13.06.2013 Views

01 LA SPIGA SETTEMBRE 2010 - rione Terravecchia

01 LA SPIGA SETTEMBRE 2010 - rione Terravecchia

01 LA SPIGA SETTEMBRE 2010 - rione Terravecchia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>LA</strong> <strong>SPIGA</strong><br />

Periodico di Attualità, Politica, Cultura e Sport<br />

Reg. Tribunale di Matera n. 179 del 05/05/1999 - Direttore Responsabile: Angelo Dell’Osso - Stampa I.M.D. Lucana s.n.c. - tel. 0835 581642 - Pisticci<br />

<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 Edito dall’Associazione Culturale “La Spiga” Pisticci - Redazione: C.so Margherita, 132 - 75<strong>01</strong>5 Pisticci Anno XII n. 4 - Euro 1,00<br />

Svolta nella vicenda dell’ospedale di Tinchi<br />

I Comitati a difesa del nosocomio pisticcese, dopo 73 giorni di presiodio sul tetto più alto<br />

dell’edificio, decidono di accettare la proposta recente del PD dei circoli di Marconia - Pisticci<br />

di Michele SELVAGGI<br />

Svolta nella vicenda dell’ospedale<br />

di Tinchi. I Comitati a<br />

difesa del nosocomio pisticcese,<br />

dopo 73 giorni di presiodio<br />

sul tetto più alto dell’edificio,<br />

decidono di accettare<br />

la proposta recente del PD<br />

dei circoli di Marconia - Pisticci<br />

che, ricordiamo, prevede:un<br />

modello di ricovero multidisciplinare<br />

con la istituzione di<br />

posti letto a disposizione dei<br />

sanitari delle varie discipline<br />

presenti nel presidio, allo scopo<br />

di garantire un’assistenza<br />

completa che dasllivello ambulatoriale/day<br />

hospital/ ecc.<br />

possa necessitare di prolungamento<br />

della osservazione e cura<br />

anche dei pazienti giunti al<br />

pronto soccorso che non necessitano<br />

di trasferimento presso<br />

strutture per l’emergenza/<br />

urgenza; potenziamento del<br />

pronto soccorso con ripristino<br />

della reperibilità medica, chirurgica<br />

e anestesiologica, prevedendo<br />

anche l’utilizzo del<br />

ricovero nella modalità disciplinare;<br />

potenziamento del servizio<br />

di endocrinologia e<br />

diabetologia, completato da<br />

team specialistico con presenza<br />

di cardiologia, ultrasonografia<br />

vascolare ed internistica,<br />

neorologia ed oculistica; per il<br />

polo riabilitativo, istituzione di<br />

posti letto per quei casi in cui la<br />

permanenza breve potrebbe<br />

giovare alla riuscita della prestazione;<br />

potenziamento e migliore<br />

sistemazione del servizio<br />

Dialisi, Laboratorio di analisi<br />

e Radiologia; Istituzione e<br />

potenziamento di branche specialistiche<br />

(Endoscopia,<br />

ORL, Dermatologia, Chirurgia<br />

ambulatoriale e Day Surgery,<br />

La Sindrome di Münchhausen per procura<br />

di Giulio Caputi<br />

Si chiama Sindrome di<br />

Münchhausen per procura e<br />

oramai è ufficiale: dilaga fra le<br />

classi dirigenti o aspiranti tali<br />

ovunque esse siano chiamate<br />

ad operare. Dal punto di vista<br />

sanitario il disturbo colpisce<br />

per lo più donne madri inducendole<br />

ad arrecare un danno<br />

fisico al figlio per attirare l’attenzione<br />

su di sé. La madre<br />

viene così a godere della stima<br />

e dell’affetto universali<br />

perché si preoccupa della salute<br />

del proprio figlio.<br />

Mettete ora il caso di una classe<br />

politica dominante che lasci<br />

decantare ad arte una situazione<br />

negativa come la<br />

paventata chiusura dell’ospedale<br />

di Tinchi. Metteteci la sacrosanta<br />

protesta dei cittadini<br />

indignati, l’opera meritoria di<br />

tribuni e capetti bravi ad organizzare<br />

picchetti ed a tenere<br />

serrati i ranghi, i proclami di<br />

retorici politicanti intenziona-<br />

ti a lasciar trasparire tutta la<br />

propria costernazione e l’inconsapevolezza<br />

di gran parte<br />

della massa di cittadini intenti<br />

a garantire quotidianamente la<br />

sopravvivenza delle proprie<br />

famiglie. E mettete che un<br />

giorno, senza nessuna ragione<br />

apparente, qualcuno bene informato<br />

arrivi e riveli che la<br />

soluzione del caso era stata<br />

sempre là, sotto i nostri nasi<br />

attoniti. Ma certo!! Come abbiamo<br />

fatto a non pensarci prima!<br />

Il manifesto del PD!! E<br />

tanti saluti agli slogan, alle<br />

fiaccolate, ai simposi, alle notti<br />

all’addiaccio ed a tutto quanto<br />

Nuovo Regolamento Urbanistico<br />

A Pisticci si torna a costruire<br />

Il Consiglio Comunale approva con voti unanimi<br />

Servizio a pagina 2<br />

il resto. Il partito distrugge, il<br />

partito ricrea. Viva il partito!<br />

La sindrome di Münchhausen,<br />

come dicevo.<br />

Ma non tutti, per fortuna, la<br />

pensano così. E’ forse il caso di<br />

dire, con tutta la cautela ed il<br />

rispetto che il caso e le persone<br />

coinvolte richiedono, che probabilmente<br />

esiste una fetta di<br />

cittadini che non è precisamente<br />

in linea con il manifesto di<br />

proposte del PD di Pisticci e<br />

Marconia, manifesto che è miracolosamente<br />

riapparso da<br />

qualche giorno negli spazi pub-<br />

segue a pag. 16<br />

Il PDL pisticcese rispetta la<br />

decisione, ma non è d’accordo<br />

sulla linea adottata dai due<br />

comitati a difesa dell’Ospedale<br />

di Tinchi, che nei giorni<br />

scorsi hanno accettato la proposta<br />

del Partito Democratico<br />

pisticcese,resa nota già dai<br />

principi del mese di agosto.Il<br />

coordinatore cittadino Mimmo<br />

Lazazzera infatti, fa sapere che,<br />

secondo il partito che rappresenta,<br />

quella accettata da<br />

Domenico Giannace e Pietro<br />

Tamburrano, non è la soluzione<br />

ideale per risolvere i problemi<br />

del nosocomio pisticcese<br />

in piedi ormai da diversi mesi,<br />

che hanno fatto registrare, giorno<br />

dopo giorno, lo smantellamento<br />

della struttura portando<br />

via servizi e personale. Secondo<br />

Lazazzera, che come si ricorderà,<br />

nei primi giorni del<br />

presidio sul tetto dell’ospedale,<br />

minacciò di buttarsi giù se<br />

Medicina Interna, Reumatologia,<br />

Neuropschichiatria infantile,<br />

Ortopedia, Medicina<br />

del lavoro ecc.ed infine, istituzione<br />

di un ambulatorio encologico<br />

periodico. “Dopo la<br />

morte della giovane mamma<br />

che ha dato alla luce due<br />

gemellini nell’Ospedale di<br />

Policoro (MT), e dopo la verifica<br />

che decine di altre morti<br />

per malasanità si sono verificate<br />

e sono rimaste ignorate<br />

nel territorio - spiega il documento<br />

reso pubblico dai due<br />

comitati, quello pisticcese e<br />

quello dei Cittadiniattivi di<br />

Bernalda, guidati rispettivamente<br />

da Domenico Giannace<br />

e Pietro Tamburrano - i Comitati<br />

in lotta sono fortemente<br />

allarmati e preoccupati della<br />

salute di tutti i cittadini del<br />

Metapontino e dell’intera regione<br />

lucana.Poiché la lotta per<br />

l’Ospedale di Tinchi è tesa<br />

unicamente ed esclusivamente<br />

alla salute dei cittadini e al loro<br />

benessere, i Comitati del presidio<br />

accettano la proposta sanitaria<br />

del PD sull’Ospedale di<br />

Tinchi di Pisticci. Nell’interesse<br />

dei cittadini e dei loro<br />

malati - si legge ancora nel<br />

documento - essi vogliono superare<br />

tutte le incomprensioni<br />

e tutti gli elementi estranei alla<br />

pubblica utilità.Da un’analisi<br />

più attenta e responsabile i Comitati<br />

ritengono che siano marginali<br />

le differenze tra la propria<br />

proposta per l’Ospedale di<br />

Tinchi che è coincidente con la<br />

delibera del Consiglio Comunale<br />

di Pisticci (ripristino di<br />

tutti i servizi esistenti prima<br />

dello smantellamento) e quella<br />

recente del PD di Marconia-<br />

Il PDL pisticcese non è d’accordo<br />

sulla linea adottata dai comitati<br />

le richieste non fossero state<br />

accolte,e sempre in prima linea<br />

nelle manifestazioni organizzate<br />

dagli stessi comitati,<br />

comunque la protesta continuerà<br />

fino a quando l’ospedale<br />

non ritornerà come prima.”<br />

Siamo rimasti perplessi per la<br />

nuova posizione assunta dai<br />

due comitati- afferma dispiaciuto<br />

il cooordinatore cittadino<br />

del partito di Berlusconi-<br />

Fino a qualche giorno fa, tutti<br />

insieme nelle manifestazioni<br />

si gridava per non desistere da<br />

una lotta a difesa della struttura<br />

e per il suo recupero, ora<br />

improvvisamente ci accorgiamo<br />

che le cose sono cambiate<br />

e ci troviamo di fronte ad una<br />

nuova situazione che non è sicuramente<br />

quella che si<br />

auspicava”. Lazazzera comunque<br />

ritiene che la decisione dei<br />

comitati va rispettata augurandosi<br />

però, che la stessa sia<br />

segue a pag. 16<br />

maturata senza condizionamenti<br />

di sorta da parte di<br />

qualcuno.Lo stesso coordinatore<br />

annuncia che il suo partito<br />

non si ferma e che continuerà<br />

a far sentire la propria voce<br />

sulla vicenda anche in sede<br />

regionale.”Il consigliere regionale<br />

Mario Venezia- annuncia<br />

Lazazzera - alla prossima<br />

riapertura dei lavori consiliari,<br />

presenterà una nuova mozione,<br />

peraltro elaborata con professionisti<br />

dello stesso ospedale,<br />

che riprende il deliberato<br />

del Consiglio Comunale di<br />

Pisticci ( tutto deve ritornare<br />

come prima) al fine di impegnare<br />

la giunta Regionale a<br />

rivedere le proprie scelte che<br />

finora hanno penalizzato in<br />

modo drammatico l’ospedale<br />

pisticcese”.<br />

MICHELE SELVAGGI


<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />

Nuovo Regolamento Urbanistico<br />

Pisticci si torna a costruire<br />

Il Consiglio Comunale approva con voti unanimi<br />

Buone notizie per l’edilizia<br />

pisticcese ferma ormai da<br />

tempo.Il Consiglio Comunale,<br />

infatti, con voti unanimi, ha<br />

espresso la presa d’atto del<br />

Nuovo Regolamento Urbanistico<br />

(illustrato dall’Assessore ai<br />

LL.PP. Arch.Giovanni D’Onofrio),<br />

un passaggio che rappresentava<br />

il presupposto fondamentale<br />

per la convocazione<br />

della Conferenza di Pianificazione<br />

con gli enti sovraordinati,<br />

nonché per la stesura del Piano<br />

Strutturale Comunale (ex Prg).<br />

Il R.U. adesso, sarà oggetto di<br />

discussione nella Conferenza<br />

Regionale e, dopo le eventuali<br />

modifiche legate alle valutazioni<br />

dell’organo interistituzionale,<br />

dovrà tornare in Consiglio per<br />

l’approvazione definitiva. L’atto,<br />

tuttavia, produce già effetti<br />

concreti poiché consente di<br />

sbloccare le concessioni edilizie<br />

ferme da tempo rappresentando,<br />

pertanto, già di per sé un<br />

passaggio storico di straordinaria<br />

rilevanza per un territorio<br />

che attendeva da diversi anni di<br />

veder create quelle condizioni<br />

utili alla ripresa dell’attività<br />

edilizia.In apertura di assemblea<br />

il Sindaco, Michele Leone,<br />

ha mostrato un documento<br />

storico del 1970, il primo<br />

Prg,conseguente al decreto di<br />

trasferimento del centro storico.<br />

Un atto dettato dalle circostanze<br />

e dalla necessità di individuare<br />

a Marconia le aree per<br />

garantire un’abitazione a chi<br />

l’aveva persa in seguito alla frana.<br />

Quell’atto, che Leone progettò<br />

come funzionario del Genio<br />

Civile ed approvò da Assessore<br />

ai LL.PP. e Consigliere,<br />

Sindaco Rocco Grieco, ha rappresentato<br />

la base anche per i<br />

Piani successivi, ( Mecca -<br />

Lacava e poi Corazza). Ed è<br />

risultato attuale anche oggi, nel<br />

<strong>LA</strong> <strong>SPIGA</strong><br />

Periodico di attualità,<br />

politica, cultura e sport.<br />

Edito<br />

dall’Ass. Culturale “La Spiga”<br />

Pisticci<br />

Redazione: C.so Margherita, 132<br />

75<strong>01</strong>5 Pisticci (MT)<br />

Reg. Tribunale di Matera<br />

n. 179 del 05/05/1999<br />

Direttore Responsabile:<br />

Angelo Dell’Osso<br />

Direttore: Pietro Quinto<br />

Collaboratori:<br />

Margherita Agata<br />

Antonio Capistrano<br />

Giulio Caputi<br />

Giuseppe Coniglio<br />

Roberto D’Alessandro<br />

Dino D’Angella<br />

Gianfranco D’Angella<br />

Pino Gallo<br />

Carmine Grillo<br />

Alessandro Lopergolo<br />

Piero Miolla<br />

Vito Pelazza<br />

Michele Selvaggi<br />

Viviana Verri<br />

Grafica:Stefano Falotico<br />

Impaginazione e Stampa:<br />

I.M.D. Lucana s.n.c.<br />

Pisticci<br />

lavoro di stesura del nuovo R.U.<br />

“Un documento - ha spiegato<br />

Leone - che è frutto di una visione<br />

precisa della nostra Amministrazione,<br />

in base alla quale<br />

il territorio di Pisticci ha<br />

potenzialità in grado di abbracciare<br />

tutto il metapontino. In tal<br />

senso - ha continuato -la politica<br />

deve avere la capacità di<br />

prevedere ed organizzare il futuro.<br />

Noi riteniamo di averlo<br />

fatto tenendo in considerazione<br />

la centralità di un territorio<br />

molto vasto come quello di<br />

Pisticci che solo in questo modo<br />

può ambire ad uno sviluppo di<br />

grande portata”. Successivamente<br />

l’Assessore ai LL.PP.<br />

Giovanni D’Onofrio, ha illustrato<br />

le modifiche apportate al<br />

R.U. dopo il 10 agosto 2<strong>01</strong>0,<br />

data in cui è stato definito il<br />

rapporto professionale con<br />

l’equipe del professor Piroddi,<br />

con conseguente affidamento<br />

all’Ufficio Tecnico Comunale<br />

per apportare modeste variazioni<br />

suggerite anche dall’urgenza<br />

di dare compiutezza al<br />

percorso amministrativo di un<br />

vecchio documento di programmazione.<br />

Per Pisticci centro, per<br />

buona parte dell’abitato quindi,<br />

la novità è rappresentata dalla<br />

possibilità di poter costruire<br />

(Piano terra e I° piano), nel rispetto<br />

dei vincoli idrogeo-logici,<br />

ambientali, architettonici e<br />

paesaggistici. Possibile, inoltre,<br />

riempire i vuoti tra edifici<br />

esistenti.Per Marconia, alla base<br />

del documento approvato, si è<br />

imposta la necessità di una riduzione<br />

degli indici di<br />

fabbricabilità per le aree C1-<br />

C2-C3. Ripristinata inoltre la<br />

normativa già prevista nei precedenti<br />

strumenti urbanistici.<br />

MICHELE SELVAGGI<br />

Importante sentenza in<br />

materia patrimoniale del TAR<br />

Importante sentenza in materia<br />

patrimoniale del TAR di<br />

Basilicata che con recente ordinanza<br />

ha rigettato la richiesta di<br />

sospensiva prodotta con ricorso<br />

da alcuni cittadini, avverso<br />

una delibera di Giunta, con la<br />

quale il comune di Pisticci aveva<br />

disposto la revoca di un precedente<br />

deliberato avente per<br />

oggetto: “Autorizzazione alla<br />

Regione di Basilicata per la retrocessione<br />

di aree in località<br />

Marconia”. I terreni interessati<br />

erano compresi tra quelli che<br />

recentemente la stessa Regione<br />

di Basilicata aveva trasferito al<br />

Comune di Pisticci, una parte<br />

dei quali, ricordiamo, destinati<br />

alla realizzazione della seconda<br />

chiesa nell’abitato di<br />

Marconia.L’amministrazione<br />

comunale, difesa dall’avvocato<br />

Anio D’Angella responsabile<br />

l’ufficio legale del comune,ha<br />

visto così accogliere le proprie<br />

tesi difensive di inammissibilità<br />

del ricorso.Un motivo di soddisfazione<br />

per l’ente comunale<br />

guidato dal sindaco Michele<br />

Leone,dal momento che la stessa<br />

riveste carattere di importanza<br />

sia sotto il profilo urbanistico<br />

che economico, trattandosi<br />

infatti, di terreni inseriti nel piano<br />

PEP dell’abitato di Marconia<br />

(Edilizia Popolare)e destinati al<br />

trasferimento dell’abitato.Nel<br />

caso il ricorso prodotto dagli ex<br />

proprietari fosse stato<br />

accolto,sarebbe stato infatti<br />

vanificato l’assetto urbanistico<br />

che l’amministrazione si è dato,<br />

oltre,naturalmente, ad una evidente<br />

consistente compromissione<br />

patrimoniale del comune,<br />

a cui sarebbero stati sottratti<br />

circa 25 ettari di terreni in una<br />

zona semicentrale della popolosa<br />

frazione pisticcese. Per di<br />

più, non sarebbe stato possibile<br />

la edificazione della seconda<br />

chiesa (l’unica è quella di via<br />

San Giovanni Bosco intitolata<br />

alla Madonna delle Grazie<br />

patrona della città) come da tempo<br />

richiesta da gran parte della<br />

popolazione marconense.<br />

Attualità <strong>SPIGA</strong> 2<br />

MICHELE SELVAGGI<br />

In caso di chiusura della galleria San Rocco<br />

Scongiurato il pericolo di isolamento dell’abitato di Pisticci<br />

Stanziati dalla Provincia circa 200 mila euro per la vecchia Pisticci-Pozzitello<br />

Scongiurato il pericolo di isolamento<br />

dell’abitato di Pisticci<br />

verso la valle del Basento (in<br />

caso di chiusura della galleria<br />

San Rocco).Con un recente<br />

provvedimento della Giunta<br />

Provinciale guidata da Franco<br />

Stella,è stata infatti stanziata<br />

una somma di circa 200 mila<br />

euro, approvando un progetto<br />

che prevede, tra l’altro, la esecuzione<br />

di lavori di messa in<br />

sicurezza di diversi tratti della<br />

vecchia provinciale Pisticci-<br />

Pozzitello, le cui condizioni di<br />

viabilità e percorribilità, da<br />

qualche mese si erano ulteriormente<br />

aggravate.Della cosa, di<br />

cui occorre dare atto, si era<br />

interessato l’unico consigliere<br />

provinciale di Pisticci il medico<br />

Vito Di Trani (DS) presidente<br />

della Commissione Lavori<br />

Pubblici della stessa<br />

Amministrrazione Provinciale,<br />

che aveva preso a cuore la vicenda<br />

e che ora ha comunicato<br />

la notizia di interventi risolutori<br />

di un annoso problema.La sede<br />

stradale infatti, è quasi tutta<br />

interessata da smottamenti laterali<br />

e da notevoli fendituture<br />

trasversali e longitudinali e,<br />

quel che più preoccupa, da lunghi<br />

avvallamenti che penalizzano<br />

e in alcuni casi impedi-<br />

Sono stati completati a<br />

Marconia i lavori di urbanizzazione<br />

lungo via Anzio,<br />

adesso collegata con l’incrocio<br />

di via Pucchieta attraverso<br />

il prolungamento della strada<br />

che in precedenza andava a terminare<br />

in un’area sterrata, impropriamente<br />

adibita a discarica<br />

e fortemente degradata.<br />

La zona d’intervento è stata<br />

asfaltata e completata con marciapiedi<br />

su ambo i lati nonché<br />

integrata con un parcheggio.<br />

Contestualmente si è provveduto<br />

a servire la nuova porzione<br />

di strada con tutte le<br />

infrastrutturazioni necessarie:<br />

pubblica illuminazione, reti<br />

elettriche, idriche, fognarie, del<br />

gas e del telefono.<br />

Il progetto di Edilizia Residenziale<br />

Pubblica è stato curato<br />

dall’Ufficio Tecnico Comunale<br />

e realizzato dalla ditta<br />

Donatiello Benedetto di<br />

Monteverde (AV). L’importo<br />

del progetto era pari a 400 mila<br />

euro, mentre quello dei lavori a<br />

base d’asta ammontava a<br />

215.176 euro, reperiti attraverso<br />

vecchi finanziamenti di<br />

scono il transito dei mezzi leggeri<br />

e pesanti. Circa quattro<br />

chilometri, dall’ex mattatoio<br />

nella omonima località, fino<br />

all’uscita a valle della galleria<br />

san Rocco, passando per le zone<br />

di Madonnina, Rupe, Sant’Anna<br />

e Ciampa di Cavallo. In<br />

tutto una cinquantina di curve<br />

che anche a causa della loro<br />

precaria condizione di manutenzione<br />

e stabilità,rendono<br />

praticamente sconsigliabile<br />

l’uso delle stesse.Il problema,<br />

proprio di problema si tratta, è<br />

tornato di attualità dopo la recente<br />

temporanea chiusura della<br />

galleria San Rocco, che aveva<br />

costretto gli automobilisti<br />

diretti nella valle del Basento o<br />

in direzione di Craco Peschiera,<br />

Montalbano, ma anche verso<br />

l’abitato di Pisticci, a intraprendere<br />

il percorso alternativo<br />

della vecchia provinciale,<br />

la<br />

con tutte le conseguenze che<br />

lo stesso determina.Da quì la<br />

urgente ma anche improro<br />

gabile necessità di intervenire<br />

subito affinchè questo tratto di<br />

strada venisse interessato da<br />

consistenti lavori di manutenzione<br />

e di messa in sicurezza di<br />

diversi tratti interessati dal<br />

momento che il persistere di<br />

una tale condizione poteva essere<br />

la causa di incidenti più o<br />

meno gravi per gli utenti, loro<br />

malgrado, costretti a transitare.<br />

Lo stesso provvedimento<br />

riguarda anche lavori di<br />

ristrutturazione della Pozzitello<br />

-Craco Peschiera.In passato,<br />

ricordiamo,della vicenda si era<br />

interessato anche il sindaco<br />

Michele Leone che in più occasioni<br />

aveva sollecato la Provincia<br />

ad intervenire.<br />

MICHELE SELVAGGI<br />

Completati i lavori in Via Anzio a Marconia<br />

La zona è stata asfaltata e completata con marciapiedi<br />

su ambo i lati nonché integrata con un parcheggio<br />

E.r.p. riattivati da quest’Amministrazione.<br />

In tal modo sono stati creati i<br />

presupposti per un ulteriore sviluppo<br />

della zona residenziale.<br />

“Abbiamo definito ed organizzato<br />

– ha commentato soddisfatto<br />

il Sindaco di Pisticci,<br />

Michele Leone - un pezzo di<br />

città, risolvendo un altro vecchio<br />

caso irrisolto e realizzando<br />

un importantissimo lavoro<br />

di urbanizzazione che va<br />

contestualmente a risolvere un<br />

annoso problema legato alla<br />

presenza in loco di una discarica<br />

abusiva. L’area sulla quale<br />

siamo intervenuti era squallida<br />

e degradata, mentre adesso è<br />

stata riqualificata adeguatamente<br />

nell’ambito di un intervento<br />

più esteso che ha interessato<br />

la zona nord-est dell’abitato”.<br />

I lavori, infatti, hanno consentito<br />

di collegare via Anzio a via<br />

Pucchieta che a sua volta è<br />

stata riasfaltata fino all’incro-<br />

cio con lo snodo della<br />

centralissima via San Giovanni<br />

Bosco. Nello stesso tempo<br />

via Anzio è stata collegata a<br />

via Togliatti attraverso la sistemazione<br />

e il completamento di<br />

via Berlinguer.<br />

“Con questi lavori – ha aggiunto<br />

il Sindaco – abbiamo risolto<br />

tutti i problemi della zona dove<br />

adesso sarà possibile iniziare<br />

l’opera di costruzione di 31<br />

alloggi su aree già assegnate<br />

dal Comune di Pisticci a tre<br />

cooperative e ad un’impresa<br />

alle quali, adesso, chiederemo,<br />

pena la decadenza delle<br />

assegnazioni, di procedere alla<br />

realizzazione di questi importanti<br />

progetti costruendo gli<br />

edifici cui sono destinate le aree<br />

ricadenti nel Piano di Edilizia<br />

Economica e Popolare”.<br />

I nuovi alloggi saranno costruiti<br />

in un terreno compreso tra<br />

via Anzio, via Pucchieta e via<br />

Berlinguer<br />

Comunicato stampa


<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />

di Giulio Caputi<br />

Un’ipotesi sulla questione<br />

Tinchi potrebbe muovere da<br />

due considerazioni di fondo.<br />

Non si capisce, in effetti, perché<br />

il Consiglio e la Giunta<br />

regionali non riescano a prendere<br />

atto che l’organizzazione<br />

territoriale da loro voluta non<br />

risponde alle aspettative delle<br />

popolazioni locali. E non si<br />

capisce se valgano ancora i<br />

vecchi schemi organizzativi<br />

tradizionali — istituti come i<br />

vari consigli comunali,<br />

privinciali, regionali, le giunte,<br />

i sindaci e presidenti, tutti<br />

quegli organi eletti cioè democraticamente<br />

ed ai quali si conferisce<br />

il cosiddetto mandato<br />

elettorale — o invece si debba<br />

procedere ogni volta a colpi di<br />

manifestazioni e proteste per<br />

approvare piani, promulgare<br />

leggi e difendere o governare i<br />

territori. Ma viviamo ancora in<br />

regime di democrazia, oppure<br />

siamo entrati in una sorta di<br />

forma governativa mutante in<br />

cui il riconoscimento dell’autorità<br />

delle istituzioni è destinato<br />

ad essere continuamente<br />

messo in discussione dalla piazza?<br />

E, soprattutto, dove va ad<br />

attingere consigli questa straordinaria,<br />

benedetta “piazza”<br />

al momento — ordinario — di<br />

scegliersi gli uomini da porre<br />

al governo della regione se poi,<br />

nove volte su dieci, deve contestarne<br />

l’operato a colpi di slogan<br />

e striscioni?<br />

L’ospedale di Tinchi, dunque.<br />

Istintivamente direi che il tentativo<br />

di azzerare Tinchi ha<br />

denotato, caratterizzato, marchiato<br />

la forma mentis ed il<br />

modus operandi di tutte le amministrazioni<br />

regionali a partire<br />

dalla metà degli anni ’90. La<br />

storia di Tinchi ha fatto registrare,<br />

proprio come una fortezza<br />

medioevale a più riprese<br />

assediata dai barbari, la nascita<br />

non so quanto spontanea di innumerevoli<br />

comitati e<br />

sottocomitati messi in piedi periodicamente<br />

per la difesa dell’ospedale.<br />

Innumerevoli i sitin<br />

di sindaci, assessori regionali,<br />

presidenti provinciali e<br />

regionali, politici navigati e<br />

non, oratori, tribuni e similia.<br />

Un parterre de roi da far gola al<br />

miglior Maurizio Costanzo<br />

Show. E Innumerevoli azioni,<br />

atti amministrativi, documenti,<br />

manifesti prodotti in questi<br />

anni da singoli e gruppi più o<br />

meno organizzati, da sezioni<br />

partitiche, da enti preposti ed<br />

emerite cancellerie. Da quando,<br />

appunto, si propone la chiusura<br />

dell’ospedale di Tinchi,<br />

Territorio<br />

Il risveglio di Alice<br />

Breve ipotesi sulla chiusura dell’ospedale di Tinchi<br />

perché oggi non è certo possibile<br />

parlare di fulmine a ciel<br />

sereno. Chi vive da queste parti<br />

in maniera stabile, chi non ha<br />

la vista obnubilata da slogan di<br />

partito e non soccombe periodicamente<br />

sotto l’influsso dell’affinità<br />

elettiva verso questa<br />

o quella associazione politica<br />

dovrebbe ricordare che di chiusura<br />

la maggioranza regionale<br />

targata centrosinistra parla oramai<br />

da circa quindici anni.<br />

Ma ci sono altri punti fermi. La<br />

sanità, nel nostro ordinamento,<br />

è di competenza regionale.<br />

E’ la regione che decide, è la<br />

giunta regionale che propone<br />

ed è il consiglio regionale che<br />

approva quanto si abbia in animo<br />

di fare in termini di sanità.<br />

Ed ogni cosa è trascritta con<br />

dedicata minuzia in documenti<br />

definiti Piani regionali. Che, in<br />

ultima analisi, sono il testo cui<br />

attenersi per la realizzazione e<br />

la fornitura del cosiddetto servizio<br />

sanitario. Documenti pubblici,<br />

consultabili, emendabili<br />

quando sono ancora in discussione<br />

presso il consiglio regionale.<br />

Ma, una volta pubblicati,<br />

essi diventano norma da far<br />

rispettare, linee operative da<br />

seguire, principi da concretizzare<br />

in atti ed opere. E soldi da<br />

spendere, soprattutto. Questo,<br />

almeno, c’è scritto sui manuali<br />

di educazione civica che i nostri<br />

ragazzi utilizzano nelle<br />

scuole.<br />

Ciò detto, è necessario ribadire<br />

come per Tinchi si sia trattato<br />

di una lenta, interminabile agonia.<br />

Perché quindici anni fa ha<br />

avuto inizio un periodo di risveglio<br />

per l’intero sistema Italia.<br />

Da quindici anni a questa<br />

parte l’unica grande preoccupazione<br />

dei governi nazionali<br />

è stata la quadratura del bilancio,<br />

ricercata quasi esclusivamente<br />

attraverso tagli allo stato<br />

sociale. La chiusura di Tinchi<br />

parte da qui. Pensate ora ai<br />

governanti regionali dell’epoca<br />

— siamo a metà degli anni<br />

’90 — alle prese con l’imperativo<br />

categorico di limitare, ridimensionare,<br />

sopprimere<br />

strutture per arrivare alla<br />

quadratura del cerchio. Il nuovo<br />

orientamento al risparmio<br />

implicava allora un riordino<br />

della sanità regionale. A<br />

Matera, nel contempo, nasceva<br />

l’attuale ospedale, una nuova<br />

struttura in grado di soddisfare<br />

praticamente da sola i ristretti<br />

parametri imposti dal<br />

governo centrale. Una struttura<br />

che il capoluogo meritava e<br />

chiedeva da tempo, ma che<br />

imponeva ora la revisione<br />

drastica del rapporto fra i terri-<br />

tori e la sanità. Il grande ospedale<br />

implicava la chiusura di<br />

almeno due strutture periferiche.<br />

Tinchi, appunto. Ed una<br />

fra Stigliano e Policoro.<br />

L’oggi relativo a Tinchi è dunque<br />

il finale già scritto di un<br />

film surrealista. Un inutile consiglio<br />

regionale tenutosi il 27<br />

luglio scorso. Superfluo davvero,<br />

eccezion fatta per le cose<br />

dette dal governatore De Filippo<br />

il quale, reo del solo fatto di<br />

essere il mero esecutore materiale<br />

di una sentenza antica, ha<br />

provato a chiarire anche a se<br />

stesso i motivi alla base delle<br />

scelte impopolari che portano<br />

al tassativo ridimensionamen-<br />

I giovani democratici di Pisticci<br />

seguono con preoccupazione le<br />

vicende relative all’ospedale di<br />

Tinchi e sollecitano le istituzioni<br />

a lavorare per garantire<br />

alla nostra comunità il diritto<br />

alla salute nella maniera più<br />

compiuta possibile.<br />

Riteniamo opportuno che venga<br />

fatta chiarezza e si eviti che<br />

la vicenda assuma il carattere<br />

di una guerra locale tra opposte<br />

fazioni. La sanità è un bene<br />

supremo che sta a cuore a tutti<br />

e non solo a chi grida, a volte in<br />

maniera spropositata, nella convinzione<br />

di essere unico<br />

depositario della verità, negando<br />

dignità e legittimità al pensiero<br />

altrui. L’arbitrarietà nell’assumere<br />

deleghe e responsabilità<br />

universali senza una<br />

generale e convinta<br />

legittimazione si chiama anarchia,<br />

altra cosa rispetto al faticoso<br />

cammino della democrazia<br />

rappresentativa in cui le necessità<br />

universali vengono<br />

to di Tinchi. E manifesti in cui<br />

si tenta di spaccare in due il<br />

Consiglio regionale, separando<br />

banalmente i buoni – quelli<br />

che hanno votato contro la chiusura<br />

di Tinchi – dai cattivi –<br />

ovviamente, i favorevoli alla<br />

chiusura. E ordini del giorno di<br />

consigli comunali sempre più<br />

affranti che continuano ad<br />

esprimere con le stesse parole<br />

gli stessi concetti di sempre. E<br />

comitati, infine, stranamente<br />

zeppi di noti e meno noti<br />

aficionados della nomenklatura<br />

dominante che rappresentano<br />

in qualche modo il disagio di<br />

un territorio che sta per essere<br />

privato dell’ennesimo, impor-<br />

tante elemento caratterizzante.<br />

L’attuale maggioranza regionale,<br />

esercitando democraticamente<br />

il suo potere, tenterà di<br />

chiudere l’ospedale di Tinchi<br />

perché tanto rientra nelle sue<br />

possibilità e perché questo prevede,<br />

oramai da tempo, un piano<br />

regionale di riordino e ridimensionamento<br />

della sanità<br />

che, elemento surreale fra tutti,<br />

non risponde alle aspettative<br />

delle popolazioni locali. Chi<br />

ha sostenuto a spada tratta l’attuale<br />

maggioranza regionale —<br />

e le liste a sostegno dei candidati<br />

alla presidenza sono<br />

consultabili su http://<br />

www.repubblica.it/static/speciale/2<strong>01</strong>0/elezioni/regionali/<br />

basilicata.html — avrebbe però<br />

dovuto aspettarselo, visto che<br />

la parabola discendente di<br />

Tinchi è iniziata 15 anni addietro<br />

ed il colore dell’amministrazione<br />

regionale, da allora,<br />

non è mai cambiato. Non si<br />

capisce davvero se i grandi elettori<br />

locali riconducibili al<br />

centrosinistra fossero nella piena<br />

consapevolezza, quando<br />

hanno presentato sui palchi<br />

elettorali i loro referenti regionali,<br />

spendendo la propria faccia<br />

e la personale credibilità.<br />

Era forse quello il momento<br />

giusto di chiedere a quei candidati<br />

in che modo avrebbero risolto<br />

la questione di Tinchi. E<br />

la questione ambientale; e la<br />

questione occupazionale; e<br />

l’urbanistica; e, infine, la questione<br />

morale. Era forse quello<br />

il momento giusto, non certamente<br />

ora. A questo punto sulle<br />

spalle delle popolazioni locali<br />

direttamente interessate si<br />

la<br />

<strong>SPIGA</strong><br />

3<br />

getta la croce della protesta in<br />

pubblica piazza contro chi intende<br />

ridimensionare la sanità<br />

decentrata in provincia di<br />

Matera. Magari coordinati e<br />

guidati dagli stessi grandi elettori<br />

che qualche mese fa si accompagnavano<br />

ai loro<br />

paternalistici referenti ora comodi<br />

e praticamente irremovibili<br />

al governo della regione.<br />

Questo è, alla fine, il dato<br />

surreale.<br />

Ma c’è il dato palpitante, livido<br />

e concreto della questione.<br />

Il dato costituito dalla gente<br />

comune e dalla domanda di<br />

servizi. Per tutti coloro che<br />

usufruivano fino a ieri dell’ospedale<br />

di Tinchi, per i semplici<br />

cittadini residenti nelle<br />

comunità di Pisticci, Marconia,<br />

Bernalda, per i dializzati, per<br />

gli anziani, i bambini, per<br />

chiunque abbia mai tratto un<br />

qualche giovamento dall’esistenza<br />

di quella struttura, si<br />

tratterà di cambiare abitudini e<br />

di fare riferimento a plessi<br />

ospedalieri ubicati altrove. Sarà<br />

come assistere, una volta ancora,<br />

al risveglio di Alice dal<br />

sogno che l’aveva portata nel<br />

paese delle meraviglie. E forse<br />

molti fra noi capiranno che non<br />

è più il caso di sostenere generazioni<br />

su generazioni di dirigenti<br />

politici solo sulla base<br />

della fedeltà ad un credo politico<br />

o alla promessa scambiata<br />

con un grande elettore. Qualcuno<br />

dovrà dire ad Alice che<br />

dalle nostre parti la politica è<br />

morta, ormai. Ed al suo posto<br />

c’è una vaga, indistinta sensazione<br />

di assoluta e totale impotenza.<br />

Garantire alla nostra comunità il diritto alla salute<br />

I giovani democratici di Pisticci seguono con preoccupazione le vicende relative all’ospedale di Tinchi<br />

sistematizzate secondo criteri<br />

condivisi, razionali, logici e di<br />

oggettiva utilità.<br />

Non siamo tecnici e pertanto ci<br />

affidiamo alle nostre intuizioni<br />

e alle informazioni a cui riusciamo<br />

ad accedere, ma certamente<br />

non ci sfugge che non<br />

sempre alle grida corrisponde<br />

la verità e non sempre il lavoro<br />

più proficuo è quello che affiora.<br />

Nel merito delle vicende<br />

ospedaliere sul tavolo esistono<br />

sostanzialmente due linee di<br />

pensiero: da una parte la richiesta<br />

di mantenimento dell’ospedale<br />

con la tipologia precedente<br />

e dall’altra, anche in relazione<br />

a necessità di modernizzazione<br />

e diversificazione, la<br />

realizzazione di una struttura<br />

in grado di erogare servizi nell’ottica<br />

di una territorializzazione<br />

della sanità. Quest’ultima<br />

sembra essere una grande<br />

sfida per il futuro che, se seguita<br />

in maniera intelligente e coerente,<br />

potrebbe rappresentare<br />

la chiave di volta per garantire<br />

il diritto alla salute. Se è vero<br />

che la medicina è sempre più<br />

prevenzione e<br />

deospedalizzazione, noi chiediamo<br />

che Tinchi rappresenti<br />

un modello di sanità nuova e<br />

moderna per dare un senso<br />

compiuto alla sana lotta di<br />

quanti, in maniera più o meno<br />

visibile ed appariscente, hanno<br />

scommesso su un futuro migliore.<br />

Una piccola considerazione<br />

sulla vicenda della “Stella<br />

Maris”. Assistiamo ad una incomprensibile,<br />

assurda, preconcetta<br />

e violenta avversione<br />

da parte di qualche tribuno all’ipotesi<br />

della presenza a Tinchi<br />

di una struttura destinata alla<br />

diagnosi e cura di malattie<br />

neuropsichiatriche infantili. Se<br />

tale ipotesi dovesse diventare<br />

concreta andrà affrontata con<br />

l’intelligenza e la razionalità<br />

necessarie. Non capiamo la<br />

strumentalizzazione esagerata<br />

di tale evenienza visto che da<br />

tempi remoti è stato affermato<br />

che questa non andrebbe a pregiudicare<br />

la prioritaria destinazione<br />

del presidio di Tinchi. La<br />

battaglia contro l’ipotesi Stella<br />

Maris ci sembra esageratamente<br />

pretestuosa. Il sindaco di<br />

Pisticci durante l’intervento<br />

conclusivo del Cons. Comunale<br />

sulla vicenda dell’ospedale<br />

ha fatto cenno ad una imponente<br />

struttura privata presente in<br />

territorio di Bernalda con finalità<br />

affini a quelle di Stella<br />

Maris. Abbiamo visto il sindaco<br />

di Bernalda con fascia e gonfalone<br />

alla manifestazione per<br />

il mantenimento dell’ospedale<br />

nella forma tradizionale.<br />

Siamo veramente certi che questo<br />

sia il futuro della Sanità?<br />

Nel frattempo chiediamo alla<br />

politica e in particolare al PD<br />

regionale, come già fatto in<br />

maniera insistita e continuativa<br />

dal PD locale, di farsi carico<br />

delle istanze della nostra comunità<br />

e dare risposte rapide, concrete<br />

ed efficaci per superare la<br />

pericolosa congiuntura. Non<br />

pretendiamo di dettare l’agenda<br />

della politica, ma chiediamo<br />

a questa di farsi garante della<br />

adeguata programmazione del<br />

nostro futuro.<br />

Giovani Democratici<br />

Pisticci-Marconia


<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />

Domenico Giannace e Nicola Dolce<br />

un esempio straordinario di attaccamento ai valori a<br />

difesa di un bene importante come l’ospedale di Tinchi<br />

di Michele Selvaggi<br />

Le figure emblematiche a difesa<br />

dell’Ospedale di Tinchi. Non<br />

sappiamo ancora quale sarà il<br />

destino del nosocomio pisticcese,<br />

ma come non sottolineare<br />

l’impegno di due ex sindacalisti<br />

come Domenico Giannace,<br />

già sindaco di Pisticci<br />

nei primi anni 60 e Nicola Dolce,<br />

responsabile per oltre 40<br />

anni della sezione della<br />

Coltivartori Diretti di Pisticci<br />

centro, che, pur nativo di Irsina<br />

ha sposato in pieno le problematiche<br />

pisticcesi compreso<br />

appunto, la vicenda che riguarda<br />

il ridimensionamento della<br />

struttura ospedaliera di Tinchi.<br />

Sono stati loro infatti, i promotori<br />

e animatori delle proteste<br />

di piazza di questi ultimi mesi<br />

che,superando una latente indifferenza<br />

e quasi rassegnazio-<br />

ne, hanno messo su un attivissimo<br />

comitato che si batte<br />

affinchè il nosocomio del metapontino<br />

non sia ridimensionato,<br />

nè riconvertito, nè cancellato<br />

dalla mappa della Sanità<br />

di Basilicata. Loro sempre in<br />

prima fila (unitamente a Pietro<br />

Giannace, il regista delle fiaccolate)<br />

a pensare e organizzare<br />

manifestazioni varie in difesa<br />

della struttura e contro chi ha<br />

decretato la morte di uno dei<br />

presidi più validi ed efficienti<br />

della Basilicata. Senza Giannace<br />

e Dolce, non sappiamo proprio<br />

chi avrebbe avuto il coraggio<br />

di chiamare più volte a raccolta<br />

i cittadini non solo del<br />

territorio pisticce-se, ma anche<br />

le comunità dei centri che gravitano<br />

nel bacino di utenza che<br />

raccoglie circa 40 mila anime.<br />

“Terremo fino in fondo fede<br />

agli impegni assunti per portare<br />

avanti questa difficile battaglia<br />

- continuano ad affermare<br />

i due. Apprezziamo l’impegno<br />

della popolazione e ci rendiamo<br />

conto che non siamo soli”.<br />

Infatti, non sono soli, dal momento<br />

che esiste un movimento<br />

(e che movimento) anche a<br />

Bernalda e Metaponto i “Cittadinattivi”,<br />

capeggiato da don<br />

Pierino Tamburrano che si è<br />

unito all’organizzazione pisticcese<br />

per combattere assieme<br />

una battaglia che sicuramente,<br />

in mancanza di risposte certe,<br />

non si fermerà con il presidio<br />

sul terrazzo dell’ospedale giunto<br />

ormai al terzo mese, senza<br />

dimenticare la manifestazione<br />

di Potenza, preceduta dalla<br />

eroica impresa dei “maratoneti”<br />

della Tinchi - Potenza,<br />

che da soli hanno dato un esempio<br />

straordinario di attaccamento<br />

a quelli che sono i valori<br />

a difesa di un bene importante,<br />

come quello del nosocomio<br />

del metapontino, ritenuto da<br />

sempre tra i più efficienti della<br />

nostra regione. Come, infine,<br />

non ricordare l’impegno dell’artista<br />

Ulderico Pesce, presente<br />

in prima linea alle manifestazioni<br />

pro ospedale.<br />

Una storia da libro Cuore<br />

Una storia da libro Cuore in<br />

margine alla vicenda dell’ospedale<br />

di Tinchi.Da quando infatti,<br />

i due comitati a difesa del<br />

nosocomio piusticcese, hanno<br />

deciso di attuare e intensificare,<br />

la protesta sul tetto più alto<br />

della struttura - ormai siamo<br />

abbondandemente nel terzo<br />

mese - tutte le sere, nell’atrio<br />

antestante l’ingresso, è un richiamo<br />

continuo di persone e<br />

famiglie intere che fino a notte<br />

inoltrata, stazionano magari<br />

ascoltando qualche testimonianza,<br />

oppure godendo le note<br />

di orchestrine o la voce di cantanti<br />

occasionali ed anche fissi<br />

come Teresa Andriulli, ma anche<br />

assistendo e partecipando<br />

a vere e proprie sagre, quella<br />

dell’anguria, della pettola, della<br />

torta, obiettivo principe quello<br />

di tenere sempre vivo l’interesse<br />

per questa vicenda dolorosa<br />

che tiene in ansia diecine<br />

di migliaia di persone.Ogni sera<br />

però, tra i primissimi a giungere<br />

nel piazzale dell’ospedale,<br />

un giovanissimo ragazzo<br />

paraplegico della zona, Antonio,<br />

da tutti conosciuto, stimato<br />

e voluto bene. Lui ormai,a<br />

bordo della sua carrozzella, è<br />

diventato il simbolo di questa<br />

grande lotta silenziosa che tutte<br />

le sere, senza soste, si consuma<br />

in quel piazzale. Antonio,<br />

l’altro giorno, compiva gli anni<br />

e le sue 13 primavere non poteva<br />

che festeggiarle li insieme a<br />

chi come lui crede nella salvezza<br />

di quella struttura. Una<br />

grande festa, tra fette di torta e<br />

spumante, insieme a papà e<br />

mamma e a tutta quella gente<br />

che ormai è la sua famiglia<br />

aggiunta, che immancabilmente<br />

da circa tre mesoi, è li imperterrita<br />

a testimoniare con la<br />

propria presenza, l’attenzione<br />

verso questa piccola grande<br />

struttura sanitaria. Quella di<br />

Antonio, che abbiamo raccontato,<br />

è solo una toccante piccola<br />

storia. Ma ugualmente significativa,<br />

che sta a sottolineare<br />

la tenacia di un popolo, dai<br />

più giovani ai più anziani,che<br />

si oppone ogni giorno,con tutte<br />

le sue forze alla soppressione<br />

di quella che finora, per sei<br />

lustri, ha rappresentato il fiore<br />

all’occhiello della sanità del<br />

metapontino.<br />

MICHELE SELVAGGI<br />

Territorio<br />

la<br />

<strong>SPIGA</strong><br />

LETTERA APERTA<br />

Il consigliere Caramuscio scrive a Martorano<br />

Dott. Martorano, ho avuto il piacere<br />

di incontrarla qualche mese<br />

fa in occasione di un tavolo tecnico<br />

sulla questione Ospedale di<br />

Tinchi in cui fui delegato dal Sindaco<br />

di Pisticci a rappresentare<br />

l’Amministrazione Comunale.<br />

In quella occasione ebbi modo di<br />

apprezzare la sua disponibilità al<br />

dialogo ma soprattutto la capacità<br />

di ascoltare e comprendere le ragioni<br />

di un popolo preoccupato<br />

del destino di una struttura che<br />

non è solo storia per questo territorio<br />

ma è soprattutto garanzia e<br />

tutela della salute pubblica. Nel<br />

mio intervento esternai soddisfazione<br />

riponendo fiducia nel suo<br />

operato. Ricordo che ebbero di<br />

Lei una positiva impressione anche<br />

i comitati presenti al tavolo.<br />

A distanza di mesi purtroppo,<br />

malgrado i contatti frequenti con<br />

questa Amministrazione, forse<br />

anche per fatti contingenti e per<br />

irrigidimenti personali, non un<br />

incontro si è tenuto tra l’ente comunale<br />

e la Regione.<br />

Credo sia dovere della politica<br />

scendere in campo ed avviare un<br />

confronto serio, scevro da retro<br />

pensieri, che possa risolvere il<br />

problema nel rispetto delle esigenze<br />

di contrazione della spesa<br />

sanitaria ma anche nel rispetto<br />

delle istanze che arrivano da tutto<br />

il metapontino.<br />

Credo anche che il tempo non<br />

giovi a favore di nessuno poiché i<br />

tentativi di strumentalizzare la<br />

questione Ospedale sono sotto gli<br />

occhi di tutti.<br />

Mi sono deciso a scriverle perché,<br />

malgrado i miei ripetuti appelli<br />

al dialogo, sia in Consiglio<br />

Comunale sia nelle occasioni di<br />

dibattito, ancora oggi non esiste<br />

un canale istituzionale e diciamo<br />

così anche la diplomazia non è<br />

ancora scesa in campo.<br />

Ma c’è un motivo in più molto<br />

concreto e che riguarda proprio il<br />

merito tecnico della questione.<br />

Come Lei sa il Consiglio Comunale<br />

di Pisticci ha più volte trattato<br />

la questione inviando gli atti<br />

alla Regione. Non in ultimo il<br />

Consiglio Comunale monotematico<br />

che si è tenuto il 20/07/2<strong>01</strong>0<br />

in cui si deliberava all’unanimità<br />

una proposta di ospedale<br />

distrettuale entrando anche nel<br />

merito squisitamente tecnico. Gli<br />

atti sono stati inviati a tutti i soggetti<br />

interessati ma al momento<br />

nessun riscontro è stato dato.<br />

C’è quindi sul tavolo una proposta<br />

di questa Amministrazione e<br />

c’è la proposta del PD che è stata<br />

4<br />

pubblicata in seguito ad un incontro<br />

tra esponenti del partito locale<br />

e il Capo Gruppo al Consiglio<br />

Regionale dott. Viti. Con mia<br />

grande meraviglia e soddisfazione<br />

ritengo che le due proposte<br />

siano molto convergenti, entrambe<br />

si orientano su un ospedale<br />

distrettuale ed entrambe convergono<br />

sui reparti da instaurare e/o<br />

potenziare.<br />

Questo potrà facilmente verificarlo<br />

personalmente scaricando<br />

il documento del PD dal sito locale<br />

e leggendo il documento dell’Amministrazione<br />

che proverò<br />

personalmente ad inviarle via<br />

mail. La informo anche che la<br />

proposta di questa Maggioranza<br />

è stata presentata ai cittadini dal<br />

Sindaco e da me in un’assemblea<br />

pubblica tenutasi qualche settimana<br />

fa davanti all’ospedale suscitando<br />

consensi da parte di tutti<br />

anche dei comitati che manifestano.<br />

Ritengo interesse di tutti risolvere<br />

la questione nel più breve tempo<br />

possibile e Le chiedo di farsi<br />

promotore di un incontro in quarta<br />

commissione con l’Amministrazione<br />

Comunale per progettare<br />

insieme serenamente il futuro<br />

del nostro nosocomio.<br />

Confido in Lei e attendo fiducioso<br />

una sua risposta.<br />

Cordiali Saluti<br />

L’unione fa la forza<br />

“L’unione fa la forza” e’ un<br />

motto che mi ha fatto sempre<br />

pensare.....Chissa’ chi l’ha inventato?!<br />

Persona sicuramente sveglia<br />

,realista, concreta.Quello che<br />

mi sembra meno palese era la<br />

sua appartenenza politica!<br />

Già, oggi probabilmente verrebbe<br />

preso per un centrista che<br />

fa l’occhiolino a sinistra; ieri e<br />

“neanche troppo ieri”, per un<br />

compagno tutto lotta e diritti;<br />

diverso tempo fa, forse, per un<br />

camerata del tipo “a noi!”.<br />

La difficoltà di collocazione<br />

politica del “coniatore”, però,<br />

diventa sicuramente secondaria<br />

di fronte all’affermazione<br />

di un tale palese invito che altro<br />

non è se non un consiglio pregno<br />

di verità che ogni società,<br />

gruppo o singolo dovrebbe cercare<br />

di far suo!<br />

Se siamo d’accordo su questo<br />

diventa un po’ complicato capire<br />

la logica comportamentale<br />

di alcuni ruoli della societas<br />

pisticcese, della quale, aime’!,<br />

era un vanto farne parte piu’ in<br />

passato che adesso, a causa sicuramente<br />

anche di cose come<br />

quelle che vado ad esternare.<br />

Lo scorso 2 Settembre la popo-<br />

lazione pisticcese è stata protagonista,<br />

grazie soprattutto all’organizzazione<br />

di indefessi<br />

comitati, in una fiaccolata pregna<br />

di significato per far desistere<br />

la regione, la provincia , il<br />

comune dallo scellerato piano<br />

riorganizzativo dei nosocomi<br />

che prevede la chiusura del<br />

NOSTRO!<br />

Quello di Tinchi con un bacino<br />

di utenza di circa 50.000 unità.<br />

Lasciando alle sedi competenti<br />

e soprattutto alle persone<br />

competenti la trattazione di<br />

questo argomento, non mi capacito<br />

di una cosa: ma dov’erano<br />

i nostri rappresentanti? Dove<br />

quelli che dovrebbero essere le<br />

nostre guide?<br />

Come si fa a fare una accennata<br />

presenza ad una manifestazione<br />

così importatante per<br />

tutto il paese,a non prestare<br />

la propria persona ad un’esi-<br />

Rocco Caramuscio<br />

Consigliere Comunale<br />

genza primaria della popolazione<br />

tutta quale quella del diritto<br />

alla salute, ad essere curati?!<br />

I ruoli sia politici che spirituali<br />

sono sempre stati i pilastri dei<br />

piccoli centri più che altrove,<br />

punti di riferimento, voce dei<br />

più deboli o semplicemente del<br />

popolo.<br />

In breve ci sarebbe piaciuto<br />

vedere a quella fiaccolata la<br />

gente di Pisticci con la sua giunta<br />

e i suoi sacerdoti in testa!<br />

A guidare tutti noi verso la<br />

conquista di qualcosa che vuole<br />

il paese intero,si spera.<br />

Ma come accennavo prima certe<br />

logiche possono sfuggire all’ingenua<br />

cultura popolare,<br />

ecco perche’ quella frase mi ha<br />

fatto sempre pensare:vuol dire<br />

TUTTI INSIEME o CON I<br />

PIU’ FORTI??????????<br />

Leonardo Galeazzo


<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />

Il caso Tinchi al Senato<br />

Il caso Tinchi al Senato.Nella<br />

giornata di sabato scorso, il<br />

senatore Maurizio Gasparri,<br />

capogruppo PDL al senato,<br />

presente anche il sottosegretario<br />

Guido Viceconte e il deputato<br />

Vincenzo Taddei e tutti i<br />

consiglieri regionali facenti<br />

capo al gruppo PDL, ha ricevuto<br />

a Potenza,i coordinatori<br />

cittadini del PDL pisticcese<br />

Mimmo Lazazzera e Nicola<br />

Panetta,il presidente del consiglio<br />

comunale Giovanni<br />

D’Onofrio, unitamente ad una<br />

delegazione delle associazioni<br />

a difesa dell’Ospedale di<br />

Tinchi.Gasparri, che si è detto<br />

molto interessato alla vicenda,<br />

si è impegnato a mobilitare<br />

entro breve, la commissione<br />

parlamentare che indaga sugli<br />

sprechi della sanità, organo istituzionale<br />

presieduto dal senatore<br />

Marino, per dare avvio ad<br />

una verifica approfondita sulla<br />

gestione complessiva del sistema<br />

sanitario della Basilicata.<br />

“L’obiettivo - ha spiegato<br />

Lazazzera - è quello di dare, in<br />

questo momento di grande<br />

mobilitazione a salvaguardia<br />

di Tinchi, un respiro nazionale<br />

alla vicenda legata al tentativo<br />

di chiudere definitivamente la<br />

struttura ospedaliera pisticcese,da<br />

30 anni,importante<br />

punto di riferimento di tutto il<br />

metapontino. Un sistema, quello<br />

sanitario della nostra regione<br />

- ha aggiunto il coordinatore<br />

PDL Lazazzera - che ha tutti i<br />

numeri a posto, ma in<br />

cui,stranamente la sanità non<br />

risponde”.<br />

MICHELE SELVAGGI<br />

Ancora una volta il territorio<br />

pisticcese (il terzo comune<br />

più popolato della regione !)<br />

rischia di essere spogliato.<br />

Negli ultimi venti anni gradualmente<br />

la comunità pisticcese<br />

( sulla quale gravitano<br />

altre comunità circostanti<br />

,quali Craco, Bernalda, Montalbano<br />

in parte Ferrandina),<br />

con territorio ampio e vocato<br />

ad attività varie di un certo<br />

rilievo che beneficiano della<br />

SS. 106 e della Basentana,<br />

rischia di restare sguarnito,<br />

svuotato. Gli uffici finanziari,<br />

giudiziari, commissariato<br />

di polizia, le istituzioni scolastiche<br />

(di Pisticci, Marconia,<br />

Craco) hanno attività e presenza<br />

sempre più ridotte.<br />

Adesso di parla dell’Ospedale<br />

di Tinchi, anzi si riparla ,<br />

perché è una storia vecchia.<br />

Bisogna razionalizzare la spesa<br />

nella sanità lucana, perché<br />

il tempo delle vacche grasse è<br />

finito. Bene! Stando ai risul-<br />

Presentata dal consigliere regionale Mario Venezia del Pdl<br />

Nuova mozione a difesa dell’ospedale pisticcese<br />

Per Tinchi il PDL non sta a<br />

guardare.Anzi. Dopo aver criticato<br />

ma rispettato la decisione<br />

dei comitati per aver accettato<br />

la proposta del PD locale,<br />

come già annunciato dal coordinatore<br />

pisticcese del partito,<br />

Mimmo Lazazzera, nei giorni<br />

scorsi è stata presentata dal<br />

consigliere regionale Mario<br />

Venezia, una mozione a difesa<br />

dell’ospedale pisticcese, con le<br />

firme di tutto il gruppo<br />

consiliare regionale PDL. La<br />

mozione, è stata illustrata dallo<br />

stesso presentatore nel piazzale<br />

della struttura sanitaria<br />

pisticcese, alla presenza dei<br />

coordinatori, Lazazzera e Nicola<br />

Panetta e dei consiglieri<br />

comunali rimasti fedeli al PDL,<br />

il capogruppo Franco Mazzei,il<br />

presidente del consiglio comunale<br />

Giovanni D’Onofrio,<br />

Anna Maria Gallo, Giuseppe<br />

Iannuzziello, Ottavio Panetta e<br />

Joseph Scazzarriello. “Noi - ha<br />

spiegato Venezia - abbiamo a<br />

cuore il rilancio del’ospedale<br />

di Tinchi e, come già annunciato,<br />

ho presentato alla presidenza<br />

del Consiglio Regionale<br />

la nuova mozione a salvaguardia<br />

dello stesso. La cosa - ha<br />

continuato il consigliere - era<br />

maturata dopo la bocciatura<br />

dello scorso 27 luglio in consiglio<br />

regionale. Come si ricorderà,<br />

Tinchi negli anni 80 nacque<br />

come ospedale specialisti-<br />

co complementare a quello di<br />

Policoro, con reparti all’avanguardia.<br />

Da poco - ha aggiunto<br />

venezia - la struttura è stata<br />

anche sottoposta a lavori di<br />

ammodernamento dei reparti<br />

con la realizzazione di una piscina<br />

terapeutica,il tutto in netta<br />

contraddizione con quanto<br />

sta avvenendo oggi, con la chiusura<br />

dello stesso”. Dopo aver<br />

sostenuto che l’asse sanitario<br />

ora si è spostato a Policoro con<br />

un notevole incremento di carichi<br />

di lavoro divenuti ormai<br />

insostenibili da un congruo allungamento<br />

dei tempi di attesa<br />

da parte degli utenti, molte volte<br />

spinti all’emigrazione sanitaria<br />

verso altre regioni, Venezia<br />

ha auspicato che il nuovo P.S.R.<br />

che la Regione sta predisponendo<br />

tenga presente questi<br />

problemi e preveda una equa<br />

distribuzione della offerta<br />

ospedaliera sul territorio regionale.<br />

“ Con la chiusura di Tinchi<br />

- ha insistito il consigliere re-<br />

PISTICCI L.go Cammarelle - tel. 0835.583149<br />

MARCONIA Via Ippaso - tel. 0835.585040<br />

FERRANDINA Via Nenni - tel. 0835.556536<br />

GRASSANO Via C. Pirrone - tel. 0835.527668<br />

Attualità<br />

la<br />

<strong>SPIGA</strong><br />

TINCHI NON PUO’ ATTENDERE<br />

gionale - resta scoperto un intero<br />

territorio con un ampio<br />

bacino di utenza che guarda<br />

anche alla vicina Puglia.Il taglio<br />

che si è praticato indiscriminatamente<br />

alla spesa sanitaria<br />

non trova giustificazione<br />

nell’operato della G.R. dal<br />

momento che nel 2009 sono<br />

stati spesi il 17,83% a favore di<br />

consulenti e collaboratori esterni<br />

con un incremento di quasi<br />

2,5 milioni di euro.Nella mozione<br />

che è stata presentata,<br />

con l’appello all’IDV e ai consiglieri<br />

del PD, ad appoggiarla<br />

- ha concluso Venezia - in sostanza<br />

si chiede che per Tinchi,<br />

come auspicato dalla popolazione,<br />

tutto ritorni come prima,<br />

compreso naturalmente i<br />

posti letto,dando così la possibilità<br />

a questo ospedale, di ritornare<br />

il fiore all’occhiello<br />

della sanità di tutto il<br />

metapontino”.<br />

MICHELE SELVAGGI<br />

tati, alla produttività, dell’Ospedale<br />

di Tinchi di Pisticci<br />

(ubicato tra Pisticci, Bernalda<br />

e Montalbano, a pochi chilometri<br />

da arterie stradali importanti,<br />

dal 1980 al 2009<br />

questo noscocomio ha evidenziato<br />

punte di eccellenza.<br />

Perché smantellarlo ? Perché<br />

di questo si tratta: smantellarlo.<br />

Perché accogliere la<br />

“Stella Maris” di Pisa (struttura<br />

specialistica nel settore<br />

della neuropsichiatria e della<br />

riabilitazione) e togliere reparti<br />

che nel passato hanno<br />

dato prova di efficienza e produttività?<br />

Si tagliano i rami<br />

secchi, improduttivi e non<br />

certo i rami che producono.<br />

E’ una regola fondamentale:<br />

ciò che non serve va tolto.,<br />

ciò che serve , ciò che produce<br />

non va soppresso. In tempi<br />

di vacche magre vanno soppressi<br />

i settori improduttivi.<br />

Può anche essere accolta Stella<br />

Maris, ma come attività<br />

L’ultimo sabato di quel triste ma<br />

anche esaltante mese di novembre<br />

del duemila e tre, il presidente<br />

Bubbico tenne a Pisticci una infervorata<br />

filippica sulla vittoriosa battaglia<br />

contro il decreto delle scorie<br />

radioattive, come stavano stretti i<br />

politici nostrani] erano tutti sul palco<br />

del vincitore. Fu accusato un<br />

amministratore locale, si disse che<br />

aveva dato parere positivo al governo<br />

per l’allocazione delle scorie<br />

radioattive nel nostro tenitorio.<br />

Non sappiamo se a Potenza ignoravano<br />

questo bubbone cosi grave, ne<br />

dubito, la cosa era troppo grossa, i<br />

nostri politici sono quasi tutti anche<br />

dei gran bugiardi.<br />

La regione Basilicata da sempre si<br />

è resa colpevole di aver fatto delle<br />

scelte politiche discutibili solo per<br />

ottenere consenso elefforale e clientelismo.<br />

Si pensi alla Trisaia di Rotondella,<br />

all’accettazione dei rifiuti trasferiti<br />

dalla Campania a Moliterno, al grosso<br />

problema del petrolio che<br />

scempia il territorio, le compagnie<br />

petrolifere sono talmente affamate<br />

di carburante che impiantano un<br />

pozzo anche in mezzo ad un paese<br />

ed a Potenza lasciano fare, segue il<br />

problema dell’acqua, la Fenice di<br />

Melfi per citarne solo i più grossi.<br />

Siamo nati in una piccola, bella e<br />

ridente regione ed i nostri politicanti<br />

la massacrano, la insozzano di tutto<br />

o se la svendono ai forestieri come<br />

hanno fatto con le nostre spiagge.<br />

Lungo i nostri litorali alla fine<br />

d’ogni stagione estiva, ci restano<br />

solo i loro bisogni. Tutto questo nel<br />

corso degli anni, ha inculcato nella<br />

mente dei governanti nazionali<br />

l’idea che la nostra regione per vocazione<br />

aspira ad essere la discarica<br />

nazionale e che noi siamo a nostro<br />

agio solo se ci pasciamo di<br />

schifezze.<br />

Il signor Bubbico, mentre si infervorava<br />

a cantare vittoria, noi eravamo<br />

in delirio, avevamo vinto una<br />

battaglia non la guerra, era la prima<br />

volta nel corso di tutta la nostra<br />

aggiuntiva e non alternativa .<br />

Non si dimentichi inoltre che<br />

Stella Maris non è una struttura<br />

pubblica. I Pisticcesi, i<br />

Crachesi, i Bernaldesi…. vigilino,<br />

protestino più e meglio<br />

degli abitanti di Stigliano<br />

e di Tricarico. Fanno bene a<br />

protestare il Comitato e Cittadinanza<br />

attiva. Fanno bene<br />

a protestare , a manifestare<br />

Pietro Tamburrano, Domenico<br />

Giannace, Nicola Dolce<br />

…e i pochi medici (putroppo!)<br />

dell’ospedale. La stragrande<br />

maggioranza della popolazione<br />

si sta muovendo,<br />

forte anche di 12.000 firme a<br />

sostegno del mantenimento<br />

(e potenziamento) del presidio<br />

ospedaliero di Tinchi.<br />

Ma perché si sono spesi milioni<br />

di euro sulla struttura?<br />

Perché hanno sprecato tanto<br />

denaro pubblico quando s’era<br />

deciso, già da alcuni anni, di<br />

smantellare interi reparti ?<br />

Perché tanti progetti? A chi<br />

5<br />

giovavano? Chi risponde<br />

adesso di tante spese inutili?<br />

La salute è un diritto primario,<br />

tutelato dalla Costituzione,<br />

è un diritto che non è né di<br />

destra , né del centro e né di<br />

sinistra. Il Consiglio Regionale<br />

riveda le sue posizioni,<br />

non si taglia ciò che è produttivo.<br />

La salute è al primo posto,<br />

non può essere oggetto di<br />

merce di scambio. Cosa possono<br />

fare i cittadini per intensificare<br />

la protesta? Ai politici,<br />

sordi, che sono pagati con<br />

i soldi nostri, si può rispondere<br />

anche in una maniera forte<br />

: disertare tutti le urna e<br />

consegnare al sindaco i certificati<br />

elettorali. Gli amministratori<br />

della cosa pubblica<br />

non dimentichino che la SA-<br />

LUTE è SACRA.<br />

(Anonimo Pisticcese)<br />

TINCHI UNA MORTE ANNUNCIATA<br />

storia, si doveva far festa. Ricordo<br />

che la “mamma presidio” dello svincolo<br />

Pisticci-Basentana nella sala<br />

consigliare del comune cucinò persino<br />

le pettole.<br />

Quel giorno, su quel’ palco, non fu<br />

toccato il problema del nostro ospedale,<br />

sarebbe stato spiattellato in<br />

seguito, a tempo debito, tuffo ormai<br />

era stato programmato.<br />

Era stato deciso che sarebbe stata<br />

una morte con un’agonia lenta,<br />

impercettibile, comportava la soppressione<br />

di un reparto per volta,<br />

per non dare nell’occhio.<br />

Per evitare le proteste della cittadinanza,<br />

si pensò che tra la chiusura<br />

di un reparto e l’altro sarebbe stato<br />

opportuno alimentare una speranza<br />

di rinascita dell’ospedale.<br />

Per questo si è proceduto prima con<br />

la ristrutturazione di un reparto, poi<br />

con la costruzione addirittura di<br />

una piscina che e’ destinata a non<br />

vedere mai un paziente per la riabilitazione,<br />

anzi vogliono cedere<br />

addiriffura la struttura ai privati,<br />

tanto sono soldi pubblici e chi se ne<br />

frega,. L’ultimissimo allarme vie-<br />

ne da un foglio (del 25/8/2<strong>01</strong>0<br />

www.olambientalista.it) la gente se<br />

lo passa di mano in mano e spero<br />

che tutto non finisca li, risulta che<br />

dalle nostre sorgenti del Vulture,<br />

sgorga l’acqua minerale corretta al<br />

boro, menziona inoltre che mesi<br />

addietro l’Arpab ha scoperto bario<br />

e boro negli invasi della Camastra,<br />

del Pertusillo e di Montecotugno,<br />

sono tutte acque destinate in buona<br />

parte a finire nei nostri rubinetti.<br />

Non abbiamo industrie, chi ci ha<br />

fatto questo regalo? Il governatore<br />

di turno cosa dice in proposito? I<br />

signori del nord da tempo invocano<br />

il federalismo, se questo e’ fatto a<br />

dovere, noi del sud saremo solo<br />

costretti a fare le pulizie in casa<br />

nostra, lo vogliamo o no.<br />

Per sopravvivere, dobbiamo bandire<br />

tutti i politici incapaci, sciuponi,<br />

collusi, bugiardi, voltagabbana, li<br />

dobbiamo mettere in condizione di<br />

non nuocere bocciandoli politicamente.<br />

Se questa pulizia la vogliamo<br />

per davvero, col solo voto la<br />

possiamo fare.<br />

Luciano Camardo


<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />

la<br />

<strong>SPIGA</strong><br />

Intervisa a Montano segretario Pd di pisticci e Marconia<br />

Segretario, il Pd di Pisticci è<br />

stato protagonista nelle ultime<br />

elezioni provinciali e regionali.<br />

Avete scaldato i muscoli in<br />

vista delle amministrative?<br />

Il PD di Pisticci ha dato il proprio<br />

contributo, al pari di tutti<br />

i circoli della regione, alla<br />

riconferma del centro sinistra<br />

al governo della Basilicata. Il<br />

centrosinistra è, storicamente,<br />

molto forte a Pisticci. Dopo la<br />

parentesi della vittoria dell’ing.<br />

Leone alle ultime comunali, le<br />

elezioni politiche del 2008, le<br />

provinciali del 2009 (con l’elezione<br />

del dott. Di Trani) ed,<br />

infine, le regionali ultime, hanno<br />

ribadito la consistenza della<br />

nostra forza elettorale. Tali<br />

risultati hanno individuato nel<br />

PD locale il ruolo guida per la<br />

costruzione di una nuova alleanza<br />

capace di dare un governo<br />

stabile al nostro comune,<br />

che sappia compiere quelle<br />

scelte strategiche necessarie<br />

per il futuro di un territorio<br />

complesso come quello di<br />

Pisticci. Aggiungo che le citate<br />

affermazioni elettorali sono<br />

state conseguite in una situazione<br />

di difficoltà oggettiva<br />

determinata dalla nostra assenza<br />

dall’assise comunale. È<br />

comprensibile, quindi, il desiderio<br />

del PD pisticcese di tornare<br />

ad occupare i banchi del<br />

Consiglio Comunale.<br />

Fare politica significa attenzionare<br />

il territorio. Voi siete<br />

alle prese con la questione del-<br />

l’ospedale di Tinchi. Come<br />

commenta il fatto che il comitato<br />

ha fatto sua la vostra proposta?<br />

La questione dell’ospedale di<br />

Pisticci assume caratteri molto<br />

complessi. Io intravedo almeno<br />

due livelli principali di lettura<br />

dove si inseriscono piccoli<br />

interessi e grandi rivendicazioni<br />

di vario genere.<br />

Il primo livello attiene alle ragioni<br />

di una giusta rivendicazione,<br />

del popolo pisticcese,<br />

per un bene prezioso: una struttura<br />

ospedaliera che ha degnamente<br />

svolto il compito per il<br />

quale era stato concepito. Adesso<br />

occorre un approfondimento<br />

per cercare di comprendere<br />

il concetto di ospedale oggi,<br />

dopo una nuova legislazione,<br />

dopo i progressi della ricerca<br />

scientifica e tecnologica che<br />

rende l’idea di ospedale, per<br />

come la intendiamo comunemente,<br />

superata dalla storia.<br />

Oramai, e per fortuna, molte<br />

prestazioni mediche, che richiedevano,<br />

fino a qualche<br />

anno fa, una degenza relativamente<br />

lunga, si esauriscono in<br />

un solo giorno. Questo mi serve<br />

per dire che la presenza<br />

ospedaliera deve essere necessariamente<br />

riformulata a prescindere<br />

dalle esigenze, pur<br />

molto pressanti, di contenimento<br />

e razionalizzazione delle<br />

diminuite risorse economiche<br />

a disposizione della nostra<br />

regione: meno 200 milioni di<br />

euro in due anni. Tale esigenza<br />

deve essere tenuta nella giusta<br />

considerazione anche quando,<br />

da uomo di sinistra, devo pensare<br />

alla sanità come quello<br />

strumento che tutela la salute<br />

dei cittadini, salva delle vite<br />

umane che non possono essere<br />

valutate in un conto economico.<br />

Altro concetto da introdurre<br />

nella rimodulazione del sistema<br />

sanitario è quello di una<br />

rete integrata che comprenda<br />

tutti i presidi sanitari a cominciare<br />

di medici di base, le farmacie,<br />

le guardie mediche fino<br />

ai 17 ospedali della regione, i<br />

quali dovranno avere ognuno<br />

una peculiarità. Una rete capace<br />

di prendere in carico un paziente<br />

e seguirlo in tutto il suo<br />

percorso curativo anche,<br />

laddove fosse necessario, in<br />

strutture extraregionali. Un sistema,<br />

in definitiva, meno costoso<br />

e più snello, più efficiente,<br />

più rapido e in grado di<br />

abbattere i tempi di attesa. Il<br />

PD pisticcese osserva con attenzione<br />

e favore anche la possibilità<br />

di arricchire la rete regionale<br />

con presenze specialistiche<br />

e di ricerca di eccellenza<br />

in campo europeo. Queste le<br />

linee guide di una proposta che<br />

negli ultimi giorni e stata fatta<br />

propria dai comitati in lotta per<br />

la difesa dell’ospedale di<br />

Tinchi.<br />

Nel mentre esprimo la mia soddisfazione,<br />

a nome di tutto il<br />

partito di Pisticci, per<br />

l’accoglimento del nostro documento,<br />

voglio ricordare che<br />

Festa dei Giovani Democratici di Pisticci-Marconia<br />

“La politica è bella”<br />

Così si intitolava la prima festa<br />

del circolo dei Giovani Democratici<br />

di Pisticci-Marconia tenutasi<br />

il 31 agosto presso la<br />

villa comunale di Marconia.<br />

Un vero successo nonostante<br />

l’improvviso accenno di autunno<br />

che ha interessato quest’ultimo<br />

scorcio di agosto.<br />

Nella suggestiva cornice della<br />

villa comunale, allestita ad hoc<br />

per l’occasione, i giovani democratici<br />

hanno saputo ben<br />

identificare ed esprimere il senso<br />

della festa, cioè quello della<br />

sensibilizzazione del gruppo,<br />

con la distribuzione di materiale<br />

informativo, con la proiezione<br />

di video e con la lettura<br />

di comunicati che gli stessi<br />

hanno pubblicato dalla loro<br />

nascita (febbraio 2<strong>01</strong>0) ad oggi.<br />

La serata ha visto una folta<br />

partecipazione di giovani che<br />

hanno condiviso il messaggio<br />

lanciato dai GD: cioè quello<br />

che la politica non deve spaventare,<br />

spesso la si associa a<br />

qualcosa di non buono, di noioso,<br />

si hanno dei pregiudizi<br />

nei confronti della stessa e di<br />

conseguenza la si tiene a debita<br />

distanza.<br />

Dopo il saluto del Segretario<br />

Provinciale dei Giovani Democratici,<br />

Felice Tauro, ad allietare<br />

la splendida serata ci ha<br />

pensato l’ottimo gruppo musicale<br />

“Pedrobordello” che ha<br />

coinvolto la quasi totalità dei<br />

presenti con le allegre musiche<br />

della Bandabardò.<br />

Il Segretario dei Giovani Democratici<br />

del Circolo Pisticci-<br />

Marconia, Giovanni Borraccia,<br />

ringrazia quanti si sono resi<br />

disponibili per l’organizzazione<br />

della Festa, quanti hanno<br />

contribuito alla realizzazione<br />

della stessa e tutti coloro che vi<br />

hanno partecipato.<br />

Giovani Democratici<br />

la proposta di cui si parla è<br />

frutto di un lavoro che parte<br />

ben prima dell’otto agosto e<br />

che è stato condiviso dall’onorevole<br />

Vincenzo Viti, in rappresentanza<br />

dell’intero gruppo<br />

consiliare regionale, che è<br />

stata oggetto di una conferenza<br />

stampa indetta dal capogruppo<br />

regionale, concordata con il<br />

segretario regionale Roberto<br />

Speranza e, ancora, rappresenta<br />

il corpo di una mozione che<br />

sarà discussa in Consiglio Regionale.<br />

A ben vedere si tratta<br />

dell’unica proposta che è circolata<br />

in questi burrascosi mesi<br />

di protesta nei quali il PD di<br />

Pisticci ha saputo tenere la barra<br />

dritta anche nei momenti più<br />

difficili.<br />

Il secondo livello di lettura è<br />

rappresentato da temi più politici,<br />

dove troppo spesso si sono<br />

utilizzati toni inaccettabili e,<br />

sovente, la vicenda propria<br />

dell’ospedale era relegata sullo<br />

sfondo di una ribalta occupata<br />

dagli uomini della destra<br />

pisticcese e regionale, il cui<br />

unico scopo era la denigrazione<br />

sistematica del Partito Democratico<br />

e dei suoi uomini più<br />

rappresentativi, del governo<br />

regionale, del sistema sanitario<br />

lucano. Quel sistema, giova<br />

ricordare, costruito evidentemente<br />

con lungimiranza, se è<br />

vero che supera i test ministeriali<br />

e risulta essere tra i più<br />

virtuosi, non solo del meridione.<br />

Questo spiega l’atteggiamento<br />

piuttosto defilato da par-<br />

In Agosto, col Patrocinio del<br />

Comune di Pisticci, dell’Assessorato<br />

alla Cultura e delle<br />

Biblioteche, nel suggestivo<br />

Rione Dirupo c/o l’Anfiteatro<br />

naturale di Piazza Lombardi,<br />

è andata in scena l’Opera<br />

“buffa” musicale in due<br />

atti: Il Barbiere di Siviglia di<br />

G. Rossini. Un vero trionfo di<br />

comicità, ironia, gaiezza e vigore.<br />

Una storia d’amore di<br />

altri tempi a lieto fine con la<br />

regia di Giovanni Guarino, la<br />

scenografia di Domenico<br />

Zingariello, le luci di Giovanni<br />

Scalera, i costumi e l’orchestra<br />

di Puglia e Basilicata.<br />

Grande professionalità ed arte<br />

hanno mostrato i solisti: il<br />

maestro del coro lirico Davide<br />

Dellisanti e il direttore Giovanni<br />

Rinaldi. Protagonista<br />

Giovanni Coletta nelle vesti<br />

di Lindoro, Conte di Almaviva,<br />

innamorato della bella<br />

Rosina, interpretata da Tomomi<br />

Ogasa, destinata a sposare<br />

il suo anziano tutore Giovanni<br />

Guarino nelle vesti di Don<br />

Bartolo. Nella ricerca di strategie<br />

per conquistare il cuore<br />

della ragazza, sono entrati in<br />

scena vari personaggi: Il<br />

factotum della città, il barbie-<br />

te nostra, nonostante le ripetute<br />

sollecitazioni che pervenivano.<br />

Alle strumentalizzazioni,<br />

alla ricerca di una ribalta utile<br />

forse alle creazione di favori<br />

elettorali, abbiamo dato priorità<br />

alle interlocuzioni con le istituzioni,<br />

come usiamo fare sistematicamente,<br />

nel tentativo<br />

di dare una soluzione alle questioni<br />

poste. Rimane forte<br />

l’amarezza dell’aver letto comunicati<br />

, manifesti e ascoltato<br />

comizi che disegnavano il<br />

nostro partito poco attento alla<br />

realtà locale. Quella ribalta è<br />

stata occasione di elucubrazioni<br />

anche per autorevoli esponenti<br />

della politica nazionale<br />

che vorrei invitare a Pisticci<br />

per far conoscere loro la realtà<br />

territoriale di cui hanno parlato.<br />

Secondo voi si vota l’anno prossimo<br />

o tra due anni al comune?<br />

Credo che, al di la delle dichiarazioni<br />

rese dai protagonisti in<br />

occasione del varo della nuova<br />

giunta, le amministrative a<br />

Pisticci saranno celebrate nella<br />

primavera del 2<strong>01</strong>2.<br />

Congressi del Pd. Sarà riconfermato,<br />

o passa la mano?<br />

Il congresso è l’ espressione<br />

più alta della democrazia del<br />

partito, è l’organismo più autorevole<br />

nell’ assunzione delle<br />

decisioni. Tutti devono avere<br />

la certezza che l’assemblea saprà<br />

compiere la scelta migliore.<br />

Il mio auspicio è che prenda<br />

6<br />

sempre più consistenza il processo<br />

di unità del partito, non<br />

solo a livello locale.<br />

Un commento sull’abbraccio<br />

Mastronardi-Caramuscio con<br />

il sindaco Leone.<br />

Abbiamo già espresso, a suo<br />

tempo, un giudizio sull’operazione.<br />

La nostra posizione non<br />

è cambiata. L’elemento principale,<br />

nel repentino cambio<br />

di maggioranza, è rappresentato<br />

dal fragoroso fallimento<br />

del centrodestra pisticcese! Un<br />

fallimento che non si limita<br />

alla prova di governo insufficiente,<br />

ma che affonda le radici<br />

in una deflagrazione delle<br />

forze politiche che esprimevano<br />

quella maggioranza: oggi è<br />

difficile individuare e disegnare<br />

i confini della destra a Pisticci.<br />

Detto questo, sono convinto<br />

che in un sistema di democrazia<br />

rappresentativa il mandato<br />

elettorale dei cittadini deve<br />

avere un peso fondamentale.<br />

In questo la centralità dei partiti<br />

con strutture e regole certe<br />

rappresenta, per gli elettori, una<br />

garanzia ulteriore. Se così non<br />

fosse avremmo una serie di<br />

tribuni che, volta per volta, si<br />

arrogherebbero il diritto, non<br />

si capisce in nome di quale<br />

legittimità, di voler rappresentare<br />

la popolazione. I tentativi<br />

di compravendita di parlamentari,<br />

sullo scenario nazionale<br />

rafforzano la mia convinzione.<br />

In scena un’opera “buffa”, trionfo d’ironia e gaiezza<br />

Il Barbiere di Siviglia<br />

L’opera di Puccini ha attirato una grande folla di giovani e adulti<br />

re Figaro (Pedro Carrillo), la<br />

serva Berta (Filomena Fittipaldi),<br />

il notaio Don Basilio<br />

(Giuseppe Ranoia), Fiorello<br />

(Carlo Rotunno), un ufficiale<br />

(Roberto Le Noci). Dopo vari<br />

travestimenti e colpi di scena<br />

Lindoro, rivelata la sua identità,<br />

convinta la fanciulla della<br />

sincerità del suo amore, ha<br />

potuto coronare il suo sogno.<br />

Tutte scene ricche di vitalità<br />

brillantemente interpretate dai<br />

personaggi, dai solisti e dal<br />

coro lirico di Puglia e Basilicata.<br />

Ambientata nel periodo<br />

napoletano-romano in clima<br />

romantico, Il Barbiere di<br />

Siviglia è la più grande opera<br />

“buffa”.Rappresenta l’espressione<br />

più spontanea del genio<br />

di Rossini. Compositore e<br />

arpista, ha mostrato al pubblico<br />

pisticcese di avere il dono<br />

di melodie scintillanti, di ritmi<br />

vivaci e spiritosi, un traboccante<br />

senso comico, un infallibile<br />

magistero nel trattamento<br />

dell’orchesrta e delle<br />

voci. Il suo stile “buffo” costituì<br />

per molti anni un modello<br />

per tutti i compositori.<br />

Esteta, considerato uno dei<br />

più grandi del tempo, denominato<br />

dai contemporanei il<br />

“Cigno di Pesaro” e il “Mozart<br />

italiano”, Rossini nascondeva<br />

le sue qualità sotto una<br />

maschera d’ ironia. Fu un tipico<br />

boulevardier, i cui scherzi<br />

e motti correvano per tutta<br />

Parigi. Fu spirito gaio e versatile,<br />

orientato verso le gioie<br />

della serenità, i sapori delle<br />

voluttà, gli splendori e le conquiste<br />

di una umanità attratta<br />

verso la pace dello spirito,<br />

lieta, operosa e feconda.<br />

Gremito di spettatori il maestoso<br />

anfiteatro di Piazza<br />

Lombardi. Una grande folla<br />

di giovani ed adulti. Tutti hanno<br />

assistito al concerto emotivamente<br />

coinvolti nella magnificenza<br />

della rappresentazione,<br />

sedotti e pervasi da<br />

umorismo contagioso, dalla<br />

ricchezza delle melodie di ritmi<br />

vivaci e spiritosi dell’orchestrazione.<br />

Clamorosi gli<br />

applausi finali, un’ovazione<br />

agli interpreti del Barbiere di<br />

Siviglia e al grande compositore<br />

G.Rossini. Pienamente<br />

soddisfatti il Sindaco di Pisticci<br />

Ing. Michele Leone, l’Ass.<br />

al Turismo Beniamino<br />

Laurenza, l’Ass. alla Cultura<br />

Camilla Cisterna.<br />

Maria Pia Famiglietti


la<br />

<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 <strong>SPIGA</strong> 7<br />

Sì, la Basilicata esiste....e conquista il cinema<br />

di Viviana Verri<br />

Uno sguardo ironico e irriverente<br />

sulla Basilicata, sulla sua<br />

gente e sulle sue leggende, così<br />

il film di Rocco Papaleo,<br />

Basilicata coast to coast, si presenta<br />

allo spettatore, o almeno<br />

così dovrebbe. Le avventure<br />

del trio di scalcinati musicisti<br />

composto da Papaleo, Max<br />

Gazzè e Alessandro Gassman,<br />

accompagnati da un’eccentrica<br />

giornalista interpretata dalla<br />

bravissima Giovanna Mezzogiorno<br />

hanno, infatti, diviso<br />

il pubblico lucano tra quanti<br />

hanno apprezzato lo spettacolo<br />

e goduto della verve comica<br />

di Papaleo & co e quanti si<br />

sono sentiti addirittura offesi<br />

Turismo in forte crescita a<br />

Pisticci e sul territorio comunale.<br />

Una estate tutta da ricordare<br />

per quello che è stato un vero e<br />

proprio boom di turisti, forse in<br />

maggior numero degli anni<br />

scorsi.Tante le presenze da ogni<br />

parte del mondo quì a Pisticci,il<br />

nostro bellissimo e apprezzatissimo<br />

centro del metapontino,<br />

la città dalle mille facce e<br />

dalle mille potenzialità. Una<br />

meta ambita per il turismo culturale,<br />

con la scoperta di bellezze<br />

naturali e di edifici appartenenti<br />

alla millenaria storia cittadina<br />

come la ristrutturata abbazia di<br />

S. Maria del Casale, la cattedrale<br />

nel <strong>rione</strong> <strong>Terravecchia</strong>, il castello<br />

dei Conti Acerra ( un edificio<br />

che necessita di restauro) dove -<br />

una leggenda ci ricorda che nell’antichità<br />

veniva esercitato<br />

il diritto dello “Ius primae<br />

noctis”, il Palazzo Franchi dove<br />

un’altra antica leggenda, per la<br />

verità un po dimenticata, racconta<br />

di un’orma impressa su<br />

una parete dell’ultimo piano, da<br />

un Lucifero imbestialito per un<br />

patto d’onore non rispettato.<br />

Sempre in <strong>Terravecchia</strong>, un’altro<br />

storico, quello della famiglia<br />

Salomone ereditato dai fratelli<br />

Giuseppe e Nicola Franchi, due<br />

storici personaggi a cui era stata<br />

data “carta bianca” per la lotta al<br />

brigantaggio del materano. Nelle<br />

vicinanze, la caratteristica<br />

“Torre di Bruni” una antica struttura<br />

che sembra crollare da un<br />

momento all’altro, ma che imperterrita<br />

resiste a intemperie e<br />

terremoti. Più a valle il Palazzo<br />

Rogges con le sue cento stanze,<br />

più volte indicata come futura<br />

sede di Conservatorio di musica<br />

o di grande albergo, e poi il Palazzo<br />

Giannantonio in piazza dei<br />

Caduti, attuale casa comunale.<br />

Ma quello che ha colpito di<br />

più,come sempre - secondo le<br />

testimonianze raccolta - è stato<br />

il <strong>rione</strong> Dirupo con le sue bianche<br />

casette allineate - una delle<br />

cento meraviglie d’Italia da salvare<br />

- ora arricchito dal nuovo<br />

Anfiteatro La Salsa intitolato a<br />

Jonny Lombardi - oggetto di<br />

scatti fotografici da mostrare a<br />

parenti e amici, potenziali visitatori<br />

della nostra città.Anche<br />

quest’anno Pisticci è stato inserito<br />

tra gli itinerari turistici dei<br />

villaggi della costa. Registrate<br />

dall’immagine un po’ contadina<br />

e sempliciotta che il film<br />

offre della nostra terra. Certamente<br />

i paesaggi brulli e deserti,<br />

i paesini semispopolati con<br />

le loro piazzette che ospitano<br />

le più bizzarre sagre, i vecchietti<br />

che giocano a carte davanti<br />

ai bar negli afosi pomeriggi<br />

estivi, evocano altrettante<br />

scene che vediamo nelle strade<br />

lucane, così come il trio di<br />

bulli di paese che si presentano<br />

in veste di briganti con tanto di<br />

mantello e cavallo ci ricorda la<br />

nostra storia, ma il tutto andrebbe<br />

letto in chiave comica<br />

come spunto di riflessione<br />

autoironica. E’ vero che la<br />

Lucania non è solo questo, è<br />

anche una terra ricca di bellezze<br />

e di tante potenzialità non<br />

sempre sfruttate al meglio, è<br />

terra di artisti, scrittori, talenti<br />

che portano alto il suo nome in<br />

Italia e all’estero, ma per molti<br />

la Basilicata è una terra<br />

semisconosciuta senza una precisa<br />

collocazione geografica,<br />

tant’è che lo stesso Papaleo<br />

ironizza in un brano del film “<br />

Lo confesso, sono nato in<br />

Basilicata.....sì, la Basilicata<br />

esiste!”. Non solo esiste ma,<br />

come dicono in gergo, “buca lo<br />

schermo”, tant’è vero che i cinema<br />

di Roma hanno continuato<br />

a proiettare il film a distanza<br />

di mesi in sale sempre<br />

gremite di gente che ha riso<br />

dall’inizio alla fine del film e<br />

che forse ora sa qual è la posizione<br />

geografica della Basilicata!<br />

E poi, diciamoci la verità,<br />

la Lucania non compariva sugli<br />

schermi cinematografici dai tempi<br />

di Rocco e i suoi fratelli di<br />

Visconti, salvo l’incursione americana<br />

con The Passion di Mel<br />

Gibson, ma un film che parlasse<br />

della nostra terra –con un cast di<br />

alto livello – e che mostrasse la<br />

sua bellezza in modo scanzonato,<br />

ancora non si era visto e pazienza<br />

se ne usciamo un po’ contadini,<br />

un po’ sempliciotti, un po’ pittoreschi<br />

perché, se ci guardiamo<br />

con ironia, in fondo la Basilicata<br />

è anche questo e dobbiamo andarne<br />

fieri.<br />

Una estate tutta da ricordare tante le presenze da ogni parte del mondo<br />

Turismo in forte crescita a Pisticci<br />

anche visite spontanee di piccoli<br />

gruppi e chi è qui venuto, specie<br />

se la permanenza è coincisa con<br />

il ricco “agosto pisticcese” e le<br />

festività di “San Rocco” non si è<br />

certo pentito. “Di Pisticci ci è<br />

piaciuto tutto. Proprio una bella<br />

scoperta, tra le più interessanti<br />

del nostro itinerario” spiegava<br />

la guida di un pulmanino di turisti<br />

veneti per la prima volta da<br />

Offerta turistica in crescita sul<br />

territorio comunale di Pisticci.<br />

Da un’idea della famiglia italo<br />

-canadese Giannone, originaria<br />

di questa città, è nato “Torre<br />

Fiore”.Un nuovo bellissimo<br />

complesso turistico- alberghiero<br />

sorto nella zona collinare in<br />

località San Pietro - Terranova,<br />

sulla direttrice per Marconia,<br />

la 106 e il mar Jonio.Una antica<br />

maestosa struttura del 600,<br />

all’epoca costruita da una agiata<br />

famiglia napoletana, i “Fiore”<br />

da cui, appunto, il nuovo<br />

complesso ha preso il nome.<br />

Un amore a prima vista,nato<br />

quasi per caso quattro anni fa<br />

quando Ralph e Marianna<br />

Giannone, entrambi architetti,<br />

unitamente al padre Giovanni,<br />

imprenditore edile a Toronto,in<br />

soggiorno a Pisticci, ”scoprivano”<br />

questi antichi ruderi,<br />

meglio conosciuti come Casino<br />

Durante, una specie di<br />

maniero che portava il nome<br />

dell’ultima famiglia proprietaria,<br />

ricco, tra l’altro, di una<br />

vecchia torre di avvistamento,<br />

e contornato da tipiche case<br />

basse stile mediterraneo e di<br />

altre costruzioni<br />

Da quì il desiderio di farli propri,<br />

ma soprattutto di trasformarli<br />

riportandoli all’antico<br />

splendore. Detto fatto. L’immobile<br />

veniva acquistato da un<br />

ristoratore del posto, Giuseppe<br />

Pennetta,che sicuramente aveva<br />

in mente altri progetti, e che<br />

comunque non ha potuto resistere<br />

alle insistenti offerte dei<br />

Giannone,sicuramente immaginando<br />

che i nuovi proprietari<br />

si sarebbero spesi per realizza-<br />

queste parti. Alta anche la presenza<br />

di visitatori a Marconia<br />

per conoscere le origini del centro<br />

realizzato nell era fascista.<br />

Buona anche la domanda turistica<br />

negli agriturismo dell agro e<br />

lungo i villaggi delle coste<br />

pisticcesi, oltre che nel nuovissimo<br />

complessdo turistico della<br />

famiglia Giannone, “Torre Fiore”<br />

in località San Pietro<br />

re una cosa in grande.Dal rogito<br />

al progetto, alla realizzazione,<br />

il passo è stato breve, e chi in<br />

anteprima,tra cui alcuni gruppi<br />

canadesi, ha avuto modo di<br />

visitare la struttura, da poco<br />

ultimata,diretta da Sonia<br />

Genovese,è rimasto a dir poco<br />

incantato per quello che è stato<br />

realizzato nel giro di qualche<br />

anno.Da sottolineare come i<br />

lavori di restauro hanno rispettato<br />

- la cosa non era certamente<br />

semplice - il 95%, quindi<br />

quasi la totalità, dei dettami<br />

architettonici originari, ma<br />

quello che più conta, anche la<br />

storia e le origini di questa struttura<br />

sopravvissuta ai secoli e<br />

all’abbandono. “La restante<br />

percentuale - come spiegano<br />

gli architetti Ralph e Marianna,<br />

che hanno curato in modo a dir<br />

poco straordinario l’arredo degli<br />

interni- è una gentile “invasione”<br />

del nord america e in<br />

particolare della terra canadese,<br />

dove la nostra famiglia<br />

resiede”.Ovviamente i due, ricordando<br />

la storia della Basilicata,<br />

si riferivano alle invasioni<br />

e dominazioni degli ara-<br />

Castelluccio.”Siamo veramente<br />

soddisfatti per la notevole presenza,<br />

soprattutto di stranieri,sul<br />

nostro territorio. E’ il segno tangibile<br />

che la nostra offerta turistica<br />

viene gradita ed apprezzata”.<br />

Così il commento del sindaco<br />

Michele Leone.<br />

MICHELE SELVAGGI<br />

Bellissimo complesso turistico- alberghiero sorto in località San Pietro<br />

Inaugurato “Torre Fiore”<br />

bi, saraceni e bizantini.E proprio<br />

quella piccola percentuale<br />

si è tradotta in camere e suite<br />

con un ristorante a piano terra,<br />

il tutto arredato secondo i più<br />

moderni principi architet-tonici,<br />

rispettando ogni genere di<br />

confort. Si dice che le cose<br />

belle vanno godute fino in fondo.<br />

Questo è proprio il caso<br />

dell’incantevole “fort resort”<br />

di “Torre Fiore”,della famiglia<br />

Giannone, un vero e proprio<br />

gioiello di restauro architet-tonico,<br />

di grande fascino,”fiore”<br />

all’occhiello della collina<br />

pisticcese,che in questi giorni<br />

riceve un benvenuto di sapore<br />

tipicamente lucano.La struttura,<br />

bdnedetta dal parroco don<br />

Michele Leone, è stata inaugurata<br />

domenica 8 agosto, alla<br />

presenza del presidente della<br />

provincia Franco Stella, del<br />

sindaco di Pisticci Michele<br />

Leone e Giunta al completo,<br />

del presidente del consiglio<br />

comunale Giovanni D’Onofrio,<br />

del consigliere provinciale<br />

Vito Di Trani ed altre autorità.<br />

MICHELE SELVAGGI<br />

<strong>Terravecchia</strong> tra<br />

bellezza e degrado<br />

La fine dell’estate, con le feste di San Rocco ormai alle spalle<br />

e l’incombente rientro a lavoro o a scuola, si sa, è tempo di<br />

ultimi bagni a mare e di bilanci; come ogni anno non sono<br />

mancati gli appuntamenti che hanno animato soprattutto l’agosto<br />

pisticcese, come il Lucania Film Festival, le iniziative del<br />

Circus, gli spettacoli in piazza, il tutto arricchito dalla splendida<br />

cornice della <strong>Terravecchia</strong> o del Dirupo e da un clima<br />

abbastanza gradevole di cui hanno beneficiato anche i turisti<br />

che da qualche tempo hanno fatto capolino nel centro storico<br />

del nostro paese, ammirandone la bellezza ma, purtroppo,<br />

anche il degrado. E’ sufficiente, infatti, percorrere le stradine<br />

adiacenti la Chiesa Madre per incappare in cumuli di immondizia<br />

e detriti di edifici abbandonati, che sicuramente provocano<br />

disagi agli abitanti del quartiere e non offrono di certo un<br />

bello spettacolo ai visitatori in cerca di scorci suggestivi da<br />

immortalare e di arte da ammirare; ciò che li aspetta, invece,<br />

è una chiesa bella da vedere ma spesso chiusa, stradine invase<br />

dalla sporcizia e palazzi antichi in stato di rovina, quindi<br />

inaccessibili. Tutto questo non rende giustizia ad un paese con<br />

un patrimonio culturale di tutto rispetto, risorsa che potrebbe<br />

essere meglio sfruttata a vantaggio dell’economia locale, se<br />

solo si offrissero ai turisti quei servizi di base che si aspettano<br />

di trovare nel luogo delle loro vacanze e che potrebbero<br />

aumentare l’afflusso turistico in un luogo che, almeno d’estate,<br />

risorge alla vita dopo i lunghi mesi invernali in cui sembra<br />

quasi un paese “fantasma”. Basterebbe anche poco, una maggiore<br />

pulizia, qualche cartello in più che indichi i luoghi<br />

principali da visitare e i servizi offerti e chissà che a qualcuno<br />

venga un giorno il desiderio di investire nel “turismo pisticcese”,<br />

che ora sembra un parolone, ma che in futuro potrebbe<br />

diventare una bella realtà.<br />

Viviana Verri<br />

<strong>LA</strong>UREA<br />

Il 27 Luglio 2<strong>01</strong>0 ha conseguito la laurea quinquennale<br />

in Giurisprudenza presso la Luiss Guido Carli di<br />

Roma Viviana Verri, discutendo la tesi “La tutela del<br />

minore nella crisi della coppia: il diritto all’ascolto”,<br />

con il relatore Cesare Massimo Bianca.<br />

A Viviana, nostra collaboratrice, e alla sua famiglia le<br />

congratulazioni della redazione de “La Spiga” e l’augurio<br />

di una brillante carriera.<br />

A utonoleggio<br />

con conducente<br />

di Agostino Laviola<br />

VIAGGI SICURI E CONFORTEVOLI PER: PER:<br />

porti - aeroporti<br />

stazioni ff.ss.- ospedali<br />

mete turistiche<br />

Tel. 0835.583343 - Cell. 339.8058103<br />

75<strong>01</strong>5 PISTICCI (MT)<br />

Ta xi


la<br />

<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 <strong>SPIGA</strong> 8<br />

SUCCESSO E CONSENSI PER<br />

IL CONCORSO WALK UP<br />

L’unica manifestazione estiva che ha guardato al territorio<br />

e purtroppo ignorata dai tecnici locali che hanno perso una<br />

buona occasione di dibattito e di confronto. Vincitore il<br />

progetto dell’arch. Andrea Cimini Jasci di Lanciano<br />

E’ stato di certo l’evento che<br />

ha portato qualcosa di estremamente<br />

nuovo ed originale<br />

all’Estate Pisticcese e certamente<br />

l’unico che ha mirato<br />

alla salvaguardia e valorizzazione<br />

del centro storico. Il<br />

Concorso di Architettura Walk<br />

Up, promosso da un pool di<br />

giovani architetti locali e<br />

dall’Avis Pisticci “Mariano<br />

Pugliese”, ha riscosso unanimi<br />

consensi di critica e di partecipazione.<br />

Si è proposto come<br />

veicolo per la sensibilizzazione<br />

al tema dell’architettura e dell’urbanistica,<br />

luogo d’incontro<br />

tra quello che la città suggerisce<br />

nelle sue potenzialità e debolezze<br />

e le proposte dei giovani<br />

progettisti. Dodici gli architetti<br />

in competizione provenienti<br />

da varie regioni italiane<br />

ed uno dall’estero che hanno<br />

presentato altrettanti progetti,<br />

tesi a valorizzare l’itinerario<br />

che collega i rioni Croci e Tredici,<br />

i più vulnerabili e più volte<br />

interessati da movimenti<br />

franosi. Di qui l’importanza<br />

della manifestazione, stranamente<br />

disertata da architetti e<br />

tecnici locali e da quanti solo a<br />

parole parlano di salvaguardia.<br />

Nella valutazione dei lavori,<br />

tutti interessanti e degni di<br />

menzione, non è stato certamente<br />

agevole il compito della<br />

giuria tecnica, formata dal presidente<br />

architetto Pierluigi<br />

Pontrandolfi, dall’assessore ai<br />

lavori pubblici ed urbanistica<br />

del Comune di Pisticci Giovanni<br />

D’Onofrio, dal giornalista<br />

Roberto Martino, dall’architetto<br />

Giuseppe Terzulli e<br />

dall’artista Angelo Caruso,<br />

mentre per sopraggiunti impegni<br />

non è intervenuti l’architetto<br />

Amerigo Restucci. La giuria<br />

ha esaminato con attenzione<br />

gli elaborati progettuali,<br />

valutato le proposte e formulato<br />

una graduatoria in base ai<br />

parametri selettivi dell’inserimento<br />

nel contesto urbanistico;<br />

originalità e creatività; impiego<br />

di materiali e arredo urbano;<br />

rapporto con la memoria<br />

storica. La giuria tecnica è stata<br />

affiancata da una popolare,<br />

che hanno proclamato vincitore<br />

il progetto presentato da<br />

Andrea Cimini Jasci di Lanciano,<br />

che ha vinto un soggiorno<br />

ed un premio di 500 mila<br />

euro offerto dalla famiglia<br />

Pugliese, in memoria del figlio<br />

Mariano, anche lui architetto<br />

ed al quale è intestata la benemerita<br />

sezione Avis di Pisticci.<br />

Il progetto vincente ha presentato,<br />

tra l’altro, la<br />

riqualificazione dell’area del<br />

<strong>rione</strong> Croci attraverso soluzioni<br />

di verde e pannelli solari ed<br />

il recupero in materiale legnoso<br />

di alcune case abbandonate.<br />

In una di esse potrebbe essere<br />

allocata la nuova sede dell’Avis.<br />

La piazza d’onore è<br />

andata al progetto di Nicole<br />

Passarella di Rovigo, mentre<br />

terzo è giunto un gruppo di<br />

progettisti guidato da Sante<br />

Simone di Altamura e composto<br />

da Piero Cagnazzi (Altamura)<br />

e da Vincenzo Buongiorno<br />

originario di Rotondella.<br />

Particolarmente soddisfatti dell’esito<br />

del concorso i tre giovani<br />

organizzatori, gli architetti<br />

Angela Ippolito, Domenico<br />

Martino e Anna Frigerio, che<br />

hanno in cantiere una nuova<br />

edizione, per la valorizzare di<br />

un’altra area del centro storico.<br />

Walk Up si propone di progettare<br />

e cambiare, immaginare<br />

e adattare spazi ormai diventati<br />

inutilizzati o addirittura abbandonati<br />

ad una nuova<br />

scenografia urbana. E quindi<br />

come veicolo per la<br />

sensibilizzazione al tema dell’architettura<br />

e dell’urbanistica,<br />

luogo d’incontro tra quello<br />

che la città suggerisce nelle<br />

sue potenzialità e debolezze e<br />

le proposte dei giovani progettisti<br />

Con questo concorso<br />

intende instaurare un dibattito<br />

e diventare un evento per indicare<br />

una strada e percorrerla<br />

insieme. E’ un concorso di idee,<br />

che si spera possano venire attuate<br />

per ridare al centro storico<br />

di Pisticci un identità che<br />

oggi ha smarrito per noncuranza,<br />

abbandono e trascuratezza.<br />

GIUSEPPE CONIGLIO<br />

La redazione de “La Spiga” partecipa al dolore<br />

che ha colpito la famiglia Montemurro per la<br />

perdita del caro<br />

FILUCCIO<br />

scrittore, giornalista e collaboratore del nostro<br />

periodico quale curatore della rubrica “Com’eravamo”<br />

La scomparsa di Raffaele<br />

Montemurro mi ha privato di<br />

un amico e della consueta e<br />

piacevole sosta in casa sua, in<br />

Corso Margherita. Ma non mi<br />

ha sottratto un cronachista ricco<br />

di humour, ironico e sensibile.<br />

E capace di cogliere la molteplicità<br />

delle sfumature della “<br />

vita “.<br />

Il cronachista in verità “vive”<br />

sempre: è il depositario unico<br />

ed “eterno” delle scansioni temporali<br />

e delle vicende del territorio.<br />

E del borgo, del paese,<br />

della città Raffaele ha conosciuto<br />

i rioni, le strade, le piazze,<br />

le periferie, le contrade in<br />

cui s’è sprigionata ed ha raccolto<br />

la favola, la cronaca, la storia<br />

urbana.<br />

Lo voglio, dunque, ricordare<br />

dando voce ai suoi segni di scrittura<br />

e non attraverso ricordi personali<br />

o il vincolo d’essere stato<br />

suo allievo al liceo Giustino<br />

Fortunato. E, poi, i ricordi personali<br />

sono “ intraducibili “.<br />

Con Favole, Cronache, Storie<br />

Urbane, al modo di un viaggiatore<br />

perennemente curioso e mai<br />

sazio di particolari, porta la sua<br />

penna nella quotidianità e strappa<br />

alla caducità giornaliera anche<br />

storie di basso profilo e<br />

protagonisti sbilenchi sorpresi<br />

nelle umoralità meno iridescenti.<br />

Insegue sempre il “fatto”,<br />

la notizia.<br />

In “Favole” si ritaglia spazio il<br />

mago Kubak, “finanziere di idee<br />

e giocoliere abilissimo a combinare<br />

disegni di fresca malizia”,<br />

ci fa sognare una storia<br />

d’amore con un inaspettato e<br />

ipocrita finale e coi protagonisti<br />

che “potevano incontrarsi<br />

senza l’ombra della malinconia”<br />

e a cui il “calare delle luci”<br />

accende “intime fantasie nascoste”.<br />

Restiamo pensosi dinanzi<br />

alla scommessa funesta e maledetta<br />

di Efebo alle prese con<br />

una assurda prova di coraggio,<br />

ci fa sorridere un emigrante divenuto<br />

straricco e che ritorna al<br />

paese d’origine pilotando una<br />

sfavillante Buick nera e nella<br />

mente la voglia di offrire ai<br />

compaesani “la sua memorabile<br />

immagine teatrale”.<br />

Come Eravamo<br />

FAVOLE CON RADICI<br />

Rubrica a cura di<br />

Raffaele Montemurro<br />

IL DETENTORE<br />

DELLE FAVOLE<br />

E DELLE CRONACHE<br />

DEL<strong>LA</strong> CITTA’<br />

In piazza Municipio il<br />

cronachista fissa con stupore il<br />

quadrante dell’orologio<br />

sforacchiato dai proiettili di<br />

soldati canadesi e ormai in silenzio<br />

e “colmo di tristezza”,<br />

“doveva proporre ore di luminosa<br />

letizia”. E guarda incredulo<br />

il cornicione della chiesa del<br />

Convento con il crocifisso contorto<br />

e spezzato dalle raffiche,<br />

“trafitto da giochi di tenebrosa<br />

inciviltà”.<br />

Raffaele ritrae non solo le<br />

briosità, ma anche il nucleo<br />

oscuro, grigio che tante volte<br />

s’impossessa della storia.<br />

In “Cronache” si fa “rabdomante”<br />

di mestieri scomparsi e<br />

schiude alla luce una speciale<br />

artigianalità casalinga, oggi improponibile<br />

e scalzata dalla tecnica.<br />

Ci porta in ogni angolo del paese,<br />

entriamo in contatto con il<br />

cordaio, i frantoiani, il pirotecnico,<br />

i tavernieri, il venditore<br />

di carbone, la centrale elettrica<br />

di Caifano. Respiriamo il fumo<br />

acre appiccicato alle pareti annerite<br />

delle botteghe dei maniscalchi.<br />

Conosciamo Saverio,<br />

il rigattiere povero che si appisolava<br />

“tra luci malinconiche<br />

in mezzo alla sua merce, in una<br />

specie di capanna ricavata da<br />

luridi attrezzi, chissà dove”,<br />

udiamo il suono della tromba<br />

del banditore pubblico capacissimo<br />

di “trasformare fantasiose<br />

speranze in creazioni di pensiero”.<br />

L’espressione è “oracolare”.<br />

Raffaele vuole semplicemente<br />

dire che il banditore, il pubblicitario<br />

dell’epoca, annunciava<br />

tante volte invenzioni sognate<br />

con trepidazione (“fantasiose<br />

speranze”) e frutto della genialità<br />

dell’inventore (“creazioni<br />

di pensiero”). Il banditore sembra<br />

assumere la veste di un<br />

demiurgo.<br />

E tocco di malizia:<br />

- quando propagandava tessuti<br />

si copriva una parte del suo<br />

corpo più appariscente con lembi<br />

di prodotto più “à la page” o,<br />

meglio, dove un disegno poteva<br />

suscitare ansie e desideri<br />

E conosciamo Adelaide, com-<br />

pratrice di uova, il cavadenti,<br />

operava in piazza a cielo aperto<br />

e raggiungeva il paesino una<br />

volta al mese ( “ la piazza rettangolare<br />

assumeva una veste<br />

dolorosa e si velava di tristezza<br />

fredda “ ). Ed anche Carluccio,<br />

un poveraccio stritolato dalla<br />

sorte e dal “ viso pacioso e<br />

caldo di vita “:<br />

- in uno degli sporchi cappelli<br />

conservava…..la radice della liquirizia<br />

così come usciva dalla<br />

terra<br />

Con “ Storie Urbane “ il<br />

cronachista continua sempre a<br />

battere il circuito paesano<br />

ricucendo immagini di una città<br />

ormai chiusa e sigillata. Il<br />

suo è un amarcord triste quando<br />

la pagina recupera i volti afflitti<br />

di esistenze bruciate da una destino<br />

beffardo e ostile. La scrittura<br />

si fa alta nella sua estrema<br />

semplicità e di Menga mia,<br />

Adelmo, Mussiuccia, Ianna<br />

jjrosse sbozza i percorsi dolorosi.<br />

Si insinua anche la plumbea<br />

consapevolezza del “ limite “ e<br />

la visione del camposanto, ”<br />

buio palcoscenico “ senza storia<br />

e senza dei:<br />

- un brutto giorno anche ze<br />

Gregorie, stanco e lontano da<br />

ogni voce, venne trasportato<br />

verso quel cimitero….ormai<br />

non era che un’ombra<br />

pallida….e poi un silenzio senza<br />

storia<br />

In “Storie Urbane” recupera anche<br />

il brio giocoso della sala di<br />

biliardo, delle cantine, il movimento<br />

intorno al banco di un<br />

venditore di coltelli, l’originalità<br />

e il talento di Fanurio nel<br />

creare anelli di cartone:<br />

- sembravano plasmati di metallo<br />

prezioso e la forma era<br />

ambiziosa….attiravano l’attenzione<br />

delle ragazze senza vacillanti<br />

chiaroscuri<br />

La pagina di Raffaele è sempre<br />

all’insegna della semplicità ed<br />

è percorsa da tratti netti, da un<br />

utilizzo sorprendente dell’aggettivo<br />

e da immagini sotto il<br />

soffio della magia. E di ogni<br />

protagonista coglie e fulmina<br />

anche il gesto che si perde, un<br />

gesto routinario e rituale, ma<br />

indelebile ed assoluto.<br />

Raffaele appartiene in ristrettissima<br />

cerchia alla nostra storia<br />

letteraria del XX secolo.<br />

Buon viaggio professore<br />

Di Giulio Mario


la<br />

<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 <strong>SPIGA</strong> 9<br />

ADDIO, CARO<br />

PROFESSOR FILUCCIO<br />

di Dino D’Angella<br />

Alla fine di luglio ha lasciato<br />

questo mondo il caro Raffaele<br />

Montemurro, per tutti Filuccio,<br />

il professore di lingua francese<br />

al ginnasio e alla scuola<br />

media di Pisticci per oltre<br />

quarant’anni.Conosciutissimo<br />

in paese e nella regione, amato<br />

ed apprezzato, decano dei giornalisti<br />

lucani ( con oltre 60<br />

anni di attività), Filuccio si faceva<br />

amare per la sua carica di<br />

umanità, per la sua disponibilità,<br />

per la sua sottile ironia, mai<br />

volgare ma sempre efficace.<br />

L’ottantacinquenne giornalista/professore<br />

solo negli ultimi<br />

tempi aveva ridotto la sua<br />

attività di giornalista e corrispondente.<br />

Senza contare i<br />

giornali nazionali ( tra tutti<br />

ricordiamo “Roma” e “Il Tempo”<br />

), R. Montemurro ha collaborato<br />

intensamente con la<br />

stampa locale. A Lui si devono<br />

non poche iniziative editoriali<br />

pisticcesi : oltre a dare impulso<br />

alla direzione-redazione di varie<br />

testate (Pisticonia, Spazio<br />

Libero, La Spiga…), curava<br />

una rubrica di favole-racconti<br />

ambientate nella comunità<br />

pisticcese : con linguaggio essenziale,<br />

con aggettivazione<br />

appropriata ed efficace, spesso<br />

con l’ironia che lo caratterizzava<br />

e che metteva nei rapporti<br />

umani, nei colloqui con i<br />

giovani e meno giovani, riusciva<br />

a delineare situazioni e<br />

personaggi della vita pisticcese.<br />

Nei centinaia di articoli, scritti<br />

a partire dalla metà degli anni<br />

Quaranta, si coglie la sua versatilità,<br />

la sua passione per il<br />

giornalismo che coltivava senza<br />

trascurare gli studi universi-<br />

Come da tradizione, l’Associazione<br />

Artistico-Culturale<br />

“P. Marrese”-Gruppo Folklorico<br />

La Pacchianella di Pisticci<br />

ha chiuso la sua stagione con il<br />

classico appuntamento del<br />

Gran Galà di Musica e Cultura<br />

che si è svolta nella suggestiva<br />

cornice dell’anfiteatro La Salsa,<br />

alla presenza di un attento e<br />

numeroso pubblico, che ha seguito<br />

con particolare interesse<br />

tutte le fasi della prestigiosa<br />

kermesse. Un anno fitto di importanti<br />

appuntamenti per La<br />

Pacchianella, una associazione<br />

simbolo di Pisticci e della<br />

tari presso l’Istituto Orientale<br />

di Napoli. Dal 2003 ha pensato<br />

—ed ha fatto bene ! – di raccogliere,<br />

aggiungendone altre,<br />

favole e cronache. Nel 2003,<br />

con le edizioni di questo giornale,<br />

pubblicò “Favole” ( un<br />

bozzetto di vizi e virtù paesane)<br />

, indi diede alle stampe nel<br />

2004 “ Cronache” ( il fior fiore<br />

di articoli apparsi negli ultimi<br />

vent’anni), e quindi nel 2008,<br />

ancora per le edizioni de La<br />

Spiga, “Storie urbane”, con<br />

prefazione dell’amico Mario Di<br />

Giulio. In queste opere si delinea<br />

la figura di Raffaele<br />

Montemurro, di tutta la sua<br />

esistenza, della sua umanità,<br />

della sua disponibilità Egli ha<br />

saputo descrivere con garbo,<br />

con discrezione, con un linguaggio<br />

asciutto arricchito talvolta<br />

di espressioni particolari,<br />

con un po’ di fantasia e dosata<br />

ironia, ambienti e personaggi<br />

della nostra comunità che il<br />

tempo sta cancellando. Sono<br />

tre libri che racchiudono l’esistenza<br />

di un uomo, che ha<br />

lasciato alla famiglia (alla quale<br />

va la solidarietà di questo<br />

giornale), a noi tutti qualcosa<br />

d’importante.<br />

Addio, Filuccio Montemurro!<br />

Pista Mattei,una storia infinita<br />

Pista Mattei,una storia infinita.Il 2<strong>01</strong>0,secondo le previsioni, doveva<br />

essere l’anno della consacrazione e la sua definitiva messa in<br />

funzione.Finora invece, questi primi mesi,sono stati forse i più<br />

travagliati ed ormai l’interesse per questa struttura che - a quasi 50<br />

anni dalla sua nascita - doveva servire a cambiare un pò la storia<br />

della Val Basento,si mescola a delusioni ma anche a tanta rabbia per<br />

quello che doveva essere e non è stato.Tanti i problemi che hanno<br />

accompagnato la realizzazione dei lavori di ampliamento di questa<br />

aviosuperficie fortemente voluta dal compianto presidente dell’ENI<br />

Enrico Mattei.Alcuni risolti altri in via di risoluzione, come<br />

quelli legati a difficoltà ambientali,dal momento che l’Autorità<br />

Regionale di Bacino riteneva che il sito fosse a rischio di esondazione.<br />

Cosa comunque ampiamente superata con la realizzazione di argini<br />

come e nel modo richiesti dallo stesso Ente, che ha espresso il suo<br />

placet.Il nodo cruciale invec<br />

e,ha riguardato le pratiche espropriative dei terreni su cui realizzare<br />

l’allungamento della pista, ora ferma a m.1490 di lunghezza.I<br />

proprietari delle aree infatti, si erano rivolti al Tar di Basilicata<br />

chiedendo l’annullamento dell’azione espropriativa.Ma in parallelo,<br />

sorgeva anche il problema della richiesta al Consorzio di<br />

Sviluppo Industriale della provincia di Matera, del VIA (Valutazione<br />

Impatto Ambientale). Da quì la sospensione dei lavori e la<br />

richiesta di restituzione dell’area interessata nel medesimo stato in<br />

cui si trovava al momento dell’esproprio.Pronta la risposta dello<br />

stesso Consorzio che nel ricorso faceva osservare che per la<br />

realizzazione di una pista aeroportuale,per legge non era necessario<br />

il VIA,tanto più,come nel caso della Mattei,che i lavori riguardavano<br />

solo un adeguamento della struttura.Ma non finisce quì, perchè<br />

si è parlato anche di inquinamento ambientale per cui è stata<br />

richiesta la presenza del NOE di Potenza, fermo restando che già in<br />

precedenza l’ARPAB addirittura per due volte aveva dato parere<br />

negativo,significando quindi,il non inquinamento dei terreni<br />

interessati.Il Consiglio di Stato infine, a cui si è rivolto il Consorzio,<br />

si sarebbe espresso per la non retrocessione delle aree interessate ai<br />

vecchi proprietari.Intanto però i lavori sono ormai bloccati da<br />

diversi mesi anche se, da parte dell’ASI,si resta fiduciosi che da<br />

parte della magistratura possa essere disposto il dissequestro delle<br />

superfici espropriate per riprendere e portare a compimento i lavori<br />

entro ragionevoli tempi,sperarando che, tutto quello che era stato<br />

programmato per quest’anno, possa concretizzarsi almeno per il<br />

2<strong>01</strong>1.E’notorio, che esistono interessi molteplici e di rilevante<br />

importanza che ruotano intorno alla urgente disponibilità di questa<br />

struttura, da quelli commerciali-agricoli-industriali, a quelli turistici<br />

legati alla presenza sempre più massiccia di insediamenti lungo<br />

il litorale ionico e il metapontino in genere.A t<br />

utto questo,occorre dare una risposta.Pena la perdita di credibilità<br />

per la nostra zona,ma anche quelle, sicuramente più<br />

importanti,riguardanti le occasioni di sviluppo della stessa, da non<br />

farsi sfuggire.La storia infinita della pista Mattei, passa anche<br />

attraverso queste considerazioni.<br />

MICHELE SELVAGGI<br />

DA’ I NUMERI L’OROLOGIO<br />

DI PIAZZA MUNICIPIO<br />

Big ben impazzito ed a ruota<br />

libera. L’elegante orologio che<br />

si erge imponente e maestoso<br />

sul Palazzo degli Uffici di piazza<br />

Municipio, oggi sede del<br />

tribunale, da qualche mese dà<br />

veramente i numeri, per usare<br />

un gioco di parole. Scandisce<br />

puntualmente le ore ma salta<br />

sistematicamente i rituali quindici<br />

minuti, in maniera anomala<br />

ed “arbitraria” sfalsando così<br />

i tempi. Per fare un esempio, le<br />

ore 9,45 segnate dalle lancette<br />

corrispondono alle 9,00 del<br />

sonoro e così via. Un disservizio<br />

che dura ormai da qualche<br />

mese e che crea difficoltà e<br />

disagio per i cittadini ed a quanti<br />

giungono in città per lavoro o<br />

altro. L’efficienza di una amministrazione<br />

si misura anche<br />

dall’intervento immediato su<br />

queste piccole disfunzioni, per<br />

cui sarebbe opportuno porre<br />

subito rimedio per non suscitare<br />

ulteriori commenti ironici.<br />

L’orologio della piazza, peraltro,<br />

ha scandito importanti<br />

momenti storici. Il vecchio<br />

apparecchio, invece, ha sempre<br />

funzionato, impiantato agli<br />

inizi del 1900 dall’esperto<br />

Michelangelo Canonico da<br />

Lagonegro e dotato di un complicato<br />

meccanismo e di un<br />

grande pendolo, con un suggestivo<br />

effetto estetico in una<br />

piazza squadrata e spaziosa<br />

dove si svolgeva la vita del<br />

paese. In tempi in cui non tutti<br />

potevano permettersi un orologio,<br />

i suoi rintocchi dell’alba<br />

risvegliavano i contadini che<br />

dovevano recarsi in campagna<br />

e segnavano l’inizio ed il termine<br />

del lavoro agli impiegati<br />

comunali. Si diffondevano poi<br />

in maniera diversa in rapporto<br />

alle stagioni: d’inverno risuonavano<br />

più malinconici, lenti e<br />

lontani a causa del freddo o del<br />

gelo, d’estate assumevano invece<br />

una tonalità più allegra e<br />

serena. Nel 1943, purtroppo,<br />

l’antico orologio fu parzialmente<br />

distrutto da colpi di mitra<br />

sparati da militari alleati<br />

che avevano alzato il gomito e<br />

per molti anni ha portato con se<br />

i segni di quel gesto profano e<br />

dissacrante. Una quarantina di<br />

anni fa, poi la indispensabile<br />

sostituzione con un nuovo e<br />

moderno quadrante, che purtroppo<br />

oggi non funziona. Per<br />

ripararlo basta poco.<br />

G. Con.<br />

Organizzato dal Gruppo Folk La Pacchianella<br />

IL GRAN GA<strong>LA</strong>’ DI MUSICA E CULTURA<br />

PER DARE VOCE AI SOGNI ED ALLE SPERANZE<br />

Lucanità, che propone da moltissimi<br />

anni spettacoli ed appuntamenti<br />

valorizzando i giovani<br />

e le radici della storia e<br />

della cultura meridionale nei<br />

prosceni di tutto il mondo. Fiore<br />

all’occhiello di quest’anno<br />

FolkInClasse, la trasmissione<br />

radiofonica ed in Web, organizzata<br />

in collaborazione con<br />

City Radio e Radio Laser, che<br />

ha trasmesso il messaggio del<br />

folk nelle scuole della provincia<br />

di Matera. Il Gran Galà di<br />

quest’anno è stato dedicato alla<br />

memoria di Raffaele Nigro di<br />

Perugia, grande ed appassio-<br />

nato sostenitore ed estimatore<br />

de La Pacchianella, e per l’appuntamento<br />

di rilievo sono<br />

giunte delegazioni da Perugia<br />

e da Melfi, città natìa di Nigro.<br />

Un grande spettacolo nello<br />

spettacolo dunque per onorare<br />

il grande meridionalista scomparso,<br />

all’insegna del motto<br />

“Dai voce ai sogni ed alle speranze<br />

di pace, amore e libertà,<br />

La musica universale dona<br />

emozioni e sentimenti.” Presentati<br />

da Antonio Rondinone<br />

e dal cav. Giuseppe Adduci,<br />

presidente del gruppo organizzatore,<br />

si sono avvicendati sul<br />

palco trenta tra artisti, musicisti,<br />

gruppi, solisti, ballerini,<br />

interpreti, ossia quanto di meglio<br />

oggi possa esprimere il<br />

panorama musicale del territorio,<br />

mentre a fare gli onori di<br />

casa il gruppo La Pacchianella<br />

in una nuova ed inedita versione<br />

e con la base musicale.<br />

Estremamente vario il repertorio<br />

presentato con numeri e per-<br />

formance per ogni gusto ed<br />

età, dalla musica leggera, alla<br />

classica ed alla lirica; dal recital<br />

ai canti, fino alle esibizioni<br />

di autentici talenti e musicisti<br />

che si sono esibiti al piano,<br />

violino, flauto, violoncello,<br />

percussioni, fisarmonica, batteria,<br />

chitarra classica ed acustica.<br />

Una grande orchestra che ha<br />

prodotto, presentato ed eseguito<br />

brani di musica particolarmente<br />

apprezzati dal competente<br />

pubblico. Il gran Galà è<br />

stato trasmesso in diretta<br />

radiofonica ed in TV Web dalle<br />

emittenti Radio Laser e City<br />

Radio, con un alto indice di<br />

ascolto dall’Italia e dall’estero.<br />

GIUSEPPE CONIGLIO


<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 Terza Pagina<br />

<strong>SPIGA</strong> 10<br />

Elzeviro Elzeviro Elzeviro Elzeviro Elzeviro<br />

Rubrica a cura di<br />

Dino D’Angella<br />

Amalia MARMO - Mnemosine. Fili della Memoria.<br />

(Poesie). 2<strong>01</strong>0<br />

Leonardo CALCIANO - La politica e i suoi uomini<br />

(ed. Satac in Europa, Pisticci, 2<strong>01</strong>0, pp.237, molto illustrato).<br />

Maria Antonietta D’ONOFRIO - Il silenzio che racconta la vita e il<br />

rosmarino; prefazione di Maria Basile, postfazione di Saverio<br />

Ciccimarra (ed. Progetto Cultura, Roma, 2<strong>01</strong>0, pp. 154).<br />

Di imminente pubblicazione la terza silloge poetica di Amalia<br />

Marmo che si svolge (e ci avvolge) sul filo della Memoria, intrisa<br />

delle proprie radici, di vicende personali che s’intrecciano con la<br />

Memoria dei luoghi cari. Quest’intreccio è tanto forte che il<br />

Lettore- fruitore naviga quasi sospeso tra il cielo e la terra, tra i fatti<br />

terreni e le aspirazioni metafisiche. Già il titolo della silloge<br />

(Mnemosine), che si compone di 39 liriche, preannuncia e racchiude<br />

gli svolgimenti. Mnemosine è secondo la mitologia greca<br />

personificazione della Memoria, è figlia di Urano e di Gea, cioè del<br />

Cielo e della Terra, e madre delle Muse. Attraverso la Musa<br />

poetica, che anche in questa silloge risente della formazione<br />

classico-umanistica, la poetessa, attraverso una Memoria dinamica<br />

riesce a distaccarsi dalle bassezze terrene, dalle tragedie, dai<br />

rimpianti…per farci volare in alto sempre partendo dalla Terra,<br />

dalle memorie legate ai fatti terreni, spingendosi verso l’infinito (“<br />

tiepida umana condanna / tutto il cuore / ha una fiamma; / ma se pur<br />

grande fosse / quanto il mare e / l’infinito senza una misura, /<br />

seppure di un granello / sarebbe immensamente / eterno e superiore.<br />

/ Questo volare verso il Cielo,verso l’infinito e l’ Eterno. Ciò si<br />

coglie ancora nella lirica “Anche le pietre”: “ se pur solo un’impronta,<br />

/ non sarà come fossile ardente / di antica nostalgia, / reperto<br />

sterile / di cantilena riletta, / una preghiera gradita all’ Eterno, /<br />

nell’inerzia dei tempi..”. Oppure nel brano “ Il tempo circostante<br />

/ poi incalzava, / d’incanto / ogni vicenda. / Tutto e di tutto, / ebbi<br />

da Dio / coscienza dell’Eterno.<br />

In non poche liriche della silloge la poetessa comunica ai lettori le<br />

sue sensazioni, le sue emozioni, le sue esperienze che riesce ad<br />

universalizzare attraverso la manipolazione dei fili della memoria:<br />

“ non si cancella / il tempo delle scuole / tuffate in un cunicolo di<br />

vie, / traboccanti miele, / acerbe come febbraio / di strenuo calore,<br />

/ privilegiati gli orti / di attesa rimembranza di’ aprile “. In “Fili di<br />

memoria” Amalia così scrive: “ In alterna similitudine/ giocherei,<br />

allacciando/ fili di memoria / con la mia anima / di poeta e il vento/<br />

assemblando fiocchi di neve/ in un bicchiere d’infanzia/ che non<br />

vuole morire../.<br />

L’autrice, armonizzando nella musa poetica il tutto, si proietta<br />

verso l’eternità e la bellezza. Vi sono alcune liriche dove ancor di<br />

più si può cogliere il senso del ricordo, dei sogni, dell’Eterno. Ne<br />

“Il grande amico” (lirica dedicata al fratello Franco prematuramente<br />

scomparso) il ricordo si fa forte, misto alla malinconia, ma<br />

sfocia nella fede, nella bellezza e nella poesia: “ instancabile<br />

questuante / di bellezza e verità, / misteriosa, solitaria / insistente<br />

e sospinta. / In suo possesso/la legge alterna della libertà, / su di lui<br />

il cielo con le stelle “. Anche nella lirica dedicata alla tragica notte<br />

di Sant’Apollonia (la frana del 9 febbraio 1688), la poetessa ricorda<br />

la grande tragedia e l’amore per il paese rappresentato dalle<br />

trecento casette “ quasi compenso di quattrocento anime morte. /<br />

Ancora oggi pietre consumate / cantano il vespro dell’Ave Maria,/<br />

come prece italiota o catarsi del dolore “.Nella lirica “Come le rose<br />

di Atacama” Amalia, quasi giocando con il verso e le parole, con<br />

il vento (elemento spesso presente nel mondo poetico dell’artista),<br />

con gli incontri e le illusioni, “spia le rose di Atacama “rose rosse<br />

che fioriscono l’ultimo giorno di marzo nel deserto cileno: rose che<br />

stanno lì da moltissimo tempo, ad affermare la speranza e l’eternità.<br />

Anche in questa raccolta, come in “Vento del Sud” e “Le rose<br />

di Pieria”, l’autrice predilige un verso curato, con reminiscenze<br />

classiche, punteggiato di implicazioni intellettuali. E’ poesia che<br />

deriva dalla libertà poetica, dall’Arte, come espressione della<br />

Libertà.Canterà ancora la “nobile rosa di Mileto “?<br />

Leonardo (Dino) Calciano, impegnato in politica a Pisticci e a<br />

Matera, come consigliere comunale, assessore e come consigliere<br />

provinciale, con una ricerca accurata delle fonti e di materiale<br />

fotografico, ha realizzato un’opera (édita dalla Setac in Europa di<br />

Pisticci) che descrive 60 anni di attività politico-amministrativa di<br />

Pisticci, con puntuali riferimenti alla provincia di Matera e alla<br />

Regione Basilicata. L’opera (presentata al pubblico a giugno c.a.<br />

segue a pag. 11<br />

Presentato il volume “La politica e i suoi uomini” di Leonardo Calciano<br />

Un libro, una storia.Quella della<br />

municipalità pisticcese dal<br />

dopoguerra ai nostri giorni. Il<br />

vero evento culturale dell’anno,<br />

celebrato nella sala consiliare<br />

del comune, alla presenza<br />

di autorità ma anche di critici<br />

letterari e di un pubblico numeroso,<br />

attento e competente,<br />

che a più riprese ha sottolineato<br />

il suo gradimento all’opera.<br />

Circa 250 pagine, in bella veste<br />

tipografica (Edizioni IMD<br />

Lucana), riccamente illustrate,<br />

con l’obiettivo principe di una<br />

attenta ricostruzione storica e<br />

cronologica di tutte le vicende<br />

amministrative di Pisticci, attraverso<br />

foto inedite,dati precisi<br />

e cronolo-gici,frutto di una<br />

lunga ricerca puntuale e<br />

meticolosa.Il lavoro, firmato da<br />

Leonardo Cal-ciano, consigliere<br />

comunale e provinciale di<br />

provate capacità amministrative,<br />

da sempre un appassionato<br />

della politica a cui ha riservato<br />

gran parte del tempo della sua<br />

vita.”La ricerca di Calciano -<br />

spiega Giuseppe Coniglio nella<br />

sua presentazione - nasce<br />

dalla esigenza di offrire alla<br />

Un libro, una storia<br />

Il vero evento culturale dell’anno celebrato nella sala consiliare del comune<br />

alla presenza di autorità ma anche di critici letterari e di un pubblico numeroso<br />

comunità, un quadro strutturale<br />

ben dettagliato che ripercorra<br />

ilcammino delle istituzioni e<br />

delle figure degli amministratori<br />

che hanno contribuito alla<br />

crescita e alla evoluzione sociale,<br />

civile e culturale del territorio,<br />

proponendo chiazvi di<br />

lettura diversificate, la ricostruzione<br />

cronologica,la presentazione<br />

di percorsi tematici e la<br />

elencazione delle figure degli<br />

amministratori e dei quadri istituzionali.<br />

Un testo, comunque,<br />

di cui se ne sentiva il bisogno -<br />

forse il primo del suo genere in<br />

Basilicata - se non altro con<br />

l’obiettivo di cercare di far conoscere<br />

ai giovani e a ricordare<br />

chi non è più tale,gli eventi più<br />

importanti e significativi degli<br />

ultimi 65 anni della storia politica<br />

cittadina.Calciano ha raccontato<br />

i giorni felici e meno<br />

felici di Pisticci, quelli della<br />

gloria ma anche i tempi della<br />

disillusione. Trionfi e<br />

mediocrità della politica di una<br />

città,i sindaci- da F.sco Pastore<br />

(Primo sindaco di Pisticci) ad<br />

Alessandro Bruni a Nicola<br />

Cataldo a Domenico Giannace,<br />

“Voglia di Poesia”<br />

Il concorso proposto dall’Associazione Culturale<br />

Ce.C.A.M. di Marconia è alla nona edizione<br />

La poesia nel territorio<br />

pisticcese sta raggiungendo<br />

picchi ragguardevoli e questo<br />

non può fare altro che<br />

gratificare chi, come l’Associazione<br />

Culturale Ce.C.A.M.<br />

di Marconia, la propone da<br />

oltre vent’anni con presentazione<br />

di libri a tema, reading<br />

poetici, scambi tra autori ecc.<br />

Da qualche anno, per diffondere<br />

sempre più questa nobile<br />

arte, il Cecam indice un<br />

concorso di poesia dal titolo<br />

assai suggestivo “Voglia di<br />

Poesia” arrivato quest’anno<br />

alla nona edizione e la cui<br />

cerimonia di premiazione si è<br />

svolta, nei giorni scorsi, nell’atrio<br />

antistante la sede del<br />

sodalizio alla presenza di un<br />

pubblico numeroso e molto<br />

attento.<br />

La giuria, composta dal Prof.<br />

Domenico Miolla e dalle<br />

prof.sse Grazia Giannace e<br />

Maria Antonietta Di Marsico,<br />

ha svolto un lavoro minuzioso<br />

nel corso del quale ci sono<br />

stati momenti “caldi”, come<br />

ha dichiarato il Prof. Miolla<br />

nel corso della serata, per designare<br />

i vincitori delle sezioni<br />

previste dal regolamento<br />

del concorso. Dopo animate<br />

discussioni, il dado è stato<br />

tratto con i seguenti responsi:<br />

il 1° posto, per la sezione<br />

adulti, è stato assegnato a Palma<br />

Troiano, di Montalbano<br />

J.co, con la lirica: … a stingermi<br />

la mano; il 2° a Maria<br />

Rosaria Armandi, di Pomarico,<br />

con la poesia: Pioggia di<br />

sole; il 3° a Francesco Gallicchio,<br />

di Tursi, con un componimento<br />

in vernacolo<br />

dal titolo: a musk d Natej (la<br />

mosca di Natale).<br />

Per la sezione giovani, invece,<br />

si sono classificati rispettivamente<br />

1°, 2° e 3°, Serena<br />

Forte di Scanzano J.co, Nicola<br />

Antonio Morano di Pisticci<br />

Scalo, Marianna Zambrella<br />

di Tinchi, con le poesie: Il<br />

cielo, L’estate, La gioia.<br />

Il Cecam, come afferma la<br />

prof.ssa Maria Antonietta Di<br />

Marsico, nel preporre ogni<br />

anno il concorso “Voglia di<br />

Poesia” offre a tutti la possibilità<br />

di esprimersi, ma soprattutto<br />

di sentirsi “liberi”<br />

poiché la poesia è libertà, è<br />

una freccia che colpisce il<br />

bersaglio lasciando dentro un<br />

profondo senso di compiutezza.<br />

Giovanni Di Lena<br />

a Rocco Grieco, Nicola e<br />

Gaetano Michetti,Gianni<br />

Polidori, Giovanni D’Onofrio,<br />

Giovanni Modugno, Vittorio<br />

Vitelli, Giovanni Giannone,<br />

Pasquale Bellitti, fino a Michele<br />

Leone - i consiglieri comunali,<br />

provinciali, regionali<br />

oltre ai commissari che hanno<br />

intervallato la elezioni di nuovi<br />

primi cittadini.E questo,<br />

perchè Calciano ha avvertito<br />

in se,necessità,passione e dovere<br />

di rendersi testimone della<br />

piccola grande storia quotidiana<br />

della nostra terra,che ha<br />

voluto trasmettere attraverso<br />

centinaia di nomi e di volti che<br />

non possono essere dimenticati,<br />

non tralasciando NESSU-<br />

NO, raccontando gli aspetti<br />

della vita, entusiasmi, ansie,<br />

speranze, illusioni di chi ha<br />

contribuito a fare la storia di<br />

questa nostra comunità, parte<br />

importante di una regione afflitta<br />

e tormentata, che cerca<br />

disperatamente la sua rinascita.<br />

”Ricostruire - spiega l’autore<br />

- è un’azione faticosa, di<br />

responsabilità, ma anche un’opera<br />

nostalgica, un tuffo nel<br />

la<br />

passato per far emergere le<br />

“istantanee” di uno spaccato<br />

storico, punteggiato dai protagonisti<br />

della cosa pubblica”.Per<br />

questa non facile ricostruzione,<br />

Leonardo Calciano (Dino<br />

per gli amici.Che sono tanti) ci<br />

ha provato, ma soprattutto ci è<br />

riuscito, guadagnandosi un bel<br />

“30 e lode” che vuole essere<br />

motivo di orgoglio non solo<br />

per lui,ma per tutti quei 20 mila<br />

pisticcesi a cui la preziosa opera<br />

di Calciano è diretta.<br />

MICHELE SELVAGGI<br />

CONCERTO<br />

“OMAGGIO A CHOPIN”<br />

Promosso dal FAI di Basilicata<br />

si è svolto nella Tenuta Visconti<br />

Una serata dedicata a Fryderyk<br />

Chopin ha avuto luogo domenica<br />

1 Agosto nella splendida e suggestiva<br />

cornice della Tenuta Visconti<br />

di Modrone - San Teodoro<br />

Nuovo.<br />

Ad esibirsi, proponendo – rigorosamente<br />

senza spartiti - alcune<br />

delle opere di Chopin, è stato il<br />

grande maestro Alessandro Vena.<br />

Il giovane pianista pisticcese,<br />

diplomatosi giovanissimo in pianoforte,<br />

clavicembalo e didattica<br />

del pianoforte e successivamente<br />

perfezionatosi con Carlo Grante,<br />

Sasha Baicjc e Paola Bruni, si è<br />

imposto all’attenzione del pubblico<br />

e della critica internazionale<br />

iniziando una brillante carriera<br />

concertistica che lo ha visto puntualmente<br />

ospite di prestigiose<br />

istituzioni musicali presso le principali<br />

città italiane ed estere.<br />

La serata, resa possibile grazie<br />

alla collaborazione tra l’associazione<br />

Ce.C.A.M. (Cento Cultura<br />

e Arte Magna Grecia), il FAI<br />

(Fondo Ambiente Italiano), l’associazione<br />

WELCOME LUCA-<br />

NIA, e la ONLUS ITALIA SOLI-<br />

DALE, ha avuto inizio con il benvenuto<br />

della Marchesa Maria<br />

Xenia D’ Oria che ha fatto gli<br />

onori di casa con raffinatezza ed<br />

eleganza ringraziando i numerosi<br />

ospiti e quanti hanno collaborato<br />

all’organizzazione dell’evento<br />

e spiegando in maniera breve<br />

ma esauriente la missione del FAI<br />

(di cui lei stessa ricopre il ruolo di<br />

presidente per la regione<br />

Basilicata).<br />

La serata, presentata con garbo e<br />

professionalità dalla dott.ssa<br />

Mary Padula è proseguita con i<br />

saluti del presidente del<br />

Ce.C.A.M. Giovanni Di Lena che<br />

ha ricordato il valore della cultura<br />

e di come essa sia rappresentata<br />

nelle più svariate forme dalla<br />

sua associazione da diversi anni;<br />

con i saluti del presidente di<br />

Welcome Lucania, dott. Franco<br />

Garofalo che ha illustrato come<br />

la sua associazione permetta di<br />

conoscere e apprezzare il patrimonio<br />

e la ricchezza della<br />

Lucania attraverso itinerari<br />

enogastronomici; e infine con<br />

l’intervento di due volontari della<br />

ONLUS Italia Solidale che<br />

promuove l’adozione di bambini<br />

a distanza. Il maestro Vena ha poi<br />

catturato per circa due ore l’attenzione<br />

dei tanti presenti al concerto<br />

che a fine serata hanno ringraziato<br />

con un’ ovazione il pianista<br />

che ha potuto congedarsi<br />

non prima di esser tornato per<br />

ben due volte in scena.<br />

Dopo i ringraziamenti della marchesa<br />

Maria Xenia D’Oria agli<br />

sponsor, B.B.C. Group, Sifor e<br />

Masseria Battifarano, l’evento si<br />

è concluso con un buffet all’aperto<br />

nella magica e incantevole atmosfera<br />

che caratterizza la Tenuta<br />

Visconti - San Teodoro Nuovo.<br />

Giovanni Borraccia


<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 Terza Pagina<br />

<strong>SPIGA</strong> 11<br />

Elzeviro Elzeviro Elzeviro Elzeviro Elzeviro<br />

segue da pag. 10<br />

Rubrica a cura di<br />

Dino D’Angella<br />

con grande partecipazione di Pisticcesi) è una miniera di dati sulle<br />

persone che hanno determinato, su delega dei cittadini, la vita della<br />

comunità pisticcese. Leggendo il libro si apprende che il nostro<br />

Comune è stato l’unico comune in cui la Repubblica ha superato la<br />

Monarchia in una regione, la Basilicata, dove ha nettamente<br />

prevalso, nel referendum del giugno 1946, la forma monarchica;<br />

che dal 1946 ad oggi i consiglieri comunali sono stati oltre 250, 91<br />

gli assessori e 15 i sindaci. L’opera si divide in sei capitoli (dopo<br />

le note introduttive)dedicati al secondo dopoguerra, alla ricostruzione,<br />

ai singoli consigli comunali, alle biografie dei pisticcesi<br />

impegnati nelle amministrazioni di Pisticci, della Provincia di<br />

Matera, dell’Ente Regione Basilicata. I capitoli V e VI sono<br />

dedicati alla Provincia di Matera dal 1952 e alla Regione lucana dal<br />

1970.<br />

Indubbiamente l’opera colpisce per il suo apparato fotografico:<br />

ogni rappresentante politico-amministrativo ha la sua immagine<br />

per ricordare ai contemporanei e ai posteri i volti di quelle persone<br />

che hanno fatto, nel piccolo e nel grande, la storia del territorio con<br />

le loro azioni, le loro passioni, i loro sogni, le loro incertezze e le<br />

loro iniziative od omissioni, contribuendo a modificare il nostro<br />

habitat. Scorrono sotto gli occhi i personaggi famosi e meno<br />

famosi, pisticcesi che hanno dato per cinquant’anni il loro contributo<br />

e quelli impegnati per poco tempo. Ci sono proprio tutti: i<br />

Cataldo, i D’Onofrio, i Michetti, Giannone, D’Angella, Polidoro,<br />

Panetta, Leone, Vitelli, Bruni, Marmo, Borraccia, D’Alessandro,<br />

Radesca, Barbalinardo, Calciano, Marrese, Pasquale, Pastore,<br />

Modugno, Bellitti, Pagetta, Vena, Viggiani, Onorati…, ma anche<br />

pisticcesi eletti in consigli comunali di altre città.<br />

Unica nel suo genere, l’opera sarà utilissima al ricercatore e<br />

certamente sarà spesso consultata da chi vive a Pisticci e dai<br />

Pisticcesi che vivono altrove.<br />

Il silenzio che racconta la vita e il rosmarino è il terzo lavoro del<br />

medico lucano, attento alle problematiche sociali e sensibile al<br />

dolore. Dopo il romanzo “Ora aspetto la vita che mi cerchi”(ed. A.<br />

Sacco, 2008) e il racconto “Il sogno di Angelica” (in “Alberi”,<br />

antologia di racconti, pubblicata a cura della Regione Basilicata),<br />

brano dedicato ai bambini affetti da leucemia, M. A. D’Onofrio<br />

offre ai lettori la storia drammatica ambientata in un paese lucano,<br />

un “paese che non c’è più”, afflitto dalla miseria lucana e distrutto<br />

nel 1963-65 da una terribile frana che ha costretto i suoi abitanti,<br />

Lisa compresa, ad abbandonare la povera casa e le povere ma care<br />

cose, per una casa con il televisore e la lavatrice, una casa però<br />

senza calore e senza ricordi. I ricordi Lisa li ha lasciati nel vecchio<br />

e diroccato paese, alla torre del castello, al vuoto sotto il paese, ai<br />

calanchi, al profumo del rosmarino. Il suo cuore straziato, già<br />

duramente provato dalla protervia di tre uomini (Leonardo, Alberto<br />

e Vincenzo) che la illudono, la strumentalizzano e dai quali avrà<br />

da ognuno un figlio (Giacinto, Liziella e Benedetto) è rimasto nel<br />

paese-fantasma, al ricordo dei colori e dei profumi.Questa donna<br />

rappresenta il dramma del profondo Sud, di quegli anni della prima<br />

metà del Novecento, dove miseria e magia la facevano da padrone.<br />

Lisa è sola, tra le malignità della gente, combatte con dignità contro<br />

la miseria, non odia gli uomini che l’hanno ingannata, e cerca di<br />

allevare i figli nei primi ani di vita, poi è costretta a mandare<br />

Giacinto a Taranto per farlo studiare, Liziella in orfanotrofio a<br />

Pisticci e poi a farla adottare da una ricca coppia di americani e<br />

vederla partire per il nuovo mondo. Per fortuna trova il Colonnello,<br />

una persona squisita e dal matrimonio infelice (con un figlio dalla<br />

precaria salute e una moglie, donna Teresa, malata di mente) che<br />

l’accoglie in casa e che la tratta come una figlia. Morto il colonnello<br />

(che le lascia in eredità pochi alberi), Lisa resta ancora sola, con i<br />

figli lontani di cui sente grande nostalgia. Pure l’amore verso il figli<br />

non la porta a “pesare” sugli stessi né ad abbandonare il paese<br />

natìo,che ama, perché ha nei suoi occhi le sfumature e i colori del<br />

“bosco di fine ottobre delle terre del Sud “. La sua è la storia di tante<br />

donne del Sud della prima metà del Novecento, donne maltrattate,<br />

costrette a subire soprusi e ingiustizie da parte di uomini egoisti e<br />

violenti. E’ la storia (quasi tutta reale!) di una donna che ha una<br />

dignità, che non si arrende, che lotta per la sua famiglia fino a<br />

quando le è possibile. Anche con i figli lontani mantiene il senso<br />

della famiglia, non perde la speranza di un ritorno, di un ritrovarsi,<br />

e quindi di riscattarsi. Il riscatto lo trova quando s’immerge nel<br />

ricordo del passato e quando riunisce i figli. Anche questo libro<br />

della D’Onofrio si conclude con una nota positiva: una fotografia<br />

ingiallita della scuola elementare, l’unica,in cui Lisetta “ la riconosci<br />

subito, perché è l’unica che sorride”.<br />

La tecnica del racconto è quella più cara all’autrice, tecnica fatta<br />

di numerosi flash-back, che si svolge, senza uno sviluppo cronologico<br />

dei fatti, sull’onda dei ricordi. Il linguaggio è di tipo<br />

veristico e si addice ai personaggi umili del romanzo, con ricorso<br />

talvolta a detti delle espressioni dialettali del sud. Il primo romanzo<br />

(Ora aspetto la vita che mi cerchi) era a tinte forti, con un lavoro<br />

introspettivo notevole, e forse per questo più coinvolgente, il<br />

secondo lascia più spazio all’ambiente, in cui i personaggi fanno<br />

contrasto con Lisa, “ormai vecchia” che “ha ancora lo stesso<br />

sorriso di quella fotografia ingiallita”, alla quale non manca<br />

proprio nulla.<br />

Cinquanta gli insorti che andarono incontro a Garibaldi<br />

IL CONTRIBUTO DEI PISTICCESI<br />

AL<strong>LA</strong> CAUSA UNITARIA<br />

I recenti “eventi” estivi hanno<br />

probabilmente distratto enti,<br />

amministrazione ed associazioni<br />

da una ricorrenza molto importante<br />

per la storia del nostro<br />

paese, il 150° Anniversario<br />

dell’Unità d’Italia, che si sta<br />

celebrando in tutta la Penisola.<br />

Un avvenimento, che, nel bene<br />

o nel male, considerando anche<br />

l’incalzante clima revisionista,<br />

costituisce pur sempre<br />

un capitolo fondamentale di<br />

storia patria. Nel passato, durante<br />

le amministrazioni dei<br />

sindaci Alessandro Bruni,<br />

Rocco Grieco e Nicola Cataldo,<br />

fu dato ampio risalto all’avvenimento<br />

con varie iniziative. Il<br />

Bruni fece tapezzare il paese di<br />

manifesti e coccarde, acquistati<br />

a sue spese, per ricordare il<br />

50° Anniversario dell’Unità.<br />

Oggi, invece, tutto ancora tace,<br />

almeno fino al momento. Eppure<br />

Pisticci ha offerto un contributo<br />

molto importante alla<br />

causa unitaria. Agli inizi di luglio<br />

1860 era stato istituito un<br />

circolo di tendenze liberali,<br />

promotori Nicola Rogges, il<br />

figlio Raffaele, i fratelli Luigi<br />

e Nicola Franchi, Giuseppe Di<br />

Giulio, il notaio Francesco<br />

D’Ursi e il sacerdote Filippo<br />

Panevino. Il 27 luglio, nell’arco<br />

di poche ore, alcuni importanti<br />

avvenimenti mutarono<br />

radicalmente la situazione politica.<br />

Di mattina, il sindaco<br />

Gaeta, già consapevole che il<br />

suo mandato stava per esaurir-<br />

si ma che pure continuava a<br />

manifestare obbedienza al governo<br />

borbonico, attuò l’ultimo<br />

disperato tentativo per impedire<br />

qualsiasi cambiamento<br />

amministrativo. Ma nel primo<br />

pomeriggio, nei pressi della<br />

masseria Spada, venne depositata<br />

la bandiera insurrezionale,<br />

proprio quando con apposito<br />

decreto Francesco II nominava<br />

decurioni del comune di<br />

Pisticci, fino al 31 dicembre,<br />

cittadini a lui fedeli. Le notizie<br />

della rapida avanzata di Garibaldi<br />

suscitavano, intanto,<br />

grande entusiasmo nella popolazione.<br />

Subito dopo la processione<br />

di S. Rocco del 16 agosto<br />

la folla esultante si portò per le<br />

strade, dichiarando decaduta la<br />

monarchia, mentre il sac. Don<br />

Arcangelo D’Alessandro appuntava<br />

alla statua del S. Patrono<br />

la coccarda tricolore. La<br />

sera stessa, per rafforzare la<br />

brigata lucana circa cinquanta<br />

volontari pisticcesi si unirono<br />

ad altri insorti giungendo a<br />

Corleto il 17 agosto. Il comandante<br />

della colonna pisticcese<br />

consegnò ai superiori la somma<br />

raccolta nell’ambito della<br />

sottoscrizione del prestito nazionale<br />

indetto dal governo<br />

provvisorio: 120 ducati oltre a<br />

scarpe, indumenti, viveri ed<br />

armi. Alcuni patrioti pisticcesi,<br />

che si erano fermati a Napoli,<br />

privi di mezzi e di sostentamento,<br />

trovarono sostegno ed<br />

assistenza presso alcuni corregionali<br />

e lo studente universitario<br />

Donato Barbalinardo.<br />

Raffaele Rogges, al suo ritorno<br />

a Pisticci, diffuse il testo di<br />

un discorso sull’entrata in Napoli<br />

di re Vittorio Emanuele,<br />

stampato a sue spese. La marcia<br />

dei volontari fu tormentata<br />

ma essi dimostrarono sempre<br />

fedeltà alla causa e grande senso<br />

del dovere. E’ doveroso ricordare<br />

i loro nomi: Nicolino<br />

Franchi (Comandante della<br />

colonna); F. Luigi Pastore<br />

(V.Com.), Domenico Barbalinardo;<br />

Nicola Burzo; Maurizio<br />

Cavaliere; Raffaele Conte;<br />

Giuseppe e Nicola Contino;<br />

Michele De Bellis; Pietro De<br />

Franchi; Canio Durante; Francesco<br />

D’Ursi; Giuseppe Faliero;<br />

Giuseppe Forastiere; Michele<br />

Lauria; Raffaele Laviola,<br />

Francesco Lazazzera, Francesco<br />

e Felice Leone; Domenico<br />

Lopatriello; Michele Magliocchino;<br />

Mario e Rocco Marrese;<br />

Felice Mastrangelo; Nicola<br />

Mileo; Francesco Minnaja;<br />

la<br />

Vincenzo Montesano; Vincenzo<br />

Napoli; Nicola Pagetta; Nicola<br />

e Pasquale Pastore; Giovanni<br />

Percaccia, Nicola Petrocelli;<br />

Raffaele Rogges; Luigi<br />

Santilio, Francesco Scattino;<br />

Luigi e Giuseppe Segreti, Michele<br />

e Vincenzo Tragni<br />

.<br />

(L’ARTICOLO E’ TRATTO DA<br />

UNA PROSSIMA PUBBLICAZIO-<br />

NE DI GIUSEPPE CONIGLIO SU-<br />

GLI AVVENIMENTI DEL 1860)<br />

Intervista all’Assessore Cisterna<br />

«L’edilizia scolastica è sotto controllo».<br />

di Piero Miolla<br />

La notizia è di quelle clamorose,<br />

ma in positivo. Almeno in<br />

un panorama, come quello italiano<br />

in generale e meridionale<br />

in particolare, di cronica emergenza<br />

e criticità. Il Codacons<br />

di Basilicata, nel diffondere i<br />

dati di un monitoraggio commissionato<br />

dal Ministero della<br />

Pubblica Istruzione sull’edilizia<br />

scolastica in regione, ha<br />

decretato che Pisticci non presenta<br />

alcuna criticità. “È una<br />

notizia che non ci coglie di<br />

sorpresa - spiega l’assessore<br />

alla Pubblica Istruzione di Palazzo<br />

Giannantonio, Camilla<br />

Cisterna - e ci riempie di orgoglio.<br />

È la conferma che l’amministrazione<br />

sta agendo bene<br />

sul tema dell’edilizia scolastica.<br />

Tranne qualche piccolo<br />

contrattempo, non ci sono grossi<br />

disguidi per gli studenti di<br />

Pisticci in questo inizio di anno<br />

scolastico: la strada intrapresa,<br />

dunque, è quella giusta”. Qualche<br />

problemino, in verità, viene<br />

segnalato alla media “F<br />

lacco” di Marconia: alcuni<br />

alunni, a causa dei lavori di<br />

bonifica del tetto (ricoperto con<br />

pannelli di amianto), sono costretti<br />

a turni di pomeriggio.<br />

“Sì, è vero – con ferma l’assessore<br />

– ma si tratta solo delle<br />

due classi che fanno orario prolungato:<br />

per loro abbiamo deciso<br />

il momentaneo trasferimento<br />

a Tinchi, mentre tutte le<br />

altre classi frequentano regolarmente<br />

il plesso di via Quattro<br />

Caselli”. Tempi previsti per<br />

questo esilio forzato? “Almeno<br />

per le prossime 3 settimane<br />

sarà così, ma non ci sono tempi<br />

certi. La ditta incaricata, comunque,<br />

procede alacremente<br />

e mi preme sottolineare l’importanza<br />

di questi lavori, visto<br />

che si sta bonificando il tetto<br />

da materiale in amianto. Si tratta<br />

di un intervento fortemente<br />

voluto e necessario per la salute<br />

di coloro che quotidianamente<br />

frequentano il plesso”.<br />

Per il resto a Marconia la si<br />

tuazione è tranquilla? “Assolutamente<br />

sì. Negli asili è tutto<br />

a posto, anche se ci sono richieste<br />

per l’istituzione dell’asilo<br />

primavera (per i bambini<br />

al di sotto dei 3 anni, ndr): ho<br />

già comunicato che affronteremo<br />

questo argomento quando<br />

saranno terminati i lavori. Infine,<br />

dal 1° ottobre, partiranno le<br />

mense di via Togliatti e via<br />

Salerno, a Marconia, e via<br />

Marco Polo, a Pisticci”. Capi-<br />

tolo Pisticci centro: “Sono in<br />

corso lavori al plesso di via<br />

Negrelli, terminati i quali vi<br />

allocheremo la scuola dell’inf<br />

anzia (ex materna, ndr): ci sembra<br />

la sede ideale, essendo anche<br />

munita di parcheggio per<br />

chi accompagna e torna a prendere<br />

i bambini. I lavori, poi,<br />

consentiranno un riammodernamento<br />

concreto della struttura<br />

La media, attualmente<br />

allocata nell’ex liceo di via<br />

Caboto (sede da sempre osteggiata<br />

dai genitori, ndr), sarà<br />

accorpata alla primaria di via<br />

Marco Polo, dove sono stati<br />

effettuati lavori di ampliamento,<br />

con l’archivio spostato in<br />

un locale attiguo al plesso. Infine,<br />

nessun problema neanche<br />

a Pisticci Scalo, dove il plesso<br />

che ospita la primaria non registra<br />

problemi di sorta”.<br />

pietromiolla@teletu.it


<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />

Tursi 240 ragazzi di età fra gli<br />

11e 14 anni anni, hanno invaso<br />

le scorse settimane le strade<br />

della Rabatana di Tursi.<br />

Si tratta di giovani vacanzieri<br />

figli di dipendenti INPDAP<br />

(Istituto nazionale di previdenza<br />

per i dipendenti dell’amministrazione<br />

pubblica) provenienti<br />

dal Piemonte, che per<br />

circa un mese (dal 26 giugno al<br />

25 luglio, divisi in 2 turni) hanno<br />

vissuto un esperienza nuova<br />

nel suo genere: vacanza studio<br />

per imparare l’ inglese in<br />

Italia. Per la seconda volta l’alto<br />

valore del viaggio e della<br />

formazione ha trovato in<br />

Basilicata una location ideale.<br />

Eravamo abituati alle vacanze<br />

studio all’estero pronte a favorire<br />

l’acquisizione delle abilità<br />

linguistiche dei più giovani, con<br />

un progetti didattici costruiti<br />

ad hoc, capaci di stimolare la<br />

conoscenza non solo della lingua<br />

inglese ma anche culturale<br />

Un incontro culturale volto ad<br />

informare gli abitanti di Pisticci<br />

e a sensibilizzarli sulle<br />

tematiche e le problematiche<br />

riguardanti ambiente e salute e<br />

collegate dal filo invisibile e<br />

indelebile dei pozzi petroliferi.<br />

È stato questo, il tema dell’incontro<br />

svoltosi in data 27 Agosto<br />

alla sede del nostro giornale,<br />

l’associazione culturale “La<br />

Spiga”. L’incontro organizzato<br />

nell’ambito del progetto<br />

“Primavera” di Maria Pia<br />

Famigletti (che comprende al<br />

suo interno ben 15 associazioni<br />

tra cui spiccano l’Avis di<br />

Pisticci e UniTre sempre di<br />

Pisticci) è stata l’ennesima occasione<br />

mancata(causa anche<br />

la concomitanza della fiaccolata<br />

a difesa dell’ospedale di<br />

Tinchi, svoltasi quasi in contemporanea)<br />

per sensibilizzare<br />

la popolazione su un problema<br />

che anche a causa della<br />

presenza di potenti lobby petrolifere<br />

presenti sul nostro territorio,<br />

si preferisce ignorare<br />

oppure quanto accadono casi<br />

eclatanti cercare di minimizzare<br />

il più possibile. Un incontro<br />

culturale dunque, voluto<br />

proprio per questo motivo dalla<br />

sua organizzatrice, quella<br />

Maria Pia Famigletti che nell’ambito<br />

del suo progetto, de-<br />

Tursi crocevia di giovani turisti<br />

del paese o la città che li ospita.<br />

Da qualche tempo, sarà per la<br />

crisi economica, o perché molto<br />

spesso non si conosce bene<br />

il territorio in cui si vive, c’è<br />

un inversione di tendenza: si<br />

organizzano campi studio di<br />

lingua in Italia.<br />

Alloggiati in una struttura di<br />

Scanzano Jonico, una stazione<br />

balneare fra le più apprezzate<br />

della zona, i 240 ragazzi, grazie<br />

al supporto di operatori del<br />

turismo che conoscono bene il<br />

territorio hanno avuto la possibilità<br />

di imparare la lingua anglosassone<br />

fra le più interessanti<br />

aree protette dell’Italia<br />

Meridionale, il Parco Nazionale<br />

del Pollino, l’area<br />

archeologica del Metapontino,<br />

e paesi ricchi di storia, tradizione<br />

e cultura come Matera, e<br />

Tursi con la sua Rabatana.<br />

E’ stata un occasione interessante<br />

– commenta Carmela<br />

Rabite, operatore turistico di<br />

nominato “Primavera” prova a<br />

mettere al centro di tutto “l’essere”<br />

sul “consumismo” col<br />

fine di salvaguardare “ambiente<br />

e salute”. Un incontro, quello<br />

del 27 Agosto, reso necessario<br />

come ha dichiarato l’organizzatrice<br />

“per la fame d’informazione<br />

che affligge la popolazione,<br />

su un problema, quello<br />

del Petrolio presente in<br />

Basilicata e in particolar modo<br />

nel territorio di Pisticci e nella<br />

Valbasento, strettamente correlato<br />

all’aumento dei tumori e<br />

dei cancri nel nostro abitato e<br />

volto a sensibilizzare una popolazione<br />

che sembra addormentata”.<br />

Aspetto questo dell’aumento<br />

dei tumori, che nonostante<br />

le statistiche non fanno<br />

altro che sottolineare, sembra<br />

che non venga preso in<br />

considerazione da nessuna istituzione<br />

politica.<br />

Nonostante la scarsa affluenza<br />

(allo scambio culturale erano<br />

presenti poco più di 10 persone)<br />

di pubblico, i relatori del<br />

convegno, Antonio Bavusi,<br />

pre-sidente dell’organizzazione<br />

lucana ambientalista(O<strong>LA</strong>)<br />

e Felice Sant’Arcangelo del<br />

movimento No Scorie-Trisaia<br />

hanno relazionato i presenti<br />

sulla reale e grave situazione<br />

riguardante il petrolio, proble-<br />

Tursi - che ci consente di<br />

detarghettizzare il turismo nel<br />

nostro territorio, di farci conoscere<br />

alle nuove generazioni<br />

ma soprattutto di far conoscere<br />

le zone interne della Basilicata.<br />

Questo è stato possibile perché<br />

abbiamo messo in rete mete<br />

note al grande pubblico come<br />

le spiagge del Metapontino o i<br />

Sassi di Matera, con<br />

l’entroterra ancora poco noto,<br />

ma sicuramente molto<br />

appetibile per un mercato turistico<br />

alla ricerca sempre di<br />

novità. La nostra regione ha<br />

delle potenzialità di crescita e<br />

di sviluppo in questo settore<br />

altissime, solo che c’è ancora<br />

tanto da costruire. Non nascondo<br />

che ho avuto difficoltà nella<br />

costruzione di strumenti di comunicazione,<br />

come brochure<br />

o mappe dei percorsi necessari<br />

per presentare al meglio il nostro<br />

territorio e per lasciare un<br />

segno che conduca alla<br />

ma che affigge sia la nostra<br />

regione, viste le numerosissime<br />

concessioni per scavi e ricerca<br />

erogate da regione e governo<br />

centrale e più specificamente<br />

hanno illustrato la situazione<br />

riguardante il territorio di<br />

Pisticci. I due relatori, coadiuvati<br />

dal tenente della Polizia<br />

provinciale Giuseppe Di Bello,<br />

hanno esposto ai seppur<br />

pochi presenti( tra cui non si<br />

possono non menzionare Michele<br />

Sisto, segretario comunale<br />

in pensione e presidente<br />

dell’UniTre di Pisticci e la scrittrice<br />

Grazia Giannace) la situazione<br />

dei pozzi petroliferi e<br />

di stoccaggio del gas presenti<br />

nel nostro territorio e contornati<br />

da altre attività di rischio<br />

come il centro Olii presente a<br />

Viggiano. Come sapientemente<br />

premesso all’inizio del proprio<br />

intervento dal relatore<br />

Antonio Bavusi, il punto di<br />

partenza quando si deve parlare<br />

di “inquinamento e salute<br />

del cittadino deve essere quello<br />

di giudicare la realtà e non<br />

creare eccessivo allarmismo”.<br />

Sarà per questo, continua il<br />

professore, che su questo tema,<br />

o si parla di “situazioni perfette”<br />

o di “situazioni catastrofiche”.<br />

Proprio per questo, la<br />

maggior parte delle volte è “difficile<br />

spiegare ai cittadini, i<br />

problemi riguardanti l’ambiente”.<br />

Entrando più nello specifico, il<br />

territorio di Pisticci è interessato<br />

da 4 concessioni petrolifere<br />

principali( che riguardano<br />

vista la loro ampiezza, non solo<br />

il comune del nostro paese ma<br />

allo stesso tempo anche altri<br />

comuni, come quelli di<br />

Montalbano, Ferrandina e<br />

Salandra): “lo scavo di Serra<br />

Pizzuta, quello di Monte<br />

Morrone, il Salice e quello di<br />

San Teodoro, per un totale di<br />

Basilicata quando queste persone<br />

saranno tornate a casa.<br />

Salvatore Cosma, delegato alla<br />

Cultura nonché Vicesindaco<br />

del Comune di Tursi, dal canto<br />

suo ha captato il segnale positivo<br />

che proviene da questo<br />

settore, infatti ha in cantiere<br />

una serie di progetti volti a<br />

valorizzare al meglio l’antico<br />

comune famoso in tutto il mondo<br />

per la sua conformazione<br />

architettonica, per la ricca storia<br />

e la letteratura con Albino<br />

Pierro. Non a caso per l’occasione<br />

sono state realizzate dall’operatore<br />

turistico Rabite in<br />

partnership con il Comune di<br />

Tursi dei depliant con la celebre<br />

poesia di Pierro dedicata<br />

alla Rabatana tradotta in inglese.<br />

Albino Pierro– commenta<br />

Cosma– poeta tursitano, candidato<br />

più volte al premio<br />

Nobel per la Letteratura, con le<br />

sue opere tradotte in circa 40<br />

ben 47 pozzi petroliferi che<br />

sono già presenti e già in funzione.”<br />

Pozzi, questi elencati che nel<br />

recentissimo passato, (come ad<br />

esempio nel caso di Serra<br />

Pizzuta) “sono stati destinati<br />

all’estrazione del gas dal<br />

sottosuolo e chiusi soltanto al<br />

momento del loro prosciugamento.”<br />

Proprio a Serra<br />

Pizzuta, già in passato, “sono<br />

stati estratti ben 4 tonnellate di<br />

olio e circa 2 milioni di tonnellate<br />

di gas che vista la vicinanza<br />

del mare, provoca l’inquinamento<br />

di falde acquifere.”<br />

Proprio su quella concessione<br />

è presente il maggior numero<br />

di pozzi petroliferi(ben 27), al<br />

cui interno, ben 14 (disseminati<br />

nella zona di Pisticci e Ferrandina)<br />

a forte rischio di disastro<br />

ambientale, visto che il<br />

nuovo accordo firmato da Eni<br />

e Gazprom tramite la nuova<br />

società Geogastock prevede la<br />

riammissione di gas naturale<br />

(processo che prende il nome<br />

di fase 2, in quello che è un<br />

processo chimico tutt’altro che<br />

naturale) nel sottosuolo, accordo<br />

che la Ola ha fortemente<br />

criticato. Gas, proveniente dal<br />

Mar Caspio(che passerà per<br />

Otranto) e che arriverà in quel<br />

di Serra Pizzuta per una capacità<br />

di 1,4 Miliardi di metri<br />

cubi a fronte di un budget di<br />

400 milioni di euro.<br />

Un anomalia, questa che non<br />

riguarda solo il territorio di<br />

Pisticci ma più in generale tutta<br />

la nostra regione, vista l’enorme<br />

presenza di pozzi in<br />

Basilicata che viene favorita<br />

anche da Royalty(cioè tasse)<br />

pagate ai vari comuni, estremamente<br />

basse(l’Eni paga al<br />

comune di Pisticci e agl’altri<br />

comuni, appena 2000 euro annuali<br />

per tutte le estrazioni) e<br />

soprattutto come hanno sotto-<br />

lingue, che ha dunque esportato<br />

in tutto il mondo la nostra<br />

cultura, è un antesignano dell’idea<br />

che Tursi con le sue bellezze<br />

storiche paesaggistiche<br />

e culturali possa essere tra le<br />

perle dei circuiti turistici del<br />

Sud Italia. Anzi l’esperienza<br />

maturata con i 240 giovani piemontesi<br />

ci incoraggia e ci stimola<br />

per mettere a punto un<br />

piano turistico integrato che<br />

coinvolga sempre e di più tutte<br />

le sfere delle attività produttiva<br />

della nostra comunità. Ci<br />

auguriamo che questo sia un<br />

lineato sia Bavusi che Sant’Arcangelo<br />

“dalla mancanza di<br />

leggi a livello di governo centrale<br />

che non permettono di<br />

dare un freno o di mettere una<br />

distanza tra gli scavi e i centri<br />

abitati”. Viene da chiedersi,<br />

proseguono Bavusi e Sant’Arcangelo<br />

come sia “possibile<br />

costruire pozzi a 500 metri da<br />

un Ospedale, come accaduto<br />

in Val D’Agri, oppure in pieno<br />

centro abitato come avvenuto<br />

nelle case coloniche di Policoro<br />

e Marconia(dove è stata richiesta<br />

la rivalutazione d’impatto<br />

ambientale), entrambe della<br />

Gasplus, il vero problema- conclude<br />

Bavusi- è stato lo sfruttamento<br />

della demografia come<br />

insediamento per tutti questi<br />

pozzi petroliferi. L’aver effettuato<br />

un calcolo cinico sulla<br />

pelle delle persone favorito da<br />

un turismo distruttivo ”. Un<br />

“anomalia” quella del petrolio,<br />

visibile anche nel momento in<br />

cui si cercano delle informazioni<br />

che “a livello nazionale<br />

sono facilmente trovabili, mentre<br />

a livello locale puntualmente<br />

diventano scarne e difficili<br />

da reperire”.<br />

Altro aspetto che i due relatori<br />

hanno voluto sottolineare, è<br />

quello dei rifiuti e delle sostanza<br />

tossiche che gli scavi petroliferi<br />

producono. Rifiuti che<br />

stranamente non si sa da “chi e<br />

soprattutto dove, vengono<br />

smaltiti” Tra le tante sostanze<br />

che si potrebbero citare, elenca<br />

Sant’Arcangelo “basta ricordare<br />

la Barite materiale di<br />

appesantimento delle trivelle<br />

che con i suoi resti, vista anche<br />

la vicinanza di numerose falde<br />

acquifere e coltivazioni<br />

agricole(come ad esempio è<br />

facilmente riscontrabile nella<br />

zona di San Teodoro) possono<br />

facilmente finire nell’organismo<br />

umano, per non parlare<br />

la<br />

<strong>SPIGA</strong><br />

12<br />

esempio positivo e possa fungere<br />

da stimolo propulsivo.<br />

Al di là di queste sfumature, i<br />

giovani sabaudi, hanno apprezzato<br />

il perdersi negli antichi<br />

rioni della Rabatana come in<br />

quelli dei Sassi, lungo i sentieri<br />

del Parco del Pollino e le sabbiose<br />

spiagge dello Jonio, ma<br />

hanno soprattutto gradito i prodotti<br />

alimentari acquistati nei<br />

piccoli negozi come percochi<br />

bianchi, albicocche, focacce e<br />

pizze rustiche, vere prelibatezze<br />

per palati abituati a Mc<br />

Donald, riso e polenta.<br />

Il problema dei pozzi petroliferi sul territorio di Pisticci<br />

L’incontro organizzato nell’ambito del progetto “Primavera” di Maria Pia Famigletti<br />

poi, solo per citarne un’altra<br />

del Gasplering, gas che una<br />

volta in combustione può provocare<br />

anche piogge acide”.<br />

Come detto, proseguono i<br />

relatori anche lo “smaltimento”<br />

dei rifiuti presenta parecchie<br />

“ombre” con industrie<br />

smaltitori come “tecnoparco,<br />

Iula e La Carpia addette allo<br />

smaltimento di questi rifiuti che<br />

in fin dei conti non si sa dove<br />

poi esattamente vanno a finire”.<br />

Non bastasse questa situazione<br />

quasi da ecomostro, i<br />

relatori hanno informato i presenti,<br />

che sotto delibera<br />

ministeriale e regionale, sta per<br />

essere approvata anche la centrale<br />

termoelettrica della<br />

Sorgenia che erogherà una potenza<br />

pari a 750 Mwe.<br />

In conclusione, viene da chiedersi<br />

se è possibile vincere la<br />

battaglia per l’ambiente? Secondo<br />

Felice Sant’Arcangelo<br />

“l’unico modo è quello di recuperare<br />

un modello culturale<br />

contadino e non abbassare mai<br />

la guardia sulle grandi lobby<br />

petrolifere, che comprano anche<br />

i governi”, mentre il tenente<br />

Giuseppe Di Bello della<br />

polizia provinciale, salito agli<br />

albori della cronaca per<br />

tematiche ambientali che tutti<br />

conosciamo l’unica strada è il<br />

“far rispettare la convenzione<br />

di Aarhuss con i vari governi<br />

che devono permettere al cittadino<br />

il diritto ad essere informato,<br />

a partecipare ed essere<br />

coinvolto e consultato nelle<br />

scelte ambientali che lo riguardano<br />

e che toccano la salute e<br />

l’ambiente”. Una speranza,<br />

quella del tenente e dei relatori<br />

che deve essere condivisa da<br />

tutti, per permettere alle generazioni<br />

future di ereditare un<br />

ambiente sano e uno stato di<br />

salute accettabile per tutti.<br />

Emanuele Masiello


<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />

FIDAPABERNALDA<br />

2° INCONTRO DI POESIA<br />

Serata densa di emozioni quella di lunedì 31 maggio a Bernalda<br />

presso la” SA<strong>LA</strong> INCONTRO” di via Cairoli.<br />

La FIDAPA, sezione di Bernalda, ha voluto rendere omaggio<br />

alla poesia, quella dei grandi 1 dando, tuttavia spazio anche ai<br />

dilettanti 1 nella convinzione che, a volte, anche con semplicità,<br />

si possono toccare le corde del cuore, far riflettere o ricordare.<br />

“L’altra metà del cielo fra poesia, musica e colori” questo il<br />

nome della kermesse.<br />

E’ stata registrata una buona affluenza di pubblico, soprattutto<br />

adulto, quello sensibile ad eventi che prendono le distanze da<br />

spettacoli facili al fine di ritrovare sentimenti che possono riportarci<br />

indietro o farci volare alto per toccare l’orizzonte. E’ accaduto<br />

proprio questo! La serata è iniziata quasi in sordina dopo il<br />

saluto della presidente FIDAPA, lolanda Carella, che ha<br />

puntualizzato le motivazioni dell’incontro teso ad esaltare l’universo<br />

femminile. Ha quindi preso la parola il sindaco avv. Leo<br />

Chiruzzi, che si è riservato di esprimersi al termine della serata;<br />

l’assessore alla cultura sig. Anna Scarnato 1 ha sottolineato il suo<br />

sincero compiacimento per l’iniziativa, invitando a promuovere<br />

altre che possono favorire il percorso per il conseguimento dell’effettiva<br />

parità della donna rispetto all’uomo in ogni ambito<br />

della vita sociale. Si sono registrati picchi di ascolti durante la<br />

relazione tenuta dalla dott/sa Lena Russo sulla donna cantata dai<br />

poeti nelle varie epoche storiche, da Alceo, Orazio, Dante fino ai<br />

nostri giorni. Il lavoro profondo e sapientemente articolato, sottolineando<br />

anche la simbiosi fra musica e poesia, ha toccato<br />

momenti intensamente coinvolgenti, anche per la tensione espressiva<br />

dell’oratrice molto abile nel richiamare alla memoria liriche<br />

dimenticate o innovative nel testo, nelle assonanze e nell’attualità<br />

del messaggio. Anna Maria Troiano, socia FIDAPA, ideatrice<br />

dellincontro, ha proceduto poi ad illustrare l’andamento della<br />

serata in un awicendamento di poesia, musica lirica e leggera e<br />

visione di dipinti ispirati a liriche famose. Il mezzosoprano Giuseppina<br />


<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />

Si chiude con un bilancio positivo la I edizione del concorso<br />

regionale promosso da CITY RADIO e RADIO <strong>LA</strong>SER<br />

“<strong>LA</strong> RADIO … CANTA”<br />

Nella Finale di Marconia la vittoria è andata<br />

ad Anna Grazia Viggiani e Rossella Espoisito<br />

Vecchi e nuovi tra collaboratori,<br />

speaker, conduttori ed<br />

animatori tutti insieme per ricordare<br />

i venti anni di Radio<br />

Laser ed augurare i migliori<br />

auspici di successo alla nuova<br />

City Radio. L’occasione è stata<br />

fornita dalla finalissima regionale<br />

della I edizione del<br />

concorso canoro radiofonico<br />

“La radio … canta”, organizzata<br />

dalla emittente radiofonica<br />

pisticcese City Radio del<br />

gruppo radiofonico Radio Laser<br />

che si è svolta in piazza<br />

Elettra a Marconia alla presenza<br />

di un numeroso ed attento<br />

uditorio che ha tributato scroscianti<br />

applausi a tutti i diciotto<br />

finalisti, divisi nella categoria<br />

junior ed in quella Senior.<br />

Alla finale i concorrenti sono<br />

giunti dopo una lunga serie di<br />

eliminatorie che si sono svolte<br />

direttamente nelle sede centrale<br />

di Pisticci. In gara interpreti<br />

e cantanti di ogni età -la<br />

più piccola di appena cinque<br />

anni-, volti nuovi ed altri già<br />

conosciuti, che hanno interpretato<br />

il meglio del loro repertorio,<br />

presentati da Tiziana e<br />

Renato, che anche in questa<br />

circostanza hanno dimostrato<br />

professionalità, garbo e padro-<br />

nanza scenica. Con grande<br />

soddisfazione del direttoreeditore<br />

di Radio Laser Antonio<br />

Rondinone che ora sa di poter<br />

contare su un gruppo di amici<br />

affiatati per programmare nuovi<br />

iniziative di successo per il<br />

suo vasto pubblico che spazia<br />

su un hinterland ormai<br />

interregionale. Non è stato certamente<br />

agevole il compito<br />

della giuria, presieduta dal cav.<br />

Giuseppe Adduci, per valutare<br />

i singoli interpreti, tutti certamente<br />

degni di menzione e<br />

di applausi. Alla fine, è risultata<br />

vincitrice per la categoria<br />

junior Anna Grazia Viggiani<br />

che ha presentato l’’impegna-<br />

tivo brano “Gli uomini non<br />

cambiano” di Mia Martini.<br />

Nella categoria senior, si è<br />

classificata prima Rossella<br />

Esposito che ha cantato “Almeno<br />

tu nell’universo”, anche<br />

questo brano di Mia Martini.<br />

Tutta la serata, che ha visto<br />

anche la partecipazione di molti<br />

ospiti, è stata trasmessa in<br />

diretta sulle frequenze terrestri<br />

di City Radio ed in differita<br />

“On Demand” su laser, la Web<br />

Tv di Radio Laser. Entro la fine<br />

di settembre si apriranno le<br />

iscrizioni per la seconda edizione<br />

del concorso che si<br />

preannuncia ancora più ricco<br />

e propositivi. G.C.<br />

Festa per i diversamente abili. 1 a edizione<br />

Organizzata dalle associazioni di Marconia AVIS,<br />

Ce.C.A.M., F.I.D.A.P.A., UNITRE e il Circolo FASHiON<br />

Nella festosa Piazza Elettra di<br />

Marconia, tra lo stupore e l’armonia<br />

dei bambini diversamente<br />

abili, le Associazioni AVIS,<br />

Ce.C.A.M., F.I.D.A.P.A.,<br />

UNITRE (Sez. Marconia) e il<br />

Circolo FASHiON, non hanno<br />

dato vita ad una delle tante<br />

manifestazioni estive poiché<br />

per il tema che si è affrontato e<br />

per le finalità che sono state<br />

proposte è stata una manifestazione<br />

speciale.<br />

L’estate, si sa, è tempo di vacanza<br />

di divertimento e di distrazione;<br />

d’estate si sente il<br />

bisogno di “staccare la spina”<br />

per ricaricarsi magari con un<br />

viaggio o facendo semplicemente<br />

cose diverse che, interrompendo<br />

la routine giornaliera,<br />

rinfrancano lo spirito. Ma<br />

non per tutti è cosi, purtroppo!<br />

Ci sono situazioni che non permettono<br />

a chi le vive di andare<br />

in vacanza e questo sarebbe<br />

poca cosa perché l’estate, in<br />

fin dei conti, è breve e quando<br />

è passata si torna alla vita di<br />

sempre con i suoi pro e suoi<br />

contro ma per quelli che non<br />

hanno “staccato la spina” si<br />

torna solo ai problemi di sempre,<br />

problemi che la solitudine<br />

aggrava e ingigantisce.<br />

Il tema della manifestazione è<br />

stato, a mio avviso, quello della<br />

solitudine che è la condizio-<br />

ne che vive chi ha particolari<br />

difficoltà. Il problema infatti<br />

non consiste tanto nell’essere<br />

diverso o, come oggi si preferisce<br />

dire, diversamente abile,<br />

quanto nell’essere soli. Chi vive<br />

tali situazioni riconosce sì che<br />

molto è stato fatto a livello<br />

istituzionale ma lamenta ancora<br />

un forte isolamento sociale.<br />

Chi è diverso non ha solo bisogno<br />

di essere accudito per soddisfare<br />

le esigenze primarie,<br />

perché come tutti sappiamo non<br />

di solo pane vive l’uomo; chi è<br />

diverso perciò vuole semplicemente<br />

vivere la propria vita<br />

anche se questa deve essere<br />

vissuta con la consapevolezza<br />

dei propri limiti. Ma vivere rinchiusi<br />

tra le mura domestiche<br />

senza amici e, se si escludono<br />

le visite mediche, anche senza<br />

contatti con il mondo esterno,<br />

è vivere a metà. E poiché io<br />

credo che il diritto alla vita non<br />

debba subire mutilazioni le Istituzioni<br />

(ed è questa la finalità<br />

della manifestazione) dovranno<br />

creare un diurno per i diversamente<br />

abili in modo che anche<br />

loro passano crescere, confrontarsi<br />

con gli altri e avere i<br />

loro spazi di autonomia ed inoltre<br />

poiché i diversamente abili<br />

non hanno pregiudizi al diurno<br />

potranno accedere tutti.<br />

Questa manifestazione, pertanto,<br />

è stato solo il primo passo di<br />

un progetto forse ambizioso,<br />

certamente difficoltoso, ma<br />

non impossibile da realizzare.<br />

Giovanni Di Lena<br />

Con queste semplici parole,<br />

Bernadette Soubirous parla della<br />

Grotta di Lourdes, ridente cittadina<br />

situata ai piedi dei Pirenei,<br />

dove nel 1858 ebbe 18 apparizioni<br />

della Vergine Maria, che<br />

le si presenterà con l’appellativo<br />

di “Immacolata Concezione”.<br />

Lourdes è attualmente considerato<br />

come il santuario mariano<br />

più visitato al mondo, con circa<br />

6 milioni di presenze ogni anno.<br />

Dal 29 Luglio al 2 Agosto c.a.,<br />

l’agenzia di viaggi “Eves del<br />

Gruppo Brevivet – Pellegrinaggi<br />

Paolini” ha organizzato un<br />

pellegrinaggio in questo luogo<br />

santo. Al pellegrinaggio hanno<br />

partecipato non solo fedeli della<br />

vicina Puglia, ma anche diciotto<br />

persone di Pisticci e Marconia, i<br />

quali, guidati da Camilla Mazzei,<br />

in qualità di guida turistica,<br />

coadiuvati dall’assistente religioso<br />

don Biagio Convertini,<br />

la<br />

<strong>SPIGA</strong><br />

14<br />

Fedeli di Pisticci e Marconia in pellegrinaggio a Lourdes con un gruppo di pugliesi<br />

“La Grotta era il mio cielo”…<br />

Nella centralissima via Carlo<br />

Alberto, qualche settimana fa,<br />

è stato trovato dal giovane<br />

Antonio Monistero, un piccolo<br />

di rapace facente parte<br />

della famiglia dei grillai, una<br />

delle specie più interessanti<br />

della fauna pugliese sempre<br />

più presente nei cieli anche di<br />

Pisticci. Questi esemplari prediligono,<br />

per nidificare, rifugi<br />

scarni, ma altrettanto riparati<br />

come ciminiere e nicchie<br />

e non è difficile poterli vedere<br />

anche sulle finestre delle<br />

nostre abitazioni. Probabilmente<br />

l’esemplare trovato era<br />

di primo volo anche se non è<br />

da escludere che si potesse<br />

trattare di un adulto, date le<br />

dimensioni e la praticità, poi<br />

appurata, nel volo. Sta di fatto<br />

che il volatile è stato trovato<br />

mentre cercava di tornare<br />

disperatamente, senza riuscirci,<br />

nel suo habitat più<br />

consono, il cielo. Viste le difficoltà<br />

riscontrate, è stato preso<br />

delicatamente e gli sono<br />

state prestate le prime cure<br />

del caso. Dopo aver accertato<br />

della diocesi di Bari, ed affiancati<br />

dall’infaticabile Giuseppe<br />

Caruso, hanno visitato i luoghi<br />

in cui la santa ha trascorso la sua<br />

giovinezza, sostando in preghiera<br />

dinanzi alla Grotta delle apparizioni.<br />

La solenne Via Crucis,<br />

la processione serale delle fiaccole<br />

o “Flambeaux”, la Proces-<br />

Salvato un piccolo grillaio<br />

Un piccolo di rapace facente parte della<br />

famiglia dei grillai, una delle specie più<br />

interessanti della fauna pugliese sempre<br />

più presente nei cieli anche di Pisticci<br />

il buono stato di salute il rapace<br />

è stato sfamato accuratamente.<br />

Particolarmente soddisfatti<br />

i suoi salvatori nel<br />

vedere come il grillaio ha gradito<br />

quel pasto tanto inatteso<br />

quanto benaccetto. Con il supporto<br />

del Signor Rocco<br />

Viggiani chiamato all’intervento<br />

data la sua esperienza<br />

in materia, il rapace è stato<br />

portato nei pressi della Terra<br />

Vecchia dove è stato successivamente<br />

liberato. Il suo volo<br />

non presentava alcun cenno<br />

di irregolarità. Subito tra i<br />

cieli il grillaio ha ripreso la<br />

sua fierezza ed è con gioia<br />

che i suoi salvatori sono potuti<br />

ritornare alle proprie case<br />

dopo aver effettuato un gesto<br />

di grande coscienza che non<br />

tutti avrebbero avuto nella<br />

circostanza. Lodevoli dunque<br />

questi cittadini a cui<br />

Pisticci.com porge un ringraziamento<br />

sentito per quanto<br />

fatto. Un gesto piccolo, ma di<br />

grande spessore.<br />

Alessandro Lopergolo<br />

sione Eucaristica, la Santa Messa<br />

Internazionale ed altre funzioni<br />

religiose hanno commosso<br />

i nostri pellegrini, i quali hanno<br />

anche sostato in preghiera dinanzi<br />

alla statua marmorea raffigurante<br />

San Rocco, nativo di<br />

Montpellier in Francia, nonché<br />

protettore della nostra cittadina.<br />

LETTERE AL DIRETTORE<br />

Caro Direttore,<br />

il problema della speculazione<br />

edilizia potrebbe, per il gran<br />

parlare che se ne fa, sembrare<br />

uno dei tanti argomenti di attualità<br />

da analizzare in occasione di<br />

tavole rotonde, conferenze<br />

scientifiche, documentari televisivi,<br />

ecc. Quando, però, le conseguenze<br />

a cui essa può portare<br />

le vivi sulla tua pelle, quando,<br />

cioè, ad essere deturpati sono i<br />

luoghi a te cari perché sono parte<br />

di te, le cose cambiano.<br />

La poesia sotto riportata, scritta<br />

dopo aver rivisto la spiaggia<br />

della mia infanzia o, più precisamente,<br />

ciò che è rimasto di<br />

quella che era la “mia spiaggia”,<br />

vuole essere un monito contro<br />

l’operato di chi agisce e ragiona<br />

solo con le cifre badando ai propri<br />

tornaconti. Ma soprattutto<br />

vuole essere un invito alla riflessione,<br />

perché come recita uno<br />

spot pubblicitario “ci sono cose<br />

che non si possono cambiare”:<br />

la bellezza di una spiaggia<br />

incontaminata ha un valore<br />

incommensurabile. Voglio precisare<br />

che non sono un idealista,<br />

mi rendo conto che lo sviluppo<br />

del turismo (che richiede creazione<br />

di infrastrutture) può ancora<br />

rappresentare il futuro della<br />

nostra regione e perciò ben<br />

vengano gli ammodernamenti e<br />

tutto il resto: ciò che contesto è<br />

la cosiddetta speculazione selvaggia.<br />

Si deve agire in armonia con la<br />

natura anche perché “questa terra<br />

non l’abbiamo comprata, l’abbiamo<br />

avuta in prestito dai nostri<br />

figli”, saggio degli Indiani<br />

d’America.<br />

SPIAGGIA<br />

Non ti riconosco più.<br />

Non ti sento mia.<br />

Il tuo profumo<br />

Non è più selvaggio.<br />

Sai di altro<br />

Di straniero.<br />

Hai cambiato aspetto<br />

e il tuo cuore ribelle<br />

fa scherni alla natura.<br />

Avventuriera,<br />

hai venduto i cocci del mio scheletro<br />

per crescere<br />

con la tua arroganza.<br />

Giovanni Di Lena


la<br />

<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0 <strong>SPIGA</strong> 15<br />

Vorrei nella rubrica odierna<br />

parlarvi dell’introduzione della<br />

Comunicazione Unica, quale<br />

procedura di massima semplificazione<br />

burocratica per le<br />

aziende, che possono essere<br />

operative in un giorno ed assolvere,<br />

nel giro di una settimana,<br />

a tutti gli adempimenti<br />

dichiarativi verso il Registro<br />

delle Imprese delle Camere di<br />

Commercio, l’Inps, l’Inail e<br />

l’Agenzia delle Entrate compilando<br />

un unico modulo, per<br />

l’appunto “ComUnica”. Questo<br />

significa che gli utenti possono<br />

creare, modificare o chiu-<br />

DIFESA CONSUMATORI<br />

A cura dell’Avv. Angelo Guglielmi<br />

Responsabile dell’Associazione Consumatori POLIDREAM – ASSOUTENTI;<br />

Delegato territoriale CONFCOMMERCIO imprese per l’Italia<br />

tel./fax 0835/583218 e/o fax 080/8876061<br />

Via Cotugno n.49 – Pisticci (MT) (lunedì-venerdì : 17.30 – 20.30)<br />

ComUnica: dal 1° aprile 2<strong>01</strong>0 è obbligatoria la Comunicazione Unica<br />

per l’avvio, la modifica o la cessazione di un’attività imprenditoriale.<br />

Voglio parlarvi, nella rubrica<br />

odierna, dell’ormai diffusissimo<br />

fenomeno, quando si parla<br />

di viaggi, del pacchetto turistico<br />

“ALL INCLUSIVE” o , per<br />

rimanere in Italia, “TUTTO<br />

COMPRESO”. Si tratta di uno<br />

strumento che cerca di soddisfare<br />

un gran numero di richieste<br />

del turismo di massa, in<br />

parole povere, il turista-consumatore<br />

che acquista uno di<br />

questi pacchetti, ha la possibilità<br />

di avere diversi e svariati<br />

servizi , quali ad esempio il<br />

trasporto, il soggiorno, le visite,<br />

le escursioni con la presenza<br />

di accompagnatori e guide<br />

turistiche, servizi che vengono<br />

offerti ad un prezzo cosiddetto<br />

forfetario e, quindi, meno costoso<br />

e più vantaggioso che<br />

acquistarli singolarmente. La<br />

cosa più importante che dovete<br />

verificare in questo tipo di contratti<br />

è l’informazione, che deve<br />

essere data al consumatore-turista<br />

da parte dell’organizzatore<br />

del viaggio (Tour Operator)<br />

o dal venditore (in genere<br />

l’agenzia di viaggi) sia nel corso<br />

delle trattative, vale a dire<br />

prima della conclusione del<br />

contratto, sia, e soprattutto, alla<br />

stipula, o meglio prima dell’inizio<br />

del viaggio, dove, a<br />

norma dell’art. 88 del Codice<br />

del consumo, nell’opuscolo<br />

informativo deve essere indicata<br />

la destinazione, i mezzi di<br />

trasporto, il tipo e la categoria<br />

di trasporto, le soluzioni previste<br />

per vitto e alloggio, l’indicazione<br />

della data limite per<br />

l’esercizio del diritto di recesso<br />

e dell’importo da versare come<br />

acconto oltre alla scadenza per<br />

il versamento del saldo. Da<br />

quanto detto, capiamo come<br />

dere un’impresa senza perdite<br />

di tempo e utilizzando semplicemente<br />

il proprio computer.<br />

Dal 1°aprile di quest’anno,<br />

quindi, le imprese (anche le<br />

imprese individuali) hanno<br />

come unico interlocutore le<br />

Camere di Commercio attraverso<br />

la loro infrastruttura telematica<br />

(InfoCamere), Camere<br />

di Commercio che mettono<br />

a disposizione gratuitamente il<br />

software “ComUnica” per la<br />

guida alla compilazione del<br />

modello (per saperne di più<br />

sull’argomento visitate il sito<br />

www.registroimprese.it dove<br />

troverete anche il corso pratico<br />

e i contatti per avere assistenza).<br />

Questa innovativa procedura<br />

oltre ad essere, come abbiamo<br />

già detto, uno strumento<br />

di semplificazione e velocizzazione,<br />

è anche un modo per<br />

contenere i costi della burocrazia<br />

e aumentare la qualità nei<br />

rapporti con la Pubblica Amministrazione.<br />

Come tutte le<br />

innovazioni, anche per<br />

“ComUnica” ci sarà un periodo<br />

di rodaggio, soprattutto per<br />

adeguare i sistemi informatici<br />

degli utenti, per poi, però, usufruire<br />

in pieno dei vantaggi.<br />

“VIAGGIO TUTTO COMPRESO”, ANCHE <strong>LA</strong> FREGATURA.<br />

l’opuscolo (che vi consiglio di<br />

leggere attentamente per poter<br />

poi verificare la veridicità delle<br />

informazioni contenute onde<br />

evitare fregature) non sia un<br />

semplice foglio informativo,<br />

ma è la parte più importante<br />

del contratto che si è stipulato,<br />

in quanto ne rappresenta il reale<br />

contenuto. Vi voglio informare,<br />

infine, a proposito di<br />

Tour Operator (l’organizzatore<br />

del viaggio tutto compreso),<br />

del fallimento de “I VIAGGI<br />

DEL VENTAGLIO” con conseguenze<br />

negative per i consumatori<br />

che hanno acquistato in<br />

anticipo i pacchetti turistici e,<br />

in relazione a ciò, vorrei rassicurare<br />

costoro che non tutto è<br />

perduto, con la possibilità di<br />

poter recuperare le somme anticipate<br />

(verificando se il Tour<br />

Operator aveva stipulato una<br />

polizza assicurativa per il risarcimento<br />

danni ex art. 99 del<br />

Codice del Consumo, individuando<br />

una responsabilità dell’agenzia<br />

di viaggi che ha venduto<br />

il pacchetto turistico e che<br />

avrebbe dovuto conoscere le<br />

condizioni economiche della<br />

società oggi fallita e , come<br />

passi ulteriori , insinuarsi al<br />

passivo del fallimento o presentare<br />

istanza al “Fondo nazionale<br />

di garanzia”, istanza,<br />

quest’ultima, non più soggetta<br />

al termine di decadenza di tre<br />

mesi).<br />

Via Togliatti, 43<br />

Tiro al volo: disciplina sempre più in voga<br />

Durante le festività patronali,<br />

si è svolto il torneo di tiro al<br />

volo Trofeo San Rocco, seconda<br />

edizione, specialità “Trap<br />

Americano”. Il torneo, che ha<br />

avuto un discreto successo già<br />

lo scorso anno, ha visto circa<br />

trenta partecipanti che si sono<br />

sfidati in una gara divisa in due<br />

serie da 25 piattelli. Due le<br />

categorie in gioco: tiratori e<br />

cacciatori. I primi tre di ogni<br />

categoria si sono a loro volta<br />

confrontati tra di loro per aggiudicarsi<br />

il torneo nel barrage<br />

finale.<br />

Nella categoria tiratori si sono<br />

imposti in ordine Massimo<br />

Grieco e Anio Borraccia con<br />

un ex aequo e Nicola Calandriello,<br />

mentre in quella cacciatori<br />

il primo è stato Antonio<br />

Ruvo e a seguire Luigi Vitelli e<br />

Giuseppe Iannuzziello. Nella<br />

finalissima i sei cecchini si sono<br />

espressi al meglio e hanno reso<br />

Un sano e sereno pomeriggio<br />

vissuto a stretto contatto con la<br />

campagna ed il suggestivo ed<br />

incomparabile scenario della<br />

natura incontaminata e dei<br />

calanchi per ritrovare sé stessi<br />

e rinnovare la dimensione della<br />

fede e dello spirito. Si è<br />

rinnovata anche quest’anno la<br />

tradizionale festa in onore della<br />

Madonna nell’azienda di<br />

Mario Blotti, depositario e promotore<br />

di questa lieta ricorrenza<br />

e che ha voluto dotare la sua<br />

campagna di una bella cappella,<br />

dove ogni anno viene celebrata<br />

una S. Messa, alla presenza<br />

di ospiti e pellegrini provenienti<br />

da vari centri della<br />

regione. Quest’anno la S. Messa<br />

è stata officiata da don Giovanni<br />

Punzi, parroco della<br />

Chiesa di S. Giuseppe Lavoratore<br />

di Pisticci Scalo, che nella<br />

omelia ha invitato tutti i fedeli<br />

ad un maggiore impegno di<br />

fede e di partecipazione. Subito<br />

dopo, la famiglia Blotti, con<br />

ancora più interessante lo spettacolo<br />

soprattutto per le tante<br />

persone che nei giorni del torneo<br />

hanno potuto apprezzare<br />

la bellezza di questo sport e<br />

ancor di più assaporare la tensione<br />

e la concentrazione dei<br />

tiratori prima di una serie. Alla<br />

fine l’ha sputata e si è aggiudicato<br />

anche un bellissimo orologio<br />

Massimo Grieco, tiratore<br />

e specialista del tiro al volo di<br />

Pisticci davanti ad un altro tiratore,<br />

Anio Borraccia, mentre<br />

terzo si è piazzato Antonio<br />

Ruvo categoria cacciatori.<br />

Sport dunque di grande interesse<br />

e di sicuro coinvolgimento<br />

del pubblico che davvero<br />

può percepire quanto sia difficile<br />

restare calmi e concentrati<br />

per l’intero torneo.<br />

Alessandro Lopergolo<br />

Una Chiesetta tra i calanchi.<br />

Si rinnova il tradizionale appuntamento promosso da Mario Blotti<br />

UNA GIORNATA DI FEDE A<br />

CONTATTO CON <strong>LA</strong> NATURA<br />

Nuovo prestigioso riconoscimento<br />

per il Comandante della Stazione<br />

dei Carabinieri di Vezzano<br />

cav. Luogotenente Mario Donato<br />

Melfi di Pisticci. Nel corso<br />

della cerimonia del 169° Anniversario<br />

della fondazione dell’Arma<br />

dei Carabinieri, che si è svolta<br />

il 7 giugno 2<strong>01</strong>0, presso la “Fossa<br />

dei Martiri” al Castello del<br />

Buonconsiglio, il Generale di<br />

Brigata, Comandante della Legione<br />

Trentino Alto Adige Luigi<br />

Nardini gli ha consegnato una<br />

pergamena di “compiacimento”<br />

per gli oltre venticinque anni di<br />

servizio quale Comandante di<br />

Stazione. La bella cerimonia è<br />

la consueta e nota disponibilità<br />

e squisita gentilezza. ha offerto<br />

a tutti i presenti prodotti genuini<br />

della gastronomia locale.<br />

Nella circostanza, molti visitatori<br />

hanno potuto rendersi conto<br />

di persona ed assistere “in<br />

diretta” a tutto il ciclo della<br />

produzione e lavorazione del<br />

latte, eseguita con i sistemi tradizionali<br />

di un tempo da personale<br />

qualificato. L’azienda<br />

modello diretta da Mario Blotti,<br />

infatti, è nota a tutti per<br />

l’adeguamento a tutte le norme,<br />

per la estrema cura di stalle<br />

e ambienti e per il grande rispetto<br />

della natura. Un modello<br />

senz’altro da imitare in tempi<br />

in cui purtroppo l’agricoltura<br />

risente di processi di contaminazioni<br />

e di trattamenti che<br />

ormai hanno smarrito la loro<br />

originaria dimensione di bontà,<br />

di gusto e di genuinità.<br />

G. Con.<br />

Pergamena di “compiacimento”<br />

Prestigioso riconoscimento al Luogotenente<br />

dei Carabinieri Mario Donato Melfi<br />

stata allietata dalla Banda di<br />

Aldeno e dalla presenza di numerose<br />

autorità civili e militari. E’<br />

l’ulteriore conferma delle qualità<br />

e delle doti di Melfi, della sua<br />

professionalità, competenza e<br />

dell’attaccamento all’Arma ed<br />

alle istituzione. E Pisticci tutta va<br />

fiera del suo ufficiale, che onora<br />

la sua città. Da molti anni stimato<br />

comandante della zona dell’Alta<br />

Valle dei Laghi (Baselga del<br />

Bondone, Vigolo Baselga,<br />

Terlago, Vezzano, Padergnone),<br />

decorato Cavaliere della Repubblica<br />

Italiana, per i venticinque<br />

anni di lungo comando e di servizio,<br />

e per la partecipazione alle<br />

operazioni di soccorso, negli anni<br />

’80, nelle aree terremotate di<br />

Calabria e Basilicata. Comandante<br />

della Stazione di Vezzano dal<br />

1985, il comandante è apprezzato<br />

per la sua grande disponibilità<br />

e per la sua cordialità.


<strong>SETTEMBRE</strong> 2<strong>01</strong>0<br />

la<br />

<strong>SPIGA</strong><br />

DAL<strong>LA</strong> PRIMA PAGINA DAL<strong>LA</strong> PRIMA PAGINA DAL<strong>LA</strong> PRIMA PAGINA DAL<strong>LA</strong> PRIMA PAGINA<br />

blicitari del territorio e che conterrebbe<br />

la soluzione a tutti i<br />

mali. Quel documento è datato<br />

ed è scritto in politichese. Non<br />

indica quanti posti letto dovrebbero<br />

essere garantiti, non<br />

indica chi e come dovrebbe<br />

essere investito di responsabilità<br />

all’interno della struttura<br />

sanitaria. Insomma, è una posizione<br />

che non rappresenta la<br />

soluzione adeguata al problema<br />

ospedale, ma che certamente<br />

risolve contingenti problemi<br />

di visibilità del PD a livello<br />

locale.<br />

E’ giusto non esprimere alcun<br />

giudizio “in nome della libertà<br />

di espressione e del principio<br />

di autodeterminazione” sul<br />

cambio repentino di rotta della<br />

protesta cosiddetta ufficiale e<br />

sulla sua adesione ad un testo<br />

redatto da una precisa parte e<br />

per di più qualche tempo fa’.<br />

Né conviene emettere sentenze<br />

gratuite sulla reale o presunta<br />

necessità che il PD ha di<br />

chiudere in fretta la questione<br />

di Tinchi prima che i clamori<br />

di una nuova campagna elettorale<br />

arrivino a turbare il nostro<br />

territorio. Mi limiterò pertanto<br />

a raccontare, con il solo intento<br />

di riempire lo spazio che mi<br />

avanza, la storia di una comunità<br />

che riponeva nel suo<br />

capovillaggio massima fiducia.<br />

Era l’anno Mille o giù di lì,<br />

erano servi della gleba e menavano<br />

vanto di coltivare il frutteto<br />

più bello della contea. Era<br />

in effetti un frutteto rigoglioso<br />

per il quale quella comunità<br />

veniva additata da molti come<br />

la più produttiva dell’intero<br />

regno. Ma un giorno il<br />

feudatario decise di rimuovere<br />

il frutteto perché sul terreno<br />

voleva costruire un casolare di<br />

caccia. Allora il capo riconosciuto<br />

di quella comune chiamò<br />

i suoi concittadini a raccolta<br />

e insieme decisero di occupare<br />

il frutteto così da impedire<br />

lo sradicamento delle piante.<br />

Solo il capovillaggio era capace<br />

di leggere e sapeva che, secondo<br />

il diritto all’epoca vigente,<br />

il feudatario era arbitro<br />

assoluto di quelle piante e del<br />

terreno su cui esse insistevano.<br />

Cionondimeno, sostenne la<br />

protesta dei suoi concittadini,<br />

anzi la alimentò giorno dopo<br />

giorno. Era ciò che i suoi concittadini<br />

volevano e non aveva<br />

intenzione di tradirne le aspettative<br />

perché timoroso di essere<br />

rimosso dalla sua carica. E<br />

anche perché, in fondo, quello<br />

che desiderava con ardore<br />

estremo era diventare egli stesso<br />

padrone di un pezzo di terra.<br />

Più volte il feudatario intimò ai<br />

contadini di sgombrare il terreno,<br />

ma essi decisero di restare<br />

abbarbicati agli alberi da frutto<br />

giorno e notte. Credevano in<br />

quello che facevano ed il signore<br />

non avrebbe mai ordinato<br />

ai cavalieri di spazzarli via<br />

con la forza perché essi rappre-<br />

La Sindrome di Münchhausen... Svolta nella vicenda di Tinchi<br />

sentavano comunque forza lavoro<br />

per l’economia del feudo.<br />

Ma quella situazione non poteva<br />

durare. Il feudatario confinante<br />

aveva già un bel casolare<br />

da caccia e presto sarebbe arrivato<br />

il tempo di rinnovare le<br />

investiture presso il sovrano. E<br />

si dava il caso che il sovrano<br />

fosse un vero maniaco della<br />

caccia e che amasse essere ospitato<br />

in appositi casolari ogni<br />

volta che visitava i possedimenti<br />

concessi in gestione ai<br />

suoi valvassini. Senza il suo<br />

casolare il feudatario avrebbe<br />

sicuramente perso l’investitura<br />

a vantaggio del suo vicino.<br />

Allora il feudatario decise di<br />

accordarsi con il capovillaggio.<br />

Promise di liberarlo dal legame<br />

di servitù che lo ancorava<br />

alla gleba, promise di dargli<br />

dieci acri di terra, gli propose<br />

di affrancarlo dallo jus primae<br />

noctis e da tutte le altre servitù<br />

individuali cui l’uomo, per legge,<br />

doveva sottostare e alla fine<br />

lo persuase a desistere.<br />

Il capovillaggio non impiegò<br />

molto a convincere i suoi concittadini.<br />

Erano stanchi di penzolare<br />

dai rami delle piante. E<br />

l’astio che provavano nei confronti<br />

del feudatario si era attenuato,<br />

per fare posto ad una<br />

vaga sensazione di stanchezza<br />

e demotivazione. Quando il<br />

capovillaggio raccontò loro di<br />

aver visto un diploma in cui il<br />

feudatario si impegnava a mantenere<br />

in piedi “alcune” piante,<br />

ma che “alcune altre” sarebbero<br />

state sradicate e trapiantate<br />

altrove, essi si precipitarono<br />

ad accettare la resa.<br />

Avvenne così che il feudatario<br />

poté avere il suo casolare e<br />

gareggiò ad armi pari con il<br />

signore confinante per l’investitura<br />

del sovrano. Il frutteto<br />

fu estirpato e pochissime piante<br />

furono mantenute in vita, ma<br />

solo per fungere da ornamento<br />

al nuovo casolare.<br />

Il capovillaggio, come promesso,<br />

ricevette dieci acri di terreno<br />

e la libertà, trasferendosi<br />

lontano dal suo villaggio. E gli<br />

ignari cittadini, quelli che erano<br />

rimasti aggrappati giorno e<br />

notte ai rami frondosi degli alberi<br />

del frutteto…..furono in<br />

seguito utilizzati dal feudatario<br />

nella coltivazione di granoturco<br />

e segale.<br />

Pisticci, coerente con le direttive<br />

regionali di partito. Per la<br />

drammaticità dei disservizi sanitari<br />

nel territorio e per la<br />

gravità del patimento e delle<br />

ansie dei cittadini che sono nel<br />

bisogno - continua la nota - la<br />

proposta sanitaria del PD per<br />

Tinchi deve avere immediata<br />

approvazione ed esecuzione.<br />

Ogni altro rinvio può essere<br />

fatale per gli ammalati.A fronte<br />

di decisioni istituzionali formalmente<br />

trascritte e di interventi<br />

che avviino il ripristino<br />

dei servizi sanitari sottratti, i<br />

Comitati lasceranno il presidio<br />

sul tetto più alto dell’Ospedale<br />

di Tinchi. L’Ospedale “Angelina<br />

Lo Dico” di Tinchi di<br />

Pisticci è essenziale in un’area<br />

16<br />

in cui la domanda sanitaria è<br />

cresciuta a dismisura.La salute<br />

pubblica e il benessere collettivo<br />

- conclude la nota - sono<br />

l’unico aspetto di desiderio e di<br />

lotta dei due Comitati. Ogni<br />

altra considerazione è fuori dai<br />

loro intenti e dalle ragioni dei<br />

loro sacrifici”.<br />

Ora la parola passa alla Regione<br />

e, naturalmente al PD locale<br />

affinchè si attivi perchè la sua<br />

proposta, accettata dai Comitati,<br />

si concretizzi, augurandoci<br />

che si possa scrivere la parola<br />

fine a questa dolorosa vicenda<br />

che interessa un vasto bacino<br />

di utenza di tutto il metapontino.<br />

MICHELE SELVAGGI

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!