12-fantasmi - only fantasy

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Il giorno successivo tornarono tutti alla pensione.
Dopo la pioggia della notte prima, la luce del sole era
tersa e ogni cosa appariva luminosa, bagnata e pulita,
nonostante la puzza di fumo che permeava la pensione e
i resti carbonizzati del garage che si scorgevano dalla
finestra dello studiolo.
Elena sedeva sul divano, appoggiata a Stefan. Lui
seguì col dito i contorni della bruciatura, ormai quasi del
tutto guarita, sul dorso della sua mano. «Come si sente
oggi la mia eroina?», chiese.
«Grazie a Damon, la mano quasi non mi fa più male».
Damon, seduto accanto a Stefan, le rivolse un breve,
accecante sorriso, ma non disse nulla.
Elena si accorse che erano tutti gentili e premurosi
l’uno verso l’altro. Si sentiva come quella giornata, e
pensava che probabilmente tutti si sentissero allo stesso