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Giuseppe Adamo - Confraternita dei Macellai di Roma Web Site

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<strong>Giuseppe</strong><br />

<strong>Adamo</strong><br />

TRA MEMORIA E SPERANZA


<strong>Giuseppe</strong> <strong>Adamo</strong>,<br />

nato il 10 luglio 1933, è un<br />

self- made man, spirito libero<br />

ed autonomo, ben determinato<br />

nell’affrontare temi e situazioni<br />

<strong>di</strong>fficili e nel ricercare, da accorto<br />

me<strong>di</strong>atore, ogni possibile consentita<br />

soluzione.<br />

Dal banco della bottega <strong>di</strong> macellaio,<br />

passando per il sindacato<br />

(Delegato <strong>di</strong> zona e poi Consigliere,<br />

per più legislature, dell’Associazione<br />

<strong>dei</strong> <strong>Macellai</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Roma</strong>, dell’Unione Commercianti<br />

<strong>di</strong> <strong>Roma</strong> e della Confcommercio)<br />

è arrivato il 3 settembre<br />

1984 allo scranno più<br />

alto della <strong>Confraternita</strong> <strong>di</strong> S.<br />

Maria della Quercia <strong>dei</strong> <strong>Macellai</strong><br />

<strong>Roma</strong>ni.<br />

Presidente <strong>di</strong> questo antico Sodalizio<br />

da ben 5 lustri, è impegnato<br />

instancabilmente - con<br />

lo stesso entusiasmo degli inizi<br />

- nell’opera <strong>di</strong> continuo rilancio<br />

della <strong>Confraternita</strong> romana a livello<br />

sociale, economico, artistico<br />

e soprattutto <strong>di</strong> immagine e presenza<br />

nella città e nel Paese.


<strong>Giuseppe</strong><strong>Adamo</strong><br />

TRA MEMORIA E SPERANZA<br />

<br />

Presidente della <strong>Confraternita</strong> <strong>dei</strong> <strong>Macellai</strong> <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> da 25 anni (1984-2009)


A Edda ed Alfredo,<br />

la rivisitazione sofferta <strong>di</strong> cinque lustri spesi<br />

per la rifondazione<br />

della “<strong>Confraternita</strong> de’ Macellari” <strong>di</strong> <strong>Roma</strong><br />

- 3 -


Correva l’anno 1981 quando, per mera casualità, ebbi la buona sorte,<br />

nato io nel <strong>di</strong>namico Nord-Est ma da tempo trapiantato ed esercente la<br />

professione <strong>di</strong> macellaio in <strong>Roma</strong>, la Capitale, <strong>di</strong> entrare a far parte della<br />

<strong>Confraternita</strong> <strong>dei</strong> macellai romani.<br />

Per me, allevato e formato secondo le rigide regole, non del tutto superate,<br />

dell’impero austro-ungarico, l’impatto fu davvero traumatico tanto<br />

mal messa era l’Amministrazione del Sodalizio quanto <strong>di</strong>sastrate le relative<br />

finanze, tanto mal ridotta l’organizzazione sul territorio quanto pressoché<br />

totale l’in<strong>di</strong>fferenza degli operatori capitolini verso la vita dell’Ente.<br />

Tutto ciò in stridente contrasto con il favorevole andamento delle attività<br />

delle macellerie romane, chiara testimonianza del perdurare del<br />

segno <strong>di</strong>stintivo <strong>di</strong> un allargato benessere sociale raggiunto dopo l’ultima<br />

guerra: un alto e qualificato consumo delle nobili proteine ottenute dal<br />

mondo animale (carni bovine in primis!).<br />

Peraltro, il pesante e quoti<strong>di</strong>ano impegno nelle mie imprese non mi<br />

consentirono, agli inizi, <strong>di</strong> partecipare attivamente alla vita dell’Ente,<br />

salvo il maturare un forte bisogno <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re il significato e <strong>di</strong> valutare<br />

la portata della <strong>Confraternita</strong> ma, soprattutto, le possibili ricadute<br />

sulla categoria <strong>dei</strong> macellai capitolini alla stessa verosimilmente correlate.<br />

Ma il noviziato <strong>di</strong> “socio consigliere” è stato breve, perché bruscamente<br />

interrotto da una dolorosa causa <strong>di</strong> forza maggiore: la improvvisa <strong>di</strong>partita<br />

del mai abbastanza compianto presidente Caio Mario GRUGNARDI.<br />

Fu presa <strong>di</strong> coscienza, ricerca <strong>di</strong> nuovi orizzonti, superiore chiamata,<br />

senso <strong>di</strong> responsabilità l’accettazione della nomina all’unanimità a successore<br />

nella gestione della <strong>Confraternita</strong>?<br />

Ho, a tutt’oggi, serie <strong>di</strong>fficoltà a propendere per l’una o l’altra motivazione;<br />

fu, magari, per un insieme <strong>di</strong> concause!<br />

Quin<strong>di</strong>, tre settembre 1984: questa la data della delibera <strong>di</strong> nomina<br />

a Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione della <strong>Confraternita</strong> <strong>dei</strong><br />

macellai romani nella persona del “consigliere fabbriciere” <strong>Giuseppe</strong><br />

<strong>Adamo</strong>, nato il 10 luglio 1933 e macellaio in <strong>Roma</strong>.<br />

Fu quella la prima <strong>di</strong> ben otto ulteriori nomine a Presidente del Con-<br />

- 5 -


siglio <strong>di</strong> Amministrazione, votate tutte all’unanimità dai soci querciaioli<br />

della Capitale.<br />

In verità, gli inizi sono stati molto duri, a volte ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong>sperati,<br />

anche per un uomo fattosi da solo come me, spirito libero ed autonomo<br />

e ben determinato nell’affrontare temi e situazioni <strong>di</strong>fficili e nel ricercarne<br />

ogni possibile consentita soluzione.<br />

Solo la fervente Fede e la speciale devozione alla Madonna (in ciò assiduamente<br />

e premurosamente educato sin da bambino da mamma Ada)<br />

nonché l’impellente esigenza <strong>di</strong> riscattare la Categoria nei riguar<strong>di</strong> della<br />

propria “creatura”, che affonda negli albori della storia (“Università de’<br />

macellari” prima e, quin<strong>di</strong>, “Arciconfraternita” - “Compagnia degli stizzi”<br />

ed, infine, “<strong>Confraternita</strong> <strong>dei</strong> <strong>Macellai</strong> <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>” ), furono i pilastri fondanti<br />

per la rinascita e la crescita del Sodalizio.<br />

Da tale momento, con il rinnovo del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione e<br />

con l’aiuto qualificato e determinante del Consigliere Camerlengo Luciano<br />

LUGARI, mi è stato agevole <strong>di</strong>spiegare un piano operativo per la<br />

- 6 -


ifondazione vera e propria della <strong>Confraternita</strong>, mirante a perseguire gli<br />

obiettivi <strong>di</strong> seguito brevemente accennati:<br />

riorganizzazione <strong>dei</strong> servizi amministrativi, con il ricorso ad esperti<br />

<strong>di</strong> fiducia del settore e la creazione <strong>di</strong> idonei locali per la bisogna,<br />

dotati delle relative moderne tecnologie;<br />

rivisitazione dello status giuri<strong>di</strong>co dell’Ente finalizzata, da un lato,<br />

al riconoscimento della “natura privatistica” dello stesso, che, per<br />

mere ragioni politiche, era stato “pubblicizzato” sin dal 1890 e,<br />

dall’altro, per estendere il <strong>di</strong>ritto a <strong>di</strong>venire “socio confratello” del<br />

Sodalizio a quanti legalmente autorizzati al “commercio delle carni<br />

al dettaglio” ;<br />

censimento, rivalutazione e messa a norma <strong>di</strong> legge dell’intero patrimonio<br />

immobiliare, con i cui proventi finalizzare gli scopi statutari<br />

dell’Ente;<br />

priorità assoluta per le<br />

esigenze della Chiesa<br />

de<strong>di</strong>cata a S. Maria<br />

della Quercia (patrimonioincommensurabile<br />

del Sodalizio), con<br />

l’imme<strong>di</strong>ata messa in<br />

sicurezza della medesima<br />

ed un mirato<br />

programma <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali<br />

restauri;<br />

promozione della devozione<br />

della Madonna<br />

della Quercia e della<br />

partecipazione <strong>dei</strong> macellai<br />

romani alle manifestazioni<br />

religiose.<br />

- 7 -


Rispetto a questo ultimo punto mi è caro ricordare che, ad appena<br />

una settimana dalla nomina (giusta la seconda domenica <strong>di</strong> settembre), mi<br />

sono recato, nella veste <strong>di</strong> pellegrino, alla Chiesa Madre <strong>di</strong> La Quercia,<br />

in occasione della annuale processione delle Confraternite del Nord<br />

Lazio, nel cui contesto si rinnova, a partire dal 1467, anche il cosiddetto<br />

“PATTO D’AMORE” tra l’Amministrazione <strong>di</strong> Viterbo, nella persona del<br />

Sindaco, e la Madonna della Quercia, la quale è anche la celeste Patrona<br />

della Chiesa <strong>di</strong> Viterbo.<br />

La manifestazione, davvero festosa e coinvolgente, si snoda nel primo<br />

pomeriggio con un rosario <strong>di</strong> Confraternite che, con i loro stendar<strong>di</strong> ed i<br />

“sacchi” e/o “<strong>di</strong>vise” originari e precedute dalla banda citta<strong>di</strong>na, percorrono<br />

tutto il viale che porta alla Basilica della Madonna della Quercia, dove il<br />

Vescovo <strong>di</strong>ocesano ed il Rettore della Chiesa aspettano, insieme alle Autorità<br />

locali, l’arrivo del popolo orante per la cerimonia conclusiva.<br />

Si tratta, invero, non solo <strong>di</strong> un opportuno ricordo bensì del dovere<br />

<strong>di</strong> sottolineare una tappa ed un percorso essenziali per la “rinascita”<br />

della <strong>Confraternita</strong> <strong>dei</strong> <strong>Macellai</strong> <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>.<br />

- 8 -


Ciò in quanto, in detta occasione, ebbi modo <strong>di</strong> conoscere ed apprezzare<br />

un Sant’uomo ed un vero querciaiolo e precisamente don Sante BA-<br />

GNAIA, il quale, nella veste <strong>di</strong> rettore della Basilica, era votato con tutte<br />

le forze a promuovere la devozione alla Madonna della Quercia nonché il<br />

prof. Gianfranco CIPRINI, non solo perché devotissimo della Madonna<br />

bensì anche quale storico, cultore e custode <strong>di</strong> tutto quanto ha attinenza<br />

con le vicende secolari sino ai nostri giorni <strong>di</strong> S. Maria della Quercia, della<br />

pertinente Basilica (tesoro compreso) e delle connesse tra<strong>di</strong>zioni orali e non.<br />

Si avvia, da tale data, un solido e fruttuoso legame, imperniato sui due<br />

“Personaggi” appena ricordati, con la Chiesa Madre ed un intenso fecondo<br />

interscambio tra la medesima e la <strong>Confraternita</strong> romana.<br />

Ne offrono concreta ed illuminata testimonianza alcune significative<br />

iniziative dopo tale incontro poste in essere:<br />

la partecipazione annuale <strong>di</strong> una forte rappresentanza <strong>di</strong> ”stizzi”<br />

della <strong>Confraternita</strong> che, con il loro prezioso stendardo e lo stemma<br />

in oro su fondo azzurro della Madonna della Quercia posto all’altezza<br />

del cuore sulla mozzetta con cappuccio al <strong>di</strong> sopra del bianco<br />

sacco e la costante presenza del Presidente, fa da apri fila alla processione:<br />

privilegio questo davvero speciale riservato alla <strong>Confraternita</strong><br />

<strong>dei</strong> macellai romani;<br />

la partecipazione <strong>di</strong> una qualificata rappresentanza della Chiesa<br />

Madre alla “Pasqua del macellaio”, che si celebra ogni anno in<br />

<strong>Roma</strong> la Domenica delle Palme (manifestazione che verrà meglio<br />

esplicitata in seguito);<br />

il memorabile pellegrinaggio del 1996 <strong>dei</strong> querciaioli viterbesi guidati<br />

da mons. Dante Bagnaia alla <strong>Confraternita</strong> <strong>dei</strong> macellai <strong>di</strong><br />

<strong>Roma</strong>, testimoniato da una medaglia in argento recante l’effigie <strong>di</strong><br />

Santa Maria della Quercia, nella veste <strong>di</strong> Patrona della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />

Viterbo, allocata, ora, nella sacrestia della nostra splen<strong>di</strong>da Chiesa;<br />

la realizzazione, su nostra commissione, da parte del professore<br />

Gianfranco Ciprini <strong>di</strong> un testo celebrativo della nostra Confrater-<br />

- 9 -


nita, che ne documenta le origini, la crescita e lo sviluppo sino agli<br />

anni ‘98, riccamente illustrata e riproducente le singolarità della<br />

Chiesa de<strong>di</strong>cata alla Madonna della Quercia sita in <strong>Roma</strong> - Piazza<br />

della Quercia, nel cuore della Capitale, <strong>di</strong> proprietà privata dell’Ente.<br />

Lo stesso ha una appen<strong>di</strong>ce, anch’essa illustrata, della Chiesa<br />

Madre <strong>di</strong> La Quercia e relativa storia. Il titolo <strong>di</strong> detta preziosa<br />

pubblicazione, che in 150 pagine ed in <strong>di</strong>stinte nove sezioni illustra<br />

la <strong>Confraternita</strong> romana, così recita: “L’università de’ Macellari<br />

e la venerabile Compagnia della Santissima Madonna della<br />

Quercia <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>”.<br />

Non posso sottrarmi dal sottolineare, a questo punto, che la “Presentazione”<br />

della pubblicazione in parola è stata fatta magistralmente dal<br />

compianto S.E. Car<strong>di</strong>nale Mario Francesco Pompedda.<br />

- 10 -


A due mani con, Ciprini junior, una nuova e<strong>di</strong>zione della monografia<br />

tascabile redatta dal Martini ampiamente aggiornata in un più confortevole<br />

formato, avente come titolo: “La <strong>Confraternita</strong> <strong>di</strong> S. Maria della<br />

Quercia de’ Macellari <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>”. Consulenti per detta pubblicazione sono<br />

stati: Sesto Governatori, Luciano Lugari ed Aurelio Tosetti.<br />

D<br />

<br />

Di tutto rilievo le iniziative promozionali poste in essere in campo religioso<br />

e <strong>di</strong> assistenza spirituale ai Soci ed ai devoti <strong>di</strong> S. Maria della Quercia<br />

e per il coinvolgimento della società civile sui problemi squisitamente<br />

spirituali ed assistenziali previsti dallo Statuto della <strong>Confraternita</strong>.<br />

A fronte <strong>di</strong> tale complessa problematica determinante è stata la ricerca<br />

nell’ambito del Clero romano <strong>di</strong> figure davvero rappresentative e portatrici<br />

<strong>di</strong> preclari esempi <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> carità.<br />

Anche in tale campo operativo, la Madonna della Quercia mi è stata<br />

particolarmente provvida e l’incontro sin dal 1981 con l’allora giu<strong>di</strong>ce<br />

della Rota <strong>Roma</strong>na Mons. Mario Francesco Pompedda (poi arcivescovo titolare<br />

<strong>di</strong> Bisarcio e, in seguito, car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Santa <strong>Roma</strong>na Chiesa) ne è<br />

chiara e sostanziale riprova.<br />

- 11 -


Fu con Lui che, sin dal primo approccio, decidemmo <strong>di</strong> ripristinare<br />

la messa <strong>di</strong> mezzanotte del Santo Natale, la speciale Festa della Epifania,<br />

la S. Messa domenicale e nelle altre festività, il precetto annuale della Pasqua<br />

del <strong>Macellai</strong>o nella domenica delle Palme, cui ho riservato da sempre<br />

specialissima attenzione.<br />

Fu proprio per meglio solennizzare tale ricorrenza che, mercé il determinante<br />

intervento dell’allora assistente spirituale Mons. Pompedda, ottenni<br />

il coinvolgimento del Consiglio <strong>di</strong> Stato, inse<strong>di</strong>ato da sempre nel<br />

vicino Palazzo Spada, e l’alta concessione del Cortile storico <strong>di</strong> detta istituzione,<br />

vuoi per la bene<strong>di</strong>zione delle Palme che per celebrazione del precetto<br />

pasquale.<br />

La manifestazione, per ovvie ragioni organizzative e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>dei</strong> Confratelli, viene puntualmente anticipata, nello scenario unico del<br />

cuore <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, alla Domenica delle Palme.<br />

Quanto alla parte religiosa, essa si realizza con la preparazione <strong>dei</strong> celebranti<br />

e <strong>dei</strong> do<strong>di</strong>ci “STIZZI” nella splen<strong>di</strong>da sagrestia della chiesa privata<br />

<strong>di</strong> S. Maria della Quercia, ubicata nella pari piazza, a ridosso della<br />

ineguagliabile piazza Farnese.<br />

- 12 -


Gli “STIZZI” precedono, con il loro luminoso Stendardo recante l’effige<br />

della Madonna ed ottenuto da una antico e prezioso baldacchino, la<br />

singolare processione che si conclude con la sistemazione dell’intero popolo<br />

della Madonna della Quercia nel vicino prestigioso cortile <strong>di</strong> Palazzo<br />

Spada. Alla solenne cerimonia religiosa, preceduta dalla suggestiva Bene<strong>di</strong>zione<br />

delle Palme ed assistita dal vali<strong>di</strong>ssimo coro polifonico <strong>di</strong> Latina,<br />

prende parte non meno <strong>di</strong> mille persone.<br />

Il precetto pasquale si conclude, quin<strong>di</strong>, in piazza della Quercia, con<br />

una abbondante colazione <strong>di</strong> tipica tra<strong>di</strong>zione romanesca, offerta gratuitamente<br />

e somministrata dagli attenti ed onnipresenti Confratelli.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un festoso e comunitario incontro con i citta<strong>di</strong>ni romani,<br />

turisti, amici, fedeli e devoti <strong>di</strong> S. Maria della Quercia nonché con le Autorità<br />

del mondo civile, amministrativo, politico e militare della Capitale.<br />

In verità, il rapporto con un Uomo della Chiesa ispirato, illuminato<br />

come Mons. Pompedda è stato, sin dagli inizi, fecondo <strong>di</strong> umanità e provvido<br />

per ogni qualsivoglia bisogno della <strong>Confraternita</strong>. La Sua assidua<br />

presenza alle celebrazioni religiose vuoi nella Chiesa romana che altrove,<br />

- 13 -


(memorabile quella officiata nella Basilica della Quercia in occasione dell’anno<br />

Santo 2000), la profonda e chiara semplicità delle Sue omelie, il<br />

Suo tratto umano e la <strong>di</strong>sponibilità nei riguar<strong>di</strong> <strong>dei</strong> confratelli ne hanno<br />

fatto una vera e propria “ICONA” strettamente legata all’immagine <strong>di</strong> S.<br />

Maria della Quercia.<br />

Di certo, la <strong>Confraternita</strong> è rinata e cresciuta in tutto e per tutto mercè<br />

la Sua costante e premurosa vicinanza. Per converso, non appaia presuntuosa<br />

ne <strong>di</strong>ssacrante la mia personale convinzione, quella <strong>di</strong> ritenere, cioè,<br />

che la Madonna della Quercia abbia voluto compensarLo anche durante<br />

la vita terrena, laddove si pensi che – pari passo con la crescita del Sodalizio<br />

- Mons. Pompedda ha fatto una quanto mai fulgida carriera ecclesiastica.<br />

Infatti, è stato Prelato U<strong>di</strong>tore della Rota <strong>Roma</strong>na, Decano del medesimo<br />

Tribunale (11/9/1993), Arcivescovo Titolare <strong>di</strong> Bisarcio (consacrato<br />

da Giovanni Paolo II il 6/1/1998), Prefetto del Supremo Tribunale della<br />

Segnatura Apostolica e Presidente della Corte <strong>di</strong> Cassazione dello Stato<br />

- 14 -


della Città del Vaticano (16/11/1999), Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Santa <strong>Roma</strong>na<br />

Chiesa (21/2/2001). E’ tornato alla Casa del Padre il 20/10/2006, da<br />

dove, sono sicuro, continua a vegliare sulla nostra <strong>Confraternita</strong>.<br />

Davvero pertinente l’emblema della “Giustizia” che figura al centro<br />

dello stemma car<strong>di</strong>nalizio assunto ed ancor più illuminante il motto prescelto:<br />

“SOLI DEO”, nello stesso iscritto.<br />

Non ho <strong>di</strong>fficoltà ad ammettere che senza il Suo costante, lungimirante<br />

e solidale conforto <strong>di</strong>fficilmente avrei potuto superare le molte e<br />

complesse vicende incontrate specie nei primi due lustri <strong>di</strong> amministrazione<br />

della <strong>Confraternita</strong>.<br />

P<br />

<br />

Pur essendo ovvio che si possa invocare e/o pregare il Signore, la Madonna<br />

e tutti i Santi in mezzo alla strada od in pieno deserto, i Confratelli<br />

querciaioli romani hanno da sempre aspirato ad avere una propria<br />

Chiesa tanto che i nostri avi fondatori, avendo ricevuto da Papa Clemente<br />

VII il “Beata Mariae de Quercum templum”, si <strong>di</strong>edero da fare per ristrutturarlo<br />

perché ormai fatiscente e per avere una “Casa” accogliente, capace<br />

e <strong>di</strong> sicuro lustro per il Sodalizio.<br />

- 15 -


<strong>Confraternita</strong> <strong>di</strong> S. Maria della Quercia<br />

de’ Macellari <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> - Onlus<br />

Particolare con stemmi<br />

(facciata della Chiesa <strong>di</strong> S. Maria della Quercia)<br />

Piazza della Quercia - <strong>Roma</strong><br />

- 16 -


L’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ricostruirne una nuova, sulle rovine della anzidetta chiesetta,<br />

fu dato da Papa Benedetto XIII nel 1727, affidandone il progetto<br />

(in rococò romanico) all’architetto Filippo RAGUZZINI.<br />

Il 31 maggio 1738 il Car<strong>di</strong>nale Guadagni, Vicario generale <strong>di</strong> Papa<br />

Clemente XII, la consacrò con una solenne cerimonia.<br />

Il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione da me presieduto ha ere<strong>di</strong>tato da siffatti<br />

laboriosi e generosi Confratelli e fatta propria la politica “del fare”, a<br />

fronte <strong>di</strong> una situazione tanto precaria per non <strong>di</strong>re rovinosa.<br />

L’attenzione venne posta, in primis, nel mettere in sicurezza e nel restituire<br />

all’originario splendore la Chiesa privata de<strong>di</strong>cata a S. Maria della<br />

Quercia, bisognosa, invero, <strong>di</strong> molte ra<strong>di</strong>cali cure.<br />

Tra i lavori più significativi fatti nella Chiesa e meritevoli <strong>di</strong> essere sottolineati<br />

ricordo il rifacimento della lanterna posta sulla cupola del tempio,<br />

per ovviare alle rovinose infiltrazioni <strong>di</strong> acqua, la realizzazione della<br />

completa ricopertura in piombo della cupola nonché il rifacimento <strong>dei</strong><br />

tetti e <strong>dei</strong> lastrici solari, il consolidamento delle strutture portanti dell’artistico<br />

campanile, il risanamento e la sistemazione degli impianti idrici<br />

e della rete fognante, estesa agli stabili a<strong>di</strong>acenti al tempio, la ra<strong>di</strong>cale bonifica<br />

degli scantinati e la riagibilità degli stessi.<br />

Di tutto rilievo, inoltre, il restauro integrale della facciata della Chiesa,<br />

sulla quale troneggiano gli stemmi <strong>di</strong> quattro illustri personaggi che meritano<br />

il ricordo perenne <strong>dei</strong> “querciaioli” romani e precisamente:<br />

il primo, al centro, per Sua Santità Pio IX;<br />

in alto, al centro, per S.E. il Car<strong>di</strong>nale Mons. Mario Francesco<br />

Pompedda;<br />

in basso, a sinistra, per S.E. il Car<strong>di</strong>nale Costantino Patrizi;<br />

in basso, a destra, per S.E. il Car<strong>di</strong>nale Francesco Piccolomini.<br />

Ed ancora, il restauro delle cappelle laterali e delle scale <strong>di</strong> accesso ai<br />

coretti, la messa in opera <strong>di</strong> una cancellata ornamentale in ferro battuto,<br />

a protezione dell’entrata della Chiesa nonché il restauro, per mano del<br />

- 17 -


laboratorio Ferretti – Alvisini, della preziosissima Madonna lignea, <strong>dei</strong><br />

quadri raffiguranti la Sacra Famiglia ed un Santo Domenicano, della Statua<br />

<strong>di</strong> S. Antonio, della Tavola dell’Annunciazione e della Sala del Consiglio<br />

con il reperto <strong>di</strong> una interessante tela attribuita a Sebastiano Conca.<br />

Da ultimo, l’ampliamento della piccola Cappella de<strong>di</strong>cata a S. Antonio,<br />

con allocazione della Statua <strong>di</strong> S. <strong>Giuseppe</strong> Migrante, opera dello<br />

scultore vicentino Gianni Visentin, il restauro della artistica Cantoria con<br />

annesso organo del 1800 con 43 canne <strong>di</strong> prima fila, il restauro <strong>di</strong> tutti<br />

i quadri della Via Crucis, ben evidenziati da un luminoso faretto ed il rifacimento<br />

integrale dell’impianto elettrico del complesso monumentale,<br />

ivi compresa l’elettrificazione delle campane e del sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione<br />

sonora delle voci oranti in Chiesa.<br />

Degli ottimi risultati ottenuti ne fa fede una lapide, datata <strong>Roma</strong> 1°<br />

novembre 1990, posta in bella mostra nella Sala riservata al Consiglio <strong>di</strong><br />

Amministrazione (intestata a “<strong>Giuseppe</strong> <strong>Adamo</strong>”), che riproduce, a doverosa<br />

testimonianza e gratitu<strong>di</strong>ne, i nominativi <strong>dei</strong> Confratelli benemeriti<br />

che mi hanno incoraggiato ed aiutato nell’immane opera <strong>di</strong> risanamento<br />

della “Casa comune” e del connesso patrimonio immobiliare.<br />

Ma le opere <strong>di</strong> restauro della nostra Chiesa, che ogni Santo Natale<br />

viene impreziosita dalle esperte mani <strong>dei</strong> Coniugi Milvio e Maria Grazia<br />

Iafolla con la fattura <strong>di</strong> un toccante presepe e dagli stessi preparata per<br />

ogni rito religioso, sono appena terminate nel decorso 2008 con il consolidamento<br />

delle pellicole e la ripresa pittorica per la totale ricostruzione,<br />

a mezzo terre naturali, <strong>di</strong> talune figure e decorazioni e <strong>di</strong> una vela situate<br />

nella cupola della Chiesa.<br />

Stagliano, ora, ai quattro pennacchi della medesima le figure <strong>di</strong> altrettanti<br />

profeti, ridondanti <strong>di</strong> luce e <strong>di</strong> colore e, precisamente, quelli <strong>di</strong><br />

“Mosè, David. Isaia ed Ezechiele”.<br />

Anche questi splen<strong>di</strong><strong>di</strong> restauri sono opera del laboratorio Ferretti –<br />

Alvisini, sotto l’alta sorveglianza della dottoressa Maria Pia D’Orazio,<br />

responsabile dello specifico settore in seno al Ministero <strong>dei</strong> Beni culturali<br />

<strong>di</strong> <strong>Roma</strong>.<br />

- 18 -


Il fine lavori è stato celebrato solennemente in occasione della riapertura<br />

dell’anno sociale 2009, presenti numerose Autorità politiche ed amministrative<br />

della Capitale ed, ovviamente, il popolo festante <strong>dei</strong> soci e<br />

<strong>dei</strong> devoti della Madonna della Quercia.<br />

N<br />

<br />

Naturalmente la tutela del Patrimonio immobiliare dell’Ente non<br />

si è limitata alla sola Chiesa ma ha interessato ogni singola unità <strong>di</strong><br />

proprietà del Sodalizio, con le cui uniche entrate - per altro - lo stesso<br />

finalizza i propri scopi statutari ed, in special modo, l’assistenza ai confratelli<br />

più bisognosi.<br />

Si è trattato <strong>di</strong> una vasta e complessa opera <strong>di</strong> interventi or<strong>di</strong>nari e<br />

straor<strong>di</strong>nari che hanno riguardato non solo le strutture interne ed esterne<br />

degli immobili bensì la pertinente rete fognante e, in stretta osservanza<br />

con le più aggiornate <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge, la messa a norma delle <strong>di</strong>stinte<br />

utenze da quella elettrica a quella idrica nonché quella del gas, in uno<br />

con la revisione e l’aggiornamento degli ascensori.<br />

Per quanto attiene poi alla sede degli uffici amministrativi, esigenza<br />

prioritaria per rimettere agevolmente in or<strong>di</strong>ne la gestione della <strong>Confraternita</strong>,<br />

è stato prescelto il terzo piano <strong>di</strong> Piazza della Quercia n.27, a <strong>di</strong>retto<br />

contatto con la Chiesa. Trattasi <strong>di</strong> due stanze e relativi servizi, nei<br />

quali trovano allocazione i presi<strong>di</strong> tecnologici per un efficiente ed efficace<br />

servizio amministrativo (computer, rete internet, fax, fotocopiatrice, telefoni,<br />

postazione <strong>di</strong> verifica televisiva dell’accesso all’e<strong>di</strong>ficio, ecc.).<br />

Nel merito della gestione degli “affari” della <strong>Confraternita</strong> nella naturale<br />

sede del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione, rilevano le particolari attenzioni<br />

che ho de<strong>di</strong>cato, sin dalla nomina a “consigliere”, alla scelta<br />

ed al ripristino <strong>di</strong> un capiente e decoroso ambiente (scelta caduta nel<br />

salone sito al primo piano della casa sodale, ormai definitivamente riservato<br />

alla bisogna come “Aula <strong>Giuseppe</strong> <strong>Adamo</strong>”), all’arredo essenziale ma funzionale<br />

dello stesso, alla regolamentazione delle riunioni assembleari e<br />

del democratico svolgimento delle medesime, nel rispetto dell’aureo<br />

- 19 -


principio del “primus inter pares” o, se si preferisce, della “pari <strong>di</strong>gnità<br />

<strong>dei</strong> soci della <strong>Confraternita</strong>”.<br />

Per la realizzazione degli interventi risanatori e <strong>di</strong> quant’altro attuato<br />

sul patrimonio immobiliare dell’Ente (Chiesa compresa), sottoposto,<br />

come noto, a totale e permanente vincolo da parte della Soprintendenza<br />

<strong>dei</strong> Beni Culturali ed Architettonici <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, preziosi e <strong>di</strong> sovente risolutori<br />

mi sono riusciti i consigli della dottoressa Maria Costanza Pierdominici<br />

e l’alta professionalità nell’arte del restauro della nota azienda<br />

Laura Ferretti e Francesco Alvisini, lavori questi ultimi supervisionati<br />

dalla vigile e professionale attenzione della dottoressa Maria Pia D’Orazio,<br />

responsabile, parimenti, in seno alla citata Soprintendenza.<br />

Ma una speciale sottolineatura merita la ra<strong>di</strong>cale ristrutturazione della<br />

palazzina in<strong>di</strong>viduata con i numeri 9/10 <strong>di</strong> Vicolo <strong>dei</strong> Venti, piccola e<br />

stretta via che ha, però, il pregio <strong>di</strong> collegare piazza della Quercia con<br />

piazza Farnese e, rispettivamente, Palazzo Spada con Palazzo Farnese, sede<br />

dell’Ambasciata <strong>di</strong> Francia in <strong>Roma</strong>.<br />

L’inderogabilità <strong>di</strong> porvi mano emerge nell’anno 2000, nel corso del<br />

quale per lo stabile in narrativa vennero ravvisati dalle Autorità capitoline<br />

motivi contingibili ed urgenti <strong>di</strong> pericolo per la pubblica incolumità<br />

e fu, <strong>di</strong> conseguenza, or<strong>di</strong>nato lo sgombero imme<strong>di</strong>ato <strong>di</strong> tutte le<br />

unità immobiliari, onde consentire i necessari lavori <strong>di</strong> ripristino dell’intero<br />

e<strong>di</strong>ficio.<br />

Trattasi <strong>di</strong> un immobile, la cui costruzione, per gli insiti elementi architettonici,<br />

si può fare risalire al periodo quattrocentesco, atteso che<br />

l’isolato figura già nella pianta <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> del Bufalini (1556).<br />

I lavori hanno riguardato progettualmente la ristrutturazione interna<br />

e relativo restauro della facciata.<br />

Allo “status” risultano completamente ristrutturati n. 11 interni ad uso<br />

abitativo nonché un locale magazzino sito al piano primo, fruibili tutti<br />

in via ottimale.<br />

Per ogni unità sono stati sostituiti i pavimenti, rinforzati i solai, demoliti<br />

e rifatti gli intonaci fatiscenti, rifatti gli impianti elettrici, idrici,<br />

- 20 -


<strong>di</strong> scarico e <strong>di</strong> riscaldamento. L’immobile è stato dotato pure <strong>di</strong> un moderno<br />

ascensore.<br />

Quanto alla facciata principale su Vicolo <strong>dei</strong> Venti è in corso d’opera<br />

la completa restaurazione, previa demolizione delle parti d’intonaco fatiscenti<br />

e rifacimento con intonaco a base <strong>di</strong> pozzolana e calce mentre gli<br />

elementi in pietra (cornice delle finestre e marcapiani) verranno puliti e<br />

trattati per la conservazione ad opera <strong>di</strong> qualificati restauratori.<br />

L<br />

<br />

Le precarie situazioni dell’Ente ere<strong>di</strong>tate all’atto della nomina a<br />

Presidente e già chiamate in causa hanno influito anche sull’assetto<br />

normativo-regolamentare degli affari amministrativi e giuri<strong>di</strong>co-legali<br />

dello stesso.<br />

In buona sostanza, la <strong>Confraternita</strong>, sin dal mio primo operare, ha<br />

dovuto affrontare numerose e pesanti pendenze legali sia nel campo delle<br />

locazioni e del rapporto con vari condomini che in quello delle proprietà<br />

immobiliari contigue alle proprie, vuoi per la “rivisitazione” del vecchio<br />

statuto datato 1924 che per la “riprivitizzazione” del Sodalizio.<br />

Per il corretto e corrente <strong>di</strong>sbrigo delle correlate esigenze legali ho potuto<br />

contare, a far data dal 1984, sulla qualificata, costante e proficua<br />

collaborazione dell’avvocato Stefano dottor Silvio (ulteriore provvido intervento<br />

<strong>di</strong> S. Maria della Quercia! ).<br />

Con tale professionista si è instaurato, da subito, un rapporto davvero<br />

solidale ed intenso, anche dal profilo umano. Questi ha rappresentato<br />

per la <strong>Confraternita</strong> un punto <strong>di</strong> riferimento certo ed ha comportato, in<br />

tutti i casi trattati, risultanze costantemente positive per l’Ente, grazie<br />

alla sua alta competenza ed assidua applicazione.<br />

Senza dubbio alcuno, l’avvocato Stefano è da annoverare nell’albo<br />

d’oro <strong>dei</strong> benemeriti della <strong>Confraternita</strong> per il determinante contributo<br />

dallo stesso generosamente dato per la positiva soluzione delle molteplici<br />

vicende <strong>di</strong> natura legale ere<strong>di</strong>tate e/o incorse durante tale gravoso<br />

quarto <strong>di</strong> secolo.<br />

- 21 -


Allo scopo <strong>di</strong> garantire migliori con<strong>di</strong>zioni per lo sviluppo <strong>di</strong> una più<br />

moderna e rispondente attività sociale ho promosso, sin dagli inizi, lo<br />

stu<strong>di</strong>o per apportare talune mo<strong>di</strong>fiche al vecchio Statuto del 1924 per<br />

adattarlo alle mutate esigenze associative, per riaffermare il <strong>di</strong>ritto all’aggregazione<br />

<strong>di</strong> tutti i “Macellari” <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> e per ampliare la possibilità <strong>di</strong><br />

sviluppo delle attività sociali, culturali, religiose ed assistenziali a favore<br />

degli appartenenti alla categoria, nel rispetto dell’inviolabilità <strong>dei</strong> tra<strong>di</strong>zionali<br />

principi sanciti dagli “Statuta” originali.<br />

Dopo attento approfon<strong>di</strong>to stu<strong>di</strong>o, fatto da una commissione interna<br />

ad hoc, il nuovo Statuto fu presentato alla Regione Lazio che lo ha approvato<br />

nell’aprile del 1988.<br />

Tra le innovazioni e le peculiarità apportate dall’aggiornato Statuto,<br />

mi piace ricordare la promozione della devozione <strong>di</strong> S. Maria della Quercia<br />

sia nell’ambito <strong>dei</strong> Soci che all’esterno del Sodalizio, il perseguimento<br />

esclusivo degli scopi <strong>di</strong> solidarietà sociale espressamente iscritti nello strumento<br />

statutario, la promozione <strong>di</strong> iniziative sociali, culturali ed artistiche<br />

per meglio assistere i Confratelli ed essere loro vicini, l’attività <strong>di</strong> rappresentanza,<br />

a tutti gli effetti, <strong>dei</strong> macellai <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere Soci<br />

dell’Ente a tutti i commercianti delle carni al dettaglio, l’intrasmissibilità<br />

della quota associativa a favore <strong>di</strong> terzi, la inalienabilità del patrimonio<br />

e delle risorse finanziarie in caso <strong>di</strong> scioglimento dell’Ente per qualsivoglia<br />

causa, l’ampliamento delle opportunità <strong>di</strong> pubblica raccolta <strong>dei</strong><br />

fon<strong>di</strong>, l’utilizzazione mirata e finalizzata esclusivamente per scopi istituzionali<br />

degli utili e degli avanzi <strong>di</strong> gestione e, da ultimo ma <strong>di</strong> tutto rilievo,<br />

la conferma ed il rafforzamento del <strong>di</strong>vieto, fino ai parenti <strong>di</strong><br />

terzo grado, per i consiglieri, sindaci, consulenti e personale tutto <strong>di</strong>pendente<br />

<strong>di</strong> poter usufruire, comunque, <strong>dei</strong> beni <strong>di</strong> proprietà dell’Ente<br />

nonché <strong>di</strong> avere affidate consulenze retribuite.<br />

In concreto, lo Statuto, così mo<strong>di</strong>ficato, ha consentito <strong>di</strong> riportare la<br />

<strong>Confraternita</strong> sotto la naturale giuris<strong>di</strong>zione <strong>dei</strong> “Macellari” <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>,<br />

permettendole <strong>di</strong> operare con programmi innovativi e più consoni alle<br />

esigenze moderne.<br />

- 22 -


Nell’ambito della revisione dello “status giuri<strong>di</strong>co” del Sodalizio, c’è<br />

una iniziativa <strong>di</strong> cui io e tutto il Consiglio siamo davvero orgogliosi: l’essere<br />

riusciti ad ottenere la “riprivitizzazione” del nostro Ente, secondo lo<br />

spirito informatore <strong>dei</strong> padri fondatori.<br />

Debbo specificare che la <strong>Confraternita</strong>, giusto quanto previsto nell’art.1<br />

della legge n.6972 del 17 luglio 1980, venne inserita nel novero delle IPAB.<br />

Per altro verso, la Corte Costituzionale ha <strong>di</strong>chiarato, con proprie sentenze<br />

24 marzo e 7 aprile 1988, n.4396, la parziale incostituzionalità del<br />

citato art.1 della legge n.6792/80. In forza <strong>di</strong> tale pronuncia, la <strong>Confraternita</strong><br />

ha inteso promuovere, avendone tutti i requisiti, una decisa azione<br />

giu<strong>di</strong>ziaria, finalizzata ad ottenere dal Tribunale <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> il riconoscimento<br />

della propria “natura privatistica”.<br />

A seguito <strong>di</strong> tale convinta e pervicace azione, il Tribunale <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> ha<br />

riconosciuto, con sentenze n.2293 del 17 <strong>di</strong>cembre 1990 e 20 febbraio<br />

1991 passate in giu<strong>di</strong>cato, alla <strong>Confraternita</strong> <strong>di</strong> S. Maria della Quercia <strong>dei</strong><br />

<strong>Macellai</strong> <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> la qualifica<br />

<strong>di</strong> persona giuri<strong>di</strong>ca<br />

privata (ONLUS), con<br />

ogni conseguenza <strong>di</strong> legge.<br />

Per effetto della anzidetta<br />

sentenza del Tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, la Regione<br />

Lazio, con avviso pubblicato<br />

nel proprio Bollettino<br />

Ufficiale n.31, parte<br />

II del 9 novembre 1991,<br />

ha reso nota la “depubblicizzazione<br />

dell’Opera Pia<br />

<strong>Confraternita</strong> <strong>di</strong> S. Maria<br />

della Quercia <strong>dei</strong> <strong>Macellai</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Roma</strong>”. Questa, pertanto,<br />

nella veste <strong>di</strong> per-<br />

- 23 -


D<br />

<br />

sona giuri<strong>di</strong>ca privata – Ente morale – risulta iscritta nel registro delle<br />

Persone giuri<strong>di</strong>che presso il Tribunale <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, in grado <strong>di</strong> operare ad<br />

ogni effetto quale Onlus-no profit.<br />

Di tutto rilievo, tra le attività innovative dell’Ente, è stata quella riguardante<br />

l’assistenza tecnico-igienico-sanitaria, apprestata a titolo del<br />

tutto gratuito per la Categoria.<br />

All’insegna del motto “conoscere per non sbagliare” o “per sbagliare<br />

meno”, su ispirazione, ancora una volta della Madonna della Quercia, ho<br />

avuto negli anni ‘90 l’opportunità <strong>di</strong> avvicinare prima e coinvolgere dopo<br />

il dottor Sesto Governatori, già noto negli ambienti romani e laziali per<br />

aver rivestito la carica <strong>di</strong> Veterinario provinciale <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>natore<br />

del Servizio veterinario della Regione Lazio e <strong>di</strong> Presidente dell’Istituto<br />

zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana.<br />

Questo provvidenziale personaggio accettò, <strong>di</strong> buona lena, <strong>di</strong> lavorare “a<br />

titolo grazioso” per la <strong>Confraternita</strong>, anche perché devoto della Madonna (ama<br />

spesso ripetere <strong>di</strong> essere stato colpito dal virus della Madonna della Quercia) e <strong>di</strong><br />

assistere la Categoria, allora ancorata nelle secche <strong>di</strong> una attività involuta e<br />

limitata alla somministrazione delle carni “tout court”, nel mentre, da un lato,<br />

l’Unione europea già dettava da Bruxelles prescrizioni sempre più severe in<br />

materia <strong>di</strong> igiene alimentare<br />

e, dall’altro,<br />

la grande <strong>di</strong>stribuzione<br />

<strong>di</strong>spiegava tutte<br />

le proprie potenzialità<br />

per esercitare una pesante<br />

e soffocante<br />

concorrenza.<br />

Si avviò, così, un<br />

ciclo fecondo e provvido<br />

per i macellai<br />

- 24 -


capitolini, ai quali vennero nel frattempo ampliate le referenze alimentari<br />

ven<strong>di</strong>bili nella bottega, fu riconosciuta loro la possibilità <strong>di</strong> preparare<br />

piatti gastronomici a base <strong>di</strong> carne e, ad<strong>di</strong>rittura, piatti <strong>di</strong> carne cotti “in<br />

situ”, sì da realizzarsi la nuova figura <strong>di</strong> “macellaio – gastronomo – cuoco”.<br />

Ma come avviene <strong>di</strong> sovente nell’umano <strong>di</strong>venire, anche per la Categoria<br />

arrivarono momenti duri, ad<strong>di</strong>rittura terribili: lo scoppio della<br />

mucca pazza, quin<strong>di</strong> la peste suina ed ancora l’influenza aviaria.<br />

Queste tristi vicende hanno messo ancor più in evidenza la maturità<br />

e le alte qualità professionali dell’ormai “socio onorario” Governatori,<br />

che si è pro<strong>di</strong>gato in ogni modo per una forte campagna <strong>di</strong> informazione,<br />

<strong>di</strong>retta ed in<strong>di</strong>retta e per temperare le severe conseguenze delle<br />

temibili malattie.<br />

Tali molteplici attività si sostanziarono in un partecipato e vivace incontro<br />

presso l’aula magna del Centro Carni <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> (giugno 1998),<br />

durante il quale venne consegnato a tutti i convenuti un “Vademecum <strong>di</strong><br />

igiene pratica per l’esercente macellaio”, elaborato dal Governatori su nostra<br />

espressa commessa.<br />

Tale prezioso manuale trae origine e forza da una specifica <strong>di</strong>rettiva CEE,<br />

la n. 93/43, recepita nell’or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co nazionale con decreto legislativo<br />

n.155 del 26 maggio 1997, in materia <strong>di</strong> igiene alimentare.<br />

Per altro verso e sempre in forza <strong>di</strong> nuove e più cogenti regolamenti<br />

adottati dalla Unione europea in campo d’igiene alimentare ho affidato,<br />

d’intesa unanime con il Consiglio, al Governatori (ormai professore emerito<br />

della <strong>Confraternita</strong>) l’incarico <strong>di</strong>:<br />

elaborare un manuale <strong>di</strong> corretta prassi igienica e <strong>di</strong> linee guida<br />

per l’adozione del sistema HACCP nella gestione degli esercizi <strong>di</strong><br />

macelleria, sul quale impostare, da parte <strong>di</strong> ciascun operatore, il<br />

proprio piano <strong>di</strong> autocontrollo aziendale. Detto manuale, <strong>di</strong>viso<br />

in otto parti ed arricchito da una nutrita appen<strong>di</strong>ce sulle principali<br />

tossinfezioni <strong>di</strong> origine animale, ha ottenuto nel marzo 1999 la<br />

prevista “Validazione” da parte del Ministero della Sanità;<br />

- 25 -


P<br />

<br />

organizzare e <strong>di</strong>rigere nel 1999 un primo corso <strong>di</strong> informazione<br />

e <strong>di</strong> formazione in materia <strong>di</strong> igiene alimentare, con lezioni tenute<br />

da esperti del settore, al quale ha preso parte un elevato<br />

numero <strong>di</strong> esercenti romani e della provincia. Il corso, che si <strong>di</strong>spiega<br />

in 12 ore, è del tutto gratuito e della relativa frequenza<br />

viene rilasciato apposito attestato ai partecipanti. Si noti che ad<br />

oggi sono stati tenuti, con ottimi riscontri <strong>di</strong> campo, ben un<strong>di</strong>ci<br />

corsi annuali;<br />

pre<strong>di</strong>sporre un nuovo aggiornato manuale <strong>di</strong> corretta prassi operativa<br />

in materia <strong>di</strong> igiene e <strong>di</strong> applicazione <strong>dei</strong> principi del Sistema<br />

HACCP nella gestione degli esercizi <strong>di</strong> macelleria. Anche tale manuale<br />

ha ricevuto la “Validazione” del Ministero della Salute sotto<br />

la data del 12 ottobre 2007;<br />

rielaborare il dossier degli “Statuta” del Sodalizio che, con gli aggiornamenti<br />

ed integrazioni al 1988 ed il corredo <strong>dei</strong> dati sul Consiglio<br />

<strong>di</strong> Amministrazione e <strong>di</strong> altre informazioni utili per meglio<br />

avvicinare e conoscere la <strong>Confraternita</strong>, è stato tradotto in un elegante<br />

e pregiato tomo in pergamena con copertina in pelle che ha<br />

incontrato un generale apprezzamento, anche all’esterno della<br />

<strong>Confraternita</strong>. Esso ha come titolo “Lo Statuto dell’Ente: AERE PE-<br />

RENNIUS”!<br />

Per ovvie ragioni <strong>di</strong> spazio, debbo sospendere l’elencazione <strong>di</strong> tutti i<br />

molteplici interventi, le numerose note informative, gli incontri settoriali<br />

con gli operatori locali realizzati con la costante, qualificata ed appassionata<br />

collaborazione del “Devoto – Socio onorario” Governatori, che rappresenta,<br />

in seno al Sodalizio, un vero e proprio punto <strong>di</strong> riferimento per<br />

i macellai romani, con l’auspicio che continui ad esserlo quanto più a<br />

lungo possibile.<br />

Particolari cure ho de<strong>di</strong>cato nei lunghi 25 anni <strong>di</strong> gestione alla crescita<br />

della <strong>Confraternita</strong> anche verso l’esterno, allo scopo <strong>di</strong> allargarne gli oriz-<br />

- 26 -


- 27 -


zonti, gli obiettivi, le relazioni con la pubblica Amministrazione (Comune,<br />

Provincia, Regione), con talune <strong>di</strong>stinte istituzioni (Consiglio <strong>di</strong> Stato, Rota<br />

romana), con la politica in generale (il Presidente Onorario dell’Ente è un<br />

parlamentare), con le altre Confraternite (speciale lo scambio con quella spagnola,<br />

titolare della Basilica de<strong>di</strong>cata alla “VIRGEN DE LA ENCINA”),<br />

con i me<strong>di</strong>a (stampa, Ra<strong>di</strong>o Vaticana, TV): il tutto per promuovere la conoscenza<br />

del Sodalizio e per accrescerne la estimazione, sino al punto che<br />

oggi la visibilità dello stesso si è incrementata a <strong>di</strong>smisura.<br />

Ne fanno fede e concreta testimonianza gli attestati ed i riconoscimenti<br />

che ci vengono rivolti da più parti e dai più <strong>di</strong>sparati ambienti e strati<br />

sociali, oltre che dalle pubbliche istituzioni.<br />

Non ho trascurato occasione alcuna perché si parlasse della Madonna<br />

della Quercia, per promuoverne la devozione, per favorire la partecipazione<br />

<strong>dei</strong> citta<strong>di</strong>ni romani alle tante feste religiose che vengono celebrate<br />

nella nostra Chiesa.<br />

Sempre più avvertito il rapporto<br />

con la Chiesa Madre<br />

della Quercia, nostro costante<br />

riferimento e meta sicura <strong>dei</strong><br />

querciaioli romani.<br />

Siamo ed inten<strong>di</strong>amo restare<br />

senza esitazione alcuna e senza<br />

soluzioni <strong>di</strong> sorta sotto la materna<br />

tutela e la possente protezione<br />

<strong>di</strong> S. Maria della Quercia,<br />

la quale dalla Chiesa Madre<br />

continua a stendere su <strong>di</strong> noi<br />

tutti la Sua mano ed a fortificare<br />

la luce della nostra fede, sì<br />

da guidarci e sorreggerci lungo<br />

i tortuosi e <strong>di</strong>fficili sentieri della<br />

quoti<strong>di</strong>ano esistenza.<br />

- 28 -


Non appaia improprio un accenno alle cure che ho costantemente de<strong>di</strong>cato<br />

alla promozione della devozione a S. Maria della Quercia anche<br />

attraverso la commessa ad un antico orafo fiorentino <strong>di</strong> riproduzioni in<br />

metallo pregiato (oro, argento, porcellana, ecc..) della nostra Materna<br />

Protettrice (medaglie, spille, rosario) e del Suo Divin Figlio (crocefisso<br />

riproducente quello presente presso l’altare della nostra Chiesa) oppure<br />

anche me<strong>di</strong>ante speciali riproduzioni della Effige della Madonna.<br />

Di pregevole fattura risulta il “rosario” in argento commissionato alla anzidetta<br />

bottega Picchiani & Barlacchi, secondo un <strong>di</strong>segno da me elaborato.<br />

Tale “corona”, usata per accompagnare la recita <strong>di</strong> tanto devota pratica,<br />

è composta da cinquanta grani (piccola ghianda) e da quattro più gran<strong>di</strong><br />

che <strong>di</strong>vidono le cinque decine <strong>di</strong> “Ave Maria” nel mentre l’intersezione<br />

tra la corona ed il terminale è operata da una piccola medaglia recante<br />

l’effige originale della Madonna della Quercia.<br />

- 29 -


Il rosario termina con il CROCEFISSO ripreso dall’originale in legno<br />

posto nella sagrestia della Chiesa, secondo espressa volontà del camerlengo<br />

Luciano Lugari.<br />

Tali oggetti devozionali vengono consegnati, in particolare occasioni,<br />

a personaggi della politica, della pubblica Amministrazione, a<br />

privati, devoti, soci onorari ed, ovviamente, ai soci <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto e <strong>di</strong> fatto,<br />

a testimonianza ed in riconoscenza <strong>di</strong> speciali meriti acquisiti in ambito<br />

sodale.<br />

M<br />

<br />

Merita evidenziare, pure, che me<strong>di</strong>ante le sempre maggiori entrate legate<br />

alla locazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi appartamenti <strong>di</strong> proprietà, siti in maggioranza<br />

nel centro storico della Capitale, la <strong>Confraternita</strong> ha potuto onorare<br />

i suoi fondamentali compiti istituzionali: l’assistenza ai soci più bisognosi<br />

e relative famiglie.<br />

Di regola, i contributi - elargiti secondo criteri ormai consolidati –<br />

vengono consegnati agli aventi <strong>di</strong>ritto od a loro delegati in occasione della<br />

ricorrenza della Epifania, ma è possibile intervenire anche in momenti<br />

<strong>di</strong>versi, tutte le volte, cioè, che premure contingenti lo reclamino.<br />

Ma, nei cinque lustri <strong>di</strong> governo, ho inteso allargare lo scenario <strong>dei</strong><br />

possibili beneficiari dell’assistenza dell’Ente.<br />

La profonda tenerezza con cui ho sempre guardato ai bisogni dell’infanzia<br />

povera ed in<strong>di</strong>fesa mi hanno indotto ad in<strong>di</strong>rizzare verso <strong>di</strong> loro<br />

parte, seppur modesta, delle nostre risorse. Cito due casi, in particolare:<br />

i bambini del reparto oncologico dell’ospedale pe<strong>di</strong>atrico Bambin Gesù<br />

<strong>di</strong> <strong>Roma</strong> e quelli ancor più bisognosi del reparto oftalmico della Missione<br />

<strong>di</strong> Makeni in Sierra Leone (Africa).<br />

Nel primo caso, a seguito delle premure delle “Dame Rosa” che si occupano<br />

con non comune de<strong>di</strong>zione <strong>dei</strong> bambini ricoverati nello specifico<br />

reparto e, nel secondo, su amichevole segnalazione <strong>di</strong> S.E. Dante Bernini,<br />

vescovo querciaiolo <strong>di</strong> La Quercia, che si occupa della operatività del citato<br />

ospedale africano.<br />

- 30 -


Altro episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> intervento assistenziale esterno che merita <strong>di</strong> essere<br />

citato è quello operato nei confronti <strong>di</strong> un collega macellaio, la Signora<br />

Maria Giuseppina Ferrucci del Comune <strong>di</strong> S. Giuliano <strong>di</strong> Puglia, la quale<br />

in occasione del terribile terremoto del 2002 ebbe a perdere completamente<br />

la propria macelleria. Un consistente contributo venne <strong>di</strong>rettamente<br />

consegnato in loco a detta famiglia nonché a quella del signor<br />

Nunzio De Lisio da una apposita commissione <strong>di</strong> Confratelli, composta<br />

dai soci Trabucchi, Vaglienti e dal socio onorario Governatori.<br />

V<br />

<br />

Volendo uscire dal campo <strong>dei</strong> fini strettamente statutari, non ho trascurato,<br />

quando e come potuto, <strong>di</strong> allargare l’interesse <strong>dei</strong> Soci e <strong>dei</strong> devoti<br />

della Madonna della Quercia verso altri momenti <strong>di</strong> aggregazione e<br />

<strong>di</strong> appagante spiritualità.<br />

Ricordo, tra essi, alcune gite organizzate in pulman per raggiungere<br />

taluni santuari, unendo al momento religioso quello conviviale e comunitario<br />

(Cascia, San Giovanni Rotondo, Pompei, La Quercia, ecc..),<br />

alcuni concerti ed esposizioni pittoriche allestiti per fini sociali nella<br />

nostra splen<strong>di</strong>da Chiesa, le colazioni comunitarie e beneauguranti <strong>di</strong><br />

fine anno con il nucleo degli assistenti religiosi, <strong>dei</strong> soci e <strong>dei</strong> devoti <strong>di</strong><br />

S. Maria della Quercia: tutto ciò per rafforzare i vincoli verso il Sodalizio,<br />

il consolidamento <strong>dei</strong> rapporti interpersonali <strong>dei</strong> confratelli, per<br />

migliorare la conoscenza e la stima della <strong>Confraternita</strong> anche fuori dai<br />

propri ambiti territoriali.<br />

In<strong>di</strong>menticabile ed intenso dal profilo religioso il pellegrinaggio <strong>dei</strong><br />

querciaioli romani alla Chiesa Madre <strong>di</strong> La Quercia in occasione del giubileo<br />

dell’anno Santo 2000.<br />

Guidati da S.E. reveren<strong>di</strong>ssima Pompedda e da me stesso, tutti assieme<br />

rinnovammo ai pie<strong>di</strong> della Santa Vergine Maria della Quercia la nostra<br />

profonda devozione, come è testimoniato dalla targa in argento posta a<br />

memoria nella Basilica dal seguente contenuto:<br />

- 31 -


“ Sulle orme <strong>dei</strong> loro antenati che nell’anno giubilare 1625<br />

qui vennero per onorare la patrona della loro<br />

<strong>Confraternita</strong> i <strong>Macellai</strong> <strong>di</strong> <strong>Roma</strong><br />

pellegrini si inginocchiano nuovamente<br />

<strong>di</strong>nanzi alla sacra immagine della<br />

MADONNA DELLA QUERCIA<br />

28 maggio 2000 Anno Giubilare”.<br />

Da ultimo e non già perché meno importante, una doverosa attenzione<br />

sulle cure de<strong>di</strong>cate all’assistenza spirituale <strong>dei</strong> Soci <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto e <strong>di</strong><br />

fatto della <strong>Confraternita</strong> nonché <strong>dei</strong> devoti <strong>di</strong> S. Maria della Quercia (famiglie<br />

comprese) me<strong>di</strong>ante sacerdoti responsabilizzati e via via designati<br />

e coinvolti nell’arduo compito <strong>di</strong> promuovere la devozione alla Madonna<br />

della Quercia, atteso che, sin dal mio primo operare, ho inteso porre tale<br />

obiettivo al primo posto nelle priorità da perseguire.<br />

Sta <strong>di</strong> fatto che, sulla base <strong>di</strong> una più intensa e costante presenza <strong>di</strong><br />

Uomini illuminati della Chiesa Cattolica in seno al Sodalizio, ho visto<br />

lievitare il fervore <strong>dei</strong> confratelli verso la Madonna della Quercia nonché<br />

l’attenzione verso la <strong>Confraternita</strong> da parte delle pubbliche istituzioni:<br />

- 32 -


insomma, la rinascita dell’Ente sotto qualsivoglia profilo, religioso, assistenziale,<br />

culturale e sociale!<br />

Lungo il mio lungo percorso <strong>di</strong> Amministratore, con responsabilità<br />

civili e penali non in<strong>di</strong>fferenti, ho sempre ricevuto da sacerdoti del clero<br />

romano e viterbese stimoli, suggerimenti, aiuti efficienti ed efficaci. Mi<br />

riferisco, in primis, a S.E. Mario Francesco Pompedda, presente sin dagli<br />

anni ’81. Di Esso e della Sua particolare de<strong>di</strong>zione agli “affari” spirituali<br />

e non della <strong>Confraternita</strong> ho già tentato <strong>di</strong> offrirne un sia pur non esaustivo<br />

spaccato.<br />

33 -<br />

-


Facenti parte della Chiesa Madre <strong>di</strong> La Quercia annoveriamo, innanzi<br />

tutti, S.E. il Vescovo Lorenzo Chiarinelli della Diocesi viterbese, che ha<br />

sempre riservato alla <strong>Confraternita</strong> una chiara e paterna pre<strong>di</strong>lezione.<br />

E’ riservato, tra l’altro, a questa il titolo <strong>di</strong> accompagnare il Vescovo<br />

dalla scalinata della piazza <strong>di</strong> La Quercia sino alla sagrestia della Basilica<br />

e da questa all’altare per la celebrazione della Santa Messa, in occasione<br />

della celebrazione del già chiamato in causa “Patto d’amore”.<br />

Ricordare don SANTE non è solo un dovere <strong>di</strong> memoria bensì è un<br />

riappropriarsi, tramite Lui, la Sua vita e le Sue opere, della storia dell’ultimo<br />

centenario della Basilica della Madonna della Quercia.<br />

E che <strong>di</strong>re <strong>di</strong> S. E. BERNINI, già vescovo <strong>di</strong> Albano Laziale, il quale, oltre<br />

alla missione sacerdotale svolta nella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria della Quercia, mi<br />

ha benevolmente coinvolto nell’esercizio <strong>di</strong> pratiche <strong>di</strong> bene, nei riguar<strong>di</strong>,<br />

come già ricordato, <strong>dei</strong> bambini africani !<br />

Sicuramente degno successore <strong>di</strong> don Sante nel governo della Basilica<br />

<strong>di</strong> Bagnaia è da alcuni anni don Angelo MASSI.<br />

Religioso tutto d’un pezzo (già operativo nell’arma <strong>dei</strong> carabinieri),<br />

attivo ed infaticabile nelle cure <strong>di</strong> una Basilica anch’essa vetusta e bisognosa<br />

<strong>di</strong> continui e costosi interventi.<br />

Al pari <strong>di</strong> don Sante, anche don Angelo continua a riservare a me ed<br />

alla <strong>Confraternita</strong> ogni possibile attenzione, vuoi quando noi an<strong>di</strong>amo<br />

alla Chiesa Madre che quando Egli, in rappresentanza della medesima,<br />

ci fa l’onore <strong>di</strong> partecipare alle nostre più significative Feste religiose, magari<br />

concelebrando con i nostri Sacerdoti.<br />

Giovane, attivo ed onnipresente collaboratore <strong>di</strong> don Angelo Massi<br />

nella gestione degli “affari” della Basilica della Madonna della Quercia è<br />

da qualche anno don Massimiliano BLASI, il quale possiede tutte le doti<br />

ed i requisiti necessari per essergli, al momento, valido “vicario” ed, in<br />

prospettiva, meritevole e degno “successore”.<br />

Imme<strong>di</strong>ato successore <strong>di</strong> S. E. Pompedda è stato, sia pure per un breve<br />

periodo, mons. Enrico ROSA, ora Difensore del Vincolo della Rota <strong>Roma</strong>na,<br />

ma già concelebrante, <strong>di</strong> sovente, con mons. Pompedda.<br />

- 34 -


Alla vita religiosa del Sodalizio partecipa anche don Klaus LIMBURG,<br />

facente parte dell’OPUS DEI.<br />

Costante la sua presenza per la celebrazione della Pasqua del <strong>Macellai</strong>o,<br />

della notte <strong>di</strong> Natale e <strong>di</strong> ogni Capo d’anno. E’ una sicura e valida alternativa<br />

per qualsivoglia urgente necessità religiosa, anche perché vive a ridosso<br />

della nostra Chiesa nel palazzo della citata istituzione religiosa.<br />

Ultimi tra noi, ma solo per anzianità <strong>di</strong> servizio, due giovani sacerdoti:<br />

Mons. Giulio DELLAVITE, Officiale della Congregazione per i Vescovi,<br />

e Mons. Francesco VISCOME, Notaio del Tribunale Apostolico della<br />

Rota <strong>Roma</strong>na, i quali, oltre ad attendere premurosamente alla cura delle<br />

anime <strong>dei</strong> sodali, con la <strong>di</strong>sponibilità al <strong>di</strong>alogo stimolano la volontà <strong>dei</strong><br />

querciaioli (me compreso) a bene operare dentro e fuori della <strong>Confraternita</strong><br />

e con le loro chiare e coinvolgenti omelie infervorano i cuori <strong>dei</strong> devoti<br />

affinchè per Maria siano rivolti a Cristo, Signore del tempo e della storia.<br />

Speciali uomini <strong>di</strong> Santa <strong>Roma</strong>na Chiesa, quelli appena sopra ricordati,<br />

che la Madonna della Quercia ci ha amorevolmente concesso, i quali<br />

con le loro alte capacità umane e con il loro spirito <strong>di</strong> carità, <strong>di</strong> tolleranza<br />

e <strong>di</strong> illuminante saggezza mi hanno costantemente confortato e supportato<br />

nella non facile missione <strong>di</strong> guidare cristianamente la <strong>Confraternita</strong>.<br />

Grande e gratificante la messe <strong>di</strong> frutti che ne abbiamo ricevuto e continuiamo<br />

a ricevere tutti noi e, naturalmente, il nostro Sodalizio!<br />

Ogni domenica e nelle altre Feste religiose, la S. Messa è sempre più<br />

frequentata, costantemente seguita da fedeli oranti il Gloria, il Credo, il<br />

Sanctus, la Salve Regina e gli altri canti religiosi, accompagnati dalla pianola<br />

del sacrista Milvio (speriamo a breve dall’organo in corso <strong>di</strong> definitivo<br />

restauro), dallo scambio del fraterno “Pax tecum” e concluse dall’amichevole<br />

commiato “mano nella mano” e “<strong>di</strong> buona settimana” da parte <strong>dei</strong><br />

celebranti al termine <strong>di</strong> ogni sacra Liturgia.<br />

Piene <strong>di</strong> emotività ed umanità talune pratiche devozionali. Particolare,<br />

tra queste, la Consacrazione alla Madonna della Quercia, riservata, a titolo<br />

volontario, ai soci dell’Ente ed ai devoti della Madonna.<br />

Il testo dell’orazione, che l’aspirante recita ai pie<strong>di</strong> della Santissima<br />

- 35 -


Vergine, venne redatto, su mia istanza, dal compianto Signor Car<strong>di</strong>nale<br />

Mario Francesco Pompedda nel 2001, in occasione <strong>di</strong> una visita sodale<br />

alla Basilica <strong>di</strong> La Quercia.<br />

Per la forte intensità spirituale che essa esprime, ne trascrivo <strong>di</strong> seguito<br />

il testo:<br />

“O Vergine Maria da noi invocata<br />

sotto il titolo Madonna della Quercia<br />

Regina del cielo e della terra,<br />

in questo luogo a te de<strong>di</strong>cato<br />

mi prostro ai tuoi pie<strong>di</strong><br />

e ti supplico <strong>di</strong> accettare la mia preghiera.<br />

Fammi comprendere<br />

la volontà <strong>di</strong> Dio su <strong>di</strong> me.<br />

Davanti alla tua benedetta immagine,<br />

consapevole della vocazione cristiana,<br />

mi consacro a Gesù Cristo<br />

per portare con lui la mia croce<br />

nella fedeltà <strong>di</strong> ogni giorno.<br />

Mi affido a te, Vergine Benedetta,<br />

ti riconosco come Madre<br />

e al tuo Cuore Immacolato<br />

consacro la mia persona<br />

e offro la mia vita:<br />

ciò che ho, che amo e che sono.<br />

Disponi <strong>di</strong> me e della mia vita<br />

alla maggior gloria <strong>di</strong> Dio,<br />

ora e sempre.<br />

Amen.”<br />

- 36 -


Non meno toccanti nel mistico scenario della nostra splen<strong>di</strong>da Chiesa<br />

risultano le messe celebrate per l’amministrazione <strong>di</strong> taluni sacramenti, quali<br />

il battesimo ed il matrimonio nonché quelle officiate per la commemorazione<br />

<strong>dei</strong> defunti, che prevede la memoria in<strong>di</strong>viduale <strong>dei</strong> <strong>di</strong>partiti nell’annata<br />

e per la celebrazione delle esequie <strong>di</strong> soci e <strong>di</strong> loro eventuali familiari.<br />

Singolarissima la celebrazione della “Pasqua del <strong>Macellai</strong>o” in altro sito meglio<br />

ricordata come pure emozionante la messa <strong>di</strong> mezza notte del Santo Natale.<br />

La sottolineatura <strong>di</strong> tante pratiche e <strong>di</strong> tali e tanti incontri (assistenti<br />

spirituali e popolo <strong>di</strong> S.M. della Quercia) e delle positive implicazioni che<br />

si reiterano settimana dopo settimana, anno dopo anno con rinnovata e<br />

sempre più intensa partecipazione <strong>dei</strong> fedeli, querciaioli e non, mi offre<br />

il destro per la chiusa del mio venticinquennale non senza prima elevare,<br />

da un lato, un davvero forte e sentito ringraziamento alla Madonna della<br />

Quercia per avermi sin quì costantemente ispirato, protetto ed assistito<br />

nello svolgimento <strong>dei</strong> miei doveri e, dall’altro, per evocare un caloroso<br />

appello alle Consorelle, ai Confratelli ed ai devoti tutti <strong>di</strong> S. Maria della<br />

Quercia perché continuino a guardare alla nostra “Casa comune” come<br />

obiettivo prioritario della vita avvenire e perché confermino, tutti, una<br />

sempre più viva e partecipata devozione alla “Virgen de la Encina”.<br />

Riempia <strong>di</strong> sano orgoglio i Soci dell’Ente, il popolo <strong>dei</strong> querciaioli romani<br />

devoti <strong>di</strong> S. Maria della Quercia e ne esalti lo spirito <strong>di</strong> appartenenza<br />

lo stato <strong>di</strong> salute e <strong>di</strong> efficace operatività della <strong>Confraternita</strong> che il<br />

vostro Presidente, al momento ed in tutta coscienza, è nelle con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> rappresentare me<strong>di</strong>ante un Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione forte, determinato<br />

e solidale, una gestione sicura, trasparante e mirata sia delle risorse<br />

che della <strong>di</strong>stribuzione e/o impegno delle stesse, un assetto<br />

interamente recuperato <strong>dei</strong> beni patrimoniali societari, che lasciano intravedere<br />

a breve maggiori e più sicure risorse, una non superficiale e<br />

consolidata attenzione da parte delle istituzioni locali e non ed, infine,<br />

una forte consapevolezza nella vitalità del Sodalizio da parte <strong>di</strong> quanti<br />

hanno avuto la buona sorte <strong>di</strong> entrare, anche una sola volta, nella nostra<br />

perinsigne Chiesa de<strong>di</strong>cata a S. Maria della Quercia.<br />

- 37 -


Eppertanto, carissime Consorelle e Confratelli, il quadro appena delineato<br />

ci esorta ad alimentare il nostro personale livello <strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione e<br />

<strong>di</strong> responsabile impegno perché si continui a dare lustro al nostro Ente<br />

e, soprattutto, perché quanti verranno dopo <strong>di</strong> noi ne possano essere testimoni<br />

memori e perseveranti prosecutori.<br />

Mi preme e mi è caro, da ultimo, chiedere venia ed esternare la migliore<br />

gratitu<strong>di</strong>ne alla mia Famiglia ed a quelle <strong>dei</strong> Consiglieri e <strong>dei</strong> Sindaci<br />

tutti per le nostre forzate numerose assenze dal focolare domestico<br />

e, a volte, dallo stesso posto <strong>di</strong> lavoro.<br />

A questi ultimi, soprattutto, perché non mi hanno fatto venir mai<br />

meno il loro <strong>di</strong>sinteressato e concreto supporto per finalizzare i compiti<br />

statutari, ai nostri assistenti spirituali perchè ci aiutano a rafforzare la nostra<br />

fede e ad esaltare la nostra figliolanza alla Madonna della Quercia,<br />

alle segretarie, specie per lo spirito <strong>di</strong> sopportazione che hanno dovuto<br />

spendere per essermi giorno dopo giorno vicine, ai soci onorari, ai devoti,<br />

agli osservatori interni ed ai collaboratori esterni, che con i loro qualificati<br />

contributi hanno consentito <strong>di</strong> realizzare una più allargata e più visibile<br />

Famiglia <strong>di</strong> querciaioli nella Caput mun<strong>di</strong>!<br />

- 38 -


DALLA SEDE DELLA PRESIDENZA: DICEMBRE 2009<br />

Alla presente memoria sul 25° anniversario <strong>di</strong> presidenza vengono compiegati:<br />

l’organigramma del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione dal quale sono<br />

stato eletto presidente pro-tempore;<br />

l’organigramma vigente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione e del Collegio<br />

<strong>dei</strong> revisori, con la specifica delle <strong>di</strong>stinte qualifiche nonché i<br />

nominativi degli addetti ai servizi amministrativi;<br />

le <strong>di</strong>verse modalità con cui rapportarsi con la <strong>Confraternita</strong>.<br />

- 39 -


ORGANIGRAMMA<br />

dell’assemblea del 3 settembre 1984<br />

per l’incarico pro-temporaneo <strong>di</strong> presidenza<br />

a <strong>Giuseppe</strong> <strong>Adamo</strong><br />

PRESIDENTE ONORARIO<br />

Mario Piroli<br />

PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA<br />

Luigi De Angelis<br />

CONSIGLIERI<br />

<strong>Giuseppe</strong> <strong>Adamo</strong><br />

Roberto Gironi<br />

Angelo Maccaroni<br />

Paolo Salvati<br />

Oreste Sciarra<br />

Fernando Silvestri<br />

Arnaldo Giulietti<br />

SINDACO<br />

Arcangelo Caccia<br />

- 40 -


ORGANIGRAMMA DEL CONSIGLIO<br />

DI AMMINISTRAZIONE VIGENTE<br />

PRESIDENTE ONORARIO<br />

<strong>Giuseppe</strong> Fioroni<br />

PRESIDENTE<br />

<strong>Giuseppe</strong> <strong>Adamo</strong><br />

VICE PRESIDENTE VICARIO<br />

Luciano Ama<strong>di</strong>o<br />

VICE PRESIDENTE<br />

Vittorio Schiavulli<br />

CONSIGLIERE CAMERLENGO<br />

Roberto Dionisi<br />

VICE CAMERLENGO<br />

Luciano Lugari<br />

CONSIGLIERE FABBRICIERE<br />

Aurelio Tosetti<br />

CONSIGLIERE ARCHIVISTA<br />

Piero Marianetti<br />

CONSIGLIERE ADDETTO AL CULTO<br />

Giovanni Capuani<br />

CONSIGLIERI DELEGATI AL REGISTRO DEI CONFRATELLI<br />

Onelio Pasquali - Mario Di Pilla<br />

CONSIGLIERI DELEGATI AL REGISTRO DEI SUSSIDI<br />

Gianfranco Iegri - Bruno Babusci<br />

CONSIGLIERI A DIPOSIZIONE DELLA PRESIDENZA<br />

Graziano Mangani – Nicola Manna – Luciano Trabucchi<br />

- 41 -


COLLEGIO SINDACALE<br />

PRESIDENTE<br />

Bruno Cortini<br />

SINDACI EFFETTIVI<br />

Ubaldo Branchi - Silverio Vaglienti<br />

SINDACI SUPPLENTI<br />

Balilla D’Elia - Mario Hilbrat<br />

UFFICI AMMINISTRATIVI<br />

Sono preposte agli affari <strong>di</strong> segreteria e <strong>dei</strong><br />

servizi amministrativi le seguenti impiegate:<br />

Signora Elisabetta Franchi<br />

Signora Tiziana Coccia<br />

COLLABORATORI ESTERNI<br />

Per particolari necessità e per speciali piani-obiettivi, viene fatto ricorso<br />

a collaboratori esterni, altamente qualificati in specifici settori (merceologia,<br />

sanità pubblica, sanità veterinaria, questioni legali, staticità del<br />

parco immobiliare, ricerche storiografiche, beni culturali ed architettonici,<br />

restauro, ristrutturazioni, ecc…)<br />

- 42 -


COME COMUNICARE<br />

CON LA CONFRATERNITA<br />

in<strong>di</strong>rizzo:<br />

Piazza della Quercia n.27 – 00186 <strong>Roma</strong><br />

telefono:<br />

066868915 – 066865196<br />

gli uffici sono aperti dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,00 alle ore 17,00<br />

segreteria telefonica:<br />

066868915<br />

nei giorni festivi ed in orari <strong>di</strong>versi dall’apertura degli uffici<br />

fax:<br />

066861418<br />

sempre attivo<br />

e-mail:<br />

info@quercia.191.it<br />

siti internet:<br />

www.confraternitamacellai.it – www.confraternita<strong>dei</strong>macellai.it<br />

- 43 -


Miracoli e grazie operati da Dio<br />

per intercessione della Madonna della Quercia<br />

in favore degli abitanti <strong>di</strong> <strong>Roma</strong><br />

tratti da manoscritti e libri <strong>dei</strong> secoli XV-XIX<br />

- 47 -


PREFAZIONE<br />

EE’ sicuramente inusuale che ad un libro celebrativo, pensato e scritto<br />

per raccontare cinque lustri <strong>di</strong> presidenza della <strong>Confraternita</strong> <strong>dei</strong> <strong>Macellai</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, venga annesso un Codex miraculorum, redatto per l’occasione<br />

dal custode storico del santuario della Quercia <strong>di</strong> Viterbo, professor Gianfranco<br />

Ciprini, che si ringrazia <strong>di</strong> vero cuore.<br />

Si tratta <strong>di</strong> una lunga lista – cento per l’esattezza – delle grazie e miracoli<br />

ricevuti dal Signore da citta<strong>di</strong>ni romani tramite l’intercessione della<br />

“Madonna della Quercia”.<br />

Sono storie passate <strong>di</strong> bocca in bocca, in forza <strong>di</strong> quella tra<strong>di</strong>zione<br />

orale e popolare, cara al cuore della gente semplice.<br />

Racconti che esprimono la “religiosità popolare” <strong>di</strong> cui il Santo Padre<br />

Paolo VI parlava in questi termini: “la religiosità popolare […..] manifesta<br />

una sete <strong>di</strong> Dio che solo i semplici e i poveri possono conoscere; rende capaci<br />

<strong>di</strong> generosità e sacrificio fino all’eroismo, quando si tratta <strong>di</strong> manifestare la<br />

fede; comporta un senso acuto degli attributi profon<strong>di</strong> <strong>di</strong> Dio: la paternità,<br />

la provvidenza, la presenza amorosa e costante; genera atteggiamenti interiori<br />

raramente osservati altrove al medesimo grado; pazienza, senso della croce<br />

nella vita quoti<strong>di</strong>ana, <strong>di</strong>stacco, aperture agli altri, devozione. A motivo <strong>di</strong><br />

questi aspetti, noi la chiamiamo volentieri “pietà popolare” […..] piuttosto<br />

che religiosità “ (esortazione apostolica Evangelii nuntian<strong>di</strong>, 48 ).<br />

Per tale motivo, pur essendo inusuale, si allega ugualmente la pubblicazione<br />

della raccolta in parola, nella speranza che non mancherà <strong>di</strong> sensibilizzare<br />

ancor più l’attenzione <strong>dei</strong> lettori verso la potenza me<strong>di</strong>atrice<br />

<strong>di</strong> S. Maria della Quercia.<br />

- 48 -<br />

Mons. Francesco Viscome


INTRODUZIONE<br />

EEra consuetu<strong>di</strong>ne, a partire dal 1571, dare alle stampe ogni 10 anni<br />

circa il racconto <strong>dei</strong> miracoli e delle grazie operati da Dio per intercessione<br />

della Beatissima Vergine Maria venerata come Madonna della Quercia.<br />

I libri, <strong>di</strong> solito, erano scritti ed i fatti registrati dai sacrestani maggiori<br />

della Basilica della Quercia, quali testimoni <strong>dei</strong> racconti che i devoti <strong>di</strong><br />

Maria facevano nel momento che venivano a ringraziarLa nel Suo santuario<br />

per il miracolo ricevuto.<br />

Tale opera <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione e <strong>di</strong> testimonianza si è interrotta con l’ultimo<br />

libro scritto nel 1869 dal domenicano francese padre M. Chery.<br />

Esprimo la mia gratitu<strong>di</strong>ne al presidente della <strong>Confraternita</strong>, <strong>Giuseppe</strong><br />

<strong>Adamo</strong> – che ha rifondato l’antico Sodalizio e ridato splendore alla<br />

Chiesa della Madonna della Quercia, santuario della <strong>Confraternita</strong> in<br />

<strong>Roma</strong> – per voler pubblicare questa raccolta in allegato al volume celebrativo<br />

<strong>dei</strong> venticinque anni della Sua presidenza.<br />

Le storie sono riportate così come sono state scritte all’epoca, volendo<br />

evidenziare la storicità del fatto e la freschezza, talvolta l’ingenuità,<br />

<strong>dei</strong> racconti.<br />

Come gli autori <strong>di</strong> una volta, anch’io ho voluto essere semplice cronista<br />

dell’accaduto, desiderando testimoniare l’amore per Maria, nostra<br />

Madre e riba<strong>di</strong>re con il Poeta: “che qual vuol grazia ed a te non ricorre sua<br />

<strong>di</strong>stanza vuol volar senz’ali” (PARADISO, XXXIII).<br />

II Domenica <strong>di</strong> settembre 2009:<br />

Festa della Madonna della Quercia<br />

- 49 -<br />

Gianfranco Ciprini


SISTO IV (1481)<br />

“Sisto IV nell’anno 1481 a <strong>di</strong> 13 ottobre concesse indulgenza plenaria a tutti quelli che visiteranno<br />

la chiesa della Madonna della Quercia la domenica imme<strong>di</strong>atamente seguente la natività della<br />

Madonna dalli primi vespri fino alli secon<strong>di</strong> de medemo giorno; concesse anco che tre giorni avanti<br />

e tre giorni doppo detta domenica il Priore della Quercia pro tempore possa istituire confessori secolari<br />

e regolari <strong>di</strong> qualsivoglia religione, li quali possano assolvere tutti quelli che non sono della<br />

<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Viterbo da tutti li peccati eccetto quelli che sono riservati al Sommo Pontefice”.<br />

- 50 -<br />

Sisto IV, Acquerello, 1619<br />

tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”<br />

pp.20-21, Bibl. Besso, <strong>Roma</strong>


N.M. Torelli, 1725 - pp. 18-19<br />

- 51 -


N.M. Torelli, 1706 ms. c.4<br />

INNOCENZO VIII (1487)<br />

Innocenzo VIII havendo ricuperata la salute da una gravissima infermità per intercessione della santissima<br />

Vergine, madò un ricco apparato per l’altare con la sua arme, et per breve dato in <strong>Roma</strong> il 3 settembre<br />

1487 concesse che in questa chiesa in ogni tempo dell’anno a qualsivoglia persona si possa amministrare<br />

il sagramento dell’Eucarestia.<br />

LORENZO CYBO (CARDINALE) (1490)<br />

Acquerello, 1619<br />

tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”<br />

p. 166, Bibl. Besso, <strong>Roma</strong><br />

N.M. Torelli, 1725 - p. 40<br />

- 52 -


ALESSANDRO VI (1495)<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 40<br />

CLEMENTE VII (1528)<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 20<br />

- 53 -


PAOLO III (1544)<br />

Acquerello, 1619 - tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”<br />

p. 152, Bibl. Besso, <strong>Roma</strong><br />

- 54 -


- 55 -<br />

N. M. Torelli, 1725 - pp. 22-25


UN CAVALIERE DI CASA CELSI (1544)<br />

Basilica S.Maria della Quercia, Chiostro della Cisterna - Affresco sec. XVI<br />

"Uno <strong>di</strong> casa Celsi nobile romano stando in Castello<br />

<strong>di</strong> Santo Angelo <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> prigione si raccomandava<br />

va ogni dì più volte alla Madonna della Quercia <strong>di</strong><br />

Viterbo nella quale haveva posta tutta la causa sua<br />

parendoli d'essere innocente da morire a torto ma<br />

convinto da falzi testimoni et dalle pene, e prigionia<br />

<strong>di</strong>ede in<strong>di</strong>tio d'essere colpevole onde sententiato a<br />

morte eposto il capo sotto la manara cascò bene due<br />

volte sopra del collo ne mai lo ferì, havendo in bocca<br />

Madonna della Quercia a voi et al vostro figliolo mi<br />

raccomando che senza colpa io moro; il che u<strong>di</strong>to dalli<br />

circunstanti fu levato et <strong>di</strong> nuovo essaminato si trovò<br />

la sua innocentia, quale fece il voto che in chiesa si<br />

vede et si <strong>di</strong>ede lode a Dio <strong>di</strong> questo fatto così stupendo:<br />

et io F. Tom[as]o ho inteso che fusse il padre<br />

del Sig. Hortentio Celsi raccontato da Monsignor Vicelegato<br />

<strong>di</strong> Viterbo <strong>di</strong>cendo questo è il mio parente,<br />

et <strong>di</strong> casa mia 1544".<br />

Acquerello, 1619 - tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”,<br />

p. 72, Bibl. Besso, <strong>Roma</strong><br />

- 56 -


MADDALENA DI<br />

GIOVANBATTISTA LANZI (1546)<br />

"Madalena <strong>di</strong> Giovanbattista Lanzi delle guar<strong>di</strong>e del<br />

papa Paulo III havendo abrugiata una camicia per<br />

<strong>di</strong>sgratia posta a sciugare al fuoco venne in tanta collera<br />

il suo marito che la ferì con una arme in mezo<br />

nel petto, et fatto voto alla Madonna della Quercia fu<br />

sanata et portò il suo voto: et questa occasione prese il<br />

marito male affetto averso della sua moglie dubitando<br />

che fusse adultera ma la Madonna demostrò la sua innocenza<br />

et la verità".[1546]<br />

Acquerello, 1619 - tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”<br />

p. 56, Bibl. Besso, <strong>Roma</strong><br />

- 57 -


GIULIO III (1550)<br />

N. M. Torelli, 1725, p.25<br />

A.S.M.Q. Vol. 115 Indulgenza Giubileo 1550<br />

- 58 -


SIGNORA SCONOSCIUTA (1563)<br />

30 <strong>di</strong>cembre, 1563 - A.S.M.Q. Vol.351 c. 39<br />

ALESSIO PERUGINO (1564)<br />

- 59 -<br />

“Alesio Perugino detto lo spagnolo essendo in<br />

<strong>Roma</strong> hoste da uno che aveva mangiato nella<br />

sua hosteria chiedendo il suo denaro giustamente,<br />

il pagamento fu che riceve una stoccata<br />

nel petto che lo passò dal’altra parte: onde si<br />

raccomandò a questa Santissima Madonna<br />

della Quercia <strong>di</strong> Viterbo et col suo aiuto sanò,<br />

et salvo portò il suo voto quale è uno delli attaccati<br />

grande: l’anno 1564”.<br />

Acquerello, 1619 - tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”,<br />

p.142, Bibl. Besso, <strong>Roma</strong>


S. PIO V (1571)<br />

Basilica S. Maria della Quercia, Chiostro della Cisterna - Affresco, 1631<br />

Acquerello 1686, tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”, p.151<br />

Bibl. Besso, <strong>Roma</strong><br />

- 60 -<br />

“L’anno 1571 il B. Pio V papa dell’or<strong>di</strong>ne de Pre<strong>di</strong>catori<br />

ottenne la vittoria contro i turchi essendosi<br />

racomandato alla B. Vergine della Quercia. Fu<br />

esau<strong>di</strong>ta la sua oratione mandò per gratitu<strong>di</strong>ne<br />

questo santo Pontefice nella chiesa della Quercia<br />

una tavola o tela, nella quale era stampata la detta<br />

vittoria navale, e dalla parte <strong>di</strong> sopra vi fece miniare<br />

una bella Madonna della Quercia e <strong>di</strong>sotto<br />

l’arme sua, quale sino ad hoggi si conserva sotto la<br />

statua <strong>di</strong> Gregorio XIII, sarebbe anco venuto <strong>di</strong> persona,<br />

ma la morte l’impedì del suo santo desiderio,<br />

si vede anco <strong>di</strong>pinta questa victoria nel chiostro in<br />

perpetua memoria. F. Raimondo Ciucci <strong>di</strong>pinzi<br />

questo miracolo et altri 1686 mano propria”


- 61 -<br />

N. M. Torelli, 1725, pp. 26-29


Acquerello, 1619 - tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”<br />

p.154 - Bibl. Besso, <strong>Roma</strong><br />

GREGORIO XIII (1575)<br />

- 62 -<br />

T. Bandoni, 1636 - pp. 32-33


- 63 -<br />

Acquerello, 1619 - tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”, p.195<br />

Bibl. Besso, <strong>Roma</strong><br />

N. M. Torelli, 1725 - pp. 31-34


GIUSEPPE PARIS (1587)<br />

Nell’anno 1587 . <strong>Giuseppe</strong> Paris <strong>Roma</strong>no huomo<br />

<strong>di</strong> gran negotij , ancorchè con ogni <strong>di</strong>ligenza si governasse<br />

ne i suoi affari, nulla <strong>di</strong> meno venne in<br />

fallimento, et in gran povertà, et essendo per la<br />

malinconia caduto ammalato, e spe<strong>di</strong>to da Me<strong>di</strong>ci,<br />

chiamava la Madonna della Quercia, che gli<br />

volesse porgere aiuto in quello estremo bisogno, e<br />

sentiva maggior pena <strong>di</strong> non poter so<strong>di</strong>sfar a i suoi<br />

cre<strong>di</strong>tori, che del suo male; ma la Vergine Santa<br />

gli mandò in visione un Angelo , così gli parve,<br />

consolandolo, e dandogli buona speranza della salute<br />

corporale, e che in Messina gli era morto un<br />

suo Parente carnale, il quale l’haveva lassato herede<br />

<strong>di</strong> tutto il suo havere, e destandosi conobbe<br />

che era vero, che era sanato, e ricevé lettere del seguito<br />

dell’here<strong>di</strong>tà lasciatagli; onde in memoria<br />

<strong>di</strong> tanto benefitio portò il suo voto <strong>di</strong>pinto in tela,<br />

et un Angelo che gli stà da capo al letto, e questo<br />

fu l’anno 1587.<br />

T. Bandoni, 1631 - pp. 105-106<br />

- 64 -


GIOVANNI CASURI (1589)<br />

E l’anno 1589 , Giovanni Casuri Cipriotto stando in <strong>Roma</strong> ammalato <strong>di</strong> febbre, e quel che è peggio se gli<br />

era rotta una vena del petto, che del continuo mandava fuori gran copia <strong>di</strong> sangue, talchè era spe<strong>di</strong>ta la<br />

sua salute corporale e non poteva più tornare con i me<strong>di</strong>camenti in stato <strong>di</strong> sanità. Doppo che fu communicato<br />

per viatico, e giè tenuto per moribondo, da un amico suo fu esortato, che si raccommandasse alla<br />

Madonna della Quercia, più tosto per la salute dell’anima , che del corpo: et detto Giovanni si sentì accendere,<br />

et infiammare il cuore <strong>di</strong> una gran <strong>di</strong>votione, raccommandandosi alla detta Madonna. Cosa <strong>di</strong><br />

stupore , che la notte dormendo si <strong>di</strong>dde comparire avanti la Madonna vestita <strong>di</strong> bianco, la quale chiamandolo<br />

per nime gli <strong>di</strong>sse: io son quella dalla quale speri la sanità e però sono venuta qua per sanarti;<br />

destandosi si ritrovò sano, e raccontò la visione con infinita allegrezza a i suoi <strong>di</strong> casa e per certezza del<br />

fatto si vidde sano senza male alcuno uscito del letto con maggior forza <strong>di</strong> prima, e portò il suo voto<br />

<strong>di</strong>pinto in una tavola con la sopradetta relatione.<br />

Bandoni, 1631 - pp. 114-115<br />

A.S.M.Q., Vol. 113 c. 31<br />

MONS. PASCARUCCIO (1594)<br />

Ricordo come questo <strong>di</strong> 30 <strong>di</strong> ottobre fu portato un calice tutto d’argento da Monsignor Pascaruccio Canonico<br />

<strong>di</strong> Santa Maria Maggiore <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> il quale l’ha portato per voto.<br />

- 65 -


CARDINALE SFRONDATI (1595)<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 44<br />

CARDINALE ALESSANDRO<br />

PERETTI MONT’ALTO (1595)<br />

N. M. Torelli, 1725 - pp. 45-46<br />

- 66 -


MARC’ANTONIO COLONNA (1597)<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 52<br />

CARDINAL ANDREA PERETTI (1604)<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 46<br />

- 67 -


MICHELE PERETTI<br />

ED ANNA MARIA CESI (1610)<br />

N. M. Torelli, 1725 - pp. 54-55<br />

LELIO BUSSI (1616)<br />

T. Bandoni, 1628 - p. 154<br />

- 68 -


PANFILIO PANFILI E CASA PANFILI (1620)<br />

N. M. Torelli, 1725 - pp. 56-57<br />

- 69 -


GIOVANBATTISTA ANTIFASSI (1625)<br />

A.S.M.Q. vol. 113 c. 62v<br />

Uno <strong>dei</strong> Consoli della <strong>Confraternita</strong><br />

Madonna della Quercia <strong>dei</strong> <strong>Macellai</strong> <strong>di</strong> <strong>Roma</strong><br />

Ricordo come il signor GiovanBattista Antifassi macellaio <strong>di</strong> Nostro Signore con li suoi compagni Consoli<br />

alli 16 <strong>di</strong> settembre 1625 mandarono uno paliotto <strong>di</strong> raso bianco fiorato con la mantellina essendo priore<br />

il padre maestro padre Domenico Francucci quale in breve morì poco doppo alli 11 <strong>di</strong> ottobre et sagrestano<br />

il padre fra Tomaso Bandoni da Lucca<br />

DOMENICO DI FRANCESCO (1627)<br />

T. Bandoni, 1631 - p. 147<br />

- 70 -<br />

A li 5 <strong>di</strong> giugno 1628 . Domenico <strong>di</strong> Francesco<br />

dalla Città <strong>di</strong> Castello, servitore del signor Francesco<br />

Bianchini in <strong>Roma</strong> in casa <strong>di</strong> Monsignor<br />

Acquaviva, del mese d’Agosto passato, andando<br />

<strong>di</strong> notte per servitio del padrone fu affrontato da<br />

due, et all’improviso uno <strong>di</strong> quelli gli tirò una<br />

stoccata nel ventre a mano manca, che passando<br />

da una banda all’altra, con grand’effusione <strong>di</strong><br />

sangue, stava in termine <strong>di</strong> essalar l’anima, in<br />

tanto pericolo si raccommandò alla Madonna<br />

della Quercia, la quale al solito misericor<strong>di</strong>osa<br />

gli concesse la sanità, portando esso il suo voto<br />

con la sopradetta relatione.


T. Bandoni, 1634 - p. 6<br />

GIACOMO LAURO (1629)<br />

EGIDIO SOLONI<br />

ED ANTONIO SCANCHELINO (1630)<br />

T. Bandoni, 1634 - p. 66<br />

- 71 -<br />

Nel medesimo giorno [ 15 settembre 1629] Iacomo<br />

Lauro romano, essendo stato ammalato <strong>di</strong><br />

febbre maligna in modo tale, che fattosi collegio<br />

<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>ci , non li davano <strong>di</strong> vita più <strong>di</strong> doi, o tre<br />

giorni, e stando quasi che agonizante, mentre era<br />

esortato al ben morire, si ricordò della Madonna<br />

della Quercia, alla quale si raccomandò <strong>di</strong> tutto<br />

cuore. Et appena hebbe detto alcune devote parole,<br />

che se li partì incontinente tutto il male e li<br />

dolori eccessivi, che prima sentiva e con maggior<br />

forze venne egli medesimo con la sua moglie a<br />

portare il voto dando la presente relatione.<br />

A <strong>di</strong> 4 giugno 1630. Successe in <strong>Roma</strong> un fatto<br />

degno d’essere notato a doi profumieri, uno<br />

detto Egi<strong>di</strong>o Soloni e l’altro Antonio Scanchelino,<br />

quali stando nella loro bottega, successe<br />

una questione, uno <strong>di</strong> quelli fuggì nella loro<br />

bottega e detti profumieri si misero <strong>di</strong> mezo per<br />

spartire, ma ambedoi furono feriti in testa con<br />

una coltellata per uno, <strong>di</strong> maniera che rimasero<br />

in terra come morti con pericolo gravissimo. Si<br />

votirno Egi<strong>di</strong>o e la sua moglie, con il suo compagno<br />

feriti alla Madonna della Quercia, dalla<br />

quale ambedoi riceverno la sanità e portorno<br />

il voto <strong>di</strong>pinto con la sudetta relatione.


A.S.M.Q. Vol. 113 c. 70<br />

URBANO VIII (1630)<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 37<br />

In questo tempo[ 1631 ] si fece il Giubileo in chiesa nostra concesso da Nostro<br />

Signore Urbano 8° per tre mesi , settembre, ottobre, e novembre e poi fu concesso<br />

per tre altri mesi<br />

- 72 -


GIOVAN ANTONIO GAROFOLI (1632)<br />

T. Bandoni, 1634 - p. 120<br />

ANTONIO DELLA PORTA (1633)<br />

- 73 -<br />

D. “sig. Giovan Antonio Garofoli romano sottocopista<br />

<strong>dei</strong> serenissimo <strong>di</strong> Parma si ritrovava con<br />

dolori ecessi vi <strong>di</strong> podagra. Si raccomandò a questa<br />

Vergine Santissima e ricevè la gratia e mai più patì<br />

<strong>di</strong> quel male, e portò il voto [20 Dicembre<br />

1632]”.<br />

Acquerello 1619 - tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”, p.177<br />

Bibl. Besso, <strong>Roma</strong><br />

A <strong>di</strong> 29 <strong>di</strong> giugno 1633. Antonio della Porta<br />

setaiolo, habitante in <strong>Roma</strong>, mutando nel<br />

mese <strong>di</strong> gennaro il vino, venne il facchino con<br />

il barile pieno e salito sopra la scaletta, ch’era<br />

alquanto alta, stando la botte sopra altre<br />

botte; nel voler rivoltare il detto barile si rovesciò<br />

l’imbottatore, e cascando detto barile<br />

così pieno a piombo <strong>di</strong>ede sopra la testa <strong>di</strong><br />

detto Antonio, con tant’impeto che lo fece cadere<br />

come morto, e da tutti giu<strong>di</strong>cato tale, era<br />

tenuto spe<strong>di</strong>to havendolo ancora ferito malamente.<br />

Si racommandò alla Madonna della<br />

Quercia et ottenne il compimento del suo desiderio,<br />

come appare per voto e relatione da<br />

lui mandata.


DONNA FELICE DI VITTORIO (1633)<br />

T. Bandoni, 1634 - p. 123<br />

Nel medesimo giorno[ 9 luglio 1633] Arcangelo <strong>di</strong><br />

Vincenzo viterbese portò un voto a questa santa Casa,<br />

e narrò come era mandato a posta da Felice <strong>di</strong> Vittorio,<br />

suocera <strong>di</strong> Giovannino macellaro in <strong>Roma</strong> , nella<br />

contrada <strong>di</strong> Panico habitante, quale era per una gratia<br />

riceuta da questa S.Vergine. Haveva questa donna<br />

una mano malamente accolta, onde sgonfiandosi apparvero<br />

due bocche <strong>di</strong> dove usciva materia putrida, e<br />

del continuo la me<strong>di</strong>cavano doi me<strong>di</strong>ci, ne si sentiva<br />

per doi mesi continui meglioramento alcuno.<br />

E per quanto si vedeva si dubitava non la dovesse<br />

perdere, poiché il male era velenoso con pericolo ancora<br />

<strong>di</strong> guastar l’altre membra del corpo.<br />

Si raccommandò a questa Vergine e <strong>di</strong> subito cominciò<br />

si rattamente a megliorare che in breve restò del<br />

tutto sana senza segno alcuno.<br />

- 74 -


CARLO GORONE (1633)<br />

T. Bandoni, 1636 - p. 138<br />

BERNARDINO NARI (1633)<br />

T. Bandoni, 1636 - pp.118-119<br />

- 75 -


GIOVANNI BATTISTA TARSI (1633)<br />

T. Bandoni, 1636 - pp.120-121<br />

- 76 -


FRANCESCO ALVARI (1634)<br />

T. Bandoni, 1636 - p. 161<br />

DONNA GIOVANNA VIGNANI (1635)<br />

T. Bandoni, 1636 - p. 163<br />

- 77 -


CARLO COLONNA<br />

E FAMIGLIA COLONNA (1635)<br />

N. M. Torelli, 1725 - pp. 52-53<br />

- 78 -


DON MICHEL ANGELO BRANCA (1641)<br />

A.Borzacchi - p. 249<br />

GIROLAMO CARABELLI (1642)<br />

A.S.M.Q. Vol. 113 c. 79v<br />

A <strong>di</strong> 19 <strong>di</strong> Maggio 1642<br />

Dal Signor Girolamo Carabelli romano fu mandato da <strong>Roma</strong> una pianeta<br />

<strong>di</strong> damasco bianco <strong>di</strong> Napoli con trina d’oro; fodarata <strong>di</strong> tafettà rosso per<br />

una gratia ricevuta dalla Vergine della Quercia le quale conceda a detto<br />

signore longhezza <strong>di</strong> vita.<br />

- 79 -


A.S.M.Q. Vol. 113 c. 80<br />

GIUSEPPE SALUNDI (1646)<br />

N. M. Torelli, 1725 - pp. 328-329<br />

GENTILUOMINI ROMANI (1646)<br />

A <strong>di</strong> 23 d’ottobre 1652 furono dati al altare della Madonna due vasetti d’argento con i suoi fioretti <strong>di</strong><br />

seta rossi <strong>di</strong> valuta scu<strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci in circa per grazie ricevute d’alcuni gentil huomini <strong>Roma</strong>ni che vennero<br />

per ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> grazie come si vede registrato nel libro d’entrata e uscita della sagrestia.<br />

- 80 -


INNOCENZO X (1653)<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 38<br />

TERENZIO CORADINI (1657)<br />

A. Borzacchi - pp. 260-261<br />

- 81 -


ANTONIO MARTIGNANI (1658)<br />

A. Borzacchi - p. 261<br />

GIOVANGIACOMO GRAPPOLINO (1661)<br />

Museo “Ex Voto”, Tav. 160<br />

- 82 -


A.S.M.Q. Vol. 127 c. 10v<br />

Giovan Giacomo Grappolino romano d’anni cinquanta nell’anno 1661 del mese d’ottobre s’ammalò <strong>di</strong><br />

febre maligna con pericolo evidente <strong>di</strong> vita anzi spe<strong>di</strong>to da tre me<strong>di</strong>ci principali <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> in particolare<br />

Mattheo Paris me<strong>di</strong>co hoggi della famiglia <strong>di</strong> Nostro Signore,la sera ch’entrava nel 14 li me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>ssero<br />

che la mattina all’alba dovea render l’anima a Dio, la notte fu persuaso da certe persone devote che dovesse<br />

prendere sul brodo un poco del legno della quercia <strong>di</strong> questa Beatissima Vergine, lo prese e sua moglie e<br />

tutti <strong>di</strong> casa fecero voto alla Beatissima Vergine <strong>di</strong> presentarsi a questa chiesa.<br />

Prese un poco <strong>di</strong> sonno , che non havea potuto dormir mai in tutta la sua malattia et sll’hora li comparve<br />

una bellissima donna ( che si crede esser stata la Beatissima Vergine) che li <strong>di</strong>sse: urinate che già havete ricevuto<br />

la gratia della vostra salute, e subbito chiamò gente <strong>di</strong> casa, dove prima non havea potuto urinare,<br />

urinò in gran<strong>di</strong>ssima quantità e subbito gli passò la febre, <strong>di</strong> maniera che la mattina seguente li me<strong>di</strong>ci<br />

domandarono alli vicini se era morto, e <strong>di</strong>cendoli che stavo bene si stupivano e entrorno e ritrovorno che<br />

stavo senza febre con stupore loro grande et in fede della verità io mi sono sottoscritto <strong>di</strong> propria mano.<br />

Hoggi li 12 maggio 1662<br />

Io Jacomo Grappolino confermo quanto <strong>di</strong> sopra con giuramento mano propria<br />

Io fra Raimondo Penelli maestro <strong>dei</strong> novitij fui presente<br />

Io Michele Nar<strong>di</strong>ni fui testimonio quanto <strong>di</strong> sopra mano propria<br />

Io fra Vincenzo Poerio Sacrestano maggiore ho scritto tutto ciò<br />

- 83 -


SIGNORA CONTESSA VITTIMAN (1661)<br />

V. Malanotte - pp. 220-221<br />

CARDINALE BACCIO ADOBRANDINI (1662)<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 47<br />

- 84 -


DOMENICO FAVARI (1663)<br />

Acquerello, 1686 - tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”,<br />

p. 77 - Bibl. Besso, <strong>Roma</strong><br />

- 85 -<br />

Nel mese <strong>di</strong> Settembre alli 16 1663 tempo<br />

<strong>di</strong> fiera nella quale vennero li sbirri <strong>di</strong> Monsignor<br />

Governatore e dell’Em.mo vescovo<br />

Car<strong>di</strong>nal Brancaccia fu da questi pigliato<br />

prigione uno che andava rubbando per la<br />

fiera nella quale si ritrovorno i soldati del<br />

Sig. Colonnello Turriti, e del capitano della<br />

militia uno de quali havendo a <strong>di</strong>shonore<br />

che si fusse fatto prigione uno, che da lui<br />

spalleggiato si voltò contro li sbirri e volse<br />

stringer la spada, ciò veduto da uno sbirro<br />

del Governatore strinse per tirarli una archibuciata<br />

quale non prese et in un medemo<br />

tempo sgrida ad uno sbirro <strong>dei</strong> caporale, che<br />

tiri come tirò e colse ad un soldato chiamato<br />

Domenico Favari romano nelle spalle il<br />

quale subito gridò Vergine della Quercia e<br />

S. Antonio mio avvocato aiutatemi et ecco<br />

maraviglia grande poichè si viddero tre palle<br />

tutte e 3 insieme cascarli a suoi pie<strong>di</strong> nell’istesso<br />

luogho una grossa e dui piccole,<br />

quali hebbe in mano il P. sagrestano il P. lettore<br />

Fra Vincenzo Poerio, il detto soldato<br />

venne subito corse in chiesa in tempo che li<br />

frati uscivono alla salve, e spogliatosi delle<br />

vesti si viddero bucate con tre bughi e levata<br />

la carniscia nella carne vi erano 3 lividure<br />

una che fu la palla maggiore nelli lombi sul<br />

mezzo che quella sola doveva ucciderlo, l’altra<br />

sul mezzo delle spalle e l’altra nel braccio,<br />

domandatoli si sentiva dolore rispose; poco.<br />

Ringraziando la B. Vergine andò a casa e <strong>di</strong><br />

li a tre giorni portò il voto <strong>di</strong>pinto in una<br />

tavola, è anco da notarsi che il tiro fu fatto<br />

tra molta gente, e poteva far molto male e<br />

per gratia della Madonna non fece altro.


A.S.M.Q. Vol. 127 c. 12<br />

BELARDINO CERRONI<br />

E LAUDONIA PANTEZZI (1664)<br />

A <strong>di</strong> 13 maggio 1664<br />

Comparve qui in chiesa la signora Laudonia Pantezi romana moglie del signor Belar<strong>di</strong>no Cerroni, in compagnia<br />

del quale raccontò come suo marito fu ammalato con febre maligna <strong>di</strong>sperato da me<strong>di</strong>ci, per il che<br />

si raccomandò a questa Beatissima Vergine; e pigliò un poco del legno della quercia cioè l’acqua nel legno<br />

infusa, e lo votò alla Madonna per visitarla, e subito cominciò a megliorare et in breve ricuperò la sanità.<br />

Nel voto fatto <strong>di</strong> visitare la Madonna hebbe nella mente proposito <strong>di</strong> domandare alla Madonna, come fosse<br />

in questo luogo, la prole tanto desiderata et in tanti anni stata col marito privata e tra tre mesi doppo il suo<br />

proposito concepì la prole e partorì felicemente . Il tutto demandò gratia <strong>di</strong> questa Santissima Vergine.<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 13<br />

MARIA UGOLINI (1665)<br />

A <strong>di</strong> 13 settembre 1665<br />

Maria <strong>di</strong> Antonio Ugolini da habitante in <strong>Roma</strong> è comparsa qui in questa chiesa <strong>di</strong>cendo <strong>di</strong> essere venuta<br />

per voto fatto per haver riceuto gratia d’esser risanata d’un ginocchio che la rendeva stroppiata e caminava<br />

solo a forza <strong>di</strong> stampelle per un mese, il male era incurabile poiché con haver fatto molti rime<strong>di</strong>j e speso con<br />

cirusici, niente gli giovava. Solo doppo d’esser invotita alla Madonna s’è liberata in breve tra quin<strong>di</strong>ci giorni<br />

- 86 -


CRISTOFORO ZUCCARINI (1665)<br />

Acquerello, 1686 - tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”<br />

p. 211 - Bibl. Besso, <strong>Roma</strong><br />

- 87 -<br />

“Nel 1665 al primo <strong>di</strong> Giugno Domenico<br />

Bernar<strong>di</strong> procaccia d’Orvieto e Viterbo<br />

portò un voto in tela, con cornice grande<br />

nel quale è <strong>di</strong>pinto un letto verde con un<br />

infermo che si raccomanda a questa B.<br />

Vergine et il miracolo succedè a così, come<br />

riferì il detto. Il Sig. Christopharo Zuccarini,<br />

d’anni 57 in circa, Fiorentino habitante<br />

in <strong>Roma</strong> infermo <strong>di</strong> aplopesia o<br />

goccia che lo privò della parola e <strong>di</strong> tutti i<br />

sensi eccetto l’u<strong>di</strong>to, e reso immobile fu visitato<br />

da detto Sig. Domenico Bernar<strong>di</strong>, et<br />

esortato a raccomandarsi alla B. Vergine<br />

della Quercia, come subito fece con gran<br />

devotione e poi prese un poco <strong>di</strong> riposo, nel<br />

cui tempo parveli <strong>di</strong> trovarsi in questa<br />

chiesa e svegliato puntualmente la descrisse<br />

con la cappellina, et altre particolarità,<br />

ancorche mai fusse stato e subito cominciò<br />

a migliorare et acquistare i suoi sentimenti<br />

e forze <strong>di</strong> modo che tra 15 dì si ritrovo<br />

compitamente sano: tutto questo riferì il<br />

sudetto Sig. Domenico Bernar<strong>di</strong> come testimonio<br />

oculato, e con giuramento, e similmente<br />

il Sig. Ludovico Molia lo<br />

confermò come testimonio oculato e con<br />

giuramento, et ambedui <strong>di</strong>ssero che<br />

quando sarà perfettamente risanato detto<br />

patiente verrà personalmente a ringratiar<br />

la B. Vergine e ratificare quanto è stato da<br />

essi esposto: e così venne fra poco tempo a<br />

visitare la detta B. Vergine”.


A.S.M.Q. Vol. 127 c. 15v<br />

AGOSTINO CHIGI (1666)<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 58<br />

GIROLAMA SIMONCINI (1667)<br />

Nel Medesimo giorno [30 maggio 1667] comparve donna Girolama <strong>di</strong> Gasparre Simoncini suo marito<br />

e narrò come negli anni passati in <strong>Roma</strong> in tempo <strong>di</strong> peste venne appestata ma non si manifestò e fu curata<br />

da suo marito, si raccomandò alla Madonna che la liberasse, come anco raccomandò che non fosse appestato<br />

il marito et il suo figlio, e ricevè la gratia per se e per gl’altri et hoggi tutte tre sono venuti conforme il voto<br />

all’hora fatto a visitare e render gratie a questa Santissima Vergine<br />

- 88 -


FILIPPO FEDI (1670)<br />

Acquerello, 1686 - tratto dal “Libro <strong>dei</strong> Miracoli”, p. 201 - Bibl. Besso, <strong>Roma</strong><br />

- 89 -<br />

“ Il Sig. Filippo Fe<strong>di</strong> romano li 28 <strong>di</strong><br />

aggio dell’anno 1670, vicino a Monte<br />

<strong>Roma</strong>no nel fosso detto il Biedano, fu assallito<br />

da 4 assassini, quali lo levorno<br />

furiosamente da cavallo e legatolo assieme<br />

con un huomo che era seco, li levorno<br />

un horiolo d’argento, l’armi e<br />

tutto il denaro che haveva adosso, e già<br />

risoluti <strong>di</strong> torli la vita; in si gran pericolo<br />

invocò raccomandandosi alla B.<br />

Vergine della Quercia e subito da fierissimi<br />

leoni che sembravano si mutorno<br />

in mansuetissimi agnelli, li sciolsero e<br />

cortesemente li restituirno tutto ciò che<br />

li havevano tolto; e fu a portare il voto<br />

in segno della gratia ricevuta da questa<br />

Santissima Vergine”.


PRINCIPE E PRINCIPESSA GIUSTINIANI (1670)<br />

PRINCIPE E PRINCIPESSA BORGHESI (1677)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 17<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 55<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 55<br />

FRANCESCO ROSELLI (1677)<br />

3 maggio 1677<br />

Venne a render gratie Francesco Roselli romano havendo invocato con suo voto l’agiuto della Beatissima<br />

Vergine restò subito libero da una sua infermità detta eritica portò il voto d’argento , et una tovaglia<br />

d’altare alla Madonna<br />

- 90 -


A.S.M.Q. Vol. 127 c. 17v<br />

GIUSEPPE LAZARINO (1679)<br />

Nel mese <strong>di</strong> marzo 1679 <strong>Giuseppe</strong> Lazarino da Cascia accasato in <strong>Roma</strong> essendo cascato in infermità <strong>di</strong><br />

febre maligna continua per giorni venti <strong>di</strong>sperato da’ me<strong>di</strong>ci in estremo <strong>di</strong> sua vita raccomandandosi alla<br />

Beatissima Vergine della Quercia <strong>di</strong> Viterbo ricevuto in una bevanda un poco <strong>di</strong> legno della sua Quercia<br />

in breve ricuperò la perfetta sanità, a <strong>di</strong> 12 giugno <strong>di</strong> detto anno venne alla sua chiesa a render gratia a<br />

detta Beatissima Vergine lasciandoci il voto in quadretto tondo con la sua effigie d’argento.<br />

Io fra Raymondo Cigno sacristano mano propria<br />

TERESA ABBATI (1685)<br />

V. Peroni - pp. 238-239<br />

- 91 -


A.S.M.Q. Vol. 127 c. 25v<br />

ANNA MARIA WLERICO (1692)<br />

A <strong>di</strong> 22 Aprile 1692<br />

Comparve in questa chiesa <strong>Giuseppe</strong> Wlerico zuizero della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Sua Santità con una figliola detta<br />

Anna Maria <strong>di</strong> età <strong>di</strong> anni <strong>di</strong>eci in circa, quale essendo stata cinq’anni in circa stroppiata e attratta non<br />

potendo camminare senza l’aiuto d’una stampella doppo haver usato tutti i mezzi possibili e i me<strong>di</strong>camenti<br />

imaginabili finalmente havendo fatto il voto a questa Beatissima Vergine ne restò affatto libera portando<br />

detta stampella per miracolo a questa Beatissima Vergine. In fede <strong>di</strong> che<br />

Fra Antonino Borzacchi lettore e sacrestano<br />

- 92 -


GIOVANNI BATTISTA DOMINI (1697)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 28v<br />

A <strong>di</strong> 27 ottobre 1697<br />

Il signor Giovanni Battista Domini da Ponsano habitante in <strong>Roma</strong>, speziale del Santo Spirito havendo<br />

una infermità <strong>di</strong> febre sottile con dolore nel petto giu<strong>di</strong>cata pericolosa, si raccomandò alla Santissima Vergine<br />

della Quercia se era per bene dell’anima sua gli volesse far la grazia. Per lo spazio <strong>di</strong> sei mesi hebbe<br />

la grazia della sanità con venire a visitare la Santissima Vergina et lasciò il voto d’argento<br />

- 93 -


PRINCIPE DOMENICO ROSPIGLIOSI<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 30<br />

E FAMIGLIA (1701)<br />

A <strong>di</strong> 30 maggio 1701<br />

Viene a visitare a questa Santissima Imagine il signor principe Rospigliosi con la signora principessa sua<br />

consorte, due principi figli et tre figlie femmine due zitelle et la signora duchessa Salviati con il signor<br />

duca consorte et tutta la corte: et sono venuti per voto che fecero alla Santissima Vergine per la sanità<br />

havuta da questa Santissima Vergine il signor principe don Domenico primogenito del detto signor principe,<br />

come ancora la signora scposa Salviati sua figlia et fecero voto che venissero tutti<br />

MADDALENA GUERRINI (1703)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 31v<br />

A <strong>di</strong> 15 settembre 1703<br />

Maddalena Guerrini romana essendo assalita da atrocissimi dolori artatici, da me<strong>di</strong>ci giu<strong>di</strong>cata dover<br />

restare affatto stroppia, raccomandandosi <strong>di</strong> vivo cuore a questa Beatissima Vergine, guarì perfettamente<br />

e libera portò in persona il suo voto questo dì 15 settembre 1703<br />

Fra Angelo Maria Cavallucci sagrestano maggiore mano propria<br />

- 94 -


A.S.M.Q. Vol. 127 c. 34<br />

MARIA BARBARA PONTI (1706)<br />

A <strong>di</strong> 29 maggio 1706<br />

Maria Barbara Ponti romana guarì d’una fistola in un occhio doppo l’infirmità <strong>di</strong> quattro mesi<br />

Fra Angelo Maria Cavallucci sagrestano maggiore<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 34v<br />

FRANCESCO NUTI (1707)<br />

A <strong>di</strong> 20 Giugno 1707. Il Signor Francesco Nutij romano, doppo longa infermità <strong>di</strong> otto mesi continui,<br />

per la quale restava quasi privo <strong>di</strong> respiro aggravandolo asma continua, spe<strong>di</strong>to già da’ me<strong>di</strong>ci, né trovando<br />

rime<strong>di</strong>o al suo male, s’avvotì alla Beatissima Vergine promettendo venire con l’offerta a questo santuario,<br />

in breve restò sano; e nel sudetto giorno venne a so<strong>di</strong>sfare il suo voto portando due piastre in dono alla<br />

Beatissima Vergine<br />

Fra Giovan Antonio Mannelli sagrestano maggiore<br />

- 95 -


A.S.M.Q. Vol. 127 c. 41<br />

CAMILLA DI FRANCESCO (1708)<br />

- 96 -<br />

A <strong>di</strong> 18 aprile 1708<br />

Venne a questa chiesa a render gratie alla Beatissima<br />

Vergine Camilla <strong>di</strong> Francesco romana,<br />

per esser stata liberata per l’intercessione della<br />

Madonna Santissima da un’infermità gravissima<br />

<strong>di</strong> gambe, che per cinque anni continui putrefacendosi<br />

con estremo dolore arrivarono tre<br />

piaghe a consumare le carni fino all’osso, ne trovando<br />

rime<strong>di</strong>o alcuno fece voto <strong>di</strong> venire a visitare<br />

la Santa Imagine della Beatissima Vergine<br />

sopra la Quercia, et in breve tempo restò sana in<br />

modo che non potendo prima levarsi <strong>di</strong> letto,<br />

doppo fatto il voto, non solo risanò perfettamente,<br />

ma potè altresì venire da <strong>Roma</strong> a pie<strong>di</strong> e<br />

rendere le dovute gratie.<br />

Il fatto raccontò in presenza del signor Angelo de<br />

Santis da Bagnaia e <strong>di</strong> Giacomo d’Antonio da<br />

Bagnaia, del medesimo reverendo padre Sottopriore<br />

fra Angelo Maria Crispol<strong>di</strong>, del padre lettore<br />

fra Domenico Busatti domenicani, che si<br />

sottoscrissero e d’Arcangelo Bramini da Ronciglione.<br />

In Fede<br />

Fra Giovan Antonio Manelli sagrestano maggiore<br />

mano propria<br />

Io fra Angelo Maria Crispol<strong>di</strong> suppriore attesto<br />

come sopra mano propria<br />

Io fra Domenico Maria Busatti attesto come<br />

sopra manu propria<br />

Io Angelo de Santis attesto come sopra mano propria<br />

Io Giacomo <strong>di</strong> Antonio attesto come sopra mano<br />

propria


BARTOLOMEO DIAMANTINI (1708)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 48<br />

A <strong>di</strong> 7 settembre 1708<br />

Io Bartolomeo Diamantini umilissimo servo <strong>di</strong> questa Beatissima Vergine della<br />

Cerqua <strong>di</strong> Viterbo ritrovandomi infermo con un male cattivo detto carbonchio<br />

in un occhio manco con pericolo assai <strong>di</strong> morte e in atto <strong>di</strong> perdere detto occhio<br />

mi raccomandai alla Beatissima Vergine e mi fece la gratia che per la <strong>di</strong>sgratia<br />

mi trovo lochio libero della vista e in segno <strong>di</strong> ciò ci o portato dui ochi <strong>di</strong> argento.<br />

Io Bartolomeo Diamantini romano umilissimo servo <strong>di</strong> questa Beatissima Vergine<br />

mano propria a <strong>di</strong> 2 aprile 1709<br />

Io Mario Morelli fui presente come sopra mano propria<br />

Io Gioseppe Giordani fui presente quanto <strong>di</strong> sopra<br />

Io fra Angelo Maria Crispol<strong>di</strong> sottopriore e sagrestano maggiore mano propria<br />

- 97 -


SIGNORA MARCHESA NARI (1708)<br />

A.S.M.Q. Vol. 356 c. 21<br />

A <strong>di</strong> 30 Aprile 1708. Fu mandato in dono dalla signora marchesa Nari da<br />

<strong>Roma</strong> un paliotto con la ban<strong>di</strong>nella <strong>di</strong> damasco rosso broccato, e guarnito d’argento<br />

con latri lavori <strong>di</strong> fiori <strong>di</strong> seta per l’Altare della Beatissima Vergine, dalla<br />

quale haveva ricevute gratie, che non manifestò<br />

PRINCIPE AUGUSTO CHIGI (1708)<br />

A.S.M. Vol. 356 c. 21v<br />

Nel seguente mese d’ottobre , mandò il signor Prencipe don Augusto Chigi<br />

da <strong>Roma</strong> sei candelieri gran<strong>di</strong> d’argento al peso <strong>di</strong> libre <strong>di</strong>eci in circa<br />

l’uno, et un reliquiario fatto fare dal medesimo a posta per collocare la<br />

sopradetta reliquia della Santissima Croce; et il dono fu per havere ottenuto<br />

varie gratie dalla Beatissima Vergine, tra le quali fu il risanare da<br />

una pericolosa e fasti<strong>di</strong>osissima infermità<br />

- 98 -


MARGHERITA DIAMANTINI (1709)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 50<br />

A <strong>di</strong> 30 decembre 1709<br />

La signora Margarita Diamantini romana andando in calesse, all’improviso postosi in fuga il cavallo, né<br />

potendolo in verun conto ritenere, correva a velocissima corsa in contro alla morte, mentre uscitegli già <strong>di</strong><br />

mano le re<strong>di</strong>ni non poteva più regerlo, e per la velocità del corso caduta in terra si trovò sotto le rote del<br />

calesse.<br />

Ma nel cadere ricorse et invocò l’agiuto <strong>di</strong> questa Beatissima Vergine, e dalla medesima fu preservata non<br />

solo dalla morte, che gli soprastava, ma anche liberata da ogni nocumento, mentre restò affatto illesa, senza<br />

alcun danno .<br />

Mandò da <strong>Roma</strong> la gratia <strong>di</strong>pinta in tela.<br />

Fra Angelo Maria Crispol<strong>di</strong> sagrestano maggiore mano propria<br />

- 99 -


GIOVAN NICOLA PIAZZANI (1709)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 49<br />

A <strong>di</strong> 8 giugno 1709<br />

Venne a render grazie a questa Beatissima Vergine da <strong>Roma</strong> Francesca del quondam Francesco Del Moro<br />

romano, per esser stato liberato dalla Beatissima Vergine da infermità d’occhi GiovanNicola Piazzani, il<br />

quale per havercidentro dua perle gli rendevano impossibile il poterci in alcun modo vedere, per il che era<br />

forzato tenerli sempre chiusi, o cuperti dalle proprie mani, dandogli oltremodo fasti<strong>di</strong>o il destro; fu curato<br />

per lo spazio <strong>di</strong> <strong>di</strong>cidotto mesi da’ me<strong>di</strong>ci e chirurghi <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> senza poter ricevere alcun sollievo, non che<br />

la vista; fu raccomandato dalla sudetta Francesca a questa Beatissima Vergine.<br />

E subito fatto il voto <strong>di</strong> esserci in persona a visitarla, subito guarì e perfettamente riebbe la vista e sparirono<br />

dalle pupille le due macchie, chiamate perle; si portò in persona a questa Vergine e lasciò un paio d’occhi<br />

d’argento in segno della grazia riceuta, e la raccontò alla presenza delle persone qui sottoscritte e d’altri.<br />

Io Santi Rosa fui presente e afermo come sopra mano propria<br />

Segno <strong>di</strong> + <strong>di</strong> Leonardo d’Ercolano , il quale fu presente<br />

Fra Angelo Maria Crispol<strong>di</strong> sottopriore e sagrestano maggiore confermo quanto sopra<br />

- 100 -


BARTOLOMEO DEL MARE (1711)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 53v<br />

A <strong>di</strong> 7 marzo 1711<br />

Io Bartolomeo del Mare ritrovandomi sorpreso da un accidente popletico per il quale stie<strong>di</strong> tramortito<br />

mezo quarto dora, nel qual tempo fui avotito dalla mia sorella alla Beatissima Vergine della Quercia e<br />

subbito ritornando in me mi ritrovai libbro senza <strong>di</strong>fetto alcuno et in questo giorno sono venuto a so<strong>di</strong>sfare<br />

il voto.<br />

Io Bartolomeo del Mare romano mano propria<br />

Fra Angelo Maria Crispol<strong>di</strong> sagrestano maggiore mano propria<br />

A.S.M.Q. Vol. 356 c. 23<br />

NICOLA DECÌNA (1711)<br />

A <strong>di</strong> 26 maggio 1711: il signor Nicola Decina romano mercante <strong>di</strong> cuperte <strong>di</strong> lana, portò una tavoletta<br />

lunga un palmo e mezzo in circa con fondo <strong>di</strong> taffetà negro con tre pezzi d’argento, cioè in uno la Beatissima<br />

Vergine sopra alcune nuvole, nell’altro due occhi e il terzo con una cartella con le parole P.G.R. perché era<br />

<strong>di</strong>ventato affatto cieco, e doppo essersi raccomandato alla Beata Vergine haveva principiato a riacquistare<br />

la vista e sperando dalla Beatissima Vergine il totale riacquisto della vista, in segno <strong>di</strong> ringraziamento<br />

portò la detta tavoletta.<br />

- 101 -


A.S.M.Q. Vol. 127 c. 33<br />

FRANCESCO RUGGIERI (1713)<br />

Giugno 1713<br />

A <strong>di</strong> 8 detto Francesco Ruggieri romano cascò da un albero, e si slocò lumero. Et per quanti rime<strong>di</strong> gli<br />

sono stati aplicati, tucti in vano. Finalmente si raccomandò a questa Vergine Beatissima e ottenne la gratia.<br />

Et ha portato in ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> gratie un voto piccolo d’argento.<br />

Fra felice Geromini sagrestano maggiore<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 33v<br />

MARTA NUZZI (1713)<br />

Dicembre 1713<br />

Marta Nuzi romana trovandosi gravemente inferma <strong>di</strong> febre maligna; il figlio la raccomandò alla Madonna<br />

Santissima della Quercia, dalla quale otenne le sanità.<br />

In ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> grazia ha portato il voto in tavole<br />

Fra Felice Geromini sagrestano maggiore<br />

- 102 -


A.S.M.Q. Vol. 127 c. 60<br />

GIUSEPPE FALIBERTI (1714)<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 257<br />

ANNA BUZZINI (1715)<br />

Ottobre 1715<br />

La signora Anna Buzini romana doppo esser stata per quattor<strong>di</strong>ci mesi idropica senza haver riceuto alcun<br />

giovamento dalli moltissimi me<strong>di</strong>camenti or<strong>di</strong>natigli da’ me<strong>di</strong>ci, alla fine raccomandatasi a questa Beatissima<br />

Vergine della Quercia perfettamente guarì, et questo giorno primo ottobre 1715 mandò la grazia<br />

<strong>di</strong>pinta in tela.<br />

Fra Angelo maria Crispol<strong>di</strong> sagrestano maggiore mano propria<br />

- 103 -


FIGLIO DI CATERINA NICOLOSSI (1717)<br />

A.S.M.Q. Vol.127 c. 61<br />

Caterina Nicolossi <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> ritrovandosi un figlio <strong>di</strong> cattivi costumi<br />

e scapestrato, né giovando l’ammonizioni, riprensioni, et avvisi della<br />

madre per fargli mutare costumi; lo raccomandò alla Beatissima Vergine<br />

della Quercia, et in breve <strong>di</strong>venne morigerato. In contrasegno<br />

della grazia ottenuta, in questo giorno 27 gennaro ha mandato a ringraziare<br />

la Beatissima Vergine con ferma speranza che farà <strong>di</strong>ventarglilo<br />

sempre megliore; et ha mandato ancora un voto <strong>di</strong>pinto in tavola.<br />

Fra Angelo Maria Crispol<strong>di</strong> sagrestano maggiore mano propria.<br />

CARLO PAOLINI E ANDREA BOLOGNI (1718)<br />

N. M. Torelli, 1725 - p. 181<br />

- 104 -


CARLO PAOLINO (1718)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 62v<br />

Carlo Paolino da <strong>Roma</strong> d’anni quarantasette, essendo aggravato d’una febre maligna e gia spe<strong>di</strong>to dalli<br />

me<strong>di</strong>ci, et ricevuti tutti li Santissimi Sacramenti, ricorse in tal necessità sua moglie signora Cattarina a<br />

questa Madre Santissima con dargli a bevere in un cucchiaro della polvere dell legno <strong>di</strong> questo Santuario,<br />

principiò a migliorare et in breve sanò. In questo giorno <strong>di</strong> 10 giugno si portò a ringraziare la Madonna<br />

Santissima et ha portato un voto picciolo d’argento del 1718.<br />

Fra Innocenzo Gorizutti sagrestano maggiore<br />

CATERINA CELLERINI (1718)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 63v<br />

A <strong>di</strong> 20 luglio 1718<br />

La signora Catterina Cellerini romana ritrovandosi gravida et non potendo in conto alcuno partorire per<br />

essersi attraversata la creatura, gia stimata pericolosissima la sua vita da Me<strong>di</strong>ciet altri, ricevutitutti li Sagramenti<br />

con raccomandarsi con viva fede a questa gran Madre della Quercia, imme<strong>di</strong>atamente pertorì.<br />

E fu a rendere gratia il suddetto giorno con portare un voto d’argento in figura sua <strong>di</strong> paoli tre alla valsuta<br />

del medesimo.<br />

Fra Innocenzo Gorizutti sagrestano maggiore mano propria<br />

- 105 -


SCONOSCIUTO ROMANO (1719)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 65<br />

A <strong>di</strong> 20 giugno 1719<br />

In <strong>Roma</strong> essendo stata nel mese d’aprile del suddetto anno carcerata una persona,<br />

che non vuole esser nominata, con gran violenza, e con animo del suo avversario <strong>di</strong><br />

farla macerare per molto tempo nelle carceri, quella facendo ricorso con gran fede alla<br />

protettione della Beatissima Vergine della Quercia con animo <strong>di</strong> farli un voto d’argento<br />

, in un subito fu esau<strong>di</strong>ta percé il suo avversario contro l’aspettatione d’ognuno<br />

non solo si cambiò <strong>di</strong> proposito con togliersi l’animo contrario, che gli portava, ma in<br />

oltre procurò la scarceratione <strong>di</strong> quella , come in fatto subito eseguì. E se ne venne nel<br />

suddetto giorno in questa chiesa a portare il voto , e fece le sue devotioni<br />

Fra Antonino Borione sagrestano maggiore mano propria<br />

- 106 -


A.S.M.Q. Vol. 356 c. 29v<br />

TERESIA ZIMINI (1726)<br />

A <strong>di</strong> 4 maggio 1726<br />

La Signora Teresia Zimini da Orvieto maritata in <strong>Roma</strong> col signor Francesco Zimini<br />

ricamatore, per una grazia ricevuta donò una copertina per la pisside dell Santissimo<br />

Sagramento ricamata d’oro apprezzata scu<strong>di</strong> quatro.<br />

GIACOMO PANINI (1726)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 69v<br />

A <strong>di</strong> 9 decembre 1726<br />

Giacomo da <strong>Roma</strong>, figlio unico del signor Francesco Panini, aggravato <strong>di</strong> febre<br />

maligna, spe<strong>di</strong>to da me<strong>di</strong>ci, il padre piangendo de lui per<strong>di</strong>ta, applicando con<br />

viva fede le preci a questa Beatissima Vergine, ricevé la grazia nell medesimo<br />

tempo de sua perfetta salute.<br />

- 107 -


FRANCESCO QUALGIOTTI (1727)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 70<br />

Ottobre 1727<br />

Francesco Qualgiotti da <strong>Roma</strong> d’anni sessantasette, essendo stato aggravato <strong>di</strong> mal <strong>di</strong> pietra per anni tre,<br />

e non potendo più resistere a tali atroci dolori, che il Signore guar<strong>di</strong> ognuno. Questo rissoluto <strong>di</strong> venir al<br />

taglio dell chirurgho, prima <strong>di</strong> tal funzione <strong>di</strong>spose <strong>di</strong> ricevere li Sagramenti, e poi con viva fede si raccomandò<br />

a questa Beatissima Vergine, quale gli riuscì in tal età <strong>di</strong> soffrir il taglio et nel medesimo tempo la<br />

sua perfetta salute, quale si portò personalmente a render le dovute grazie con haver lasciato il voto d’un<br />

quadro con tre grosse pietre<br />

ELISABETTA DE ROSSI (1728)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 70v<br />

A <strong>di</strong> 20 aprile 1728<br />

Elisabetta de Rossi da <strong>Roma</strong> d’anni cinquantadue, essendo stata aggravata da sciaticha con dolori acerbi<br />

per due anni et non potendo ricevere la gratia <strong>di</strong> sua salute con tutta la virtù de signori me<strong>di</strong>ci, ricorse al<br />

fonte delle grazie che è la Madonna Santissima della Quercia imme<strong>di</strong>atamente se ne guarì, quale si portò<br />

in persona propria a render le dovute grazie, lasciando un voto d’argento <strong>di</strong> paolo uno, et una messa.<br />

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FHILLIPO LEONCINI (1729)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 70v<br />

A <strong>di</strong> 1729 16 maggio<br />

Fhillipo Leoncini romano d’anni ventisette caduto d’una finestra <strong>di</strong> palmi quarantotto,<br />

invocando la Beatissima Vergine della Quercia restò illeso senza nocumento<br />

alcuno. Et in segno della gratia portossi da <strong>Roma</strong> a pie<strong>di</strong> scalzi , et<br />

fece <strong>di</strong>re tre messe. In fede <strong>di</strong> ciò<br />

Fra Innocenzo Gorizutti sagrestano maggiore mano propria<br />

MARTA LEONARDI (1738)<br />

A.S.M.Q. Vol. 127 c. 74<br />

Marta Leonar<strong>di</strong> romana l’anno 1738 infermatasi e <strong>di</strong>sperata da me<strong>di</strong>ci della salute,<br />

mentre già haveva perduto totalmente la vista, alla fine s’invotì a questa Santissima<br />

Vergine della Quercia et in termine <strong>di</strong> due giorni recuperò perfettamente la vista e<br />

la salute, venne a ringraziare la Beatissima Vergine e portò il voto.<br />

Fra <strong>Giuseppe</strong> Maria Nervi sagrestano maggiore<br />

- 109 -


FRANCO RAGONESI (1944)<br />

Tra i tanti benefici che i devoti ricevettero dalla Madonna durante la II<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale, una grazia particolare fu ottenuta da Franco Ragonesi.<br />

Questo giovane si ritrovò a passare per via Quattro Fontane a <strong>Roma</strong> il<br />

23 marzo 1944, giorno in cui i tedeschi fecero un rastrellamento come<br />

rappresaglia per l’attentato subito in via Rasella.<br />

Con altri sfortunati fu rinchiuso in uno stanzone in via Tasso. Spogliato<br />

<strong>di</strong> tutto, gli rimaneva appesa al collo, legata con una cor<strong>di</strong>cella, una medaglietta<br />

della Madonna della Quercia, che don Sante aveva donato a<br />

tutti i giovani della parrocchia e a tanti fedeli.<br />

Tutta la notte pregò e baciò quell’Immagine chiedendo aiuto a Colei che<br />

gli abitanti della Quercia considerano la “loro” Madre Celeste.<br />

La mattina seguente fu chiamato dal comandante tedesco che gli <strong>di</strong>sse: Sei<br />

libero.<br />

Franco fuggì <strong>di</strong> corsa da <strong>Roma</strong> e giunto a Viterbo, imme<strong>di</strong>atamente, insieme<br />

alla madre, scalzi vennero al santuario a ringraziare colei che l’aveva<br />

salvato.<br />

ricor<strong>di</strong> personale <strong>di</strong> Mons. Sante Bagnaia<br />

NATALIA CUCCIARELLI (1948)<br />

Bollettino Parrocchiale S. Pasqua, 1960<br />

- 110 -


MADRE DI S.E. DELEGATO APOSTOLICO<br />

IN PALESTINA (1952)<br />

Bollettino Parrocchiale, agosto 1960<br />

MARCOCCIA MARIA E ILARIA BELLEZA (1960)<br />

Bollettino Parrocchiale, agosto 1960<br />

- 111 -


BIBLIOGRAFIA<br />

FONTI MANOSCRITTE<br />

Archivio Storico del Convento <strong>di</strong> S. Maria della Quercia (A.S.M.Q.)<br />

- Vol. 127, Miracoli e grazie, dal 1647 al 1748<br />

Archivum Generale Or<strong>di</strong>nis Prae<strong>di</strong>catorum (AGOP)- <strong>Roma</strong> , S. Sabina<br />

- Cronica Conventus Sanctae Mariae de Quercu, XI9400<br />

- Res Historicae, XI9500<br />

Archivum Fratrum Prae<strong>di</strong>catorum (AFP)- <strong>Roma</strong> , S. Sabina<br />

- Torelli Nicolò Maria, Istoria del Convento della Quercia, 1706, ms.pp.641-688<br />

Biblioteca Comunale degli Ardenti, Viterbo (B.C.A.)<br />

- Bandoni Tomaso, manoscritto autografo del 1625 su cui fu condotta l'e<strong>di</strong>zione Scelta<br />

d'alcuni miracoli e gratie..., Viterbo, 1628<br />

Biblioteca Besso, <strong>Roma</strong><br />

- "Il Libro <strong>dei</strong> Miracoli", Co<strong>di</strong>ce cartaceo manoscritto e acquerellato, 1619 (pubblicato<br />

per intero)<br />

- Bellissimo miracolo della gloriosa Vergine Maria SS. ma della Quercia <strong>di</strong> Viterbo,<br />

Viterbo, 1750<br />

- Lermil N., Miracolo operato dall 'Altissimo per intercessione della S.S. Vergine sotto il<br />

titolo della Quercia a pro <strong>di</strong> un suo devoto, che venendo da S. Casciano paese della<br />

Toscana per visitarla, fu assassinato, e forato il collo e dalla Madonna S.S. risanato,<br />

s.n.t. 1850 ca.<br />

- <strong>Roma</strong>gnoli Antonio M., Leggenda sopra un voto offerto alla Madonna della Quercia<br />

<strong>di</strong> Viterbo, critta dall 'autrice del poema Batilde regina dé Franchi, 1854, ms.<br />

- 112 -


BIBLIOGRAFIA<br />

FONTI EDITE<br />

- Relatione dell'incoronatione della miracolosa immagine della Madonna SS. della<br />

Quercia protettrice universale fatta il dì 30 Maggio dell'anno 1706 dall'Em.mo sig.<br />

card. Andrea Santacroce Vescovo <strong>di</strong> questa città <strong>di</strong> Viterbo e <strong>di</strong> molte gratie in detta<br />

occasione operate, composta da un <strong>di</strong>voto e de<strong>di</strong>cata all 'istessa sacrosanta immagine,<br />

Montefiascone, 1706 (Accademia <strong>dei</strong> Lincei-Fondo Corsiniano 171.A.27/14)<br />

- Relatione della miracolosissima immagine della Madonna della Quercia, nelle cerbaie<br />

<strong>di</strong> Fucecchio, Lucca, 1640<br />

- Sincera ed esatta relazione del pro<strong>di</strong>gio operato da Dio per intercessione della Vergine<br />

SS. detta della Quercia nel dì 7 Maggio 1782, Viterbo, 1782<br />

- Bandoni T., Scelta d'alcuni miracoli e gratie fatte dalla gran ignora Madre <strong>di</strong> Dio,<br />

detta e nominata la Madonna della Cerqua <strong>di</strong> Viterbo, Viterbo, 1628(biblioteca<br />

S.Sabina <strong>Roma</strong> –Bibl. Casanatense TXVII.4)<br />

- Bandoni T., Corona ammirabile de miracoli e gratie fatte dalla gran Signora madre<br />

<strong>di</strong> Dio detta la Madonna della Quercia, To<strong>di</strong>, 1631(Bibl.Casanatense EE.X.62)<br />

- Bandoni T., Para<strong>di</strong>so Terrestre della Madonna santissima della Quercia <strong>di</strong> Viterbo,<br />

fiorito <strong>di</strong> gratie e frutti miracolosi novelli, Viterbo, 1634 (Bibl.Casanatense EE.X.32<br />

–insieme con quello del ’31) Bandoni T., I fiumi quattro del Para<strong>di</strong>so Terrestre surgenti<br />

dal vivo fonte e tegola della Madonna della Quercia <strong>di</strong> Viterbo, manifesti per le<br />

continue gratie e miracoli, Viterbo, 1636(Bibl.Nazionale <strong>Roma</strong> – 8.48.C.9)<br />

- Bonaparte A., Trois ex voto de la Madonne du Chéne à Viterbe, s.n.t. 1850(Bibl.Comunale<br />

VT II A236)<br />

- Borzacchi A., Historìa della B.ma Vergine della Quercia <strong>di</strong> Viterbo, Viterbo, 1696(<br />

Bibl. Casanatense FF.X.170)<br />

- 113 -


BIBLIOGRAFIA<br />

- Carosi A., Ciprini G., Gli ex voto <strong>di</strong> S. Maria della Quercia, Viterbo, 1992<br />

- Chery M., Notre-Dame du Chéne. Histoire, miracles, devotion, Paris, 1869 (Biblioteca<br />

S.Sabina <strong>Roma</strong>)<br />

- Ciprini G., Museo della Basilica <strong>di</strong> 5. Maria della Quercia in Viterbo, Viterbo,<br />

1979<br />

- Ciprini G., Un gioiello rinascimentale: Santuario Madonna della Quercia, Viterbo,<br />

1981<br />

- Ciprini G., La Quercia <strong>dei</strong> papi. Un Santuario e un borgo amato dai pontefici, Viterbo,<br />

1984<br />

- Ciprini G., La Madonna della Quercia. Ex voto, miracoli grazie e devozioni, Vitorchiano,<br />

1990<br />

- Ciprini G., Montefiascone e la Madonna della Quercia , Viterbo 1994<br />

- Ciprini G., Canepina e la Madonna della Quercia, Viterbo 1994<br />

- Ciprini G., Un gioiello rinascimentale: Santuario Madonna della Quercia, Viterbo,<br />

1995 (ristampa con aggiunte e correzioni)<br />

- Ciprini G., L’Università de’ Macellari e la Venerabile Compagnia della Santissima<br />

Madonna della Cerqua <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, Viterbo, 1998<br />

- Ciprini G. , Ciprini F. La Madonna della Quercia. Una meravigliosa storia <strong>di</strong> fede,<br />

Viterbo 2005<br />

- Cordella R., La Chiesa della Madonna della Quercia a "Capo del Campo "(Norcia),<br />

in "Una mostra, un restauro", Norcia, 1987<br />

- Cusano N., La confraternita <strong>di</strong> S. Maria della Quercia <strong>dei</strong> macellai romani, <strong>Roma</strong>,<br />

1986<br />

- 114 -


BIBLIOGRAFIA<br />

- Galesi G., Parte quinta de miracoli e gratie fatte dalla Madonna della Quercia <strong>di</strong><br />

Viterbo, intitolata "Tempio spirituale", dato in luce dal P..PF. <strong>Giuseppe</strong> Galesi <strong>Roma</strong>no,<br />

Orvieto, 1642(Bibl.Casanatense EE.X.68)<br />

- La Fontaine P., I Grilli o <strong>di</strong> un'invasione <strong>di</strong> cavallette a cui soggiacque il territorio<br />

viterbese l'anno 1576, Viterbo, 1905<br />

- Malanotte V., Miracoli e gratie della Madonna della Quercia <strong>di</strong> Viterbo, raccolti in<br />

più libri stampati in Viterbo, Orvieto, e Perugia, Viterbo, 1666(Fondazione Besso<br />

<strong>Roma</strong>- Biblioteca fondo Goretti VII F 7)<br />

- Mortier A., Notre dame de la Quercia, Paris, 1904<br />

- Nelli A., Origine della Madonna della Quercia <strong>di</strong> Viterbo, Viterbo, 1571(Biblioteca<br />

S.Sabina D F I/67)<br />

- Nelli A., Origine e miracoli della Madonna della Quercia <strong>di</strong> Viterbo..., ristampata<br />

con alcune aggiunte dal R.RE Gabriello Pollioni da Viterbo, Viterbo, 1611( Bibl.<br />

Alessandrina Miscellanea Cerrotti XIV C 279)<br />

- Orbaan I. A. E, Un viaggio <strong>di</strong> Clemente VIlI nel viterbese, <strong>Roma</strong>, 1913<br />

- Peroni V., Miracoli e gratie della Madonna della Quercia <strong>di</strong> Viterbo, Viterbo, 1685<br />

Torelli N. M., Miracoli della Madonna della Quercia <strong>di</strong> Viterbo e sua istoria, Venezia,<br />

1725 (Bibl. S.Sabina)<br />

- Torelli N. M., Miracoli della Madonna della Quercia <strong>di</strong> Viterbo e sua istoria con<br />

nuovo or<strong>di</strong>ne, e aggiunta,<br />

- Viterbo, 1793; ristampa nel 1827(Biblioteca S.Sabina)<br />

- 115 -


Finito <strong>di</strong> stampare nel mese <strong>di</strong> Settembre 2009<br />

Tipografia Mariti - <strong>Roma</strong>


La nuda, fedele e sofferta autoricostruzione<br />

<strong>di</strong> un quarto <strong>di</strong> secolo<br />

che il presidente <strong>Giuseppe</strong> <strong>Adamo</strong><br />

fa della gestione della prestigiosa<br />

<strong>Confraternita</strong> <strong>dei</strong> <strong>Macellai</strong> <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>.<br />

Un venticinquesimo davvero singolare<br />

per un uomo del nord trapiantato<br />

nella Capitale, che, esercitandovi<br />

la nobile arte del macellaio,<br />

inaspettatamente nell’anno ‘84 assume<br />

il governo <strong>di</strong> un sodalizio che<br />

fonda le proprie origini negli albori<br />

della storia ma che è, purtroppo, al<br />

limite della sopravvivenza.<br />

È un resoconto fluido, coinvolgente<br />

e denso <strong>di</strong> azioni, <strong>di</strong> situazioni complesse<br />

e a volte <strong>di</strong>sperate, <strong>di</strong> impegni<br />

<strong>di</strong>fficili ed onerosi e popolato <strong>di</strong> incontri<br />

con uomini generosi ed illuminati<br />

vuoi del mondo civile che<br />

<strong>di</strong> quello religioso, i quali, all’unisono<br />

e sotto la forte guida dell’<strong>Adamo</strong>,<br />

si impegnano per la completa rinascita<br />

dell’Ente.<br />

Trattasi, invero, <strong>di</strong> una preziosa ed<br />

eroica “memoria” e, soprattutto, <strong>di</strong><br />

una inoppugnabile testimonianza<br />

per sfatare il “luogo comune”, secondo<br />

cui le “Onlus no-profit” sono<br />

enti inutili, <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> risorse e<br />

senza “obiettivi ne speranza”!<br />

Sull’intero percorso aleggia la presenza<br />

constante, provvida e me<strong>di</strong>atrice<br />

della Madonna della Quercia.<br />

Ciò è tanto più vero, ove si consideri<br />

che all’autoresoconto del Presidente<br />

<strong>Adamo</strong> viene appropriatamente compiegato<br />

un illuminante “Codex Miracolorum”,<br />

<strong>di</strong> miracoli e grazie,<br />

cioè, operati da Dio per intercessione<br />

della Madonna della Quercia in<br />

favore degli abitanti <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, querciaioli<br />

e non, tratti da manoscritti e<br />

libri facenti capo ai secoli XV-XIX.

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