Manovra azzardata - VicenzaPiù

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Anche se sarebbe
stato difficile ripetere
l'exploit di un film
puro e disperato
come Collateral (il
suo film più bello,
con L'Ultimo dei
Mohicani), tuttavia
anche questa volta il regista Michael
Mann ci dato una lezione di cinema.
E l'ha fatto con una storia apparentemente
'fredda' perché già vista
mille volte: quella di due agenti infiltrati
in una grossa organizzazione
criminale. Anzi, ha fatto quello che
potrebbe sembrare un remake della
vecchia e (immeritatamente) celebre
TEMPO LIBERO 14 OTTOBRE 2006
Adrenalina pura e grande lezione di regìa per il remake del serial anni '80 con Colin Farrell e Gong Li
Un Miami Vice così, in tv non l'avevamo mai visto
DI GIULIANO CORÀ
"In nome della madre" racconta, per
così dire, la storia di tutte le storie,
quella di Miriam e Josef, Maria e
Giuseppe, i genitori di Ieshua, Gesù.
La voce è quella di Miriam: "Qui narra
la gravidanza avventurosa, la fede del
suo uomo, il viaggio e la perfetta
schiusa del suo grembo". Una vicenda
che i vangeli di Matteo e Luca, adottati
come riferimenti, non approfondiscono
nei dettagli, recuperati e
ingranditi dall'autore "per tentare una
vicinanza".
Si tratta di un'operazione coraggiosa:
la vicenda, naturalmente, non riserva
sorprese, e il rischio di forzature o,
peggio, di banalità, è dietro l'angolo.
Ma la narrazione, attraverso una scrittura
scarna, fortemente evocativa,
sembra spesso riuscire a svelare il
senso del Mistero. Come nel caso
dell'Annunciazione: "Il vento di
marzo in Galilea viene da nord, dai
monti del Libano e dal Golan. Porta
bel tempo, fa sbattere le porte e gonfia
la stuoia degli ingressi, che sembra
incinta. In braccio a quel vento la voce
e la figura di un uomo stavano davanti
a me". È un po' quanto accadeva nel
"Vangelo secondo Matteo", il film di
Pasolini. Ma se nell'opera cinematografica
era soprattutto posta in evi-
serie tivù degli anni '80
Miami Vice. Con cui questo
film non ha nulla in
comune, se non il titolo e
lo schema dei due sbirri
che vivono pericolosamente.
Tutto il resto è il
solito Mann: visionario,
entusiasmante, scenografico,
col suo incredibile
senso del ritmo e della
composizione delle scene;
un 'esteta', se vogliamo,
per il quale sembra quasi che ad
essere importante non sia tanto la
storia, ma il modo in cui viene
denza la portata rivoluzionaria del
messaggio evangelico, nel libro sono
l'amore smisurato di Josef per la sua
sposa e la coraggiosa tenerezza di quest'ultima
a risaltare.
In conclusione, nelle prime parole di
Miriam al piccolo Ieshua, si chiarisce
come "In nome della madre" sia
anche il racconto di un'esperienza
che, da millenni, si rinnova con
immutato stupore: la maternità:
"Dormi, domani vedrai la prima luce
della tua vita e avrai di fianco la tua
prima ombra. Dentro di me non ne
facevi. […] Il mio corpo ha perso il
centro, da adesso in poi noi siamo due
staccati che possono abbracciarsi e
mai tornare una persona sola. A terra
sulle pietre della stalla c'è la placenta,
il sacco vuoto della nostra attesa".
Erri De Luca, In nome della madre,
Feltrinelli, pp. 86, euro 7,50
Giovanni Magalotti
mostrata. E' questo, ancora una
volta, che entusiasma e turba. Tutto
diventa emozione pura: la tensione
notturna in una discoteca, la scia di
un off-shore sul mare, i murales che
'esplodono' dai muri scrostati di
Haiti, le palme agitate dal vento
davanti ad un appartamento vuoto,
la violenza macellaia di una sparatoria.
Tutto sembra 'già visto', in questo
film, e tutto è diverso, tutto viene
'da dentro' le cose, e si scrive dentro
di noi. Come per esempio l'inseguimento
sull'autostrada, che non è un
videogioco alla Fast&Furious, ma
una corsa verso la morte. Ma non è
estetismo fine a se stesso. Lo dicono
i cieli spesso in tempesta, i lampi
inquietanti che graffiano il buio, i
tuoni che minacciano distruzione.
Lo dice la fotografia, a volte sgranata
fino ad entrare nei pori della pelle
e negli animi, a volte lucidissima,
come l'occhio di uno scienziato.
Ancora una volta, Mann ci dà non
un'indagine poliziesca, che ci avrebbe
annoiato a morte, ma un'indagine
nei nostri luoghi oscuri - quelli
del nostro animo e quelli attorno a
noi. Forse, a ripensarci, la distanza
dal killer nichilista di Collateral non
è poi così grande.
Con una prosa scarna ed evocativa, lo scrittore reinterpreta a modo suo la vicenda dei genitori di Gesù
In nome della madre, il Vangelo secondo Erri de Luca
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Tanti auguri
I compleanni di questa settimana
5 ottobre
Tanti auguri Rudy
Dalle umide terre beriche fino ai soleggiati lidi
di San Benedetto, l'intero Stivale abbraccia Rudy Sanson,
tecnico provetto e fidato figlio, fratello, fidanzato,
amico e ora ventinovenne certificato.
Mamma Luisa, papà Beppino, il fratello Marto,
la fidanzata Cristiana e tutti gli amici.