la strategia mafiosa - Misteri d'Italia
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Successivamente a quest’incontro del 1995 (avvenuto, come si è detto, a Valderice), Brusca abbassò, però, di sua<br />
iniziativa, il livello del contrasto con Bagarel<strong>la</strong>, non sentendosi più emarginato. Anzi, progettò altre iniziative criminali<br />
insieme ai Corleonesi, tra cui un attentato ad un avvocato di Palermo (Gallina Montana), ad un poliziotto palermitano<br />
(certo Merendino), ad alcuni parenti del “pentito” Marchese, ad una guardia carceraria che faceva servizio a<br />
Caltanissetta (certo Migliore o Migliorino). 67<br />
Dopo l’arresto di Bagarel<strong>la</strong> il Brusca si incontrò varie volte con Bernardo Provenzano. In uno di questi incontri Brusca<br />
ebbe ad esprimere il suo pieno consenso per le (ulteriori) iniziative criminali in atto. Una volta disse, molto<br />
significativamente, “che noiattri non siamo parrini 68 e che dobbiamo continuare sempre con <strong>la</strong> stessa linea.<br />
E Provenzano acconsentì a questo discorso del Brusca”. 69<br />
L’incontro di Cefalù dell’ottobre-novembre 1993 e il senatore Inzerillo Sempre in ordine alle stragi per cui è processo il<br />
Sinacori ha riferito di un incontro avvenuto a Cefalù un paio di mesi prima dell’arresto dei Graviano. 70<br />
Matteo Messina Denaro gli fece sapere che voleva incontrarlo. Egli partì allora da Dattilo insieme ad un suo<br />
compaesano, tale Pino Sciacca. Sull’autostrada si incontrò con Gino Ca<strong>la</strong>brò, nonché con Beppe Ferro e il figlio<br />
(Ca<strong>la</strong>brò e i Ferro viaggiavano su due auto diverse. Ha detto anche, però, di non essere sicuro sul<strong>la</strong> presenza dei Ferro<br />
in questa occasione).<br />
Raggiunsero Bagheria, dove <strong>la</strong>sciarono lo Sciacca, e montarono tutti sull’auto di Ca<strong>la</strong>brò. Quindi proseguirono per<br />
Cefalù, dove furono raggiunti da Nino Mangano, il quale li portò in un vil<strong>la</strong>ggio turistico che si trova tra Cefalù e<br />
Bagheria, gestito da tale Michel Giacalone. Era <strong>la</strong> prima volta che vedeva Nino Mangano (ma lo avrebbe rivisto varie<br />
volte in seguito).<br />
In questo vil<strong>la</strong>ggio trovarono Bagarel<strong>la</strong>, Matteo Messina Denaro e Giuseppe Graviano. Questi gli par<strong>la</strong>rono del<strong>la</strong><br />
possibilità di intercettare, nel<strong>la</strong> zona di Novara, il “pentito” Di Maggio e gli chiesero il suo ausilio. A questa parte del<strong>la</strong><br />
conversazione parteciparono tutti, eccetto Nino Mangano. 71<br />
Mentre si trovavano lì giunse il senatore Inzerillo, col quale si appartarono a par<strong>la</strong>re Bagarel<strong>la</strong>, Matteo e Graviano.<br />
L’Inzerillo, dice sempre il Sinacori, era una persona dei Graviano.<br />
Al<strong>la</strong> conversazione col senatore egli, come gli altri (Ca<strong>la</strong>brò e Ferro), non fu ammesso.<br />
Non ricorda se vi partecipò Nino Mangano. Ha ribadito di non essere sicuro nemmeno del<strong>la</strong> presenza di Beppe Ferro a<br />
quest’incontro.<br />
Il suo amico Matteo gli disse poi che l’Inzerillo aveva par<strong>la</strong>to di inefficacia delle stragi e che prospettò, viceversa, l’<br />
utilità di dar vita ad un nuovo movimento politico.<br />
Ma stiamo al racconto del Sinacori:<br />
“EX 210 Sinacori: Sì. Succede che, mentre stavamo par<strong>la</strong>ndo, arriva una persona e Matteo ci dice di<br />
accomodarci - c'era un'altra stanza lì - ci ha fatto mettere in un'altra stanza. E loro si sono messi a par<strong>la</strong>re con questa<br />
persona.<br />
Loro, sia i Graviano, che il Bagarel<strong>la</strong>, che il Matteo.<br />
Dopo che hanno finito di par<strong>la</strong>re, fa uscire, e io intravedo questa persona di dietro. Chiedo a Matteo chi era e<br />
lui mi dice chi era, era il senatore Inzerillo...<br />
PUBBLICO MINISTERO: E che ci faceva lì il senatore Inzerillo?<br />
EX 210 Sinacori: Ma, per quello...<br />
PUBBLICO MINISTERO: Insomma, il senatore: <strong>la</strong> persona che Matteo le disse era il senatore Inzerillo.<br />
EX 210 Sinacori: Sì. Il senatore Inzerillo, siccome, per quello che mi dice sempre il Matteo, era una persona dei<br />
Graviano.<br />
Io chiedo a Matteo che cosa... - siccome là erano tutti <strong>la</strong>titanti - come fanno a avere fiducia in una persona<br />
che..., ho detto... E lui mi disse che lui era venuto a dirgli che con le stragi non si concludeva niente e che si doveva<br />
fare un'altra <strong>strategia</strong>, fare un movimento politico, che poi, se ne parlò poi successivamente.” 72<br />
Era <strong>la</strong> prima volta che constatava un rapporto diretto tra esponenti di Cosa Nostra e rappresentanti del mondo politico<br />
così qualificati. Precedentemente, non aveva mai sentito par<strong>la</strong>re del senatore Inzerillo.<br />
Ne risentì par<strong>la</strong>re successivamente, allorché lo arrestarono e Matteo gli confermò che si trattava proprio di lui:<br />
67<br />
Fasc. n. 202, pag. 6 e segg.<br />
68<br />
“Non siamo parrini” significa, a dire dello stesso Sinacori, che “non siamo dei preti”.<br />
69<br />
Fasc. n. 202, pag. 7 e seg.<br />
70<br />
I f.lli Giuseppe e Filippo Graviano furono arrestati, come è stato già detto, il 27-1-94 a Mi<strong>la</strong>no.<br />
71 Fasc. n. 202, pag. 15 e segg.<br />
72 Fasc. n. 202, pag. 22 e segg.