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Le orchidee spontanee del piacentino - Osservatorio Trebbia

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DACTYLORHIZA MACULATA subsp. FUCHSII<br />

(DRUCE) HYLANDER 1966<br />

Orchis maculata L.<br />

Maculata deriva dal latino macula e<br />

trae signifi cato dalla macchiettatura<br />

nerastra che di solito (salvo rare<br />

eccezioni) si trova sulle foglie.<br />

Fuchsii in onore <strong>del</strong> botanico<br />

<strong>Le</strong>onhart Fuchs (1501-1566).<br />

Pianta<br />

Da (l0) 20-50 (60) cm. Fusto<br />

eretto, non cavo internamente con<br />

costolature verso la sommità di<br />

colore verde o sovente brunastro.<br />

Fioritura<br />

Da fi ne Maggio ad Agosto.<br />

Foglie<br />

Da 5 a 11; densamente maculate sulla pagina superiore, verde grigiastro con<br />

nervature più scure in quella inferiore; le basali ovale-lanceolate lunghe da<br />

4-5 a 20 cm, larghe da 2 a 5 cm; con apice ± ottuso; le cauline, allungate,<br />

bratteiformi.<br />

Infiorescenza<br />

Spiga conica a inizio fi oritura, poi cilindrica, con numerosi fi ori accostati.<br />

Brattee più lunghe <strong>del</strong>l’ovario, sfumate, di colore bruno-rossastro.<br />

Fiori<br />

Generalmente rosa-violaceo. Sepali laterali lanceolati, divergenti, lunghi da 8<br />

a 11 mm; il centrale connivente con i petali, a formare un cappuccio sopra al<br />

ginostemio. Labello lungo da 6 a 10 mm, largo da 9 a 15 mm profondamente<br />

trilobo con lobo mediano più acuto e lungo dei laterali. I disegni sul labello<br />

hanno una colorazione più marcata rispetto a quella <strong>del</strong> fi ore. Sperone lungo<br />

da 6 a 10 mm più corto o lungo quanto l’ovario. 2n=40<br />

Status<br />

Anche questa specie, negli ultimi tempi, è stata decimata<br />

dal cinghiale.<br />

Diffusione<br />

Euro-siberiana. L’areale italiano non è<br />

ancora ben defi nito, tuttavia sembrerebbe<br />

limitato alle regioni <strong>del</strong> nord e <strong>del</strong><br />

centro. In provincia è presente, dai 350<br />

m fi no alle più alte cime.<br />

Ambiente<br />

È possibile trovarla in diversi ambienti,<br />

con terreno prevalentemente calcareo o<br />

debolmente acido.<br />

G F M A M G L A S O N D<br />

Note<br />

Francamente devo dire che sul nome da<br />

attribuire a questa specie permangono<br />

non pochi dubbi. Lo scenario che va<br />

<strong>del</strong>ineandosi nell’ambito degli specialisti<br />

di Dactylorhiza è quello di raggruppare<br />

varie entità, segnalate per l’Italia, sotto<br />

un’unica specie: Dactylorhiza maculata. A<br />

mio avviso, tuttavia, vi sono forti perplessità<br />

che D. maculata in senso stretto sia<br />

presente sul territorio provinciale. I pochi<br />

esemplari esistenti in luoghi umidi, hanno<br />

caratteri poco stabili e c’è quindi il forte<br />

dubbio che si tratti di forme ibridogene.<br />

Da qui la scelta di questa forma nomenclaturale<br />

è quasi obbligata, in quanto la<br />

quasi totalità degli esemplari provinciali<br />

combaciano con la forma fuchsii.<br />

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