Le orchidee spontanee del piacentino - Osservatorio Trebbia
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ORCHIS MASCULA (L.) LINNEO 1755<br />
L’aggettivo mascula deriva dal latino masculus,<br />
fa riferimento alle parti sotterranee e allo<br />
sperone.<br />
Pianta<br />
Di aspetto robusto, da 20 a 60<br />
(70) cm. Fusto con punteggiatura<br />
porporina, nella parte bassa; nella<br />
parte alta quasi sempre brunoarrossato.<br />
Fioritura<br />
Da Aprile a inizio Giugno.<br />
Foglie<br />
Da 4 a 8, quasi tutte riunite a formare una rosetta basale, lunghe da 6 a<br />
21-23 cm, larghe da 1.5 a 4 cm di forma oblungo-lanceolate, verdi non<br />
maculate o verdi maculate da larghe o piccole chiazze viola o brunastro,<br />
eretto-patenti, con apice ottuso; da 2 a 4 foglie superiori lanceolate, piccole,<br />
guainanti il fusto.<br />
Infiorescenza<br />
Con 6-7 o 60 (70) fi ori, piuttosto densa, di forma dapprima conica, poi<br />
cilindrico-allungata. Brattee membranacee, lanceolate, di colore violaceo; le<br />
inferiori lunghe come l’ovario, le superiori la metà.<br />
Fiori<br />
Di colore variante dal porpora chiaro al rosso-violetto, oppure rosa. Sepali<br />
laterali ovali lunghi da 7 a 15 mm, eretti e spesso con apici arrotondati o<br />
acuminati e a volte rivolti all’indietro; il centrale piegato in avanti con l’apice<br />
rivolto in alto connivente con i petali a formare un cappuccio sopra al ginostemio.<br />
Labello nettamente trilobo lungo da 8 a 15 mm, largo da 7 a 18 mm;<br />
lobi dentellati al margine; lobo mediano a sua volta bilobo. Parte centrale<br />
<strong>del</strong> labello più chiara, con alcune macchie porporine. Sperone orizzontale<br />
o piegato leggermente verso l’alto, talvolta a forma di clava all’apice, lungo<br />
quanto l’ovario. 2n=42<br />
Status<br />
La stazione di O. mascula segnalata a suo tempo<br />
alla Rocca d’Olgisio a fi oritura precoce, deve ritenersi<br />
estinta in quanto il bosco dove essa viveva è<br />
stato invaso dall’edera (Edera elix), cancellando ogni<br />
traccia di questa e di altre orchidacee. O. mascula,<br />
pur mantenendo ancora una certa presenza sul<br />
territorio, ha subito in questi ultimi anni una forte<br />
contrazione, dovuta all’avanzata di arbusti infestanti<br />
sui pascoli, ma soprattutto alla vorace presenza dei<br />
cinghiali.<br />
Diffusione<br />
Europeo-caucasica. In Italia: in tutte le<br />
regioni. In provincia: dai 450 m s.l.m. fi no<br />
alle massime altitudini.<br />
Ambiente<br />
Molto vario: boschi radi o densi, praterie<br />
umide.<br />
G F M A M G L A S O N D<br />
Note<br />
La variabilità <strong>del</strong>la specie è notevole. Nel<br />
Piacentino si trovano esemplari isolati o<br />
vere e proprie ricche stazioni, con sepali<br />
acutissimi e labello allungato, corrispondenti<br />
alla descrizione di Orchis mascula<br />
subsp. signifera (Est) Soò oppure O.<br />
ovalis F.W. Schmidt ex Mayer. Da diversi<br />
anni trovo piccole stazioni di piante molto<br />
interessanti: esse infatti sono di taglia<br />
medio-piccola ed anche i fi ori sono più<br />
piccoli e stretti, di colore uguale a quelli<br />
<strong>del</strong>la specie tipo.Tutto il resto <strong>del</strong>la pianta<br />
ha una colorazione rosso-violaceo scuro.<br />
Trovo queste piante in alta Val <strong>Trebbia</strong><br />
e più spesso in provincia di Genova, su<br />
terreno siliceo. I fi ori possono emanare<br />
un profumo, a volte gradevole a volte<br />
decisamente fetido; spesso sono inodore.<br />
O. mascula si ibrida piuttosto facilmente<br />
con O. pallens e O. provincialis.<br />
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