Da Piazza Padella alla Reeperbahn - I ROKKETTI

More documents

Recommendations

Info

Su stradine secondarie si trovano anche altri tipi di erba che i ragazzi non conoscono troppo bene. All'apparenza, però, sembrano mangiabili. Mario Rocchetti, che un po' s'intende di campagna, dopo averne assaggiata qualche foglia - dalla parte più bianca del gambo dove sembra più promettente - dà il via libera anche per altre qualità di verdure. Bisogna pur variare il menù! ... E allora, non visti, sradicano da terra quanta più erba possibile. Nascosti dietro una siepe, dopo una sommaria pulizia, strofinando interi ciuffi sul cappotto per togliere le impurità più grosse, inizia il banchetto. La "tranquilla" cicoria e l'altro tipo di verdura, dall'aspetto "incerto", vengono divorate sul posto. Crude! Come le capre... All'inizio risultano decisamente sgradevoli. Da vomitare... Ma dopo un po', quel sapore sconosciuto e rivoltante è diventato accettabile. Si sentono tanto "Neanderthal"... Dal momento che la cosa si racconta, evidentemente quell'erba mangiata cruda, nei giorni della fame a Francoforte, non era velenosa e, tutto sommato, non ha prodotto grandi effetti deleteri. E' andata bene! Nessuno in seguito ha manifestato diarrea, né accusato alcun principio di avvelenamento. Soltanto Mario Rocchetti ha avuto qualche problema allo stomaco. Ma semplicemente per il fatto di averne ingoiata troppa. Senza volerlo, si sono purgati. Il "foglio di via". Giuseppe Moscaroli - il pianista - data la sua buona condizione economica familiare, se fosse partito con loro, avrebbe assicurato un po' di "ossigeno" in quei giorni di sofferenza. Purtroppo, per motivi di studio, dovrà rimanere in Italia fino al 15 ottobre. Nei patti avrebbe dovuto raggiungere il gruppo il 17 ottobre. Ma con un contratto in piedi... Purtroppo, nella terribile situazione che si è creata, si dovrà rinunciare anche all'ipotesi di un rifornimento a breve termine, da parte sua. Addio scialuppa di salvataggio! Piuttosto... . Si preoccupano i suoi colleghi. Ormai sono diversi giorni che nelle loro tasche non è rimasto nemmeno l'odore di un Pfennig. Quindi, è impossibile telefonargli. Basta! A certe condizioni è troppo dura! Ragionando e discutendo... ma sarebbe più giusto dire, "litigando" e scambiandosi atroci accuse l'uno con l'altro, si giunge alla più amara e ingloriosa delle decisioni. La resa. L'evidenza del fallimento ormai, non si può più far finta di non vederla. Non c'è nemmeno la più remota possibilità di un lavoro in vista. Non c'è "niente di niente"! A parte la fame, che oltretutto li sta facendo litigare tra loro, ormai non c’è nient'altro! L'unica cosa sarebbe tornare in Italia, con il primo treno. Sconfitti! Con la coda tra le gambe come cani bastonati. ...Altro che sogni di gloria, che così tanta invidia avevano suscitato tra gli amici giù al Paese... Purtroppo, non avendo più una lira in cinque, non rimane che andare a cercare il Consolato Italiano, per chiedere il mortificante rimpatrio con il "Foglio di via". In Germania è finita! E' sfumato il sogno tedesco. Si torna a casa! In questo caso calzerebbe alla perfezione un detto che si usa dalle parti di Civitavecchia:
Dalle parti della stazione centrale c'è un locale frequentato da italiani. Sicuramente qualcuno saprà dare le indicazioni giuste per arrivare al Consolato. Per i vestiti sporchi e sgualciti che indossano dal giorno della partenza dall'Italia... Per la barba lunga. Per i capelli sporchi e arruffati. Per la fame che gli si legge in faccia. Per la stanchezza che non riescono a nascondere. Per il sonno e il freddo patiti in troppi giorni di vagabondaggio... Per tutte queste evidenze, l'impressione che i ragazzi di Piazza Padella fanno a quei connazionali all'interno del locale - povera gente come loro - è più penosa di quanto loro stessi possano immaginare. Immediatamente, senza essere richiesta, inizia una spontanea gara di solidarietà per quei ragazzini italiani dalla faccia sporca. Stanchi, affamati e infreddoliti. A ognuno viene offerta una bella tazza di caffè caldo alla tedesca, con panini al prosciutto o al formaggio. E “per dopo” anche qualche sigaretta! Tutti i presenti, indistintamente, hanno parole buone d'incoraggiamento per quei ragazzini che potrebbero essere i propri figli. Le parole affettuose di quella gente semplice, in quel momento, sono più buone del panino col formaggio! Li rincuorano e li fanno stare un po' meglio. Si tratta di persone generose, mai viste prima. Sono: "Italiani all'estero"! Calabresi e friulani, siciliani e toscani... non fa differenza: all'estero la Patria "è" la Patria! Sono semplici operai, lontani dalle famiglie, costretti a emigrare in Germania per bisogno. E quando incontrano un italiano, è festa! Perché ogni volta respirano aria di casa. Lavorano in fabbrica e dormono nelle baracche. In compenso, solitudine e tristezza sono le compagne inseparabili di tutte le notti. Ciononostante, hanno un cuore tanto grande... Un'emozione così intensa sarà difficile da dimenticare! Appena quella gente sa delle disavventure capitate a quei ragazzini dall'aspetto così malmesso, anziché indicare la strada per il Consolato, qualcuno di loro propone:
Page 1 and 2: i ROKKETTI Da Piazza Padella alla R
Page 3 and 4: Il perché di un libro. Vista la sc
Page 5 and 6: Tra il 1961 e il 1962 suonano ad Am
Page 7 and 8: Gelo dentro e fuori. Capitolo 14 Fr
Page 9: Tristezza e paura sono il risultato
Page 13 and 14: Qualcosa di familiare Capitolo 15 F
Page 15 and 16: E' grossomodo ciò che stanno pensa
Page 17 and 18: Parla da solo! Peggio di una cornac
Page 19 and 20: "Poeta e contadino" e "Cavalleria l
Page 21 and 22: Adesso la direzione del Kaffee Regi
Page 23 and 24: Cap. 22 - Nati in Italia, cresciuti
Page 25: Amburgo, 1962 Estratto dall’edizi

Da Piazza Padella alla Reeperbahn - I ROKKETTI

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?