Zampi l lano le polemiche - La Gazzetta dell'Economia
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15 set-<br />
tembre 2012<br />
Fine Tuning<br />
CAMBIO DI VISUALE /PIÙ CHE RECRIMINARE PER TRENI VETUSTI, CREIAMO LE CONDIZIONI PER NON PRENDERLI<br />
Ma... la Puglia è davvero un binario morto?<br />
D<br />
a alcune settimane,<br />
sulla facciata della<br />
sede della Regione<br />
Puglia, campeggia un cartellone<br />
pubblicitario che allude<br />
alla vicenda dei treni notte sospesi<br />
da Trenitalia, da e verso<br />
la nostra Regione.<br />
Senza entrare nel dettaglio<br />
della querel<strong>le</strong> e senza neppure<br />
soffermarsi sul<strong>le</strong> motivazioni,<br />
una rif<strong>le</strong>ssione s’impone sul<br />
contenuto del cartellone e sul<strong>le</strong><br />
ragioni che hanno portato alla<br />
sua affissione.<br />
È evidente che qualsiasi tipo di<br />
taglio al già carente sistema dei<br />
trasporti in entrata ed in uscita<br />
dalla nostra Regione non può<br />
che rivelarsi dannoso in termini<br />
generali per in nostro territorio.<br />
Ed è altrettanto evidente che,<br />
come ta<strong>le</strong>, vogliamo considerare<br />
la decisione di Trenitalia di<br />
sospendere questo servizio. Eppure,<br />
il ragionamento, ci pare, è<br />
ben più ampio.<br />
Tagliare il numero e la tipologia<br />
specifica di quei treni significa,<br />
evidentemente, andare<br />
ad incidere su una fascia ben<br />
precisa di pendolari: lavoratori e<br />
giovani dal<strong>le</strong> possibilità economiche<br />
generalmente limitate.<br />
Quei viaggiatori che non possono<br />
o non vogliono scegliere<br />
l’aereo o l’auto. Posti di lavoro<br />
costretti a migrare con cadenza<br />
settimana<strong>le</strong> su treni troppo affollati,<br />
quasi sempre con<br />
qualche servizio non funzionante<br />
ma con tutti i controllori a<br />
posto.<br />
Avete mai viaggiato su un<br />
treno notte Mi<strong>lano</strong>-Lecce? Per<br />
chi non avesse avuto la fortuna,<br />
permettetemi di raccontarvelo<br />
con i giusti toni. Le carrozze mediamente<br />
meno aggiornate;<br />
l’aria condizionata sempre<br />
troppo fredda ed il riscaldamento<br />
troppo caldo. Mai la speranza<br />
di un posto libero davanti<br />
al tuo, dove appoggiare <strong>le</strong><br />
gambe e, quasi sempre, gente<br />
seduta sui predellini dei corridoi.<br />
E quando, finalmente, arrivavi<br />
a destinazione, al termine<br />
di questo viaggio della speranza,<br />
avevi quasi sempre accumulato<br />
quel tanto di ritardo che<br />
bastava per sentirti ancora più<br />
stanco.<br />
Ma … se sono questi i treni<br />
che abbiamo perduto, di cosa<br />
dobbiamo lamentarci?<br />
<strong>La</strong> verità, allora, è che dovremmo<br />
preparare un bel cartellone<br />
con qualche slogan di<br />
altrettanto effetto per chiederci<br />
“come mai quei lavoratori<br />
hanno ancora bisogno di un<br />
treno per tornare a casa?”.<br />
Troppi treni sono andati e ve-<br />
15<br />
a cura di Fabio Poli<br />
nuti per non rendersi conto che<br />
il vero prob<strong>le</strong>ma è proprio il loro<br />
via vai. Forse nessuno mette a<br />
fuoco che la vera priorità non è<br />
quella di recriminare per l’i s t i t uzione<br />
di vecchi treni quanto<br />
piuttosto quella di fare in modo<br />
che quei treni si svuotino da<br />
soli, che nessun lavoratore<br />
abbia più bisogno di migrare per<br />
lavorare.<br />
Quel cartellone, miei cari rappresentanti,<br />
è un memento alla<br />
prolungata incapacità di creare<br />
alternative su questa terra. Un<br />
monito che voi stessi lanciate a<br />
chi ricopre il vostro ruolo. Singolare,<br />
no?<br />
Ascoltate il consiglio di chi,<br />
quei treni che rimpiangete, li ha<br />
presi tanto a lungo da sentirne<br />
ancora l’odore stantio e secco<br />
dei sedili intrisi di sudore: tiratelo<br />
giù!<br />
Trenitalia avrà avuto <strong>le</strong> sue ragioni.<br />
Non si discutono. È<br />
un’azienda e, malgrado il suo<br />
pregresso ruolo istituziona<strong>le</strong>,<br />
oggi deve cercare di fare i conti<br />
con i conti. Apprezziamo il gesto<br />
in difesa dei nostri diritti. Ma,<br />
lasciatevelo dire, sarebbe molto<br />
più gradito se ci si fosse occupati<br />
di costruire opportunità<br />
piuttosto che di infittire i treni.<br />
<strong>La</strong> Puglia non è un binario<br />
morto! Noi ne siamo davvero<br />
convinti. E voi?