Giuseppe Adamo - Confraternita dei Macellai di Roma Web Site

Facenti parte della Chiesa Madre di La Quercia annoveriamo, innanzi
tutti, S.E. il Vescovo Lorenzo Chiarinelli della Diocesi viterbese, che ha
sempre riservato alla Confraternita una chiara e paterna predilezione.
E’ riservato, tra l’altro, a questa il titolo di accompagnare il Vescovo
dalla scalinata della piazza di La Quercia sino alla sagrestia della Basilica
e da questa all’altare per la celebrazione della Santa Messa, in occasione
della celebrazione del già chiamato in causa “Patto d’amore”.
Ricordare don SANTE non è solo un dovere di memoria bensì è un
riappropriarsi, tramite Lui, la Sua vita e le Sue opere, della storia dell’ultimo
centenario della Basilica della Madonna della Quercia.
E che dire di S. E. BERNINI, già vescovo di Albano Laziale, il quale, oltre
alla missione sacerdotale svolta nella Basilica di Santa Maria della Quercia, mi
ha benevolmente coinvolto nell’esercizio di pratiche di bene, nei riguardi,
come già ricordato, dei bambini africani !
Sicuramente degno successore di don Sante nel governo della Basilica
di Bagnaia è da alcuni anni don Angelo MASSI.
Religioso tutto d’un pezzo (già operativo nell’arma dei carabinieri),
attivo ed infaticabile nelle cure di una Basilica anch’essa vetusta e bisognosa
di continui e costosi interventi.
Al pari di don Sante, anche don Angelo continua a riservare a me ed
alla Confraternita ogni possibile attenzione, vuoi quando noi andiamo
alla Chiesa Madre che quando Egli, in rappresentanza della medesima,
ci fa l’onore di partecipare alle nostre più significative Feste religiose, magari
concelebrando con i nostri Sacerdoti.
Giovane, attivo ed onnipresente collaboratore di don Angelo Massi
nella gestione degli “affari” della Basilica della Madonna della Quercia è
da qualche anno don Massimiliano BLASI, il quale possiede tutte le doti
ed i requisiti necessari per essergli, al momento, valido “vicario” ed, in
prospettiva, meritevole e degno “successore”.
Immediato successore di S. E. Pompedda è stato, sia pure per un breve
periodo, mons. Enrico ROSA, ora Difensore del Vincolo della Rota Romana,
ma già concelebrante, di sovente, con mons. Pompedda.
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