vicentina,<br />

che ne pensa delle avances<br />

dei capi padani del<br />

nascituro Pd? Il commissario<br />

(ormai in scadenza)<br />

Gian Paolo Dozzo è<br />

tranchant: “Che a sinistra<br />

dopo tanti anni di sonno<br />

ci si svegli solo ora sulle<br />

esigenze del Nord, è tutto<br />

dire. Questo innamoramento<br />

improvviso è solo<br />

una bandiera da agitare<br />

date le loro note difficoltà<br />

ad agganciare il Nord.<br />

Siamo e restiamo noi il<br />

partito di riferimento di<br />

questo territorio, se lo<br />

mettano in testa. Il Partito<br />

Democratico del Nord<br />

è una bufala, sono dilettanti<br />

allo sbaraglio. Detto<br />

questo, più siamo a pensarla<br />

in un certo modo,<br />

meglio è. E per eventuali<br />

alleanze, valuteremo nei<br />

prossimi mesi, anche se<br />

riguardo alle comunali<br />

di Vicenza la vedo molto<br />

difficile. Anzi, scriva<br />

Massimo Cacciari<br />

quello di Torino Sergio Chiamparino<br />

e il presidente della Provincia di Milano<br />

Filippo Penati a inizio <strong>giugno</strong>.<br />

Cacciari si è spinto ancora in più in là:<br />

“Il Partito democratico dovrà cercare<br />

un nuovo posizionamento politico<br />

al Nord. E’ tempo di un Pd Veneto<br />

federale, libero di allearsi, già ai prossimi<br />

ballottaggi, anche con la Lega”.<br />

La batosta incassata alle ultime<br />

elezioni locali ha messo il turbo a una<br />

strategia di avvicinamento al centro<br />

moderato e alle istanze del ceto<br />

medio tradizionalmente leghista (o<br />

comunque fedele alla CdL) che ad esempio<br />

qui a Vicenza era stata avviata<br />

da mesi con lo strappo nei confronti<br />

della sinistra radicale messo in atto fin<br />

dal dicembre scorso. Pragmatismo,<br />

Ma la Lega non ci sta:<br />

“Dilettanti allo sbaraglio”<br />

pure impossibile”. Non<br />

c’è speranza nemmeno<br />

nei piccoli Comuni, dove<br />

le divisioni dell’arco politico<br />

sovente sfumano e<br />

vengono accantonate?<br />

“Mentre per temi come il<br />

federalismo si possono<br />

trovare terreni comuni, la<br />

dicotomia di visioni resta,<br />

per esempio sull’immigrazione.<br />

E anche nelle<br />

piccole realtà, pur caratterizzate<br />

da liste civiche,<br />

il confronto si sta radicalizzando”.<br />

Com’è avvenuto<br />

a Thiene, dove la Lega<br />

da sola ha stravinto. “Noi<br />

vogliamo essere ovunque<br />

col nostro simbolo<br />

- conclude Dozzo -. Che<br />

poi ci riconoscano una<br />

raggiunta maturità nella<br />

classe dirigente, questo è<br />

l’ennesimo esempio della<br />

loro boria: partono sempre<br />

dal presupposto che<br />

loro sono i migliori”. Sottinteso:<br />

gli elettori non la<br />

pensano così.<br />

deideologizzazione, moderatismo: la<br />

linea è fare terra bruciata del patrimonio<br />

ideale e politico della vecchia<br />

sinistra Dc e della sinistra tout court,<br />

sostituito da una (per ora generica)<br />

sensibilità egualitaria che faccia da<br />

correttivo ai toni duri e senza sconti<br />

della destra leghista e forzista. Stessi<br />

temi, ma declinati in modo diverso.<br />

E’ quanto ci dice il segretario provinciale<br />

della Margherita Bepi Doppio:<br />

“Il nostro compito dev’essere portare<br />

avanti una politica alta. I problemi<br />

sono quelli: sicurezza, immigrazione,<br />

infrastrutture, federalismo. Ma non<br />

vanno elaborati con<br />

gli stessi schemi della<br />

Lega”. Tradotto per<br />

i comuni mortali:<br />

“L’esempio viene da<br />

Padova, da quanto<br />

sta facendo il sindaco<br />

diessino Zanonato: lì<br />

c’è una politica giusta<br />

da seguire, anche se i<br />

media lo fanno passare<br />

per una politica di destra,<br />

parlando solo del<br />

muro e della cacciata<br />

degli immigrati in via Anelli. Nessuno<br />

dice che al contempo Zanonato per<br />

ospitarli in condizioni di sicurezza ha<br />

costruito nuovi fabbricati in un’altra<br />

zona”.<br />

Sull’ipotesi di patti con la Lega, Doppio<br />

è possibilista: “Le alleanze alle<br />

amministrative si fanno sulle persone<br />

e sui programmi. Non escludo a priori<br />

l’idea, anche perché fra i leghisti ormai<br />

c’è gente più preparata. Bisogna<br />

vedere caso per caso”. E il caso delle<br />

prossime comunali a Vicenza? “No,<br />

qui no. Ma in piccoli Comuni secondo<br />

me è possibile, non mi straccerei di<br />

certo le vesti. Ma la sfida è arrivare<br />

ad idee alternative al centrodestra<br />

sui temi più sentiti dal Nord, come<br />

le liberalizzazioni. Senza più seguire<br />

le sirene conservatrici della sinistra<br />

radicale”. In pratica, Doppio pensa<br />

a un’alleanza “col centro di Carollo e<br />

magari anche con l’Udc, che stando<br />

di là ha preso i pochi voti che sappiamo”.<br />

Lo schema è segnato: occupare<br />

progressivamente lo spazio politico<br />

degli avversari venendo incontro alle<br />

domande sociali del territorio, così da<br />

rendere più facili alleanze locali con la<br />

Lega e a maggior ragione coi centristi,<br />

dando l’addio ai rosso-verdi che fanno<br />

perdere i voti dei moderati.<br />

Già, l’elettorato moderato. E’ lì il<br />

grande serbatoio da cui attingere<br />

per neutralizzare l’abbandono<br />

dell’estrema sinistra e far diventare<br />

il Partito Democratico il centro di<br />

gravità con cui soppiantare la coppia<br />

Lega-Forza Italia nel cuore dei ceti<br />

produttivi. Un partito ecumenico,<br />

inglobante, senza altri confini che non<br />

quelli del sì o del no alle “cose da fare”.<br />

E’ l’obiettivo della segretaria vicentina<br />

dei Ds Daniela Sbrollini: “Se stiamo<br />

Bepi Doppio<br />

(Margherita):<br />

patti con la<br />

Lega possibili,<br />

le alleanze sulle<br />

amministrative<br />

si fanno con le<br />

persone, non<br />

con i partiti<br />

costruendo un partito rinnovato,<br />

le idee devono essere trasversali, la<br />

gente nuova, ci dev’essere pluralismo<br />

e non ideologia. Un’opera utile, come<br />

la Valdastico sud o la Tav, non è di<br />

destra né di sinistra”. Tuttavia la<br />

Sbrollini è contraria “a un partito<br />

del Nord”. Il Pd dovrà restare<br />

nazionale, ma lo scarto lo darà la<br />

diversa scaletta di priorità a seconda<br />

del territorio: “Qui da noi si tratta di<br />

mettere in cima il federalismo fiscale,<br />

e poi la grandi opere, la sicurezza e la<br />

riforma del welfare e della pubblica<br />

amministrazione. La Lega li ha sempre<br />

cavalcati ma nei cinque<br />

anni in cui è stata<br />

al governo non li ha<br />

risolti, e ora stravince<br />

solo perché li sa usare<br />

in chiave antipolitica”.<br />

La Sbrollini immagina<br />

già il percorso<br />

da seguire: “subito<br />

dopo l’estate primarie<br />

vere, non come quelle<br />

fatte per le provinciali<br />

(mea culpa? ndr), e già<br />

con queste ci incamminiamo<br />

sulla strada del recupero<br />

dell’astensionismo, che stavolta è<br />

stato tutto di centrosinistra”. Sinistra<br />

Daniela Sbrollini<br />

radicale out: “Non hanno le nostre<br />

idee”. “Sono conservatori e basta”,<br />

taglia corto Doppio. Che sul nodo<br />

primarie (“quelle dell’ottobre 2005<br />

sono state il momento più alto per<br />

l’Ulivo”) e sulla ‘regionalizzazione’<br />

dell’agenda politica è altrettanto<br />

secco: “Se non si fa seriamente qualcosa<br />

di nuovo stavolta, a Roma si<br />

scordino di avere un centrosinistra<br />

al Nord”. Conferma la Sbrollini: “Se<br />

all’assemblea costituente del prossimo<br />

autunno non si segue lo schema<br />

‘una testa, un voto’ e non si dà voce<br />

alle diversità locali, sarò la prima a<br />

dire che il Pd non m’interessa più”.<br />

Arrivederci a Roma il <strong>16</strong> ottobre,<br />

giorno di fondazione del Partito<br />

Democratico.<br />

Commissario per il Dal Molin:<br />

ennesima gaffe di Prodi<br />

Centrosinistra ultramoderato,<br />

nuova Dc in salsa<br />

progressista, addirittura<br />

‘destra dal volto umano’.<br />

Sono tanti gli epiteti fatti<br />

circolare in terra veneta<br />

dai detrattori del Pd ‘nordista’.<br />

“Prodi, facci sognare,<br />

di’ qualcosa di nordista!”,<br />

è l’invito che il<br />

segretario regionale<br />

della<br />

Margherita Diego<br />

Bottacin ha<br />

rivolto al governo,<br />

subissato di<br />

critiche dai suoi<br />

proconsoli veneti<br />

infuriati per<br />

il menefreghismo<br />

della Roma<br />

ulivista. I primi segnali,<br />

perè, non sono incoraggianti.<br />

Uno dei principali<br />

motivi che hanno fatto rimanere<br />

a casa gli elettori<br />

vicentini di Quercia e Dl<br />

è stato l’appiattimento di<br />

Sbrollini: la<br />

nomina di<br />

Paolo Costa<br />

appresa dalla<br />

stampa.<br />

Si conferma lo<br />

scollamento<br />

tra governo<br />

centrale e<br />

locale<br />

Prodi sul sè berlusconiano<br />

al Dal Molin americano.<br />

Bene: ecco cosa ci dice a<br />

riguardo la diessina Sbrollini<br />

sull’ultima iniziativa del<br />

governo sul caso Ederle<br />

2: “La nomina dell’ex sindaco<br />

di Venezia Paolo<br />

Costa come commissario<br />

ad hoc per la<br />

questione della<br />

base l’abbiamo<br />

appresa dalla<br />

stampa. Rilevo<br />

ancora una volta<br />

con dispiacere<br />

il totale scollamento<br />

fra i vertici<br />

nazionali e<br />

il centrosinistra<br />

locale. Stiamo<br />

aspettando che si apra un<br />

tavolo di confronto vero<br />

con categorie economiche<br />

e sociali per vedere almeno<br />

di sfruttare al massimo<br />

le opportunitè date dalla<br />

base Usa”. Auguri.


11 fatti&notizie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Dopo la proroga della presidenza Calearo, sarebbero in arrivo nuovi ricorsi. E si parla di un clamoroso giro di poltrone<br />

Palazzo Bonin Longare, la quiete prima della tempesta<br />

Di lucA MATTeAzzi<br />

Sull’orizzonte<br />

di palazzo<br />

Bonin Longare<br />

sembrano<br />

a d d e n s a r s i<br />

nuvole cariche<br />

di tempesta.<br />

A circa<br />

un mese di<br />

distanza dall’assemblea che<br />

il 21 maggio scorso ha dato<br />

il via libera alla proroga del<br />

mandato del presidente Massimo<br />

Calearo, in casa dell’Associazione<br />

Industriali vicentina<br />

le acque sono tutt’altro<br />

che tranquille. Il primo sasso<br />

nello stagno è stato gettato<br />

da Massimo Zampieri, uno<br />

dei candidati alla successione<br />

di Calearo, bocciato dalla<br />

commissione dei saggi perché<br />

il suo nome non avrebbe<br />

raccolto quel 15 per cento<br />

dei consensi tra gli iscritti<br />

previsto dal regolamento.<br />

Per nulla convinto da questa<br />

decisione, Zampieri ha presentato<br />

un ricorso alla magistratura,<br />

chiedendo di capire<br />

Elio Marioni, l’altro candidato alla poltrona “scalzato” da Calearo<br />

come fossero state effettuate<br />

le consultazioni e in che<br />

modo fosse stato calcolato<br />

quel 15 per cento: “In teoria<br />

avrebbero dovuto consultare<br />

tutti gli iscritti, ma non<br />

sono riuscito a capire se lo<br />

abbiano fatto oppure no”, ci<br />

raccontava qualche settimana<br />

fa. Adesso il suo ricorso, il<br />

primo di questo genere nella<br />

storia di Assindustria Vicenza,<br />

è arrivato davanti ad un<br />

giudice, con la prima udienza<br />

tenutasi il 5 <strong>giugno</strong>. Nulla di<br />

deciso, per ora, in attesa delle<br />

nuove udienze previste per<br />

fine mese. Ma intanto la pratica<br />

va avanti e potrebbe fare<br />

da apripista ad altri esposti.<br />

La sede di Confindustria in Piazza Castello<br />

Nuovi ricorsi in arrivo?<br />

Negli ultimi giorni, infatti, si<br />

rincorrono le voci che parlano<br />

di possibili nuovi ricorsi in arrivo.<br />

Da parte di imprenditori che<br />

non avrebbero ricevuto in<br />

tempo la convocazione per<br />

l’assemblea del 21 maggio (da<br />

regolamento dovrebbe<br />

arrivare<br />

almeno dieci<br />

giorni prima),<br />

ma soprattutto<br />

da parte dell’altro<br />

candidato<br />

alla poltrona di<br />

palazzo Bonin<br />

Longare, il presidente<br />

della<br />

Askoll Elio Marioni.<br />

In molti,<br />

in questi giorni,<br />

davano già per<br />

cosa fatta il suo<br />

ricorso: in realtà,<br />

Marioni conferma<br />

solo che<br />

sta lavorando ad<br />

un esposto, ma puntualizza che<br />

ancora non è stato depositato<br />

nulla di ufficiale. La situazione<br />

però potrebbe cambiare a breve<br />

e non è difficile ipotizzare<br />

che, nel momento in cui fosse<br />

ufficializzato, un ricorso dell’ex<br />

presidente del Cuoa potrebbe<br />

davvero cambiare le carte in<br />

tavola. Perché andrebbe ad aggiungersi<br />

a quello di Zampieri,<br />

dando una forza maggiore a<br />

tutto il fronte degli “scontenti”.<br />

E perché metterebbe quasi<br />

sicuramente sotto accusa tutta<br />

la procedura seguita dai vertici<br />

di Assindustria per arrivare<br />

alla riconferma di Calearo, con<br />

conseguenze difficilmente immaginabili.<br />

Tre ipotesi<br />

per<br />

il futuro<br />

Gli scenari<br />

ipotizzabili, a<br />

questo punto<br />

sono almeno<br />

tre. Il primo:<br />

la magistratura<br />

potrebbe<br />

c o n s i d e r a r e<br />

infondati i<br />

ricorsi e riconoscere<br />

la<br />

correttezza e<br />

la legittimità<br />

d e l l ’ o p e r a t o<br />

dell’Associazione.Calearo<br />

terrebbe<br />

le redini per<br />

un altro anno<br />

e la protesta<br />

verrebbe declassata<br />

al ruolo di una manifestazione<br />

di scontento tutto<br />

sommato marginale. Il secondo:<br />

il giudice potrebbe invece<br />

accogliere, in tutto o in parte,<br />

i rilievi fatti dagli “esclusi”;<br />

secondo alcuni si potrebbe<br />

anche arrivare all’annullamento<br />

dell’assemblea del 21<br />

maggio e alla convocazione<br />

di una nuova riunione in cui<br />

potrebbero misurarsi Marioni,<br />

Zampieri, e magari un<br />

terzo candidato vicino all’attuale<br />

dirigenza<br />

di Assindustria.<br />

In questo casto il<br />

nome sulla bocca<br />

di tutti è quello di<br />

Michele Amenduni,<br />

delle acciaierie<br />

Valbruna, già<br />

indicato nei mesi<br />

scorsi come probabile<br />

successore<br />

di Calearo.<br />

Il terzo scenario,<br />

infine, è quello<br />

apparentemente<br />

più azzardato, non fosse che<br />

alcune indiscrezioni che filtrano<br />

dai corridoi di palazzo<br />

Bonin Longare lo danno per<br />

molto concreto: preoccupati<br />

per le possibili decisioni della<br />

magistratura, la presiden-<br />

Dopo Zampieri<br />

anche Marioni<br />

potrebbe<br />

fare ricorso.<br />

Mettendo in<br />

discussione il<br />

percorso che<br />

ha portato al<br />

Calearo-bis<br />

za e la giunta di Assindustria<br />

potrebbero anche tentare di<br />

giocare d’anticipo, nel tentativo<br />

di spuntare le armi dei<br />

propri avversari. La strategia<br />

sarebbe questa: a Calearo potrebbe<br />

essere offerta la carica<br />

di presidente della Camera di<br />

Commercio, appena<br />

lasciata libera<br />

dal neopresidente<br />

della fiera Dino<br />

Menarin, mentre<br />

il suo posto all’interno<br />

di Assindustria<br />

verrebbe<br />

preso da Michele<br />

Amenduni. Detta<br />

così sembra<br />

fantapolitica. Saranno<br />

le prossime<br />

settimane a<br />

chiarire il quadro<br />

degli eventi e a dire quanto<br />

di vero c’è nelle chiacchiere<br />

di queste ore. Su un punto,<br />

però, sembrano essere tutti<br />

d’accordo. La battaglia è solo<br />

all’inizio, e i fuochi d’artificio<br />

stanno per scoppiare.<br />

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12 altovicentino <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Che fine ha fatto l’emergenza nomadi? Il clamore suscitato dall’iniziativa scledense è solo un ricordo. Ma ci sono novità in arrivo<br />

Nomadi: dopo il fossato, il silenzio. O quasi<br />

Di AnDreA AlbA<br />

Nomadi e Altovicentino. Sono passati<br />

ormai mesi dall’episodio del<br />

fossato, che ha proiettato il più<br />

popoloso Comune altovicentino<br />

nella stampa e nelle tv nazionali.<br />

Schio, che su questa tematica viene<br />

anzi da più parti additato come eccessivamente<br />

solidale, si è ritrovato<br />

ad un tratto ad essere tacciato di<br />

xenofobia. Sulla scia della polemica<br />

l’amministrazione scledense,<br />

per dimostrare che era tutto un<br />

equivoco e chiudere una volta per<br />

tutte una questione ormai cronica,<br />

spinge con forza presso le Giunte<br />

degli altri centri vicini (Piovene,<br />

Santorso, Malo, San Vito e Torrebelvicino),<br />

e porta avanti una trattativa<br />

mediata dal prefetto per arrivare<br />

a un compromesso comune<br />

per affrontare insieme il problema.<br />

Perché di problema si tratta, e ormai<br />

decennale: nei sei citati comuni<br />

altovicentini (andrebbe aggiunto<br />

anche Marano, per la verità), da 15<br />

o 20 anni ci sono 5 o 6 famiglie allargate<br />

di nomadi, in tutto 40 o 50<br />

persone che da tutto questo tempo<br />

continuano a fare micro-spostamenti<br />

in camper e caravan ma sempre<br />

nella stessa macro-area. Sono<br />

di etnia sinta, tutti con nazionalità e<br />

carta d’identità italiana, e a dire dei<br />

mediatori culturali (gli unici italiani<br />

che di fatto facciano almeno il<br />

tentativo di avere reali rapporti con<br />

questa gente) tutti con una gran<br />

voglia di diventare stanziali e di non<br />

muoversi più da qua.<br />

Problemi tanti,<br />

proposte stoppate<br />

Ovviamente i problemi sono notevoli,<br />

e i Comuni ne sono consapevoli:<br />

non si sa bene di cosa vivano,<br />

e le proteste degli imprenditori<br />

delle varie zone industriali ormai<br />

non fanno più notizia. A ciò si aggiunga<br />

il fatto che tra questi concittadini<br />

(perché tali ormai sono) vi è un<br />

enorme problema di analfabetismo.<br />

Ragazzini di quattordici anni incapaci<br />

di leggere una riga: incredibile,<br />

nell’Italia del <strong>2007</strong>. I mediatori culturali,<br />

in merito, hanno un quaderno<br />

intero di proposte per arrivare a una<br />

soluzione che faccia contenti tutti:<br />

chiedono un censimento (mai fatto:<br />

non si sa quanti siano), un percorso<br />

di collaborazione tra sinti e italiani<br />

per l’inserimento lavorativo e<br />

l’istruzione dei bambini, e una serie<br />

di piazzole di sosta concordate tra i<br />

Comuni dell’area perché le famiglie<br />

sinte suddette possano stabilirvisi e<br />

diventare stanziali pur non andando<br />

a vivere in appartamenti, a loro<br />

in genere invisi. Sul tavolo prefettizio<br />

si sono discussi proprio questi<br />

temi. E i sindaci hanno risposto in<br />

ordine sparso. Maurizio Colman,<br />

di Piovene, se n’è andato sbattendo<br />

la porta: di piazzole di sosta non ne<br />

vuol proprio sentir parlare. Anche<br />

perchè lui, i fossati, nei campi di<br />

Piovene da tempo li aveva scavati<br />

sul serio e senza fraintendimenti<br />

possibili: i suoi erano proprio per i<br />

nomadi. Gli altri 5 “sopravvissuti”<br />

di riunioni con il prefetto ne hanno<br />

fatte ancora, fino a fine 2006, concordando<br />

su una bozza d’intesa<br />

per un progetto per il quale ogni<br />

Comune avrebbe fatto la propria<br />

parte, a seconda delle dimensioni:<br />

chi avrebbe cercato il lavoro, chi<br />

accolto i bimbi a scuola, chi messo<br />

la piazzola, chi l’appartamento. Poi<br />

però gli incontri a casa del prefetto<br />

si sono improvvisamente interrotti.<br />

Che è accaduto in questi mesi?<br />

Una pausa elettorale<br />

La sensazione è che, passato il momento<br />

dell’emergenza, i 5 Comuni<br />

abbiano silenziosamente optato per<br />

“non decidere”, cioè per aspettare<br />

tempi migliori per avviare il progetto.<br />

Anche in vista delle Provinciali,<br />

scoglio politico non indifferente:<br />

la problematica dei nomadi è notoriamente<br />

molto poco popolare, a<br />

maggior ragione poco prima delle<br />

Un’area per le carovane zingare: un problema<br />

politico più che sociale<br />

elezioni. “A nostro avviso in questi<br />

mesi si è cominciata a vedere una<br />

certa tolleranza, verso le famiglie<br />

che sono qui intorno da decenni<br />

– commenta positivamente di Fabio<br />

Dalla Vecchia, mediatore culturale<br />

della Sucar Drom –: lo “stato<br />

dell’arte” è che ci sono circa 4 o 5<br />

famiglie, allargate, quindi in tutto<br />

una cinquantina di persone nel territorio<br />

altovicentino: una a Malo,<br />

da qualche mese; tre piccoli gruppi<br />

famigliari a Schio, esclusi gli Helt e<br />

le carovane di passaggio; la famiglia<br />

che risiedeva a Piovene, prima<br />

dell’ordinanza municipale, e che<br />

ora è costretta a risiedere a Schio”.<br />

Scene di vita in un campo nomade<br />

Piovene mormorò:<br />

non passa il nomade<br />

A Piovene il sindaco, come promesso<br />

in campagna elettorale, oltre ai<br />

fossati, appena eletto ha emesso<br />

un’ordinanza con la quale si impedisce<br />

sosta e passaggio di carovane<br />

nel territorio del Comune, e anche<br />

la sosta in terreni di proprietà se<br />

non attrezzati ad uso abitativo.<br />

Una famiglia sinta, proprietaria<br />

di un campo a Piovene, è dovuta<br />

“sloggiare” a Schio. Il caso interessa<br />

anche la magistratura:<br />

Maurizio Colman per<br />

questa ordinanza è stato<br />

denunciato dai mediatori<br />

culturali Sucar Drom. E la<br />

situazione cambia molto a<br />

seconda dei confini comunali.<br />

A Schio, ad esempio,<br />

oltre ai gruppi semi stanziali<br />

di cui si è detto c’è anche<br />

il caso di una famiglia<br />

con cui il tentativo di integrazione<br />

è stato avviato<br />

da molti anni: per il nucleo<br />

famigliare degli Helt<br />

il Comune ha a suo tempo<br />

costruito e mantiene una<br />

piccola area attrezzata ai<br />

confini della zona industriale.<br />

Il progetto è in realtà<br />

aspramente criticato e tacciato<br />

di assistenzialismo,<br />

da più direzioni politiche. C’è da<br />

dire che, in effetti, non è mai stato<br />

reso noto quanti dei componenti<br />

della specifica famiglia allargata<br />

abbiano un’occupazione: da quel<br />

che si sa, porta ancora avanti tutto<br />

l’ormai anziana madre, che lavora.<br />

La faccenda in genere è invisa agli<br />

scledensi: gli attivisti di estrema<br />

destra di Azione Sociale, che in<br />

dicembre hanno raccolto contro<br />

gli Helt le firme con un banchetto<br />

in piazza, sono rimasti sorpresi<br />

nel vedere fermarsi a firmare tre<br />

volte più gente del solito. Se non<br />

altro, però, i figli degli Helt vanno<br />

a scuola.<br />

L’integrazione possibile:<br />

il caso Santorso<br />

Un’altra realtà ancora, confinante<br />

con Piovene, è Santorso, l’unico<br />

municipio che in questi sei mesi<br />

sembri aver dato concretamente<br />

una svolta. Non priva<br />

di critiche: in aprile<br />

l’amministrazione ha<br />

assegnato un alloggio<br />

comunale a una<br />

famiglia di sinti. Padre,<br />

madre, tre bimbi dai<br />

2 agli 8 anni. Come<br />

sono andati i primi tre<br />

mesi? “Non se ne parla<br />

molto, per fortuna,<br />

perché finora è andato<br />

tutto bene – commenta<br />

contento Pietro Menegozzo,<br />

primo cittadino<br />

orsiano – e quel che va bene non fa<br />

notizia. A parte le battute, secondo<br />

me il progetto sta andando avanti<br />

positivamente: si comportano come<br />

una famiglia normale. Il padre va a<br />

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Passata<br />

l’emergenza<br />

i 5 Comuni<br />

hanno optato<br />

per non<br />

decidere e<br />

spostare più<br />

avanti nel<br />

tempo una<br />

soluzione<br />

lavorare e paga l’affitto, i figli, a seconda<br />

dell’età, vanno a scuola. Il più<br />

grande l’anno prossimo verrà a scuola<br />

a Santorso. Abbiamo avuto un percorso<br />

di accoglienza positivo, e finora<br />

nessuno è mai venuto a lamentarsi di<br />

questa famiglia in municipio”.<br />

Per la verità in aprile c’è stato un<br />

consiglio comunale molto affollato<br />

sul tema, e la Lega Nord è passata<br />

all’attacco raccogliendo anche le<br />

firme. “Sì, ma non sono mai venuti a<br />

portarmele in municipio: si vede che<br />

non hanno trovato abbastanza gente<br />

che firmi – replica Menegozzo –. Nel<br />

nostro caso si trattava di un singolo<br />

nucleo famigliare, non di un gruppo<br />

allargato, e le cose sono state più facili.<br />

E’ una famiglia già semi integrata:<br />

la madre è andata a scuola, e parlano<br />

dialetto. Comunque, nella prossima<br />

riunione con il prefetto presenterò<br />

questa mia esperienza di amministratore,<br />

e porteremo avanti il progetto<br />

delle piazzole unifamiliari: noi a Santorso<br />

– annuncia con decisione - ne<br />

costruiremo una per<br />

una singola famiglia”.<br />

Il passo è notevole, ed<br />

è prevedibile che verrà<br />

seguito da polemiche.<br />

E, proprio a testimoniare<br />

che lo scoglio<br />

politico per le riunioni<br />

col Prefetto erano le<br />

Provinciali, ecco che si<br />

materializza un nuovo<br />

incontro degli, ormai,<br />

5 Comuni col Prefetto:<br />

è previsto entro una<br />

settimana, ma il tutto<br />

viene tenuto un po’ in sordina. Tra<br />

le righe, sembra anche che i Comuni<br />

siano in trattativa con il Ministero<br />

degli Affari Sociali per ottenere fondi<br />

specifici. Se ne vedranno delle belle?


Direttore editoriale Giovanni Coviello Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona Anno 2 - Numero 21 - Sabato <strong>16</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2007</strong> Supplemento al settimanale <strong>VicenzaPiù</strong> n°63<br />

Hockey,<br />

per i Diavoli<br />

un <strong>2007</strong><br />

pieno di novità<br />

Dorina<br />

Mifkova<br />

si riveste<br />

di biancorosso<br />

Famila Schio,<br />

il riscatto<br />

parte<br />

da Orlando<br />

a pagina 14<br />

a pagina 15<br />

a pagina 17<br />

Salvezza<br />

in extremis<br />

Vicenza<br />

ringrazia Paonessa<br />

a pagina 19<br />

Di ToMMAso QuAggio<br />

Pallanuoto. Il settebello maschile ha conquistato uno storico risultato:<br />

con il secondo posto in serie B arriva anche l’accesso ai playoff<br />

Sognando l’A2<br />

L’obiettivo di<br />

inizio stagione<br />

era quello<br />

della salvezza.<br />

Sotto sotto<br />

però Matteo<br />

Greco forse<br />

sapeva che il<br />

p o t e n z i a n e<br />

che aveva per<br />

le mani avrebbe potuto arrivare<br />

in alto, magari nella posizione<br />

giusta per accedere ai<br />

playoff. Il campionato di quest’anno<br />

ha messo il batticuore<br />

a tutti la tifoseria vicentina<br />

e alla fine si è dovuto attendere<br />

l’ultima giornata di campionato<br />

per capire chi avesse<br />

seguito sulla strada verso la<br />

promozione il tornado chiamato<br />

Torino ’81.<br />

Questo il preambolo necessario<br />

per spiegare quello che da<br />

molti è considerato il più importante<br />

traguardo della storia<br />

della Caoduro pallanuoto<br />

Vicenza, raggiunto dopo un<br />

match tiratissimo contro la<br />

Canottieri Milano superata in<br />

casa davanti ad un folto pubblico<br />

per cinque reti a quattro.<br />

A regalare ai biancorossi<br />

il grido<br />

più intenso<br />

della<br />

stagione,<br />

che libera<br />

la tensione<br />

di<br />

un mese<br />

di partite<br />

ad alta<br />

t e n s i o -<br />

ne, è sì il<br />

collettivo<br />

in acqua,<br />

ma soprattutto Andrea Melison<br />

autore di una bellissima<br />

rete a 6 secondi dal fischio<br />

finale. Un gol importantissimo<br />

che paga i grandi sacrifici<br />

di una stagione durissima in<br />

un campionato molto equilibrato.<br />

Nelle altre partite il<br />

Torino ’81 ha perso in casa<br />

propria con il Geas Milano;<br />

La Cauduro si classifica seconda dopo il Torino ‘81<br />

Sotto di un gol al quarto tempo, i vicentini hanno trovato la forza di recuperare a 3 minuti dalla fine<br />

mentre il Brescia è andato a<br />

vincere in casa dello Sport<br />

Management Verona che a<br />

causa del tesseramento di un<br />

giocatore straniero forse non<br />

valido potrebbe essere penalizzato.<br />

Durante la partita i vicentini<br />

si sono trovati sotto di un gol<br />

all’inizio del quarto tempo; il<br />

settebello però ha trovato la<br />

forza di rimontare e portarsi<br />

in vantaggio con Spaziano,<br />

a poco più di 3 minuti dalla<br />

fine. Il gol del pareggio milanese<br />

porta la firma di Martinotti<br />

ed arriva ad un minuto e<br />

mezzo dalla<br />

sirena,<br />

una vera<br />

e propria<br />

d o c c i a<br />

fredda per<br />

la compagineberica.<br />

La<br />

C a o d u r o<br />

però non<br />

si è persa<br />

d’animo e<br />

nei 90 secondi<br />

finali si è gettata all’arrembaggio,<br />

trovando in Melison<br />

la carta vincente che vale<br />

una stagione. “Non devono<br />

trarre in inganno i 9 punti<br />

di vantaggio del Torino che<br />

forse sono arrivati anche grazie<br />

ad un calendario migliore<br />

di quello nostro — spiega il<br />

tecnico genovese della Cao-<br />

duro —. Noi siamo apparsi<br />

tesi, forse con la<br />

mente già proiettata<br />

ai playoff, ma<br />

con davanti una<br />

Milano tutt’altro<br />

che arrendevole.<br />

Siamo andati<br />

bene come al solito<br />

in difesa ma<br />

non riuscivano a<br />

concretizzare nonostante<br />

il secondo<br />

miglior attacco<br />

del campionato<br />

e fino ai primi minuti della<br />

quarta frazione eravamo sotto<br />

di una rete. Ora però viene<br />

il bello!”.<br />

La mente è già al prossimo incontro<br />

che vedrà impegnata<br />

la Caoduro in gara 1 a Genova<br />

contro S.S. Nicola Mameli nella<br />

piscina di Genova Voltri sabato<br />

<strong>16</strong> <strong>giugno</strong> 18.00; gara 2 invece<br />

è programmata per sabato 23<br />

<strong>giugno</strong> negli impianti di viale<br />

Ferrarin, l’eventuale spareggio<br />

sarà ancora a Genova mercoledì<br />

27 <strong>giugno</strong>.<br />

Classifica finale. Torino ’81 punti<br />

46; Caoduro Vicenza 37; Brescia<br />

36; Geas 35; Trieste 31; Canottieri<br />

Milano 26; Cus<br />

Milano 17; Sport<br />

Management <strong>16</strong>; Vigevano<br />

14; Parma 4.<br />

(Torino ’81 e Caoduro<br />

disputano i<br />

playoff). Per l’accesso<br />

ai play out si<br />

attende la decisione<br />

della caf per Vigevano<br />

– Sport Management<br />

e del procuratore<br />

federale per Cus<br />

Milano – Sport Management.<br />

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Dopo<br />

una gara<br />

equilibrata<br />

la rete decisiva<br />

è arrivata<br />

a sei secondi<br />

dalla fine<br />

per mano di<br />

Andrea Melison


14 <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

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Di sAbrinA nicoli<br />

La Lega Nazionale<br />

Hockey si<br />

è recentemente<br />

riunita con le<br />

società impegnate<br />

nella massima<br />

serie per<br />

presentare la<br />

nuova stagione.<br />

La principale<br />

novità riguarda l’introduzione nel<br />

campionato di serie A1 di un unico<br />

girone, con dodici formazioni ai<br />

nastri di partenza: Asiago Vipers<br />

Tegola Canadese, campioni d’Italia,<br />

Edera Trieste, Caoduro Diavoli<br />

Vicenza, Lions Arezzo, Milano<br />

24, Polet Trieste, Draghi Torino,<br />

Empoli, Milano 17 Rams, Forlì e le<br />

due neopromosse Modena e Pirati<br />

Civitavecchia. La regular season<br />

scatterà il 3 novembre <strong>2007</strong> e terminerà<br />

il 19 aprile 2008, mentre<br />

i playoff, ai quali accederanno le<br />

prime otto squadre classifica, inizieranno<br />

una settimana dopo, il<br />

26 aprile 2008, e si chiuderanno<br />

al massimo al 21 <strong>giugno</strong>. Le semifinali,<br />

che restano al meglio delle<br />

tre partite, inizieranno il 10 maggio<br />

2008 e la finale, al meglio delle<br />

cinque gare, inizierà il 24 maggio,<br />

anche se le date dei play off potranno<br />

subire dei cambiamenti<br />

per esigenze televisive, dal momento<br />

che l’accordo con Rai Sport<br />

Satellite è stato rinnovato.<br />

Sarà quindi un campionato più<br />

lungo, più difficile e più impegnativo,<br />

rispetto ai precedenti con<br />

due gironi. “Il campionato a girone<br />

unico sarà molto più competitivo,<br />

ma anche più interessante<br />

– dichiara<br />

Andrea Bellinaso, capitano<br />

della Caoduro<br />

Diavoli Vicenza –.<br />

Penso che sarà dura,<br />

ma la mia opinione<br />

sulle novità introdotte<br />

è positiva. Ci sarà<br />

bisogno di una rosa<br />

più ampia per affrontare<br />

un maggior numero<br />

di gare e molte<br />

formazioni di buon livello.<br />

La società si sta<br />

già muovendo in questa direzione<br />

e poi bisognerà vedere se al 31<br />

Il tabellone della Coppa<br />

Italia <strong>2007</strong>:<br />

A) Polet Trieste – Modena<br />

B) Milano 24 – Forlì<br />

C) Lions Arezzo – Diavoli Biancorossi Vicenza<br />

D) Civitavecchia – Milano 17 Rams<br />

Quarti di finale.<br />

E) Asiago Vipers Tegola Canadese – vincente “A”<br />

F) Empoli – vincente “B”<br />

G) Draghi Torino – vincente “C”<br />

H) Edera Trieste – vincente “D”<br />

Final Four - semifinali.<br />

Vincente “E” – Vincente “F”<br />

Vincente “G” – Vincente “H”<br />

Hockey in line. Con un girone unico a 12 squadre la prossima stagione<br />

si annuncia più dura. Cambia anche la Coppa Italia<br />

Hockey, tutte le novità<br />

del prossimo campionato<br />

Andrea Bellinaso, capitano dei Diavoli<br />

Un sistema<br />

più lungo<br />

e più<br />

competitivo.<br />

Ma anche<br />

emozionante<br />

e molto più<br />

spettacolare<br />

luglio, termine per l’iscrizione al<br />

campionato, tutte le società di A1<br />

confermeranno la loro presenza”.<br />

Il primo appuntamento della nuova<br />

stagione per Caoduro Diavoli<br />

Vicenza sarà la Coppa<br />

Italia, che presen-<br />

terà una nuova formula:<br />

non più prima<br />

fase a gironi, ma partita<br />

ad eliminazione<br />

diretta fin dai turni<br />

preliminari. Il primo<br />

turno, a sorteggio<br />

con gare di sola<br />

andata in casa della<br />

prima sorteggiata, si<br />

giocherà il 21 ottobre<br />

e le vincenti dovranno<br />

vedersela poi con<br />

le finaliste della scorsa stagione:<br />

Asiago Vipers Tegola Canadese,<br />

Edera Trieste, Draghi Torino ed<br />

Empoli.<br />

I Diavoli saranno impegnati al<br />

primo turno in trasferta contro<br />

Lions Arezzo, capolista nel girone<br />

B davanti ai biancorossi nel<br />

campionato appena concluso e<br />

formazioni ostica, contro la quale<br />

i vicentini hanno perso nel girone<br />

di andata (7-6 dopo aver chiuso il<br />

primo tempo 6-1 per i biancorossi)<br />

e vinto in quello di ritorno in casa<br />

(6-5). “Inizieremo subito con una<br />

trasferta lunga e difficile – aggiunge<br />

capitan Bellinaso – però siamo<br />

fiduciosi e speriamo vada tutto<br />

bene, dopo la brutta esperienza<br />

dello scorso anno (squalifica dei<br />

vicentini dopo la conquista della<br />

Final Four). Se passeremo il turno<br />

troveremo il Torino, altra nostra<br />

conoscenza, ma l’importante è<br />

iniziare bene”.<br />

Il programma della Coppa Italia<br />

prevede poi i quarti di finale con<br />

gare di andata e ritorno nelle date<br />

del 28 ottobre e 1 novembre <strong>2007</strong><br />

e la Final Four il 5 e 6 gennaio<br />

2008.<br />

La Federazione ha disposto<br />

che, in seguito alle offerte ricevute,<br />

la “Final Six” del campionato<br />

italiano femminile<br />

sarà organizzata dagli Asiago<br />

Vipers Tegola Canadese presso<br />

il palasport di Sandrigo questo<br />

fine settimana, sabato <strong>16</strong> e domenica<br />

17 <strong>giugno</strong>.<br />

Alla “Final Six”, oltre alle Asiago<br />

Pink Vipers, parteciperanno<br />

le formazioni di Torino,<br />

vincitore degli scudetti 2003<br />

e 2004, Monleale, Massa, Spinea<br />

e Milazzo, quest’ultima<br />

qualificatasi dopo aver vinto<br />

nettamente la fase preliminare<br />

con Barcellona Pozzo di Gotto<br />

e Catania.<br />

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Gli Asiago Vipers organizzeranno<br />

la fase finale del campionato femminile<br />

“Final Six”, girone<br />

di ferro per le Pink<br />

Le ragazze di Asiago ospiteranno le altre squadre<br />

Il calendario<br />

della manifestazione<br />

Abbinamento decisamente<br />

sfortunato per le rosanero<br />

asiaghesi, inserite nel girone<br />

“A”, un gruppo di ferro, con<br />

Draghi Torino e Islanders Spinea,<br />

candidate a contendersi lo<br />

scudetto.<br />

L’esordio delle “Pink”, sabato<br />

<strong>16</strong> <strong>giugno</strong> (ore 10.30), coinciderà<br />

con la prima partita ufficiale<br />

della “Final Six”; in serata<br />

(ore 20.30) la sfida alle campionesse<br />

d’Italia delle prime<br />

due edizioni del campionato.<br />

Nel girone “B” si affronteranno<br />

Massa, Monleale e Milazzo.<br />

Le finali si disputeranno nella<br />

giornata di domenica 17 <strong>giugno</strong>.<br />

SABATO <strong>16</strong> GIUGNO<br />

Ore 10.30 Asiago Pink Vipers – Islanders Spinea<br />

Ore 12.00 Massa – Monleale<br />

Ore <strong>16</strong>.30 Draghi Torino – Islanders Spinea<br />

Ore 18.00 Milazzo – Monleale<br />

Ore 20.30 Asiago Pink Vipers – Draghi Torino<br />

Ore 22.00 Massa – Milazzo<br />

DOMENICA 17 GIUGNO<br />

Ore 12.00 Finale 5° posto<br />

Ore 14.00 Finale 3° posto<br />

Ore <strong>16</strong>.00 Finale 1° posto


15 <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Di PAolo MuTTerle<br />

Grande colpo<br />

della Minetti<br />

Infoplus, che<br />

anticipa tutti e si<br />

assicura Darina<br />

Mifkova per la<br />

prossima stagione.<br />

La giocatrice<br />

nata a Praga ma<br />

di nazionalità<br />

italiana (è una delle dodici azzurre<br />

campionesse del mondo nel 2002)<br />

torna nel club nel quale ha militato<br />

per due anni, dal 2000 al 2002.<br />

Dopo le cinque conferme - Paccagnella,<br />

Ikic, De Gennaro, Dall’Igna<br />

e Petrauskaite - la società biancorossa<br />

guadagna un altro tassello di<br />

valore per il campionato <strong>2007</strong>/08;<br />

un acquisto doppiamente importante,<br />

dato che per la prima volta<br />

una giocatrice di grandissimo livello<br />

fa il suo ritorno nel club, mentre<br />

più di frequente in passato avveniva<br />

il contrario, cioè che Vicenza<br />

scoprisse e lanciasse giovani talenti<br />

verso piazze prestigiose. Un’inversione<br />

di tendenza rivelatrice delle<br />

ambizioni societarie, quelle cioè di<br />

tornare a lottare nella prima fascia,<br />

visto e considerato che il prossimo<br />

campionato pare destinato a scendere<br />

di livello a causa delle partenze<br />

di molte campionesse italiane e<br />

straniere verso le sempre più attraenti<br />

leghe spagnole e russe. Un<br />

ingaggio, lascia trapelare il presidente<br />

Coviello, che sarà utile anche<br />

per convincere altre giocatrici<br />

a vestire la maglia biancorossa.<br />

La ciliegina sulla torta potrebbe<br />

ora essere un altro martello forte,<br />

un braccio pesante con doti spiccatamente<br />

offensive. I tifosi storici ricorderanno<br />

infatti che Darina non<br />

è quell’attaccante<br />

schiacciasassi dotata<br />

di enorme potenza:<br />

le sue caratteristiche<br />

peculiari sono anzi<br />

ricezione e difesa;<br />

ma dall’alto della sua<br />

esperienza (e del suo<br />

metro e ottantotto)<br />

la schiacciatrice di<br />

origine cecoslovacca<br />

non si fa pregare<br />

quando bisogna<br />

mettere giù palloni<br />

che scottano. Forte<br />

in battuta grazie alla<br />

sua precisione, in<br />

fase di ricezione è una vera e propria<br />

garanzia, una di quelle giocatrici<br />

dalla tecnica straordinaria in<br />

grado di dare tranquillità ed equilibrio<br />

alla squadra. Un aspetto mai<br />

trascurato da coach Manù Benelli,<br />

particolarmente felice di averla a<br />

disposizione: “E’ una giocatrice<br />

che ricorda molto Takahashi in<br />

quanto completa e fortissima tec-<br />

Darina è<br />

figlia d’arte:<br />

la mamma<br />

Anna è<br />

stata una<br />

delle prime<br />

giocatrici<br />

straniere nel<br />

campionato<br />

italiano<br />

La campionessa del mondo con Vicenza ha vinto Supercoppa<br />

e Coppa Cev. Manù Benelli: “È la Shin italiana”. Con 15 centimetri in più<br />

Clamoroso ritorno alla Minetti<br />

Mifkova di nuovo biancorossa<br />

Darina Mifkova è nata a Praga<br />

nicamente, ma rispetto a Shin può<br />

anche essere efficace sugli attacchi<br />

di palla alta”.<br />

Figlia d’arte (la madre Anna è stata<br />

una delle prime giocatrici straniere<br />

ad arrivare nel campionato<br />

italiano), Mifkova è nata a Praga<br />

nel 1974 ma è cresciuta a Bergamo,<br />

tanto che lo sponsor<br />

Piero Minetti la con-<br />

sidera praticamente<br />

una sua compaesana.<br />

Interminabile il suo<br />

curriculum, che dopo<br />

gli esordi giovanili<br />

l’ha vista militare<br />

ininterrottamente<br />

nella massima serie<br />

per sedici stagioni.<br />

Ricchissimo anche il<br />

suo palmarès, che oltre<br />

ai campionati del<br />

mondo può contare 4<br />

scudetti, 3 Coppe Italia,<br />

2 Coppe dei Campioni,<br />

una Coppa delle Coppe; con<br />

Vicenza ha vinto inoltre nel 2001<br />

una Coppa Cev e una Supercoppa<br />

Italiana, l’ultima delle sue cinque.<br />

“Con Darina andiamo sul sicuro – è<br />

il commento del patron biancorosso<br />

Coviello – l’ho conosciuta personalmente<br />

avendola qui per due<br />

anni e so che è una grande professionista,<br />

oltre che una giocatrice di<br />

primissima fascia per tasso tecnico<br />

ed esperienza. È un’atleta esperta<br />

ma non vecchia, che ha grande<br />

voglia di giocare dopo l’infortunio<br />

alla spalla; per noi sarà anche un<br />

riferimento all’interno dello spogliatoio<br />

assieme a Paccagnella”.<br />

Specialisti in cure di bellezza<br />

Lo schiacciatore valdagnese Andrea Battilotti giocherà<br />

nel massimo campionato con il Cuneo di Silvano Prandi<br />

Vicenza in A1? Con Batti si può<br />

Un pezzo di Vicenza sale nel massimo<br />

campionato maschile: Andrea<br />

Battilotti, schiacciatore valdagnese<br />

classe 1978, è stato ingaggiato dalla<br />

Bre Banca Lannutti Cuneo. Batti, o<br />

Batman (come lo chiamavano i tifosi<br />

del Raffaele Lamezia qualche stagione<br />

fa), arriva nel volley che più conta<br />

dopo una lunga gavetta tra A2 e B1,<br />

che spesso lo ha portato a giocare<br />

nei palazzetti del Sud, come appunto<br />

Lamezia Terme, Nicosia e Squinzano.<br />

Nel suo curriculum non mancano<br />

esperienze vicino a casa con Samia<br />

Montecchio e Schio Sport, società<br />

nella quale è cresciuto dopo gli esordi<br />

nelle giovanili del Valdagno. Ma quella<br />

pallavolistica è solo una delle sue<br />

carriere; l’altra, parallela, è nel settore<br />

della moda, dove l’atleta di S. Quirico<br />

si è tolto più di qualche soddisfazione<br />

partecipando a sfilate, concorsi e<br />

diventando anche testimonial di un<br />

noto deodorante in uno spot televisivo<br />

trasmesso sulle reti nazionali. A 29<br />

anni il neo-acquisto della squadra di<br />

Silvano Prandi non ha però dubbi su<br />

quale sia il suo futuro: “Scelgo la pallavolo,<br />

mi dà più sicurezza. Le sfilate<br />

le faccio per divertimento, ma ormai<br />

sono vecchio!”.<br />

Sorpreso di questa chiamata in serie<br />

A1?<br />

Non proprio, c’erano state richieste<br />

anche in anni passati, ma finora la voglia<br />

di giocare aveva sempre prevalso.<br />

Di fronte alla possibilità di disputare<br />

la Champions League, però, non<br />

potevo rifiutare, e infatti ho accettato<br />

quasi subito.<br />

Le guide riportano che eri già in<br />

A1 a <strong>16</strong> anni…<br />

Credo di aver fatto una presenza in<br />

panchina con la Wuber Schio, ma<br />

niente di più. Poi 12 anni da titolare tra<br />

B1 e A2, quello è il mio livello; a Cuneo<br />

so che partirò da quarto schiacciatore<br />

oltre che da secondo libero, viste che<br />

le mie caratteristiche sono più di difesa<br />

che di attacco. Del resto davanti<br />

a me ho giocatori come Wijsmans e<br />

Abbadi. Ma spero di riuscire a trovare<br />

spazio in Champions League, in particolare<br />

nei primi turni dove le partite<br />

sono meno impegnative.<br />

Arrivi da una retrocessione in A2<br />

con l’Abasan Bari, come à andata?<br />

È stato un anno difficile, ho iniziato a<br />

Loreto ma non mi trovavo e ho deciso<br />

di cambiare e di andare a Bari. Lì<br />

ho trovato davvero un bell’ambiente e<br />

persone fantastiche; purtroppo la nostra<br />

situazione di classifica si è complicata<br />

a causa di alcuni gravi infortuni.<br />

Mi auguro che la squadra riesca a<br />

risalire prontamente in A2.<br />

L’anno prossimo sarete due vicentini<br />

in A1, tu e Francesco Fortunato…<br />

Sì, e tra l’altro fino alla settimana scorsa<br />

sembrava che anche lui fosse destinato<br />

a Cuneo. Sarebbe bello ritrovarsi<br />

lì, da giovani avevamo giocato<br />

insieme a Schio.<br />

Continui a seguire la pallavolo vicentina?<br />

Quando posso sì, in A2 Bassano ha<br />

fatto un bel campionato e so che mi<br />

avevano cercato. Quest’anno abbiamo<br />

finito presto e quando sono tornato<br />

a casa sono andato a vedere la<br />

partita della Minetti contro Jesi.<br />

Cosa ne pensi del probabile trasferimento<br />

della squadra a Imola?<br />

Davvero? Ah, non lo sapevo… Spero<br />

di no, sarebbe un peccato.<br />

Come ti stai preparando all’esordio<br />

nella massima serie?<br />

Adesso sono in vacanza in Sicilia, poi<br />

andrò un po’ via in barca con alcuni<br />

amici. Sfilate? Vediamo, se mi chiamano.<br />

Ma il raduno a Cuneo sarà<br />

molto presto, già a inizio agosto.<br />

P.M.<br />

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<strong>16</strong> <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Di AnnA Molon<br />

(ufficio sTAMPA fiPAv)<br />

Chi pensa a Gambellara non<br />

può non associarla subito al<br />

Recioto, fiore all’occhiello<br />

della produzione locale dei<br />

vini di raffinato gusto e antichissima<br />

tradizione.<br />

Oltre a quella del buon vino,<br />

Gambellara ha una tradizione<br />

sportiva DOC, ben conservata<br />

dal Volley San Marco, piccola<br />

società di pallavolo sorta<br />

negli anni ’80, formata come<br />

spesso accade da un gruppo<br />

di giovani amici che prima<br />

militavano nelle squadre del<br />

San Bonifacio e del Lonigo. Il<br />

Volley San Marco, nel corso<br />

di questi anni, ha accolto nel<br />

complesso molte più squadre<br />

maschili che femminili. Come<br />

ci spiega Andrea Satto, segretario<br />

della società, “non siamo<br />

mai riusciti a sviluppare il<br />

settore giovanile femminile”.<br />

Storicamente, infatti, le squadre<br />

si sono sempre “spente”<br />

La società. La società di Gambellara ha molte più squadre maschili che<br />

femminili. “Continueremo a puntare sui giovani”<br />

Il Volley San Marco<br />

alla ricerca della sua rosa<br />

proprio nella cosiddetta fascia<br />

d’età adolescenziale. Ma<br />

questa moria si è sempre tinta<br />

soltanto di rosa. “Gambellara<br />

si trova in una zona decentrata<br />

sul piano logistico – spiega<br />

– per questo motivo le ragazze<br />

quando arrivano ad avere<br />

14-15 anni sono costrette a<br />

spostarsi nei centri maggiori<br />

per frequentare gli istituti superiori,<br />

e lì molto spesso costruiscono<br />

amicizie e contatti<br />

che le portano a frequentare<br />

gruppi sportivi del posto”.<br />

Questo spiega la rinuncia da<br />

parte delle atlete a proseguire<br />

il percorso iniziato nelle<br />

fila del San Marco. “Lo stesso<br />

però non accade con i maschi<br />

– puntualizza Satto – perché,<br />

pur incontrando il medesimo<br />

problema, tendono a non abbandonare<br />

la squadra”.<br />

Dopo l’esperienza infelice del<br />

campionato appena concluso,<br />

“quando l’Under <strong>16</strong> femminile<br />

era formata da 8 ragazze e<br />

bastavano un paio d’influenze<br />

perchè scendessero in campo<br />

in 6 contate”, la società ha deciso<br />

per il prossimo anno di<br />

trovare un’altra sistemazione<br />

per le ragazze “superstiti” nelle<br />

squadre dei paesi limitrofi,<br />

con un occhio di riguardo sia<br />

al Montorso che al campionato<br />

veronese.<br />

Una brillante novità che ha<br />

contraddistinto questo campionato<br />

2006-<strong>2007</strong> è stato<br />

l’avvio del settore “mini”, un<br />

campo finora inesplorato dal<br />

Volley San Marco. “Siamo<br />

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partiti con il primo volley, il<br />

baby e il minivolley – racconta<br />

Andrea Satto – e possiamo<br />

dirci entusiasti del grande<br />

seguito che hanno<br />

incontrato!”. Ad<br />

aprile il bel clima<br />

emerso nel corso<br />

del campionato,<br />

ha trovato un degno<br />

epilogo nella<br />

Festa del Minivolleyorganizzata<br />

a Gambellara<br />

e curata dal presidente<br />

Luciano<br />

Battocchio con la<br />

preziosa collaborazione<br />

dello staff<br />

societario e dei genitori dei<br />

piccoli atleti che hanno contribuito<br />

alla buona riuscita<br />

della festa portando viveri,<br />

bevande e musica. Il minivolley<br />

sarà quindi un capo-<br />

Alla faccia della corsa contro il<br />

tempo. Secondo le previsioni i<br />

lavori di ristrutturazione del PalaCia<br />

sarebbero dovuti iniziare il<br />

4 di <strong>giugno</strong>. Ad oggi (14 <strong>giugno</strong><br />

ndr), perè, il cantiere è ancora<br />

senza operai, anche se secondo<br />

i responsabili tutto dovrebbe iniziare<br />

a breve, forse giè lunedè<br />

18 <strong>giugno</strong>. Un ritardo dovuto a<br />

“tempi tecnici” che sposta in ogni<br />

caso le lancette del countdown<br />

per la giusta conclusione dei lavori<br />

a -136 giorni, al posto dei fatidici<br />

5 mesi previsti dal Comune.<br />

Gli interventi affidati alla ditta milanese<br />

Elves Italia secondo le stime<br />

e le garanzie dell’assessore<br />

allo Sport Gianfranco Morsoletto<br />

dovrebbero concludersi a fine ottobre,<br />

comunque troppo tardi per<br />

il rientro a Vicenza della squadra<br />

di A1 femminile di volley, visto<br />

che l’inizio del campionato è<br />

Il piccolo<br />

paese ha una<br />

tradizione di<br />

buon vino<br />

Ma anche<br />

di buoni<br />

giocatori,<br />

formati<br />

sin da<br />

giovanissimi<br />

saldo anche del campionato<br />

<strong>2007</strong>/2008. Infatti, come ci<br />

conferma Andrea Satto, “questo<br />

“embrione di società” si è<br />

rivelato un esperimentopositi-<br />

vo, che dovrebbe<br />

gettare basi proficue<br />

per innalzare<br />

il livello tecnico<br />

delle squadre che<br />

gareggiano nei<br />

campionati di divisione”.<br />

Nessun<br />

scoramento quindi<br />

per la società<br />

di Gambellara<br />

che quest’anno ha<br />

visto la sua 2^ divisione<br />

maschile retrocedere<br />

di categoria. “Continueremo<br />

a puntare sui giovani, e sul<br />

clima positivo che ci ha sempre<br />

contraddistinto”.<br />

Cantiere Palasport,<br />

lavori fantasma. Per ora<br />

fissato per i primi di ottobre, che<br />

rimane per ora “esiliata” a Imola.<br />

I lavori di restilyng, per un costo<br />

complessivo di 739mila euro,<br />

prevedono degli interventi per ottenere<br />

il certificato di prevenzione<br />

incendi, e riguarderanno i corrimani<br />

delle scale, l’allargamento<br />

dei passi carrai, la nuova scala<br />

di emergenza, la rimozione dei<br />

lucernai e delle pavimentazioni,<br />

l’ampliamento dell’uscita di via<br />

Rosmini, il nuovo impianto elettrico,<br />

il completamento dell’impianto<br />

idranti, il completamento dei<br />

servizi igienici, la modifica della<br />

rampa disabili e del ripostiglio del<br />

bar. Rimane forte il dubbio perè<br />

che se il passo seguito per la<br />

realizzazione di tutti gli interventi<br />

sarè ritardato ancora di qualche<br />

settimana le promesse di riaprire<br />

il palasport di via Goldoni per ottobre<br />

saranno disattese.


17 <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Di frAncesco cAvAllAro<br />

Signore e signori,<br />

ecco a<br />

voi il nuovo<br />

allenatore del<br />

Famila Wuber<br />

Schio. Sandro<br />

Orlando<br />

- 47 anni, ex<br />

M a d d a l o n i<br />

- è il tecnico del riscatto. A<br />

lui il compito di riportare le<br />

arancioni in cima alla classifica.<br />

“Ma non in seconda<br />

posizione - precisa il nuovo<br />

allenatore -; un risultato del<br />

genere non conterebbe niente.<br />

Schio deve puntare a vincere<br />

il campionato. Punto e<br />

basta”.<br />

Sembra avere le idee molto<br />

chiare Orlando, già assistente<br />

di Giovanni Lucchesi<br />

nella stagione 2002/2003.<br />

Sarà stato lo stesso presidente<br />

Marcello Cestaro a<br />

fargli le raccomandazioni.<br />

Ci immaginiamo il loro primo<br />

colloquio telefonico:<br />

“Signor Orlando, non me ne<br />

faccio niente della seconda<br />

piazza, gli fa Cestaro; solo il<br />

primo posto è un successo”.<br />

Orlando ci ha pensato su un<br />

attimo, anche Venezia si era<br />

fatta avanti, e poi ha deciso:<br />

vada per il Famila.<br />

“Farò di tutto e di più per<br />

centrare l’obiettivo - sottolinea<br />

il coach -; è da fine maggio<br />

che stiamo lavorando per<br />

formare una rosa competiti-<br />

Basket A1. Il Famila punta tutto su Sandro Orlando. La sua missione<br />

è chiara: riportare al vertice della classifica le arancioni scledensi<br />

Coach Orlando pesaci tu<br />

Schio rivuole lo scudetto<br />

va. Rispetto all’anno scorso<br />

avremo una panchina più<br />

lunga, con almeno 9 titolari.<br />

Non possiamo permetterci di<br />

arrivare con l’acqua alla gola<br />

nel momentotopico<br />

della<br />

s t a g i o n e .<br />

Le ragazze<br />

d o v r a n -<br />

no essere<br />

brave ad<br />

a c c e t t a r e<br />

anche la<br />

panchina;<br />

in questo<br />

senso tutte<br />

sono<br />

c h i a m a t e<br />

a fare un<br />

passo indietro<br />

e a<br />

m e t t e r e<br />

da parte<br />

la smania<br />

di primeggiare.<br />

Su questo punto non<br />

transigerò: le giocatrici devono<br />

capire che la squadra<br />

viene prima di tutto. Ognuno<br />

dovrà recitare la sua parte,<br />

nel pieno rispetto dei ruoli.<br />

Solo così potremmo tornare<br />

di nuovo a vincere”. Orlando<br />

torna poi sulla scelta di<br />

Schio. “Società come Napoli,<br />

Parma, Venezia, Taranto<br />

e Schio sono il massimo per<br />

ogni allenatore; quest’anno<br />

ho anche avuto la possibilità<br />

Sando Orlando: “Dobbiamo puntare a vincere il campionato”<br />

Per le ragazze del Famila una stagione sottotono: alla fine è arrivato solo un settimo posto<br />

di decidere: per me è stato<br />

un motivo di grossa soddisfazione<br />

personale. Il presidente<br />

Cestaro mi ha fatto<br />

intendere che questa deve<br />

essere la stagione del riscatto:<br />

bene, sono pronto. Logico<br />

che non sarà facile, in campo<br />

ci saranno anche le avversarie.<br />

Ma sono molto fiducioso<br />

e carico. Sono convinto che<br />

faremo un campionato di altissimo<br />

livello; da parte mia<br />

c’è grande voglia di iniziare<br />

a lavorare”.<br />

Mentre Orlando<br />

getta le basi per<br />

la prossima stagione,<br />

l’ex Fabio<br />

Fossati si lascia<br />

andare a dichiarazioni<br />

al vetriolo.<br />

Al tecnico non<br />

è andato proprio<br />

giù l’esonero, a<br />

suo parere un<br />

fulmine a ciel<br />

sereno. “Non<br />

me lo aspettavo<br />

– si legge sul<br />

Mentre<br />

Orlando<br />

organizza<br />

la nuova<br />

stagione<br />

l’ex Fossati<br />

rilascia<br />

dichiarazioni<br />

al vetriolo<br />

sito www.familafans.net -.<br />

Come mi sento ora? Provate<br />

voi ad immaginare come<br />

può stare una persona che<br />

dopo aver fatto quello che<br />

ho fatto, e con un contratto<br />

in mano per un altro anno,<br />

si sente dire che non serve<br />

più. È stata una vera mazzata:<br />

tanti discorsi, tanti<br />

progetti e poi con un colpo<br />

di spugna viene cancellato<br />

tutto. Mi sembra di aver<br />

capito che qualcuno doveva<br />

pagare, e il conto l’hanno<br />

presentato me. Forse c’era<br />

qualcun altro che doveva<br />

passare alla cassa”. Fossati<br />

continua così il suo amarissimo<br />

sfogo: “A Schio si potevano<br />

fare ancora grandi<br />

cose; evidentemente qualcuno<br />

non credeva nel progetto.<br />

Mi spiace molto, soprattutto<br />

le persone con le<br />

quali avevo instaurato un<br />

buon rapporto.<br />

Non voglio fare<br />

polemica; tutta-<br />

via, credo che se<br />

una stagione non<br />

è stata eccellente<br />

le colpe non siano<br />

solo dell’allenatore.<br />

Tutti abbiamo<br />

commesso<br />

degli errori. Purtroppo,<br />

come<br />

spesso accade, a<br />

rimetterci è sempre<br />

il tecnico”.


18 <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Atletica. Pochi acuti, ma tanti piazzamenti di rilievo. E La società vicentina si conferma tra le migliori dodici formazioni italiane<br />

Atletica Vicentina, allievi promossi all’esame Tricolore<br />

L’Atletica Vicentina chiude col<br />

sorriso in bocca l’esperienza dei<br />

Campionati Italiani Allievi ed Allieve<br />

di Società riservati alle migliori<br />

dodici formazioni italiane<br />

dopo le qualificazioni svoltesi in<br />

sede regionale a maggio. Solamente<br />

dodici i punti di distacco dall’Atletica<br />

Bergamo che si è cucita<br />

lo scudetto <strong>2007</strong> sul petto, dieci<br />

quelli dalle Fiamme Gialle, 8,5 da<br />

Palermo e l’inezia di 1,5 punti dall’Atletica<br />

Cento Torri di Pavia. Il<br />

valore della performance dei giovanissimi<br />

berici si evince anche<br />

dall’ottavo posto colto nell’edizione<br />

2006 dei campionati e dal fatto<br />

di aver lasciato alle proprie spalle<br />

la storica corazzata della Cariri di<br />

Rieti. Per le ragazze, targate Banco<br />

Desio Veneto presentatesi seste<br />

in graduatoria, una settima piazza<br />

su un centro classifica che ha visto<br />

tre formazioni raggruppate in<br />

due punti. Di assoluto valore il risultato<br />

complessivo delle due formazioni<br />

che si trovano quest’anno<br />

più vicine rispetto al passato alle<br />

realtà di Bergamo e Rieti che sole<br />

con Vicenza si fregiano di avere<br />

entrambe le squadre costantemente<br />

inserite nella massima finale<br />

tricolore under 18.<br />

Ai vicentini è mancato l’acuto ma<br />

sul podio sono finiti in molti, a<br />

cominciare dai secondi posti col-<br />

La squadra che ha partecipato alle nazionali<br />

ti da Tommaso Renso, da Marta<br />

Volpato e da Davide Garoldini.<br />

Renso, già molto bravo nella gara<br />

dei 1500, ha colto l’argento grazie<br />

ad un’altra caparbia prestazione<br />

negli 800 metri con il tempo di<br />

1’58”87 ed un acume tattico degno<br />

di un veterano di questa specialità.<br />

La Volpato torna da Busto Arsizio<br />

fresca di primato personale<br />

di 32,79m migliorandosi di oltre<br />

1,5 metri dal precedente limite<br />

stabilito a Modena la scorsa setti-<br />

mana. Altra prestazione da incorniciare<br />

con nuovo primato personale<br />

anche per il saltatore in alto<br />

Davide Garoldini che con 1,91m si<br />

è arreso solo a Nesti del Cus Pisa<br />

capace di valicare quota 1,94m. I<br />

bronzi nella seconda giornata portano<br />

la firma di Michael Tumi e di<br />

Franscesa Marangoni entrambi<br />

nella velocità (200 metri). Il crono<br />

di notevole spessore tecnico di<br />

22”08 non ha consentito a Tumi<br />

di battere il ghanese Mensah, oro<br />

in 21”92, e Rosicchini che l’ha preceduto<br />

di appena due centesimi,<br />

replicando di fatto il risultando<br />

dei 100 corsi sabato. Per appena<br />

cinque centesimi non è scesa sotto<br />

i 26” la Marangoni che ha portato<br />

dieci punto d’oro per la squadra.<br />

Quarti posti per Giulio Toffanello<br />

nel lungo con 6,35m, per un esuberante<br />

Eugenio Incerti che porta<br />

il suo limite a 57”37 nei 400 ostacoli,<br />

per Vittoria Giudicelli nell’asta<br />

con 2,50m e per le staffette<br />

4x400 grazie a Gaspari, Incerti,<br />

Tumi e Renso - valido il crono di<br />

3’28”38 – e alle atlete Dal Sasso,<br />

Turra, Lago e Marangoni<br />

che hanno<br />

chiuso con un buon<br />

4’07”66. Molto vali-<br />

Sul podio<br />

sono finiti<br />

in molti a<br />

cominciare<br />

da Renso,<br />

Volpato,<br />

Garoldini<br />

da la prestazione di<br />

Paolo Pellanda che<br />

supera di 36 cm la<br />

soglia dei 50 metri<br />

stabilendo il suo nuovo<br />

limite. Nei 400hs<br />

femminili brava Erica<br />

Lago giunta sesta<br />

con 1’08”56. Caterina<br />

Marchioretti è risultata<br />

sesta nel giavellotto<br />

con 29,14m.<br />

Applausi anche per<br />

Andrea Cracco che<br />

nel peso conclude al settimo posto<br />

con il nuovo primato di 12,83m.<br />

Personale anche per Mirco Bordin<br />

che sui 3mila metri ha chiuso<br />

in 9’32”34 al settimo posto. Erica<br />

Marzari nel lungo ha chiuso con<br />

4,87m al nono posto. Negli 800<br />

metri Linda Padovan ha terminato<br />

le proprie fatiche in 2’27”48<br />

al nono posto. Nei 3mila metri<br />

Marta Cunico, dopo la prova del<br />

giorno precedente sui 2mila siepi,<br />

è giunta settima con un crono di<br />

12’00.<br />

Molta soddisfazione in casa AV è<br />

stata espressa dallo staff tecnico e<br />

da quello dirigenziale che da oltre<br />

un anno hanno lavorato per presentarsi<br />

al meglio a<br />

questo appuntamento<br />

di riferimento per<br />

l’atletica giovanile.<br />

Un plauso ai tecnici<br />

presenti coordinati<br />

da Sergio Cestonaro<br />

che hanno assistito<br />

gli atleti nei momenti<br />

cruciali delle gare:<br />

Ampelio Pillan, Lorenzo<br />

Toccante, Angelo<br />

Pellanda e una<br />

dinamica Silvia Dalla<br />

Piana che smesse le<br />

vesti dell’atleta di alto<br />

livello sta da tempo<br />

lavorando su un’interessante<br />

gruppo di atleti nella sua<br />

Piovene Rocchette.


19 <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Vicenza calcio. Nell’ultima sfida contro il Crotone il ragazzo terribile segna e regala ai biancorossi la salvezza<br />

Per fortuna che a Vicenza c’è il “baby” Paonessa<br />

Di frAncesco cAvAllAro<br />

Chissà se da<br />

bambino GabrielePaonessa<br />

sognava<br />

di fare un gol<br />

decisivo per la<br />

sua squadra.<br />

A 20 anni c’è<br />

riuscito. Nell’ultima<br />

sfida in casa del Crotone,<br />

quella che valeva un’intera<br />

stagione, il baby trequartista<br />

ha lasciato un’impronta indelebile:<br />

rete a otto minuti dalla<br />

fine e salvezza matematica per<br />

il Vicenza. Ora Paonessa si sta<br />

godendo le meritate vacanze<br />

nella “sua” Calabria, a Soverato,<br />

insieme alla sua ragazza.<br />

Raggiunto telefonicamente il<br />

giocatore ha una voglia matta<br />

di parlare e raccontare tutte<br />

le sue emozioni. “Me lo sentivo<br />

che avrei segnato contro<br />

il Crotone; alla vigilia della<br />

partita stavo benissimo, sia<br />

fisicamente che mentalmente.<br />

Durante la partita ho sofferto<br />

tanto in panchina, ero nervo-<br />

so; poi, al quarto d’ora della<br />

ripresa mister Gregucci mi<br />

ha mandato in campo. Volevo<br />

dare tutto me stesso. Alla<br />

fine ho anche segnato la rete<br />

decisiva, più di così non potevo<br />

chiedere”. C’erano amici e<br />

parenti di Paonessa allo stadio<br />

“Ezio Scida”. “Ho procurato<br />

loro quindici biglietti, sono<br />

stati felicissimi per il mio gol.<br />

Al termine dell’incontro tutta<br />

Chiaravalle Centrale, il paese<br />

natale di mio padre, ha festeggiato<br />

l’evento. E’<br />

stata un’emozione<br />

grandissima. Quando<br />

abbiamo avuto<br />

la conferma della<br />

salvezza mi è scesa<br />

tutta la tensione di<br />

botto; sentivamo<br />

oltremodo la partita,<br />

non potevamo<br />

sbagliarla. Altro che<br />

passeggiata, il Crotone<br />

ci ha dato del<br />

filo da torcere. C’è<br />

voluta tutta la nostra determinazione<br />

per conquistare i tanto<br />

sospirati tre punti”.<br />

Dopo il gol<br />

decisivo<br />

la giovane<br />

promessa<br />

pensa al futuro:<br />

“Vorrei rimanere<br />

a Vicenza”<br />

Il baby biancorosso spiega<br />

il calo registrato nelle partite<br />

prima di Crotone:“Certo,<br />

potevamo benissimo chiudere<br />

un mese fa il discorso<br />

salvezza; purtroppo siamo<br />

arrivati scarichi a quattro<br />

giornate dal termine del<br />

campionato. Abbiamo speso<br />

molto nella parte centrale<br />

per recuperare lo svantaggio<br />

iniziale. La serie B è così:<br />

un percorso lungo, difficile;<br />

è normale che ci siano dei<br />

cali di rendimento.<br />

A conti fatti<br />

abbiamo centrato<br />

tutti i nostri<br />

obiettivi: 50 punti<br />

e undicesimi in<br />

classifica. Tutto<br />

grazie alla vittoria<br />

con il Crotone.<br />

E’ proprio strano<br />

il calcio, se avessimo<br />

pareggiato<br />

saremmo andati<br />

ai play-out. Ma<br />

noi ci abbiamo sempre creduto<br />

alla salvezza senza il<br />

rischioso epilogo”.<br />

Paonessa e il suo futuro.<br />

“La mia volontà è di rimanere<br />

a Vicenza – sottolinea<br />

-; tutto dipende<br />

dalle due società, Bologna<br />

e Vicenza dovranno<br />

trovare un accordo. Con<br />

mister Gregucci mi sono<br />

trovato benissimo: mi ha<br />

fatto maturare. Vedremo.<br />

Ora desidero solo<br />

staccare la spina per due,<br />

tre settimane. In questo<br />

periodo resterò in contatto<br />

con il mio procuratore.<br />

Sono tranquillo,<br />

penso solo a riposarmi”.<br />

E l’anno prossimo che<br />

serie B sarà? “Senza Juventus,<br />

Genoa e Napoli il<br />

livello si abbasserà di un<br />

bel po’. Buon per il Vicenza che<br />

potrò fare ancora meglio. Fra i cadetti<br />

il segreto è avere una solida<br />

società alle spalle, organizzata, e<br />

tanta voglia di fare. Qualità che<br />

certo non mancano al Vicenza”.<br />

Scampato il pericolo play-out,<br />

agli spareggi per non retrocedere<br />

in serie C sono finite Verona e<br />

Spezia. Un pronostico? “Mi au-<br />

guro che vinca lo Spezia. E’ una<br />

squadra rognosa, che sa quello<br />

che vuole. Quando ci abbiamo<br />

giocato contro mi ha fatto un’ottima<br />

impressione”. Fortuna che<br />

non c’è di mezzo il Vicenza. Loro,<br />

i biancorossi, si sono garantiti un<br />

altro anno di serie B. Con un po’<br />

di affanno, certo. Ma così la gioia<br />

è ancora più grande.<br />

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informazioni: Strada Marosticana, 3 - tel. 0444 922766 • PalaCia, Via Goldoni, 12 • 0444 925537<br />

volley@volleyvicenza.it • www.vicenzavolley.it • tel. 0444 922766 • fax 0444 926780<br />

Gabriele Paonessa<br />

• info@piu-media.com • Tel 0444 923362<br />

MONICA DE GENNARO<br />

libero della Minetti Infoplus<br />

e della Nazionale Italiana


appuntamenti<br />

sportivi<br />

Danziamo l’estate <strong>2007</strong><br />

Danza del ventre<br />

hip-hop, jazzercise<br />

Fino a venerdì<br />

26 luglio<br />

si svolgerà<br />

“ D a n z i a -<br />

mo l’estate<br />

<strong>2007</strong>”. A Parco<br />

Querini<br />

si potranno<br />

seguire lezioni<br />

gratuite di<br />

danza con il<br />

seguente calendario: tutti i martedì<br />

dalle ore 19.45 alle ore 20.30<br />

Hip-Hop Danze Urbane; tutti i<br />

mercoledì dalle ore 19.00 alle ore<br />

20.00 Jazzercise; tutti i giovedì<br />

dalle ore 19.00 alle ore 20.30 Danza<br />

del ventre.<br />

Baseball<br />

Campionato Italiano di Serie C1<br />

D o m e n i c a<br />

alle 15.30<br />

terza giornata<br />

di ritorno<br />

del<br />

campionato<br />

di baseball<br />

di serie C1. I<br />

biancorossi<br />

saranno impegnati<br />

in<br />

trasferta contro l’A.S.D. Staranzano<br />

Ducks B.C.<br />

Orienteering<br />

Highlands Open <strong>2007</strong><br />

L’ottava edizione<br />

della<br />

ManifestazioneInternazionale<br />

di<br />

Corsa Orientamento<br />

in<br />

programma<br />

da venerdì<br />

29 <strong>giugno</strong><br />

a domenica<br />

1 luglio <strong>2007</strong> si svolgerà anche<br />

quest’annno sull’altopiano di<br />

Asiago.<br />

Bridge<br />

Torneo Città di Vicenza<br />

Ritorna il<br />

torneo di<br />

bridge Città<br />

di Vicenza<br />

o r g a n i z z a -<br />

to dall’Ass<br />

o c i a z i o n e<br />

sportiva dilettantistica.<br />

Vicenza Bridge<br />

e si terrà<br />

domenica 17 <strong>giugno</strong> alle 15,30 al<br />

Jolly Hotel Tiepolo di viale San<br />

Lazzaro.<br />

Volley<br />

Finale provinciale di beach volley<br />

Il Comitato Provinciale Fipav<br />

Vicenza, l’Assessorato allo<br />

Sport del Comune di Vicenza ed<br />

il Coni Vicenza invitano tutti al<br />

12° master finale del campionato<br />

provinciale di beach volley in<br />

programma venerdì 15, sabato<br />

<strong>16</strong> e domenica 17 <strong>giugno</strong> in<br />

Piazza Biade a Vicenza.<br />

I negozi e le attività amiche di <strong>VicenzaPiù</strong><br />

• info@piu-media.com • Tel 0444 923362<br />

Le testate di Più Media<br />

Comunicazione (società del<br />

gruppo Vicenza Volley) ereditano<br />

il programma VicenzaVolley Point<br />

ampliando i vantaggi offerti dalla<br />

precedente iniziativa.<br />

Infatti, il settimanale <strong>VicenzaPiù</strong><br />

ed il periodico <strong>VicenzaPiù</strong> Sport<br />

sono i promotori del nuovo<br />

programma <strong>VicenzaPiù</strong> Point <strong>2007</strong>.<br />

Tanti i vantaggi, sia per i negozi<br />

convezionati, sia per i titolari della<br />

<strong>VicenzaPiù</strong> Card.<br />

I possessori della card hanno:<br />

• accesso ad offerte esclusive con gli<br />

esercizi convenzionati<br />

• agevolazioni sulle varie attività del<br />

gruppo Vicenza Volley (come sconti<br />

alle partite, sconti sul merchandising,<br />

sconti per i corsi e per i camp,<br />

facilitazioni per le trasferte, ecc) e<br />

delle altre società sportive<br />

aderenti al progetto<br />

Le attività convezionate hanno:<br />

• esposizione marchio<br />

<strong>VicenzaPiù</strong> Point<br />

• presenza speciale su un apposito<br />

spazio pubblicitario che sarà<br />

presente con continuità sulle testate<br />

<strong>VicenzaPiù</strong> e <strong>VicenzaPiù</strong> Sport<br />

• convenzione Conto Commercianti<br />

della Banca Popolare Italiana - Ag.<br />

Vicenza<br />

• qualifica di rivenditori ufficiali<br />

del merchandising del gruppo<br />

Vicenza Volley e delle altre linee<br />

di merchandising prodotte da<br />

associazioni e società aderenti<br />

al progetto<br />

• presenza del nome dell’azienda<br />

e dei suoi recapiti all’interno di un<br />

totem presente all’interno degli<br />

impianti delle società sportive<br />

delle aderenti al progetto<br />

• presenza nome dell’azienda con<br />

indicazione del settore merceologico<br />

e del telefono sui siti<br />

www.vicenzapiu.com<br />

e www.vicenzavolley.it e nello<br />

spazio dedicato al programma<br />

• 2 inviti per le partite delle<br />

squadre sportive delle società ed<br />

associazioni aderenti al progetto<br />

L’elenco completo delle iniziative<br />

e maggiori informazioni su<br />

www.vicenzapiu.com<br />

info@piu-media.com<br />

Abbigliamento - Maglificio<br />

Volcar Spa<br />

via Cantarella 12-14, Brendola<br />

tel. 0444 400805<br />

Agenzie immobiliari<br />

Agenzia Immobiliare<br />

Piazza delle Erbe<br />

piazza delle Erbe 11, Vicenza<br />

tel. 0444 545825<br />

Alimenti biologici e biodinamici<br />

Silene prodotti biologici<br />

via Sella 39 - corso Padova 222,<br />

Vicenza<br />

tel. 0444 29<strong>16</strong>93<br />

Apparecchi da intrattenimento<br />

Gap Games<br />

via Div. Folgore 29, Vicenza<br />

tel. 0444 926492<br />

Apparecchiature Industriali<br />

RIELS Instruments<br />

via Marconi 157, Ponte S. Nicolò (Pd)<br />

tel. 049 8961771<br />

Arredamenti<br />

Mobili Zambonato di Graffigni F.lli<br />

via Zamenhof 448, Vicenza<br />

tel. 0444 239333<br />

Arredamenti pavimentazione<br />

Sinergie Abitative Srl<br />

viale Trieste 153, Vicenza<br />

tel. 0444 512014<br />

Ascensori e montacarichi<br />

Detto Srl<br />

via Galileo Galilei (Z.I.) 42/44<br />

Costabissara (Vi)<br />

tel. 0444 557677<br />

Assicurazioni<br />

Agenzia Assicurazioni Provisa Srl<br />

viale Trento 352, Vicenza<br />

tel. 0444 562685<br />

Bar<br />

Bar Roxy D&M Sas di Gennaro<br />

Maurizio<br />

via Prati 6, Vicenza<br />

tel. 393 9014355<br />

Bar Il Borsa Snc<br />

piazza dei Signori 26, Vicenza<br />

tel. 0444 546636<br />

Biciclette&Accessori<br />

Bike & More<br />

via Ca’ Balbi 133, Vicenza<br />

tel. 0444 912958<br />

Birrerie & Pub<br />

“Il Calesse”<br />

birreria, pizzeria, trattoria<br />

via Stradella Donà<br />

Motta di Costabissara (Vi)<br />

tel. 0444 970465<br />

Birreria Numero Uno<br />

ss Pasubio 498, Vicenza<br />

tel. 0444 980676<br />

Murphy’s The Celtic Stone<br />

corso Porta Padova 58, Vicenza<br />

tel. 0444 300426<br />

Carrozzerie<br />

Carrozzeria Nichele Giancarlo<br />

via Meucci 40, Costabissara (Vi)<br />

tel. 0444 557373<br />

Computer<br />

Digit World di Marco Casazza<br />

viale Riviera Berica 187, Vicenza<br />

tel. 0444 240731<br />

Computer Discount<br />

viale Grappa 22, Vicenza<br />

tel. 0444 923909<br />

Computer - Internet<br />

Netstop<br />

strada Padana Superiore 25<br />

Vicenza<br />

tel. 0444 521129<br />

Concessionarie Auto<br />

Auto Berica (Mitsubishi Motors)<br />

via Olmo 35, Altavilla Vicentina (Vi)<br />

tel. 0444 522787<br />

Costruzioni<br />

Isola Portoni Industriali<br />

Via Pasubio 81, Isola Vicentina (Vi)<br />

tel. 0444 976425<br />

Disinfestazioni<br />

3D Antiparassitaria di Luca Raffaelli<br />

via Pologni 22<br />

Priabona di Monte di Malo (Vi)<br />

tel. 0445 589074<br />

Estetica<br />

Estetica Sandra di Sandra Miccoli<br />

via Maggio 24, Lonigo (Vi)<br />

tel. 0444 830086<br />

Fitness e benessere<br />

Break Even Center<br />

ss Marosticana, 24, Vicenza<br />

tel. 0444 92<strong>16</strong>94<br />

Fitness Isola Center<br />

via Europa 45/A, Isola Vicentina (Vi)<br />

tel. 0444 978507<br />

Fotocopiatori e assistenza<br />

Copymac Sas<br />

via Lago Maggiore 2<br />

Tavernelle di Altavilla Vicentina (Vi)<br />

tel. 0444 370922<br />

Gastronomia<br />

L’Eden - Frutta e verdura<br />

via Leg. Antonini 157, Vicenza<br />

tel. 0444 570766<br />

Salumificio Verza di Andrea Toniolo<br />

via delle Calcare 1 (Z.I. A)<br />

Cogollo del Cengio (Vi)<br />

tel. 0445 320512<br />

Gommisti<br />

Pieretti F.lli<br />

viale della Pace 78, Vicenza<br />

tel. 0444 513880<br />

Hotel<br />

Viest Hotel<br />

strada Pelosa 244, Vicenza<br />

tel. 0444 582677<br />

Hotel Aries NCA Sas<br />

via Leonardo Da Vinci 28, Vicenza<br />

tel. 0444 239239<br />

Hotel-Ristoranti<br />

Hotel Giada - Centro congressi,<br />

ristorante, pizzeria<br />

via Nazionale 10<br />

Grumolo delle Abbadesse (Vi)<br />

tel. 0444 580057<br />

Ristorante Albergo Villa Bonin<br />

di Maria Rosa Barindi<br />

via Villa Porto 1, S. Gottardo<br />

Zovencedo (Vi)<br />

tel. 0444 893035<br />

Imballaggi<br />

Vicenza Imballaggi<br />

via L. Da Vinci 2/4 (Z.I.)<br />

Arcugnano (Vi)<br />

tel. 0444 964472<br />

Imprese di pulizie<br />

Diamante, impresa di pulizie<br />

via Casermette 103, Vicenza<br />

tel. 0444 3060<strong>16</strong><br />

Industrie dolciarie<br />

Dolciaria A. Loison,<br />

ss Pasubio 6, Costabissara<br />

tel. 0444 557844<br />

Internet cafè<br />

Cyber Cafè Sirena<br />

via Btg. Val Leogra 46, Vicenza<br />

tel. 0444 561000<br />

Internet provider<br />

Goldnet<br />

via della Meccanica1/A, Vicenza<br />

tel. 0444 965600<br />

Istituti di bellezza e profumerie<br />

Istituto Karina Snc<br />

C.so Palladio <strong>16</strong>8, Vicenza<br />

tel. 0444 545330<br />

Armonia Istituto di Estetica Snc<br />

galleria Tiziano 20<br />

Centro Comm. S.Pio x, Vicenza<br />

tel. 0444 514567<br />

Votre Beautè<br />

piazza Castello 12, Vicenza<br />

tel. 0444 542337<br />

Odontoiatri<br />

Studio Medico Dentistico<br />

Dr. Claudio Randon<br />

piazza Redentore 75, Dueville (Vi)<br />

tel. 0444 593314<br />

Officine Autorizzate Mercedes<br />

Benz e Smart<br />

Vicenza Star Srl<br />

via dei Laghi 39, Altavilla Vicentina<br />

(Vi)<br />

tel. 0444 334613<br />

Ottica<br />

Ottica Palladio Srl<br />

corso Fogazzaro 78, Vicenza<br />

tel. 0444 545000<br />

Packaging<br />

Lacea Snc<br />

viale della Scienza 9, Vicenza<br />

tel. 0444 346073<br />

Parrucchieri<br />

A.R. Team Action Donna Uomo<br />

viale Del Verme 8/B, Vicenza<br />

tel. 0444 929212<br />

Pasticcerie<br />

Pasticceria Artigiana<br />

via Medici 69, Vicenza<br />

tel. 0444 921426<br />

Pizzerie<br />

Ai Sette Santi Pizzeria Ristorante<br />

piazzale Monte Berico, Vicenza<br />

tel. 0444 235470<br />

Ai 2 Fogher<br />

ss Pasubio 2, Vicenza<br />

tel. 0444 564790<br />

Pizzeria Ristorante Albergo<br />

Belvedere<br />

strada Casale 4 (ang. str. del<br />

Cavalcavia), Vicenza<br />

tel. 0444 504218<br />

Pronto Intervento<br />

S.P.R.I.N.T. service<br />

viale del Sole 8, Vicenza<br />

tel. 348 1422564<br />

Ristoranti<br />

Castellani Ristorante Pizzeria<br />

ss Pasubio 358, Vicenza<br />

tel. 0444 980286<br />

Osteria con cucina “All’Arciere”<br />

via Biron, 72, Monteviale (Vi)<br />

tel. 0444 561103<br />

Ristorante Pizzeria Zì Teresa<br />

contrà S. Antonio 1, Vicenza<br />

tel. 0444 321411<br />

Gran Caffè Garibaldi<br />

piazza dei Signori, Vicenza<br />

tel. 0444 542455<br />

Ristoranti Tipici<br />

La Tangueria<br />

Restaurant Argentino<br />

contrà Pusterla 13, Vicenza<br />

tel. 0444 543737<br />

Salute e benessere<br />

Blu mediterraneo<br />

via Orobica 11<br />

Camisano Vicentino (Vi)<br />

tel. 0444 411377<br />

Scommesse<br />

Carma Servizi di Spaziani Testa<br />

Carlo Snc - Pianeta Scommesse<br />

via Lanza, 40/44, Vicenza<br />

tel. 0444 291060<br />

Trasporti Logistici<br />

Dyvitech Group<br />

Transport & Logistic<br />

via dei Montecchi 23, Vicenza<br />

tel. 0444 564425<br />

Trattorie<br />

Trattoria Molin Vecio<br />

via Giaroni 56, Caldogno (Vi)<br />

tel. 0444 585<strong>16</strong>8<br />

Antica trattoria Ai Colli Berici<br />

via Mazzanta 19, Arcugnano (Vi)<br />

tel. 0444 550061<br />

Vendita al dettaglio materassi<br />

Dorelan dormire bene dormire<br />

meglio (Notte Più)<br />

viale Milano, 68/70, Vicenza<br />

tel. 0444 235347<br />

Per conoscere le convenzioni invia una e-mail a: info@piu-media.com o visita www.vicenzapiu.com<br />

Vicenza Più e <strong>VicenzaPiù</strong> Sport sono settimanali editi da Più Media Comunicazione e sono media partner di:


21 viaggi <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Busin<br />

Salumi dell’Alto Vicentino<br />

via Trieste, 158 - Zané (Vi)<br />

Tel. 0445 314103<br />

www.salumificiobusin.it<br />

Di DAniele binAghi<br />

Ω, omega, è la fine. Così come la mia<br />

alfa era stato quel breve volo fino a Londra,<br />

ora c’è un volo che marca il ritorno.<br />

Ho appena lasciato Caracas, sono all’interno<br />

dell’aereo più economico che ho<br />

trovato per attraversare l’Oceano Atlantico<br />

(pagando il biglietto in dollari, ci ho<br />

pure risparmiato ulteriormente grazie<br />

al cambio), eppure mi sembra di essere<br />

partito da mesi. È buffo tornare nel tuo<br />

Paese dopo due anni e mezzo che non lo<br />

vedi, che non hai perso i contatti ma che<br />

lo stesso ti senti più straniero in casa tua<br />

che in terra straniera. È strano anche<br />

il solo rimettere piede in Europa, dopo<br />

aver toccato tanti altri continenti senza<br />

mai baciare la terra ai tuoi piedi come<br />

amano fare i Papi ma calpestandola,<br />

sfiorandola, sentendola quella terra...<br />

Atterriamo a Madrid, la mia coincidenza<br />

partirà tra qualche ora, ho 4 euri e<br />

mezzo in tasca e sono irrequieto, ho<br />

dormito poco e non sono neppure riuscito<br />

a vedere un film perché hanno risparmiato<br />

sui monitor mettendone uno<br />

qua ed uno là; prendo la metro, con lo<br />

zaino sempre in spalla perché non avrei<br />

i soldi per parcheggiarlo, e m’aggiro<br />

per la capitale spagnola, visitando cose<br />

che in altre occasioni mi erano sfuggite,<br />

come il Palazzo Reale dal cui cortile<br />

OltreIlGiardino – <strong>16</strong>. Attraverso Madrid e l’Italia ritorno al punto di<br />

partenza; il giro è completo ed il Mondo è davvero tondo<br />

Un viaggio ha senso<br />

solo senza ritorno<br />

Pure il neoPresidente Giorgio Napolitano<br />

s’affretta per venirmi a conoscere<br />

guardo quella cattedrale che ho sempre<br />

visto chiusa, e facendo per un giorno il<br />

turista tra piazze e vicoli, mangiando un<br />

panino e bevendo l’acqua delle fontanelle.<br />

Che strana appare l’Europa, con i<br />

suoi prezzi alti alti e la relativa sicurezza<br />

delle sue strade, il tutto espresso in una<br />

lingua che è diventata una seconda pelle<br />

per te.<br />

AirMadrid è una compagnia coprica, ci<br />

lasciano ad attendere per 3 ore in aeroporto<br />

a Barajas senza degnarsi di inviare<br />

qualcuno a spiegarci che si sono persi<br />

un aereo a Parigi: siamo noi passeggeri<br />

che dobbiamo avvisare quelli dell’aeroporto<br />

che il volo non è mai partito,<br />

e che forse sarebbe meglio aggiornare<br />

i tabelloni elettronici (spero che tutte<br />

le denunce fatte servano a qualcosa,<br />

e che li facciano chiudere o almeno gli<br />

Spagna e Italia,<br />

le due nazioni cugine<br />

Dall’aeroporto di Madrid<br />

la metro vi scarica direttamente<br />

in centro alla capitale<br />

spagnola. Il Palazzo<br />

Reale è visitabile, mentre<br />

non pare esserlo mai la<br />

Cattedrale che gli sta di<br />

fronte; un buon posto per<br />

riposare è invece la Plaza<br />

Mayor, dove un tempo si<br />

tenevano le corride ed ora<br />

la gente si cuoce i posteriori<br />

sedendosi sulla pavimentazione<br />

che resta arroventata<br />

fino al tardo pomeriggio. Due visite<br />

immancabili per gli appassionati<br />

d’arte sono il Museo del Prado, una<br />

delle pinacoteche più importanti del<br />

mondo, ed il Museo Nacional Centro<br />

de Arte Reina Sofía, stracolmo<br />

d’opere d’arte moderna; nei pressi, il<br />

Parque del Retiro offre ombra e refrigerio,<br />

oltre ad altre cose ai limiti (ed<br />

oltre) della legalità.<br />

A Roma un sacco di possibilità d’alloggio<br />

si trovano nei pressi della<br />

stazione Termini, anche se i prezzi<br />

non sono sempre ottimali. Per i Musei<br />

Vaticani è bene mettersi in coda<br />

all’alba, perché poi c’è da aspettare<br />

davvero molto (a meno di non andare<br />

con una visita guidata). Il biglietto<br />

d’ingresso al Colosseo<br />

include anche il vicino Palatino,<br />

con resti di ville romane<br />

sparsi tra giardinetti<br />

e prati; l’accesso ai fori invece<br />

è gratuito, ma sono<br />

altamente raccomandate<br />

le visite guidate notturne<br />

(quando le fanno!).<br />

A Firenze tutto chiude al<br />

lunedì, tranne le piazze e<br />

qualche chiesa; il tramonto<br />

visto da piazzale Michelangelo<br />

è delizioso, un po’ meno<br />

la salita a piedi; per gli Uffizi si può<br />

prenotare anche qualche giorno prima,<br />

cosa consigliabile per evitare le<br />

lunghissime code; a Ponte Vecchio<br />

spesso ci sono concertini notturni,<br />

nella bella stagione; in molti casi,<br />

si trovano ottime offerte alberghiere<br />

via internet, solitamente però per<br />

massimo 2 notti.<br />

A Pisa, esiste un biglietto unificato<br />

per i vari monumenti della Piazza<br />

dei Miracoli, utile specie se si vuole<br />

salire in cima alla torre; da non perdere<br />

il cimitero Monumentale.<br />

Nota finale: tutto il viaggio, con migliaia<br />

di foto e (pochi) filmati, li trovate<br />

all’indirizzo internet http://www.<br />

pecorElettriche.it<br />

impediscano di far<br />

volare qualunque<br />

cosa diversa da un<br />

aeroplanino di carta).<br />

Poi, eccola, con le sue<br />

cupole: Roma, caput<br />

mundi! Ci incontro<br />

Carolina, l’amica argentina<br />

conosciuta<br />

quando ero a Buenos<br />

Aires: sta facendo il<br />

giro dell’Europa, e ci<br />

siamo messi d’accordo<br />

che per l’Italia la<br />

accompagno io almeno fino a quando<br />

non andrà a visitare i suoi amici di Bassano<br />

del Grappa (a me la cosa servirà<br />

per una lenta decompressione, perché<br />

tutti mi hanno messo in guardia sulla<br />

“sindrome da ritorno”).<br />

Sono 4 giorni infernali, quelli di Roma:<br />

il ponte della Festa della Repubblica<br />

ed una adunata organizzata dal Papa<br />

hanno riempito le strade e gli alberghi,<br />

e noi fatichiamo a trovare un alloggio e<br />

facciamo i conti con enormi folle di turisti.<br />

Con un po’ di organizzazione, però,<br />

riusciamo a visitare i Musei Vaticani,<br />

colmi di gente che ignora la proibizione<br />

di scattare fotografie pur di portarsi via<br />

un ricordo dei tesori accumulati dalla<br />

Chiesa, e i giardini del Quirinale, dove<br />

incontriamo il nuovo Capo dello Stato<br />

(Giorgio!) che ascolta l’inno nazionale<br />

suonato dalla banda; vediamo San Pietro<br />

e Castel Sant’Angelo, il pantheon e le<br />

piazze con fontane, i Fori ed il Colosseo<br />

(che caro! 11 euri sono troppi per entrare<br />

in un teatro parzialmente smontato<br />

e dove l’ultimo spettacolo è stato più di<br />

1500 anni fa...),<br />

le strade ed i romani<br />

(e i romani<br />

vedono Carolina,<br />

e ce ‘pprovano<br />

varie vorrte...).<br />

La terrazza del<br />

mini che conquistiamo<br />

per gli ultimi<br />

due giorni è<br />

superba, la vista<br />

non è granché<br />

ma la sensazione<br />

di trovarsi sul<br />

tetto del mondo<br />

con una buona<br />

cena cucinata in<br />

casa ci fa parzialmentedimenticare<br />

i nostri problemi di budget e<br />

godere del vento che spinge le nuvole (a<br />

volte nella direzione errata: a San Pietro<br />

ci becchiamo una grandinata!).<br />

Quando chiedi di guardare in macchina figurati se ti<br />

ascoltano... neanche la torre...<br />

Firenze, poi, e anche qui niente ospitalità<br />

gratuita, quindi prenotiamo due<br />

alberghetti (uno per notte, meglio non<br />

si poteva) via internet; è lunedì, tutto è<br />

chiuso, e quindi faccio da cicerone dal<br />

Duomo (con visita obbligatoria alla cupolona<br />

del Brunelleschi) alla Piazza della<br />

Signoria (e David - o, almeno, il suo<br />

sosia - è sempre lì), passando per Ponte<br />

Vecchio (dove alla notte ritorniamo e ci<br />

godiamo un bel concerto improvvisato<br />

da due menestrelli cantautori) fino<br />

a Palazzo Pitti, gettando uno sguardo<br />

sulla città da piazzale Michelangelo fino<br />

a salutare il cinghialetto portafortuna<br />

del mercato; e, sotto una pioggerella,<br />

incontriamo pure<br />

una trattoria tipica<br />

che ci riempie<br />

la pancia di buon<br />

cibo (finalmente!)<br />

senza svuotarci le<br />

tasche (credo che<br />

sia una delle ultime<br />

che rimangono). Il<br />

giorno dopo è solo<br />

Uffizi, due ore di<br />

coda e poi 4 ore e<br />

mezza dentro, ma<br />

ne vale la pena,<br />

Carol è estasiata ed<br />

io riguardo meglio<br />

le splendide cose<br />

già viste in altre occasioni (e ci aggiungiamo<br />

pure l’extra di una esposizione<br />

su Leonardo da Vinci ed i suoi segreti,<br />

Codice escluso). Poi, un treno diretto<br />

a Pisa ci scarica a Navacchio, dove gli<br />

amici Cristina e Marco ci accolgono<br />

coccolandoci a colpi di borgo medievale,<br />

cena deliziosa, gelato ottimo e conversazione<br />

saporita; si superano però il<br />

giorno successivo, quando portandoci a<br />

Pisa sfoderano due biglietti per visitare<br />

tutti i tesori della<br />

Piazza dei Miracoli,<br />

ascesa della<br />

torre pendente<br />

compresa. Ma<br />

anche questo rallentamento<br />

della<br />

mia corsa finisce,<br />

e un intercity<br />

ci scarica a Padova.<br />

Le nostre<br />

strade lì si dividono,<br />

Carolina<br />

va per Bassano<br />

ed io abbraccio<br />

i miei genitori<br />

che son venuti a<br />

Due centurioni romani di pattuglia al Colosseo<br />

per impedire altri furti di lateritium<br />

prendermi e mi<br />

incammino per<br />

Villaganzerla, dove mi aspettano il resto<br />

della famiglia e, forse, una vita normale.<br />

Ma sarà davvero così?<br />

Non è facile, credetemi, riprendere un<br />

ritmo al quale non eri più abituato. Ci<br />

provo in piccole dosi: un paio di giorni<br />

al mare con gli amici, gran lavori per<br />

Busin<br />

Salumi dell’Alto Vicentino<br />

via Trieste, 158 - Zané (Vi)<br />

Tel. 0445 314103<br />

www.salumificiobusin.it<br />

svuotare e classificare tutto quanto stava<br />

nello zaino (la mia stanza sembra<br />

quasi più del solito una discarica pubblica,<br />

in questi giorni), la mia nipotina<br />

che mi sorride e saluta senza il minimo<br />

timore (vedersi piovere in casa uno sconosciuto<br />

che si proclama tuo zio non<br />

dev’essere facile per tutti, ma si vede che<br />

io sono ancora affascinante e lei è intelligente<br />

e ha molto buon gusto). Non è<br />

facile soprattutto perché so che ora non<br />

ho più scuse, e devo cominciare a darmi<br />

da fare: ho materiale da organizzare<br />

(magari in un<br />

libro?!), un lavoro<br />

come guida da inventare<br />

e proporre<br />

(vorrei accompagnare<br />

la gente a visitare<br />

per davvero<br />

i luoghi lontani),<br />

tante persone da<br />

incontrare, tutti i<br />

numeri arretrati di<br />

Rat-Man da leggere...<br />

e gli altri?<br />

Gli altri mi riconoscerannoancora,<br />

“con la barba<br />

lunga ed il sapore di terre lontane che<br />

mi si è appiccicato addosso come una<br />

seconda pelle”? O il loro sguardo si poserà<br />

un attimo su questa mosca bianca<br />

e poi ritornerà ad osservare mille vite<br />

diverse, che si snodano e si riannodano<br />

come gomitoli giocati da gatti ubriachi?<br />

Chi avrà fatto il viaggio più lontano, io<br />

o loro? E chi saranno, questi altri? Chi<br />

ritroverò, e chi invece avrà preso altre<br />

strade? Sono alcune delle tante domande<br />

che mi rimbalzano da una parete<br />

all’altra del cranio, anche adesso che<br />

scrivo queste parole cercando qualche<br />

buona idea per concludere questi racconti<br />

di un viaggio verso ed attraverso<br />

quello che c’è fuori, oltre il giardino.<br />

Mi dicono che dovrei scrivere qualcosa<br />

di profondo, che ci si aspettano da me<br />

riflessioni finali. In realtà, io credo che<br />

tutto il viaggio sia stato una riflessione,<br />

e spero che i miei racconti abbiano<br />

offerto qualche spunto anche a voi; e,<br />

sotto sotto, abbiano magari soffiato un<br />

pochettino su quelle braci di voglia di<br />

uscire dalla porta almeno per una volta,<br />

senza lasciarsi troppo imbrigliare dalle<br />

redini o dai famosi gomitoli di cui sopra.<br />

Spero che non finisca tutto qui, che<br />

le amicizie che ho stretto non appassiscano<br />

col sole dell’estate e che le cose<br />

che mi sono riportato indietro (tutte<br />

dentro: credo che i miei souvenir personali<br />

si possano contare sulle dita di una<br />

mano) mantengano viva la luce dentro<br />

i miei occhi... almeno fino al prossimo<br />

viaggio. E spero lo stesso per voi. Grazie<br />

per aver viaggiato con me!


22 storie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Di lucA MATTeAzzi<br />

La frutta viene<br />

da piccole fattorie<br />

dei colli Berici<br />

e delle campagne<br />

attorno a<br />

Vicenza, la pasta<br />

da una cooperativa<br />

sociale che<br />

lavora le terre<br />

sequestrate alla mafia, l’olio d’oliva<br />

da un’altra cooperativa collegata<br />

all’associazione Papa Giovanni,<br />

lo zucchero e il caffé dalla rete del<br />

commercio equo e solidale, mente<br />

i detersivi sono prodotti da aziende<br />

che utilizzano solo prodotti<br />

naturali. Tutto certificato, tutto<br />

garantito, tutto, o quasi, biologico.<br />

E soprattutto, tutto ottenuto nel<br />

rispetto dell’ambiente, delle persone<br />

e degli animali, come richiede<br />

il regolamento base di ogni Gas<br />

che si rispetti.<br />

Gas sta per Gruppo di acquisto<br />

solidale, una realtà sempre più<br />

diffusa anche nel vicentino, dove<br />

questo modo di fare la spesa e rifornire<br />

la dispensa di casa ha cominciato<br />

a fare capolino una decina<br />

di anni fa. Adesso i Gas sono<br />

una decina in tutta la provincia,<br />

coinvolgono qualche<br />

centinaio di famiglie<br />

– dai giovani single ai<br />

trentenni che si sono<br />

appena sposati, alle<br />

coppie di mezza età<br />

con i figli già grandi<br />

-, sono collegati da<br />

una rete di coordinamento,promuovono<br />

serate culturali,<br />

incontri nelle scuole<br />

e manifestazioni<br />

enogastronomiche. E continuano<br />

a crescere: “Noi siamo partiti nel<br />

’99 – racconta Massimo Mabilia,<br />

uno degli organizzatori del gruppo<br />

Unicomondo, uno dei più “antichi”<br />

della città -, per iniziativa di<br />

alcune persone che erano già attive<br />

nel commercio equo e solidale.<br />

All’inizio eravamo in cinque: un<br />

single, una coppia senza figli, una<br />

coppia con un figlio, un’altra con<br />

due e un’altra ancora con tre, per<br />

dire di come ci fossero un po’ tutte<br />

le tipologie. Adesso, per alcuni tipi<br />

di ordine, arriviamo a coinvolgere<br />

cinquanta famiglie, anche se dare<br />

un numero preciso è difficile, perché<br />

c’è sempre qualcuno che viene,<br />

prova, poi lascia, per poi magari<br />

tornare dopo qualche mese”.<br />

Il meccanismo è (relativamente)<br />

Una rete che<br />

promuove<br />

anche<br />

serate<br />

culturali,<br />

ncontri<br />

e feste<br />

gastronomiche<br />

I Gruppi di Acquisto Solidale sono una realtà ormai consolidata.<br />

All’insegna di tradizione, rispetto per l’ambiente e risparmio<br />

Dalla frutta ai detersivi<br />

Acquisti a tutto Gas<br />

Aziende locali, prodotti biologici. Gas non significa spendere meno, ma spendere meglio<br />

semplice. Gi organizzatori di un<br />

Gas contattano una rete di produttori,<br />

da cui si riforniscono per<br />

la spesa collettiva di tutti i membri<br />

del gruppo. Per i prodotti freschi,<br />

quelli da acquistare tutte le settimane<br />

– frutta, verdura, formaggi,<br />

pane -, si cercano aziende locali,<br />

possibilmente piccole, e che lavorino<br />

con metodi biologici e biodinamici.<br />

Per tutto ciò che non ha<br />

problemi di scadenza, invece, dalla<br />

pasta al detersivo, dall’olio d’oliva<br />

alla passata di pomodoro, il circuito<br />

si allarga anche a<br />

cooperative sociali e<br />

aziende da fuori provincia<br />

o fuori regione.<br />

“Noi, ad esempio, per<br />

alcuni prodotti ci rivolgiamo<br />

ad una cooperativa<br />

siciliana e ad<br />

una di Rimini – spiega<br />

Mabilia -. È vero<br />

che in questo modo,<br />

magari, il trasporto<br />

su gomma e l’inquinamento<br />

hanno un peso maggiore,<br />

ma il tutto è compensato dal vantaggio<br />

di incoraggiare l’attività di<br />

aziende che lavorano con le persone<br />

disagiate o che sono impegnate<br />

nella lotta contro la mafia”.<br />

In ogni caso, i principi generali<br />

rimangono gli stessi: chi aderisce<br />

ad un gas cerca di uscire dal circuito,<br />

spesso troppo frenetico, della<br />

grande distribuzione, dei centri<br />

commerciali, delle multinazionali,<br />

del consumismo sempre più<br />

spinto. Per dare spazio, invece, ad<br />

un’economia basata su valori diversi,<br />

in cui si può andare a vedere<br />

il campo di grano da cui nasce il<br />

pane che ci si troverà in tavola o<br />

le mucche da cui derivano burro e<br />

formaggio, e in cui anche i rapporti<br />

umani acquistano un peso di pri-<br />

mo piano. “Con molti produttori,<br />

ormai, c’è un rapporto di amicizia<br />

– conferma Mabilia -, e anche tra<br />

noi si è creata una rete di relazioni<br />

importanti. Già il fatto di dover<br />

programmare gli acquisti, andare<br />

a prendere i prodotti e poi distribuire<br />

la spesa a tutte le famiglie è<br />

un motivo di incontro e di scambio.<br />

Poi ci si ritrova anche per passare<br />

delle serate, per qualche festa,<br />

per un’assemblea. Diciamo che c’è<br />

un recupero di valori ce si erano<br />

un po’ persi: non è un ritorno al<br />

passato, che non avrebbe senso,<br />

ma una riscoperta di un modo di<br />

vivere e di un modo di intendere<br />

il rapporto con il territorio e con i<br />

suoi prodotti che fanno parte della<br />

nostra tradizione”.<br />

Il bello è che, alla fine, di solito<br />

si riesce anche a risparmiare. Su<br />

frutta e verdura il vantaggio è immediato:<br />

rifornendosi direttamente<br />

dal produttore e saltando tutti i<br />

passaggi intermedi, si riescono ad<br />

avere prodotti locali, biologici e<br />

controllati – quasi visti crescere e<br />

maturare - a prezzi assolutamente<br />

concorrenziali. Con la pasta o i detersivi,<br />

invece, il discorso è leggermente<br />

diverso, e magari il prezzo<br />

del pacco di spaghetti acquistato<br />

dal Gas è più elevato rispetto a<br />

quello della grande marca in vendita<br />

al supermercato o che si potrebbe<br />

scovare tra gli scaffali di un<br />

hard discount. “Il risparmio vero,<br />

però, nasce nel momento in cui<br />

sono portato a rivedere tutti i miei<br />

consumi – precisa Mabilia -. E se<br />

quello che eventualmente spendo<br />

in più lo guadagno in qualità<br />

della vita, riduzione dello stress,<br />

soddisfazione personale, nuove<br />

amicizie e salute derivante da una<br />

alimentazione più sana, beh, direi<br />

che il risparmio c’è. Eccome”.<br />

Il decalogo dell’acquisto<br />

solidale<br />

Un GAS nasce<br />

da un<br />

insieme di<br />

persone e<br />

famiglie che<br />

decidono di<br />

trovarsi per<br />

trascorre un<br />

po’ di tempo<br />

insieme, per<br />

parlare e<br />

scambiarsi<br />

informazioni<br />

sui propri<br />

consumi e<br />

per fare degli acquisti insieme. L’aggettivo<br />

“solidale” si riferisce alla solidarietà<br />

fra i membri del gruppo ma<br />

soprattutto verso i piccoli produttori,<br />

sia locali che nel Sud del mondo. La<br />

famiglia “gasista” nel quotidiano cerca<br />

di spendere meno per cose inutili<br />

o non indispensabili, per acquistare<br />

invece prodotti di alta qualità,<br />

compresa la qualità sociale, e cioè<br />

il rispetto per la dignità della persona,<br />

per gli animali, per l’ambiente.<br />

RIDURRE i consumi in generale e<br />

SPOSTARE i consumi verso piccoli<br />

produttori e realtà produttive sono<br />

due obiettivi di ogni GAS.<br />

Uno dei meccanismi dei Gas è acquistare direttamente dal produttore<br />

l nostro GAS, come tutti gli altri, si<br />

ispira a semplici criteri generali, che<br />

si traducono operativamente nel<br />

cercare un filo diretto con produttori<br />

e trasformatori che abbiano le seguenti<br />

caratteristiche:<br />

Piccoli – per non concentrare ulteriormente<br />

il potere economico<br />

nelle mani di grosse aziende o di<br />

multinazionali, cioè per “spostare” i<br />

I Gas del vicentino<br />

GasBas<br />

Bassano del Grappa<br />

G.A.S. Arcobaleno<br />

Cornedo Vicentino<br />

GAS Bassano del Grappa<br />

Bassano del Grappa<br />

GAS Schio<br />

Schio<br />

consumi a favore di realtà produttive<br />

più piccole, più a misura d’uomo e<br />

controllabili;<br />

Locali – per avere un rapporto il diretto<br />

con loro e le loro famiglie, per<br />

poter scambiare “saperi” e per far<br />

viaggiare le merci il meno possibile,<br />

soprattutto su gomma;<br />

Rispettosi dell’Ambiente – per<br />

favorire coltivazioni biologiche e<br />

biodinamiche, e favorire un consumo<br />

consapevole e decrescente di<br />

risorse naturali;<br />

Rispettosi della Persona e della<br />

dignità del Lavoro – per favorire il<br />

rispetto di condizioni di lavoro adeguate<br />

e la salute di lavoratori e consumatori<br />

e per costruire un futuro<br />

in cui ogni persona possa in piena<br />

libertà esprimere tutte le sue potenzialità;<br />

Rispettosi degli Animali - per eliminare<br />

completamente qualunque<br />

sofferenza ingiustificata agli animali<br />

e garantire loro rispetto e una vita<br />

dignitosa.<br />

(dal sito www.equistiamo .org)<br />

GAS Tezze sul Brenta<br />

Cusinati di Belvedere<br />

di Tezze sul Brenta<br />

GAS Unicomondo<br />

Vicenza<br />

GAS Vicenza<br />

Vicenza<br />

La Terra di Nessuno<br />

Caltrano


23 personaggi <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Alessio Camuffo, della Pasticceria artigiana, da 47 anni sforna dolci e pastine. Seguendo le ricette di una volta. E la simpatia per il Carroccio di Bossi<br />

Dalla Vitti al Senatùr, cinquant’anni di dolcezza<br />

Di lucA MATTeAzzi<br />

Dietro il bancone,<br />

accanto<br />

a bigné, cannoli<br />

e tortini alla<br />

frutta, spuntano<br />

dolci che in pochi<br />

ormai sono<br />

in grado di riconoscere:<br />

la<br />

pazientina, la bresciana, la palladiana<br />

e, quando è stagione, anche le<br />

zeppole, la putana e il castagnaccio.<br />

Torte come quelle che facevano<br />

le nonne, preparate con la stessa<br />

cura, la stessa passione, lo stesso<br />

sapere antico. Alessio Camuffo, in<br />

mezzo ai pasticcini e alle meringhe<br />

ci ha passato una vita e, come lui<br />

stesso sottolinea con una punta di<br />

orgoglio, può dire di averne viste<br />

davvero di tutti i colori da quando,<br />

poco più che tredicenne, lasciò una<br />

poverissima Chioggia per cercare<br />

fortuna nella Vicenza dell’epoca:<br />

che era sì povera, ma dove almeno<br />

si trovava un lavoro e qualcosa da<br />

mettere sotto i denti. “Ho cominciato<br />

a tredici anni, finite le medie,<br />

perché all’epoca per avere qualcosa<br />

da magnare funzionava così<br />

– racconta insieme alla moglie<br />

Maria Rosa Zanzerin, da sempre la<br />

sua prima collaboratrice –. Quindi<br />

sono 47 anni che faccio il pasticcere,<br />

da quando a Vicenza c’erano<br />

solo tre pasticcerie: io sono andato<br />

a bottega da Padovan e Fabris, in<br />

via Vescovado. Eravamo in dieci,<br />

dodici, a lavorare, lì, e servivamo<br />

tutta Vicenza”.<br />

Anni di gavetta duri, a volte durissimi.<br />

“C’era da piangere, c’era un<br />

rapporto molto<br />

severo, a volte<br />

duro. Ma mi è<br />

servito, eccome”,<br />

ricorda. Anche<br />

perché non è che<br />

i maestri fossero<br />

poi così prodighi<br />

di consigli. “Anzi<br />

– aggiunge –.<br />

Erano gelosissimi,<br />

nessuno ti insegnava<br />

niente:<br />

qualche volta ti<br />

spiegavano qualcosa,<br />

ma il lavoro<br />

dovevano farlo<br />

loro. E noi dovevamo guardare e<br />

imparare, rubare il mestiere con<br />

gli occhi. Io ho rubato, ho rubato<br />

tanto, e questo mi ha aiutato<br />

a maturare e a capire quanto è<br />

meraviglioso questo mondo”.<br />

La bottega in via Medici. Ora i clienti<br />

cercano soprattutto la qualità<br />

Sbircia i segreti della crema pasticcera<br />

oggi, controlla il trucco per una<br />

pasta frolla a regola d’arte domani,<br />

dopo una decina d’anni Alessio<br />

Alessio Camuffo con la moglie Maria Rosa<br />

decide di tentare l’avventura di un<br />

laboratorio proprio. “Con una paura<br />

tremenda, perché non sapevo se<br />

ce l’avrei fatta – ricorda –. E senza<br />

l’incoraggiamento e il sostegno<br />

di mia moglie forse non mi sarei<br />

buttato. Poi abbiamo aperto, e nel<br />

primo giorno abbiamo guadagnato<br />

140 mila lire. Da non credere”.<br />

Invece era tutto vero, e da allora<br />

la gente ha continuato a fare la fila<br />

per le specialità della casa. Su tutte<br />

lo Zuccotto, un dolce senese la cui<br />

ricetta è stata portata a Vicenza niente<br />

popò di meno che da Monica<br />

Vitti. “Era qui per un film, credo<br />

Signore e Signori, e ha lasciato<br />

questa ricetta alla signora del bar<br />

Roma a piazza Castello, la quale<br />

l’ha data a me e al mio padrone. Ci<br />

abbiamo messo un bel po’ a capire<br />

come farlo, ma alla fine ci siamo<br />

riusciti. E ancora adesso lo faccio<br />

allo stesso modo. A dire il vero,<br />

però, le nostre sono tutte specialità:<br />

sceglierne<br />

una sarebbe fare<br />

un torto alle altre,<br />

perché le faccio<br />

tutte con la stessa<br />

cura”.<br />

E con la stessa artigianalità,<br />

fatta<br />

di passione e di<br />

rispetto della tradizione.<br />

Perché su<br />

una cosa Camuffo<br />

non transige: nel<br />

suo laboratorio<br />

si lavora come si<br />

faceva una volta<br />

una volta. Certo, forni e tavoli di<br />

lavoro sono moderni, tirati e lucido<br />

e splendenti (“Quando ho<br />

cominciato c’era una sporcizia che<br />

nemmeno vi immaginate” rievoca<br />

ridendo), ma il resto non è cambiato:<br />

la crema si fa ancora a mano<br />

nelle pentole di rame e non con le<br />

macchine (“se non viene fuori una<br />

pappetta”), gli ingredienti sono<br />

tutti freschi (“niente preparati arti-<br />

ficiali o robe industriali”), le paste<br />

sono ancora fatte in giornata (“niente<br />

abbattitori che conservano i<br />

dolci anche per una settimana”).<br />

Solo così, spiega, si riesce a tenere<br />

il passo di un mercato che cambia<br />

a grande velocità. “Gli ultimi anni<br />

sono stati i più difficili – conferma<br />

–. Una volta si vendevano centinaia<br />

di paste al giorno, la domenica<br />

anche mille, millecinquecento: a<br />

volte non riuscivi proprio a stare<br />

dietro alle richieste. Adesso non<br />

è più così: mi sembra quasi che<br />

la pasticceria sia sottovalutata. Io<br />

sopravvivo con la professionalità,<br />

perché se mi accorgo che qualcosa<br />

non va più ne so fare altre cinquanta.<br />

Ma i giovani come fanno?”<br />

Il suo è un grido di allarme: i pasticceri<br />

che sanno cogliere tutte le<br />

sfumature della lavorazione, i piccoli<br />

dettagli che alla fine fanno la<br />

differenza, stanno scomparendo.<br />

Chi, al giorno d’oggi, è capace di<br />

fare uno zuccotto come si deve,<br />

con il giusto dosaggio di creme,<br />

la giusta miscela di cacao, e con<br />

quel tocco di mandarino così leggero<br />

eppure così fondamentale?<br />

“Ormai manca anche una certa<br />

professionalità, le scuole non<br />

riescono più a insegnare ai ragazzi<br />

la ricchezza e la complessità<br />

del mestiere – sottolinea –. Così<br />

si rischia di finire ad utilizzare<br />

la creme artificiali: ma questa<br />

non è un’alimentazione sana. È<br />

un’alimentazione che poi paghi in<br />

farmacia. Per questo,<br />

se mi accetteranno,<br />

quando andrò in pensione<br />

mi piacerebbe<br />

andare ad insegnare.<br />

Per non perdere le<br />

tradizioni di una<br />

volta, perché bisogna<br />

andare avanti guardando<br />

sempre un po’<br />

indietro”.<br />

La pensione, però<br />

è lontana. Il futuro<br />

prossimo è fatto ancora di millefoglie,<br />

zaletti e panettoni che<br />

spesso finiscono in tavolate illustri.<br />

Le fotografie appese alla<br />

parete della pasticceria lo ritrag-<br />

La pazientina,<br />

la palladiana,<br />

le zeppole,<br />

la putana, il<br />

castagnaccio.<br />

Alla scoperta<br />

dei dolci<br />

dimenticati<br />

gono in compagnia del sindaco<br />

Enrico Hüllweck, del presidente<br />

della circoscrizione 5 Marco<br />

Bonafede, e di una lunga schiera<br />

di esponenti del Carroccio, da<br />

Roberto Maroni a Roberto Castelli,<br />

dal giovane deputato Alberto<br />

Filippi al senatùr Umberto Bossi,<br />

che quando capita da queste parti<br />

una capatina nel laboratorio di<br />

via Medici la fa spesso, e chiede<br />

immancabilmente delle torte<br />

decorate di verde. Le simpatie<br />

politiche, insomma, non sono<br />

certo un mistero. Ma le soddisfazioni<br />

più forti, probabilmente,<br />

sono quelle che arrivano dalla<br />

gente comune. La vecchina ultracentenaria<br />

che prenota sempre la<br />

torta di compleanno, la giovane<br />

coppia che manda<br />

una foto della fi-<br />

glioletta davanti al<br />

dolce del battesimo,<br />

il militare italiano<br />

in Iraq che spedisce<br />

una cartolina per<br />

ringraziare dei panettoni<br />

ricevuti per<br />

Natale. E i giovani<br />

che ricominciano a<br />

fare capolino tra la<br />

clientela: “I ragazzi<br />

tra i 30 e i 35 anni<br />

sono i nuovi buongustai – conferma<br />

Camuffo –. Tornano a chiedermi<br />

le torte di una volta, quelle<br />

che piacciono a me. Questa sì che<br />

è una soddisfazione”.<br />

C.M. SERVICE<br />

S.R.L.<br />

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24 tradizioni <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

A picco sulla Valdastico, la fortezza italiana è uno dei siti della Prima Guerra Mondiale meglio conservati di tutto l’Altopiano<br />

Corbin, il forte che la guerra ha solo sfiorato<br />

Di bePPA rigoni<br />

Lo si potrebbe definire: “il forte<br />

dove non si è mai veramente<br />

combattuto”, anche se tutto<br />

attorno all’area, si possono rilevare<br />

crateri provocati da tiri<br />

di mortaio nemico provenienti<br />

da Forte Kerle o dal Verle, del<br />

calibro di 305 mm, in grado di<br />

lanciare granate da 420 Kg. Le<br />

distruzioni che si rilevano (malgrado<br />

la certosina e ventennale<br />

opera di restauro tuttora in atto<br />

da parte del proprietario del forte<br />

Severino Panozzo e della sua<br />

famiglia, che a questo scopo ha<br />

dedicato la vita), sono state fatte<br />

ad arte. In primis, ad opera del<br />

nostro esercito dopo il 15 maggio<br />

del 19<strong>16</strong> (in seguito al crollo<br />

del ponte di Roana in linea d’aria<br />

vicinissimo al forte, durante la<br />

S t r a f e x p e -<br />

dition), con<br />

l’intento di<br />

non lasciare<br />

in mano<br />

nemica un<br />

forte ancora<br />

utilizzabile.<br />

In secundis,<br />

ad opera dei<br />

recuperanti a<br />

guerra finita,<br />

che son quasi<br />

riusciti a<br />

smantellare<br />

la struttura<br />

per estrarre<br />

tutte le parti<br />

metalliche.<br />

Ma si sa,<br />

ai tempi la fame era tanta ed il<br />

controllo zero!<br />

I lunghi corridoi del corpo centrale. Ai nostri giorni<br />

sono suggestivi luoghi da visitare<br />

Gastronomia<br />

Una veduta della costruzione, posta allo sbarramento della Valdastico<br />

Sul fondo del pozzo delle torrette,<br />

tanto per dirne una, è stato praticato<br />

un foro che potrebbe suggerire<br />

un tunnel disegnato ad hoc dai<br />

genieri, per ricupero bozzoli o residui:<br />

no invece, è stato appositamente<br />

praticato proprio dai recuperanti,<br />

per<br />

far passare i<br />

pezzi di calottasmembrati<br />

e troppo<br />

pesanti per<br />

esser sollevati<br />

coi mezzi<br />

inadeguati in<br />

loro possesso.<br />

Se si pensa<br />

che le calotte<br />

avevano lo<br />

spessore di <strong>16</strong><br />

mm e che la<br />

forma schiacciata,lentico-<br />

lare (a saetta<br />

ridotta in<br />

gergo tecnico),<br />

aveva il diametro di 5 mt.:<br />

tante tonnellate tanto guadagno!<br />

l’eden<br />

da lino<br />

Frutta e Verdura<br />

Tel. e fax 0444.550766<br />

Via Legione Antonini, 157<br />

VICENZA<br />

Evacuato dagli italiani, il forte venne<br />

occupato dagli austriaci solo<br />

per un mese, perché a seguito dello<br />

sfondamento della linea russa,<br />

sempre nel ’<strong>16</strong>, sarebbe stato impossibile<br />

rifornirlo di truppe fresche<br />

e così ci fu da parte nemica la<br />

scelta a propria volta,<br />

di abbandonarlo velo-<br />

cemente. Le vedette<br />

italiane in avanscoperta<br />

dopo la Strafexspedition,<br />

ritornando<br />

sul sito, ebbero la<br />

sorpresa di trovarlo<br />

vuoto e la decisione fu<br />

di riutilizzarlo successivamente<br />

solo come<br />

magazzino e caserma,<br />

quindi niente più<br />

combattimenti: ecco<br />

perché lo stato di con-<br />

servazione delle strutture murarie,<br />

è così buono.<br />

Ma veniamo alla posizione in cui il<br />

forte è stato costruito nel lontano<br />

1906. Posto strategicamente allo<br />

sbarramento della Valdastico, alle<br />

spalle di Piovene Rocchette e collocato<br />

sopra<br />

uno sperone<br />

roccioso a<br />

1096 mt. di<br />

altitudine,<br />

dà subito la<br />

sensazione<br />

di un’opera<br />

di ardita ed<br />

altissima tecnologiaingenieristica.<br />

La<br />

complessità<br />

e la raffinatezza<br />

della<br />

costruzione<br />

(che si rilevano<br />

tuttora<br />

sia nel primo<br />

edificio dove<br />

al posto del<br />

Quartier Generale durante il conflitto,<br />

c’è oggi un piccolo museo,<br />

sia nel corpo principale antistante<br />

la piazza d’armi, ad esso collegato<br />

Costruito su<br />

uno spuntone<br />

di roccia,<br />

l’edificio è<br />

un’opera<br />

di alta<br />

tecnologia<br />

ingegneristica<br />

Uno degli innesti delle calotte dei cannonieri,<br />

ancora in buono stato<br />

da un ingegnoso tunnel coperto),<br />

dimostrano quanto fosse anacronistico<br />

l’utilizzo di strutture architettoniche<br />

militari tradizionali, quali<br />

castelli medioevali in cemento<br />

armato e navi corazzate ancorate<br />

alla roccia, ancora in auge all’inizio<br />

del secolo scorso. Il corpo principale<br />

è composto da due livelli: al<br />

piano terra le camerate,<br />

l’infermeria, la stanza del<br />

medico, i magazzini i depositi<br />

di munizioni intermedi,<br />

il punto di arrivo<br />

del carrello che portava<br />

le munizioni dalla “Santa<br />

Barbara”, collegato con<br />

due elevatori meccanici<br />

al piano superiore; al<br />

primo piano i corridoi e<br />

le scalette che portavano<br />

alle sei cannoniere. Sei al<br />

secondo piano infatti, le<br />

postazioni<br />

in cupola<br />

lenticolare<br />

da 149 mm.,<br />

più un osservatorio<br />

di bilanciamento<br />

del<br />

tiro; sei le scale corrispondenti;<br />

sei porte<br />

molto larghe, in linea,<br />

per far scendere velocemente<br />

i cannoni in<br />

caso di guasto o colpo<br />

ricevuto ed essere<br />

velocemente sostituito. A fianco<br />

di ogni scaletta una strana nicchia<br />

nel muro con un foro al centro, per<br />

far passare comunicazioni fra i tiratori<br />

e i rifornitori, in modo del<br />

tutto simile alla posta pneumatica<br />

(immaginiamo per un attimo cosa<br />

dovesse accadere lì dentro durante<br />

un attacco:<br />

f r a s t u o n o<br />

ininterrotto,<br />

fumo,<br />

concitazione,<br />

odore<br />

di cordite,<br />

polvere da<br />

sparo ovunque,<br />

terrore,<br />

rischio di<br />

combustione,<br />

di far<br />

partire tutto<br />

per una<br />

scintilla caduta<br />

su materialecom-<br />

burente).<br />

Ecco il<br />

motivo per cui i serventi al pezzo<br />

utilizzavano scarpe con una<br />

particolare suola di corda, che<br />

non provocavano attrito con la<br />

polvere da sparo ovunque disseminata.<br />

Anche all’interno della<br />

Santa Barbara (troppo distante<br />

dalla zona di tiro nell’ottica<br />

guerresca germanica, dove si<br />

privilegiava la vicinanza ai cannoni<br />

per una questione ergonomica,<br />

in barba alla maggior sicurezza<br />

per le truppe!), vennero<br />

La Santa Barbara del Corbin. Il forte è stato costruito nel 1906<br />

usate tutte le precauzioni, come<br />

l’uso di lampade ad olio per illuminare<br />

al posto dell’elettricità,<br />

o la scelta strutturale di costruire<br />

l’entrata in cemento armato,<br />

a forma di “esse” per diminuire<br />

al massimo il pericolo di deflagrazione.<br />

Tanti accorgimenti<br />

tecnici che assieme alla solidità<br />

della struttura e alla collocazione<br />

strategica, avevano fatto del<br />

Corbin il punto di forza della<br />

nostra linea difensiva.<br />

Per noi che andiamo a visitarlo<br />

oggi e lo troviamo sostanzialmente<br />

integro, è un bene che il<br />

suo utilizzo sia rimasto incompiuto,<br />

a differenza di quanto<br />

accaduto per altri forti italiani<br />

e austriaci, la cui descrizione<br />

si può riassumere con le sole<br />

parole: “insensato massacro e<br />

folle distruzione!” E’ perciò un<br />

luogo da vedere, non solo per la<br />

sicurezza delle opere di ristrutturazione<br />

effettuate che garantiscono<br />

in toto l’incolumità dei<br />

visitatori, ma anche per l’ innegabile<br />

fascino dettato dalla sua<br />

grandiosità e solidità.<br />

Percorso: si parte dalla chiesa<br />

di Treschè Conca e si prosegue<br />

per circa sei Km, in parte<br />

in sterrato, in parte in mezzo<br />

al bosco, fino al parcheggio di<br />

fronte al cancello d’ingresso, e<br />

si arriva direttamente…nel cuore<br />

della storia.


25 edicola <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire<br />

Il ribelle Fini: “La ‘democrazia’ ha ucciso ogni ideale”<br />

Massimo Fini<br />

in una caricatura<br />

Vorrei essere<br />

un talebano,<br />

avere valori<br />

f o r t i s s i m i<br />

che santificano<br />

il sacrificio<br />

della<br />

vita, propria<br />

e altrui. Vorrei<br />

essere,<br />

per lo stesso<br />

motivo,<br />

un kamikaze<br />

islamico. Vor-<br />

rei essere un afgano, un irakeno,<br />

un ceceno che si batte per la libertà<br />

del proprio paese dall’occupante,<br />

arrogante e stupido. Avrei<br />

voluto essere un bolscevico, un<br />

fascista, un nazista che credeva<br />

in quello che faceva. O un ebreo<br />

che, nel lager, lottava con tutte<br />

le sue forze interiori per rimanere<br />

un uomo. Vorrei far parte dei<br />

“boat-people” che vengono ad<br />

approdare e spesso morire sulle<br />

nostre coste. Perché sono spinti<br />

almeno da una speranza. Vorrei<br />

essere e vorrei essere stato tut-<br />

to, tranne quello che sono e sono<br />

stato per sessant’anni e passa:<br />

un uomo che ha vissuto nella democrazia<br />

italiana. Senza la possibilità<br />

di emozioni collettive, di<br />

valori forti. Di un vero atto di<br />

coraggio, trascinando l’esistenza<br />

in mezzo alle viltà, agli opportunismi,<br />

ai trasformismi, alle meschinerie,<br />

ai cinismi, ai sofismi,<br />

in una società che ha perso ogni<br />

dignità, ogni codice di lealtà e<br />

onore, spietata e feroce senza essere<br />

virile, con gli occhi sempre<br />

pronti a riempirsi di lagrime ma<br />

Immigrati, Lampedusa<br />

che ha dimenticato<br />

la misericordia. Si<br />

parla molto, di questi<br />

tempi, di «crisi<br />

della politica». Ma<br />

non è questo. Non è<br />

questo. E’ la disperazione<br />

di vivere in<br />

una società senza<br />

grandezza dove gli<br />

obiettivi sono cambiare<br />

l’automobile,<br />

comprare l’ultimo<br />

cellulare, tenere lucida<br />

la casa, trovare la «propria<br />

regolarità» con<br />

“Activia” e dove le<br />

donne hanno perso<br />

il loro fiore più<br />

falso e più bello<br />

che un tempo si<br />

chiamava Pudore.<br />

Una mediocrità<br />

quotidiana fatta<br />

di pin, di cin, di<br />

carte di credito,<br />

di bancomat in cui<br />

domina la figura<br />

dell’imprenditore<br />

Vorrei essere<br />

un afgano, un<br />

irakeno, un<br />

ceceno. Che<br />

si battono per<br />

la libertà del<br />

proprio paese<br />

dall’occupante,<br />

arrogante e<br />

stupido<br />

cioè del mercante<br />

che in tutte le culture<br />

e in tutti i tempi,<br />

prima dell’avvento<br />

della Modernità e<br />

della Democrazia,<br />

era posto all’ultimo<br />

gradino della<br />

scala sociale, sotto<br />

quello degli schiavi,<br />

perché gli uomini,<br />

finchè son rimasti<br />

tali, hanno sempre<br />

considerato il massimo<br />

del disonore scambiare<br />

per guadagno. Il tutto scandito<br />

dal rumore di fondo, incessante,<br />

inesorabile, della TV e delle sue<br />

voci: dei Buongiorno, dei Baudo,<br />

dei Bonolis, delle Ventura,<br />

dei Chiambretti, dei Costanzo,<br />

dei Vespa, dei Santoro, dei Ferrara,<br />

dei Mentana, dei Gabibbo,<br />

dei buffoni, dei paraculi e delle<br />

troie. Una società del fracasso<br />

che non conosce più i valori del<br />

silenzio e del controllo di sé e<br />

applaude anche ai suoi morti.<br />

Quando avverto in me e fuori<br />

Profughi, Darfur<br />

di me, in un mondo ormai più<br />

virtuale che reale, questi vuoti<br />

abissali, sono colto da vertigine.<br />

E vorrei essere essere un talebano,<br />

un kamikaze, un afgano, un<br />

“boat-people”, un affamato del<br />

Darfur, un ebreo torturato dai<br />

suoi aguzzini, un bolscevico, un<br />

fascista, un nazista. Perché più<br />

dell’orrore mi fa orrore il nulla.<br />

Massimo Fini<br />

da Libero, 31 maggio <strong>2007</strong>


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27<br />

Il Decreto legislativo n.<br />

112/1998 ha conferito alle<br />

Regioni ed agli enti locali una<br />

serie di competenze amministrative<br />

prima riservate allo<br />

Stato.<br />

Regione Veneto e Province<br />

hanno intuito che ciò poteva<br />

rappresentare un'occasione<br />

importante per il nostro territorio,<br />

creando quindi un<br />

nuovo soggetto che non solo<br />

prendesse in gestione l'ex rete<br />

viaria Anas, ma si ponesse<br />

come strumento operativo per<br />

la realizzazione di nuove<br />

infrastrutture viarie di interesse<br />

regionale.<br />

Veneto Strade S.p.A. nasce<br />

dunque, per unanime volontà<br />

dei Soci, con l'obiettivo di<br />

massimizzare l'utilità sociale,<br />

da un lato attraverso la realizzazione<br />

di nuove opere e dall'altra<br />

provvedendo alla corretta<br />

manutenzione della rete<br />

viaria ereditata, utilizzando a<br />

tal fine tutte le risorse economiche<br />

e finanziarie a disposizione<br />

in un'ottica di equilibrio.<br />

Gli obiettivi gestionali aziendali<br />

relativi all'esercizio 2006<br />

sono così riassumibili:confermare<br />

i risultati conseguiti<br />

nell' esercizio 2003, 2004 e<br />

2005, ovvero un sostanziale<br />

pareggio del bilancio, attraverso<br />

una politica che valorizzi<br />

gli aspetti legati agli investimenti<br />

sul territorio;massimizzare<br />

quindi l'utilità sociale<br />

attraverso un incremento<br />

degli interventi sulla rete viaria.<br />

Il risultato di bilancio d'esercizio<br />

2006, approvato nella<br />

seduta del Consiglio di<br />

Amministra-zione del 31<br />

marzo <strong>2007</strong>, centra gli obiettivi<br />

posti dai Soci, con un utile<br />

d'esercizio dopo le imposte<br />

pari a circa 75 mila euro in<br />

regione<br />

rapporto ad un volume complessivo<br />

dei costi che supera i<br />

45 milioni di euro.<br />

Anche la successiva analisi<br />

delle destinazioni delle risorse<br />

testimonia lo sforzo profuso<br />

da Veneto Strade S.p.A.<br />

per rispondere al meglio alle<br />

finalità sociali, con ben il 61%<br />

dei costi 2006 desinati direttamente<br />

ad attività di manutenzione.Al<br />

fine di garantire il<br />

raggiungimento di tali risultati<br />

gestionali, sono stati adottati,<br />

fra l'altro, vari strumenti<br />

quali:la definizione di budget<br />

previsionali per ciascun centro<br />

di costo e di ricavo; la<br />

metodologia dell'analisi degli<br />

scostamenti fra budget previsionali<br />

e movimenti effettivi;<br />

l'attivazione, una volta individuati<br />

ed analizzati gli scostamenti,<br />

di immediate azioni<br />

correttive (attivazione di<br />

nuovi interventi già progettati<br />

caratterizzati da tempi e<br />

modalità di realizzazione<br />

contenuti).<br />

"Per poter monitorare costantemente<br />

l'attività in corso di<br />

realizzazione e la perfetta corrispondenza<br />

fra costi e ricavi,<br />

parallelamente alla contabilità<br />

generale, è stata implementata<br />

una procedura analitica<br />

di monitoraggio che consente,<br />

sulla base dei budget annualmente<br />

assegnati, di procedere<br />

al monitoraggio dei costi<br />

all'atto di origine degli stessi,<br />

ovvero all'emissione dell'ordinativo<br />

che impegna la<br />

società verso l'esterno" precisa<br />

Giuseppe Franco, Direttore<br />

Generale di Veneto Strade<br />

S.p.A..<br />

Ciò permette dunque di avere<br />

la massima visibilità non solo<br />

sui costi a definitiva concretizzazione<br />

degli stessi, ma<br />

anche di quelli in maturazione.<br />

<strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Veneto Strade S.p.A.: bilancio<br />

2006 all'insegna dell'efficienza<br />

SEDE LEGALE e DIREZIONE CENTRALE:<br />

Via C.Baseggio, 5<br />

30174 Mestre Venezia<br />

Tel. 041 290 77 11<br />

"In effetti" continua il<br />

Direttore Generale "con tale<br />

metodologia è possibile elaborare<br />

proiezioni circa la prevedibile<br />

chiusura di esercizio<br />

e, qualora ci siano ulteriori<br />

risorse disponibili, attivare<br />

subiro le gare per l'affidamento<br />

di specifici lavori di<br />

manutenzione stradale, sempre<br />

con l'obiettivo di equilibrio<br />

di bilancio".<br />

Ulteriori strumenti che la<br />

società Veneto Strade S.p.A.<br />

adotta per la pianificazione<br />

aziendale sono il piano strategico<br />

ed i piani tattici operativi.<br />

Il piano strategico è uno strumento<br />

programmatorio dove<br />

vengono indicate le linee<br />

guida dell'azione societaria e<br />

fissati, in coerenza con le<br />

indicazioni espresse dagli<br />

azionisti e dal Consiglio di<br />

Amministrazione, gli obiettivi<br />

prioritari di ciascuna<br />

Direzione aziendale.<br />

Con i piani tattici operativi,<br />

in coerenza e sulla base del<br />

piano strategico, vengono<br />

definiti ed analizzati nel dettaglio<br />

gli obiettivi per ciascuna<br />

Direzione da parte dei<br />

dirigenti responsabili con<br />

l'indicazione delle modalità<br />

di realizzazione.<br />

I piani tattici operativi devono<br />

inoltre evidenziare le<br />

proiezioni temporali relativamente<br />

alle fasi intermedie e<br />

la data di conclusione dello<br />

stesso. "Tale metodologia è<br />

adottata anche nell'ottica del<br />

miglioramento delle prestazioni<br />

manageriali" precisa il<br />

Direttore Generale "in quanto<br />

definisce preventivamente<br />

con ciascun dirigente i risultati<br />

chiave ed i livelli di rendimento<br />

da raggiungere in<br />

conformità con gli obiettivi<br />

dell'azienda".<br />

Veneto strade S.p.A.<br />

DIREZIONE DISTACCATA BELLUNO:<br />

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32036 Sedico (BL)<br />

Tel. 0437 868 111<br />

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28<br />

SEDE LEGALE e DIREZIONE CENTRALE:<br />

Via C.Baseggio, 5<br />

30174 Mestre Venezia<br />

Tel. 041 290 77 11<br />

regione<br />

<strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Forte incremento degli standard<br />

di percorribilità e sicurezza<br />

Per quanto concerne la rete gestita<br />

per la quale Veneto Strade S.p.A.<br />

esplica il servizio di manutenzione<br />

e vigilanza, ad oggi essa<br />

ammonta a circa 1500 Km di cui<br />

1007 di strade individuati di interesse<br />

regionale (quindi afferenti<br />

al demanio della regione), mentre<br />

la parte restante (di interesse provinciale)<br />

sono stati trasferiti in<br />

concessione da parte delle<br />

Province di Belluno, Padova e<br />

Treviso. Veneto Strade S.p.A. ha<br />

ereditato una rete viaria che ha<br />

subito evidenziato necessità di<br />

ingenti interventi di manutenzione<br />

ordinaria e straordinaria,<br />

soprattutto al fine diincrementare<br />

gli standard di percorribilità e<br />

sicurezza. Già nel corso del 2003,<br />

primo anno di strutturazione<br />

della Società, Veneto Strade<br />

S.p.A. ha immediatamente operato<br />

in tale ottica con investimenti<br />

elevatissimi. Gli sforzi più cospicui<br />

hanno riguardato i rifacimenti<br />

del manto stradale e la messa in<br />

sicurezza. In relazione ai primi,<br />

Veneto Strade S.p.A. ha dovuto<br />

subito attivare estesi interventi di<br />

rifacimento del piano viabile. A<br />

tal fine sono da rammentare gli<br />

specifici contributi in conto esercizio<br />

ricevuti dalla Regione del<br />

Veneto che hanno permesso un<br />

investimento medio annuo per il<br />

triennio 2003 - 2005 di 8,3 milioni<br />

di euro. E per l'esercizio 2006 sono<br />

state confermate, anzi leggermente<br />

incrementate, le ingentissime<br />

risorse a tal fine destinate nel precedente<br />

triennio, con un sforzo<br />

economico complessivo nell'esercizio<br />

2006 di 8,6 milioni di euro.<br />

"Particolare attenzione è stata<br />

posta alla messa in sicurezza" precisa<br />

l'Amministratore Delegato<br />

della società Silvano Vernizzi.È di<br />

tutta evidenza che l'elevata estensione<br />

di strade ereditate ha determinato<br />

la necessità, nell'ottica di<br />

una mirata programmazione degli<br />

interventi di manutenzione ed<br />

incremento degli standard di sicurezza,<br />

di individuare le priorità in<br />

relazione alle risorse disponibili.<br />

Le risorse medie annue per il<br />

triennio 2003 - 2005 destinate nella<br />

messa in sicurezza sono state pari<br />

a 5,6 milioni di euro. A detti interventi<br />

nel corso del 2006 sono stati<br />

destinati ben 8,2 milioni di euro,<br />

con un incremento di oltre il 45%.<br />

Ma molteplici sono le attività<br />

poste in essere e tutte miranti alla<br />

manutenzione della rete che trovano<br />

realizzazione soprattutto nel<br />

periodo primavera estate. Fra le<br />

voci più significative, vanno<br />

segnalate la segnaletica orizzontale<br />

e verticale, lo sfalcio erba - potatura<br />

e pulizia piano viabile, le attività<br />

antineve e prevenzione ghiaccio,<br />

oltre ai già citati interventi di<br />

rifacimento asfalto e messa in<br />

sicurezza.<br />

Veneto Strade S.p.A. ha sottoscritto<br />

con le varie Amministrazioni<br />

Provinciali apposite convezioni<br />

ove vengono, fra l'altro, fissate le<br />

risorse economiche da trasferire<br />

per far fronte all'attività di manutenzione<br />

della rete in gestione,<br />

oltre che quelle connesse alla conduzione<br />

generale dell'azienda.<br />

Tali risorse sono quelle appositamente<br />

trasferite dallo Stato alle<br />

Province stesse per far fronte alla<br />

gestione delle strade ex Anas. A<br />

titolo di risorse destinate alla<br />

manutenzione, Veneto Strade<br />

S.p.A. per il 2006 ha introitato<br />

dalle Province <strong>16</strong>,4 milioni di<br />

euro; a fronte di tali ricavi a destinazione<br />

vincolata, la società ha<br />

posto in essere, come già evidenziato,<br />

attività di manutenzione<br />

per ben 27,6 milioni di euro.Gli<br />

11,2 milioni di euro aggiuntivi<br />

sono stati reperiti sia con risorse<br />

proprie relative ad introiti diversi<br />

ed economie interne di gestione,<br />

per un ammontare di circa 5,8<br />

milioni di euro, sia tramite contri-<br />

buto diretto della Regione del<br />

Veneto per un ammontare di 5,4<br />

milioni di euro circa.<br />

"Questo è un dato che ci rende<br />

particolarmente orgogliosi" fa<br />

presente il Direttore Generale<br />

Giuseppe Franco "e testimonia<br />

come, grazie al lavoro di tutte le<br />

strutture aziendali, si riesca ad<br />

innestare un processo virtuoso<br />

che porta in tempi rapidi e con<br />

snellezza operativa a realizzare gli<br />

interventi di cui la nostra viabilità<br />

ha bisogno". Quanto alle attività<br />

dirette all'utenza, particolarmente<br />

qualificanti in ragione dell'incremento<br />

qualitativo del servizio<br />

offerto, si sono rilevati:l'approntamento<br />

con cadenza annuale del<br />

Piano Neve che garantisce, nel<br />

periodo invernale, una capillare<br />

suddivisione delle tratte in sottozone<br />

a ciascuna delle quali è<br />

garantito sia il servizio preventivo<br />

antigelo che quello di sgombero<br />

neve attraverso appositi mezzi ed<br />

attrezzature; l'attivazione del servizio<br />

Infomobilità che consente<br />

all'utenza, collegandosi al sito<br />

della società, di accertare la percorribilità<br />

di ciascuna tratta stradale,<br />

la presenza di cantieri e di<br />

ogni altra situazione che possa<br />

incidere sulla capacità di assorbimento<br />

del traffico;l'attivazione<br />

del servizio di pronto intervento<br />

mediante squadre di operatori<br />

della viabilità che intervengono<br />

in caso di segnalazione di eventuali<br />

emergenze attraverso un servizio<br />

attivo 24 ore al giorno, sia<br />

nei giorni feriali che festivi, per<br />

365 giorni all'anno;l'avvenuta elaborazione<br />

della prima edizione<br />

della Carte dei Servizi che rappresenta<br />

nel dettaglio tutte le attività<br />

e le competenze della società ed i<br />

livelli minimi di servizio garantito<br />

all'utenza nell'ottica di un continuo<br />

miglioramento del servizio<br />

stesso.Come già evidenziato, la<br />

società è anche impegnata nella<br />

realizzazione di nuove opere viarie.<br />

In particolare, l'impiego principale<br />

in tale ambito è quello relativo<br />

alla realizzazione del Piano<br />

Triennale Regionale 2002-2004. Si<br />

tratta del primo Piano Regionale<br />

sulla rete stradale trasferita dallo<br />

Stato alla Regione e alle Province.<br />

Con la recente approvazione del<br />

Piano Triennale Regionale 2006-<br />

2008 da parte della Regione del<br />

Veneto, Veneto Strade S.p.A.<br />

dispone quindi nuove risorse<br />

finanziarie da destinare alla realizzazione<br />

di ulteriori infrastrutture<br />

viarie.A tal fine la società ha<br />

provveduto ad intensificare l'attività<br />

di progettazione per essere<br />

nelle condizioni di appaltare le<br />

nuove opere individuate e/o<br />

finanziate nel nuovo Piano<br />

Triennale Regionale entro termini<br />

assai contenuti; oggi l'importo<br />

complessivo di interventi in via di<br />

affidamento nel periodo marzoluglio<br />

<strong>2007</strong> supera infatti i 172<br />

milioni di euro, con la concreta<br />

prospettiva quindi di superare<br />

per il prossimo mese di luglio i<br />

514 milioni di euro di monte<br />

Veneto strade S.p.A.<br />

DIREZIONE DISTACCATA BELLUNO:<br />

Via Villa Patt<br />

32036 Sedico (BL)<br />

Tel. 0437 868 111<br />

appaltato per nuove opere. Precisa<br />

l'Amministratore Delegato della<br />

società Silvano Vernizzi, "i valori<br />

progressivi di bilancio che esprimono<br />

le spese relative alla realizzazione<br />

di nuove opere sulla base<br />

degli stati avanzamenti lavori,<br />

risultano incrementati esponenzialmente<br />

con il susseguirsi dei<br />

vari esercizi. La stima di massa<br />

pagamento lavori nuove opere<br />

per il <strong>2007</strong>, sempre esclusa la<br />

quota di manutenzione ordinaria<br />

della rete viaria, ammonta a 90<br />

milioni di euro, proiettando quindi<br />

il prevedibile valore di bilancio<br />

<strong>2007</strong>, relativamente a detta partita,<br />

ad oltre 211 milioni di<br />

euro".Davvero significativa la<br />

massa di opere che ha visto la conclusione<br />

nel corso del 2006, sia<br />

relative alla realizzazione del<br />

Piano Triennale Regionale 2002-<br />

2004 che afferenti alla manutenzione<br />

programmata.E se, relativamente<br />

alle nuove opere infrastrutturali,<br />

il 2005 aveva visto la conclusione<br />

dell'intervento n. 5 del<br />

Piano stesso 2002-2004 "Lavori di<br />

risanamento della Galleria<br />

Pedesalto" per oltre 7,7 milioni di<br />

euro, il 2006 ha visto la conclusione<br />

ed entrata in esercizio di ben<br />

ulteriori 10 interventi. Oltremodo<br />

significativa è stata altresì la realizzazione<br />

di altri interventi di<br />

recupero manutentivo appositamente<br />

finanziati dalla Regione<br />

del Veneto ed ultimati nel corso<br />

dell'esercizio 2006 necessari per<br />

consentire il ripristino delle condizioni<br />

di percorribilità e di sicurezza<br />

di specifici tratti di strade in<br />

gestione alla società, che hanno<br />

determinato un impegno economico<br />

di oltre 1,8 milioni di euro.<br />

Anche l'attività di pronto intervento<br />

mediante l'effettuazione di<br />

interventi di urgenza, sempre grazie<br />

a specifici contributi da parte<br />

della Regione del Veneto, ha trovato<br />

realizzazioni importanti nel<br />

corso del 2006 considerato che<br />

sono stati ultimati 10 interventi<br />

per un totale complessivo di oltre<br />

1,6 milioni di euro.<br />

www.venetostrade.it


Sommiamo relazioni. Sottraiamo ostacoli. Moltiplichiamo idee. Condividiamo esperienze.<br />

26-28 Salus - Salone della salute e del benessere<br />

FEBBRAIO<br />

10-18 Luxury & Yachts - Salone internazionale del lusso<br />

10-18 Nauticshow - Salone internazionale della nautica<br />

15-18 Legno & Edilizia - Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia<br />

23-25 Forum “Il nuovo club” - International congress & trade show for fitness, wellness and acquatic clubs<br />

MARZO<br />

29/3-2/4 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati<br />

29/3-2/4 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie<br />

olivicole ed olearie<br />

29/3-2/4 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità<br />

29/3-2/4 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale dell’alimentare made in Italy<br />

APRILE<br />

17-19 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età<br />

19-21 Greenbuilding - Mostra e convegno internazionale su effi cienza energetica e architettura sostenibile<br />

19-21 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita<br />

MAGGIO<br />

5-9 Siab - International techno-bake exhibition<br />

10-12 Saldat - Mostra convegno della saldatura e taglio<br />

<strong>16</strong>-17 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per la commercializzazione<br />

automobilistica<br />

25-27 Veronafi l 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofi la<br />

25-27 Verona Mineral Show Geo Business<br />

GIUGNO<br />

5-8 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale<br />

14-<strong>16</strong> Saloni della verniciatura <strong>2007</strong>: Polveri, Cleantech, Ecocoating<br />

Mostre convegno sui prodotti, servizi e tecnologie di verniciatura e altri trattamenti superficiali<br />

SETTEMBRE<br />

20-24 Abitare il Tempo - Giornate internazionali dell’arredo<br />

CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI<br />

IN COLLABORAZIONE CON<br />

8-11 Fieracavalli - Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzature e delle attività ippiche<br />

17-20 Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare made in Italy<br />

21-24 Bus & Bus Business - Salone internazionale del trasporto in autobus<br />

22-24 Job & Orienta - Scuola, orientamento, formazione e lavoro<br />

23-25 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria di prodotti uffi cio/casa/scuola<br />

per grandi compratori italiani ed esteri<br />

23-25 Cartoshow - Mostra di prodotti e servizi per il mondo della cartoleria<br />

DICEMBRE<br />

*** Model Expo Italy - Fiera del modellismo<br />

*** Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica<br />

*** Data da defi nire<br />

MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO<br />

15<br />

Gennaio<br />

17-18<br />

Gennaio<br />

23-25<br />

Marzo<br />

17<br />

Maggio<br />

Vinitaly India - Mumbay - Salone dei migliori vini italiani<br />

Vinitaly India - New Delhi - Salone dei migliori vini italiani<br />

Marmomacc USA / Stonexpo East - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie<br />

Samoter Tour Polonia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali<br />

dell’edilcantieristica<br />

Giugno Samoter Tour Russia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali<br />

dell’edilcantieristica<br />

4-5<br />

Giugno<br />

Vinitaly Russia - Mosca - Salone dei migliori vini italiani<br />

7<br />

Giugno<br />

Vinitaly Russia - San Pietroburgo - Salone dei migliori vini italiani<br />

Settembre Fieragricola Eastern Europe Tour - Raid di 4.500 km con trattori e macchine agricole attraverso<br />

Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia<br />

Ottobre Vinitaly - US Tour - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani<br />

Novembre Marmomacc USA / Stonexpo - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie<br />

8<br />

Novembre<br />

Samoter Tour Romania - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali<br />

dell’edilcantieristica<br />

Novembre Vinitaly Japan - Salone dei migliori vini italiani<br />

Novembre Vinitaly China - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani<br />

www.veronafi ere.it


30 tempo libero <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Carciofini sott’odio<br />

A sangue caldo<br />

di Alessio Mannino<br />

Lo abbiamo già incontrato<br />

più volte sulle nostre pagine,<br />

lo scrittore-giornalista-politico-spirito<br />

critico Pino Dato.<br />

Siccome ce ne freghiamo<br />

del bilancino, qui vogliamo<br />

segnalare il suo ultimo libro,<br />

“Vicentinità” (Dedalus).<br />

Ma non per recensirlo: ci<br />

penserà il nostro Magalotti,<br />

vedrete. Bensì per il merito di<br />

aver tolto dalla polvere degli<br />

anni un breve, preziosissimo<br />

passo di Goffredo Parise. Lo<br />

riportiamo per intero: “La<br />

vicentinità è la facoltà di<br />

tradurre in passioni intellettuali,<br />

astratte, le passioni<br />

reali. La costante tendenza,<br />

cioè, a frenare e forse a dissolvere<br />

prima del loro compiersi<br />

quei moti dell’animo,<br />

del pensiero e della carne che<br />

conducono ai fatti e, di conseguenza,<br />

alle conseguenze.<br />

Cioè, ancora, una forma di<br />

prudenza, di diffidenza, di<br />

avarizia che potrebbe apparire<br />

anche soltanto borghese,<br />

o per meglio dire di amministrazione<br />

dei sentimenti che<br />

tende inesorabilmente alla<br />

staticità, alla immobilità, al<br />

monologo e non al dialogo,<br />

insomma alla fantasia, alla<br />

nevrastenia, talvolta alla<br />

narcisistica follia. Questo<br />

groviglio interiore che non si<br />

esprime mai, questo pasticcio<br />

di cose improbabili che<br />

diventano probabili per virtù<br />

di farnetico, tutto ciò, forse, è<br />

la vicentinità”. Erano gli anni<br />

Cinquanta. Cioè oggi. Vicenza<br />

ha un’anima? Sì. Un’animula<br />

sordida e prudente che per un<br />

malinteso senso della misura<br />

emargina col silenzio il coraggio<br />

e l’unicità, e nel silenzio<br />

dei finti innocenti cela vizi e<br />

piccolezze di una provincia<br />

arricchita e impasticcata di<br />

vanità. Una città-metafora,<br />

dove la retorica del tempo<br />

placido trascorso nella spola<br />

fra il dovere esibito e il piacere<br />

nascosto erge un teatrino<br />

noioso al trito e ritrito,<br />

al moderatismo vigliacco,<br />

all’encefalogramma piatto<br />

della volontà. Sangue gelido<br />

e marcio. Un cimitero delle<br />

passioni pubbliche al cui ingresso<br />

sta scritto: “Il lavoro<br />

rende liberi”, come nei lager<br />

nazisti. Come sarebbe bello se<br />

bombardassero Vicenza: con<br />

ordigni di adrenalina, sangue<br />

caldo e testosterone. Bombe<br />

di creatività e audacia. Grazie<br />

Goffredo.<br />

L’angolo dell’oste. Spugnole, gambesecche, funghi di San Giorgio: poco conosciuti ma squisiti<br />

A zonzo tra pascoli e boschi<br />

a caccia dei funghi di primavera<br />

L’estate è ormai alle porte, e i pascoli<br />

di montagna cominciano a<br />

regalare le prime soddisfazioni a<br />

chi sceglie di unire il gusto di una<br />

passeggiata in mezzo alla natura<br />

al piacere di portarsi a casa qualcosa<br />

di sfizioso. Parliamo di funghi,<br />

ovviamente, perché, per chi<br />

non si limita a finferli e porcini,<br />

la stagione è ormai entrata nel<br />

vivo.<br />

La tarda primavera è infatti il<br />

periodo ideale per raccogliere<br />

uno dei funghi più particolari<br />

e saporiti: le morchelle, dette<br />

comunemente spugnole per il<br />

loro cappello triangolare dalla<br />

consistenza molto simile a quella<br />

di una spugna. Fungo strano,<br />

diffuso sia nei pascoli<br />

alpini sia nelle pinete<br />

costiere, difficilissimo<br />

da vedere (ma quando<br />

ne avvistate uno guardate<br />

bene intorno,<br />

di solito spuntano in<br />

compagnia), le morchelle<br />

vanno raccolte<br />

Le strane morchelle<br />

Festival e manifestazioni<br />

La comicità in tutte le sue sfumature<br />

sarà la protagonista indiscussa<br />

del fine settimana scledense: alla<br />

Fabbrica Alta di Schio, infatti, è in<br />

programma “Schio Comedians”,<br />

festival ideato e diretto da natalino<br />

Balasso per aprire una finestra sul<br />

mondo di chi si dedica alla nobile<br />

arte della risata lontano dai circuiti<br />

televisivi. Il cartellone prevede nei<br />

pomeriggi cartoni e filmati d’animazione,<br />

mentre nelle serate si darà<br />

spazio alle esibizioni dell’attrice<br />

Giuliana Musso, dei Pendolari dell’Essere,<br />

di Vanni De Lucia, della<br />

Microband e del trio Perlamammadiado.<br />

Abbonamenti a 15 euro.<br />

Da mercoledì 20 <strong>giugno</strong> parte la 6<br />

edizione di Festambiente, uno dei<br />

più classici appuntamenti dell’estate<br />

vicentina. Per cinque giorni, al<br />

Parco Retrone nel quartiere dei Ferrovieri,<br />

si discuterà e ci si divertirà<br />

all’insegna di uno stile di vita sostenibile.<br />

In cartellone ci sono, tra le altre<br />

cose, mostre sulle energie alternative<br />

ed esperimenti per verificare<br />

se si è consumatori attenti, stand<br />

gastronomici con prodotti tipici,<br />

biologici, etnici e solidali, giochi per<br />

bambini, concerti, dibattiti e spettacoli<br />

teatrali e di cabaret. Il tutto continuerà<br />

fino a domenica 24.<br />

Sarà Virgilio Scapin, lo scrittore recentemente<br />

scomparso, il grande<br />

e pulite con molta delicatezza,<br />

e sono ottime come condimento<br />

per pastasciutte, risotti e frittate.<br />

Attenzione, però, a cuocerle per<br />

bene, perché crude potrebbero<br />

causare pericolose intossicazioni.<br />

Meno noti, ma non meno saporiti,<br />

altri due funghi di primavera:<br />

il fungo di San Giorgio, chiamato<br />

così perché spunta per la prima<br />

volta attorno a San Giorgio (il 24<br />

aprile), è un fungo biancastro,<br />

con un forte profumo di farina,<br />

che cresce a gruppi nei prati di<br />

montagna. È conosciuto anche<br />

come fungo delle saette, perché<br />

si credeva che spuntasse là dove<br />

i fulmini avevano bruciato l’erba.<br />

Un po’ come fanno<br />

anche per le gambesecche,<br />

piccoli funghi<br />

dal color a metà<br />

tra il marroncino e il<br />

dorato e dall’intenso<br />

aroma di mandorle,<br />

che a <strong>giugno</strong> (e in<br />

realtà anche in au-<br />

protagonista di “Saltè, balè, putele”,<br />

il festival della canzoni e delle<br />

tradizioni popolari venete giunto<br />

ormai alla quinta edizione. Tra sabato<br />

<strong>16</strong> e domenica 17, a villa Cordellina<br />

Lombardi di Montecchio,<br />

l’opera e la personalità dell’autore<br />

del “Bastone a calice” saranno al<br />

centro di rappresentazioni teatrali<br />

(i “Magnasoete” allestiti dal gruppo<br />

di Theama Teatro), proiezioni cinematografiche<br />

(“Signore e signori”),<br />

spettacoli di cabaret (con l’Anonima<br />

Magnagati) e concerti, oltre che<br />

di degustazioni di vini e prodotti<br />

tipici.<br />

Musica<br />

A Pojana Maggiore arrivano i Nomadi:<br />

sabato <strong>16</strong> il celebre gruppo<br />

emiliano sarà alle 21 al campo sportivo<br />

comunale per presentare i loro<br />

pezzi più famosi. Al parco del donatore<br />

di Costabissara, invece, Bruno<br />

Conte e la sua band (con il reduce<br />

sanremese Patrizio Baù alle chitarrre)<br />

si esibiranno in una serata<br />

dedicata a Lucio Battisti e alla canzone<br />

d’autore italiana. Per la Musica<br />

classica, infine, la rassegna “il suono<br />

dell’Olimpico” è ormai arrivata<br />

al penultimo appuntamento: sabato<br />

<strong>16</strong>, alle 20, l’Orchestra del Teatro<br />

Olimpico con Ilia Kim al piano suonerà<br />

musiche di Haydn (biglietti a<br />

13 e 18 euro).<br />

Sopra i 1200 metri si possono trovarte le gambesecche, dall’intenso aroma di mandorle<br />

tunno) compongono lunghe file<br />

nei pascoli sopra i 1200 metri.<br />

Se le raccogliete, ricordatevi di<br />

utilizzare solo la testa, perchè il<br />

gambo, come suggerisce il nome,<br />

è duro e legnoso.<br />

Sia le gambe secche che i funghi<br />

di san Giorgio sono condimenti<br />

ideali per primi piatti e frittate,<br />

e non hanno nulla da invidiare a<br />

Teatro<br />

Si apre la tradizionale rassegna<br />

estiva “Teatrosottolestelle”, organizzata<br />

dalla circoscrizione 6<br />

loro cugini più famosi e costosi.<br />

Raccoglieteli, però, solo se siete<br />

assolutamente certi che si tratti<br />

del fungo giusto; in caso di dubbio<br />

chiedete consiglio a qualche<br />

esperto o lasciate perdere: non<br />

vale la pena di rischiare un ricovero<br />

in ospedale. Così come<br />

non vale la pena di rischiare una<br />

multa: mettetevi in regola con<br />

permessi e tesserini.<br />

Appuntamenti. A Montecchio c’è Saltè, balè, putele. Parte la sesta edizione di Festambiente<br />

Quattro salti a teatro, sotto le stelle<br />

Natalino Balasso presenta Schio Comedians<br />

Gruppo Vicenza Volley - Più Media<br />

in collaborazione<br />

con Regione<br />

e Fita. La serata<br />

d’apertura, sabato<br />

<strong>16</strong> nel parco<br />

di via Adenauer,<br />

sarà dedicata ad<br />

un classico della<br />

produzione di<br />

Goldoni come “I<br />

Rusteghi”, messi<br />

in scena dalla<br />

compagnia La<br />

Goldoniana di San<br />

Stino di Livenza.<br />

La storia è quella di 4 borghesi<br />

gretti e prepotenti che alla fine<br />

devono arrendersi di fronte al<br />

buon senso delle loro mogli.<br />

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31 tempo libero <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Popcorn. In La voltapagine il dramma esistenziale di una donna ferita. Tutto comincia con un pianoforte…<br />

Se voltare pagina apre la via dell’inferno<br />

Di giuliAno corà<br />

Mélanie ha undici<br />

anni, studia<br />

pianoforte. I<br />

suoi genitori apprezzano<br />

il suo<br />

talento, e Mélanie<br />

li ricompensa<br />

con un fortissimo<br />

senso<br />

del dovere. Ma arriva il concorso<br />

che dovrà decidere del suo futuro.<br />

Nella giuria, una famosa pianista,<br />

il cui comportamento durante<br />

l’audizione sconvolge la piccola:<br />

superficiale e vanagloriosa, riesce<br />

ad impedirle di esprimersi al<br />

meglio. Mélanie esce dalla sala.<br />

Di giovAnni MAgAloTTi<br />

È il 28 ottobre<br />

1970, quando<br />

all’aeroporto di<br />

Istanbul, il giovane<br />

americano<br />

Billy Hayes, di<br />

ritorno da una<br />

vacanza, viene<br />

scoperto con<br />

due chili di hashish incollati al<br />

corpo, e portato di peso in carcere.<br />

I suoi genitori e il console<br />

statunitense si prodigano per lui,<br />

ma senza risultati apprezzabili.<br />

Una prima sentenza lo condan-<br />

Potrebbe riprovare, ma qui non<br />

si tratta di un concerto andato<br />

male: quello che è stato infranto<br />

è il rispetto, il senso della sua dignità.<br />

Tornata a casa, chiude a<br />

chiave il piano: è la<br />

chiusura irrimediabile<br />

di quella fase della<br />

sua esistenza. La ritroviamo<br />

circa dieci anni<br />

dopo, a Parigi. E’ bella,<br />

fine, elegante. Non le è<br />

difficile introdursi nella<br />

cerchia più intima della<br />

pianista, nel frattempo<br />

divenuta una donna fragile ed insicura:<br />

ne carpirà i moti più intimi<br />

dell’animo, si insinuerà in lei,<br />

fino a distruggere totalmente la<br />

na a quattro anni. A<br />

quarantatré giorni<br />

dall’estinzione della<br />

pena, il tribunale<br />

di Ankara converte<br />

la prima sentenza<br />

in ergastolo: la Turchia,<br />

tirata in ballo<br />

dal presidente americano<br />

Nixon per il<br />

traffico internazionale<br />

di droga, vuole<br />

mandare un segnale<br />

forte alla comunità<br />

internazionale. E al<br />

povero americano,<br />

costretto a subire<br />

sua vita. La voltapagine di Denis<br />

Dercourt è una di quelle perle che<br />

spesso il cinema francese ci regala:<br />

un’indagine introspettiva che<br />

arriva nel più profondo dell’animo<br />

umano. Misurato,<br />

quasi freddo nei movimenti<br />

e nelle situazioni, il film si<br />

snoda senza colpi di scena,<br />

ma allineando sequenze<br />

equilibrate e spesso, nella<br />

loro semplicità, intensissime:<br />

una per tutte,<br />

l’inquadratura finale di<br />

Mélanie che cammina sulla<br />

strada. Più che una banale storia<br />

di vendetta, è la storia di un cuore<br />

spezzato, dell’immensità del dolore<br />

che vi può albergare, e del-<br />

ogni giorno le angherie<br />

dei secondini, non<br />

rimane che la speranza<br />

di una fuga. L’evasione<br />

si materializza<br />

fortunosamente qualche<br />

anno dopo. Solo<br />

allora Billy Hayes può<br />

fare ritorno, da clandestino,<br />

negli Stati<br />

Uniti.<br />

Questa sintesi ricorderà<br />

forse ad alcuni<br />

lettori la trama di un<br />

bel film di trent’anni<br />

fa: “Fuga di mezzanotte”<br />

del regista in-<br />

la ferocia che<br />

può esprimere.<br />

Una ferocia ‘a<br />

misura di Mélanie’:<br />

tanto<br />

era diligente<br />

e corretta da<br />

bambina, tanto<br />

metodica è ora<br />

nel suo percorso,<br />

che segue<br />

l u c i d a m e n t e<br />

fino in fondo.<br />

Ottima senz’altro<br />

Catherine Frot nella parte<br />

della pianista, ma prodigiosa la<br />

bella Deborah François (il misero<br />

L’enfant, dei Fratelli Dardenne,<br />

nel 2005, non le aveva certo reso<br />

Deborah François prodigiosa nel ruolo di vendicatrice<br />

glese Alan Parker. Ma probabilmente<br />

non tutti sanno che il film<br />

è tratto dal volume omonimo,<br />

best seller in America,<br />

che solo oggi arriva in<br />

Italia grazie a Newton &<br />

Compton. Scritto dall’autentico<br />

protagonista della<br />

vicenda, Billy Hayes, e dal<br />

giornalista William Hoffer,<br />

il romanzo è la lucida testimonianza<br />

un percorso di<br />

degrado fisico e morale che<br />

a tratti pare irreversibile.<br />

Se alla fine degli anni ’70 il romanzo<br />

e il film denunciavano<br />

lo spaventoso stato di abiezione<br />

giustizia) in quella di Mélanie, capace<br />

di esprimere tutto un intero<br />

universo interiore solo per gesti<br />

minimi, per moti del volto appena<br />

accennati.<br />

Sul comodino. La vicenda di Billy Hayes nelle terribili carceri turche. Così simili a Guantanamo ed Abu Ghraib<br />

Un americano in fuga. Dall’orrore del carcere<br />

William Hoffer<br />

umana all’interno delle galere<br />

turche, oggi, alla luce delle notizie<br />

e delle immagini di<br />

Abu Ghraib e Guantanamo,<br />

l’effetto è quantomeno<br />

straniante. Seppure<br />

a parti inverse, la<br />

storia si ripete: carnefici<br />

e vittime si sono solo<br />

scambiati di posto nel<br />

macabro balletto della<br />

crudeltà.<br />

Billy Hayes, William Hoffer,<br />

Fuga di mezzanotte,<br />

Newton & Compton,<br />

315 pp., € 8,90


HANNO DETTO<br />

“Ricordo benissimo quel giorno - ha<br />

detto il ministro degli esteri - qualcuno<br />

mi disse, Massimo, c’è Consorte<br />

in linea, e io risposi subito.<br />

Un galantuomo non fa aspettare la<br />

propria consorte”. A riprova di tutto<br />

ciò, Massimo D’Alema rende note<br />

lui stesso altre trascrizioni di telefonate<br />

con consorte: “Mi raccomando,<br />

prendi il latte”, e anche: “Ti avevo<br />

detto di lasciarmi le chiavi della<br />

macchina, ma dove hai la testa?”.<br />

Secondo i vertici dei Ds, tutta la faccenda<br />

si risolverà in un polverone:<br />

“Dietro tutto questo c’è una mente<br />

raffinata, e questa è la prova migliore<br />

che Fassino non c’entra”.<br />

Alessandro Robecchi<br />

www.alessandrorobecchi.it<br />

12 <strong>giugno</strong> <strong>2007</strong><br />

“…per far passare una riforma ci<br />

vuole una lobby. Per bloccare una<br />

riforma ci vuole una lobby. Noi cittadini,<br />

tra un’elezione e un’altra,<br />

non contiamo un tubo. E si capisce:<br />

siamo gli unici senza una lobby”.<br />

Sebastiano Messina<br />

La Repubblica<br />

11 <strong>giugno</strong> <strong>2007</strong><br />

“…nelle regioni settentrionali il<br />

governo è impopolare perché è<br />

visto come il partito delle tasse,<br />

in quelle meridionali è impopolare<br />

perché - dopo le mirabolanti<br />

promesse della campagna elettorale<br />

- non si comporta a sufficienza<br />

come partito della spesa. (…) Dal<br />

voto non emerge affatto una chiara<br />

e univoca volontà popolare,<br />

ma semmai un Paese sempre più<br />

diviso. Metà vuole meno tasse,<br />

l’altra metà vuole più spese”.<br />

Luca Ricolfi<br />

La Stampa<br />

13 <strong>giugno</strong> <strong>2007</strong>

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