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interventi<br />
Una questione di rispetto<br />
Sabato 23 maggio <strong>VicenzaPiù</strong> arriva<br />
al traguardo dei 150 numeri.<br />
In edicola e in distribuzione free dal<br />
25 febbraio 2006, il settimanale continua<br />
a uscire per dare il suo contributo<br />
all’informazione locale, pur in<br />
un momento di grande crisi dell’editoria<br />
e della pubblicità, grazie a chi<br />
lo edita, cioè a Many Media s.r.l. che<br />
mi onoro di rappresentare, ma anche<br />
grazie ai nostri redattori: dal direttore<br />
Luca Matteazzi ad Alessio Mannino,<br />
da Paolo Mutterle agli editorialisti<br />
e ai collaboratori esterni, oltre che<br />
al nostro grafi co Ilario Toniello e ai<br />
nostri inserzionisti pubblicitari.<br />
Ma se <strong>VicenzaPiù</strong> è ancora al fronte<br />
è soprattutto per i suoi lettori. Perché<br />
abbiano quell’informazione e quei<br />
commenti che cercano; forse, se non<br />
soprattutto, perché quell’informazione<br />
e quei commenti non nascono<br />
da ordini dell’editore e degli interessi<br />
che potrebbe rappresentare, ma dalle<br />
libere scelte del direttore, sia pure<br />
nel rispetto della linea editoriale.<br />
Che è semplice: controllo delle fonti,<br />
spazio per le opinioni di tutti e difesa<br />
degli interessi, sì, ma quelli globali<br />
della città, che è fatta di imprenditori<br />
così come di semplici cittadini. E’<br />
dall’equilibrio della tutela di quegli<br />
interessi che nasce lo sviluppo equilibrato<br />
della città, che tutti noi di <strong>VicenzaPiù</strong><br />
vorremmo dinamica e ricca<br />
ma anche più attenta ai valori morali<br />
e della qualità della vita.<br />
Ogni giorno di <strong>VicenzaPiù</strong> è faticoso,<br />
ma è anche bello. Perché è<br />
stimolante far scrivere in libertà i<br />
propri collaboratori, magari non<br />
esenti da errori, ma tutti in buona<br />
fede e mai facinorosi, a meno che<br />
non si voglia considerare facinorosità<br />
la libertà di critica e di denuncia.<br />
E perciò apprezzati da chi vuol leg-<br />
gere per farsi la sua opinione (magari<br />
sbagliata, ma sua) e non essere<br />
indottrinato (magari da una fede<br />
grande, ma non sua).<br />
Anche se c’è chi pensa che un giornale<br />
nasca per compiacere qualcuno,<br />
noi, forse solo perché non portatori<br />
di interessi specifi ci, vogliamo<br />
solo piacere ai nostri lettori. Questo<br />
qualche volta lo paghiamo, anche<br />
personalmente, con diffi coltà trasversali.<br />
Ma vogliamo essere liberi<br />
ed equilibrati, per cui rispettiamo<br />
tutti, anche chi non ci vorrebbe più<br />
far leggere. Rispettare, però, cari<br />
lettori e cari detrattori, non vuol<br />
dire per forza essere proni e deboli;<br />
bensì, e questo è il nostro obiettivo,<br />
essere ancora più forti nel chiedere<br />
e pretendere altrettanto rispetto.<br />
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Giovanni Coviello<br />
Rappresentante dell’editore Salve a tutti!<br />
Desidero parlare in questa sede<br />
di alcuni fatti che si sono verificati<br />
domenica 17 maggio al live<br />
di Marco Castoldi, in arte Morgan.<br />
Non mi soffermerò sulla mia<br />
personale recensione del live<br />
dell’ex leader dei Bluvertigo, in<br />
quanto non è rilevante per gli<br />
scopi di questa lettera. Desidero<br />
invece parlare del prezzo del bi-<br />
glietto: 25 euro.<br />
Da subito l’ho trovato un po’ salato,<br />
ma data la mia curiosità<br />
in ambito musicale, ho deciso di<br />
andare ad assistere alla performance<br />
di questo artista.<br />
Mentre mi aggiravo<br />
all’interno della<br />
zona del concerto,<br />
ho iniziato ad incontrare<br />
pù di una<br />
persona conosciuta,<br />
passatà di lì “per<br />
caso” giusto per curiosare.<br />
Si, perchè<br />
all’entrata non c’era<br />
più nessuno che<br />
strappava i biglietti.<br />
L’ingresso era a<br />
titolo gratuito da<br />
circa metà dello show (canzone<br />
più, canzone meno).<br />
Ho, capito: Giorgio Canali si era<br />
già esibito.<br />
Ho capito due volte: Dente (tra<br />
l’altro il miglior live della giornata)<br />
si era già esibito.<br />
Ma sono convinto che la maggior<br />
parte del presunto valore<br />
del biglietto fosse giustificabile<br />
con la presenza di Castoldi<br />
(Morgan).<br />
Ora, io non ho capito di preciso<br />
chi fosse l’ente che organizzava<br />
il live, anche se nella “ricevuta”<br />
del biglietto era impresso il<br />
timbro della ragione sociale di<br />
un noto ristorante indiano-club<br />
notturno sito nel bassanese.<br />
Ma se avessi una persona fisica<br />
alla quale rivolgermi, penso<br />
che non riserverei parole molto<br />
gentili, dato che mi sono sentito<br />
raggirato e preso in giro assieme<br />
a tanti altri.<br />
Faccio notare che non sono un<br />
novellino per ciò che riguarda<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 2<br />
La lettera Morgan all’Astra:<br />
biglietti salati, ingressi a sbafo<br />
Io ho pagato,<br />
ma a metà<br />
show<br />
si entrava gratis<br />
l’ambiente musicale, visto che<br />
frequento concerti di ogni tipo<br />
da una quindicina di anni a<br />
questa parte.<br />
Non sono estraneo nemmeno<br />
alle difficoltà insite nell’organizzazione<br />
di un live, visto che<br />
faccio musica da altrettanti<br />
anni.<br />
E dalla musica ho appreso quello<br />
che si chiama rispetto per il<br />
pubblico, visto che è (e sempre<br />
sarà) elemento determinante<br />
per fare andare avanti Lo Show<br />
(...”the show must go on” cantavano<br />
Mercury per primo e Milva<br />
molti anni dopo).<br />
Non credo sia molto rispettoso<br />
far vedere alla gente<br />
che ha profumatamente<br />
pagato il<br />
biglietto che senza<br />
pagarlo si sarebbe<br />
potuto assistere<br />
gratuitamente a<br />
buona parte dello<br />
spettacolo principale.<br />
A che gioco<br />
abbiamo giocato<br />
domenica?<br />
Avrei proposto un<br />
“paghiamo meno<br />
ma entriamo tutti”. Ho notato<br />
invece un “chiediamo molto,<br />
fino ad esaurimento fessi”. Che<br />
dite? Sarà così? O forse ho visto<br />
male?<br />
Ok, ho visto male.<br />
Probabilmente avrò incontrato<br />
le uniche persone che erano<br />
sgattaiolate dentro nello sfortunato<br />
momento in cui il prode bigliettaio<br />
aveva avuto un attacco<br />
di nausea lasciando scoperto<br />
il posto di blocco.<br />
Si si. Avrò proprio capito male.<br />
Come al solito non sarà colpa di<br />
nessuno ed io sarò il solito guastafeste.<br />
Chiedo scusa.<br />
Un consiglio?<br />
Ascoltatevi “L’amore non è bello”<br />
di Dente.<br />
Dieci e lode, se vi piacciono le<br />
atmosfere poetiche disilluse sui<br />
sentimenti in un epoca allo scatafascio.<br />
Luca “show-must-go-on” Toniolo