Il pieno, per favore - VicenzaPiù

cultura
Colori e profumi,
l’architettura che si emoziona
Un designer vicentino mescola le forme dell’architettura a suoni,
giochi di luce e profumi. Per creare ambienti coinvolgenti
Dai centri benessere alle navi da crociera alle termoculle
di Marta Cardini
mozionarsi: ecco la nuova
Efrontiera dell’architettura.
Il designer scledense Filippo De
Franceschi aggiunge una nuova
dimensione agli spazi che progetta:
la capacità dell’ambiente di
coinvolgere o anche di modifi care
gli stati d’animo delle persone attraverso
dispositivi polisensoriali.
Ha lavorato a progetti importanti
per molti centri benessere italiani
e spagnoli, per navi da crociera e
perfi no per alcune stanze delle
scuole di polizia. E ora ha un nuovo
obiettivo: sta studiando assieme
a medici e psicologi l’infl uenza
di colori, odori e suoni sulle donne
in gravidanza. Per poter progettare
accoglienti termoculle per i
bambini prematuri.
Architetto De Franceschi, ci
può spiegare cosa sono le “stanze
polisensoriali”? Perché sono
innovative? Come infl uenzano
le emozioni delle persone?
I miei progetti partono sempre
dal presupposto di prestare attenzione
alla parte emotiva delle
persone che abitano certe stanze.
È importante come l’ambiente
viene percepito. Cerco di concentrarmi
sulla parte cromatica,
usando tecnologie all’avanguardia.
Ad esempio, nei centri benessere,
pareti e soffi tti che cambiano
colore possono infl uire sul rilassamento
o l’energizzazione di una
persona. Uso prodotti ricercati e i
colori variano in modo dinamico
a seconda che in quella stanza si
voglia fare un massaggio rilassante
o rigenerante. Se si vuole rilassare
si usano il verde o il blu, se si
vuole imprimere energia si usa il
rosso o il giallo o l’arancione. Ai
colori vengono in genere abbinati
suoni, profumi ed immagini.
A quali strutture sono rivolti
i suoi progetti? E che cosa ha
progettato fi nora?
A oasi benessere, hotel, allestimenti
espositivi, stand fi eristici,
uffi ci e abitazioni. Per un centro
benessere di Siviglia, in Spagna,
ho progettato alcune stanze con
videoproiezioni sulle pareti di
immagini della natura, come ad
esempio i boschi, il mare, la montagna.
C’erano sette scenari che il
cliente poteva scegliere. Ad ogni
sfondo veniva abbinato un suono,
ad esempio il rumore delle onde
e dei gabbiani se si trattava del
mare e un odore, in questo caso di
salsedine, in modo sincronizzato.
Questo metodo si chiama “sinestesia”.
Si tratta della corrispondenza
di più elementi sensoriali
contemporaneamente. Lavoro
molto anche per i centri commerciali.
Per la “Corte Lombarda” di
Milano ho disegnato alcuni soffi tti
illuminati. Nei mesi scorsi ho
realizzato un particolare stand
per la “Nivea”, fatto di una membrana
termotesa retroilluminata
e ho partecipato al Salone della
Moda di Milano, al Torino Word
Design Capital e alla Biennale di
Venezia. Questa particolare struttura
è in grado di diffondere una
luce assolutamente omogenea e a
ciò abbiamo unito la possibilità
di miscelare i colori base provenienti
da led o tubi fl uorescenti.
Ho collaborato all’esposizione
“La raccolta d’arte Esso” presso la
Galleria nazionale d’arte moderna
a Roma. Ora siamo in grado di
realizzare grandi soffi tti o pareti
luminose che si trasformano in
scenari dinamici con una scala di
duecentocinquantasei colori. Recentemente
ho realizzato sfondi
cromatici dinamici per il centro
benessere “Body and Soul Ham-
mam” di Bergamo. Ho allestito
stanze per numerose strutture di
Rimini, di Trieste e di Udine. Ma
nella mia carriera mi sono anche
occupato delle pareti e dei soffi tti
delle navi da crociera e delle sale
congressi per le scuole di polizia.
Quando è nata l’idea di realizzare
spazi che si avvalgono
della sinestesia fra sensazioni
olfattive, sonore e tattili?
L’idea è partita 6 anni fa, nel
2002, quando ho partecipato a un
concorso per una beauty farm di
Milano. Si trattava di progettare
una “stanza sensibile”, di modifi
care attraverso le emozioni
l’aspetto del locale. L’obiettivo
era creare un ambiente confortevole
e adeguato in funzione del
trattamento. Vinsi il concorso.
L’importanza e la particolarità
del progetto attirò l’attenzione
dei media. Avevo creato una stanza
dinamica capace di cambiare
aspetto in funzione del suo utilizzo.
La mia ricerca è poi andata oltre
e mi sono focalizzato su nuovi
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 18
| Una creazione dello studio Spazioattivo, con cui collabora De Franceschi
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materiali da utilizzare per mostre
o eventi, stand fi eristici ed uffi ci.
Quale è il suo prossimo obiettivo?
Sto studiando con alcuni medici,
psichiatri e operatori del benessere
il ruolo di colori, suoni e odori
sui bambini. È in fase di ricerca
un progetto sulla relazione tra
gli elementi sensoriali e la gravidanza.
Suoni, colori e odori sono
misurabili in frequenze e danno
emozioni diverse. Forse è possibile
trovare un modo scientifi co
per migliorare la qualità della
vita, esaminando le frequenze e
mettendole sulla stessa lunghezza
d’onda delle persone. L’obiettivo
fi nale per me è quello di progettare
termoculle accoglienti soprattutto
per i bambini nati prematuramente.
Certo ci sarà ancora
molto da lavorare. Ma è indubbio
che la sinestesia di tutti gli elementi
che incidono sui sensi ha la
necessità di applicazioni sempre
più avanzate che sono ancora tutte
da scoprire e da esplorare.
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