01 LA SPIGA SETTEMBRE 2010 - rione Terravecchia
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<strong>LA</strong> <strong>SPIGA</strong><br />
Periodico di Attualità, Politica, Cultura e Sport<br />
Reg. Tribunale di Matera n. 179 del 05/05/1999 - Direttore Responsabile: Angelo Dell’Osso - Stampa I.M.D. Lucana s.n.c. - tel. 0835 581642 - Pisticci<br />
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 Edito dall’Associazione Culturale “La Spiga” Pisticci - Redazione: C.so Margherita, 132 - 75<strong>01</strong>5 Pisticci Anno XII n. 4 - Euro 1,00<br />
Svolta nella vicenda dell’ospedale di Tinchi<br />
I Comitati a difesa del nosocomio pisticcese, dopo 73 giorni di presiodio sul tetto più alto<br />
dell’edificio, decidono di accettare la proposta recente del PD dei circoli di Marconia - Pisticci<br />
di Michele SELVAGGI<br />
Svolta nella vicenda dell’ospedale<br />
di Tinchi. I Comitati a<br />
difesa del nosocomio pisticcese,<br />
dopo 73 giorni di presiodio<br />
sul tetto più alto dell’edificio,<br />
decidono di accettare<br />
la proposta recente del PD<br />
dei circoli di Marconia - Pisticci<br />
che, ricordiamo, prevede:un<br />
modello di ricovero multidisciplinare<br />
con la istituzione di<br />
posti letto a disposizione dei<br />
sanitari delle varie discipline<br />
presenti nel presidio, allo scopo<br />
di garantire un’assistenza<br />
completa che dasllivello ambulatoriale/day<br />
hospital/ ecc.<br />
possa necessitare di prolungamento<br />
della osservazione e cura<br />
anche dei pazienti giunti al<br />
pronto soccorso che non necessitano<br />
di trasferimento presso<br />
strutture per l’emergenza/<br />
urgenza; potenziamento del<br />
pronto soccorso con ripristino<br />
della reperibilità medica, chirurgica<br />
e anestesiologica, prevedendo<br />
anche l’utilizzo del<br />
ricovero nella modalità disciplinare;<br />
potenziamento del servizio<br />
di endocrinologia e<br />
diabetologia, completato da<br />
team specialistico con presenza<br />
di cardiologia, ultrasonografia<br />
vascolare ed internistica,<br />
neorologia ed oculistica; per il<br />
polo riabilitativo, istituzione di<br />
posti letto per quei casi in cui la<br />
permanenza breve potrebbe<br />
giovare alla riuscita della prestazione;<br />
potenziamento e migliore<br />
sistemazione del servizio<br />
Dialisi, Laboratorio di analisi<br />
e Radiologia; Istituzione e<br />
potenziamento di branche specialistiche<br />
(Endoscopia,<br />
ORL, Dermatologia, Chirurgia<br />
ambulatoriale e Day Surgery,<br />
La Sindrome di Münchhausen per procura<br />
di Giulio Caputi<br />
Si chiama Sindrome di<br />
Münchhausen per procura e<br />
oramai è ufficiale: dilaga fra le<br />
classi dirigenti o aspiranti tali<br />
ovunque esse siano chiamate<br />
ad operare. Dal punto di vista<br />
sanitario il disturbo colpisce<br />
per lo più donne madri inducendole<br />
ad arrecare un danno<br />
fisico al figlio per attirare l’attenzione<br />
su di sé. La madre<br />
viene così a godere della stima<br />
e dell’affetto universali<br />
perché si preoccupa della salute<br />
del proprio figlio.<br />
Mettete ora il caso di una classe<br />
politica dominante che lasci<br />
decantare ad arte una situazione<br />
negativa come la<br />
paventata chiusura dell’ospedale<br />
di Tinchi. Metteteci la sacrosanta<br />
protesta dei cittadini<br />
indignati, l’opera meritoria di<br />
tribuni e capetti bravi ad organizzare<br />
picchetti ed a tenere<br />
serrati i ranghi, i proclami di<br />
retorici politicanti intenziona-<br />
ti a lasciar trasparire tutta la<br />
propria costernazione e l’inconsapevolezza<br />
di gran parte<br />
della massa di cittadini intenti<br />
a garantire quotidianamente la<br />
sopravvivenza delle proprie<br />
famiglie. E mettete che un<br />
giorno, senza nessuna ragione<br />
apparente, qualcuno bene informato<br />
arrivi e riveli che la<br />
soluzione del caso era stata<br />
sempre là, sotto i nostri nasi<br />
attoniti. Ma certo!! Come abbiamo<br />
fatto a non pensarci prima!<br />
Il manifesto del PD!! E<br />
tanti saluti agli slogan, alle<br />
fiaccolate, ai simposi, alle notti<br />
all’addiaccio ed a tutto quanto<br />
Nuovo Regolamento Urbanistico<br />
A Pisticci si torna a costruire<br />
Il Consiglio Comunale approva con voti unanimi<br />
Servizio a pagina 2<br />
il resto. Il partito distrugge, il<br />
partito ricrea. Viva il partito!<br />
La sindrome di Münchhausen,<br />
come dicevo.<br />
Ma non tutti, per fortuna, la<br />
pensano così. E’ forse il caso di<br />
dire, con tutta la cautela ed il<br />
rispetto che il caso e le persone<br />
coinvolte richiedono, che probabilmente<br />
esiste una fetta di<br />
cittadini che non è precisamente<br />
in linea con il manifesto di<br />
proposte del PD di Pisticci e<br />
Marconia, manifesto che è miracolosamente<br />
riapparso da<br />
qualche giorno negli spazi pub-<br />
segue a pag. 16<br />
Il PDL pisticcese rispetta la<br />
decisione, ma non è d’accordo<br />
sulla linea adottata dai due<br />
comitati a difesa dell’Ospedale<br />
di Tinchi, che nei giorni<br />
scorsi hanno accettato la proposta<br />
del Partito Democratico<br />
pisticcese,resa nota già dai<br />
principi del mese di agosto.Il<br />
coordinatore cittadino Mimmo<br />
Lazazzera infatti, fa sapere che,<br />
secondo il partito che rappresenta,<br />
quella accettata da<br />
Domenico Giannace e Pietro<br />
Tamburrano, non è la soluzione<br />
ideale per risolvere i problemi<br />
del nosocomio pisticcese<br />
in piedi ormai da diversi mesi,<br />
che hanno fatto registrare, giorno<br />
dopo giorno, lo smantellamento<br />
della struttura portando<br />
via servizi e personale. Secondo<br />
Lazazzera, che come si ricorderà,<br />
nei primi giorni del<br />
presidio sul tetto dell’ospedale,<br />
minacciò di buttarsi giù se<br />
Medicina Interna, Reumatologia,<br />
Neuropschichiatria infantile,<br />
Ortopedia, Medicina<br />
del lavoro ecc.ed infine, istituzione<br />
di un ambulatorio encologico<br />
periodico. “Dopo la<br />
morte della giovane mamma<br />
che ha dato alla luce due<br />
gemellini nell’Ospedale di<br />
Policoro (MT), e dopo la verifica<br />
che decine di altre morti<br />
per malasanità si sono verificate<br />
e sono rimaste ignorate<br />
nel territorio - spiega il documento<br />
reso pubblico dai due<br />
comitati, quello pisticcese e<br />
quello dei Cittadiniattivi di<br />
Bernalda, guidati rispettivamente<br />
da Domenico Giannace<br />
e Pietro Tamburrano - i Comitati<br />
in lotta sono fortemente<br />
allarmati e preoccupati della<br />
salute di tutti i cittadini del<br />
Metapontino e dell’intera regione<br />
lucana.Poiché la lotta per<br />
l’Ospedale di Tinchi è tesa<br />
unicamente ed esclusivamente<br />
alla salute dei cittadini e al loro<br />
benessere, i Comitati del presidio<br />
accettano la proposta sanitaria<br />
del PD sull’Ospedale di<br />
Tinchi di Pisticci. Nell’interesse<br />
dei cittadini e dei loro<br />
malati - si legge ancora nel<br />
documento - essi vogliono superare<br />
tutte le incomprensioni<br />
e tutti gli elementi estranei alla<br />
pubblica utilità.Da un’analisi<br />
più attenta e responsabile i Comitati<br />
ritengono che siano marginali<br />
le differenze tra la propria<br />
proposta per l’Ospedale di<br />
Tinchi che è coincidente con la<br />
delibera del Consiglio Comunale<br />
di Pisticci (ripristino di<br />
tutti i servizi esistenti prima<br />
dello smantellamento) e quella<br />
recente del PD di Marconia-<br />
Il PDL pisticcese non è d’accordo<br />
sulla linea adottata dai comitati<br />
le richieste non fossero state<br />
accolte,e sempre in prima linea<br />
nelle manifestazioni organizzate<br />
dagli stessi comitati,<br />
comunque la protesta continuerà<br />
fino a quando l’ospedale<br />
non ritornerà come prima.”<br />
Siamo rimasti perplessi per la<br />
nuova posizione assunta dai<br />
due comitati- afferma dispiaciuto<br />
il cooordinatore cittadino<br />
del partito di Berlusconi-<br />
Fino a qualche giorno fa, tutti<br />
insieme nelle manifestazioni<br />
si gridava per non desistere da<br />
una lotta a difesa della struttura<br />
e per il suo recupero, ora<br />
improvvisamente ci accorgiamo<br />
che le cose sono cambiate<br />
e ci troviamo di fronte ad una<br />
nuova situazione che non è sicuramente<br />
quella che si<br />
auspicava”. Lazazzera comunque<br />
ritiene che la decisione dei<br />
comitati va rispettata augurandosi<br />
però, che la stessa sia<br />
segue a pag. 16<br />
maturata senza condizionamenti<br />
di sorta da parte di<br />
qualcuno.Lo stesso coordinatore<br />
annuncia che il suo partito<br />
non si ferma e che continuerà<br />
a far sentire la propria voce<br />
sulla vicenda anche in sede<br />
regionale.”Il consigliere regionale<br />
Mario Venezia- annuncia<br />
Lazazzera - alla prossima<br />
riapertura dei lavori consiliari,<br />
presenterà una nuova mozione,<br />
peraltro elaborata con professionisti<br />
dello stesso ospedale,<br />
che riprende il deliberato<br />
del Consiglio Comunale di<br />
Pisticci ( tutto deve ritornare<br />
come prima) al fine di impegnare<br />
la giunta Regionale a<br />
rivedere le proprie scelte che<br />
finora hanno penalizzato in<br />
modo drammatico l’ospedale<br />
pisticcese”.<br />
MICHELE SELVAGGI
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />
Nuovo Regolamento Urbanistico<br />
Pisticci si torna a costruire<br />
Il Consiglio Comunale approva con voti unanimi<br />
Buone notizie per l’edilizia<br />
pisticcese ferma ormai da<br />
tempo.Il Consiglio Comunale,<br />
infatti, con voti unanimi, ha<br />
espresso la presa d’atto del<br />
Nuovo Regolamento Urbanistico<br />
(illustrato dall’Assessore ai<br />
LL.PP. Arch.Giovanni D’Onofrio),<br />
un passaggio che rappresentava<br />
il presupposto fondamentale<br />
per la convocazione<br />
della Conferenza di Pianificazione<br />
con gli enti sovraordinati,<br />
nonché per la stesura del Piano<br />
Strutturale Comunale (ex Prg).<br />
Il R.U. adesso, sarà oggetto di<br />
discussione nella Conferenza<br />
Regionale e, dopo le eventuali<br />
modifiche legate alle valutazioni<br />
dell’organo interistituzionale,<br />
dovrà tornare in Consiglio per<br />
l’approvazione definitiva. L’atto,<br />
tuttavia, produce già effetti<br />
concreti poiché consente di<br />
sbloccare le concessioni edilizie<br />
ferme da tempo rappresentando,<br />
pertanto, già di per sé un<br />
passaggio storico di straordinaria<br />
rilevanza per un territorio<br />
che attendeva da diversi anni di<br />
veder create quelle condizioni<br />
utili alla ripresa dell’attività<br />
edilizia.In apertura di assemblea<br />
il Sindaco, Michele Leone,<br />
ha mostrato un documento<br />
storico del 1970, il primo<br />
Prg,conseguente al decreto di<br />
trasferimento del centro storico.<br />
Un atto dettato dalle circostanze<br />
e dalla necessità di individuare<br />
a Marconia le aree per<br />
garantire un’abitazione a chi<br />
l’aveva persa in seguito alla frana.<br />
Quell’atto, che Leone progettò<br />
come funzionario del Genio<br />
Civile ed approvò da Assessore<br />
ai LL.PP. e Consigliere,<br />
Sindaco Rocco Grieco, ha rappresentato<br />
la base anche per i<br />
Piani successivi, ( Mecca -<br />
Lacava e poi Corazza). Ed è<br />
risultato attuale anche oggi, nel<br />
<strong>LA</strong> <strong>SPIGA</strong><br />
Periodico di attualità,<br />
politica, cultura e sport.<br />
Edito<br />
dall’Ass. Culturale “La Spiga”<br />
Pisticci<br />
Redazione: C.so Margherita, 132<br />
75<strong>01</strong>5 Pisticci (MT)<br />
Reg. Tribunale di Matera<br />
n. 179 del 05/05/1999<br />
Direttore Responsabile:<br />
Angelo Dell’Osso<br />
Direttore: Pietro Quinto<br />
Collaboratori:<br />
Margherita Agata<br />
Antonio Capistrano<br />
Giulio Caputi<br />
Giuseppe Coniglio<br />
Roberto D’Alessandro<br />
Dino D’Angella<br />
Gianfranco D’Angella<br />
Pino Gallo<br />
Carmine Grillo<br />
Alessandro Lopergolo<br />
Piero Miolla<br />
Vito Pelazza<br />
Michele Selvaggi<br />
Viviana Verri<br />
Grafica:Stefano Falotico<br />
Impaginazione e Stampa:<br />
I.M.D. Lucana s.n.c.<br />
Pisticci<br />
lavoro di stesura del nuovo R.U.<br />
“Un documento - ha spiegato<br />
Leone - che è frutto di una visione<br />
precisa della nostra Amministrazione,<br />
in base alla quale<br />
il territorio di Pisticci ha<br />
potenzialità in grado di abbracciare<br />
tutto il metapontino. In tal<br />
senso - ha continuato -la politica<br />
deve avere la capacità di<br />
prevedere ed organizzare il futuro.<br />
Noi riteniamo di averlo<br />
fatto tenendo in considerazione<br />
la centralità di un territorio<br />
molto vasto come quello di<br />
Pisticci che solo in questo modo<br />
può ambire ad uno sviluppo di<br />
grande portata”. Successivamente<br />
l’Assessore ai LL.PP.<br />
Giovanni D’Onofrio, ha illustrato<br />
le modifiche apportate al<br />
R.U. dopo il 10 agosto 2<strong>01</strong>0,<br />
data in cui è stato definito il<br />
rapporto professionale con<br />
l’equipe del professor Piroddi,<br />
con conseguente affidamento<br />
all’Ufficio Tecnico Comunale<br />
per apportare modeste variazioni<br />
suggerite anche dall’urgenza<br />
di dare compiutezza al<br />
percorso amministrativo di un<br />
vecchio documento di programmazione.<br />
Per Pisticci centro, per<br />
buona parte dell’abitato quindi,<br />
la novità è rappresentata dalla<br />
possibilità di poter costruire<br />
(Piano terra e I° piano), nel rispetto<br />
dei vincoli idrogeo-logici,<br />
ambientali, architettonici e<br />
paesaggistici. Possibile, inoltre,<br />
riempire i vuoti tra edifici<br />
esistenti.Per Marconia, alla base<br />
del documento approvato, si è<br />
imposta la necessità di una riduzione<br />
degli indici di<br />
fabbricabilità per le aree C1-<br />
C2-C3. Ripristinata inoltre la<br />
normativa già prevista nei precedenti<br />
strumenti urbanistici.<br />
MICHELE SELVAGGI<br />
Importante sentenza in<br />
materia patrimoniale del TAR<br />
Importante sentenza in materia<br />
patrimoniale del TAR di<br />
Basilicata che con recente ordinanza<br />
ha rigettato la richiesta di<br />
sospensiva prodotta con ricorso<br />
da alcuni cittadini, avverso<br />
una delibera di Giunta, con la<br />
quale il comune di Pisticci aveva<br />
disposto la revoca di un precedente<br />
deliberato avente per<br />
oggetto: “Autorizzazione alla<br />
Regione di Basilicata per la retrocessione<br />
di aree in località<br />
Marconia”. I terreni interessati<br />
erano compresi tra quelli che<br />
recentemente la stessa Regione<br />
di Basilicata aveva trasferito al<br />
Comune di Pisticci, una parte<br />
dei quali, ricordiamo, destinati<br />
alla realizzazione della seconda<br />
chiesa nell’abitato di<br />
Marconia.L’amministrazione<br />
comunale, difesa dall’avvocato<br />
Anio D’Angella responsabile<br />
l’ufficio legale del comune,ha<br />
visto così accogliere le proprie<br />
tesi difensive di inammissibilità<br />
del ricorso.Un motivo di soddisfazione<br />
per l’ente comunale<br />
guidato dal sindaco Michele<br />
Leone,dal momento che la stessa<br />
riveste carattere di importanza<br />
sia sotto il profilo urbanistico<br />
che economico, trattandosi<br />
infatti, di terreni inseriti nel piano<br />
PEP dell’abitato di Marconia<br />
(Edilizia Popolare)e destinati al<br />
trasferimento dell’abitato.Nel<br />
caso il ricorso prodotto dagli ex<br />
proprietari fosse stato<br />
accolto,sarebbe stato infatti<br />
vanificato l’assetto urbanistico<br />
che l’amministrazione si è dato,<br />
oltre,naturalmente, ad una evidente<br />
consistente compromissione<br />
patrimoniale del comune,<br />
a cui sarebbero stati sottratti<br />
circa 25 ettari di terreni in una<br />
zona semicentrale della popolosa<br />
frazione pisticcese. Per di<br />
più, non sarebbe stato possibile<br />
la edificazione della seconda<br />
chiesa (l’unica è quella di via<br />
San Giovanni Bosco intitolata<br />
alla Madonna delle Grazie<br />
patrona della città) come da tempo<br />
richiesta da gran parte della<br />
popolazione marconense.<br />
Attualità <strong>SPIGA</strong> 2<br />
MICHELE SELVAGGI<br />
In caso di chiusura della galleria San Rocco<br />
Scongiurato il pericolo di isolamento dell’abitato di Pisticci<br />
Stanziati dalla Provincia circa 200 mila euro per la vecchia Pisticci-Pozzitello<br />
Scongiurato il pericolo di isolamento<br />
dell’abitato di Pisticci<br />
verso la valle del Basento (in<br />
caso di chiusura della galleria<br />
San Rocco).Con un recente<br />
provvedimento della Giunta<br />
Provinciale guidata da Franco<br />
Stella,è stata infatti stanziata<br />
una somma di circa 200 mila<br />
euro, approvando un progetto<br />
che prevede, tra l’altro, la esecuzione<br />
di lavori di messa in<br />
sicurezza di diversi tratti della<br />
vecchia provinciale Pisticci-<br />
Pozzitello, le cui condizioni di<br />
viabilità e percorribilità, da<br />
qualche mese si erano ulteriormente<br />
aggravate.Della cosa, di<br />
cui occorre dare atto, si era<br />
interessato l’unico consigliere<br />
provinciale di Pisticci il medico<br />
Vito Di Trani (DS) presidente<br />
della Commissione Lavori<br />
Pubblici della stessa<br />
Amministrrazione Provinciale,<br />
che aveva preso a cuore la vicenda<br />
e che ora ha comunicato<br />
la notizia di interventi risolutori<br />
di un annoso problema.La sede<br />
stradale infatti, è quasi tutta<br />
interessata da smottamenti laterali<br />
e da notevoli fendituture<br />
trasversali e longitudinali e,<br />
quel che più preoccupa, da lunghi<br />
avvallamenti che penalizzano<br />
e in alcuni casi impedi-<br />
Sono stati completati a<br />
Marconia i lavori di urbanizzazione<br />
lungo via Anzio,<br />
adesso collegata con l’incrocio<br />
di via Pucchieta attraverso<br />
il prolungamento della strada<br />
che in precedenza andava a terminare<br />
in un’area sterrata, impropriamente<br />
adibita a discarica<br />
e fortemente degradata.<br />
La zona d’intervento è stata<br />
asfaltata e completata con marciapiedi<br />
su ambo i lati nonché<br />
integrata con un parcheggio.<br />
Contestualmente si è provveduto<br />
a servire la nuova porzione<br />
di strada con tutte le<br />
infrastrutturazioni necessarie:<br />
pubblica illuminazione, reti<br />
elettriche, idriche, fognarie, del<br />
gas e del telefono.<br />
Il progetto di Edilizia Residenziale<br />
Pubblica è stato curato<br />
dall’Ufficio Tecnico Comunale<br />
e realizzato dalla ditta<br />
Donatiello Benedetto di<br />
Monteverde (AV). L’importo<br />
del progetto era pari a 400 mila<br />
euro, mentre quello dei lavori a<br />
base d’asta ammontava a<br />
215.176 euro, reperiti attraverso<br />
vecchi finanziamenti di<br />
scono il transito dei mezzi leggeri<br />
e pesanti. Circa quattro<br />
chilometri, dall’ex mattatoio<br />
nella omonima località, fino<br />
all’uscita a valle della galleria<br />
san Rocco, passando per le zone<br />
di Madonnina, Rupe, Sant’Anna<br />
e Ciampa di Cavallo. In<br />
tutto una cinquantina di curve<br />
che anche a causa della loro<br />
precaria condizione di manutenzione<br />
e stabilità,rendono<br />
praticamente sconsigliabile<br />
l’uso delle stesse.Il problema,<br />
proprio di problema si tratta, è<br />
tornato di attualità dopo la recente<br />
temporanea chiusura della<br />
galleria San Rocco, che aveva<br />
costretto gli automobilisti<br />
diretti nella valle del Basento o<br />
in direzione di Craco Peschiera,<br />
Montalbano, ma anche verso<br />
l’abitato di Pisticci, a intraprendere<br />
il percorso alternativo<br />
della vecchia provinciale,<br />
la<br />
con tutte le conseguenze che<br />
lo stesso determina.Da quì la<br />
urgente ma anche improro<br />
gabile necessità di intervenire<br />
subito affinchè questo tratto di<br />
strada venisse interessato da<br />
consistenti lavori di manutenzione<br />
e di messa in sicurezza di<br />
diversi tratti interessati dal<br />
momento che il persistere di<br />
una tale condizione poteva essere<br />
la causa di incidenti più o<br />
meno gravi per gli utenti, loro<br />
malgrado, costretti a transitare.<br />
Lo stesso provvedimento<br />
riguarda anche lavori di<br />
ristrutturazione della Pozzitello<br />
-Craco Peschiera.In passato,<br />
ricordiamo,della vicenda si era<br />
interessato anche il sindaco<br />
Michele Leone che in più occasioni<br />
aveva sollecato la Provincia<br />
ad intervenire.<br />
MICHELE SELVAGGI<br />
Completati i lavori in Via Anzio a Marconia<br />
La zona è stata asfaltata e completata con marciapiedi<br />
su ambo i lati nonché integrata con un parcheggio<br />
E.r.p. riattivati da quest’Amministrazione.<br />
In tal modo sono stati creati i<br />
presupposti per un ulteriore sviluppo<br />
della zona residenziale.<br />
“Abbiamo definito ed organizzato<br />
– ha commentato soddisfatto<br />
il Sindaco di Pisticci,<br />
Michele Leone - un pezzo di<br />
città, risolvendo un altro vecchio<br />
caso irrisolto e realizzando<br />
un importantissimo lavoro<br />
di urbanizzazione che va<br />
contestualmente a risolvere un<br />
annoso problema legato alla<br />
presenza in loco di una discarica<br />
abusiva. L’area sulla quale<br />
siamo intervenuti era squallida<br />
e degradata, mentre adesso è<br />
stata riqualificata adeguatamente<br />
nell’ambito di un intervento<br />
più esteso che ha interessato<br />
la zona nord-est dell’abitato”.<br />
I lavori, infatti, hanno consentito<br />
di collegare via Anzio a via<br />
Pucchieta che a sua volta è<br />
stata riasfaltata fino all’incro-<br />
cio con lo snodo della<br />
centralissima via San Giovanni<br />
Bosco. Nello stesso tempo<br />
via Anzio è stata collegata a<br />
via Togliatti attraverso la sistemazione<br />
e il completamento di<br />
via Berlinguer.<br />
“Con questi lavori – ha aggiunto<br />
il Sindaco – abbiamo risolto<br />
tutti i problemi della zona dove<br />
adesso sarà possibile iniziare<br />
l’opera di costruzione di 31<br />
alloggi su aree già assegnate<br />
dal Comune di Pisticci a tre<br />
cooperative e ad un’impresa<br />
alle quali, adesso, chiederemo,<br />
pena la decadenza delle<br />
assegnazioni, di procedere alla<br />
realizzazione di questi importanti<br />
progetti costruendo gli<br />
edifici cui sono destinate le aree<br />
ricadenti nel Piano di Edilizia<br />
Economica e Popolare”.<br />
I nuovi alloggi saranno costruiti<br />
in un terreno compreso tra<br />
via Anzio, via Pucchieta e via<br />
Berlinguer<br />
Comunicato stampa
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />
di Giulio Caputi<br />
Un’ipotesi sulla questione<br />
Tinchi potrebbe muovere da<br />
due considerazioni di fondo.<br />
Non si capisce, in effetti, perché<br />
il Consiglio e la Giunta<br />
regionali non riescano a prendere<br />
atto che l’organizzazione<br />
territoriale da loro voluta non<br />
risponde alle aspettative delle<br />
popolazioni locali. E non si<br />
capisce se valgano ancora i<br />
vecchi schemi organizzativi<br />
tradizionali — istituti come i<br />
vari consigli comunali,<br />
privinciali, regionali, le giunte,<br />
i sindaci e presidenti, tutti<br />
quegli organi eletti cioè democraticamente<br />
ed ai quali si conferisce<br />
il cosiddetto mandato<br />
elettorale — o invece si debba<br />
procedere ogni volta a colpi di<br />
manifestazioni e proteste per<br />
approvare piani, promulgare<br />
leggi e difendere o governare i<br />
territori. Ma viviamo ancora in<br />
regime di democrazia, oppure<br />
siamo entrati in una sorta di<br />
forma governativa mutante in<br />
cui il riconoscimento dell’autorità<br />
delle istituzioni è destinato<br />
ad essere continuamente<br />
messo in discussione dalla piazza?<br />
E, soprattutto, dove va ad<br />
attingere consigli questa straordinaria,<br />
benedetta “piazza”<br />
al momento — ordinario — di<br />
scegliersi gli uomini da porre<br />
al governo della regione se poi,<br />
nove volte su dieci, deve contestarne<br />
l’operato a colpi di slogan<br />
e striscioni?<br />
L’ospedale di Tinchi, dunque.<br />
Istintivamente direi che il tentativo<br />
di azzerare Tinchi ha<br />
denotato, caratterizzato, marchiato<br />
la forma mentis ed il<br />
modus operandi di tutte le amministrazioni<br />
regionali a partire<br />
dalla metà degli anni ’90. La<br />
storia di Tinchi ha fatto registrare,<br />
proprio come una fortezza<br />
medioevale a più riprese<br />
assediata dai barbari, la nascita<br />
non so quanto spontanea di innumerevoli<br />
comitati e<br />
sottocomitati messi in piedi periodicamente<br />
per la difesa dell’ospedale.<br />
Innumerevoli i sitin<br />
di sindaci, assessori regionali,<br />
presidenti provinciali e<br />
regionali, politici navigati e<br />
non, oratori, tribuni e similia.<br />
Un parterre de roi da far gola al<br />
miglior Maurizio Costanzo<br />
Show. E Innumerevoli azioni,<br />
atti amministrativi, documenti,<br />
manifesti prodotti in questi<br />
anni da singoli e gruppi più o<br />
meno organizzati, da sezioni<br />
partitiche, da enti preposti ed<br />
emerite cancellerie. Da quando,<br />
appunto, si propone la chiusura<br />
dell’ospedale di Tinchi,<br />
Territorio<br />
Il risveglio di Alice<br />
Breve ipotesi sulla chiusura dell’ospedale di Tinchi<br />
perché oggi non è certo possibile<br />
parlare di fulmine a ciel<br />
sereno. Chi vive da queste parti<br />
in maniera stabile, chi non ha<br />
la vista obnubilata da slogan di<br />
partito e non soccombe periodicamente<br />
sotto l’influsso dell’affinità<br />
elettiva verso questa<br />
o quella associazione politica<br />
dovrebbe ricordare che di chiusura<br />
la maggioranza regionale<br />
targata centrosinistra parla oramai<br />
da circa quindici anni.<br />
Ma ci sono altri punti fermi. La<br />
sanità, nel nostro ordinamento,<br />
è di competenza regionale.<br />
E’ la regione che decide, è la<br />
giunta regionale che propone<br />
ed è il consiglio regionale che<br />
approva quanto si abbia in animo<br />
di fare in termini di sanità.<br />
Ed ogni cosa è trascritta con<br />
dedicata minuzia in documenti<br />
definiti Piani regionali. Che, in<br />
ultima analisi, sono il testo cui<br />
attenersi per la realizzazione e<br />
la fornitura del cosiddetto servizio<br />
sanitario. Documenti pubblici,<br />
consultabili, emendabili<br />
quando sono ancora in discussione<br />
presso il consiglio regionale.<br />
Ma, una volta pubblicati,<br />
essi diventano norma da far<br />
rispettare, linee operative da<br />
seguire, principi da concretizzare<br />
in atti ed opere. E soldi da<br />
spendere, soprattutto. Questo,<br />
almeno, c’è scritto sui manuali<br />
di educazione civica che i nostri<br />
ragazzi utilizzano nelle<br />
scuole.<br />
Ciò detto, è necessario ribadire<br />
come per Tinchi si sia trattato<br />
di una lenta, interminabile agonia.<br />
Perché quindici anni fa ha<br />
avuto inizio un periodo di risveglio<br />
per l’intero sistema Italia.<br />
Da quindici anni a questa<br />
parte l’unica grande preoccupazione<br />
dei governi nazionali<br />
è stata la quadratura del bilancio,<br />
ricercata quasi esclusivamente<br />
attraverso tagli allo stato<br />
sociale. La chiusura di Tinchi<br />
parte da qui. Pensate ora ai<br />
governanti regionali dell’epoca<br />
— siamo a metà degli anni<br />
’90 — alle prese con l’imperativo<br />
categorico di limitare, ridimensionare,<br />
sopprimere<br />
strutture per arrivare alla<br />
quadratura del cerchio. Il nuovo<br />
orientamento al risparmio<br />
implicava allora un riordino<br />
della sanità regionale. A<br />
Matera, nel contempo, nasceva<br />
l’attuale ospedale, una nuova<br />
struttura in grado di soddisfare<br />
praticamente da sola i ristretti<br />
parametri imposti dal<br />
governo centrale. Una struttura<br />
che il capoluogo meritava e<br />
chiedeva da tempo, ma che<br />
imponeva ora la revisione<br />
drastica del rapporto fra i terri-<br />
tori e la sanità. Il grande ospedale<br />
implicava la chiusura di<br />
almeno due strutture periferiche.<br />
Tinchi, appunto. Ed una<br />
fra Stigliano e Policoro.<br />
L’oggi relativo a Tinchi è dunque<br />
il finale già scritto di un<br />
film surrealista. Un inutile consiglio<br />
regionale tenutosi il 27<br />
luglio scorso. Superfluo davvero,<br />
eccezion fatta per le cose<br />
dette dal governatore De Filippo<br />
il quale, reo del solo fatto di<br />
essere il mero esecutore materiale<br />
di una sentenza antica, ha<br />
provato a chiarire anche a se<br />
stesso i motivi alla base delle<br />
scelte impopolari che portano<br />
al tassativo ridimensionamen-<br />
I giovani democratici di Pisticci<br />
seguono con preoccupazione le<br />
vicende relative all’ospedale di<br />
Tinchi e sollecitano le istituzioni<br />
a lavorare per garantire<br />
alla nostra comunità il diritto<br />
alla salute nella maniera più<br />
compiuta possibile.<br />
Riteniamo opportuno che venga<br />
fatta chiarezza e si eviti che<br />
la vicenda assuma il carattere<br />
di una guerra locale tra opposte<br />
fazioni. La sanità è un bene<br />
supremo che sta a cuore a tutti<br />
e non solo a chi grida, a volte in<br />
maniera spropositata, nella convinzione<br />
di essere unico<br />
depositario della verità, negando<br />
dignità e legittimità al pensiero<br />
altrui. L’arbitrarietà nell’assumere<br />
deleghe e responsabilità<br />
universali senza una<br />
generale e convinta<br />
legittimazione si chiama anarchia,<br />
altra cosa rispetto al faticoso<br />
cammino della democrazia<br />
rappresentativa in cui le necessità<br />
universali vengono<br />
to di Tinchi. E manifesti in cui<br />
si tenta di spaccare in due il<br />
Consiglio regionale, separando<br />
banalmente i buoni – quelli<br />
che hanno votato contro la chiusura<br />
di Tinchi – dai cattivi –<br />
ovviamente, i favorevoli alla<br />
chiusura. E ordini del giorno di<br />
consigli comunali sempre più<br />
affranti che continuano ad<br />
esprimere con le stesse parole<br />
gli stessi concetti di sempre. E<br />
comitati, infine, stranamente<br />
zeppi di noti e meno noti<br />
aficionados della nomenklatura<br />
dominante che rappresentano<br />
in qualche modo il disagio di<br />
un territorio che sta per essere<br />
privato dell’ennesimo, impor-<br />
tante elemento caratterizzante.<br />
L’attuale maggioranza regionale,<br />
esercitando democraticamente<br />
il suo potere, tenterà di<br />
chiudere l’ospedale di Tinchi<br />
perché tanto rientra nelle sue<br />
possibilità e perché questo prevede,<br />
oramai da tempo, un piano<br />
regionale di riordino e ridimensionamento<br />
della sanità<br />
che, elemento surreale fra tutti,<br />
non risponde alle aspettative<br />
delle popolazioni locali. Chi<br />
ha sostenuto a spada tratta l’attuale<br />
maggioranza regionale —<br />
e le liste a sostegno dei candidati<br />
alla presidenza sono<br />
consultabili su http://<br />
www.repubblica.it/static/speciale/2<strong>01</strong>0/elezioni/regionali/<br />
basilicata.html — avrebbe però<br />
dovuto aspettarselo, visto che<br />
la parabola discendente di<br />
Tinchi è iniziata 15 anni addietro<br />
ed il colore dell’amministrazione<br />
regionale, da allora,<br />
non è mai cambiato. Non si<br />
capisce davvero se i grandi elettori<br />
locali riconducibili al<br />
centrosinistra fossero nella piena<br />
consapevolezza, quando<br />
hanno presentato sui palchi<br />
elettorali i loro referenti regionali,<br />
spendendo la propria faccia<br />
e la personale credibilità.<br />
Era forse quello il momento<br />
giusto di chiedere a quei candidati<br />
in che modo avrebbero risolto<br />
la questione di Tinchi. E<br />
la questione ambientale; e la<br />
questione occupazionale; e<br />
l’urbanistica; e, infine, la questione<br />
morale. Era forse quello<br />
il momento giusto, non certamente<br />
ora. A questo punto sulle<br />
spalle delle popolazioni locali<br />
direttamente interessate si<br />
la<br />
<strong>SPIGA</strong><br />
3<br />
getta la croce della protesta in<br />
pubblica piazza contro chi intende<br />
ridimensionare la sanità<br />
decentrata in provincia di<br />
Matera. Magari coordinati e<br />
guidati dagli stessi grandi elettori<br />
che qualche mese fa si accompagnavano<br />
ai loro<br />
paternalistici referenti ora comodi<br />
e praticamente irremovibili<br />
al governo della regione.<br />
Questo è, alla fine, il dato<br />
surreale.<br />
Ma c’è il dato palpitante, livido<br />
e concreto della questione.<br />
Il dato costituito dalla gente<br />
comune e dalla domanda di<br />
servizi. Per tutti coloro che<br />
usufruivano fino a ieri dell’ospedale<br />
di Tinchi, per i semplici<br />
cittadini residenti nelle<br />
comunità di Pisticci, Marconia,<br />
Bernalda, per i dializzati, per<br />
gli anziani, i bambini, per<br />
chiunque abbia mai tratto un<br />
qualche giovamento dall’esistenza<br />
di quella struttura, si<br />
tratterà di cambiare abitudini e<br />
di fare riferimento a plessi<br />
ospedalieri ubicati altrove. Sarà<br />
come assistere, una volta ancora,<br />
al risveglio di Alice dal<br />
sogno che l’aveva portata nel<br />
paese delle meraviglie. E forse<br />
molti fra noi capiranno che non<br />
è più il caso di sostenere generazioni<br />
su generazioni di dirigenti<br />
politici solo sulla base<br />
della fedeltà ad un credo politico<br />
o alla promessa scambiata<br />
con un grande elettore. Qualcuno<br />
dovrà dire ad Alice che<br />
dalle nostre parti la politica è<br />
morta, ormai. Ed al suo posto<br />
c’è una vaga, indistinta sensazione<br />
di assoluta e totale impotenza.<br />
Garantire alla nostra comunità il diritto alla salute<br />
I giovani democratici di Pisticci seguono con preoccupazione le vicende relative all’ospedale di Tinchi<br />
sistematizzate secondo criteri<br />
condivisi, razionali, logici e di<br />
oggettiva utilità.<br />
Non siamo tecnici e pertanto ci<br />
affidiamo alle nostre intuizioni<br />
e alle informazioni a cui riusciamo<br />
ad accedere, ma certamente<br />
non ci sfugge che non<br />
sempre alle grida corrisponde<br />
la verità e non sempre il lavoro<br />
più proficuo è quello che affiora.<br />
Nel merito delle vicende<br />
ospedaliere sul tavolo esistono<br />
sostanzialmente due linee di<br />
pensiero: da una parte la richiesta<br />
di mantenimento dell’ospedale<br />
con la tipologia precedente<br />
e dall’altra, anche in relazione<br />
a necessità di modernizzazione<br />
e diversificazione, la<br />
realizzazione di una struttura<br />
in grado di erogare servizi nell’ottica<br />
di una territorializzazione<br />
della sanità. Quest’ultima<br />
sembra essere una grande<br />
sfida per il futuro che, se seguita<br />
in maniera intelligente e coerente,<br />
potrebbe rappresentare<br />
la chiave di volta per garantire<br />
il diritto alla salute. Se è vero<br />
che la medicina è sempre più<br />
prevenzione e<br />
deospedalizzazione, noi chiediamo<br />
che Tinchi rappresenti<br />
un modello di sanità nuova e<br />
moderna per dare un senso<br />
compiuto alla sana lotta di<br />
quanti, in maniera più o meno<br />
visibile ed appariscente, hanno<br />
scommesso su un futuro migliore.<br />
Una piccola considerazione<br />
sulla vicenda della “Stella<br />
Maris”. Assistiamo ad una incomprensibile,<br />
assurda, preconcetta<br />
e violenta avversione<br />
da parte di qualche tribuno all’ipotesi<br />
della presenza a Tinchi<br />
di una struttura destinata alla<br />
diagnosi e cura di malattie<br />
neuropsichiatriche infantili. Se<br />
tale ipotesi dovesse diventare<br />
concreta andrà affrontata con<br />
l’intelligenza e la razionalità<br />
necessarie. Non capiamo la<br />
strumentalizzazione esagerata<br />
di tale evenienza visto che da<br />
tempi remoti è stato affermato<br />
che questa non andrebbe a pregiudicare<br />
la prioritaria destinazione<br />
del presidio di Tinchi. La<br />
battaglia contro l’ipotesi Stella<br />
Maris ci sembra esageratamente<br />
pretestuosa. Il sindaco di<br />
Pisticci durante l’intervento<br />
conclusivo del Cons. Comunale<br />
sulla vicenda dell’ospedale<br />
ha fatto cenno ad una imponente<br />
struttura privata presente in<br />
territorio di Bernalda con finalità<br />
affini a quelle di Stella<br />
Maris. Abbiamo visto il sindaco<br />
di Bernalda con fascia e gonfalone<br />
alla manifestazione per<br />
il mantenimento dell’ospedale<br />
nella forma tradizionale.<br />
Siamo veramente certi che questo<br />
sia il futuro della Sanità?<br />
Nel frattempo chiediamo alla<br />
politica e in particolare al PD<br />
regionale, come già fatto in<br />
maniera insistita e continuativa<br />
dal PD locale, di farsi carico<br />
delle istanze della nostra comunità<br />
e dare risposte rapide, concrete<br />
ed efficaci per superare la<br />
pericolosa congiuntura. Non<br />
pretendiamo di dettare l’agenda<br />
della politica, ma chiediamo<br />
a questa di farsi garante della<br />
adeguata programmazione del<br />
nostro futuro.<br />
Giovani Democratici<br />
Pisticci-Marconia
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />
Domenico Giannace e Nicola Dolce<br />
un esempio straordinario di attaccamento ai valori a<br />
difesa di un bene importante come l’ospedale di Tinchi<br />
di Michele Selvaggi<br />
Le figure emblematiche a difesa<br />
dell’Ospedale di Tinchi. Non<br />
sappiamo ancora quale sarà il<br />
destino del nosocomio pisticcese,<br />
ma come non sottolineare<br />
l’impegno di due ex sindacalisti<br />
come Domenico Giannace,<br />
già sindaco di Pisticci<br />
nei primi anni 60 e Nicola Dolce,<br />
responsabile per oltre 40<br />
anni della sezione della<br />
Coltivartori Diretti di Pisticci<br />
centro, che, pur nativo di Irsina<br />
ha sposato in pieno le problematiche<br />
pisticcesi compreso<br />
appunto, la vicenda che riguarda<br />
il ridimensionamento della<br />
struttura ospedaliera di Tinchi.<br />
Sono stati loro infatti, i promotori<br />
e animatori delle proteste<br />
di piazza di questi ultimi mesi<br />
che,superando una latente indifferenza<br />
e quasi rassegnazio-<br />
ne, hanno messo su un attivissimo<br />
comitato che si batte<br />
affinchè il nosocomio del metapontino<br />
non sia ridimensionato,<br />
nè riconvertito, nè cancellato<br />
dalla mappa della Sanità<br />
di Basilicata. Loro sempre in<br />
prima fila (unitamente a Pietro<br />
Giannace, il regista delle fiaccolate)<br />
a pensare e organizzare<br />
manifestazioni varie in difesa<br />
della struttura e contro chi ha<br />
decretato la morte di uno dei<br />
presidi più validi ed efficienti<br />
della Basilicata. Senza Giannace<br />
e Dolce, non sappiamo proprio<br />
chi avrebbe avuto il coraggio<br />
di chiamare più volte a raccolta<br />
i cittadini non solo del<br />
territorio pisticce-se, ma anche<br />
le comunità dei centri che gravitano<br />
nel bacino di utenza che<br />
raccoglie circa 40 mila anime.<br />
“Terremo fino in fondo fede<br />
agli impegni assunti per portare<br />
avanti questa difficile battaglia<br />
- continuano ad affermare<br />
i due. Apprezziamo l’impegno<br />
della popolazione e ci rendiamo<br />
conto che non siamo soli”.<br />
Infatti, non sono soli, dal momento<br />
che esiste un movimento<br />
(e che movimento) anche a<br />
Bernalda e Metaponto i “Cittadinattivi”,<br />
capeggiato da don<br />
Pierino Tamburrano che si è<br />
unito all’organizzazione pisticcese<br />
per combattere assieme<br />
una battaglia che sicuramente,<br />
in mancanza di risposte certe,<br />
non si fermerà con il presidio<br />
sul terrazzo dell’ospedale giunto<br />
ormai al terzo mese, senza<br />
dimenticare la manifestazione<br />
di Potenza, preceduta dalla<br />
eroica impresa dei “maratoneti”<br />
della Tinchi - Potenza,<br />
che da soli hanno dato un esempio<br />
straordinario di attaccamento<br />
a quelli che sono i valori<br />
a difesa di un bene importante,<br />
come quello del nosocomio<br />
del metapontino, ritenuto da<br />
sempre tra i più efficienti della<br />
nostra regione. Come, infine,<br />
non ricordare l’impegno dell’artista<br />
Ulderico Pesce, presente<br />
in prima linea alle manifestazioni<br />
pro ospedale.<br />
Una storia da libro Cuore<br />
Una storia da libro Cuore in<br />
margine alla vicenda dell’ospedale<br />
di Tinchi.Da quando infatti,<br />
i due comitati a difesa del<br />
nosocomio piusticcese, hanno<br />
deciso di attuare e intensificare,<br />
la protesta sul tetto più alto<br />
della struttura - ormai siamo<br />
abbondandemente nel terzo<br />
mese - tutte le sere, nell’atrio<br />
antestante l’ingresso, è un richiamo<br />
continuo di persone e<br />
famiglie intere che fino a notte<br />
inoltrata, stazionano magari<br />
ascoltando qualche testimonianza,<br />
oppure godendo le note<br />
di orchestrine o la voce di cantanti<br />
occasionali ed anche fissi<br />
come Teresa Andriulli, ma anche<br />
assistendo e partecipando<br />
a vere e proprie sagre, quella<br />
dell’anguria, della pettola, della<br />
torta, obiettivo principe quello<br />
di tenere sempre vivo l’interesse<br />
per questa vicenda dolorosa<br />
che tiene in ansia diecine<br />
di migliaia di persone.Ogni sera<br />
però, tra i primissimi a giungere<br />
nel piazzale dell’ospedale,<br />
un giovanissimo ragazzo<br />
paraplegico della zona, Antonio,<br />
da tutti conosciuto, stimato<br />
e voluto bene. Lui ormai,a<br />
bordo della sua carrozzella, è<br />
diventato il simbolo di questa<br />
grande lotta silenziosa che tutte<br />
le sere, senza soste, si consuma<br />
in quel piazzale. Antonio,<br />
l’altro giorno, compiva gli anni<br />
e le sue 13 primavere non poteva<br />
che festeggiarle li insieme a<br />
chi come lui crede nella salvezza<br />
di quella struttura. Una<br />
grande festa, tra fette di torta e<br />
spumante, insieme a papà e<br />
mamma e a tutta quella gente<br />
che ormai è la sua famiglia<br />
aggiunta, che immancabilmente<br />
da circa tre mesoi, è li imperterrita<br />
a testimoniare con la<br />
propria presenza, l’attenzione<br />
verso questa piccola grande<br />
struttura sanitaria. Quella di<br />
Antonio, che abbiamo raccontato,<br />
è solo una toccante piccola<br />
storia. Ma ugualmente significativa,<br />
che sta a sottolineare<br />
la tenacia di un popolo, dai<br />
più giovani ai più anziani,che<br />
si oppone ogni giorno,con tutte<br />
le sue forze alla soppressione<br />
di quella che finora, per sei<br />
lustri, ha rappresentato il fiore<br />
all’occhiello della sanità del<br />
metapontino.<br />
MICHELE SELVAGGI<br />
Territorio<br />
la<br />
<strong>SPIGA</strong><br />
LETTERA APERTA<br />
Il consigliere Caramuscio scrive a Martorano<br />
Dott. Martorano, ho avuto il piacere<br />
di incontrarla qualche mese<br />
fa in occasione di un tavolo tecnico<br />
sulla questione Ospedale di<br />
Tinchi in cui fui delegato dal Sindaco<br />
di Pisticci a rappresentare<br />
l’Amministrazione Comunale.<br />
In quella occasione ebbi modo di<br />
apprezzare la sua disponibilità al<br />
dialogo ma soprattutto la capacità<br />
di ascoltare e comprendere le ragioni<br />
di un popolo preoccupato<br />
del destino di una struttura che<br />
non è solo storia per questo territorio<br />
ma è soprattutto garanzia e<br />
tutela della salute pubblica. Nel<br />
mio intervento esternai soddisfazione<br />
riponendo fiducia nel suo<br />
operato. Ricordo che ebbero di<br />
Lei una positiva impressione anche<br />
i comitati presenti al tavolo.<br />
A distanza di mesi purtroppo,<br />
malgrado i contatti frequenti con<br />
questa Amministrazione, forse<br />
anche per fatti contingenti e per<br />
irrigidimenti personali, non un<br />
incontro si è tenuto tra l’ente comunale<br />
e la Regione.<br />
Credo sia dovere della politica<br />
scendere in campo ed avviare un<br />
confronto serio, scevro da retro<br />
pensieri, che possa risolvere il<br />
problema nel rispetto delle esigenze<br />
di contrazione della spesa<br />
sanitaria ma anche nel rispetto<br />
delle istanze che arrivano da tutto<br />
il metapontino.<br />
Credo anche che il tempo non<br />
giovi a favore di nessuno poiché i<br />
tentativi di strumentalizzare la<br />
questione Ospedale sono sotto gli<br />
occhi di tutti.<br />
Mi sono deciso a scriverle perché,<br />
malgrado i miei ripetuti appelli<br />
al dialogo, sia in Consiglio<br />
Comunale sia nelle occasioni di<br />
dibattito, ancora oggi non esiste<br />
un canale istituzionale e diciamo<br />
così anche la diplomazia non è<br />
ancora scesa in campo.<br />
Ma c’è un motivo in più molto<br />
concreto e che riguarda proprio il<br />
merito tecnico della questione.<br />
Come Lei sa il Consiglio Comunale<br />
di Pisticci ha più volte trattato<br />
la questione inviando gli atti<br />
alla Regione. Non in ultimo il<br />
Consiglio Comunale monotematico<br />
che si è tenuto il 20/07/2<strong>01</strong>0<br />
in cui si deliberava all’unanimità<br />
una proposta di ospedale<br />
distrettuale entrando anche nel<br />
merito squisitamente tecnico. Gli<br />
atti sono stati inviati a tutti i soggetti<br />
interessati ma al momento<br />
nessun riscontro è stato dato.<br />
C’è quindi sul tavolo una proposta<br />
di questa Amministrazione e<br />
c’è la proposta del PD che è stata<br />
4<br />
pubblicata in seguito ad un incontro<br />
tra esponenti del partito locale<br />
e il Capo Gruppo al Consiglio<br />
Regionale dott. Viti. Con mia<br />
grande meraviglia e soddisfazione<br />
ritengo che le due proposte<br />
siano molto convergenti, entrambe<br />
si orientano su un ospedale<br />
distrettuale ed entrambe convergono<br />
sui reparti da instaurare e/o<br />
potenziare.<br />
Questo potrà facilmente verificarlo<br />
personalmente scaricando<br />
il documento del PD dal sito locale<br />
e leggendo il documento dell’Amministrazione<br />
che proverò<br />
personalmente ad inviarle via<br />
mail. La informo anche che la<br />
proposta di questa Maggioranza<br />
è stata presentata ai cittadini dal<br />
Sindaco e da me in un’assemblea<br />
pubblica tenutasi qualche settimana<br />
fa davanti all’ospedale suscitando<br />
consensi da parte di tutti<br />
anche dei comitati che manifestano.<br />
Ritengo interesse di tutti risolvere<br />
la questione nel più breve tempo<br />
possibile e Le chiedo di farsi<br />
promotore di un incontro in quarta<br />
commissione con l’Amministrazione<br />
Comunale per progettare<br />
insieme serenamente il futuro<br />
del nostro nosocomio.<br />
Confido in Lei e attendo fiducioso<br />
una sua risposta.<br />
Cordiali Saluti<br />
L’unione fa la forza<br />
“L’unione fa la forza” e’ un<br />
motto che mi ha fatto sempre<br />
pensare.....Chissa’ chi l’ha inventato?!<br />
Persona sicuramente sveglia<br />
,realista, concreta.Quello che<br />
mi sembra meno palese era la<br />
sua appartenenza politica!<br />
Già, oggi probabilmente verrebbe<br />
preso per un centrista che<br />
fa l’occhiolino a sinistra; ieri e<br />
“neanche troppo ieri”, per un<br />
compagno tutto lotta e diritti;<br />
diverso tempo fa, forse, per un<br />
camerata del tipo “a noi!”.<br />
La difficoltà di collocazione<br />
politica del “coniatore”, però,<br />
diventa sicuramente secondaria<br />
di fronte all’affermazione<br />
di un tale palese invito che altro<br />
non è se non un consiglio pregno<br />
di verità che ogni società,<br />
gruppo o singolo dovrebbe cercare<br />
di far suo!<br />
Se siamo d’accordo su questo<br />
diventa un po’ complicato capire<br />
la logica comportamentale<br />
di alcuni ruoli della societas<br />
pisticcese, della quale, aime’!,<br />
era un vanto farne parte piu’ in<br />
passato che adesso, a causa sicuramente<br />
anche di cose come<br />
quelle che vado ad esternare.<br />
Lo scorso 2 Settembre la popo-<br />
lazione pisticcese è stata protagonista,<br />
grazie soprattutto all’organizzazione<br />
di indefessi<br />
comitati, in una fiaccolata pregna<br />
di significato per far desistere<br />
la regione, la provincia , il<br />
comune dallo scellerato piano<br />
riorganizzativo dei nosocomi<br />
che prevede la chiusura del<br />
NOSTRO!<br />
Quello di Tinchi con un bacino<br />
di utenza di circa 50.000 unità.<br />
Lasciando alle sedi competenti<br />
e soprattutto alle persone<br />
competenti la trattazione di<br />
questo argomento, non mi capacito<br />
di una cosa: ma dov’erano<br />
i nostri rappresentanti? Dove<br />
quelli che dovrebbero essere le<br />
nostre guide?<br />
Come si fa a fare una accennata<br />
presenza ad una manifestazione<br />
così importatante per<br />
tutto il paese,a non prestare<br />
la propria persona ad un’esi-<br />
Rocco Caramuscio<br />
Consigliere Comunale<br />
genza primaria della popolazione<br />
tutta quale quella del diritto<br />
alla salute, ad essere curati?!<br />
I ruoli sia politici che spirituali<br />
sono sempre stati i pilastri dei<br />
piccoli centri più che altrove,<br />
punti di riferimento, voce dei<br />
più deboli o semplicemente del<br />
popolo.<br />
In breve ci sarebbe piaciuto<br />
vedere a quella fiaccolata la<br />
gente di Pisticci con la sua giunta<br />
e i suoi sacerdoti in testa!<br />
A guidare tutti noi verso la<br />
conquista di qualcosa che vuole<br />
il paese intero,si spera.<br />
Ma come accennavo prima certe<br />
logiche possono sfuggire all’ingenua<br />
cultura popolare,<br />
ecco perche’ quella frase mi ha<br />
fatto sempre pensare:vuol dire<br />
TUTTI INSIEME o CON I<br />
PIU’ FORTI??????????<br />
Leonardo Galeazzo
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />
Il caso Tinchi al Senato<br />
Il caso Tinchi al Senato.Nella<br />
giornata di sabato scorso, il<br />
senatore Maurizio Gasparri,<br />
capogruppo PDL al senato,<br />
presente anche il sottosegretario<br />
Guido Viceconte e il deputato<br />
Vincenzo Taddei e tutti i<br />
consiglieri regionali facenti<br />
capo al gruppo PDL, ha ricevuto<br />
a Potenza,i coordinatori<br />
cittadini del PDL pisticcese<br />
Mimmo Lazazzera e Nicola<br />
Panetta,il presidente del consiglio<br />
comunale Giovanni<br />
D’Onofrio, unitamente ad una<br />
delegazione delle associazioni<br />
a difesa dell’Ospedale di<br />
Tinchi.Gasparri, che si è detto<br />
molto interessato alla vicenda,<br />
si è impegnato a mobilitare<br />
entro breve, la commissione<br />
parlamentare che indaga sugli<br />
sprechi della sanità, organo istituzionale<br />
presieduto dal senatore<br />
Marino, per dare avvio ad<br />
una verifica approfondita sulla<br />
gestione complessiva del sistema<br />
sanitario della Basilicata.<br />
“L’obiettivo - ha spiegato<br />
Lazazzera - è quello di dare, in<br />
questo momento di grande<br />
mobilitazione a salvaguardia<br />
di Tinchi, un respiro nazionale<br />
alla vicenda legata al tentativo<br />
di chiudere definitivamente la<br />
struttura ospedaliera pisticcese,da<br />
30 anni,importante<br />
punto di riferimento di tutto il<br />
metapontino. Un sistema, quello<br />
sanitario della nostra regione<br />
- ha aggiunto il coordinatore<br />
PDL Lazazzera - che ha tutti i<br />
numeri a posto, ma in<br />
cui,stranamente la sanità non<br />
risponde”.<br />
MICHELE SELVAGGI<br />
Ancora una volta il territorio<br />
pisticcese (il terzo comune<br />
più popolato della regione !)<br />
rischia di essere spogliato.<br />
Negli ultimi venti anni gradualmente<br />
la comunità pisticcese<br />
( sulla quale gravitano<br />
altre comunità circostanti<br />
,quali Craco, Bernalda, Montalbano<br />
in parte Ferrandina),<br />
con territorio ampio e vocato<br />
ad attività varie di un certo<br />
rilievo che beneficiano della<br />
SS. 106 e della Basentana,<br />
rischia di restare sguarnito,<br />
svuotato. Gli uffici finanziari,<br />
giudiziari, commissariato<br />
di polizia, le istituzioni scolastiche<br />
(di Pisticci, Marconia,<br />
Craco) hanno attività e presenza<br />
sempre più ridotte.<br />
Adesso di parla dell’Ospedale<br />
di Tinchi, anzi si riparla ,<br />
perché è una storia vecchia.<br />
Bisogna razionalizzare la spesa<br />
nella sanità lucana, perché<br />
il tempo delle vacche grasse è<br />
finito. Bene! Stando ai risul-<br />
Presentata dal consigliere regionale Mario Venezia del Pdl<br />
Nuova mozione a difesa dell’ospedale pisticcese<br />
Per Tinchi il PDL non sta a<br />
guardare.Anzi. Dopo aver criticato<br />
ma rispettato la decisione<br />
dei comitati per aver accettato<br />
la proposta del PD locale,<br />
come già annunciato dal coordinatore<br />
pisticcese del partito,<br />
Mimmo Lazazzera, nei giorni<br />
scorsi è stata presentata dal<br />
consigliere regionale Mario<br />
Venezia, una mozione a difesa<br />
dell’ospedale pisticcese, con le<br />
firme di tutto il gruppo<br />
consiliare regionale PDL. La<br />
mozione, è stata illustrata dallo<br />
stesso presentatore nel piazzale<br />
della struttura sanitaria<br />
pisticcese, alla presenza dei<br />
coordinatori, Lazazzera e Nicola<br />
Panetta e dei consiglieri<br />
comunali rimasti fedeli al PDL,<br />
il capogruppo Franco Mazzei,il<br />
presidente del consiglio comunale<br />
Giovanni D’Onofrio,<br />
Anna Maria Gallo, Giuseppe<br />
Iannuzziello, Ottavio Panetta e<br />
Joseph Scazzarriello. “Noi - ha<br />
spiegato Venezia - abbiamo a<br />
cuore il rilancio del’ospedale<br />
di Tinchi e, come già annunciato,<br />
ho presentato alla presidenza<br />
del Consiglio Regionale<br />
la nuova mozione a salvaguardia<br />
dello stesso. La cosa - ha<br />
continuato il consigliere - era<br />
maturata dopo la bocciatura<br />
dello scorso 27 luglio in consiglio<br />
regionale. Come si ricorderà,<br />
Tinchi negli anni 80 nacque<br />
come ospedale specialisti-<br />
co complementare a quello di<br />
Policoro, con reparti all’avanguardia.<br />
Da poco - ha aggiunto<br />
venezia - la struttura è stata<br />
anche sottoposta a lavori di<br />
ammodernamento dei reparti<br />
con la realizzazione di una piscina<br />
terapeutica,il tutto in netta<br />
contraddizione con quanto<br />
sta avvenendo oggi, con la chiusura<br />
dello stesso”. Dopo aver<br />
sostenuto che l’asse sanitario<br />
ora si è spostato a Policoro con<br />
un notevole incremento di carichi<br />
di lavoro divenuti ormai<br />
insostenibili da un congruo allungamento<br />
dei tempi di attesa<br />
da parte degli utenti, molte volte<br />
spinti all’emigrazione sanitaria<br />
verso altre regioni, Venezia<br />
ha auspicato che il nuovo P.S.R.<br />
che la Regione sta predisponendo<br />
tenga presente questi<br />
problemi e preveda una equa<br />
distribuzione della offerta<br />
ospedaliera sul territorio regionale.<br />
“ Con la chiusura di Tinchi<br />
- ha insistito il consigliere re-<br />
PISTICCI L.go Cammarelle - tel. 0835.583149<br />
MARCONIA Via Ippaso - tel. 0835.585040<br />
FERRANDINA Via Nenni - tel. 0835.556536<br />
GRASSANO Via C. Pirrone - tel. 0835.527668<br />
Attualità<br />
la<br />
<strong>SPIGA</strong><br />
TINCHI NON PUO’ ATTENDERE<br />
gionale - resta scoperto un intero<br />
territorio con un ampio<br />
bacino di utenza che guarda<br />
anche alla vicina Puglia.Il taglio<br />
che si è praticato indiscriminatamente<br />
alla spesa sanitaria<br />
non trova giustificazione<br />
nell’operato della G.R. dal<br />
momento che nel 2009 sono<br />
stati spesi il 17,83% a favore di<br />
consulenti e collaboratori esterni<br />
con un incremento di quasi<br />
2,5 milioni di euro.Nella mozione<br />
che è stata presentata,<br />
con l’appello all’IDV e ai consiglieri<br />
del PD, ad appoggiarla<br />
- ha concluso Venezia - in sostanza<br />
si chiede che per Tinchi,<br />
come auspicato dalla popolazione,<br />
tutto ritorni come prima,<br />
compreso naturalmente i<br />
posti letto,dando così la possibilità<br />
a questo ospedale, di ritornare<br />
il fiore all’occhiello<br />
della sanità di tutto il<br />
metapontino”.<br />
MICHELE SELVAGGI<br />
tati, alla produttività, dell’Ospedale<br />
di Tinchi di Pisticci<br />
(ubicato tra Pisticci, Bernalda<br />
e Montalbano, a pochi chilometri<br />
da arterie stradali importanti,<br />
dal 1980 al 2009<br />
questo noscocomio ha evidenziato<br />
punte di eccellenza.<br />
Perché smantellarlo ? Perché<br />
di questo si tratta: smantellarlo.<br />
Perché accogliere la<br />
“Stella Maris” di Pisa (struttura<br />
specialistica nel settore<br />
della neuropsichiatria e della<br />
riabilitazione) e togliere reparti<br />
che nel passato hanno<br />
dato prova di efficienza e produttività?<br />
Si tagliano i rami<br />
secchi, improduttivi e non<br />
certo i rami che producono.<br />
E’ una regola fondamentale:<br />
ciò che non serve va tolto.,<br />
ciò che serve , ciò che produce<br />
non va soppresso. In tempi<br />
di vacche magre vanno soppressi<br />
i settori improduttivi.<br />
Può anche essere accolta Stella<br />
Maris, ma come attività<br />
L’ultimo sabato di quel triste ma<br />
anche esaltante mese di novembre<br />
del duemila e tre, il presidente<br />
Bubbico tenne a Pisticci una infervorata<br />
filippica sulla vittoriosa battaglia<br />
contro il decreto delle scorie<br />
radioattive, come stavano stretti i<br />
politici nostrani] erano tutti sul palco<br />
del vincitore. Fu accusato un<br />
amministratore locale, si disse che<br />
aveva dato parere positivo al governo<br />
per l’allocazione delle scorie<br />
radioattive nel nostro tenitorio.<br />
Non sappiamo se a Potenza ignoravano<br />
questo bubbone cosi grave, ne<br />
dubito, la cosa era troppo grossa, i<br />
nostri politici sono quasi tutti anche<br />
dei gran bugiardi.<br />
La regione Basilicata da sempre si<br />
è resa colpevole di aver fatto delle<br />
scelte politiche discutibili solo per<br />
ottenere consenso elefforale e clientelismo.<br />
Si pensi alla Trisaia di Rotondella,<br />
all’accettazione dei rifiuti trasferiti<br />
dalla Campania a Moliterno, al grosso<br />
problema del petrolio che<br />
scempia il territorio, le compagnie<br />
petrolifere sono talmente affamate<br />
di carburante che impiantano un<br />
pozzo anche in mezzo ad un paese<br />
ed a Potenza lasciano fare, segue il<br />
problema dell’acqua, la Fenice di<br />
Melfi per citarne solo i più grossi.<br />
Siamo nati in una piccola, bella e<br />
ridente regione ed i nostri politicanti<br />
la massacrano, la insozzano di tutto<br />
o se la svendono ai forestieri come<br />
hanno fatto con le nostre spiagge.<br />
Lungo i nostri litorali alla fine<br />
d’ogni stagione estiva, ci restano<br />
solo i loro bisogni. Tutto questo nel<br />
corso degli anni, ha inculcato nella<br />
mente dei governanti nazionali<br />
l’idea che la nostra regione per vocazione<br />
aspira ad essere la discarica<br />
nazionale e che noi siamo a nostro<br />
agio solo se ci pasciamo di<br />
schifezze.<br />
Il signor Bubbico, mentre si infervorava<br />
a cantare vittoria, noi eravamo<br />
in delirio, avevamo vinto una<br />
battaglia non la guerra, era la prima<br />
volta nel corso di tutta la nostra<br />
aggiuntiva e non alternativa .<br />
Non si dimentichi inoltre che<br />
Stella Maris non è una struttura<br />
pubblica. I Pisticcesi, i<br />
Crachesi, i Bernaldesi…. vigilino,<br />
protestino più e meglio<br />
degli abitanti di Stigliano<br />
e di Tricarico. Fanno bene a<br />
protestare il Comitato e Cittadinanza<br />
attiva. Fanno bene<br />
a protestare , a manifestare<br />
Pietro Tamburrano, Domenico<br />
Giannace, Nicola Dolce<br />
…e i pochi medici (putroppo!)<br />
dell’ospedale. La stragrande<br />
maggioranza della popolazione<br />
si sta muovendo,<br />
forte anche di 12.000 firme a<br />
sostegno del mantenimento<br />
(e potenziamento) del presidio<br />
ospedaliero di Tinchi.<br />
Ma perché si sono spesi milioni<br />
di euro sulla struttura?<br />
Perché hanno sprecato tanto<br />
denaro pubblico quando s’era<br />
deciso, già da alcuni anni, di<br />
smantellare interi reparti ?<br />
Perché tanti progetti? A chi<br />
5<br />
giovavano? Chi risponde<br />
adesso di tante spese inutili?<br />
La salute è un diritto primario,<br />
tutelato dalla Costituzione,<br />
è un diritto che non è né di<br />
destra , né del centro e né di<br />
sinistra. Il Consiglio Regionale<br />
riveda le sue posizioni,<br />
non si taglia ciò che è produttivo.<br />
La salute è al primo posto,<br />
non può essere oggetto di<br />
merce di scambio. Cosa possono<br />
fare i cittadini per intensificare<br />
la protesta? Ai politici,<br />
sordi, che sono pagati con<br />
i soldi nostri, si può rispondere<br />
anche in una maniera forte<br />
: disertare tutti le urna e<br />
consegnare al sindaco i certificati<br />
elettorali. Gli amministratori<br />
della cosa pubblica<br />
non dimentichino che la SA-<br />
LUTE è SACRA.<br />
(Anonimo Pisticcese)<br />
TINCHI UNA MORTE ANNUNCIATA<br />
storia, si doveva far festa. Ricordo<br />
che la “mamma presidio” dello svincolo<br />
Pisticci-Basentana nella sala<br />
consigliare del comune cucinò persino<br />
le pettole.<br />
Quel giorno, su quel’ palco, non fu<br />
toccato il problema del nostro ospedale,<br />
sarebbe stato spiattellato in<br />
seguito, a tempo debito, tuffo ormai<br />
era stato programmato.<br />
Era stato deciso che sarebbe stata<br />
una morte con un’agonia lenta,<br />
impercettibile, comportava la soppressione<br />
di un reparto per volta,<br />
per non dare nell’occhio.<br />
Per evitare le proteste della cittadinanza,<br />
si pensò che tra la chiusura<br />
di un reparto e l’altro sarebbe stato<br />
opportuno alimentare una speranza<br />
di rinascita dell’ospedale.<br />
Per questo si è proceduto prima con<br />
la ristrutturazione di un reparto, poi<br />
con la costruzione addirittura di<br />
una piscina che e’ destinata a non<br />
vedere mai un paziente per la riabilitazione,<br />
anzi vogliono cedere<br />
addiriffura la struttura ai privati,<br />
tanto sono soldi pubblici e chi se ne<br />
frega,. L’ultimissimo allarme vie-<br />
ne da un foglio (del 25/8/2<strong>01</strong>0<br />
www.olambientalista.it) la gente se<br />
lo passa di mano in mano e spero<br />
che tutto non finisca li, risulta che<br />
dalle nostre sorgenti del Vulture,<br />
sgorga l’acqua minerale corretta al<br />
boro, menziona inoltre che mesi<br />
addietro l’Arpab ha scoperto bario<br />
e boro negli invasi della Camastra,<br />
del Pertusillo e di Montecotugno,<br />
sono tutte acque destinate in buona<br />
parte a finire nei nostri rubinetti.<br />
Non abbiamo industrie, chi ci ha<br />
fatto questo regalo? Il governatore<br />
di turno cosa dice in proposito? I<br />
signori del nord da tempo invocano<br />
il federalismo, se questo e’ fatto a<br />
dovere, noi del sud saremo solo<br />
costretti a fare le pulizie in casa<br />
nostra, lo vogliamo o no.<br />
Per sopravvivere, dobbiamo bandire<br />
tutti i politici incapaci, sciuponi,<br />
collusi, bugiardi, voltagabbana, li<br />
dobbiamo mettere in condizione di<br />
non nuocere bocciandoli politicamente.<br />
Se questa pulizia la vogliamo<br />
per davvero, col solo voto la<br />
possiamo fare.<br />
Luciano Camardo
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />
la<br />
<strong>SPIGA</strong><br />
Intervisa a Montano segretario Pd di pisticci e Marconia<br />
Segretario, il Pd di Pisticci è<br />
stato protagonista nelle ultime<br />
elezioni provinciali e regionali.<br />
Avete scaldato i muscoli in<br />
vista delle amministrative?<br />
Il PD di Pisticci ha dato il proprio<br />
contributo, al pari di tutti<br />
i circoli della regione, alla<br />
riconferma del centro sinistra<br />
al governo della Basilicata. Il<br />
centrosinistra è, storicamente,<br />
molto forte a Pisticci. Dopo la<br />
parentesi della vittoria dell’ing.<br />
Leone alle ultime comunali, le<br />
elezioni politiche del 2008, le<br />
provinciali del 2009 (con l’elezione<br />
del dott. Di Trani) ed,<br />
infine, le regionali ultime, hanno<br />
ribadito la consistenza della<br />
nostra forza elettorale. Tali<br />
risultati hanno individuato nel<br />
PD locale il ruolo guida per la<br />
costruzione di una nuova alleanza<br />
capace di dare un governo<br />
stabile al nostro comune,<br />
che sappia compiere quelle<br />
scelte strategiche necessarie<br />
per il futuro di un territorio<br />
complesso come quello di<br />
Pisticci. Aggiungo che le citate<br />
affermazioni elettorali sono<br />
state conseguite in una situazione<br />
di difficoltà oggettiva<br />
determinata dalla nostra assenza<br />
dall’assise comunale. È<br />
comprensibile, quindi, il desiderio<br />
del PD pisticcese di tornare<br />
ad occupare i banchi del<br />
Consiglio Comunale.<br />
Fare politica significa attenzionare<br />
il territorio. Voi siete<br />
alle prese con la questione del-<br />
l’ospedale di Tinchi. Come<br />
commenta il fatto che il comitato<br />
ha fatto sua la vostra proposta?<br />
La questione dell’ospedale di<br />
Pisticci assume caratteri molto<br />
complessi. Io intravedo almeno<br />
due livelli principali di lettura<br />
dove si inseriscono piccoli<br />
interessi e grandi rivendicazioni<br />
di vario genere.<br />
Il primo livello attiene alle ragioni<br />
di una giusta rivendicazione,<br />
del popolo pisticcese,<br />
per un bene prezioso: una struttura<br />
ospedaliera che ha degnamente<br />
svolto il compito per il<br />
quale era stato concepito. Adesso<br />
occorre un approfondimento<br />
per cercare di comprendere<br />
il concetto di ospedale oggi,<br />
dopo una nuova legislazione,<br />
dopo i progressi della ricerca<br />
scientifica e tecnologica che<br />
rende l’idea di ospedale, per<br />
come la intendiamo comunemente,<br />
superata dalla storia.<br />
Oramai, e per fortuna, molte<br />
prestazioni mediche, che richiedevano,<br />
fino a qualche<br />
anno fa, una degenza relativamente<br />
lunga, si esauriscono in<br />
un solo giorno. Questo mi serve<br />
per dire che la presenza<br />
ospedaliera deve essere necessariamente<br />
riformulata a prescindere<br />
dalle esigenze, pur<br />
molto pressanti, di contenimento<br />
e razionalizzazione delle<br />
diminuite risorse economiche<br />
a disposizione della nostra<br />
regione: meno 200 milioni di<br />
euro in due anni. Tale esigenza<br />
deve essere tenuta nella giusta<br />
considerazione anche quando,<br />
da uomo di sinistra, devo pensare<br />
alla sanità come quello<br />
strumento che tutela la salute<br />
dei cittadini, salva delle vite<br />
umane che non possono essere<br />
valutate in un conto economico.<br />
Altro concetto da introdurre<br />
nella rimodulazione del sistema<br />
sanitario è quello di una<br />
rete integrata che comprenda<br />
tutti i presidi sanitari a cominciare<br />
di medici di base, le farmacie,<br />
le guardie mediche fino<br />
ai 17 ospedali della regione, i<br />
quali dovranno avere ognuno<br />
una peculiarità. Una rete capace<br />
di prendere in carico un paziente<br />
e seguirlo in tutto il suo<br />
percorso curativo anche,<br />
laddove fosse necessario, in<br />
strutture extraregionali. Un sistema,<br />
in definitiva, meno costoso<br />
e più snello, più efficiente,<br />
più rapido e in grado di<br />
abbattere i tempi di attesa. Il<br />
PD pisticcese osserva con attenzione<br />
e favore anche la possibilità<br />
di arricchire la rete regionale<br />
con presenze specialistiche<br />
e di ricerca di eccellenza<br />
in campo europeo. Queste le<br />
linee guide di una proposta che<br />
negli ultimi giorni e stata fatta<br />
propria dai comitati in lotta per<br />
la difesa dell’ospedale di<br />
Tinchi.<br />
Nel mentre esprimo la mia soddisfazione,<br />
a nome di tutto il<br />
partito di Pisticci, per<br />
l’accoglimento del nostro documento,<br />
voglio ricordare che<br />
Festa dei Giovani Democratici di Pisticci-Marconia<br />
“La politica è bella”<br />
Così si intitolava la prima festa<br />
del circolo dei Giovani Democratici<br />
di Pisticci-Marconia tenutasi<br />
il 31 agosto presso la<br />
villa comunale di Marconia.<br />
Un vero successo nonostante<br />
l’improvviso accenno di autunno<br />
che ha interessato quest’ultimo<br />
scorcio di agosto.<br />
Nella suggestiva cornice della<br />
villa comunale, allestita ad hoc<br />
per l’occasione, i giovani democratici<br />
hanno saputo ben<br />
identificare ed esprimere il senso<br />
della festa, cioè quello della<br />
sensibilizzazione del gruppo,<br />
con la distribuzione di materiale<br />
informativo, con la proiezione<br />
di video e con la lettura<br />
di comunicati che gli stessi<br />
hanno pubblicato dalla loro<br />
nascita (febbraio 2<strong>01</strong>0) ad oggi.<br />
La serata ha visto una folta<br />
partecipazione di giovani che<br />
hanno condiviso il messaggio<br />
lanciato dai GD: cioè quello<br />
che la politica non deve spaventare,<br />
spesso la si associa a<br />
qualcosa di non buono, di noioso,<br />
si hanno dei pregiudizi<br />
nei confronti della stessa e di<br />
conseguenza la si tiene a debita<br />
distanza.<br />
Dopo il saluto del Segretario<br />
Provinciale dei Giovani Democratici,<br />
Felice Tauro, ad allietare<br />
la splendida serata ci ha<br />
pensato l’ottimo gruppo musicale<br />
“Pedrobordello” che ha<br />
coinvolto la quasi totalità dei<br />
presenti con le allegre musiche<br />
della Bandabardò.<br />
Il Segretario dei Giovani Democratici<br />
del Circolo Pisticci-<br />
Marconia, Giovanni Borraccia,<br />
ringrazia quanti si sono resi<br />
disponibili per l’organizzazione<br />
della Festa, quanti hanno<br />
contribuito alla realizzazione<br />
della stessa e tutti coloro che vi<br />
hanno partecipato.<br />
Giovani Democratici<br />
la proposta di cui si parla è<br />
frutto di un lavoro che parte<br />
ben prima dell’otto agosto e<br />
che è stato condiviso dall’onorevole<br />
Vincenzo Viti, in rappresentanza<br />
dell’intero gruppo<br />
consiliare regionale, che è<br />
stata oggetto di una conferenza<br />
stampa indetta dal capogruppo<br />
regionale, concordata con il<br />
segretario regionale Roberto<br />
Speranza e, ancora, rappresenta<br />
il corpo di una mozione che<br />
sarà discussa in Consiglio Regionale.<br />
A ben vedere si tratta<br />
dell’unica proposta che è circolata<br />
in questi burrascosi mesi<br />
di protesta nei quali il PD di<br />
Pisticci ha saputo tenere la barra<br />
dritta anche nei momenti più<br />
difficili.<br />
Il secondo livello di lettura è<br />
rappresentato da temi più politici,<br />
dove troppo spesso si sono<br />
utilizzati toni inaccettabili e,<br />
sovente, la vicenda propria<br />
dell’ospedale era relegata sullo<br />
sfondo di una ribalta occupata<br />
dagli uomini della destra<br />
pisticcese e regionale, il cui<br />
unico scopo era la denigrazione<br />
sistematica del Partito Democratico<br />
e dei suoi uomini più<br />
rappresentativi, del governo<br />
regionale, del sistema sanitario<br />
lucano. Quel sistema, giova<br />
ricordare, costruito evidentemente<br />
con lungimiranza, se è<br />
vero che supera i test ministeriali<br />
e risulta essere tra i più<br />
virtuosi, non solo del meridione.<br />
Questo spiega l’atteggiamento<br />
piuttosto defilato da par-<br />
In Agosto, col Patrocinio del<br />
Comune di Pisticci, dell’Assessorato<br />
alla Cultura e delle<br />
Biblioteche, nel suggestivo<br />
Rione Dirupo c/o l’Anfiteatro<br />
naturale di Piazza Lombardi,<br />
è andata in scena l’Opera<br />
“buffa” musicale in due<br />
atti: Il Barbiere di Siviglia di<br />
G. Rossini. Un vero trionfo di<br />
comicità, ironia, gaiezza e vigore.<br />
Una storia d’amore di<br />
altri tempi a lieto fine con la<br />
regia di Giovanni Guarino, la<br />
scenografia di Domenico<br />
Zingariello, le luci di Giovanni<br />
Scalera, i costumi e l’orchestra<br />
di Puglia e Basilicata.<br />
Grande professionalità ed arte<br />
hanno mostrato i solisti: il<br />
maestro del coro lirico Davide<br />
Dellisanti e il direttore Giovanni<br />
Rinaldi. Protagonista<br />
Giovanni Coletta nelle vesti<br />
di Lindoro, Conte di Almaviva,<br />
innamorato della bella<br />
Rosina, interpretata da Tomomi<br />
Ogasa, destinata a sposare<br />
il suo anziano tutore Giovanni<br />
Guarino nelle vesti di Don<br />
Bartolo. Nella ricerca di strategie<br />
per conquistare il cuore<br />
della ragazza, sono entrati in<br />
scena vari personaggi: Il<br />
factotum della città, il barbie-<br />
te nostra, nonostante le ripetute<br />
sollecitazioni che pervenivano.<br />
Alle strumentalizzazioni,<br />
alla ricerca di una ribalta utile<br />
forse alle creazione di favori<br />
elettorali, abbiamo dato priorità<br />
alle interlocuzioni con le istituzioni,<br />
come usiamo fare sistematicamente,<br />
nel tentativo<br />
di dare una soluzione alle questioni<br />
poste. Rimane forte<br />
l’amarezza dell’aver letto comunicati<br />
, manifesti e ascoltato<br />
comizi che disegnavano il<br />
nostro partito poco attento alla<br />
realtà locale. Quella ribalta è<br />
stata occasione di elucubrazioni<br />
anche per autorevoli esponenti<br />
della politica nazionale<br />
che vorrei invitare a Pisticci<br />
per far conoscere loro la realtà<br />
territoriale di cui hanno parlato.<br />
Secondo voi si vota l’anno prossimo<br />
o tra due anni al comune?<br />
Credo che, al di la delle dichiarazioni<br />
rese dai protagonisti in<br />
occasione del varo della nuova<br />
giunta, le amministrative a<br />
Pisticci saranno celebrate nella<br />
primavera del 2<strong>01</strong>2.<br />
Congressi del Pd. Sarà riconfermato,<br />
o passa la mano?<br />
Il congresso è l’ espressione<br />
più alta della democrazia del<br />
partito, è l’organismo più autorevole<br />
nell’ assunzione delle<br />
decisioni. Tutti devono avere<br />
la certezza che l’assemblea saprà<br />
compiere la scelta migliore.<br />
Il mio auspicio è che prenda<br />
6<br />
sempre più consistenza il processo<br />
di unità del partito, non<br />
solo a livello locale.<br />
Un commento sull’abbraccio<br />
Mastronardi-Caramuscio con<br />
il sindaco Leone.<br />
Abbiamo già espresso, a suo<br />
tempo, un giudizio sull’operazione.<br />
La nostra posizione non<br />
è cambiata. L’elemento principale,<br />
nel repentino cambio<br />
di maggioranza, è rappresentato<br />
dal fragoroso fallimento<br />
del centrodestra pisticcese! Un<br />
fallimento che non si limita<br />
alla prova di governo insufficiente,<br />
ma che affonda le radici<br />
in una deflagrazione delle<br />
forze politiche che esprimevano<br />
quella maggioranza: oggi è<br />
difficile individuare e disegnare<br />
i confini della destra a Pisticci.<br />
Detto questo, sono convinto<br />
che in un sistema di democrazia<br />
rappresentativa il mandato<br />
elettorale dei cittadini deve<br />
avere un peso fondamentale.<br />
In questo la centralità dei partiti<br />
con strutture e regole certe<br />
rappresenta, per gli elettori, una<br />
garanzia ulteriore. Se così non<br />
fosse avremmo una serie di<br />
tribuni che, volta per volta, si<br />
arrogherebbero il diritto, non<br />
si capisce in nome di quale<br />
legittimità, di voler rappresentare<br />
la popolazione. I tentativi<br />
di compravendita di parlamentari,<br />
sullo scenario nazionale<br />
rafforzano la mia convinzione.<br />
In scena un’opera “buffa”, trionfo d’ironia e gaiezza<br />
Il Barbiere di Siviglia<br />
L’opera di Puccini ha attirato una grande folla di giovani e adulti<br />
re Figaro (Pedro Carrillo), la<br />
serva Berta (Filomena Fittipaldi),<br />
il notaio Don Basilio<br />
(Giuseppe Ranoia), Fiorello<br />
(Carlo Rotunno), un ufficiale<br />
(Roberto Le Noci). Dopo vari<br />
travestimenti e colpi di scena<br />
Lindoro, rivelata la sua identità,<br />
convinta la fanciulla della<br />
sincerità del suo amore, ha<br />
potuto coronare il suo sogno.<br />
Tutte scene ricche di vitalità<br />
brillantemente interpretate dai<br />
personaggi, dai solisti e dal<br />
coro lirico di Puglia e Basilicata.<br />
Ambientata nel periodo<br />
napoletano-romano in clima<br />
romantico, Il Barbiere di<br />
Siviglia è la più grande opera<br />
“buffa”.Rappresenta l’espressione<br />
più spontanea del genio<br />
di Rossini. Compositore e<br />
arpista, ha mostrato al pubblico<br />
pisticcese di avere il dono<br />
di melodie scintillanti, di ritmi<br />
vivaci e spiritosi, un traboccante<br />
senso comico, un infallibile<br />
magistero nel trattamento<br />
dell’orchesrta e delle<br />
voci. Il suo stile “buffo” costituì<br />
per molti anni un modello<br />
per tutti i compositori.<br />
Esteta, considerato uno dei<br />
più grandi del tempo, denominato<br />
dai contemporanei il<br />
“Cigno di Pesaro” e il “Mozart<br />
italiano”, Rossini nascondeva<br />
le sue qualità sotto una<br />
maschera d’ ironia. Fu un tipico<br />
boulevardier, i cui scherzi<br />
e motti correvano per tutta<br />
Parigi. Fu spirito gaio e versatile,<br />
orientato verso le gioie<br />
della serenità, i sapori delle<br />
voluttà, gli splendori e le conquiste<br />
di una umanità attratta<br />
verso la pace dello spirito,<br />
lieta, operosa e feconda.<br />
Gremito di spettatori il maestoso<br />
anfiteatro di Piazza<br />
Lombardi. Una grande folla<br />
di giovani ed adulti. Tutti hanno<br />
assistito al concerto emotivamente<br />
coinvolti nella magnificenza<br />
della rappresentazione,<br />
sedotti e pervasi da<br />
umorismo contagioso, dalla<br />
ricchezza delle melodie di ritmi<br />
vivaci e spiritosi dell’orchestrazione.<br />
Clamorosi gli<br />
applausi finali, un’ovazione<br />
agli interpreti del Barbiere di<br />
Siviglia e al grande compositore<br />
G.Rossini. Pienamente<br />
soddisfatti il Sindaco di Pisticci<br />
Ing. Michele Leone, l’Ass.<br />
al Turismo Beniamino<br />
Laurenza, l’Ass. alla Cultura<br />
Camilla Cisterna.<br />
Maria Pia Famiglietti
la<br />
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 <strong>SPIGA</strong> 7<br />
Sì, la Basilicata esiste....e conquista il cinema<br />
di Viviana Verri<br />
Uno sguardo ironico e irriverente<br />
sulla Basilicata, sulla sua<br />
gente e sulle sue leggende, così<br />
il film di Rocco Papaleo,<br />
Basilicata coast to coast, si presenta<br />
allo spettatore, o almeno<br />
così dovrebbe. Le avventure<br />
del trio di scalcinati musicisti<br />
composto da Papaleo, Max<br />
Gazzè e Alessandro Gassman,<br />
accompagnati da un’eccentrica<br />
giornalista interpretata dalla<br />
bravissima Giovanna Mezzogiorno<br />
hanno, infatti, diviso<br />
il pubblico lucano tra quanti<br />
hanno apprezzato lo spettacolo<br />
e goduto della verve comica<br />
di Papaleo & co e quanti si<br />
sono sentiti addirittura offesi<br />
Turismo in forte crescita a<br />
Pisticci e sul territorio comunale.<br />
Una estate tutta da ricordare<br />
per quello che è stato un vero e<br />
proprio boom di turisti, forse in<br />
maggior numero degli anni<br />
scorsi.Tante le presenze da ogni<br />
parte del mondo quì a Pisticci,il<br />
nostro bellissimo e apprezzatissimo<br />
centro del metapontino,<br />
la città dalle mille facce e<br />
dalle mille potenzialità. Una<br />
meta ambita per il turismo culturale,<br />
con la scoperta di bellezze<br />
naturali e di edifici appartenenti<br />
alla millenaria storia cittadina<br />
come la ristrutturata abbazia di<br />
S. Maria del Casale, la cattedrale<br />
nel <strong>rione</strong> <strong>Terravecchia</strong>, il castello<br />
dei Conti Acerra ( un edificio<br />
che necessita di restauro) dove -<br />
una leggenda ci ricorda che nell’antichità<br />
veniva esercitato<br />
il diritto dello “Ius primae<br />
noctis”, il Palazzo Franchi dove<br />
un’altra antica leggenda, per la<br />
verità un po dimenticata, racconta<br />
di un’orma impressa su<br />
una parete dell’ultimo piano, da<br />
un Lucifero imbestialito per un<br />
patto d’onore non rispettato.<br />
Sempre in <strong>Terravecchia</strong>, un’altro<br />
storico, quello della famiglia<br />
Salomone ereditato dai fratelli<br />
Giuseppe e Nicola Franchi, due<br />
storici personaggi a cui era stata<br />
data “carta bianca” per la lotta al<br />
brigantaggio del materano. Nelle<br />
vicinanze, la caratteristica<br />
“Torre di Bruni” una antica struttura<br />
che sembra crollare da un<br />
momento all’altro, ma che imperterrita<br />
resiste a intemperie e<br />
terremoti. Più a valle il Palazzo<br />
Rogges con le sue cento stanze,<br />
più volte indicata come futura<br />
sede di Conservatorio di musica<br />
o di grande albergo, e poi il Palazzo<br />
Giannantonio in piazza dei<br />
Caduti, attuale casa comunale.<br />
Ma quello che ha colpito di<br />
più,come sempre - secondo le<br />
testimonianze raccolta - è stato<br />
il <strong>rione</strong> Dirupo con le sue bianche<br />
casette allineate - una delle<br />
cento meraviglie d’Italia da salvare<br />
- ora arricchito dal nuovo<br />
Anfiteatro La Salsa intitolato a<br />
Jonny Lombardi - oggetto di<br />
scatti fotografici da mostrare a<br />
parenti e amici, potenziali visitatori<br />
della nostra città.Anche<br />
quest’anno Pisticci è stato inserito<br />
tra gli itinerari turistici dei<br />
villaggi della costa. Registrate<br />
dall’immagine un po’ contadina<br />
e sempliciotta che il film<br />
offre della nostra terra. Certamente<br />
i paesaggi brulli e deserti,<br />
i paesini semispopolati con<br />
le loro piazzette che ospitano<br />
le più bizzarre sagre, i vecchietti<br />
che giocano a carte davanti<br />
ai bar negli afosi pomeriggi<br />
estivi, evocano altrettante<br />
scene che vediamo nelle strade<br />
lucane, così come il trio di<br />
bulli di paese che si presentano<br />
in veste di briganti con tanto di<br />
mantello e cavallo ci ricorda la<br />
nostra storia, ma il tutto andrebbe<br />
letto in chiave comica<br />
come spunto di riflessione<br />
autoironica. E’ vero che la<br />
Lucania non è solo questo, è<br />
anche una terra ricca di bellezze<br />
e di tante potenzialità non<br />
sempre sfruttate al meglio, è<br />
terra di artisti, scrittori, talenti<br />
che portano alto il suo nome in<br />
Italia e all’estero, ma per molti<br />
la Basilicata è una terra<br />
semisconosciuta senza una precisa<br />
collocazione geografica,<br />
tant’è che lo stesso Papaleo<br />
ironizza in un brano del film “<br />
Lo confesso, sono nato in<br />
Basilicata.....sì, la Basilicata<br />
esiste!”. Non solo esiste ma,<br />
come dicono in gergo, “buca lo<br />
schermo”, tant’è vero che i cinema<br />
di Roma hanno continuato<br />
a proiettare il film a distanza<br />
di mesi in sale sempre<br />
gremite di gente che ha riso<br />
dall’inizio alla fine del film e<br />
che forse ora sa qual è la posizione<br />
geografica della Basilicata!<br />
E poi, diciamoci la verità,<br />
la Lucania non compariva sugli<br />
schermi cinematografici dai tempi<br />
di Rocco e i suoi fratelli di<br />
Visconti, salvo l’incursione americana<br />
con The Passion di Mel<br />
Gibson, ma un film che parlasse<br />
della nostra terra –con un cast di<br />
alto livello – e che mostrasse la<br />
sua bellezza in modo scanzonato,<br />
ancora non si era visto e pazienza<br />
se ne usciamo un po’ contadini,<br />
un po’ sempliciotti, un po’ pittoreschi<br />
perché, se ci guardiamo<br />
con ironia, in fondo la Basilicata<br />
è anche questo e dobbiamo andarne<br />
fieri.<br />
Una estate tutta da ricordare tante le presenze da ogni parte del mondo<br />
Turismo in forte crescita a Pisticci<br />
anche visite spontanee di piccoli<br />
gruppi e chi è qui venuto, specie<br />
se la permanenza è coincisa con<br />
il ricco “agosto pisticcese” e le<br />
festività di “San Rocco” non si è<br />
certo pentito. “Di Pisticci ci è<br />
piaciuto tutto. Proprio una bella<br />
scoperta, tra le più interessanti<br />
del nostro itinerario” spiegava<br />
la guida di un pulmanino di turisti<br />
veneti per la prima volta da<br />
Offerta turistica in crescita sul<br />
territorio comunale di Pisticci.<br />
Da un’idea della famiglia italo<br />
-canadese Giannone, originaria<br />
di questa città, è nato “Torre<br />
Fiore”.Un nuovo bellissimo<br />
complesso turistico- alberghiero<br />
sorto nella zona collinare in<br />
località San Pietro - Terranova,<br />
sulla direttrice per Marconia,<br />
la 106 e il mar Jonio.Una antica<br />
maestosa struttura del 600,<br />
all’epoca costruita da una agiata<br />
famiglia napoletana, i “Fiore”<br />
da cui, appunto, il nuovo<br />
complesso ha preso il nome.<br />
Un amore a prima vista,nato<br />
quasi per caso quattro anni fa<br />
quando Ralph e Marianna<br />
Giannone, entrambi architetti,<br />
unitamente al padre Giovanni,<br />
imprenditore edile a Toronto,in<br />
soggiorno a Pisticci, ”scoprivano”<br />
questi antichi ruderi,<br />
meglio conosciuti come Casino<br />
Durante, una specie di<br />
maniero che portava il nome<br />
dell’ultima famiglia proprietaria,<br />
ricco, tra l’altro, di una<br />
vecchia torre di avvistamento,<br />
e contornato da tipiche case<br />
basse stile mediterraneo e di<br />
altre costruzioni<br />
Da quì il desiderio di farli propri,<br />
ma soprattutto di trasformarli<br />
riportandoli all’antico<br />
splendore. Detto fatto. L’immobile<br />
veniva acquistato da un<br />
ristoratore del posto, Giuseppe<br />
Pennetta,che sicuramente aveva<br />
in mente altri progetti, e che<br />
comunque non ha potuto resistere<br />
alle insistenti offerte dei<br />
Giannone,sicuramente immaginando<br />
che i nuovi proprietari<br />
si sarebbero spesi per realizza-<br />
queste parti. Alta anche la presenza<br />
di visitatori a Marconia<br />
per conoscere le origini del centro<br />
realizzato nell era fascista.<br />
Buona anche la domanda turistica<br />
negli agriturismo dell agro e<br />
lungo i villaggi delle coste<br />
pisticcesi, oltre che nel nuovissimo<br />
complessdo turistico della<br />
famiglia Giannone, “Torre Fiore”<br />
in località San Pietro<br />
re una cosa in grande.Dal rogito<br />
al progetto, alla realizzazione,<br />
il passo è stato breve, e chi in<br />
anteprima,tra cui alcuni gruppi<br />
canadesi, ha avuto modo di<br />
visitare la struttura, da poco<br />
ultimata,diretta da Sonia<br />
Genovese,è rimasto a dir poco<br />
incantato per quello che è stato<br />
realizzato nel giro di qualche<br />
anno.Da sottolineare come i<br />
lavori di restauro hanno rispettato<br />
- la cosa non era certamente<br />
semplice - il 95%, quindi<br />
quasi la totalità, dei dettami<br />
architettonici originari, ma<br />
quello che più conta, anche la<br />
storia e le origini di questa struttura<br />
sopravvissuta ai secoli e<br />
all’abbandono. “La restante<br />
percentuale - come spiegano<br />
gli architetti Ralph e Marianna,<br />
che hanno curato in modo a dir<br />
poco straordinario l’arredo degli<br />
interni- è una gentile “invasione”<br />
del nord america e in<br />
particolare della terra canadese,<br />
dove la nostra famiglia<br />
resiede”.Ovviamente i due, ricordando<br />
la storia della Basilicata,<br />
si riferivano alle invasioni<br />
e dominazioni degli ara-<br />
Castelluccio.”Siamo veramente<br />
soddisfatti per la notevole presenza,<br />
soprattutto di stranieri,sul<br />
nostro territorio. E’ il segno tangibile<br />
che la nostra offerta turistica<br />
viene gradita ed apprezzata”.<br />
Così il commento del sindaco<br />
Michele Leone.<br />
MICHELE SELVAGGI<br />
Bellissimo complesso turistico- alberghiero sorto in località San Pietro<br />
Inaugurato “Torre Fiore”<br />
bi, saraceni e bizantini.E proprio<br />
quella piccola percentuale<br />
si è tradotta in camere e suite<br />
con un ristorante a piano terra,<br />
il tutto arredato secondo i più<br />
moderni principi architet-tonici,<br />
rispettando ogni genere di<br />
confort. Si dice che le cose<br />
belle vanno godute fino in fondo.<br />
Questo è proprio il caso<br />
dell’incantevole “fort resort”<br />
di “Torre Fiore”,della famiglia<br />
Giannone, un vero e proprio<br />
gioiello di restauro architet-tonico,<br />
di grande fascino,”fiore”<br />
all’occhiello della collina<br />
pisticcese,che in questi giorni<br />
riceve un benvenuto di sapore<br />
tipicamente lucano.La struttura,<br />
bdnedetta dal parroco don<br />
Michele Leone, è stata inaugurata<br />
domenica 8 agosto, alla<br />
presenza del presidente della<br />
provincia Franco Stella, del<br />
sindaco di Pisticci Michele<br />
Leone e Giunta al completo,<br />
del presidente del consiglio<br />
comunale Giovanni D’Onofrio,<br />
del consigliere provinciale<br />
Vito Di Trani ed altre autorità.<br />
MICHELE SELVAGGI<br />
<strong>Terravecchia</strong> tra<br />
bellezza e degrado<br />
La fine dell’estate, con le feste di San Rocco ormai alle spalle<br />
e l’incombente rientro a lavoro o a scuola, si sa, è tempo di<br />
ultimi bagni a mare e di bilanci; come ogni anno non sono<br />
mancati gli appuntamenti che hanno animato soprattutto l’agosto<br />
pisticcese, come il Lucania Film Festival, le iniziative del<br />
Circus, gli spettacoli in piazza, il tutto arricchito dalla splendida<br />
cornice della <strong>Terravecchia</strong> o del Dirupo e da un clima<br />
abbastanza gradevole di cui hanno beneficiato anche i turisti<br />
che da qualche tempo hanno fatto capolino nel centro storico<br />
del nostro paese, ammirandone la bellezza ma, purtroppo,<br />
anche il degrado. E’ sufficiente, infatti, percorrere le stradine<br />
adiacenti la Chiesa Madre per incappare in cumuli di immondizia<br />
e detriti di edifici abbandonati, che sicuramente provocano<br />
disagi agli abitanti del quartiere e non offrono di certo un<br />
bello spettacolo ai visitatori in cerca di scorci suggestivi da<br />
immortalare e di arte da ammirare; ciò che li aspetta, invece,<br />
è una chiesa bella da vedere ma spesso chiusa, stradine invase<br />
dalla sporcizia e palazzi antichi in stato di rovina, quindi<br />
inaccessibili. Tutto questo non rende giustizia ad un paese con<br />
un patrimonio culturale di tutto rispetto, risorsa che potrebbe<br />
essere meglio sfruttata a vantaggio dell’economia locale, se<br />
solo si offrissero ai turisti quei servizi di base che si aspettano<br />
di trovare nel luogo delle loro vacanze e che potrebbero<br />
aumentare l’afflusso turistico in un luogo che, almeno d’estate,<br />
risorge alla vita dopo i lunghi mesi invernali in cui sembra<br />
quasi un paese “fantasma”. Basterebbe anche poco, una maggiore<br />
pulizia, qualche cartello in più che indichi i luoghi<br />
principali da visitare e i servizi offerti e chissà che a qualcuno<br />
venga un giorno il desiderio di investire nel “turismo pisticcese”,<br />
che ora sembra un parolone, ma che in futuro potrebbe<br />
diventare una bella realtà.<br />
Viviana Verri<br />
<strong>LA</strong>UREA<br />
Il 27 Luglio 2<strong>01</strong>0 ha conseguito la laurea quinquennale<br />
in Giurisprudenza presso la Luiss Guido Carli di<br />
Roma Viviana Verri, discutendo la tesi “La tutela del<br />
minore nella crisi della coppia: il diritto all’ascolto”,<br />
con il relatore Cesare Massimo Bianca.<br />
A Viviana, nostra collaboratrice, e alla sua famiglia le<br />
congratulazioni della redazione de “La Spiga” e l’augurio<br />
di una brillante carriera.<br />
A utonoleggio<br />
con conducente<br />
di Agostino Laviola<br />
VIAGGI SICURI E CONFORTEVOLI PER: PER:<br />
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75<strong>01</strong>5 PISTICCI (MT)<br />
Ta xi
la<br />
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 <strong>SPIGA</strong> 8<br />
SUCCESSO E CONSENSI PER<br />
IL CONCORSO WALK UP<br />
L’unica manifestazione estiva che ha guardato al territorio<br />
e purtroppo ignorata dai tecnici locali che hanno perso una<br />
buona occasione di dibattito e di confronto. Vincitore il<br />
progetto dell’arch. Andrea Cimini Jasci di Lanciano<br />
E’ stato di certo l’evento che<br />
ha portato qualcosa di estremamente<br />
nuovo ed originale<br />
all’Estate Pisticcese e certamente<br />
l’unico che ha mirato<br />
alla salvaguardia e valorizzazione<br />
del centro storico. Il<br />
Concorso di Architettura Walk<br />
Up, promosso da un pool di<br />
giovani architetti locali e<br />
dall’Avis Pisticci “Mariano<br />
Pugliese”, ha riscosso unanimi<br />
consensi di critica e di partecipazione.<br />
Si è proposto come<br />
veicolo per la sensibilizzazione<br />
al tema dell’architettura e dell’urbanistica,<br />
luogo d’incontro<br />
tra quello che la città suggerisce<br />
nelle sue potenzialità e debolezze<br />
e le proposte dei giovani<br />
progettisti. Dodici gli architetti<br />
in competizione provenienti<br />
da varie regioni italiane<br />
ed uno dall’estero che hanno<br />
presentato altrettanti progetti,<br />
tesi a valorizzare l’itinerario<br />
che collega i rioni Croci e Tredici,<br />
i più vulnerabili e più volte<br />
interessati da movimenti<br />
franosi. Di qui l’importanza<br />
della manifestazione, stranamente<br />
disertata da architetti e<br />
tecnici locali e da quanti solo a<br />
parole parlano di salvaguardia.<br />
Nella valutazione dei lavori,<br />
tutti interessanti e degni di<br />
menzione, non è stato certamente<br />
agevole il compito della<br />
giuria tecnica, formata dal presidente<br />
architetto Pierluigi<br />
Pontrandolfi, dall’assessore ai<br />
lavori pubblici ed urbanistica<br />
del Comune di Pisticci Giovanni<br />
D’Onofrio, dal giornalista<br />
Roberto Martino, dall’architetto<br />
Giuseppe Terzulli e<br />
dall’artista Angelo Caruso,<br />
mentre per sopraggiunti impegni<br />
non è intervenuti l’architetto<br />
Amerigo Restucci. La giuria<br />
ha esaminato con attenzione<br />
gli elaborati progettuali,<br />
valutato le proposte e formulato<br />
una graduatoria in base ai<br />
parametri selettivi dell’inserimento<br />
nel contesto urbanistico;<br />
originalità e creatività; impiego<br />
di materiali e arredo urbano;<br />
rapporto con la memoria<br />
storica. La giuria tecnica è stata<br />
affiancata da una popolare,<br />
che hanno proclamato vincitore<br />
il progetto presentato da<br />
Andrea Cimini Jasci di Lanciano,<br />
che ha vinto un soggiorno<br />
ed un premio di 500 mila<br />
euro offerto dalla famiglia<br />
Pugliese, in memoria del figlio<br />
Mariano, anche lui architetto<br />
ed al quale è intestata la benemerita<br />
sezione Avis di Pisticci.<br />
Il progetto vincente ha presentato,<br />
tra l’altro, la<br />
riqualificazione dell’area del<br />
<strong>rione</strong> Croci attraverso soluzioni<br />
di verde e pannelli solari ed<br />
il recupero in materiale legnoso<br />
di alcune case abbandonate.<br />
In una di esse potrebbe essere<br />
allocata la nuova sede dell’Avis.<br />
La piazza d’onore è<br />
andata al progetto di Nicole<br />
Passarella di Rovigo, mentre<br />
terzo è giunto un gruppo di<br />
progettisti guidato da Sante<br />
Simone di Altamura e composto<br />
da Piero Cagnazzi (Altamura)<br />
e da Vincenzo Buongiorno<br />
originario di Rotondella.<br />
Particolarmente soddisfatti dell’esito<br />
del concorso i tre giovani<br />
organizzatori, gli architetti<br />
Angela Ippolito, Domenico<br />
Martino e Anna Frigerio, che<br />
hanno in cantiere una nuova<br />
edizione, per la valorizzare di<br />
un’altra area del centro storico.<br />
Walk Up si propone di progettare<br />
e cambiare, immaginare<br />
e adattare spazi ormai diventati<br />
inutilizzati o addirittura abbandonati<br />
ad una nuova<br />
scenografia urbana. E quindi<br />
come veicolo per la<br />
sensibilizzazione al tema dell’architettura<br />
e dell’urbanistica,<br />
luogo d’incontro tra quello<br />
che la città suggerisce nelle<br />
sue potenzialità e debolezze e<br />
le proposte dei giovani progettisti<br />
Con questo concorso<br />
intende instaurare un dibattito<br />
e diventare un evento per indicare<br />
una strada e percorrerla<br />
insieme. E’ un concorso di idee,<br />
che si spera possano venire attuate<br />
per ridare al centro storico<br />
di Pisticci un identità che<br />
oggi ha smarrito per noncuranza,<br />
abbandono e trascuratezza.<br />
GIUSEPPE CONIGLIO<br />
La redazione de “La Spiga” partecipa al dolore<br />
che ha colpito la famiglia Montemurro per la<br />
perdita del caro<br />
FILUCCIO<br />
scrittore, giornalista e collaboratore del nostro<br />
periodico quale curatore della rubrica “Com’eravamo”<br />
La scomparsa di Raffaele<br />
Montemurro mi ha privato di<br />
un amico e della consueta e<br />
piacevole sosta in casa sua, in<br />
Corso Margherita. Ma non mi<br />
ha sottratto un cronachista ricco<br />
di humour, ironico e sensibile.<br />
E capace di cogliere la molteplicità<br />
delle sfumature della “<br />
vita “.<br />
Il cronachista in verità “vive”<br />
sempre: è il depositario unico<br />
ed “eterno” delle scansioni temporali<br />
e delle vicende del territorio.<br />
E del borgo, del paese,<br />
della città Raffaele ha conosciuto<br />
i rioni, le strade, le piazze,<br />
le periferie, le contrade in<br />
cui s’è sprigionata ed ha raccolto<br />
la favola, la cronaca, la storia<br />
urbana.<br />
Lo voglio, dunque, ricordare<br />
dando voce ai suoi segni di scrittura<br />
e non attraverso ricordi personali<br />
o il vincolo d’essere stato<br />
suo allievo al liceo Giustino<br />
Fortunato. E, poi, i ricordi personali<br />
sono “ intraducibili “.<br />
Con Favole, Cronache, Storie<br />
Urbane, al modo di un viaggiatore<br />
perennemente curioso e mai<br />
sazio di particolari, porta la sua<br />
penna nella quotidianità e strappa<br />
alla caducità giornaliera anche<br />
storie di basso profilo e<br />
protagonisti sbilenchi sorpresi<br />
nelle umoralità meno iridescenti.<br />
Insegue sempre il “fatto”,<br />
la notizia.<br />
In “Favole” si ritaglia spazio il<br />
mago Kubak, “finanziere di idee<br />
e giocoliere abilissimo a combinare<br />
disegni di fresca malizia”,<br />
ci fa sognare una storia<br />
d’amore con un inaspettato e<br />
ipocrita finale e coi protagonisti<br />
che “potevano incontrarsi<br />
senza l’ombra della malinconia”<br />
e a cui il “calare delle luci”<br />
accende “intime fantasie nascoste”.<br />
Restiamo pensosi dinanzi<br />
alla scommessa funesta e maledetta<br />
di Efebo alle prese con<br />
una assurda prova di coraggio,<br />
ci fa sorridere un emigrante divenuto<br />
straricco e che ritorna al<br />
paese d’origine pilotando una<br />
sfavillante Buick nera e nella<br />
mente la voglia di offrire ai<br />
compaesani “la sua memorabile<br />
immagine teatrale”.<br />
Come Eravamo<br />
FAVOLE CON RADICI<br />
Rubrica a cura di<br />
Raffaele Montemurro<br />
IL DETENTORE<br />
DELLE FAVOLE<br />
E DELLE CRONACHE<br />
DEL<strong>LA</strong> CITTA’<br />
In piazza Municipio il<br />
cronachista fissa con stupore il<br />
quadrante dell’orologio<br />
sforacchiato dai proiettili di<br />
soldati canadesi e ormai in silenzio<br />
e “colmo di tristezza”,<br />
“doveva proporre ore di luminosa<br />
letizia”. E guarda incredulo<br />
il cornicione della chiesa del<br />
Convento con il crocifisso contorto<br />
e spezzato dalle raffiche,<br />
“trafitto da giochi di tenebrosa<br />
inciviltà”.<br />
Raffaele ritrae non solo le<br />
briosità, ma anche il nucleo<br />
oscuro, grigio che tante volte<br />
s’impossessa della storia.<br />
In “Cronache” si fa “rabdomante”<br />
di mestieri scomparsi e<br />
schiude alla luce una speciale<br />
artigianalità casalinga, oggi improponibile<br />
e scalzata dalla tecnica.<br />
Ci porta in ogni angolo del paese,<br />
entriamo in contatto con il<br />
cordaio, i frantoiani, il pirotecnico,<br />
i tavernieri, il venditore<br />
di carbone, la centrale elettrica<br />
di Caifano. Respiriamo il fumo<br />
acre appiccicato alle pareti annerite<br />
delle botteghe dei maniscalchi.<br />
Conosciamo Saverio,<br />
il rigattiere povero che si appisolava<br />
“tra luci malinconiche<br />
in mezzo alla sua merce, in una<br />
specie di capanna ricavata da<br />
luridi attrezzi, chissà dove”,<br />
udiamo il suono della tromba<br />
del banditore pubblico capacissimo<br />
di “trasformare fantasiose<br />
speranze in creazioni di pensiero”.<br />
L’espressione è “oracolare”.<br />
Raffaele vuole semplicemente<br />
dire che il banditore, il pubblicitario<br />
dell’epoca, annunciava<br />
tante volte invenzioni sognate<br />
con trepidazione (“fantasiose<br />
speranze”) e frutto della genialità<br />
dell’inventore (“creazioni<br />
di pensiero”). Il banditore sembra<br />
assumere la veste di un<br />
demiurgo.<br />
E tocco di malizia:<br />
- quando propagandava tessuti<br />
si copriva una parte del suo<br />
corpo più appariscente con lembi<br />
di prodotto più “à la page” o,<br />
meglio, dove un disegno poteva<br />
suscitare ansie e desideri<br />
E conosciamo Adelaide, com-<br />
pratrice di uova, il cavadenti,<br />
operava in piazza a cielo aperto<br />
e raggiungeva il paesino una<br />
volta al mese ( “ la piazza rettangolare<br />
assumeva una veste<br />
dolorosa e si velava di tristezza<br />
fredda “ ). Ed anche Carluccio,<br />
un poveraccio stritolato dalla<br />
sorte e dal “ viso pacioso e<br />
caldo di vita “:<br />
- in uno degli sporchi cappelli<br />
conservava…..la radice della liquirizia<br />
così come usciva dalla<br />
terra<br />
Con “ Storie Urbane “ il<br />
cronachista continua sempre a<br />
battere il circuito paesano<br />
ricucendo immagini di una città<br />
ormai chiusa e sigillata. Il<br />
suo è un amarcord triste quando<br />
la pagina recupera i volti afflitti<br />
di esistenze bruciate da una destino<br />
beffardo e ostile. La scrittura<br />
si fa alta nella sua estrema<br />
semplicità e di Menga mia,<br />
Adelmo, Mussiuccia, Ianna<br />
jjrosse sbozza i percorsi dolorosi.<br />
Si insinua anche la plumbea<br />
consapevolezza del “ limite “ e<br />
la visione del camposanto, ”<br />
buio palcoscenico “ senza storia<br />
e senza dei:<br />
- un brutto giorno anche ze<br />
Gregorie, stanco e lontano da<br />
ogni voce, venne trasportato<br />
verso quel cimitero….ormai<br />
non era che un’ombra<br />
pallida….e poi un silenzio senza<br />
storia<br />
In “Storie Urbane” recupera anche<br />
il brio giocoso della sala di<br />
biliardo, delle cantine, il movimento<br />
intorno al banco di un<br />
venditore di coltelli, l’originalità<br />
e il talento di Fanurio nel<br />
creare anelli di cartone:<br />
- sembravano plasmati di metallo<br />
prezioso e la forma era<br />
ambiziosa….attiravano l’attenzione<br />
delle ragazze senza vacillanti<br />
chiaroscuri<br />
La pagina di Raffaele è sempre<br />
all’insegna della semplicità ed<br />
è percorsa da tratti netti, da un<br />
utilizzo sorprendente dell’aggettivo<br />
e da immagini sotto il<br />
soffio della magia. E di ogni<br />
protagonista coglie e fulmina<br />
anche il gesto che si perde, un<br />
gesto routinario e rituale, ma<br />
indelebile ed assoluto.<br />
Raffaele appartiene in ristrettissima<br />
cerchia alla nostra storia<br />
letteraria del XX secolo.<br />
Buon viaggio professore<br />
Di Giulio Mario
la<br />
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 <strong>SPIGA</strong> 9<br />
ADDIO, CARO<br />
PROFESSOR FILUCCIO<br />
di Dino D’Angella<br />
Alla fine di luglio ha lasciato<br />
questo mondo il caro Raffaele<br />
Montemurro, per tutti Filuccio,<br />
il professore di lingua francese<br />
al ginnasio e alla scuola<br />
media di Pisticci per oltre<br />
quarant’anni.Conosciutissimo<br />
in paese e nella regione, amato<br />
ed apprezzato, decano dei giornalisti<br />
lucani ( con oltre 60<br />
anni di attività), Filuccio si faceva<br />
amare per la sua carica di<br />
umanità, per la sua disponibilità,<br />
per la sua sottile ironia, mai<br />
volgare ma sempre efficace.<br />
L’ottantacinquenne giornalista/professore<br />
solo negli ultimi<br />
tempi aveva ridotto la sua<br />
attività di giornalista e corrispondente.<br />
Senza contare i<br />
giornali nazionali ( tra tutti<br />
ricordiamo “Roma” e “Il Tempo”<br />
), R. Montemurro ha collaborato<br />
intensamente con la<br />
stampa locale. A Lui si devono<br />
non poche iniziative editoriali<br />
pisticcesi : oltre a dare impulso<br />
alla direzione-redazione di varie<br />
testate (Pisticonia, Spazio<br />
Libero, La Spiga…), curava<br />
una rubrica di favole-racconti<br />
ambientate nella comunità<br />
pisticcese : con linguaggio essenziale,<br />
con aggettivazione<br />
appropriata ed efficace, spesso<br />
con l’ironia che lo caratterizzava<br />
e che metteva nei rapporti<br />
umani, nei colloqui con i<br />
giovani e meno giovani, riusciva<br />
a delineare situazioni e<br />
personaggi della vita pisticcese.<br />
Nei centinaia di articoli, scritti<br />
a partire dalla metà degli anni<br />
Quaranta, si coglie la sua versatilità,<br />
la sua passione per il<br />
giornalismo che coltivava senza<br />
trascurare gli studi universi-<br />
Come da tradizione, l’Associazione<br />
Artistico-Culturale<br />
“P. Marrese”-Gruppo Folklorico<br />
La Pacchianella di Pisticci<br />
ha chiuso la sua stagione con il<br />
classico appuntamento del<br />
Gran Galà di Musica e Cultura<br />
che si è svolta nella suggestiva<br />
cornice dell’anfiteatro La Salsa,<br />
alla presenza di un attento e<br />
numeroso pubblico, che ha seguito<br />
con particolare interesse<br />
tutte le fasi della prestigiosa<br />
kermesse. Un anno fitto di importanti<br />
appuntamenti per La<br />
Pacchianella, una associazione<br />
simbolo di Pisticci e della<br />
tari presso l’Istituto Orientale<br />
di Napoli. Dal 2003 ha pensato<br />
—ed ha fatto bene ! – di raccogliere,<br />
aggiungendone altre,<br />
favole e cronache. Nel 2003,<br />
con le edizioni di questo giornale,<br />
pubblicò “Favole” ( un<br />
bozzetto di vizi e virtù paesane)<br />
, indi diede alle stampe nel<br />
2004 “ Cronache” ( il fior fiore<br />
di articoli apparsi negli ultimi<br />
vent’anni), e quindi nel 2008,<br />
ancora per le edizioni de La<br />
Spiga, “Storie urbane”, con<br />
prefazione dell’amico Mario Di<br />
Giulio. In queste opere si delinea<br />
la figura di Raffaele<br />
Montemurro, di tutta la sua<br />
esistenza, della sua umanità,<br />
della sua disponibilità Egli ha<br />
saputo descrivere con garbo,<br />
con discrezione, con un linguaggio<br />
asciutto arricchito talvolta<br />
di espressioni particolari,<br />
con un po’ di fantasia e dosata<br />
ironia, ambienti e personaggi<br />
della nostra comunità che il<br />
tempo sta cancellando. Sono<br />
tre libri che racchiudono l’esistenza<br />
di un uomo, che ha<br />
lasciato alla famiglia (alla quale<br />
va la solidarietà di questo<br />
giornale), a noi tutti qualcosa<br />
d’importante.<br />
Addio, Filuccio Montemurro!<br />
Pista Mattei,una storia infinita<br />
Pista Mattei,una storia infinita.Il 2<strong>01</strong>0,secondo le previsioni, doveva<br />
essere l’anno della consacrazione e la sua definitiva messa in<br />
funzione.Finora invece, questi primi mesi,sono stati forse i più<br />
travagliati ed ormai l’interesse per questa struttura che - a quasi 50<br />
anni dalla sua nascita - doveva servire a cambiare un pò la storia<br />
della Val Basento,si mescola a delusioni ma anche a tanta rabbia per<br />
quello che doveva essere e non è stato.Tanti i problemi che hanno<br />
accompagnato la realizzazione dei lavori di ampliamento di questa<br />
aviosuperficie fortemente voluta dal compianto presidente dell’ENI<br />
Enrico Mattei.Alcuni risolti altri in via di risoluzione, come<br />
quelli legati a difficoltà ambientali,dal momento che l’Autorità<br />
Regionale di Bacino riteneva che il sito fosse a rischio di esondazione.<br />
Cosa comunque ampiamente superata con la realizzazione di argini<br />
come e nel modo richiesti dallo stesso Ente, che ha espresso il suo<br />
placet.Il nodo cruciale invec<br />
e,ha riguardato le pratiche espropriative dei terreni su cui realizzare<br />
l’allungamento della pista, ora ferma a m.1490 di lunghezza.I<br />
proprietari delle aree infatti, si erano rivolti al Tar di Basilicata<br />
chiedendo l’annullamento dell’azione espropriativa.Ma in parallelo,<br />
sorgeva anche il problema della richiesta al Consorzio di<br />
Sviluppo Industriale della provincia di Matera, del VIA (Valutazione<br />
Impatto Ambientale). Da quì la sospensione dei lavori e la<br />
richiesta di restituzione dell’area interessata nel medesimo stato in<br />
cui si trovava al momento dell’esproprio.Pronta la risposta dello<br />
stesso Consorzio che nel ricorso faceva osservare che per la<br />
realizzazione di una pista aeroportuale,per legge non era necessario<br />
il VIA,tanto più,come nel caso della Mattei,che i lavori riguardavano<br />
solo un adeguamento della struttura.Ma non finisce quì, perchè<br />
si è parlato anche di inquinamento ambientale per cui è stata<br />
richiesta la presenza del NOE di Potenza, fermo restando che già in<br />
precedenza l’ARPAB addirittura per due volte aveva dato parere<br />
negativo,significando quindi,il non inquinamento dei terreni<br />
interessati.Il Consiglio di Stato infine, a cui si è rivolto il Consorzio,<br />
si sarebbe espresso per la non retrocessione delle aree interessate ai<br />
vecchi proprietari.Intanto però i lavori sono ormai bloccati da<br />
diversi mesi anche se, da parte dell’ASI,si resta fiduciosi che da<br />
parte della magistratura possa essere disposto il dissequestro delle<br />
superfici espropriate per riprendere e portare a compimento i lavori<br />
entro ragionevoli tempi,sperarando che, tutto quello che era stato<br />
programmato per quest’anno, possa concretizzarsi almeno per il<br />
2<strong>01</strong>1.E’notorio, che esistono interessi molteplici e di rilevante<br />
importanza che ruotano intorno alla urgente disponibilità di questa<br />
struttura, da quelli commerciali-agricoli-industriali, a quelli turistici<br />
legati alla presenza sempre più massiccia di insediamenti lungo<br />
il litorale ionico e il metapontino in genere.A t<br />
utto questo,occorre dare una risposta.Pena la perdita di credibilità<br />
per la nostra zona,ma anche quelle, sicuramente più<br />
importanti,riguardanti le occasioni di sviluppo della stessa, da non<br />
farsi sfuggire.La storia infinita della pista Mattei, passa anche<br />
attraverso queste considerazioni.<br />
MICHELE SELVAGGI<br />
DA’ I NUMERI L’OROLOGIO<br />
DI PIAZZA MUNICIPIO<br />
Big ben impazzito ed a ruota<br />
libera. L’elegante orologio che<br />
si erge imponente e maestoso<br />
sul Palazzo degli Uffici di piazza<br />
Municipio, oggi sede del<br />
tribunale, da qualche mese dà<br />
veramente i numeri, per usare<br />
un gioco di parole. Scandisce<br />
puntualmente le ore ma salta<br />
sistematicamente i rituali quindici<br />
minuti, in maniera anomala<br />
ed “arbitraria” sfalsando così<br />
i tempi. Per fare un esempio, le<br />
ore 9,45 segnate dalle lancette<br />
corrispondono alle 9,00 del<br />
sonoro e così via. Un disservizio<br />
che dura ormai da qualche<br />
mese e che crea difficoltà e<br />
disagio per i cittadini ed a quanti<br />
giungono in città per lavoro o<br />
altro. L’efficienza di una amministrazione<br />
si misura anche<br />
dall’intervento immediato su<br />
queste piccole disfunzioni, per<br />
cui sarebbe opportuno porre<br />
subito rimedio per non suscitare<br />
ulteriori commenti ironici.<br />
L’orologio della piazza, peraltro,<br />
ha scandito importanti<br />
momenti storici. Il vecchio<br />
apparecchio, invece, ha sempre<br />
funzionato, impiantato agli<br />
inizi del 1900 dall’esperto<br />
Michelangelo Canonico da<br />
Lagonegro e dotato di un complicato<br />
meccanismo e di un<br />
grande pendolo, con un suggestivo<br />
effetto estetico in una<br />
piazza squadrata e spaziosa<br />
dove si svolgeva la vita del<br />
paese. In tempi in cui non tutti<br />
potevano permettersi un orologio,<br />
i suoi rintocchi dell’alba<br />
risvegliavano i contadini che<br />
dovevano recarsi in campagna<br />
e segnavano l’inizio ed il termine<br />
del lavoro agli impiegati<br />
comunali. Si diffondevano poi<br />
in maniera diversa in rapporto<br />
alle stagioni: d’inverno risuonavano<br />
più malinconici, lenti e<br />
lontani a causa del freddo o del<br />
gelo, d’estate assumevano invece<br />
una tonalità più allegra e<br />
serena. Nel 1943, purtroppo,<br />
l’antico orologio fu parzialmente<br />
distrutto da colpi di mitra<br />
sparati da militari alleati<br />
che avevano alzato il gomito e<br />
per molti anni ha portato con se<br />
i segni di quel gesto profano e<br />
dissacrante. Una quarantina di<br />
anni fa, poi la indispensabile<br />
sostituzione con un nuovo e<br />
moderno quadrante, che purtroppo<br />
oggi non funziona. Per<br />
ripararlo basta poco.<br />
G. Con.<br />
Organizzato dal Gruppo Folk La Pacchianella<br />
IL GRAN GA<strong>LA</strong>’ DI MUSICA E CULTURA<br />
PER DARE VOCE AI SOGNI ED ALLE SPERANZE<br />
Lucanità, che propone da moltissimi<br />
anni spettacoli ed appuntamenti<br />
valorizzando i giovani<br />
e le radici della storia e<br />
della cultura meridionale nei<br />
prosceni di tutto il mondo. Fiore<br />
all’occhiello di quest’anno<br />
FolkInClasse, la trasmissione<br />
radiofonica ed in Web, organizzata<br />
in collaborazione con<br />
City Radio e Radio Laser, che<br />
ha trasmesso il messaggio del<br />
folk nelle scuole della provincia<br />
di Matera. Il Gran Galà di<br />
quest’anno è stato dedicato alla<br />
memoria di Raffaele Nigro di<br />
Perugia, grande ed appassio-<br />
nato sostenitore ed estimatore<br />
de La Pacchianella, e per l’appuntamento<br />
di rilievo sono<br />
giunte delegazioni da Perugia<br />
e da Melfi, città natìa di Nigro.<br />
Un grande spettacolo nello<br />
spettacolo dunque per onorare<br />
il grande meridionalista scomparso,<br />
all’insegna del motto<br />
“Dai voce ai sogni ed alle speranze<br />
di pace, amore e libertà,<br />
La musica universale dona<br />
emozioni e sentimenti.” Presentati<br />
da Antonio Rondinone<br />
e dal cav. Giuseppe Adduci,<br />
presidente del gruppo organizzatore,<br />
si sono avvicendati sul<br />
palco trenta tra artisti, musicisti,<br />
gruppi, solisti, ballerini,<br />
interpreti, ossia quanto di meglio<br />
oggi possa esprimere il<br />
panorama musicale del territorio,<br />
mentre a fare gli onori di<br />
casa il gruppo La Pacchianella<br />
in una nuova ed inedita versione<br />
e con la base musicale.<br />
Estremamente vario il repertorio<br />
presentato con numeri e per-<br />
formance per ogni gusto ed<br />
età, dalla musica leggera, alla<br />
classica ed alla lirica; dal recital<br />
ai canti, fino alle esibizioni<br />
di autentici talenti e musicisti<br />
che si sono esibiti al piano,<br />
violino, flauto, violoncello,<br />
percussioni, fisarmonica, batteria,<br />
chitarra classica ed acustica.<br />
Una grande orchestra che ha<br />
prodotto, presentato ed eseguito<br />
brani di musica particolarmente<br />
apprezzati dal competente<br />
pubblico. Il gran Galà è<br />
stato trasmesso in diretta<br />
radiofonica ed in TV Web dalle<br />
emittenti Radio Laser e City<br />
Radio, con un alto indice di<br />
ascolto dall’Italia e dall’estero.<br />
GIUSEPPE CONIGLIO
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 Terza Pagina<br />
<strong>SPIGA</strong> 10<br />
Elzeviro Elzeviro Elzeviro Elzeviro Elzeviro<br />
Rubrica a cura di<br />
Dino D’Angella<br />
Amalia MARMO - Mnemosine. Fili della Memoria.<br />
(Poesie). 2<strong>01</strong>0<br />
Leonardo CALCIANO - La politica e i suoi uomini<br />
(ed. Satac in Europa, Pisticci, 2<strong>01</strong>0, pp.237, molto illustrato).<br />
Maria Antonietta D’ONOFRIO - Il silenzio che racconta la vita e il<br />
rosmarino; prefazione di Maria Basile, postfazione di Saverio<br />
Ciccimarra (ed. Progetto Cultura, Roma, 2<strong>01</strong>0, pp. 154).<br />
Di imminente pubblicazione la terza silloge poetica di Amalia<br />
Marmo che si svolge (e ci avvolge) sul filo della Memoria, intrisa<br />
delle proprie radici, di vicende personali che s’intrecciano con la<br />
Memoria dei luoghi cari. Quest’intreccio è tanto forte che il<br />
Lettore- fruitore naviga quasi sospeso tra il cielo e la terra, tra i fatti<br />
terreni e le aspirazioni metafisiche. Già il titolo della silloge<br />
(Mnemosine), che si compone di 39 liriche, preannuncia e racchiude<br />
gli svolgimenti. Mnemosine è secondo la mitologia greca<br />
personificazione della Memoria, è figlia di Urano e di Gea, cioè del<br />
Cielo e della Terra, e madre delle Muse. Attraverso la Musa<br />
poetica, che anche in questa silloge risente della formazione<br />
classico-umanistica, la poetessa, attraverso una Memoria dinamica<br />
riesce a distaccarsi dalle bassezze terrene, dalle tragedie, dai<br />
rimpianti…per farci volare in alto sempre partendo dalla Terra,<br />
dalle memorie legate ai fatti terreni, spingendosi verso l’infinito (“<br />
tiepida umana condanna / tutto il cuore / ha una fiamma; / ma se pur<br />
grande fosse / quanto il mare e / l’infinito senza una misura, /<br />
seppure di un granello / sarebbe immensamente / eterno e superiore.<br />
/ Questo volare verso il Cielo,verso l’infinito e l’ Eterno. Ciò si<br />
coglie ancora nella lirica “Anche le pietre”: “ se pur solo un’impronta,<br />
/ non sarà come fossile ardente / di antica nostalgia, / reperto<br />
sterile / di cantilena riletta, / una preghiera gradita all’ Eterno, /<br />
nell’inerzia dei tempi..”. Oppure nel brano “ Il tempo circostante<br />
/ poi incalzava, / d’incanto / ogni vicenda. / Tutto e di tutto, / ebbi<br />
da Dio / coscienza dell’Eterno.<br />
In non poche liriche della silloge la poetessa comunica ai lettori le<br />
sue sensazioni, le sue emozioni, le sue esperienze che riesce ad<br />
universalizzare attraverso la manipolazione dei fili della memoria:<br />
“ non si cancella / il tempo delle scuole / tuffate in un cunicolo di<br />
vie, / traboccanti miele, / acerbe come febbraio / di strenuo calore,<br />
/ privilegiati gli orti / di attesa rimembranza di’ aprile “. In “Fili di<br />
memoria” Amalia così scrive: “ In alterna similitudine/ giocherei,<br />
allacciando/ fili di memoria / con la mia anima / di poeta e il vento/<br />
assemblando fiocchi di neve/ in un bicchiere d’infanzia/ che non<br />
vuole morire../.<br />
L’autrice, armonizzando nella musa poetica il tutto, si proietta<br />
verso l’eternità e la bellezza. Vi sono alcune liriche dove ancor di<br />
più si può cogliere il senso del ricordo, dei sogni, dell’Eterno. Ne<br />
“Il grande amico” (lirica dedicata al fratello Franco prematuramente<br />
scomparso) il ricordo si fa forte, misto alla malinconia, ma<br />
sfocia nella fede, nella bellezza e nella poesia: “ instancabile<br />
questuante / di bellezza e verità, / misteriosa, solitaria / insistente<br />
e sospinta. / In suo possesso/la legge alterna della libertà, / su di lui<br />
il cielo con le stelle “. Anche nella lirica dedicata alla tragica notte<br />
di Sant’Apollonia (la frana del 9 febbraio 1688), la poetessa ricorda<br />
la grande tragedia e l’amore per il paese rappresentato dalle<br />
trecento casette “ quasi compenso di quattrocento anime morte. /<br />
Ancora oggi pietre consumate / cantano il vespro dell’Ave Maria,/<br />
come prece italiota o catarsi del dolore “.Nella lirica “Come le rose<br />
di Atacama” Amalia, quasi giocando con il verso e le parole, con<br />
il vento (elemento spesso presente nel mondo poetico dell’artista),<br />
con gli incontri e le illusioni, “spia le rose di Atacama “rose rosse<br />
che fioriscono l’ultimo giorno di marzo nel deserto cileno: rose che<br />
stanno lì da moltissimo tempo, ad affermare la speranza e l’eternità.<br />
Anche in questa raccolta, come in “Vento del Sud” e “Le rose<br />
di Pieria”, l’autrice predilige un verso curato, con reminiscenze<br />
classiche, punteggiato di implicazioni intellettuali. E’ poesia che<br />
deriva dalla libertà poetica, dall’Arte, come espressione della<br />
Libertà.Canterà ancora la “nobile rosa di Mileto “?<br />
Leonardo (Dino) Calciano, impegnato in politica a Pisticci e a<br />
Matera, come consigliere comunale, assessore e come consigliere<br />
provinciale, con una ricerca accurata delle fonti e di materiale<br />
fotografico, ha realizzato un’opera (édita dalla Setac in Europa di<br />
Pisticci) che descrive 60 anni di attività politico-amministrativa di<br />
Pisticci, con puntuali riferimenti alla provincia di Matera e alla<br />
Regione Basilicata. L’opera (presentata al pubblico a giugno c.a.<br />
segue a pag. 11<br />
Presentato il volume “La politica e i suoi uomini” di Leonardo Calciano<br />
Un libro, una storia.Quella della<br />
municipalità pisticcese dal<br />
dopoguerra ai nostri giorni. Il<br />
vero evento culturale dell’anno,<br />
celebrato nella sala consiliare<br />
del comune, alla presenza<br />
di autorità ma anche di critici<br />
letterari e di un pubblico numeroso,<br />
attento e competente,<br />
che a più riprese ha sottolineato<br />
il suo gradimento all’opera.<br />
Circa 250 pagine, in bella veste<br />
tipografica (Edizioni IMD<br />
Lucana), riccamente illustrate,<br />
con l’obiettivo principe di una<br />
attenta ricostruzione storica e<br />
cronologica di tutte le vicende<br />
amministrative di Pisticci, attraverso<br />
foto inedite,dati precisi<br />
e cronolo-gici,frutto di una<br />
lunga ricerca puntuale e<br />
meticolosa.Il lavoro, firmato da<br />
Leonardo Cal-ciano, consigliere<br />
comunale e provinciale di<br />
provate capacità amministrative,<br />
da sempre un appassionato<br />
della politica a cui ha riservato<br />
gran parte del tempo della sua<br />
vita.”La ricerca di Calciano -<br />
spiega Giuseppe Coniglio nella<br />
sua presentazione - nasce<br />
dalla esigenza di offrire alla<br />
Un libro, una storia<br />
Il vero evento culturale dell’anno celebrato nella sala consiliare del comune<br />
alla presenza di autorità ma anche di critici letterari e di un pubblico numeroso<br />
comunità, un quadro strutturale<br />
ben dettagliato che ripercorra<br />
ilcammino delle istituzioni e<br />
delle figure degli amministratori<br />
che hanno contribuito alla<br />
crescita e alla evoluzione sociale,<br />
civile e culturale del territorio,<br />
proponendo chiazvi di<br />
lettura diversificate, la ricostruzione<br />
cronologica,la presentazione<br />
di percorsi tematici e la<br />
elencazione delle figure degli<br />
amministratori e dei quadri istituzionali.<br />
Un testo, comunque,<br />
di cui se ne sentiva il bisogno -<br />
forse il primo del suo genere in<br />
Basilicata - se non altro con<br />
l’obiettivo di cercare di far conoscere<br />
ai giovani e a ricordare<br />
chi non è più tale,gli eventi più<br />
importanti e significativi degli<br />
ultimi 65 anni della storia politica<br />
cittadina.Calciano ha raccontato<br />
i giorni felici e meno<br />
felici di Pisticci, quelli della<br />
gloria ma anche i tempi della<br />
disillusione. Trionfi e<br />
mediocrità della politica di una<br />
città,i sindaci- da F.sco Pastore<br />
(Primo sindaco di Pisticci) ad<br />
Alessandro Bruni a Nicola<br />
Cataldo a Domenico Giannace,<br />
“Voglia di Poesia”<br />
Il concorso proposto dall’Associazione Culturale<br />
Ce.C.A.M. di Marconia è alla nona edizione<br />
La poesia nel territorio<br />
pisticcese sta raggiungendo<br />
picchi ragguardevoli e questo<br />
non può fare altro che<br />
gratificare chi, come l’Associazione<br />
Culturale Ce.C.A.M.<br />
di Marconia, la propone da<br />
oltre vent’anni con presentazione<br />
di libri a tema, reading<br />
poetici, scambi tra autori ecc.<br />
Da qualche anno, per diffondere<br />
sempre più questa nobile<br />
arte, il Cecam indice un<br />
concorso di poesia dal titolo<br />
assai suggestivo “Voglia di<br />
Poesia” arrivato quest’anno<br />
alla nona edizione e la cui<br />
cerimonia di premiazione si è<br />
svolta, nei giorni scorsi, nell’atrio<br />
antistante la sede del<br />
sodalizio alla presenza di un<br />
pubblico numeroso e molto<br />
attento.<br />
La giuria, composta dal Prof.<br />
Domenico Miolla e dalle<br />
prof.sse Grazia Giannace e<br />
Maria Antonietta Di Marsico,<br />
ha svolto un lavoro minuzioso<br />
nel corso del quale ci sono<br />
stati momenti “caldi”, come<br />
ha dichiarato il Prof. Miolla<br />
nel corso della serata, per designare<br />
i vincitori delle sezioni<br />
previste dal regolamento<br />
del concorso. Dopo animate<br />
discussioni, il dado è stato<br />
tratto con i seguenti responsi:<br />
il 1° posto, per la sezione<br />
adulti, è stato assegnato a Palma<br />
Troiano, di Montalbano<br />
J.co, con la lirica: … a stingermi<br />
la mano; il 2° a Maria<br />
Rosaria Armandi, di Pomarico,<br />
con la poesia: Pioggia di<br />
sole; il 3° a Francesco Gallicchio,<br />
di Tursi, con un componimento<br />
in vernacolo<br />
dal titolo: a musk d Natej (la<br />
mosca di Natale).<br />
Per la sezione giovani, invece,<br />
si sono classificati rispettivamente<br />
1°, 2° e 3°, Serena<br />
Forte di Scanzano J.co, Nicola<br />
Antonio Morano di Pisticci<br />
Scalo, Marianna Zambrella<br />
di Tinchi, con le poesie: Il<br />
cielo, L’estate, La gioia.<br />
Il Cecam, come afferma la<br />
prof.ssa Maria Antonietta Di<br />
Marsico, nel preporre ogni<br />
anno il concorso “Voglia di<br />
Poesia” offre a tutti la possibilità<br />
di esprimersi, ma soprattutto<br />
di sentirsi “liberi”<br />
poiché la poesia è libertà, è<br />
una freccia che colpisce il<br />
bersaglio lasciando dentro un<br />
profondo senso di compiutezza.<br />
Giovanni Di Lena<br />
a Rocco Grieco, Nicola e<br />
Gaetano Michetti,Gianni<br />
Polidori, Giovanni D’Onofrio,<br />
Giovanni Modugno, Vittorio<br />
Vitelli, Giovanni Giannone,<br />
Pasquale Bellitti, fino a Michele<br />
Leone - i consiglieri comunali,<br />
provinciali, regionali<br />
oltre ai commissari che hanno<br />
intervallato la elezioni di nuovi<br />
primi cittadini.E questo,<br />
perchè Calciano ha avvertito<br />
in se,necessità,passione e dovere<br />
di rendersi testimone della<br />
piccola grande storia quotidiana<br />
della nostra terra,che ha<br />
voluto trasmettere attraverso<br />
centinaia di nomi e di volti che<br />
non possono essere dimenticati,<br />
non tralasciando NESSU-<br />
NO, raccontando gli aspetti<br />
della vita, entusiasmi, ansie,<br />
speranze, illusioni di chi ha<br />
contribuito a fare la storia di<br />
questa nostra comunità, parte<br />
importante di una regione afflitta<br />
e tormentata, che cerca<br />
disperatamente la sua rinascita.<br />
”Ricostruire - spiega l’autore<br />
- è un’azione faticosa, di<br />
responsabilità, ma anche un’opera<br />
nostalgica, un tuffo nel<br />
la<br />
passato per far emergere le<br />
“istantanee” di uno spaccato<br />
storico, punteggiato dai protagonisti<br />
della cosa pubblica”.Per<br />
questa non facile ricostruzione,<br />
Leonardo Calciano (Dino<br />
per gli amici.Che sono tanti) ci<br />
ha provato, ma soprattutto ci è<br />
riuscito, guadagnandosi un bel<br />
“30 e lode” che vuole essere<br />
motivo di orgoglio non solo<br />
per lui,ma per tutti quei 20 mila<br />
pisticcesi a cui la preziosa opera<br />
di Calciano è diretta.<br />
MICHELE SELVAGGI<br />
CONCERTO<br />
“OMAGGIO A CHOPIN”<br />
Promosso dal FAI di Basilicata<br />
si è svolto nella Tenuta Visconti<br />
Una serata dedicata a Fryderyk<br />
Chopin ha avuto luogo domenica<br />
1 Agosto nella splendida e suggestiva<br />
cornice della Tenuta Visconti<br />
di Modrone - San Teodoro<br />
Nuovo.<br />
Ad esibirsi, proponendo – rigorosamente<br />
senza spartiti - alcune<br />
delle opere di Chopin, è stato il<br />
grande maestro Alessandro Vena.<br />
Il giovane pianista pisticcese,<br />
diplomatosi giovanissimo in pianoforte,<br />
clavicembalo e didattica<br />
del pianoforte e successivamente<br />
perfezionatosi con Carlo Grante,<br />
Sasha Baicjc e Paola Bruni, si è<br />
imposto all’attenzione del pubblico<br />
e della critica internazionale<br />
iniziando una brillante carriera<br />
concertistica che lo ha visto puntualmente<br />
ospite di prestigiose<br />
istituzioni musicali presso le principali<br />
città italiane ed estere.<br />
La serata, resa possibile grazie<br />
alla collaborazione tra l’associazione<br />
Ce.C.A.M. (Cento Cultura<br />
e Arte Magna Grecia), il FAI<br />
(Fondo Ambiente Italiano), l’associazione<br />
WELCOME LUCA-<br />
NIA, e la ONLUS ITALIA SOLI-<br />
DALE, ha avuto inizio con il benvenuto<br />
della Marchesa Maria<br />
Xenia D’ Oria che ha fatto gli<br />
onori di casa con raffinatezza ed<br />
eleganza ringraziando i numerosi<br />
ospiti e quanti hanno collaborato<br />
all’organizzazione dell’evento<br />
e spiegando in maniera breve<br />
ma esauriente la missione del FAI<br />
(di cui lei stessa ricopre il ruolo di<br />
presidente per la regione<br />
Basilicata).<br />
La serata, presentata con garbo e<br />
professionalità dalla dott.ssa<br />
Mary Padula è proseguita con i<br />
saluti del presidente del<br />
Ce.C.A.M. Giovanni Di Lena che<br />
ha ricordato il valore della cultura<br />
e di come essa sia rappresentata<br />
nelle più svariate forme dalla<br />
sua associazione da diversi anni;<br />
con i saluti del presidente di<br />
Welcome Lucania, dott. Franco<br />
Garofalo che ha illustrato come<br />
la sua associazione permetta di<br />
conoscere e apprezzare il patrimonio<br />
e la ricchezza della<br />
Lucania attraverso itinerari<br />
enogastronomici; e infine con<br />
l’intervento di due volontari della<br />
ONLUS Italia Solidale che<br />
promuove l’adozione di bambini<br />
a distanza. Il maestro Vena ha poi<br />
catturato per circa due ore l’attenzione<br />
dei tanti presenti al concerto<br />
che a fine serata hanno ringraziato<br />
con un’ ovazione il pianista<br />
che ha potuto congedarsi<br />
non prima di esser tornato per<br />
ben due volte in scena.<br />
Dopo i ringraziamenti della marchesa<br />
Maria Xenia D’Oria agli<br />
sponsor, B.B.C. Group, Sifor e<br />
Masseria Battifarano, l’evento si<br />
è concluso con un buffet all’aperto<br />
nella magica e incantevole atmosfera<br />
che caratterizza la Tenuta<br />
Visconti - San Teodoro Nuovo.<br />
Giovanni Borraccia
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 Terza Pagina<br />
<strong>SPIGA</strong> 11<br />
Elzeviro Elzeviro Elzeviro Elzeviro Elzeviro<br />
segue da pag. 10<br />
Rubrica a cura di<br />
Dino D’Angella<br />
con grande partecipazione di Pisticcesi) è una miniera di dati sulle<br />
persone che hanno determinato, su delega dei cittadini, la vita della<br />
comunità pisticcese. Leggendo il libro si apprende che il nostro<br />
Comune è stato l’unico comune in cui la Repubblica ha superato la<br />
Monarchia in una regione, la Basilicata, dove ha nettamente<br />
prevalso, nel referendum del giugno 1946, la forma monarchica;<br />
che dal 1946 ad oggi i consiglieri comunali sono stati oltre 250, 91<br />
gli assessori e 15 i sindaci. L’opera si divide in sei capitoli (dopo<br />
le note introduttive)dedicati al secondo dopoguerra, alla ricostruzione,<br />
ai singoli consigli comunali, alle biografie dei pisticcesi<br />
impegnati nelle amministrazioni di Pisticci, della Provincia di<br />
Matera, dell’Ente Regione Basilicata. I capitoli V e VI sono<br />
dedicati alla Provincia di Matera dal 1952 e alla Regione lucana dal<br />
1970.<br />
Indubbiamente l’opera colpisce per il suo apparato fotografico:<br />
ogni rappresentante politico-amministrativo ha la sua immagine<br />
per ricordare ai contemporanei e ai posteri i volti di quelle persone<br />
che hanno fatto, nel piccolo e nel grande, la storia del territorio con<br />
le loro azioni, le loro passioni, i loro sogni, le loro incertezze e le<br />
loro iniziative od omissioni, contribuendo a modificare il nostro<br />
habitat. Scorrono sotto gli occhi i personaggi famosi e meno<br />
famosi, pisticcesi che hanno dato per cinquant’anni il loro contributo<br />
e quelli impegnati per poco tempo. Ci sono proprio tutti: i<br />
Cataldo, i D’Onofrio, i Michetti, Giannone, D’Angella, Polidoro,<br />
Panetta, Leone, Vitelli, Bruni, Marmo, Borraccia, D’Alessandro,<br />
Radesca, Barbalinardo, Calciano, Marrese, Pasquale, Pastore,<br />
Modugno, Bellitti, Pagetta, Vena, Viggiani, Onorati…, ma anche<br />
pisticcesi eletti in consigli comunali di altre città.<br />
Unica nel suo genere, l’opera sarà utilissima al ricercatore e<br />
certamente sarà spesso consultata da chi vive a Pisticci e dai<br />
Pisticcesi che vivono altrove.<br />
Il silenzio che racconta la vita e il rosmarino è il terzo lavoro del<br />
medico lucano, attento alle problematiche sociali e sensibile al<br />
dolore. Dopo il romanzo “Ora aspetto la vita che mi cerchi”(ed. A.<br />
Sacco, 2008) e il racconto “Il sogno di Angelica” (in “Alberi”,<br />
antologia di racconti, pubblicata a cura della Regione Basilicata),<br />
brano dedicato ai bambini affetti da leucemia, M. A. D’Onofrio<br />
offre ai lettori la storia drammatica ambientata in un paese lucano,<br />
un “paese che non c’è più”, afflitto dalla miseria lucana e distrutto<br />
nel 1963-65 da una terribile frana che ha costretto i suoi abitanti,<br />
Lisa compresa, ad abbandonare la povera casa e le povere ma care<br />
cose, per una casa con il televisore e la lavatrice, una casa però<br />
senza calore e senza ricordi. I ricordi Lisa li ha lasciati nel vecchio<br />
e diroccato paese, alla torre del castello, al vuoto sotto il paese, ai<br />
calanchi, al profumo del rosmarino. Il suo cuore straziato, già<br />
duramente provato dalla protervia di tre uomini (Leonardo, Alberto<br />
e Vincenzo) che la illudono, la strumentalizzano e dai quali avrà<br />
da ognuno un figlio (Giacinto, Liziella e Benedetto) è rimasto nel<br />
paese-fantasma, al ricordo dei colori e dei profumi.Questa donna<br />
rappresenta il dramma del profondo Sud, di quegli anni della prima<br />
metà del Novecento, dove miseria e magia la facevano da padrone.<br />
Lisa è sola, tra le malignità della gente, combatte con dignità contro<br />
la miseria, non odia gli uomini che l’hanno ingannata, e cerca di<br />
allevare i figli nei primi ani di vita, poi è costretta a mandare<br />
Giacinto a Taranto per farlo studiare, Liziella in orfanotrofio a<br />
Pisticci e poi a farla adottare da una ricca coppia di americani e<br />
vederla partire per il nuovo mondo. Per fortuna trova il Colonnello,<br />
una persona squisita e dal matrimonio infelice (con un figlio dalla<br />
precaria salute e una moglie, donna Teresa, malata di mente) che<br />
l’accoglie in casa e che la tratta come una figlia. Morto il colonnello<br />
(che le lascia in eredità pochi alberi), Lisa resta ancora sola, con i<br />
figli lontani di cui sente grande nostalgia. Pure l’amore verso il figli<br />
non la porta a “pesare” sugli stessi né ad abbandonare il paese<br />
natìo,che ama, perché ha nei suoi occhi le sfumature e i colori del<br />
“bosco di fine ottobre delle terre del Sud “. La sua è la storia di tante<br />
donne del Sud della prima metà del Novecento, donne maltrattate,<br />
costrette a subire soprusi e ingiustizie da parte di uomini egoisti e<br />
violenti. E’ la storia (quasi tutta reale!) di una donna che ha una<br />
dignità, che non si arrende, che lotta per la sua famiglia fino a<br />
quando le è possibile. Anche con i figli lontani mantiene il senso<br />
della famiglia, non perde la speranza di un ritorno, di un ritrovarsi,<br />
e quindi di riscattarsi. Il riscatto lo trova quando s’immerge nel<br />
ricordo del passato e quando riunisce i figli. Anche questo libro<br />
della D’Onofrio si conclude con una nota positiva: una fotografia<br />
ingiallita della scuola elementare, l’unica,in cui Lisetta “ la riconosci<br />
subito, perché è l’unica che sorride”.<br />
La tecnica del racconto è quella più cara all’autrice, tecnica fatta<br />
di numerosi flash-back, che si svolge, senza uno sviluppo cronologico<br />
dei fatti, sull’onda dei ricordi. Il linguaggio è di tipo<br />
veristico e si addice ai personaggi umili del romanzo, con ricorso<br />
talvolta a detti delle espressioni dialettali del sud. Il primo romanzo<br />
(Ora aspetto la vita che mi cerchi) era a tinte forti, con un lavoro<br />
introspettivo notevole, e forse per questo più coinvolgente, il<br />
secondo lascia più spazio all’ambiente, in cui i personaggi fanno<br />
contrasto con Lisa, “ormai vecchia” che “ha ancora lo stesso<br />
sorriso di quella fotografia ingiallita”, alla quale non manca<br />
proprio nulla.<br />
Cinquanta gli insorti che andarono incontro a Garibaldi<br />
IL CONTRIBUTO DEI PISTICCESI<br />
AL<strong>LA</strong> CAUSA UNITARIA<br />
I recenti “eventi” estivi hanno<br />
probabilmente distratto enti,<br />
amministrazione ed associazioni<br />
da una ricorrenza molto importante<br />
per la storia del nostro<br />
paese, il 150° Anniversario<br />
dell’Unità d’Italia, che si sta<br />
celebrando in tutta la Penisola.<br />
Un avvenimento, che, nel bene<br />
o nel male, considerando anche<br />
l’incalzante clima revisionista,<br />
costituisce pur sempre<br />
un capitolo fondamentale di<br />
storia patria. Nel passato, durante<br />
le amministrazioni dei<br />
sindaci Alessandro Bruni,<br />
Rocco Grieco e Nicola Cataldo,<br />
fu dato ampio risalto all’avvenimento<br />
con varie iniziative. Il<br />
Bruni fece tapezzare il paese di<br />
manifesti e coccarde, acquistati<br />
a sue spese, per ricordare il<br />
50° Anniversario dell’Unità.<br />
Oggi, invece, tutto ancora tace,<br />
almeno fino al momento. Eppure<br />
Pisticci ha offerto un contributo<br />
molto importante alla<br />
causa unitaria. Agli inizi di luglio<br />
1860 era stato istituito un<br />
circolo di tendenze liberali,<br />
promotori Nicola Rogges, il<br />
figlio Raffaele, i fratelli Luigi<br />
e Nicola Franchi, Giuseppe Di<br />
Giulio, il notaio Francesco<br />
D’Ursi e il sacerdote Filippo<br />
Panevino. Il 27 luglio, nell’arco<br />
di poche ore, alcuni importanti<br />
avvenimenti mutarono<br />
radicalmente la situazione politica.<br />
Di mattina, il sindaco<br />
Gaeta, già consapevole che il<br />
suo mandato stava per esaurir-<br />
si ma che pure continuava a<br />
manifestare obbedienza al governo<br />
borbonico, attuò l’ultimo<br />
disperato tentativo per impedire<br />
qualsiasi cambiamento<br />
amministrativo. Ma nel primo<br />
pomeriggio, nei pressi della<br />
masseria Spada, venne depositata<br />
la bandiera insurrezionale,<br />
proprio quando con apposito<br />
decreto Francesco II nominava<br />
decurioni del comune di<br />
Pisticci, fino al 31 dicembre,<br />
cittadini a lui fedeli. Le notizie<br />
della rapida avanzata di Garibaldi<br />
suscitavano, intanto,<br />
grande entusiasmo nella popolazione.<br />
Subito dopo la processione<br />
di S. Rocco del 16 agosto<br />
la folla esultante si portò per le<br />
strade, dichiarando decaduta la<br />
monarchia, mentre il sac. Don<br />
Arcangelo D’Alessandro appuntava<br />
alla statua del S. Patrono<br />
la coccarda tricolore. La<br />
sera stessa, per rafforzare la<br />
brigata lucana circa cinquanta<br />
volontari pisticcesi si unirono<br />
ad altri insorti giungendo a<br />
Corleto il 17 agosto. Il comandante<br />
della colonna pisticcese<br />
consegnò ai superiori la somma<br />
raccolta nell’ambito della<br />
sottoscrizione del prestito nazionale<br />
indetto dal governo<br />
provvisorio: 120 ducati oltre a<br />
scarpe, indumenti, viveri ed<br />
armi. Alcuni patrioti pisticcesi,<br />
che si erano fermati a Napoli,<br />
privi di mezzi e di sostentamento,<br />
trovarono sostegno ed<br />
assistenza presso alcuni corregionali<br />
e lo studente universitario<br />
Donato Barbalinardo.<br />
Raffaele Rogges, al suo ritorno<br />
a Pisticci, diffuse il testo di<br />
un discorso sull’entrata in Napoli<br />
di re Vittorio Emanuele,<br />
stampato a sue spese. La marcia<br />
dei volontari fu tormentata<br />
ma essi dimostrarono sempre<br />
fedeltà alla causa e grande senso<br />
del dovere. E’ doveroso ricordare<br />
i loro nomi: Nicolino<br />
Franchi (Comandante della<br />
colonna); F. Luigi Pastore<br />
(V.Com.), Domenico Barbalinardo;<br />
Nicola Burzo; Maurizio<br />
Cavaliere; Raffaele Conte;<br />
Giuseppe e Nicola Contino;<br />
Michele De Bellis; Pietro De<br />
Franchi; Canio Durante; Francesco<br />
D’Ursi; Giuseppe Faliero;<br />
Giuseppe Forastiere; Michele<br />
Lauria; Raffaele Laviola,<br />
Francesco Lazazzera, Francesco<br />
e Felice Leone; Domenico<br />
Lopatriello; Michele Magliocchino;<br />
Mario e Rocco Marrese;<br />
Felice Mastrangelo; Nicola<br />
Mileo; Francesco Minnaja;<br />
la<br />
Vincenzo Montesano; Vincenzo<br />
Napoli; Nicola Pagetta; Nicola<br />
e Pasquale Pastore; Giovanni<br />
Percaccia, Nicola Petrocelli;<br />
Raffaele Rogges; Luigi<br />
Santilio, Francesco Scattino;<br />
Luigi e Giuseppe Segreti, Michele<br />
e Vincenzo Tragni<br />
.<br />
(L’ARTICOLO E’ TRATTO DA<br />
UNA PROSSIMA PUBBLICAZIO-<br />
NE DI GIUSEPPE CONIGLIO SU-<br />
GLI AVVENIMENTI DEL 1860)<br />
Intervista all’Assessore Cisterna<br />
«L’edilizia scolastica è sotto controllo».<br />
di Piero Miolla<br />
La notizia è di quelle clamorose,<br />
ma in positivo. Almeno in<br />
un panorama, come quello italiano<br />
in generale e meridionale<br />
in particolare, di cronica emergenza<br />
e criticità. Il Codacons<br />
di Basilicata, nel diffondere i<br />
dati di un monitoraggio commissionato<br />
dal Ministero della<br />
Pubblica Istruzione sull’edilizia<br />
scolastica in regione, ha<br />
decretato che Pisticci non presenta<br />
alcuna criticità. “È una<br />
notizia che non ci coglie di<br />
sorpresa - spiega l’assessore<br />
alla Pubblica Istruzione di Palazzo<br />
Giannantonio, Camilla<br />
Cisterna - e ci riempie di orgoglio.<br />
È la conferma che l’amministrazione<br />
sta agendo bene<br />
sul tema dell’edilizia scolastica.<br />
Tranne qualche piccolo<br />
contrattempo, non ci sono grossi<br />
disguidi per gli studenti di<br />
Pisticci in questo inizio di anno<br />
scolastico: la strada intrapresa,<br />
dunque, è quella giusta”. Qualche<br />
problemino, in verità, viene<br />
segnalato alla media “F<br />
lacco” di Marconia: alcuni<br />
alunni, a causa dei lavori di<br />
bonifica del tetto (ricoperto con<br />
pannelli di amianto), sono costretti<br />
a turni di pomeriggio.<br />
“Sì, è vero – con ferma l’assessore<br />
– ma si tratta solo delle<br />
due classi che fanno orario prolungato:<br />
per loro abbiamo deciso<br />
il momentaneo trasferimento<br />
a Tinchi, mentre tutte le<br />
altre classi frequentano regolarmente<br />
il plesso di via Quattro<br />
Caselli”. Tempi previsti per<br />
questo esilio forzato? “Almeno<br />
per le prossime 3 settimane<br />
sarà così, ma non ci sono tempi<br />
certi. La ditta incaricata, comunque,<br />
procede alacremente<br />
e mi preme sottolineare l’importanza<br />
di questi lavori, visto<br />
che si sta bonificando il tetto<br />
da materiale in amianto. Si tratta<br />
di un intervento fortemente<br />
voluto e necessario per la salute<br />
di coloro che quotidianamente<br />
frequentano il plesso”.<br />
Per il resto a Marconia la si<br />
tuazione è tranquilla? “Assolutamente<br />
sì. Negli asili è tutto<br />
a posto, anche se ci sono richieste<br />
per l’istituzione dell’asilo<br />
primavera (per i bambini<br />
al di sotto dei 3 anni, ndr): ho<br />
già comunicato che affronteremo<br />
questo argomento quando<br />
saranno terminati i lavori. Infine,<br />
dal 1° ottobre, partiranno le<br />
mense di via Togliatti e via<br />
Salerno, a Marconia, e via<br />
Marco Polo, a Pisticci”. Capi-<br />
tolo Pisticci centro: “Sono in<br />
corso lavori al plesso di via<br />
Negrelli, terminati i quali vi<br />
allocheremo la scuola dell’inf<br />
anzia (ex materna, ndr): ci sembra<br />
la sede ideale, essendo anche<br />
munita di parcheggio per<br />
chi accompagna e torna a prendere<br />
i bambini. I lavori, poi,<br />
consentiranno un riammodernamento<br />
concreto della struttura<br />
La media, attualmente<br />
allocata nell’ex liceo di via<br />
Caboto (sede da sempre osteggiata<br />
dai genitori, ndr), sarà<br />
accorpata alla primaria di via<br />
Marco Polo, dove sono stati<br />
effettuati lavori di ampliamento,<br />
con l’archivio spostato in<br />
un locale attiguo al plesso. Infine,<br />
nessun problema neanche<br />
a Pisticci Scalo, dove il plesso<br />
che ospita la primaria non registra<br />
problemi di sorta”.<br />
pietromiolla@teletu.it
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />
Tursi 240 ragazzi di età fra gli<br />
11e 14 anni anni, hanno invaso<br />
le scorse settimane le strade<br />
della Rabatana di Tursi.<br />
Si tratta di giovani vacanzieri<br />
figli di dipendenti INPDAP<br />
(Istituto nazionale di previdenza<br />
per i dipendenti dell’amministrazione<br />
pubblica) provenienti<br />
dal Piemonte, che per<br />
circa un mese (dal 26 giugno al<br />
25 luglio, divisi in 2 turni) hanno<br />
vissuto un esperienza nuova<br />
nel suo genere: vacanza studio<br />
per imparare l’ inglese in<br />
Italia. Per la seconda volta l’alto<br />
valore del viaggio e della<br />
formazione ha trovato in<br />
Basilicata una location ideale.<br />
Eravamo abituati alle vacanze<br />
studio all’estero pronte a favorire<br />
l’acquisizione delle abilità<br />
linguistiche dei più giovani, con<br />
un progetti didattici costruiti<br />
ad hoc, capaci di stimolare la<br />
conoscenza non solo della lingua<br />
inglese ma anche culturale<br />
Un incontro culturale volto ad<br />
informare gli abitanti di Pisticci<br />
e a sensibilizzarli sulle<br />
tematiche e le problematiche<br />
riguardanti ambiente e salute e<br />
collegate dal filo invisibile e<br />
indelebile dei pozzi petroliferi.<br />
È stato questo, il tema dell’incontro<br />
svoltosi in data 27 Agosto<br />
alla sede del nostro giornale,<br />
l’associazione culturale “La<br />
Spiga”. L’incontro organizzato<br />
nell’ambito del progetto<br />
“Primavera” di Maria Pia<br />
Famigletti (che comprende al<br />
suo interno ben 15 associazioni<br />
tra cui spiccano l’Avis di<br />
Pisticci e UniTre sempre di<br />
Pisticci) è stata l’ennesima occasione<br />
mancata(causa anche<br />
la concomitanza della fiaccolata<br />
a difesa dell’ospedale di<br />
Tinchi, svoltasi quasi in contemporanea)<br />
per sensibilizzare<br />
la popolazione su un problema<br />
che anche a causa della<br />
presenza di potenti lobby petrolifere<br />
presenti sul nostro territorio,<br />
si preferisce ignorare<br />
oppure quanto accadono casi<br />
eclatanti cercare di minimizzare<br />
il più possibile. Un incontro<br />
culturale dunque, voluto<br />
proprio per questo motivo dalla<br />
sua organizzatrice, quella<br />
Maria Pia Famigletti che nell’ambito<br />
del suo progetto, de-<br />
Tursi crocevia di giovani turisti<br />
del paese o la città che li ospita.<br />
Da qualche tempo, sarà per la<br />
crisi economica, o perché molto<br />
spesso non si conosce bene<br />
il territorio in cui si vive, c’è<br />
un inversione di tendenza: si<br />
organizzano campi studio di<br />
lingua in Italia.<br />
Alloggiati in una struttura di<br />
Scanzano Jonico, una stazione<br />
balneare fra le più apprezzate<br />
della zona, i 240 ragazzi, grazie<br />
al supporto di operatori del<br />
turismo che conoscono bene il<br />
territorio hanno avuto la possibilità<br />
di imparare la lingua anglosassone<br />
fra le più interessanti<br />
aree protette dell’Italia<br />
Meridionale, il Parco Nazionale<br />
del Pollino, l’area<br />
archeologica del Metapontino,<br />
e paesi ricchi di storia, tradizione<br />
e cultura come Matera, e<br />
Tursi con la sua Rabatana.<br />
E’ stata un occasione interessante<br />
– commenta Carmela<br />
Rabite, operatore turistico di<br />
nominato “Primavera” prova a<br />
mettere al centro di tutto “l’essere”<br />
sul “consumismo” col<br />
fine di salvaguardare “ambiente<br />
e salute”. Un incontro, quello<br />
del 27 Agosto, reso necessario<br />
come ha dichiarato l’organizzatrice<br />
“per la fame d’informazione<br />
che affligge la popolazione,<br />
su un problema, quello<br />
del Petrolio presente in<br />
Basilicata e in particolar modo<br />
nel territorio di Pisticci e nella<br />
Valbasento, strettamente correlato<br />
all’aumento dei tumori e<br />
dei cancri nel nostro abitato e<br />
volto a sensibilizzare una popolazione<br />
che sembra addormentata”.<br />
Aspetto questo dell’aumento<br />
dei tumori, che nonostante<br />
le statistiche non fanno<br />
altro che sottolineare, sembra<br />
che non venga preso in<br />
considerazione da nessuna istituzione<br />
politica.<br />
Nonostante la scarsa affluenza<br />
(allo scambio culturale erano<br />
presenti poco più di 10 persone)<br />
di pubblico, i relatori del<br />
convegno, Antonio Bavusi,<br />
pre-sidente dell’organizzazione<br />
lucana ambientalista(O<strong>LA</strong>)<br />
e Felice Sant’Arcangelo del<br />
movimento No Scorie-Trisaia<br />
hanno relazionato i presenti<br />
sulla reale e grave situazione<br />
riguardante il petrolio, proble-<br />
Tursi - che ci consente di<br />
detarghettizzare il turismo nel<br />
nostro territorio, di farci conoscere<br />
alle nuove generazioni<br />
ma soprattutto di far conoscere<br />
le zone interne della Basilicata.<br />
Questo è stato possibile perché<br />
abbiamo messo in rete mete<br />
note al grande pubblico come<br />
le spiagge del Metapontino o i<br />
Sassi di Matera, con<br />
l’entroterra ancora poco noto,<br />
ma sicuramente molto<br />
appetibile per un mercato turistico<br />
alla ricerca sempre di<br />
novità. La nostra regione ha<br />
delle potenzialità di crescita e<br />
di sviluppo in questo settore<br />
altissime, solo che c’è ancora<br />
tanto da costruire. Non nascondo<br />
che ho avuto difficoltà nella<br />
costruzione di strumenti di comunicazione,<br />
come brochure<br />
o mappe dei percorsi necessari<br />
per presentare al meglio il nostro<br />
territorio e per lasciare un<br />
segno che conduca alla<br />
ma che affigge sia la nostra<br />
regione, viste le numerosissime<br />
concessioni per scavi e ricerca<br />
erogate da regione e governo<br />
centrale e più specificamente<br />
hanno illustrato la situazione<br />
riguardante il territorio di<br />
Pisticci. I due relatori, coadiuvati<br />
dal tenente della Polizia<br />
provinciale Giuseppe Di Bello,<br />
hanno esposto ai seppur<br />
pochi presenti( tra cui non si<br />
possono non menzionare Michele<br />
Sisto, segretario comunale<br />
in pensione e presidente<br />
dell’UniTre di Pisticci e la scrittrice<br />
Grazia Giannace) la situazione<br />
dei pozzi petroliferi e<br />
di stoccaggio del gas presenti<br />
nel nostro territorio e contornati<br />
da altre attività di rischio<br />
come il centro Olii presente a<br />
Viggiano. Come sapientemente<br />
premesso all’inizio del proprio<br />
intervento dal relatore<br />
Antonio Bavusi, il punto di<br />
partenza quando si deve parlare<br />
di “inquinamento e salute<br />
del cittadino deve essere quello<br />
di giudicare la realtà e non<br />
creare eccessivo allarmismo”.<br />
Sarà per questo, continua il<br />
professore, che su questo tema,<br />
o si parla di “situazioni perfette”<br />
o di “situazioni catastrofiche”.<br />
Proprio per questo, la<br />
maggior parte delle volte è “difficile<br />
spiegare ai cittadini, i<br />
problemi riguardanti l’ambiente”.<br />
Entrando più nello specifico, il<br />
territorio di Pisticci è interessato<br />
da 4 concessioni petrolifere<br />
principali( che riguardano<br />
vista la loro ampiezza, non solo<br />
il comune del nostro paese ma<br />
allo stesso tempo anche altri<br />
comuni, come quelli di<br />
Montalbano, Ferrandina e<br />
Salandra): “lo scavo di Serra<br />
Pizzuta, quello di Monte<br />
Morrone, il Salice e quello di<br />
San Teodoro, per un totale di<br />
Basilicata quando queste persone<br />
saranno tornate a casa.<br />
Salvatore Cosma, delegato alla<br />
Cultura nonché Vicesindaco<br />
del Comune di Tursi, dal canto<br />
suo ha captato il segnale positivo<br />
che proviene da questo<br />
settore, infatti ha in cantiere<br />
una serie di progetti volti a<br />
valorizzare al meglio l’antico<br />
comune famoso in tutto il mondo<br />
per la sua conformazione<br />
architettonica, per la ricca storia<br />
e la letteratura con Albino<br />
Pierro. Non a caso per l’occasione<br />
sono state realizzate dall’operatore<br />
turistico Rabite in<br />
partnership con il Comune di<br />
Tursi dei depliant con la celebre<br />
poesia di Pierro dedicata<br />
alla Rabatana tradotta in inglese.<br />
Albino Pierro– commenta<br />
Cosma– poeta tursitano, candidato<br />
più volte al premio<br />
Nobel per la Letteratura, con le<br />
sue opere tradotte in circa 40<br />
ben 47 pozzi petroliferi che<br />
sono già presenti e già in funzione.”<br />
Pozzi, questi elencati che nel<br />
recentissimo passato, (come ad<br />
esempio nel caso di Serra<br />
Pizzuta) “sono stati destinati<br />
all’estrazione del gas dal<br />
sottosuolo e chiusi soltanto al<br />
momento del loro prosciugamento.”<br />
Proprio a Serra<br />
Pizzuta, già in passato, “sono<br />
stati estratti ben 4 tonnellate di<br />
olio e circa 2 milioni di tonnellate<br />
di gas che vista la vicinanza<br />
del mare, provoca l’inquinamento<br />
di falde acquifere.”<br />
Proprio su quella concessione<br />
è presente il maggior numero<br />
di pozzi petroliferi(ben 27), al<br />
cui interno, ben 14 (disseminati<br />
nella zona di Pisticci e Ferrandina)<br />
a forte rischio di disastro<br />
ambientale, visto che il<br />
nuovo accordo firmato da Eni<br />
e Gazprom tramite la nuova<br />
società Geogastock prevede la<br />
riammissione di gas naturale<br />
(processo che prende il nome<br />
di fase 2, in quello che è un<br />
processo chimico tutt’altro che<br />
naturale) nel sottosuolo, accordo<br />
che la Ola ha fortemente<br />
criticato. Gas, proveniente dal<br />
Mar Caspio(che passerà per<br />
Otranto) e che arriverà in quel<br />
di Serra Pizzuta per una capacità<br />
di 1,4 Miliardi di metri<br />
cubi a fronte di un budget di<br />
400 milioni di euro.<br />
Un anomalia, questa che non<br />
riguarda solo il territorio di<br />
Pisticci ma più in generale tutta<br />
la nostra regione, vista l’enorme<br />
presenza di pozzi in<br />
Basilicata che viene favorita<br />
anche da Royalty(cioè tasse)<br />
pagate ai vari comuni, estremamente<br />
basse(l’Eni paga al<br />
comune di Pisticci e agl’altri<br />
comuni, appena 2000 euro annuali<br />
per tutte le estrazioni) e<br />
soprattutto come hanno sotto-<br />
lingue, che ha dunque esportato<br />
in tutto il mondo la nostra<br />
cultura, è un antesignano dell’idea<br />
che Tursi con le sue bellezze<br />
storiche paesaggistiche<br />
e culturali possa essere tra le<br />
perle dei circuiti turistici del<br />
Sud Italia. Anzi l’esperienza<br />
maturata con i 240 giovani piemontesi<br />
ci incoraggia e ci stimola<br />
per mettere a punto un<br />
piano turistico integrato che<br />
coinvolga sempre e di più tutte<br />
le sfere delle attività produttiva<br />
della nostra comunità. Ci<br />
auguriamo che questo sia un<br />
lineato sia Bavusi che Sant’Arcangelo<br />
“dalla mancanza di<br />
leggi a livello di governo centrale<br />
che non permettono di<br />
dare un freno o di mettere una<br />
distanza tra gli scavi e i centri<br />
abitati”. Viene da chiedersi,<br />
proseguono Bavusi e Sant’Arcangelo<br />
come sia “possibile<br />
costruire pozzi a 500 metri da<br />
un Ospedale, come accaduto<br />
in Val D’Agri, oppure in pieno<br />
centro abitato come avvenuto<br />
nelle case coloniche di Policoro<br />
e Marconia(dove è stata richiesta<br />
la rivalutazione d’impatto<br />
ambientale), entrambe della<br />
Gasplus, il vero problema- conclude<br />
Bavusi- è stato lo sfruttamento<br />
della demografia come<br />
insediamento per tutti questi<br />
pozzi petroliferi. L’aver effettuato<br />
un calcolo cinico sulla<br />
pelle delle persone favorito da<br />
un turismo distruttivo ”. Un<br />
“anomalia” quella del petrolio,<br />
visibile anche nel momento in<br />
cui si cercano delle informazioni<br />
che “a livello nazionale<br />
sono facilmente trovabili, mentre<br />
a livello locale puntualmente<br />
diventano scarne e difficili<br />
da reperire”.<br />
Altro aspetto che i due relatori<br />
hanno voluto sottolineare, è<br />
quello dei rifiuti e delle sostanza<br />
tossiche che gli scavi petroliferi<br />
producono. Rifiuti che<br />
stranamente non si sa da “chi e<br />
soprattutto dove, vengono<br />
smaltiti” Tra le tante sostanze<br />
che si potrebbero citare, elenca<br />
Sant’Arcangelo “basta ricordare<br />
la Barite materiale di<br />
appesantimento delle trivelle<br />
che con i suoi resti, vista anche<br />
la vicinanza di numerose falde<br />
acquifere e coltivazioni<br />
agricole(come ad esempio è<br />
facilmente riscontrabile nella<br />
zona di San Teodoro) possono<br />
facilmente finire nell’organismo<br />
umano, per non parlare<br />
la<br />
<strong>SPIGA</strong><br />
12<br />
esempio positivo e possa fungere<br />
da stimolo propulsivo.<br />
Al di là di queste sfumature, i<br />
giovani sabaudi, hanno apprezzato<br />
il perdersi negli antichi<br />
rioni della Rabatana come in<br />
quelli dei Sassi, lungo i sentieri<br />
del Parco del Pollino e le sabbiose<br />
spiagge dello Jonio, ma<br />
hanno soprattutto gradito i prodotti<br />
alimentari acquistati nei<br />
piccoli negozi come percochi<br />
bianchi, albicocche, focacce e<br />
pizze rustiche, vere prelibatezze<br />
per palati abituati a Mc<br />
Donald, riso e polenta.<br />
Il problema dei pozzi petroliferi sul territorio di Pisticci<br />
L’incontro organizzato nell’ambito del progetto “Primavera” di Maria Pia Famigletti<br />
poi, solo per citarne un’altra<br />
del Gasplering, gas che una<br />
volta in combustione può provocare<br />
anche piogge acide”.<br />
Come detto, proseguono i<br />
relatori anche lo “smaltimento”<br />
dei rifiuti presenta parecchie<br />
“ombre” con industrie<br />
smaltitori come “tecnoparco,<br />
Iula e La Carpia addette allo<br />
smaltimento di questi rifiuti che<br />
in fin dei conti non si sa dove<br />
poi esattamente vanno a finire”.<br />
Non bastasse questa situazione<br />
quasi da ecomostro, i<br />
relatori hanno informato i presenti,<br />
che sotto delibera<br />
ministeriale e regionale, sta per<br />
essere approvata anche la centrale<br />
termoelettrica della<br />
Sorgenia che erogherà una potenza<br />
pari a 750 Mwe.<br />
In conclusione, viene da chiedersi<br />
se è possibile vincere la<br />
battaglia per l’ambiente? Secondo<br />
Felice Sant’Arcangelo<br />
“l’unico modo è quello di recuperare<br />
un modello culturale<br />
contadino e non abbassare mai<br />
la guardia sulle grandi lobby<br />
petrolifere, che comprano anche<br />
i governi”, mentre il tenente<br />
Giuseppe Di Bello della<br />
polizia provinciale, salito agli<br />
albori della cronaca per<br />
tematiche ambientali che tutti<br />
conosciamo l’unica strada è il<br />
“far rispettare la convenzione<br />
di Aarhuss con i vari governi<br />
che devono permettere al cittadino<br />
il diritto ad essere informato,<br />
a partecipare ed essere<br />
coinvolto e consultato nelle<br />
scelte ambientali che lo riguardano<br />
e che toccano la salute e<br />
l’ambiente”. Una speranza,<br />
quella del tenente e dei relatori<br />
che deve essere condivisa da<br />
tutti, per permettere alle generazioni<br />
future di ereditare un<br />
ambiente sano e uno stato di<br />
salute accettabile per tutti.<br />
Emanuele Masiello
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />
FIDAPABERNALDA<br />
2° INCONTRO DI POESIA<br />
Serata densa di emozioni quella di lunedì 31 maggio a Bernalda<br />
presso la” SA<strong>LA</strong> INCONTRO” di via Cairoli.<br />
La FIDAPA, sezione di Bernalda, ha voluto rendere omaggio<br />
alla poesia, quella dei grandi 1 dando, tuttavia spazio anche ai<br />
dilettanti 1 nella convinzione che, a volte, anche con semplicità,<br />
si possono toccare le corde del cuore, far riflettere o ricordare.<br />
“L’altra metà del cielo fra poesia, musica e colori” questo il<br />
nome della kermesse.<br />
E’ stata registrata una buona affluenza di pubblico, soprattutto<br />
adulto, quello sensibile ad eventi che prendono le distanze da<br />
spettacoli facili al fine di ritrovare sentimenti che possono riportarci<br />
indietro o farci volare alto per toccare l’orizzonte. E’ accaduto<br />
proprio questo! La serata è iniziata quasi in sordina dopo il<br />
saluto della presidente FIDAPA, lolanda Carella, che ha<br />
puntualizzato le motivazioni dell’incontro teso ad esaltare l’universo<br />
femminile. Ha quindi preso la parola il sindaco avv. Leo<br />
Chiruzzi, che si è riservato di esprimersi al termine della serata;<br />
l’assessore alla cultura sig. Anna Scarnato 1 ha sottolineato il suo<br />
sincero compiacimento per l’iniziativa, invitando a promuovere<br />
altre che possono favorire il percorso per il conseguimento dell’effettiva<br />
parità della donna rispetto all’uomo in ogni ambito<br />
della vita sociale. Si sono registrati picchi di ascolti durante la<br />
relazione tenuta dalla dott/sa Lena Russo sulla donna cantata dai<br />
poeti nelle varie epoche storiche, da Alceo, Orazio, Dante fino ai<br />
nostri giorni. Il lavoro profondo e sapientemente articolato, sottolineando<br />
anche la simbiosi fra musica e poesia, ha toccato<br />
momenti intensamente coinvolgenti, anche per la tensione espressiva<br />
dell’oratrice molto abile nel richiamare alla memoria liriche<br />
dimenticate o innovative nel testo, nelle assonanze e nell’attualità<br />
del messaggio. Anna Maria Troiano, socia FIDAPA, ideatrice<br />
dellincontro, ha proceduto poi ad illustrare l’andamento della<br />
serata in un awicendamento di poesia, musica lirica e leggera e<br />
visione di dipinti ispirati a liriche famose. Il mezzosoprano Giuseppina<br />
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />
Si chiude con un bilancio positivo la I edizione del concorso<br />
regionale promosso da CITY RADIO e RADIO <strong>LA</strong>SER<br />
“<strong>LA</strong> RADIO … CANTA”<br />
Nella Finale di Marconia la vittoria è andata<br />
ad Anna Grazia Viggiani e Rossella Espoisito<br />
Vecchi e nuovi tra collaboratori,<br />
speaker, conduttori ed<br />
animatori tutti insieme per ricordare<br />
i venti anni di Radio<br />
Laser ed augurare i migliori<br />
auspici di successo alla nuova<br />
City Radio. L’occasione è stata<br />
fornita dalla finalissima regionale<br />
della I edizione del<br />
concorso canoro radiofonico<br />
“La radio … canta”, organizzata<br />
dalla emittente radiofonica<br />
pisticcese City Radio del<br />
gruppo radiofonico Radio Laser<br />
che si è svolta in piazza<br />
Elettra a Marconia alla presenza<br />
di un numeroso ed attento<br />
uditorio che ha tributato scroscianti<br />
applausi a tutti i diciotto<br />
finalisti, divisi nella categoria<br />
junior ed in quella Senior.<br />
Alla finale i concorrenti sono<br />
giunti dopo una lunga serie di<br />
eliminatorie che si sono svolte<br />
direttamente nelle sede centrale<br />
di Pisticci. In gara interpreti<br />
e cantanti di ogni età -la<br />
più piccola di appena cinque<br />
anni-, volti nuovi ed altri già<br />
conosciuti, che hanno interpretato<br />
il meglio del loro repertorio,<br />
presentati da Tiziana e<br />
Renato, che anche in questa<br />
circostanza hanno dimostrato<br />
professionalità, garbo e padro-<br />
nanza scenica. Con grande<br />
soddisfazione del direttoreeditore<br />
di Radio Laser Antonio<br />
Rondinone che ora sa di poter<br />
contare su un gruppo di amici<br />
affiatati per programmare nuovi<br />
iniziative di successo per il<br />
suo vasto pubblico che spazia<br />
su un hinterland ormai<br />
interregionale. Non è stato certamente<br />
agevole il compito<br />
della giuria, presieduta dal cav.<br />
Giuseppe Adduci, per valutare<br />
i singoli interpreti, tutti certamente<br />
degni di menzione e<br />
di applausi. Alla fine, è risultata<br />
vincitrice per la categoria<br />
junior Anna Grazia Viggiani<br />
che ha presentato l’’impegna-<br />
tivo brano “Gli uomini non<br />
cambiano” di Mia Martini.<br />
Nella categoria senior, si è<br />
classificata prima Rossella<br />
Esposito che ha cantato “Almeno<br />
tu nell’universo”, anche<br />
questo brano di Mia Martini.<br />
Tutta la serata, che ha visto<br />
anche la partecipazione di molti<br />
ospiti, è stata trasmessa in<br />
diretta sulle frequenze terrestri<br />
di City Radio ed in differita<br />
“On Demand” su laser, la Web<br />
Tv di Radio Laser. Entro la fine<br />
di settembre si apriranno le<br />
iscrizioni per la seconda edizione<br />
del concorso che si<br />
preannuncia ancora più ricco<br />
e propositivi. G.C.<br />
Festa per i diversamente abili. 1 a edizione<br />
Organizzata dalle associazioni di Marconia AVIS,<br />
Ce.C.A.M., F.I.D.A.P.A., UNITRE e il Circolo FASHiON<br />
Nella festosa Piazza Elettra di<br />
Marconia, tra lo stupore e l’armonia<br />
dei bambini diversamente<br />
abili, le Associazioni AVIS,<br />
Ce.C.A.M., F.I.D.A.P.A.,<br />
UNITRE (Sez. Marconia) e il<br />
Circolo FASHiON, non hanno<br />
dato vita ad una delle tante<br />
manifestazioni estive poiché<br />
per il tema che si è affrontato e<br />
per le finalità che sono state<br />
proposte è stata una manifestazione<br />
speciale.<br />
L’estate, si sa, è tempo di vacanza<br />
di divertimento e di distrazione;<br />
d’estate si sente il<br />
bisogno di “staccare la spina”<br />
per ricaricarsi magari con un<br />
viaggio o facendo semplicemente<br />
cose diverse che, interrompendo<br />
la routine giornaliera,<br />
rinfrancano lo spirito. Ma<br />
non per tutti è cosi, purtroppo!<br />
Ci sono situazioni che non permettono<br />
a chi le vive di andare<br />
in vacanza e questo sarebbe<br />
poca cosa perché l’estate, in<br />
fin dei conti, è breve e quando<br />
è passata si torna alla vita di<br />
sempre con i suoi pro e suoi<br />
contro ma per quelli che non<br />
hanno “staccato la spina” si<br />
torna solo ai problemi di sempre,<br />
problemi che la solitudine<br />
aggrava e ingigantisce.<br />
Il tema della manifestazione è<br />
stato, a mio avviso, quello della<br />
solitudine che è la condizio-<br />
ne che vive chi ha particolari<br />
difficoltà. Il problema infatti<br />
non consiste tanto nell’essere<br />
diverso o, come oggi si preferisce<br />
dire, diversamente abile,<br />
quanto nell’essere soli. Chi vive<br />
tali situazioni riconosce sì che<br />
molto è stato fatto a livello<br />
istituzionale ma lamenta ancora<br />
un forte isolamento sociale.<br />
Chi è diverso non ha solo bisogno<br />
di essere accudito per soddisfare<br />
le esigenze primarie,<br />
perché come tutti sappiamo non<br />
di solo pane vive l’uomo; chi è<br />
diverso perciò vuole semplicemente<br />
vivere la propria vita<br />
anche se questa deve essere<br />
vissuta con la consapevolezza<br />
dei propri limiti. Ma vivere rinchiusi<br />
tra le mura domestiche<br />
senza amici e, se si escludono<br />
le visite mediche, anche senza<br />
contatti con il mondo esterno,<br />
è vivere a metà. E poiché io<br />
credo che il diritto alla vita non<br />
debba subire mutilazioni le Istituzioni<br />
(ed è questa la finalità<br />
della manifestazione) dovranno<br />
creare un diurno per i diversamente<br />
abili in modo che anche<br />
loro passano crescere, confrontarsi<br />
con gli altri e avere i<br />
loro spazi di autonomia ed inoltre<br />
poiché i diversamente abili<br />
non hanno pregiudizi al diurno<br />
potranno accedere tutti.<br />
Questa manifestazione, pertanto,<br />
è stato solo il primo passo di<br />
un progetto forse ambizioso,<br />
certamente difficoltoso, ma<br />
non impossibile da realizzare.<br />
Giovanni Di Lena<br />
Con queste semplici parole,<br />
Bernadette Soubirous parla della<br />
Grotta di Lourdes, ridente cittadina<br />
situata ai piedi dei Pirenei,<br />
dove nel 1858 ebbe 18 apparizioni<br />
della Vergine Maria, che<br />
le si presenterà con l’appellativo<br />
di “Immacolata Concezione”.<br />
Lourdes è attualmente considerato<br />
come il santuario mariano<br />
più visitato al mondo, con circa<br />
6 milioni di presenze ogni anno.<br />
Dal 29 Luglio al 2 Agosto c.a.,<br />
l’agenzia di viaggi “Eves del<br />
Gruppo Brevivet – Pellegrinaggi<br />
Paolini” ha organizzato un<br />
pellegrinaggio in questo luogo<br />
santo. Al pellegrinaggio hanno<br />
partecipato non solo fedeli della<br />
vicina Puglia, ma anche diciotto<br />
persone di Pisticci e Marconia, i<br />
quali, guidati da Camilla Mazzei,<br />
in qualità di guida turistica,<br />
coadiuvati dall’assistente religioso<br />
don Biagio Convertini,<br />
la<br />
<strong>SPIGA</strong><br />
14<br />
Fedeli di Pisticci e Marconia in pellegrinaggio a Lourdes con un gruppo di pugliesi<br />
“La Grotta era il mio cielo”…<br />
Nella centralissima via Carlo<br />
Alberto, qualche settimana fa,<br />
è stato trovato dal giovane<br />
Antonio Monistero, un piccolo<br />
di rapace facente parte<br />
della famiglia dei grillai, una<br />
delle specie più interessanti<br />
della fauna pugliese sempre<br />
più presente nei cieli anche di<br />
Pisticci. Questi esemplari prediligono,<br />
per nidificare, rifugi<br />
scarni, ma altrettanto riparati<br />
come ciminiere e nicchie<br />
e non è difficile poterli vedere<br />
anche sulle finestre delle<br />
nostre abitazioni. Probabilmente<br />
l’esemplare trovato era<br />
di primo volo anche se non è<br />
da escludere che si potesse<br />
trattare di un adulto, date le<br />
dimensioni e la praticità, poi<br />
appurata, nel volo. Sta di fatto<br />
che il volatile è stato trovato<br />
mentre cercava di tornare<br />
disperatamente, senza riuscirci,<br />
nel suo habitat più<br />
consono, il cielo. Viste le difficoltà<br />
riscontrate, è stato preso<br />
delicatamente e gli sono<br />
state prestate le prime cure<br />
del caso. Dopo aver accertato<br />
della diocesi di Bari, ed affiancati<br />
dall’infaticabile Giuseppe<br />
Caruso, hanno visitato i luoghi<br />
in cui la santa ha trascorso la sua<br />
giovinezza, sostando in preghiera<br />
dinanzi alla Grotta delle apparizioni.<br />
La solenne Via Crucis,<br />
la processione serale delle fiaccole<br />
o “Flambeaux”, la Proces-<br />
Salvato un piccolo grillaio<br />
Un piccolo di rapace facente parte della<br />
famiglia dei grillai, una delle specie più<br />
interessanti della fauna pugliese sempre<br />
più presente nei cieli anche di Pisticci<br />
il buono stato di salute il rapace<br />
è stato sfamato accuratamente.<br />
Particolarmente soddisfatti<br />
i suoi salvatori nel<br />
vedere come il grillaio ha gradito<br />
quel pasto tanto inatteso<br />
quanto benaccetto. Con il supporto<br />
del Signor Rocco<br />
Viggiani chiamato all’intervento<br />
data la sua esperienza<br />
in materia, il rapace è stato<br />
portato nei pressi della Terra<br />
Vecchia dove è stato successivamente<br />
liberato. Il suo volo<br />
non presentava alcun cenno<br />
di irregolarità. Subito tra i<br />
cieli il grillaio ha ripreso la<br />
sua fierezza ed è con gioia<br />
che i suoi salvatori sono potuti<br />
ritornare alle proprie case<br />
dopo aver effettuato un gesto<br />
di grande coscienza che non<br />
tutti avrebbero avuto nella<br />
circostanza. Lodevoli dunque<br />
questi cittadini a cui<br />
Pisticci.com porge un ringraziamento<br />
sentito per quanto<br />
fatto. Un gesto piccolo, ma di<br />
grande spessore.<br />
Alessandro Lopergolo<br />
sione Eucaristica, la Santa Messa<br />
Internazionale ed altre funzioni<br />
religiose hanno commosso<br />
i nostri pellegrini, i quali hanno<br />
anche sostato in preghiera dinanzi<br />
alla statua marmorea raffigurante<br />
San Rocco, nativo di<br />
Montpellier in Francia, nonché<br />
protettore della nostra cittadina.<br />
LETTERE AL DIRETTORE<br />
Caro Direttore,<br />
il problema della speculazione<br />
edilizia potrebbe, per il gran<br />
parlare che se ne fa, sembrare<br />
uno dei tanti argomenti di attualità<br />
da analizzare in occasione di<br />
tavole rotonde, conferenze<br />
scientifiche, documentari televisivi,<br />
ecc. Quando, però, le conseguenze<br />
a cui essa può portare<br />
le vivi sulla tua pelle, quando,<br />
cioè, ad essere deturpati sono i<br />
luoghi a te cari perché sono parte<br />
di te, le cose cambiano.<br />
La poesia sotto riportata, scritta<br />
dopo aver rivisto la spiaggia<br />
della mia infanzia o, più precisamente,<br />
ciò che è rimasto di<br />
quella che era la “mia spiaggia”,<br />
vuole essere un monito contro<br />
l’operato di chi agisce e ragiona<br />
solo con le cifre badando ai propri<br />
tornaconti. Ma soprattutto<br />
vuole essere un invito alla riflessione,<br />
perché come recita uno<br />
spot pubblicitario “ci sono cose<br />
che non si possono cambiare”:<br />
la bellezza di una spiaggia<br />
incontaminata ha un valore<br />
incommensurabile. Voglio precisare<br />
che non sono un idealista,<br />
mi rendo conto che lo sviluppo<br />
del turismo (che richiede creazione<br />
di infrastrutture) può ancora<br />
rappresentare il futuro della<br />
nostra regione e perciò ben<br />
vengano gli ammodernamenti e<br />
tutto il resto: ciò che contesto è<br />
la cosiddetta speculazione selvaggia.<br />
Si deve agire in armonia con la<br />
natura anche perché “questa terra<br />
non l’abbiamo comprata, l’abbiamo<br />
avuta in prestito dai nostri<br />
figli”, saggio degli Indiani<br />
d’America.<br />
SPIAGGIA<br />
Non ti riconosco più.<br />
Non ti sento mia.<br />
Il tuo profumo<br />
Non è più selvaggio.<br />
Sai di altro<br />
Di straniero.<br />
Hai cambiato aspetto<br />
e il tuo cuore ribelle<br />
fa scherni alla natura.<br />
Avventuriera,<br />
hai venduto i cocci del mio scheletro<br />
per crescere<br />
con la tua arroganza.<br />
Giovanni Di Lena
la<br />
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 <strong>SPIGA</strong> 15<br />
Vorrei nella rubrica odierna<br />
parlarvi dell’introduzione della<br />
Comunicazione Unica, quale<br />
procedura di massima semplificazione<br />
burocratica per le<br />
aziende, che possono essere<br />
operative in un giorno ed assolvere,<br />
nel giro di una settimana,<br />
a tutti gli adempimenti<br />
dichiarativi verso il Registro<br />
delle Imprese delle Camere di<br />
Commercio, l’Inps, l’Inail e<br />
l’Agenzia delle Entrate compilando<br />
un unico modulo, per<br />
l’appunto “ComUnica”. Questo<br />
significa che gli utenti possono<br />
creare, modificare o chiu-<br />
DIFESA CONSUMATORI<br />
A cura dell’Avv. Angelo Guglielmi<br />
Responsabile dell’Associazione Consumatori POLIDREAM – ASSOUTENTI;<br />
Delegato territoriale CONFCOMMERCIO imprese per l’Italia<br />
tel./fax 0835/583218 e/o fax 080/8876061<br />
Via Cotugno n.49 – Pisticci (MT) (lunedì-venerdì : 17.30 – 20.30)<br />
ComUnica: dal 1° aprile 2<strong>01</strong>0 è obbligatoria la Comunicazione Unica<br />
per l’avvio, la modifica o la cessazione di un’attività imprenditoriale.<br />
Voglio parlarvi, nella rubrica<br />
odierna, dell’ormai diffusissimo<br />
fenomeno, quando si parla<br />
di viaggi, del pacchetto turistico<br />
“ALL INCLUSIVE” o , per<br />
rimanere in Italia, “TUTTO<br />
COMPRESO”. Si tratta di uno<br />
strumento che cerca di soddisfare<br />
un gran numero di richieste<br />
del turismo di massa, in<br />
parole povere, il turista-consumatore<br />
che acquista uno di<br />
questi pacchetti, ha la possibilità<br />
di avere diversi e svariati<br />
servizi , quali ad esempio il<br />
trasporto, il soggiorno, le visite,<br />
le escursioni con la presenza<br />
di accompagnatori e guide<br />
turistiche, servizi che vengono<br />
offerti ad un prezzo cosiddetto<br />
forfetario e, quindi, meno costoso<br />
e più vantaggioso che<br />
acquistarli singolarmente. La<br />
cosa più importante che dovete<br />
verificare in questo tipo di contratti<br />
è l’informazione, che deve<br />
essere data al consumatore-turista<br />
da parte dell’organizzatore<br />
del viaggio (Tour Operator)<br />
o dal venditore (in genere<br />
l’agenzia di viaggi) sia nel corso<br />
delle trattative, vale a dire<br />
prima della conclusione del<br />
contratto, sia, e soprattutto, alla<br />
stipula, o meglio prima dell’inizio<br />
del viaggio, dove, a<br />
norma dell’art. 88 del Codice<br />
del consumo, nell’opuscolo<br />
informativo deve essere indicata<br />
la destinazione, i mezzi di<br />
trasporto, il tipo e la categoria<br />
di trasporto, le soluzioni previste<br />
per vitto e alloggio, l’indicazione<br />
della data limite per<br />
l’esercizio del diritto di recesso<br />
e dell’importo da versare come<br />
acconto oltre alla scadenza per<br />
il versamento del saldo. Da<br />
quanto detto, capiamo come<br />
dere un’impresa senza perdite<br />
di tempo e utilizzando semplicemente<br />
il proprio computer.<br />
Dal 1°aprile di quest’anno,<br />
quindi, le imprese (anche le<br />
imprese individuali) hanno<br />
come unico interlocutore le<br />
Camere di Commercio attraverso<br />
la loro infrastruttura telematica<br />
(InfoCamere), Camere<br />
di Commercio che mettono<br />
a disposizione gratuitamente il<br />
software “ComUnica” per la<br />
guida alla compilazione del<br />
modello (per saperne di più<br />
sull’argomento visitate il sito<br />
www.registroimprese.it dove<br />
troverete anche il corso pratico<br />
e i contatti per avere assistenza).<br />
Questa innovativa procedura<br />
oltre ad essere, come abbiamo<br />
già detto, uno strumento<br />
di semplificazione e velocizzazione,<br />
è anche un modo per<br />
contenere i costi della burocrazia<br />
e aumentare la qualità nei<br />
rapporti con la Pubblica Amministrazione.<br />
Come tutte le<br />
innovazioni, anche per<br />
“ComUnica” ci sarà un periodo<br />
di rodaggio, soprattutto per<br />
adeguare i sistemi informatici<br />
degli utenti, per poi, però, usufruire<br />
in pieno dei vantaggi.<br />
“VIAGGIO TUTTO COMPRESO”, ANCHE <strong>LA</strong> FREGATURA.<br />
l’opuscolo (che vi consiglio di<br />
leggere attentamente per poter<br />
poi verificare la veridicità delle<br />
informazioni contenute onde<br />
evitare fregature) non sia un<br />
semplice foglio informativo,<br />
ma è la parte più importante<br />
del contratto che si è stipulato,<br />
in quanto ne rappresenta il reale<br />
contenuto. Vi voglio informare,<br />
infine, a proposito di<br />
Tour Operator (l’organizzatore<br />
del viaggio tutto compreso),<br />
del fallimento de “I VIAGGI<br />
DEL VENTAGLIO” con conseguenze<br />
negative per i consumatori<br />
che hanno acquistato in<br />
anticipo i pacchetti turistici e,<br />
in relazione a ciò, vorrei rassicurare<br />
costoro che non tutto è<br />
perduto, con la possibilità di<br />
poter recuperare le somme anticipate<br />
(verificando se il Tour<br />
Operator aveva stipulato una<br />
polizza assicurativa per il risarcimento<br />
danni ex art. 99 del<br />
Codice del Consumo, individuando<br />
una responsabilità dell’agenzia<br />
di viaggi che ha venduto<br />
il pacchetto turistico e che<br />
avrebbe dovuto conoscere le<br />
condizioni economiche della<br />
società oggi fallita e , come<br />
passi ulteriori , insinuarsi al<br />
passivo del fallimento o presentare<br />
istanza al “Fondo nazionale<br />
di garanzia”, istanza,<br />
quest’ultima, non più soggetta<br />
al termine di decadenza di tre<br />
mesi).<br />
Via Togliatti, 43<br />
Tiro al volo: disciplina sempre più in voga<br />
Durante le festività patronali,<br />
si è svolto il torneo di tiro al<br />
volo Trofeo San Rocco, seconda<br />
edizione, specialità “Trap<br />
Americano”. Il torneo, che ha<br />
avuto un discreto successo già<br />
lo scorso anno, ha visto circa<br />
trenta partecipanti che si sono<br />
sfidati in una gara divisa in due<br />
serie da 25 piattelli. Due le<br />
categorie in gioco: tiratori e<br />
cacciatori. I primi tre di ogni<br />
categoria si sono a loro volta<br />
confrontati tra di loro per aggiudicarsi<br />
il torneo nel barrage<br />
finale.<br />
Nella categoria tiratori si sono<br />
imposti in ordine Massimo<br />
Grieco e Anio Borraccia con<br />
un ex aequo e Nicola Calandriello,<br />
mentre in quella cacciatori<br />
il primo è stato Antonio<br />
Ruvo e a seguire Luigi Vitelli e<br />
Giuseppe Iannuzziello. Nella<br />
finalissima i sei cecchini si sono<br />
espressi al meglio e hanno reso<br />
Un sano e sereno pomeriggio<br />
vissuto a stretto contatto con la<br />
campagna ed il suggestivo ed<br />
incomparabile scenario della<br />
natura incontaminata e dei<br />
calanchi per ritrovare sé stessi<br />
e rinnovare la dimensione della<br />
fede e dello spirito. Si è<br />
rinnovata anche quest’anno la<br />
tradizionale festa in onore della<br />
Madonna nell’azienda di<br />
Mario Blotti, depositario e promotore<br />
di questa lieta ricorrenza<br />
e che ha voluto dotare la sua<br />
campagna di una bella cappella,<br />
dove ogni anno viene celebrata<br />
una S. Messa, alla presenza<br />
di ospiti e pellegrini provenienti<br />
da vari centri della<br />
regione. Quest’anno la S. Messa<br />
è stata officiata da don Giovanni<br />
Punzi, parroco della<br />
Chiesa di S. Giuseppe Lavoratore<br />
di Pisticci Scalo, che nella<br />
omelia ha invitato tutti i fedeli<br />
ad un maggiore impegno di<br />
fede e di partecipazione. Subito<br />
dopo, la famiglia Blotti, con<br />
ancora più interessante lo spettacolo<br />
soprattutto per le tante<br />
persone che nei giorni del torneo<br />
hanno potuto apprezzare<br />
la bellezza di questo sport e<br />
ancor di più assaporare la tensione<br />
e la concentrazione dei<br />
tiratori prima di una serie. Alla<br />
fine l’ha sputata e si è aggiudicato<br />
anche un bellissimo orologio<br />
Massimo Grieco, tiratore<br />
e specialista del tiro al volo di<br />
Pisticci davanti ad un altro tiratore,<br />
Anio Borraccia, mentre<br />
terzo si è piazzato Antonio<br />
Ruvo categoria cacciatori.<br />
Sport dunque di grande interesse<br />
e di sicuro coinvolgimento<br />
del pubblico che davvero<br />
può percepire quanto sia difficile<br />
restare calmi e concentrati<br />
per l’intero torneo.<br />
Alessandro Lopergolo<br />
Una Chiesetta tra i calanchi.<br />
Si rinnova il tradizionale appuntamento promosso da Mario Blotti<br />
UNA GIORNATA DI FEDE A<br />
CONTATTO CON <strong>LA</strong> NATURA<br />
Nuovo prestigioso riconoscimento<br />
per il Comandante della Stazione<br />
dei Carabinieri di Vezzano<br />
cav. Luogotenente Mario Donato<br />
Melfi di Pisticci. Nel corso<br />
della cerimonia del 169° Anniversario<br />
della fondazione dell’Arma<br />
dei Carabinieri, che si è svolta<br />
il 7 giugno 2<strong>01</strong>0, presso la “Fossa<br />
dei Martiri” al Castello del<br />
Buonconsiglio, il Generale di<br />
Brigata, Comandante della Legione<br />
Trentino Alto Adige Luigi<br />
Nardini gli ha consegnato una<br />
pergamena di “compiacimento”<br />
per gli oltre venticinque anni di<br />
servizio quale Comandante di<br />
Stazione. La bella cerimonia è<br />
la consueta e nota disponibilità<br />
e squisita gentilezza. ha offerto<br />
a tutti i presenti prodotti genuini<br />
della gastronomia locale.<br />
Nella circostanza, molti visitatori<br />
hanno potuto rendersi conto<br />
di persona ed assistere “in<br />
diretta” a tutto il ciclo della<br />
produzione e lavorazione del<br />
latte, eseguita con i sistemi tradizionali<br />
di un tempo da personale<br />
qualificato. L’azienda<br />
modello diretta da Mario Blotti,<br />
infatti, è nota a tutti per<br />
l’adeguamento a tutte le norme,<br />
per la estrema cura di stalle<br />
e ambienti e per il grande rispetto<br />
della natura. Un modello<br />
senz’altro da imitare in tempi<br />
in cui purtroppo l’agricoltura<br />
risente di processi di contaminazioni<br />
e di trattamenti che<br />
ormai hanno smarrito la loro<br />
originaria dimensione di bontà,<br />
di gusto e di genuinità.<br />
G. Con.<br />
Pergamena di “compiacimento”<br />
Prestigioso riconoscimento al Luogotenente<br />
dei Carabinieri Mario Donato Melfi<br />
stata allietata dalla Banda di<br />
Aldeno e dalla presenza di numerose<br />
autorità civili e militari. E’<br />
l’ulteriore conferma delle qualità<br />
e delle doti di Melfi, della sua<br />
professionalità, competenza e<br />
dell’attaccamento all’Arma ed<br />
alle istituzione. E Pisticci tutta va<br />
fiera del suo ufficiale, che onora<br />
la sua città. Da molti anni stimato<br />
comandante della zona dell’Alta<br />
Valle dei Laghi (Baselga del<br />
Bondone, Vigolo Baselga,<br />
Terlago, Vezzano, Padergnone),<br />
decorato Cavaliere della Repubblica<br />
Italiana, per i venticinque<br />
anni di lungo comando e di servizio,<br />
e per la partecipazione alle<br />
operazioni di soccorso, negli anni<br />
’80, nelle aree terremotate di<br />
Calabria e Basilicata. Comandante<br />
della Stazione di Vezzano dal<br />
1985, il comandante è apprezzato<br />
per la sua grande disponibilità<br />
e per la sua cordialità.
<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />
la<br />
<strong>SPIGA</strong><br />
DAL<strong>LA</strong> PRIMA PAGINA DAL<strong>LA</strong> PRIMA PAGINA DAL<strong>LA</strong> PRIMA PAGINA DAL<strong>LA</strong> PRIMA PAGINA<br />
blicitari del territorio e che conterrebbe<br />
la soluzione a tutti i<br />
mali. Quel documento è datato<br />
ed è scritto in politichese. Non<br />
indica quanti posti letto dovrebbero<br />
essere garantiti, non<br />
indica chi e come dovrebbe<br />
essere investito di responsabilità<br />
all’interno della struttura<br />
sanitaria. Insomma, è una posizione<br />
che non rappresenta la<br />
soluzione adeguata al problema<br />
ospedale, ma che certamente<br />
risolve contingenti problemi<br />
di visibilità del PD a livello<br />
locale.<br />
E’ giusto non esprimere alcun<br />
giudizio “in nome della libertà<br />
di espressione e del principio<br />
di autodeterminazione” sul<br />
cambio repentino di rotta della<br />
protesta cosiddetta ufficiale e<br />
sulla sua adesione ad un testo<br />
redatto da una precisa parte e<br />
per di più qualche tempo fa’.<br />
Né conviene emettere sentenze<br />
gratuite sulla reale o presunta<br />
necessità che il PD ha di<br />
chiudere in fretta la questione<br />
di Tinchi prima che i clamori<br />
di una nuova campagna elettorale<br />
arrivino a turbare il nostro<br />
territorio. Mi limiterò pertanto<br />
a raccontare, con il solo intento<br />
di riempire lo spazio che mi<br />
avanza, la storia di una comunità<br />
che riponeva nel suo<br />
capovillaggio massima fiducia.<br />
Era l’anno Mille o giù di lì,<br />
erano servi della gleba e menavano<br />
vanto di coltivare il frutteto<br />
più bello della contea. Era<br />
in effetti un frutteto rigoglioso<br />
per il quale quella comunità<br />
veniva additata da molti come<br />
la più produttiva dell’intero<br />
regno. Ma un giorno il<br />
feudatario decise di rimuovere<br />
il frutteto perché sul terreno<br />
voleva costruire un casolare di<br />
caccia. Allora il capo riconosciuto<br />
di quella comune chiamò<br />
i suoi concittadini a raccolta<br />
e insieme decisero di occupare<br />
il frutteto così da impedire<br />
lo sradicamento delle piante.<br />
Solo il capovillaggio era capace<br />
di leggere e sapeva che, secondo<br />
il diritto all’epoca vigente,<br />
il feudatario era arbitro<br />
assoluto di quelle piante e del<br />
terreno su cui esse insistevano.<br />
Cionondimeno, sostenne la<br />
protesta dei suoi concittadini,<br />
anzi la alimentò giorno dopo<br />
giorno. Era ciò che i suoi concittadini<br />
volevano e non aveva<br />
intenzione di tradirne le aspettative<br />
perché timoroso di essere<br />
rimosso dalla sua carica. E<br />
anche perché, in fondo, quello<br />
che desiderava con ardore<br />
estremo era diventare egli stesso<br />
padrone di un pezzo di terra.<br />
Più volte il feudatario intimò ai<br />
contadini di sgombrare il terreno,<br />
ma essi decisero di restare<br />
abbarbicati agli alberi da frutto<br />
giorno e notte. Credevano in<br />
quello che facevano ed il signore<br />
non avrebbe mai ordinato<br />
ai cavalieri di spazzarli via<br />
con la forza perché essi rappre-<br />
La Sindrome di Münchhausen... Svolta nella vicenda di Tinchi<br />
sentavano comunque forza lavoro<br />
per l’economia del feudo.<br />
Ma quella situazione non poteva<br />
durare. Il feudatario confinante<br />
aveva già un bel casolare<br />
da caccia e presto sarebbe arrivato<br />
il tempo di rinnovare le<br />
investiture presso il sovrano. E<br />
si dava il caso che il sovrano<br />
fosse un vero maniaco della<br />
caccia e che amasse essere ospitato<br />
in appositi casolari ogni<br />
volta che visitava i possedimenti<br />
concessi in gestione ai<br />
suoi valvassini. Senza il suo<br />
casolare il feudatario avrebbe<br />
sicuramente perso l’investitura<br />
a vantaggio del suo vicino.<br />
Allora il feudatario decise di<br />
accordarsi con il capovillaggio.<br />
Promise di liberarlo dal legame<br />
di servitù che lo ancorava<br />
alla gleba, promise di dargli<br />
dieci acri di terra, gli propose<br />
di affrancarlo dallo jus primae<br />
noctis e da tutte le altre servitù<br />
individuali cui l’uomo, per legge,<br />
doveva sottostare e alla fine<br />
lo persuase a desistere.<br />
Il capovillaggio non impiegò<br />
molto a convincere i suoi concittadini.<br />
Erano stanchi di penzolare<br />
dai rami delle piante. E<br />
l’astio che provavano nei confronti<br />
del feudatario si era attenuato,<br />
per fare posto ad una<br />
vaga sensazione di stanchezza<br />
e demotivazione. Quando il<br />
capovillaggio raccontò loro di<br />
aver visto un diploma in cui il<br />
feudatario si impegnava a mantenere<br />
in piedi “alcune” piante,<br />
ma che “alcune altre” sarebbero<br />
state sradicate e trapiantate<br />
altrove, essi si precipitarono<br />
ad accettare la resa.<br />
Avvenne così che il feudatario<br />
poté avere il suo casolare e<br />
gareggiò ad armi pari con il<br />
signore confinante per l’investitura<br />
del sovrano. Il frutteto<br />
fu estirpato e pochissime piante<br />
furono mantenute in vita, ma<br />
solo per fungere da ornamento<br />
al nuovo casolare.<br />
Il capovillaggio, come promesso,<br />
ricevette dieci acri di terreno<br />
e la libertà, trasferendosi<br />
lontano dal suo villaggio. E gli<br />
ignari cittadini, quelli che erano<br />
rimasti aggrappati giorno e<br />
notte ai rami frondosi degli alberi<br />
del frutteto…..furono in<br />
seguito utilizzati dal feudatario<br />
nella coltivazione di granoturco<br />
e segale.<br />
Pisticci, coerente con le direttive<br />
regionali di partito. Per la<br />
drammaticità dei disservizi sanitari<br />
nel territorio e per la<br />
gravità del patimento e delle<br />
ansie dei cittadini che sono nel<br />
bisogno - continua la nota - la<br />
proposta sanitaria del PD per<br />
Tinchi deve avere immediata<br />
approvazione ed esecuzione.<br />
Ogni altro rinvio può essere<br />
fatale per gli ammalati.A fronte<br />
di decisioni istituzionali formalmente<br />
trascritte e di interventi<br />
che avviino il ripristino<br />
dei servizi sanitari sottratti, i<br />
Comitati lasceranno il presidio<br />
sul tetto più alto dell’Ospedale<br />
di Tinchi. L’Ospedale “Angelina<br />
Lo Dico” di Tinchi di<br />
Pisticci è essenziale in un’area<br />
16<br />
in cui la domanda sanitaria è<br />
cresciuta a dismisura.La salute<br />
pubblica e il benessere collettivo<br />
- conclude la nota - sono<br />
l’unico aspetto di desiderio e di<br />
lotta dei due Comitati. Ogni<br />
altra considerazione è fuori dai<br />
loro intenti e dalle ragioni dei<br />
loro sacrifici”.<br />
Ora la parola passa alla Regione<br />
e, naturalmente al PD locale<br />
affinchè si attivi perchè la sua<br />
proposta, accettata dai Comitati,<br />
si concretizzi, augurandoci<br />
che si possa scrivere la parola<br />
fine a questa dolorosa vicenda<br />
che interessa un vasto bacino<br />
di utenza di tutto il metapontino.<br />
MICHELE SELVAGGI