Valutazione dei consumi nell'edilizia esistente e benchmark ... - Enea
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In Tabella 4 sono infine riportate le velocità dell’aria massima ammissibile nel volume occupato<br />
per mantenere le condizioni di benessere. Da notare che gli obblighi di ventilazione e di massima<br />
velocità dell’aria sono legati tra loro.<br />
Tabella 4. Velocità massime dell’aria prescritte dalla UNI 10339<br />
Zona Riscaldamento [m/s] Raffrescamento [m/s]<br />
Degenze, corsie, camere sterili,<br />
infettivi, visite mediche e soggiorni<br />
0.05-0.1 0.05-0.15<br />
Maternità, anestesia, radiazioni,<br />
prematuri e sale operatorie<br />
0.05-0.1 0.05-0.15<br />
Terapie fisiche 0.1-0.2 0.15-0.25<br />
È in questo quadro normativo vigente e sufficiente fino ai tardi anni Novanta che s’inserisce il<br />
secondo testo di riferimento prima citato. Il DPR del 1997 definisce i requisiti minimi che devono<br />
essere rispettati ed applicati da parte di una struttura sanitaria, in termini di politica, obiettivi ed attività,<br />
di struttura organizzativa, di gestione delle risorse umane e tecnologiche, di valutazione e<br />
miglioramento della qualità, di sistema informativo. Inoltre i requisiti minimi strutturali, tecnologici e<br />
organizzativi specifici per le varie strutture, differenziate in quelle di assistenza ambulatoriale, ricovero<br />
ospedaliero a ciclo continuato o diurno per acuti e ricovero non ospedaliero, sono ulteriormente<br />
suddivisi in base alla destinazione d’uso delle varie zone della struttura stessa.<br />
La sezione più interessante del DPR riguarda i requisiti minimi impiantistici delle strutture<br />
ospedaliere a ciclo continuato o diurno per acuti. Il complesso sanitario viene suddiviso in 13 ambienti<br />
funzionali. In particolare per 6 zone (medicina nucleare, attività di radioterapia, day-hospital, daysurgery,<br />
pronto soccorso ospedaliero e area di degenza) non vengono definite delle specifiche<br />
condizioni di benessere, ma sussistono soltanto altri obblighi di sicurezza e di igiene (alimentazione da<br />
impianto forza motrice, impianto gas medicale, illuminazione di emergenza e altro), per cui molti<br />
progettisti si riferiscono alla circolare precedente o a normativa estera.<br />
Di seguito sono riportati i principali requisiti termoigrometrici e di ventilazione, divisi per zone<br />
in cui sono specificati dal DPR:<br />
- Reparto operatorio<br />
temperatura interna invernale ed estiva compresa tra 20 e 24°C<br />
umidità relativa invernale ed estiva compresa tra 40% e 60%<br />
ricambi d’aria di 15 volumi/ora e obbligo d’aria esterna senza ricircolo (occorre<br />
specificare che le Linee Guida dell’ISPESL del 23/7/1999 ammettono che, fatti salvi<br />
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