10 15 settembre 2012
15 settembre 2012 segue dalla prima Sull'industria strategica fare i conti con il Sud Dall'industria cementiera con gli stabilimenti della Italcementi, Buzzi, Unicem Cementir, Colacem, all'industria vetraria con i big player come Owens Illinois, Pilkington e Sangalli. Per non parlare dell'industria agroalimentare diffusa dall'Abruzzo alla Sardegna, un settore in cui big player come Uni<strong>le</strong>ver, Barilla, Ferrero, Sab Mil<strong>le</strong>r, Heineken, Granarolo, Cremonini, Nestlé, si affiancano ad aziende locali e marchi meridionali come De Cecco, Lete, Ferrarel<strong>le</strong>, Divella, <strong>La</strong> Doria, Mataluni, Averna, Scarlino. Un'industria <strong>le</strong>ggera cui si uniscono quel<strong>le</strong> del tac con <strong>le</strong> produzioni di marchi come Brioni, Sixty, Kiton, Karpisa, Harmont & Blaine, Harry & Sons, Sbiroli, Nardelli, solo per citarne alcuni. Le industrie nel Sud, pertanto, costituiscono sezioni ri<strong>le</strong>vanti e in molti casi strategiche dell'intero apparato di produzione manifatturiera ed energetica naziona<strong>le</strong>, e valorizzar<strong>le</strong> in esclusive logiche di mercato significa difendere un segmento portante dell'apparato italiano che contribuisce a farne il secondo in Europa, dopo quello tedesco, per il valore aggiunto. Analizzato in quest'ottica, e limitandosi ad una valutazione del peso e della consistenza dell'industria localizzata nel Meridione, anche il divario Nord-Sud assume un'altra configurazione: esso, infatti, è si esistente - e negarlo significherebbe nascondere l'evidenza - ma è un divario fra una del<strong>le</strong> aree più forti d'Europa (l'intero Nord) e quella come il Sud che è sempre nella UE la decima macroregione per valore aggiunto industria<strong>le</strong> al netto del<strong>le</strong> costruzioni dopo Nord-Reno Westfalia, Nord-Ovest Italia, Baden Wurttemberg, Baviera, Nord-Est Italia, Este Spagna, Centro Italia, I<strong>le</strong> de France e bacino parigino. Bisognerà pertanto lavorare per consolidare ulteriormente l'industria meridiona<strong>le</strong>, ben sapendo che non si parte dall'anno zero e che larga parte di questo apparato manifatturiero già compete in Europa e nel mondo. 11 Federico Pirro docente di Storia dell'Industria - Università di Bari Centro studi Confindustria Puglia