12-fantasmi - only fantasy

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capelli scuri e lisci e la bocca carnosa, ma non era particolarmente attraente. Non era un granché nemmeno la sua carriera scolastica. Forse era stata nella squadra di pallavolo. Nell’annuario scolastico. Voti discreti, ma non eccellenti. Aveva amici, ma non era popolare. Magari era uscita con qualcuno, ma non era una ragazza che attirava gli sguardi dei maschi. Un lavoretto part-time in un negozio, forse in una libreria. Era ordinaria. Niente di speciale. Quindi perché una ragazza così banale e ordinaria aveva una vita priva di complicazioni e alla luce del sole, mentre lei per cercare di ottenere il rapporto che Marissa sembrava avere con Tom aveva dovuto passare letteralmente l’inferno e ancora non ci era riuscita? Un freddo alito di vento le sfiorò la pelle, facendola rabbrividire nonostante la calura estiva. Alzò lo sguardo. Intorno a lei si stavano raccogliendo oscure e gelide spire di nebbia, mentre sul resto della strada continuava a splendere il sole. Il suo cuore cominciò a battere forte prima che il cervello capisse cosa stava succedendo.
Corri!, urlò una vocina dentro di lei, ma era troppo tardi. D’un tratto sentì le gambe pesanti come il piombo. Alle sue spalle parlò una voce fredda e secca: somigliava al sussurro spettrale che negli ultimi giorni aveva sentito spesso nella propria testa, la stessa voce che le aveva rivelato scomode verità di cui non voleva sapere nulla. Come mai, le chiese, riesci ad amare solo i mostri? Elena non osò voltarsi. Oppure la verità è che solo i mostri possono amarti davvero, Elena?, continuò la voce, assumendo un tono dolce e trionfante. Tutti quei ragazzi al liceo ti volevano solo come trofeo. Vedevano i tuoi capelli dorati, i tuoi occhi blu e i tuoi lineamenti perfetti e pensavano solo all’ammirazione e all’invidia che avrebbero suscitato camminando con te al braccio. Facendosi coraggio, la ragazza si voltò lentamente. Non c’era nessuno, ma la nebbia s’infittiva. Una donna che spingeva un passeggino le passò accanto e le rivolse uno sguardo placido. Non vedeva che stava per essere inghiottita dalla sua personale nuvola di nebbia?
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Lisa Jane Smith Il diario del vampi
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«Sono proprio qui», le sussurrò
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mi trasformi in vampiro». Le rivol
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un buon ricordo. «In che modo ti a
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onniscienti, anche se fingono di es
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passato insieme, e tutte le cose ch
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giacché sei vivo, sembra che tu si
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veramente, Damon, e se pensi che si
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Si alzò e fece un saltello di gioi
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Stefan capisse la verità su suo fr
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seduti su quei gradini a guardare l
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casa Smallwood. Si aspettava che si
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iflettuto a lungo, e l’ipotesi mi
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addossa la colpa della scomparsa di
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appare talvolta sull’autostrada n
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essere parso un tremolio di aria to
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forsennata verso casa non era propr
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pensione, tenendo in equilibrio Mat
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ha un indice?». Celia scrollò le
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impugnò lo schienale di una sedia
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necessario. Era vero, era suo amico
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Stefan ha ragione: anche tu fai par
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10 Sapendo di non poter eseguire il
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sicuro». Alzò lo sguardo e rivols
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me ed è dal 1943 che non provo inv
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candele spente in mano. I dormienti
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innaturale si levò all’interno d
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forma al paesaggio. Sotto lo strato
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scavato un tunnel per uscire da uno
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qualcosa nel suo petto che non era
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mentito anche senza motivo, solo pe
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Oh, no, pensò Damon inorridito. No
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e finalmente ripresero a girare. Da
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fosse rotto qualcosa, saltò con un
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Elena si voltò e cominciò a prend
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Elena cadde sulla schiena e scivol
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di non amarti per niente. Tu non se
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espingere le pareti invisibili dell
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doveva essere. Comprese che, se fos
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sentimenti di gelosia che nutriamo
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si era liberata della gelosia, era
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voltandosi a controllare i due vamp
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normale vita amorosa. Ma nei moment
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fiamma della candela che aveva in m
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signora Flowers? O era la malvagit
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«Invidiavo i vestiti di Elena!»,
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permetterci di attaccarlo. Ed Elena
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messo a soqquadro il cielo e la ter
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«Be’, non abituartici», disse D
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era di nuovo se stesso, era la pers
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