Valutazione dei consumi nell'edilizia esistente e benchmark ... - Enea
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padiglione ciascuna, ma che attualmente vengono utilizzate alternativamente per coprire l’intero carico<br />
<strong>dei</strong> due padiglioni. In particolare la centrale di maggiore potenza è alimentata a BTZ e viene utilizzata<br />
durante la stagione invernale, mentre d’estate, per la produzione di ACS, è in funzione la seconda<br />
centrale, alimentata a metano.<br />
Le tubazioni dedicate al riscaldamento <strong>dei</strong> due edifici si distribuiscono in 3 circuiti autonomi,<br />
uno per il Padiglione Superiore e 2 per il Padiglione Montegrappa; la necessità di un secondo circuito<br />
per quest’ultimo fabbricato è dovuta alle condizioni di esposizione della sua ala nord-est, decisamente<br />
più fredda del resto dell’edificio e dunque termostatata a parte. La regolazione dell’impianto è di tipo<br />
climatico, ossia avviene variando la temperatura di mandata dalla caldaia in funzione della temperatura<br />
esterna, misurata da una sonda ambientale. La regolazione climatica è inoltre accoppiata ad una<br />
regolazione di zona, effettuata mediante termostati posti, appunto, nelle varie zone dell’edificio. I<br />
terminali d’impianto sono radiatori modulari in ghisa, privi di valvole termostatiche e posizionati uno<br />
per stanza, ad eccezione <strong>dei</strong> corridoi, dove ne sono presenti due. Ciascun corpo scaldante possiede dai<br />
5 ai 6 elementi.<br />
Al riscaldamento dell’ACS vengono dedicati 2 circuiti, che servono altrettanti accumulatori da<br />
2000 litri, uno per ciascun edificio. Infine la climatizzazione della sala operatoria è gestita da un<br />
opportuno impianto di trattamento dell’aria.<br />
La centrale termica a BTZ si compone di 2 caldaie in acciaio pressurizzate (pressione<br />
d’esercizio: 4.5 bar) da 650 kW di potenza al focolare e in grado di fornire una potenza utile di 581 kW<br />
(rendimento di combustione: 89.4%). La scelta del combustibile venne dettata in origine dall’assenza di<br />
una linea di fornitura del metano; anche ora che tale linea è stata portata vicino all’ospedale per<br />
l’alimentazione della cucina e dell’altra centrale termica, essa non risulta sufficiente, essendo in bassa<br />
pressione. La centrale termica a metano ha invece a disposizione 2 caldaie da 252.3 kW di potenza<br />
nominale e 227.6 kW di potenza utile (rendimento di combustione: 90.2%), anch’esse pressurizzate a<br />
4.5 bar.<br />
Alcune degenze, alcuni studi e uffici e le palestre sono raffrescati d’estate tramite semplici split,<br />
alimentati elettricamente. La potenza frigorifera complessivamente installata è di 121.3 kW, suddivisa<br />
in 63.3 kW per le degenze, 38.7 kW per studi e uffici e 19.3 kW per le palestre. L’EER ipotizzato per<br />
questi condizionatori è di 2.9, dunque la richiesta di potenza elettrica per gli impianti di raffrescamento<br />
estivo è pari a 41.8 kW.<br />
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