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16 giugno 2007 - VicenzaPiù

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10 fatti&notizie <strong>16</strong> GIUGNO <strong>2007</strong><br />

Il tracollo ulivista alle ultime amministrative spinge il centrosinistra verso il Centro e le tematiche leghiste<br />

Partito Democratico del Nord: “O si fa o si muore”<br />

Di Alessio MAnnino<br />

La profezia di<br />

Bossi si è avverata:<br />

dalle ceneri del<br />

sempre più consunto<br />

binomio<br />

destra-dinistra<br />

stanno nascendo<br />

due Leghe. Una<br />

di ‘destra’, quella<br />

originale sotto le<br />

bandiere del Carroccio; e una di ‘sinistra’,<br />

il Partito Democratico, parto in<br />

gestazione frutto del matrimonio Ds-<br />

Margherita. Un’esagerazione giornalistica?<br />

Sì, ma poi non così lontana<br />

dalla piega ‘federalista’, ‘nordista’ e<br />

‘anti-statalista’ che il centrosinistra<br />

moderato sta prendendo in ‘Padania’,<br />

e in Veneto soprattutto.<br />

Hanno cominciato gli amministratori<br />

ulivisti, a sparare a palle incatenate<br />

contro il ‘centralismo romano’ e<br />

l’indifferenza del governo Prodi ai bisogni<br />

profondi del Nord Italia: “Non<br />

sta scritto da nessuna parte che nelle<br />

nostre regioni si debbano seguire sempre<br />

e comunque gli schemi romani, le<br />

coalizioni si formano sulla base delle<br />

cose da fare”, hanno detto in coro il<br />

sindaco di Venezia Massimo Cacciari,<br />

E la Lega Nord vicentina,<br />

che ne pensa delle avances<br />

dei capi padani del<br />

nascituro Pd? Il commissario<br />

(ormai in scadenza)<br />

Gian Paolo Dozzo è<br />

tranchant: “Che a sinistra<br />

dopo tanti anni di sonno<br />

ci si svegli solo ora sulle<br />

esigenze del Nord, è tutto<br />

dire. Questo innamoramento<br />

improvviso è solo<br />

una bandiera da agitare<br />

date le loro note difficoltà<br />

ad agganciare il Nord.<br />

Siamo e restiamo noi il<br />

partito di riferimento di<br />

questo territorio, se lo<br />

mettano in testa. Il Partito<br />

Democratico del Nord<br />

è una bufala, sono dilettanti<br />

allo sbaraglio. Detto<br />

questo, più siamo a pensarla<br />

in un certo modo,<br />

meglio è. E per eventuali<br />

alleanze, valuteremo nei<br />

prossimi mesi, anche se<br />

riguardo alle comunali<br />

di Vicenza la vedo molto<br />

difficile. Anzi, scriva<br />

Massimo Cacciari<br />

quello di Torino Sergio Chiamparino<br />

e il presidente della Provincia di Milano<br />

Filippo Penati a inizio <strong>giugno</strong>.<br />

Cacciari si è spinto ancora in più in là:<br />

“Il Partito democratico dovrà cercare<br />

un nuovo posizionamento politico<br />

al Nord. E’ tempo di un Pd Veneto<br />

federale, libero di allearsi, già ai prossimi<br />

ballottaggi, anche con la Lega”.<br />

La batosta incassata alle ultime<br />

elezioni locali ha messo il turbo a una<br />

strategia di avvicinamento al centro<br />

moderato e alle istanze del ceto<br />

medio tradizionalmente leghista (o<br />

comunque fedele alla CdL) che ad esempio<br />

qui a Vicenza era stata avviata<br />

da mesi con lo strappo nei confronti<br />

della sinistra radicale messo in atto fin<br />

dal dicembre scorso. Pragmatismo,<br />

Ma la Lega non ci sta:<br />

“Dilettanti allo sbaraglio”<br />

pure impossibile”. Non<br />

c’è speranza nemmeno<br />

nei piccoli Comuni, dove<br />

le divisioni dell’arco politico<br />

sovente sfumano e<br />

vengono accantonate?<br />

“Mentre per temi come il<br />

federalismo si possono<br />

trovare terreni comuni, la<br />

dicotomia di visioni resta,<br />

per esempio sull’immigrazione.<br />

E anche nelle<br />

piccole realtà, pur caratterizzate<br />

da liste civiche,<br />

il confronto si sta radicalizzando”.<br />

Com’è avvenuto<br />

a Thiene, dove la Lega<br />

da sola ha stravinto. “Noi<br />

vogliamo essere ovunque<br />

col nostro simbolo<br />

- conclude Dozzo -. Che<br />

poi ci riconoscano una<br />

raggiunta maturità nella<br />

classe dirigente, questo è<br />

l’ennesimo esempio della<br />

loro boria: partono sempre<br />

dal presupposto che<br />

loro sono i migliori”. Sottinteso:<br />

gli elettori non la<br />

pensano così.<br />

deideologizzazione, moderatismo: la<br />

linea è fare terra bruciata del patrimonio<br />

ideale e politico della vecchia<br />

sinistra Dc e della sinistra tout court,<br />

sostituito da una (per ora generica)<br />

sensibilità egualitaria che faccia da<br />

correttivo ai toni duri e senza sconti<br />

della destra leghista e forzista. Stessi<br />

temi, ma declinati in modo diverso.<br />

E’ quanto ci dice il segretario provinciale<br />

della Margherita Bepi Doppio:<br />

“Il nostro compito dev’essere portare<br />

avanti una politica alta. I problemi<br />

sono quelli: sicurezza, immigrazione,<br />

infrastrutture, federalismo. Ma non<br />

vanno elaborati con<br />

gli stessi schemi della<br />

Lega”. Tradotto per<br />

i comuni mortali:<br />

“L’esempio viene da<br />

Padova, da quanto<br />

sta facendo il sindaco<br />

diessino Zanonato: lì<br />

c’è una politica giusta<br />

da seguire, anche se i<br />

media lo fanno passare<br />

per una politica di destra,<br />

parlando solo del<br />

muro e della cacciata<br />

degli immigrati in via Anelli. Nessuno<br />

dice che al contempo Zanonato per<br />

ospitarli in condizioni di sicurezza ha<br />

costruito nuovi fabbricati in un’altra<br />

zona”.<br />

Sull’ipotesi di patti con la Lega, Doppio<br />

è possibilista: “Le alleanze alle<br />

amministrative si fanno sulle persone<br />

e sui programmi. Non escludo a priori<br />

l’idea, anche perché fra i leghisti ormai<br />

c’è gente più preparata. Bisogna<br />

vedere caso per caso”. E il caso delle<br />

prossime comunali a Vicenza? “No,<br />

qui no. Ma in piccoli Comuni secondo<br />

me è possibile, non mi straccerei di<br />

certo le vesti. Ma la sfida è arrivare<br />

ad idee alternative al centrodestra<br />

sui temi più sentiti dal Nord, come<br />

le liberalizzazioni. Senza più seguire<br />

le sirene conservatrici della sinistra<br />

radicale”. In pratica, Doppio pensa<br />

a un’alleanza “col centro di Carollo e<br />

magari anche con l’Udc, che stando<br />

di là ha preso i pochi voti che sappiamo”.<br />

Lo schema è segnato: occupare<br />

progressivamente lo spazio politico<br />

degli avversari venendo incontro alle<br />

domande sociali del territorio, così da<br />

rendere più facili alleanze locali con la<br />

Lega e a maggior ragione coi centristi,<br />

dando l’addio ai rosso-verdi che fanno<br />

perdere i voti dei moderati.<br />

Già, l’elettorato moderato. E’ lì il<br />

grande serbatoio da cui attingere<br />

per neutralizzare l’abbandono<br />

dell’estrema sinistra e far diventare<br />

il Partito Democratico il centro di<br />

gravità con cui soppiantare la coppia<br />

Lega-Forza Italia nel cuore dei ceti<br />

produttivi. Un partito ecumenico,<br />

inglobante, senza altri confini che non<br />

quelli del sì o del no alle “cose da fare”.<br />

E’ l’obiettivo della segretaria vicentina<br />

dei Ds Daniela Sbrollini: “Se stiamo<br />

Bepi Doppio<br />

(Margherita):<br />

patti con la<br />

Lega possibili,<br />

le alleanze sulle<br />

amministrative<br />

si fanno con le<br />

persone, non<br />

con i partiti<br />

costruendo un partito rinnovato,<br />

le idee devono essere trasversali, la<br />

gente nuova, ci dev’essere pluralismo<br />

e non ideologia. Un’opera utile, come<br />

la Valdastico sud o la Tav, non è di<br />

destra né di sinistra”. Tuttavia la<br />

Sbrollini è contraria “a un partito<br />

del Nord”. Il Pd dovrà restare<br />

nazionale, ma lo scarto lo darà la<br />

diversa scaletta di priorità a seconda<br />

del territorio: “Qui da noi si tratta di<br />

mettere in cima il federalismo fiscale,<br />

e poi la grandi opere, la sicurezza e la<br />

riforma del welfare e della pubblica<br />

amministrazione. La Lega li ha sempre<br />

cavalcati ma nei cinque<br />

anni in cui è stata<br />

al governo non li ha<br />

risolti, e ora stravince<br />

solo perché li sa usare<br />

in chiave antipolitica”.<br />

La Sbrollini immagina<br />

già il percorso<br />

da seguire: “subito<br />

dopo l’estate primarie<br />

vere, non come quelle<br />

fatte per le provinciali<br />

(mea culpa? ndr), e già<br />

con queste ci incamminiamo<br />

sulla strada del recupero<br />

dell’astensionismo, che stavolta è<br />

stato tutto di centrosinistra”. Sinistra<br />

Daniela Sbrollini<br />

radicale out: “Non hanno le nostre<br />

idee”. “Sono conservatori e basta”,<br />

taglia corto Doppio. Che sul nodo<br />

primarie (“quelle dell’ottobre 2005<br />

sono state il momento più alto per<br />

l’Ulivo”) e sulla ‘regionalizzazione’<br />

dell’agenda politica è altrettanto<br />

secco: “Se non si fa seriamente qualcosa<br />

di nuovo stavolta, a Roma si<br />

scordino di avere un centrosinistra<br />

al Nord”. Conferma la Sbrollini: “Se<br />

all’assemblea costituente del prossimo<br />

autunno non si segue lo schema<br />

‘una testa, un voto’ e non si dà voce<br />

alle diversità locali, sarò la prima a<br />

dire che il Pd non m’interessa più”.<br />

Arrivederci a Roma il <strong>16</strong> ottobre,<br />

giorno di fondazione del Partito<br />

Democratico.<br />

Commissario per il Dal Molin:<br />

ennesima gaffe di Prodi<br />

Centrosinistra ultramoderato,<br />

nuova Dc in salsa<br />

progressista, addirittura<br />

‘destra dal volto umano’.<br />

Sono tanti gli epiteti fatti<br />

circolare in terra veneta<br />

dai detrattori del Pd ‘nordista’.<br />

“Prodi, facci sognare,<br />

di’ qualcosa di nordista!”,<br />

è l’invito che il<br />

segretario regionale<br />

della<br />

Margherita Diego<br />

Bottacin ha<br />

rivolto al governo,<br />

subissato di<br />

critiche dai suoi<br />

proconsoli veneti<br />

infuriati per<br />

il menefreghismo<br />

della Roma<br />

ulivista. I primi segnali,<br />

perè, non sono incoraggianti.<br />

Uno dei principali<br />

motivi che hanno fatto rimanere<br />

a casa gli elettori<br />

vicentini di Quercia e Dl<br />

è stato l’appiattimento di<br />

Sbrollini: la<br />

nomina di<br />

Paolo Costa<br />

appresa dalla<br />

stampa.<br />

Si conferma lo<br />

scollamento<br />

tra governo<br />

centrale e<br />

locale<br />

Prodi sul sè berlusconiano<br />

al Dal Molin americano.<br />

Bene: ecco cosa ci dice a<br />

riguardo la diessina Sbrollini<br />

sull’ultima iniziativa del<br />

governo sul caso Ederle<br />

2: “La nomina dell’ex sindaco<br />

di Venezia Paolo<br />

Costa come commissario<br />

ad hoc per la<br />

questione della<br />

base l’abbiamo<br />

appresa dalla<br />

stampa. Rilevo<br />

ancora una volta<br />

con dispiacere<br />

il totale scollamento<br />

fra i vertici<br />

nazionali e<br />

il centrosinistra<br />

locale. Stiamo<br />

aspettando che si apra un<br />

tavolo di confronto vero<br />

con categorie economiche<br />

e sociali per vedere almeno<br />

di sfruttare al massimo<br />

le opportunitè date dalla<br />

base Usa”. Auguri.

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