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6<br />
Se ancora c'era<br />
qualche dubbio, ci<br />
ha pensato la finanziaria<br />
a sgombrare il<br />
campo da ogni equivoco.<br />
Tra il Veneto e<br />
il governo di centrosinistra<br />
non solo<br />
non sembra poter sbocciare l'amore,<br />
ma nemmeno un piccolo<br />
flirt. La manovra economica è<br />
stata infatti accolta da una ondata<br />
di malcontento che attraversa<br />
buona parte del mondo produttivo<br />
vicentino (vedi sotto), e che è<br />
stata subito cavalcata dalla Casa<br />
delle Libertà. Per il prossimo 21<br />
ottobre, il governatore Giancarlo<br />
Galan ha convocato proprio a<br />
Vicenza quel Veneto che non si<br />
riconosce in una manovra considerata<br />
"iniqua e classista". Non<br />
solo, quel Veneto che contro quella<br />
manovra che "mette le mani<br />
nelle tasche" di chi lavora ha già<br />
deciso di scendere in piazza, nonostante<br />
tutte le perplessità che a<br />
livello nazionale ancora accompagnano<br />
l'idea dei cortei di protesta.<br />
E non è che il mondo dei lavoratori,<br />
di chi in teoria dovrebbe essere<br />
favorito dalle nuove misure studiate<br />
dal governo Prodi, abbia<br />
fatto molto per fare sentire la sua<br />
voce.<br />
"Il punto è che in Veneto c'è una<br />
INCHIESTA 14 OTTOBRE 2006<br />
Il 21 ottobre la Casa delle Libertà in piazza contro la manovra. Per il sociologo Marini,<br />
è passata l'idea di uno stato che colpisce chi produce ricchezza<br />
DI LUCA MATTEAZZI<br />
Finanziaria, la protesta parte da qui<br />
Daniele Marini,<br />
direttore della Fondazione Nordest<br />
società laburista", spiega<br />
il sociologo Daniele<br />
Marini, direttore della<br />
Fondazione Nordest.<br />
Laburista, ovviamente,<br />
non nel senso anglosassone<br />
della parola, di<br />
orientamento politico<br />
di sinistra. "Ma nel<br />
senso di lavoristico -<br />
continua Marini - , e<br />
cioè orientato al lavoro:<br />
c'è molta pratica<br />
con il lavoro, e ci si<br />
riconosce nel lavoro. E<br />
questo vale non solo<br />
per gli imprenditori, i commercianti<br />
o gli artigiani, ma anche per<br />
buona parte dei dipendenti che si<br />
sentono, come valori di fondo,<br />
molto vicini agli imprenditori".<br />
Un situazione dovuta alla struttura<br />
produttiva della regione, fatta<br />
di piccole e medie aziende e di<br />
imprenditoria diffusa, dove l'imprenditore<br />
è spesso il vicino della<br />
porta accanto o l'operaio di ieri<br />
Imprenditori e artigiani sono sul piedi di guerra contro la manovra. Calearo:<br />
"Ma è soprattutto un problema di comunicazione"<br />
Sbalchiero:<br />
"Pronti a fermare l'Italia"<br />
Il più tenero, alla fine, è stato il presidente di<br />
Confindustria Massimo Calearo, che ha parlato di "mal di<br />
pancia" dovuti alla manovra finanziaria. Il più duro, il<br />
presidente dell'Assoartigiani Giuseppe Sbalchiero, che ha<br />
lanciato una campagna di protesta al grido di "Non siamo<br />
noi i ladri" e che annuncia iniziative clamorose. In mezzo<br />
c'è il portavoce delle piccole e medie imprese Sergio Dalla<br />
Verde (Apindustria), secondo cui la finanziaria è "da<br />
ripensare" perché dimostra ancora una volta come il<br />
governo faccia "finta di non conoscere la reale struttura<br />
del sistema produttivo italiano". La manovra economica<br />
del governo Prodi ha scatenato le ire delle associazioni di<br />
categoria vicentine: scontente dalle novità in tema di Tfr<br />
(trattamento di fine rapporto), inviperite per la revisione<br />
degli studi di settore (i parametri che stabiliscono i livelli<br />
di reddito dei diversi settori produttivi), indispettite da<br />
una serie di misure che, a loro dire, andrebbero a penalizzare<br />
soprattutto le piccole e medie imprese o i lavoratori<br />
autonomi. E l'attesa riduzione del costo del lavoro del<br />
cuneo fiscale non basta a placare i malumori. "È una<br />
finanziaria figlia di gravi e incancellabili pregiudizi nei<br />
confronti delle piccole imprese e del lavoro autonomo -<br />
attacca Sbalchiero -. Come si fa a parlare di equità quando<br />
le eventuali colpe di alcuni diventano la motivazione<br />
per penalizzare quella parte sana del Paese che sa rimboccarsi<br />
le maniche, rischia in proprio, produce, crea<br />
lavoro e che, grazie all'apprendistato, è un insostituibile<br />
punto di riferimento per i giovani?". In realtà che la<br />
manovra siano davvero così penalizzante è tutto da dimostrare.<br />
Tanto che il presidente degli industriali veneti<br />
Riello ha affermato che nemmeno Berlusconi aveva dato<br />
tanto alle imprese. E il presidente di Assindustria Vicenza<br />
Massimo Calearo, mal di pancia a parte, ha spiegato che<br />
alla fine si tratta soprattutto di un problema di comunicazione:<br />
"Non hanno saputo presentare la finanziaria per<br />
quello che è, col risultato di terrorizzarci tutti".<br />
La speranza di tutti, comunque, è che la finanziaria venga<br />
rivista in sede di dibattito parlamentare. "Altrimenti vuol<br />
dire andare allo scontro - conclude il presidente di<br />
Assoartigiani -. E se saremo costretti a difenderci,<br />
potremmo anche bloccare il paese".<br />
L. M.<br />
Giuseppe Sbalchiero ,<br />
presidente dell’Assoartigiani<br />
che si è messo in proprio. Il risultato<br />
è un sistema di valori condivisi,<br />
dove regnano le parole d'ordine<br />
dell'autonomia e del "far da sé", e<br />
in cui il centrosinistra non sembra<br />
davvero capace di farsi spazio.<br />
"A livello di comunicazione c'è<br />
sicuramente un distacco, e spesso<br />
i messaggio contano più dei contenuti<br />
- conferma il direttore della<br />
Fondazione Nordest -. Le parole<br />
che sono circolate in questi giorni<br />
vanno a colpire un sentimento<br />
molto diffuso in Veneto: quando si<br />
parla di tasse, di ricchi che piangono<br />
e cose così, si va a toccare un<br />
tasto dolente. Viene riconfermata<br />
l'idea di uno stato invasivo e che va<br />
a colpire chi produce ricchezza".<br />
Per Marini, comunque, a differenza<br />
di una decina di anni fa non c'è<br />
un sentimento anti-statalitsta. "Al<br />
contrario - ribatte -, c'è bisogno di<br />
stato, ma c'è una domanda di stato<br />
diversa: si chiede uno stato più<br />
flessibile, più moderno, più veloce.<br />
Il problema vero è che c'è un gap<br />
"Per la prima volta si favoriscono<br />
i redditi più bassi".<br />
Sarebbe stato difficile immaginare<br />
il contrario, e infatti,<br />
pur con tutti i distinguo del<br />
caso, tra i sostenitori della<br />
nuova finanziaria ci sono i<br />
sindacati. Cgil in testa, che<br />
tenta soprattutto di smussare<br />
i toni della contrapposizione<br />
tra lavoro dipendente e lavoro<br />
autonomo. "Non è vero<br />
che il lavoro autonomo è<br />
penalizzato - spiega il segretario<br />
provinciale Oscar<br />
Mancini -. Con questa manovra<br />
ci guadagnano tutti,<br />
dipendenti e autonomi. È<br />
vero che gli autonomi avranno<br />
una revisione degli studi<br />
di settore, ma ci sono anche<br />
le nuove aliquote Irpef. Chi<br />
evade sarà messo alle strette,<br />
ma per chi paga le tasse il<br />
guadagno è evidente".<br />
Insomma, artigiani e<br />
imprenditori hanno poco da<br />
lamentarsi. Anzi, per come<br />
verrà ridistribuito il taglio del<br />
famoso cuneo fiscale,<br />
tra le aspettative e la crescita di un<br />
territorio e le risposte che arrivano<br />
dallo stato. C'è bisogno di risposte<br />
nuove, pensiamo solo al grande<br />
tema delle infrastrutture. E invece<br />
le risposte che arrivano corrono<br />
sui binari tradizionali".<br />
Insomma, Roma e il Veneto parlano<br />
due lingue differenti, non si<br />
capiscono e spesso si scontrano.<br />
Con il rischio, aggiunge il sociologo,<br />
che alla fine venga fuori la solita<br />
immagine stereotipata del<br />
veneto anti-statalista ed evasore.<br />
"Ci sono due possibili strategie -<br />
conclude Marini -: da un lato quella<br />
della Lombardia, che con la<br />
Moratti e Formigoni cerca una<br />
negoziazione; dall'altro c'è il<br />
Veneto, che invece sembra orientato<br />
verso la contrapposizione,<br />
basti pensare all'idea del referendum<br />
sul federalismo fiscale. Dal<br />
mio punto di vista, ritengo che nel<br />
breve periodo la negoziazione<br />
paghi di più. Altrimenti il rischio è<br />
l'isolamento".<br />
Per la Cgil, le nuove norme favoriscono soprattutto i redditi bassi.<br />
"Si poteva fare di più, ma è un inizio"<br />
Mancini: "Guadagnano<br />
anche gli autonomi"<br />
dovrebbero piuttosto essere i<br />
dipendenti a mugugnare,<br />
visto che la riduzione delle<br />
imposte a loro carico viene<br />
spalmata su tutti i contribuenti.<br />
"Il taglio del cuneo è<br />
stato usato per rivedere le aliquote<br />
Irpef, che sono uguali<br />
per tutti - conferma Mancini<br />
-. In questo modo un autonomo<br />
che ha dei dipendenti<br />
potrebbe avere un doppio<br />
vantaggio".<br />
Complessivamente, comunque,<br />
il giudizio sulla manovra<br />
resta positivo. Per quanto<br />
timida e migliorabile, la<br />
manovra si muove infatti<br />
nella direzione giusta. "Per la<br />
prima volta si cerca di attuare<br />
una redistribuzione della<br />
ricchezza verso i redditi più<br />
bassi -conclude il segretario<br />
della Cgil -. Certamente si<br />
poteva fare di più, ma è<br />
comunque un inizio, e bisogna<br />
considerare che il precedente<br />
governo aveva lasciato<br />
le borse vuote".<br />
L. M.