Zampi l lano le polemiche - La Gazzetta dell'Economia

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18 Viaggio nelle paludi spettacolo di flora e fauna Tra gli itinerari più “speciali” che la Puglia propone c'è quello delle zone umide, cioè delle paludi. Una parola che ricorda stagnazione, invece è carica di vita per la flora e la fauna che le zone umide ospitano. Dal Gargano al Salento le paludi più note sono Lesina e Varano, Lago Salso, Torre Guaceto, Cesine, Alimini, Rauccio perle della natura, veri e propri… idroscali per uccelli migratori e stanziali acquatici, di piante che inghirlandano specchi d'acqua salmastri e dolci. LA LAGUNA nA SPASSO SULLE ORME DI FEDERICO II Dove la natura non si... Lesina nVITTORIO STAGNANI Federico II di Svevia, il Puer Apuliae, andava a caccia con il falco nella laguna di Lesina - Foce del Fortore, nell'attuale Parco Nazionale del Gargano, in provincia di Foggia. Allora molto più alta la presenza d'uccelli acquatici migratori e stanziali che ben pascevano tra la rigogliosa vegetazione. Nelle acque poi tra anguille, cefali, spigole, orate e crostacei c'era abbondanza d'ingredienti per preparare quei piatti sopraffini che, secondo leggenda, tanto piacevano a Federico. Oggi le cose sono un po' cambiate e non proprio in meglio, tuttavia a Lesina vale sempre la pena di andarvi perché tanti sono lo stesso i motivi d'attrazione. Come per esempio le iniziative dell'amministrazione comunale per rilanciare la laguna per farne un polo d'attrazione per turisti intenditori e di ambienti naturali e di buona cucina. E c'è persino l'impegno di "Slow Food" di far conoscere con un suo “Presidio” le anguille Della laguna. Il paesaggio: a contatto dell'Adriatico, c'è una striscia di terra e sabbia sulla quale cresce una splendida vegetazione mediterranea di tamerici, eriche, lentischi, mirto, rosmarino, ginepro, corbezzoli e pini d'Aleppo, qualche sparuto leccio, mentre a Foce del Fortore ci sono boschi di salici e pioppi bianchi. Nelle “fantine”, piccoli stagni, fiorisce il rarissimo cisto, qui a volte si scorgono placide e smeraldine tarta- ZONA UMIDA Pa r a d i s o dell'Oasi di Salso rughe di terra. “To m b o l o ”, “Bosco” o“Isola” è chiamato questo posto da sogno dove le acque salmastre del mare sono in indissolubile matrimonio (e baruffa) con quelle dolci del lago. E questo a tutto vantaggio della popolazione ittica nonostante le tante crisi che hanno colpito (anche per politiche miopi) il settore, le cose non sono più come un tempo. Basti pensare che i pescatori dai 400 degli anni 60, sono ora un'ottantina e dei 10 mila quintali di pescato sino agli inizi del 1900, oggi se ne cattura solo 100. In laguna, estesa su circa 1083 ettari, il cordone dunale che la separa dal mare è lungo 20 Km, sono spesso ospiti varietà d'uccelli per ammirare i quali è bene rivolgersi al centro visite di Lesina affidato alla Lipu (Lega italiana protezione uccelli tel. 0882-992727). Gli addetti vi porteranno nei punti adatti per vedere aironi, alzavole, tarabusi mentre si corteggiano, nidificano e vanno a pesca. Con qualche straccetto di fortuna chissà che non capiti di vedere un cigno nero o una gru e più verso mare anche qualche tartaruga “Caretta caretta”. Il centro offre anche questi servizi: trasporti in laguna su catamarani adatti anche per i disabili, corsi d'educazione ambientale, visita al museo etnografico, esperienze di pesca e analisi del pescato, pic nic in area predisposta con punto fuoco e tavoli. A Lesina si arriva da Bari in un'ora e mezza percorrendo l'A 14, uscita Poggio Imperiale. Altro paradiso ambientale alimentato dal torrente Cervaro è l'Oasi del Lago Salso, zona umida nel Parco Nazionale del Gargano, costituita da circa 550 ettari di canneto nelle contrade di Manfredonia. l'Oasi Lago Salso, con il passaggio annuale di oltre 200 specie di uccelli, rappresenta una delle zone umide più importanti del bacino del Mediterraneo. L'oasi si può visitare grazie a barche elettriche per esplorare l'intera valle o torrette situate lungo un percorso di cinque chilometri. E' un'esperienza straordinaria intrufolarsi tra i canneti dell'Oasi e ammirare, a seconda delle stagioni diverse specie di uccelli: anatre: alzavole, fischioni, germani reali, marzaiole. 15 settembre 2012 ITINER ARI IL LAGO /LA RISERVA NATURALE INTEGRALE Varano: niente cemento Non lontano da Lesina ecco il lago (meglio laguna) di Varano. Con una superficie di circa 60,5 km_ è il maggiore lago costiero italiano e il settimo lago della penisola e il più grande dell'Italia meridionale. Ha forma vagamente trapezoidale che si estende per una larghezza di circa 10 km, risultando incassato all'interno del promontorio garganico per circa 7 km. Il lago è alimentato da due sorgenti sotterranee e comunica con il mare Adriatico tramite due canali: la foce di Varano e la foce di Capoiale (o Capojale). A Nord è separato dal mare Adriatico da una strettissima linea di terra, chiamata “isola”, lunga circa 10 km e larga 1 km, coperta di pini, eucalipti e altre piante originando uno scenario di straordinaria bellezza. Il che fa venire l'acquolina in bocca a molti speculatori ma con scarsa possibilità di cementificazioni (come è avvenuto, invece, a Lesina) perché l'Isola di Varano è riserva naturale integrale di ben 145 ettari. Una curiosità: sulle sponde del “lago”ci sono i ruderi dell'idroscalo “Ivo Monti” uno straordinario esempio di archeologia militare. La struttura composta da diversi edifici ormai assaliti dalle intemperie e dalla vegetazione selvatica è una meta di tutto rispetto. Risale alla prima guerra mondiale e vi stazionavano idrovolanti con il compito di proteggere la costa dai bombardamenti austriaci, sino a Bari. Anche durante la Seconda Guerra Mondiale, lo scalo ha avuto una certa importanza. Ora è a disposizione di “curiosi viaggiatori” per lo scenario unico che propone nella cornice dell'Isola di Varano.
15 settembre 2012 SANITÀ Roche ha rimborsato 16 mln al Servizio sanitario nazionale Roche spa ha rimborsato al SSN oltre 16 mln di euro per cost sharing, capping e pay for performance in oncologia. Roche dice Maurizio de Cicco, a.d. - prima in Europa a concordare tali meccanismi innovativi. Ma burocrazia e incertezza normativa allontanano gli investitori stranieri e si persevera nel creare le condizioni più sfavorevoli per attrarre capitali e fare industria. Le aziende farmaceutiche non sono un salvadanaio da rompere una volta al mese. PROGR AMMAZIONE nUN PROBLEMA SOCIALE CHE HA UNA PESANTISSIMA RICADUTA ECONOMICA Cecità: meglio vederci chiaro Le "terapie" costano 600 volte in più della prevenzione nNICOLA SIMONETTI Cecità, problema sociale ed economico. Nel mondo, 50 milioni ciechi e 180 mln ipovedenti (in Italia, 362mila e 1 mln e mezzo). Uno su 3 non lo sarebbe se avesse fruito di prevenzione. Un cieco costa allo Stato 30.000 euro l'anno (altrettanta la spesa in proprio); la prevenzione, 50 euro. In primo piano, la degenerazione maculare (DM) senile prima causa di danni ed handicap visivo e l'edema maculare diabetico (2% dei diabetici). Ogni anno, in Italia, 63mila nuovi casi di DM e 100.000 diabetici (colpiti, dopo 20 anni di malattia, 2 su 3). Tre volte in più nei prossimi 25 anni. Pugliesi colpiti 31.000 (baresi 12.000); 4.000 nuovi casi l'anno. La DM interessa la macula, parte centrale e più sensibile della retina, responsabile della visione chiara e dettagliata di quanto si trova al centro del campo visivo. La forma diabetica complica la retinopatia. Oggi, terapie efficaci (Ranibizumab, frammento di anticorpo umanizzato che blocca il fattore LA CRISI /LA PROVVISORIETÀ DELLE SCELTE GOVERNATIVE DISORIENTA IL SETTORE Il settore farmaceutico è in affanno Non è sostenibile il clima di provvisorietà ed incertezza con il quale il settore farmaceutico è costretto a convivere nel nostro Pa e s e " . L'allarme è di Pierluigi Antonelli, Presidente MSD Italia e Chairman di Italian American Pharmaceutical Group (16 aziende farmaceutiche a capitale americano operanti nel mercato italiano). "Negli ultimi 6 mesi, ha subito due manovre: 1,8 mld di euro con la Legge 135/012, che porta a 11 mld il contributo che l'industria farmaceutica ha dato allo Stato negli ultimi 5 anni. Il "Decreto Balduzzi" sarebbe la terza manovra! Una manovra ogni 60 giorni? L'industria farmaceutica dice basta!" Le nostre 16 aziende generano 5 mld di euro di fatturato (10% reinvestito in Ricerca & Sviluppo), 1,3 mld di esportazioni, 13.000 occupati (5.200 in Ricerca, Sviluppo, Produzione) e 800 sperimentazioni cliniche. Come possiamo con- RICERCA /HA LA CAPACITÀ DI SCIOGLIERE I TUMORI, MA SERVONO 1,6 MLN DI $ Se è un virus che cerca... finanziamento Versando $ 1,6 milioni puoi battezzare, con il tuo nome, un virus che distrugge i tumori neuroendocrini, gruppo di neoplasie maligne che possono interessare qualsiasi organo o tessuto. Il virus oncolitico, ora anonimo, ha dimostrato, in laboratorio del prof. Essand (università di Uppsala), capacità di sciogliere il tumore. Ma, per confermare gli ottimi risultati ottenuti sui topi, occorre sperimentare sull'uomo (20.000) e serve, quel 1,6 milione di $ che, causa congiuntura economica, non si riesce a reperire. Un donatore può consentirlo e legare, per sempre, il proprio nome al virus anti-cancro. vincere le nostre Corporation che l'Italia sia il Paese nel quale attrarre o mantenere investimenti produttivi e ricerca?" C'è rischio concreto dice Antonelli - di smantellare un settore strategico per l'Italia, con 25 mld di produzione annua, export 61%, 2,4 mld di euro l'anno di investimenti e 65.000 dipendenti qualificati (6.000 ricercatori). Auspichiamo sostegno tangibile e concreto dal Ministero per lo Sviluppo Economico ed altre Istituzioni". Si parla spesso di sostenibilità rincara Luc Debruyne, General manager GlaxoSmithKline - ma non di cosa essa significhi per un'impresa. Sul settore farmaceutico pesa il 40% della riduzione del Fondo sanitario nazionale. Si parla di misure per la crescita e ma chi investe in questo settore può trarne solo segnali d'incertezza ad investire ancora o palese invito ad uscirne o ridurre la propria presenza. 19 di crescita vascolare, causa dellíinvasione della macula da parte di neovasi sanguigni) che dice il prof. Francesco Boscia (clinica oculistica, università Bari) i cui studi sono determinanti in campo internazionale - offrono nuova prospettiva di cura. Studi clinici (Restore e Resolve, DRCR.net) testimoniano efficacia, tollerabilità e sicurezza (risultati mantenuti a 3 anni di distanza). Cambia la vita dei soggetti e consente risparmi economici Una fiala, per trattamento intraoculare, costa 1.100 euro e, con i case payment by results, l'azienda rimborsa il costo se il trattamento non ha avuto effetto. Il costo-utilità (anni di vita e qualità) è sotto il limite di accettabilità clinico-sociale (13- 18.000 contro 6-7.000 euro). Disponibile in Italia Ranibizumab a carico del SSN per trattamento di prima linea di degenerazione maculare neovascolare legata all'età, diminuzione visiva da edema maculare diabetico e con diminuzione visiva da edema maculare secondario ad occlusione venosa retinica, centrale o di branca. In valutazione l'efficacia e della sicurezza di nella miopia patologica.
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