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Manovra azzardata - VicenzaPiù

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5<br />

I partiti sono<br />

come le donne:<br />

quando dicono<br />

che va tutto<br />

bene, significa<br />

che c'è qualcosa<br />

che non va. E' il<br />

caso di Alleanza Nazionale<br />

vicentina, i cui esponenti<br />

fanno quadrato nel descrivere<br />

il proprio partito con gli<br />

aggettivi più rassicuranti (e<br />

senz'altro un dato di smagliante<br />

salute c'è: con 2116<br />

iscritti è la federazione provinciale<br />

più in forma del<br />

Veneto).<br />

Eppure i due nomi eccellenti<br />

attorno a cui si è scatenato il<br />

marasma nell'amministrazione<br />

comunale sono di An:<br />

Giuseppe 'Parafulmine'<br />

Tapparello, dimessosi dalla<br />

presidenza della commissione<br />

Territorio, e Claudio 'Vulcano'<br />

Cicero, tuttora assessore alla<br />

mobilità del capoluogo berico.<br />

'Inciampi' dovuti ai due macigni<br />

appesi al collo del sindaco<br />

Enrico Hüllweck: l'urbanistica<br />

e la questione Dal Molin. Sono<br />

questi, infatti, i temi su cui si<br />

giocherà la sopravvivenza dell'attuale<br />

giunta (che come<br />

vicesindaco ha un uomo di An,<br />

Valerio Sorrentino) e del consiglio<br />

comunale, che potrebbe<br />

essere interrotta prima del<br />

tempo per le divisioni interne<br />

al centrodestra. Con An a contribuire<br />

alla fine anticipata.<br />

Una prospettiva, quest'ultima,<br />

decisamente negata dal presidente<br />

del consiglio comunale<br />

Sante Sarracco: "An ha tutta<br />

l'intenzione di terminare<br />

regolarmente il mandato"<br />

dichiara. Sarracco con una<br />

battuta dice di voler sostenere<br />

il sindaco "anche a costo della<br />

vita". E si capisce, conscio<br />

com'è che dal partito e dai<br />

banchi di Sala Bernarda premono<br />

gli astri nascenti desiderosi<br />

di salire di grado: i<br />

Milani (capogruppo in consiglio),<br />

i Rucco (consigliere), i<br />

Bonafede (presidente circoscrizione<br />

5 e portavoce dell'on.<br />

Conte). In realtà Alleanza<br />

Nazionale in questa maggioranza<br />

ci sta stretta: ha rinunciato<br />

a presiedere la Territorio<br />

perché, sostiene Giorgio<br />

Conte, presidente provinciale<br />

e padre-padrone del partito,<br />

"non potevamo continuare ad<br />

assistere al tiro al piccione nei<br />

confronti di Tapparello, con il<br />

quale era sorto un problema di<br />

incompatibilità con l'assessore<br />

Zocca".<br />

Ossia con la giunta. Una vera e<br />

propria mina pronta a esplodere<br />

sotto la sedia del sindaco:<br />

"e quando dovesse rivelarsi<br />

tale", minaccia Conte, "la faremo<br />

saltare". Il flop dei piruea<br />

andato in scena in estate ha<br />

fortemente scontentato tutti,<br />

An compresa. E il tentativo di<br />

usare come 'parafulmine'<br />

Tapparello - incolpandolo con<br />

una lettera inviata ai proprietari<br />

delle aree interessate - è<br />

stata "l'ultima goccia", come<br />

questi ci ha detto.<br />

Ma l''attendismo' del sindaco<br />

ha creato un cortocircuito<br />

anche con Cicero (vedi box).<br />

Il caso personale dell'assessore<br />

famoso per le rotatorie apre lo<br />

sguardo su uno dei problemi<br />

del partito che praticamente<br />

tutti i suoi esponenti vicentini<br />

riconoscono: il nodo dei 'personalismi'.<br />

'Abolite' d'ufficio<br />

da Gianfranco Fini le vecchie<br />

correnti interne (Destra<br />

Sociale, Destra Protagonista,<br />

Nuova Alleanza) - che negli<br />

ultimi anni avevano trasformato<br />

An in una riedizione<br />

della vecchia Dc - oggi "contano<br />

molto i personalismi",<br />

afferma Tonino Assirelli, della<br />

vecchia guardia Msi ed ex<br />

commissario provinciale nel<br />

triennio 1997-2000. Un difetto<br />

ATTUALITÀ 14 OTTOBRE 2006<br />

Alleanza Nazionale: la federazione vicentina riunita sotto i dioscuri Conte-Berlato<br />

Ma è minata dai personalismi<br />

Dietro la facciata, un'An in tempesta<br />

DI ALESSIO MANNINO<br />

L'on. Giorgio Conte, presidente<br />

provinciale di An<br />

Il deputato europeo Sergio Berlato<br />

che si unisce a un pericolo,<br />

quello di trascurare il<br />

partito a vantaggio degli<br />

incarichi amministrativi:<br />

"Il rischio è che gli amministratori<br />

di An si preoccupino<br />

di più del loro ruolo pubblico<br />

che non della federazione",<br />

fa notare Assirelli.<br />

Sottolinea l'aspetto personalistico<br />

anche il deputato europeo<br />

Sergio Berlato, che col<br />

grande rivale Conte ha stretto<br />

un patto che gli è valso la copresidenza<br />

provinciale: "A<br />

volte alcuni sono portati ad<br />

assumere posizioni che possono<br />

essere interpretate come<br />

frutto di eccessivi personalismi<br />

se non addirittura di<br />

impuntature esagerate".<br />

E il coro continua con lo stesso<br />

Conte, che anzi si lancia in<br />

Vulcanico, esuberante, autoreferenziale,<br />

persino "colpevole di eccessiva<br />

operosità": sono questi i giudizi che<br />

abbiamo raccolto fra i maggiorenti<br />

vicentini di An sul conto dell'assessore<br />

Claudio Cicero, in silenzio<br />

stampa dopo lo scontro col sindaco<br />

Hüllweck sulla gestione dell'affare<br />

Dal Molin. Reo (o no, a seconda dei<br />

punti di vista) di troppo zelo nel suo<br />

lavoro di costruttore di rotatorie,<br />

parcheggi, bretelle, tunnel, metrotram<br />

e mille altri progetti e, di<br />

rimando, di troppo poco impegno<br />

nel partito. Berlato: "A livello di<br />

Comune capoluogo il gioco di squadra<br />

può essere sensibilmente<br />

migliorato superando alcuni perso-<br />

un assolo dai toni rivendicativi:<br />

"E' inevitabile che emergano<br />

personalismi in un partito e<br />

di ciò non mi scandalizzo,<br />

potrei vederlo invece come un<br />

aspetto positivo, di competitività<br />

interna".<br />

Anche se ammette che in passato<br />

la 'competitività' dava di<br />

An un'"immagine rissosa".<br />

Conte difatti è stato eletto nel<br />

2001 dopo una lotta furibonda<br />

con Berlato, allora capo-area<br />

della Destra Sociale, molto<br />

forte in questa zona. Guerra<br />

interna bloccata da ordini<br />

superiori di Fini, che fino<br />

all'altro ieri ha avuto il suo bel<br />

daffare a rimettere ordine in<br />

un partito lacerato da correnti<br />

e rivalità individuali.<br />

Fu l'inizio della risalita per<br />

l'An berica, che nella seconda<br />

nalismi che portano a volte il partito<br />

a scontare gli errori di qualche solista<br />

che ritiene, sbagliando, di non<br />

avere nulla da imparare". Assirelli:<br />

"Cicero, che apprezzo molto per la<br />

sua grande voglia di fare, è una battitore<br />

libero, e per questo è meno<br />

ancorato alla vita di partito". Conte:<br />

"Cicero ha 'utilizzato' poco il partito<br />

per condividere le sue scelte, e<br />

quando ci si stacca dal partito si<br />

hanno degli svantaggi". Il tutto tradotto<br />

significa: Cicero non ha coinvolto<br />

come doveva An nelle trattative<br />

sul Dal Molin e in generale nella<br />

sua attività, quasi che fosse più fedele<br />

al patto col sindaco che in questi<br />

anni gli ha lasciato carta bianca. Un<br />

metà degli anni '90 era la<br />

prima forza politica a Vicenza<br />

con quasi il 16% dei voti e 11<br />

consiglieri in Sala Bernarda, e<br />

che poi andò incontro al declino<br />

lacerandosi fra i moderati<br />

di Conte e la componente di<br />

Berlato (detta 'dei cacciatori'<br />

per i legami dell'eurodeputato<br />

e dell'assessore regionale<br />

Elena Donazzan con la lobby<br />

delle doppiette).<br />

Nelle comunali del 2003,<br />

infatti, gli 11 consiglieri diventarono<br />

gli attuali 5. Ancor oggi<br />

le differenze riconducibili alla<br />

correnti non sono certo sparite;<br />

e anzi, sciolte queste ultime,<br />

in un certo senso sono<br />

diventate peggiori perché<br />

esclusivamente personalistiche:<br />

An, dicono alcuni militanti<br />

della base che vogliono<br />

restare anonimi, "è un partito<br />

di prime donne, dove le divisioni<br />

restano" (non che sia l'unico,<br />

beninteso). Conte serra i<br />

ranghi, consapevole che l'andamento<br />

alterno del consenso<br />

in provincia (9,4% alle europee<br />

del 2004, 8,7% alla regionali<br />

2005, 11,09% alle politiche)<br />

potrebbe riservare amare<br />

sorprese.<br />

Ecco perché tutti parlano di<br />

'partito unito' e 'in condizioni<br />

ottime': in arrivo c'è la scadenza<br />

delle elezioni provinciali<br />

(primavera 2007) e forse<br />

anche un altro, ancora incerto<br />

ma non improbabile appuntamento:<br />

la prematura caduta<br />

della giunta Hüllweck.<br />

E sul caso Cicero: "Doveva coinvolgerci di più"<br />

accordo non scritto finito la settimana<br />

scorsa, quando Hüllweck ha<br />

scaricato sul suo assessore più in<br />

vista la responsabilità dell'opacità<br />

con cui la giunta ha finora portato<br />

avanti la 'grana' americana. Un<br />

Cicero attivista e troppo schierato<br />

sul sì ora, difatti, non conviene più:<br />

il no avanza. Ma avanza soprattutto<br />

il malcontento di grandi interessi<br />

economici e degli alleati politici -<br />

An in primis: Conte parla di "problemi<br />

incancreniti" - verso un sindaco<br />

inconcludente. Che sia meglio un<br />

uomo più dinamico e decisionista<br />

sulla poltrona più alta di Palazzo<br />

Trissino?<br />

A.M.

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