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01 LA SPIGA SETTEMBRE 2010 - rione Terravecchia

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<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />

Tursi 240 ragazzi di età fra gli<br />

11e 14 anni anni, hanno invaso<br />

le scorse settimane le strade<br />

della Rabatana di Tursi.<br />

Si tratta di giovani vacanzieri<br />

figli di dipendenti INPDAP<br />

(Istituto nazionale di previdenza<br />

per i dipendenti dell’amministrazione<br />

pubblica) provenienti<br />

dal Piemonte, che per<br />

circa un mese (dal 26 giugno al<br />

25 luglio, divisi in 2 turni) hanno<br />

vissuto un esperienza nuova<br />

nel suo genere: vacanza studio<br />

per imparare l’ inglese in<br />

Italia. Per la seconda volta l’alto<br />

valore del viaggio e della<br />

formazione ha trovato in<br />

Basilicata una location ideale.<br />

Eravamo abituati alle vacanze<br />

studio all’estero pronte a favorire<br />

l’acquisizione delle abilità<br />

linguistiche dei più giovani, con<br />

un progetti didattici costruiti<br />

ad hoc, capaci di stimolare la<br />

conoscenza non solo della lingua<br />

inglese ma anche culturale<br />

Un incontro culturale volto ad<br />

informare gli abitanti di Pisticci<br />

e a sensibilizzarli sulle<br />

tematiche e le problematiche<br />

riguardanti ambiente e salute e<br />

collegate dal filo invisibile e<br />

indelebile dei pozzi petroliferi.<br />

È stato questo, il tema dell’incontro<br />

svoltosi in data 27 Agosto<br />

alla sede del nostro giornale,<br />

l’associazione culturale “La<br />

Spiga”. L’incontro organizzato<br />

nell’ambito del progetto<br />

“Primavera” di Maria Pia<br />

Famigletti (che comprende al<br />

suo interno ben 15 associazioni<br />

tra cui spiccano l’Avis di<br />

Pisticci e UniTre sempre di<br />

Pisticci) è stata l’ennesima occasione<br />

mancata(causa anche<br />

la concomitanza della fiaccolata<br />

a difesa dell’ospedale di<br />

Tinchi, svoltasi quasi in contemporanea)<br />

per sensibilizzare<br />

la popolazione su un problema<br />

che anche a causa della<br />

presenza di potenti lobby petrolifere<br />

presenti sul nostro territorio,<br />

si preferisce ignorare<br />

oppure quanto accadono casi<br />

eclatanti cercare di minimizzare<br />

il più possibile. Un incontro<br />

culturale dunque, voluto<br />

proprio per questo motivo dalla<br />

sua organizzatrice, quella<br />

Maria Pia Famigletti che nell’ambito<br />

del suo progetto, de-<br />

Tursi crocevia di giovani turisti<br />

del paese o la città che li ospita.<br />

Da qualche tempo, sarà per la<br />

crisi economica, o perché molto<br />

spesso non si conosce bene<br />

il territorio in cui si vive, c’è<br />

un inversione di tendenza: si<br />

organizzano campi studio di<br />

lingua in Italia.<br />

Alloggiati in una struttura di<br />

Scanzano Jonico, una stazione<br />

balneare fra le più apprezzate<br />

della zona, i 240 ragazzi, grazie<br />

al supporto di operatori del<br />

turismo che conoscono bene il<br />

territorio hanno avuto la possibilità<br />

di imparare la lingua anglosassone<br />

fra le più interessanti<br />

aree protette dell’Italia<br />

Meridionale, il Parco Nazionale<br />

del Pollino, l’area<br />

archeologica del Metapontino,<br />

e paesi ricchi di storia, tradizione<br />

e cultura come Matera, e<br />

Tursi con la sua Rabatana.<br />

E’ stata un occasione interessante<br />

– commenta Carmela<br />

Rabite, operatore turistico di<br />

nominato “Primavera” prova a<br />

mettere al centro di tutto “l’essere”<br />

sul “consumismo” col<br />

fine di salvaguardare “ambiente<br />

e salute”. Un incontro, quello<br />

del 27 Agosto, reso necessario<br />

come ha dichiarato l’organizzatrice<br />

“per la fame d’informazione<br />

che affligge la popolazione,<br />

su un problema, quello<br />

del Petrolio presente in<br />

Basilicata e in particolar modo<br />

nel territorio di Pisticci e nella<br />

Valbasento, strettamente correlato<br />

all’aumento dei tumori e<br />

dei cancri nel nostro abitato e<br />

volto a sensibilizzare una popolazione<br />

che sembra addormentata”.<br />

Aspetto questo dell’aumento<br />

dei tumori, che nonostante<br />

le statistiche non fanno<br />

altro che sottolineare, sembra<br />

che non venga preso in<br />

considerazione da nessuna istituzione<br />

politica.<br />

Nonostante la scarsa affluenza<br />

(allo scambio culturale erano<br />

presenti poco più di 10 persone)<br />

di pubblico, i relatori del<br />

convegno, Antonio Bavusi,<br />

pre-sidente dell’organizzazione<br />

lucana ambientalista(O<strong>LA</strong>)<br />

e Felice Sant’Arcangelo del<br />

movimento No Scorie-Trisaia<br />

hanno relazionato i presenti<br />

sulla reale e grave situazione<br />

riguardante il petrolio, proble-<br />

Tursi - che ci consente di<br />

detarghettizzare il turismo nel<br />

nostro territorio, di farci conoscere<br />

alle nuove generazioni<br />

ma soprattutto di far conoscere<br />

le zone interne della Basilicata.<br />

Questo è stato possibile perché<br />

abbiamo messo in rete mete<br />

note al grande pubblico come<br />

le spiagge del Metapontino o i<br />

Sassi di Matera, con<br />

l’entroterra ancora poco noto,<br />

ma sicuramente molto<br />

appetibile per un mercato turistico<br />

alla ricerca sempre di<br />

novità. La nostra regione ha<br />

delle potenzialità di crescita e<br />

di sviluppo in questo settore<br />

altissime, solo che c’è ancora<br />

tanto da costruire. Non nascondo<br />

che ho avuto difficoltà nella<br />

costruzione di strumenti di comunicazione,<br />

come brochure<br />

o mappe dei percorsi necessari<br />

per presentare al meglio il nostro<br />

territorio e per lasciare un<br />

segno che conduca alla<br />

ma che affigge sia la nostra<br />

regione, viste le numerosissime<br />

concessioni per scavi e ricerca<br />

erogate da regione e governo<br />

centrale e più specificamente<br />

hanno illustrato la situazione<br />

riguardante il territorio di<br />

Pisticci. I due relatori, coadiuvati<br />

dal tenente della Polizia<br />

provinciale Giuseppe Di Bello,<br />

hanno esposto ai seppur<br />

pochi presenti( tra cui non si<br />

possono non menzionare Michele<br />

Sisto, segretario comunale<br />

in pensione e presidente<br />

dell’UniTre di Pisticci e la scrittrice<br />

Grazia Giannace) la situazione<br />

dei pozzi petroliferi e<br />

di stoccaggio del gas presenti<br />

nel nostro territorio e contornati<br />

da altre attività di rischio<br />

come il centro Olii presente a<br />

Viggiano. Come sapientemente<br />

premesso all’inizio del proprio<br />

intervento dal relatore<br />

Antonio Bavusi, il punto di<br />

partenza quando si deve parlare<br />

di “inquinamento e salute<br />

del cittadino deve essere quello<br />

di giudicare la realtà e non<br />

creare eccessivo allarmismo”.<br />

Sarà per questo, continua il<br />

professore, che su questo tema,<br />

o si parla di “situazioni perfette”<br />

o di “situazioni catastrofiche”.<br />

Proprio per questo, la<br />

maggior parte delle volte è “difficile<br />

spiegare ai cittadini, i<br />

problemi riguardanti l’ambiente”.<br />

Entrando più nello specifico, il<br />

territorio di Pisticci è interessato<br />

da 4 concessioni petrolifere<br />

principali( che riguardano<br />

vista la loro ampiezza, non solo<br />

il comune del nostro paese ma<br />

allo stesso tempo anche altri<br />

comuni, come quelli di<br />

Montalbano, Ferrandina e<br />

Salandra): “lo scavo di Serra<br />

Pizzuta, quello di Monte<br />

Morrone, il Salice e quello di<br />

San Teodoro, per un totale di<br />

Basilicata quando queste persone<br />

saranno tornate a casa.<br />

Salvatore Cosma, delegato alla<br />

Cultura nonché Vicesindaco<br />

del Comune di Tursi, dal canto<br />

suo ha captato il segnale positivo<br />

che proviene da questo<br />

settore, infatti ha in cantiere<br />

una serie di progetti volti a<br />

valorizzare al meglio l’antico<br />

comune famoso in tutto il mondo<br />

per la sua conformazione<br />

architettonica, per la ricca storia<br />

e la letteratura con Albino<br />

Pierro. Non a caso per l’occasione<br />

sono state realizzate dall’operatore<br />

turistico Rabite in<br />

partnership con il Comune di<br />

Tursi dei depliant con la celebre<br />

poesia di Pierro dedicata<br />

alla Rabatana tradotta in inglese.<br />

Albino Pierro– commenta<br />

Cosma– poeta tursitano, candidato<br />

più volte al premio<br />

Nobel per la Letteratura, con le<br />

sue opere tradotte in circa 40<br />

ben 47 pozzi petroliferi che<br />

sono già presenti e già in funzione.”<br />

Pozzi, questi elencati che nel<br />

recentissimo passato, (come ad<br />

esempio nel caso di Serra<br />

Pizzuta) “sono stati destinati<br />

all’estrazione del gas dal<br />

sottosuolo e chiusi soltanto al<br />

momento del loro prosciugamento.”<br />

Proprio a Serra<br />

Pizzuta, già in passato, “sono<br />

stati estratti ben 4 tonnellate di<br />

olio e circa 2 milioni di tonnellate<br />

di gas che vista la vicinanza<br />

del mare, provoca l’inquinamento<br />

di falde acquifere.”<br />

Proprio su quella concessione<br />

è presente il maggior numero<br />

di pozzi petroliferi(ben 27), al<br />

cui interno, ben 14 (disseminati<br />

nella zona di Pisticci e Ferrandina)<br />

a forte rischio di disastro<br />

ambientale, visto che il<br />

nuovo accordo firmato da Eni<br />

e Gazprom tramite la nuova<br />

società Geogastock prevede la<br />

riammissione di gas naturale<br />

(processo che prende il nome<br />

di fase 2, in quello che è un<br />

processo chimico tutt’altro che<br />

naturale) nel sottosuolo, accordo<br />

che la Ola ha fortemente<br />

criticato. Gas, proveniente dal<br />

Mar Caspio(che passerà per<br />

Otranto) e che arriverà in quel<br />

di Serra Pizzuta per una capacità<br />

di 1,4 Miliardi di metri<br />

cubi a fronte di un budget di<br />

400 milioni di euro.<br />

Un anomalia, questa che non<br />

riguarda solo il territorio di<br />

Pisticci ma più in generale tutta<br />

la nostra regione, vista l’enorme<br />

presenza di pozzi in<br />

Basilicata che viene favorita<br />

anche da Royalty(cioè tasse)<br />

pagate ai vari comuni, estremamente<br />

basse(l’Eni paga al<br />

comune di Pisticci e agl’altri<br />

comuni, appena 2000 euro annuali<br />

per tutte le estrazioni) e<br />

soprattutto come hanno sotto-<br />

lingue, che ha dunque esportato<br />

in tutto il mondo la nostra<br />

cultura, è un antesignano dell’idea<br />

che Tursi con le sue bellezze<br />

storiche paesaggistiche<br />

e culturali possa essere tra le<br />

perle dei circuiti turistici del<br />

Sud Italia. Anzi l’esperienza<br />

maturata con i 240 giovani piemontesi<br />

ci incoraggia e ci stimola<br />

per mettere a punto un<br />

piano turistico integrato che<br />

coinvolga sempre e di più tutte<br />

le sfere delle attività produttiva<br />

della nostra comunità. Ci<br />

auguriamo che questo sia un<br />

lineato sia Bavusi che Sant’Arcangelo<br />

“dalla mancanza di<br />

leggi a livello di governo centrale<br />

che non permettono di<br />

dare un freno o di mettere una<br />

distanza tra gli scavi e i centri<br />

abitati”. Viene da chiedersi,<br />

proseguono Bavusi e Sant’Arcangelo<br />

come sia “possibile<br />

costruire pozzi a 500 metri da<br />

un Ospedale, come accaduto<br />

in Val D’Agri, oppure in pieno<br />

centro abitato come avvenuto<br />

nelle case coloniche di Policoro<br />

e Marconia(dove è stata richiesta<br />

la rivalutazione d’impatto<br />

ambientale), entrambe della<br />

Gasplus, il vero problema- conclude<br />

Bavusi- è stato lo sfruttamento<br />

della demografia come<br />

insediamento per tutti questi<br />

pozzi petroliferi. L’aver effettuato<br />

un calcolo cinico sulla<br />

pelle delle persone favorito da<br />

un turismo distruttivo ”. Un<br />

“anomalia” quella del petrolio,<br />

visibile anche nel momento in<br />

cui si cercano delle informazioni<br />

che “a livello nazionale<br />

sono facilmente trovabili, mentre<br />

a livello locale puntualmente<br />

diventano scarne e difficili<br />

da reperire”.<br />

Altro aspetto che i due relatori<br />

hanno voluto sottolineare, è<br />

quello dei rifiuti e delle sostanza<br />

tossiche che gli scavi petroliferi<br />

producono. Rifiuti che<br />

stranamente non si sa da “chi e<br />

soprattutto dove, vengono<br />

smaltiti” Tra le tante sostanze<br />

che si potrebbero citare, elenca<br />

Sant’Arcangelo “basta ricordare<br />

la Barite materiale di<br />

appesantimento delle trivelle<br />

che con i suoi resti, vista anche<br />

la vicinanza di numerose falde<br />

acquifere e coltivazioni<br />

agricole(come ad esempio è<br />

facilmente riscontrabile nella<br />

zona di San Teodoro) possono<br />

facilmente finire nell’organismo<br />

umano, per non parlare<br />

la<br />

<strong>SPIGA</strong><br />

12<br />

esempio positivo e possa fungere<br />

da stimolo propulsivo.<br />

Al di là di queste sfumature, i<br />

giovani sabaudi, hanno apprezzato<br />

il perdersi negli antichi<br />

rioni della Rabatana come in<br />

quelli dei Sassi, lungo i sentieri<br />

del Parco del Pollino e le sabbiose<br />

spiagge dello Jonio, ma<br />

hanno soprattutto gradito i prodotti<br />

alimentari acquistati nei<br />

piccoli negozi come percochi<br />

bianchi, albicocche, focacce e<br />

pizze rustiche, vere prelibatezze<br />

per palati abituati a Mc<br />

Donald, riso e polenta.<br />

Il problema dei pozzi petroliferi sul territorio di Pisticci<br />

L’incontro organizzato nell’ambito del progetto “Primavera” di Maria Pia Famigletti<br />

poi, solo per citarne un’altra<br />

del Gasplering, gas che una<br />

volta in combustione può provocare<br />

anche piogge acide”.<br />

Come detto, proseguono i<br />

relatori anche lo “smaltimento”<br />

dei rifiuti presenta parecchie<br />

“ombre” con industrie<br />

smaltitori come “tecnoparco,<br />

Iula e La Carpia addette allo<br />

smaltimento di questi rifiuti che<br />

in fin dei conti non si sa dove<br />

poi esattamente vanno a finire”.<br />

Non bastasse questa situazione<br />

quasi da ecomostro, i<br />

relatori hanno informato i presenti,<br />

che sotto delibera<br />

ministeriale e regionale, sta per<br />

essere approvata anche la centrale<br />

termoelettrica della<br />

Sorgenia che erogherà una potenza<br />

pari a 750 Mwe.<br />

In conclusione, viene da chiedersi<br />

se è possibile vincere la<br />

battaglia per l’ambiente? Secondo<br />

Felice Sant’Arcangelo<br />

“l’unico modo è quello di recuperare<br />

un modello culturale<br />

contadino e non abbassare mai<br />

la guardia sulle grandi lobby<br />

petrolifere, che comprano anche<br />

i governi”, mentre il tenente<br />

Giuseppe Di Bello della<br />

polizia provinciale, salito agli<br />

albori della cronaca per<br />

tematiche ambientali che tutti<br />

conosciamo l’unica strada è il<br />

“far rispettare la convenzione<br />

di Aarhuss con i vari governi<br />

che devono permettere al cittadino<br />

il diritto ad essere informato,<br />

a partecipare ed essere<br />

coinvolto e consultato nelle<br />

scelte ambientali che lo riguardano<br />

e che toccano la salute e<br />

l’ambiente”. Una speranza,<br />

quella del tenente e dei relatori<br />

che deve essere condivisa da<br />

tutti, per permettere alle generazioni<br />

future di ereditare un<br />

ambiente sano e uno stato di<br />

salute accettabile per tutti.<br />

Emanuele Masiello

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