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Fatevi - VicenzaPiù

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il fatto<br />

L’alcolista della porta accanto<br />

Mi chiamo Mario e sono un alcolista<br />

vicentino, è da poco più di<br />

un anno che ho smesso di bere e sono<br />

sobrio, e nel mio piccolo vorrei raccontarvi<br />

la mia esperienza.<br />

Ho ricordi vaghi, nebulosi di quei terribili<br />

giorni che mi stavano rubando la<br />

vita. Erano giornate grigie, piatte, nelle<br />

quali il solo fatto importante era la ricerca<br />

di alcool, da bere a qualsiasi ora,<br />

in qualsivoglia momento: alcolici, super<br />

alcolici, anche alcool puro, tutto andava<br />

bene pur di bere e ogni giorno era<br />

buono. Inventavo bugie e, poiché noi<br />

alcolisti siamo bravissimi ad inventare<br />

storie, anche quando non mi reggevo<br />

in piedi ed ero distrutto dall’alcool davo<br />

alla stanchezza la colpa di ogni cosa, e<br />

tornato a casa dal lavoro, con l’ultimo<br />

barlume di luce che mi restava, andavo<br />

a buttarmi a letto. [...]<br />

Ero un uomo cattivo, scontroso e abbrutito,<br />

il cui unico scopo era la ricerca<br />

dell’alcool. Ormai non mi interessava<br />

più nulla della famiglia, di mio figlio che<br />

mi guardava con occhi umidi di lacrime,<br />

che mi dicevano “Basta papà”. Non<br />

mi importava più nemmeno del lavoro.<br />

Avevo toccato il fondo […] ed ero disperato,<br />

perché pur volendo uscire da quel<br />

nero baratro in cui ero caduto, non ne<br />

ero capace.<br />

Un giorno la forza della disperazione<br />

mi indusse a cercare e a trovare il numero<br />

di telefono di Alcolisti Anonimi. Mi<br />

rispose, in modo molto gentile, un’amica,<br />

alla quale aprii il cuore svuotandolo<br />

da tutte le mie pene. Le dissi dei vari<br />

tentativi fatti da solo per<br />

uscire dal problema e<br />

dei miei fallimenti. Lei<br />

rispose alle mie ansie<br />

Il passo<br />

più difficile<br />

è riconoscere<br />

la propria<br />

situazione<br />

di alcolista<br />

con calma e serenità,<br />

spiegandomi che non<br />

era possibile farcela da<br />

solo e invitandomi a una<br />

prossima riunione di Alcolisti<br />

Anonimi. [...]<br />

La sera della riunione mi<br />

presentai puntuale. Ero<br />

tutto sudato ed avevo<br />

paura di come sarei<br />

stato accolto. Entrando da quella porta<br />

tutte le mie incertezze, i miei patemi,<br />

le mie ansie sparirono come d’incanto.<br />

Mi accolsero con un caloroso applauso<br />

d’incoraggiamento, l’esatta sensazione<br />

che provai in quel momento fu come<br />

se cento mani calde e piene d’amore mi<br />

agguantassero e mi riportassero fuori<br />

da quel nero pozzo in cui ero precipitato.<br />

Quella sera ascoltai molte testimonianze<br />

di amici che avevano avuto un’esperienza<br />

simile alla mia. Se non peggiore.<br />

Ascoltai tante persone che parlavano<br />

la mia stessa lingua, fatta di sofferenza<br />

e che, aldilà delle esperienze che materialmente<br />

avevano vissuto, aldilà degli<br />

avvenimenti che avevano e li avevano<br />

attraversati, provavano le mie stesse<br />

paure, i miei stessi sentimenti ed avevano<br />

i miei stessi bisogni.<br />

Era la sera dell’11 febbraio dell’anno<br />

scorso. Da quella sera io ho smesso di<br />

assumere qualsiasi tipo di sostanza alcolica.<br />

Non dico che all’inizio sia stata<br />

una cosa facile ma l’amore, l’amicizia<br />

e la forza che ho ricevuto da tutti gli<br />

amici di Alcolisti Anonimi mi hanno<br />

aiutato moltissimo. […] Concludendo,<br />

a distanza di poco più di un anno posso<br />

affermare che quel Mario che era arrivato<br />

in quella stanza pieno di vergogna<br />

e di timori, quel Mario che aveva ormai<br />

perso tutto, in particolare la dignità e il<br />

rispetto di sé stesso, quel Mario reduce<br />

da strazianti incubi e allucinazioni, ora<br />

a distanza di un anno vive! E vive felice<br />

nella sobrietà.<br />

I vicentini<br />

Il miracolo purtroppo non succede<br />

sempre. Anzi, la percentuale a un primo<br />

sguardo pare sconfortante: «Su una<br />

media di 30 nuovi ingressi all’anno, c’è<br />

stata una volta che abbiamo provato a<br />

contarli e la metà sono effettivamente<br />

rimasti nel gruppo. Ma di solito sono ancora<br />

meno quelli che ce<br />

la fanno: circa un terzo».<br />

L’analisi la fa Giorgio, ex<br />

alcolista e tra le figure<br />

“guida” di uno dei grup-<br />

pi di “Alcolisti Anonimi”<br />

del capoluogo vicentino.<br />

L’associazione, fondata<br />

in America nel 1935, è l’<br />

“artefice” del salvataggio<br />

di Mario e di altre centinaia,<br />

anzi migliaia di<br />

ex alcolizzati vicentini.<br />

Oltre che delle loro<br />

famiglie. Nella nostra provincia A.A. è<br />

presente da 30 anni, verranno compiuti<br />

quest’anno a giugno. E nonostante siano<br />

meno della metà le persone che entrano<br />

nei gruppi e riescono poi a superare realmente<br />

il problema alcol, l’associazione<br />

riscuote un successo crescente: nel<br />

Vicentino ad esempio sono stati fondati<br />

tre nuovi gruppi (Altavilla, Breganze,<br />

Torrebelvicino) anche negli ultimi due<br />

anni. Una prova di quanto sia diffusa la<br />

malattia dell’alcolismo, e quanto sia sentita<br />

la necessità di porvi rimedio. «Nella<br />

nostra associazione si entra volontariamente<br />

e non esiste il verbo “bisogna”:<br />

nessuno ti impone nulla – precisa Giorgio<br />

– ci riuniamo solo per aiutarci l’un<br />

con l’altro a rimanere sobri. Come da<br />

nostra tradizione siamo tutti uguali, allo<br />

stesso livello anche se magari nella vita<br />

“esterna” apparteniamo a sfere sociali<br />

differenti, l’unica cosa che ci accomuna è<br />

il problema dell’alcol».<br />

L’associazione<br />

L’associazione ha come unico requisito<br />

per chi vuole divenire membro il desiderio<br />

di smettere di bere: non vi sono<br />

quote o tasse, ed A.A. non è affiliata ad<br />

alcuna idea religiosa o politica. L’associazione<br />

inoltre non si fa pubblicità, per<br />

tradizione, anche se i membri possono<br />

andare a parlarne pubblicamente quando<br />

invitati: «Annualmente ci capita di<br />

essere chiamati nelle scuole superiori».<br />

In Italia è presente con 500 gruppi, di<br />

questi 105 (più di un quinto) sono in<br />

un’unica regione, il Veneto, a riprova di<br />

quanto l’alcolismo qui sia diffuso. E la<br />

provincia di Vicenza ha ben 35 gruppi:<br />

sei a Vicenza, quattro a Bassano, due a<br />

Marostica, e poi ad Arsiero, Asiago, Barbarano,<br />

Breganze, Caldogno, Camisano,<br />

Chiampo, Cornedo, Creazzo, Longare,<br />

Malo, Montecchio Maggiore, Povolaro,<br />

Recoaro, Romano d’Ezzelino, Breganze,<br />

Rosà, Sandrigo, Sarego, Schio, Solagna,<br />

Thiene, Torrebelvicino, Arcugnano,<br />

Valdagno. Altavilla, Valli del Pasubio.<br />

Sono raggiungibili al numero di telefono<br />

0444303130.<br />

Il primo passo<br />

«C’è chi telefona direttamente – spiega<br />

l’ex alcolista – ma la maggior parte arriva<br />

alla riunione grazie all’azione dei familiari,<br />

o dei medici del Sert». All’esterno<br />

della sede – una delle sei di Vicenza – la<br />

scritta “Alcolisti Anonimi” è in piccolo,<br />

volutamente poco evidente: «E’ un accorgimento:<br />

una scritta grande e molto<br />

visibile, può intimorire e spaventare l’alcolista<br />

– continua Giorgio –. Quando arrivano<br />

poi, superato lo “scoglio” del primo<br />

passo per entrare, c’è un’ “esplosione<br />

di calore”. Nel senso che la persona non<br />

si sente più sola con il problema, e attraverso<br />

il gruppo trae conforto. Noi ci chiamiamo<br />

per nome, non parliamo e non<br />

ci interessa quello che facciamo, dove<br />

lavoriamo, e c’è la regola dell’assoluta riservatezza<br />

sui discorsi che vengono fatti<br />

nelle riunioni. Non ci sono “classi”. La<br />

frequenza del gruppo è molto importante,<br />

per il recupero: noi facciamo tre<br />

incontri alla settimana». Il primo passo,<br />

l’ingresso nel gruppo e l’ammissione della<br />

propria condizione di alcolista, spesso<br />

è il più difficile: «Io non ero un alcolista,<br />

potevo smettere quando volevo. Però era<br />

sempre domani, e un domani che non<br />

arrivava mai» esemplifica l’ex alcolista.<br />

Ritratto di famiglia<br />

Nella famiglia tradizionale veneta, l’<br />

alcolizzato è (era) il padre, che passava<br />

le serate all’osteria e si disinteressava<br />

della famiglia. E’ un vecchio stereotipo<br />

o è ancora una realtà? Secondo Norma,<br />

ex-alcolista e altra figura “guida” del<br />

gruppo vicentino, «non si può parlare<br />

di classi o categorie più presenti di altre.<br />

Ci sono tutti: il dirigente d’azienda,<br />

la nonna, la signorina di diciotto anni,<br />

abbiamo avuto anche una quindicenne.<br />

Qualcuno è entrato a 70 anni. E c’è l’insegnante,<br />

il laureato, persino il medico.<br />

Negli ultimi anni forse, questo sì, si è abbassata<br />

l’età delle persone che vengono<br />

ad Alcolisti Anonimi». Secondo Giorgio<br />

«questo è un fatto positivo, perché il<br />

giovane è più facilmente recuperabile.<br />

Ancora quindici anni fa arrivavano per<br />

lo più persone “finite”, con il fisico a pezzi,<br />

che ormai si erano già rovinate». Per<br />

Norma «sono aumentate anche le donne.<br />

Purtroppo c’è ancora poca informazione,<br />

le donne fanno fatica ad essere<br />

coinvolte anche perché per le famiglie<br />

risulta ancora oggi difficile star loro vicine<br />

nel modo giusto: per il marito della<br />

donna alcolizzata spesso la condizione<br />

della moglie è una vergogna, da tenere<br />

nascosta. Peraltro l’alcolismo non è solo<br />

l’ubriachezza: io ad esempio non ho<br />

mai raggiunto del tutto questa condi-<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 3<br />

Alcolisti Anonimi, un’associazione che non parla (quasi) mai di sé ma che in 30 anni ha aiutato migliaia di persone. In aumento giovani e donne<br />

Direttore Responsabile<br />

LUCA MATTEAZZI<br />

l.matteazzi@vicenzapiu.com<br />

Editore<br />

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20,00 di giovedì 21 maggio 2009.<br />

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zione, ma non potevo stare senza la mia<br />

bottiglia quotidiana. E le mie figlie certo<br />

risentivano della situazione, la loro vita<br />

era divenuta difficile dovendo badare<br />

anche a me».<br />

Per le donne sono stati creati dei gruppi<br />

appositi, in cui la presenza femminile è<br />

maggioritaria, proprio per favorire l’accesso<br />

e il senso di accoglienza verso persone<br />

dello stesso sesso. Anche a Vicenza<br />

uno dei sei gruppi è a maggioranza<br />

femminile. La partecipazione ai gruppi<br />

poi è molto variegata: spesso vengono<br />

persone da paesi esterni lontani, ad<br />

esempio per il gruppo di Giorgio e Norma<br />

c’è una forte presenza di persone da<br />

Arzignano e Montecchio. «L’alcolista,<br />

una volta entrato, con il tempo impara,<br />

un po’ alla volta, a seguire il percorso<br />

che noi chiamiamo dei “dodici passi”,<br />

per liberarsi dell’alcol e aiutare gli altri a<br />

farlo - spiega Roberto, altra figura guida<br />

del gruppo – quasi sempre poi a fianco<br />

di Alcolisti Anonimi c’è anche il gruppo<br />

dei famigliari degli alcolisti, “Al Anon”,<br />

che svolge riunioni altrettanto importanti<br />

per aiutare l’alcolista, e la famiglia<br />

stessa, ad uscire dalla malattia».<br />

Andrea Alba<br />

Piazzale Fraccon, 2 (di fronte alla scalette di Monte Berico)<br />

Tel 0444.54.37.65<br />

www.zushi.eu | vicenza@zushi.eu

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