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la strategia mafiosa - Misteri d'Italia

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Un movimento politico per “cosa nostra”. Ha detto il Ferro che, nel corso del 1993, il solito Bagarel<strong>la</strong> gli parlò di un<br />

movimento politico che avevano intenzione di mettere su e chiese il suo appoggio.<br />

Egli si rivolse allora a Perricone Pasquale (figlio di un fratello di Perricone Tommasa, moglie di Messana Antonino),<br />

già impegnato in politica, per esaminare le prospettive dell’iniziativa.<br />

Fu combinato, così, un incontro a Palermo, dove il Perricone si incontrò con Nino Mangano ed insieme i due si<br />

allontanarono (non dice per quale destinazione).<br />

Dopo un paio di giorni il Perricone gli fece sapere che nell’iniziativa non c’era nul<strong>la</strong> di serio.<br />

Ma è bene ripetere il discorso con le parole di Ferro:<br />

“Dobbiamo essere nel '93. E si parlò. Ne parlò Luca di questa cosa, che avevano pensato di fare un partito politico a<br />

Palermo. E si cercava in tutti i paesi di poter avere un appoggio dai politici locali, qualche possibilità di sistemare<br />

qualcosa per <strong>la</strong> Sicilia.<br />

E disse: 'vedete qualcosa.'<br />

Io avevo qualche possibilità perché c'era il nipote di mia cognata, sarebbe Perricone, questa di Firenze, un<br />

figlio di suo fratello che fa politica.<br />

E' un ragazzo pulito, costruttore, e lo chiamai.<br />

Gli dissi: 'Pasquale, mi devi fare questo favore', ne avevamo par<strong>la</strong>to di cercare qualche persona in tutti i<br />

paesi. E gli par<strong>la</strong>i se lui poteva andare ad un appuntamento perché bisognava vedere di fare qualcosa a Palermo.<br />

Si prese questo appuntamento sempre tramite il Bagarel<strong>la</strong> che mi fece prendere un discorso con il Mangano.<br />

La cosa precisa come <strong>la</strong> sistemarono non me <strong>la</strong> ricordo più. Però fu preso un appuntamento a Palermo ed io<br />

gli portai il Perricone in un posto fuori.<br />

Questo Pasquale Perricone non voleva andarci. Mi disse: 'don Pino, non facciamo che dobbiamo andare a<br />

fare qualche guaio.'<br />

Gli risposi: 'senti qua, tu fai politica, vai a guardare se è una cosa che ti piace, vai a vedere. E' una cosa che<br />

può servire anche a te, per tutta l'Italia. Vai a vedere come inquadrare questa cosa. Non fai politica tu? Se è una cosa<br />

che non ti piace, non ne fai nul<strong>la</strong>.'<br />

E questo, pressato da me, fece quest’incontro. E glielo portai io a Palermo.<br />

Fece quest’incontro e se ne andò con il Mangano.<br />

Abbiamo preso questo appuntamento in un posto dentro Palermo all'aperto. Il posto preciso però io non lo<br />

vado a trovare.<br />

Mi sembra che a questo appuntamento mi accompagnò o mio figlio, o il Coraci, o Gino.<br />

Non me <strong>la</strong> ricordo questa cosa. Però se mi ha accompagnato mio figlio, sa il posto preciso dove è stato<br />

quest’incontro.<br />

E se ne andarono il Pasquale Perricone e il Nino Mangano.<br />

Dopo che passarono alcuni giorni il mio paesano Perricone venne e mi disse: 'don Pino, sono andato a<br />

guardare là e guardi, che non c'è nul<strong>la</strong>'.” 80<br />

Continua:<br />

“Mi disse, venne il Perricone e mi portò <strong>la</strong> risposta,<br />

di quest’incontro con i politici e mi disse: 'guardi, che là non c'è niente, acqua. Cose fasulle, sono cose da<br />

niente.'<br />

Dopo, io mi sono incontrato con Bagarel<strong>la</strong>, non ricordo quanto tempo passò e gli dissi: 'Luca, vedi, che quello<br />

mi ha detto che là non c'è nul<strong>la</strong>.'<br />

Mi rispose: 'o Peppe è una cosa che stanno cercando di fare, di sistemare, se ne stanno occupando.'<br />

E il discorso finì lì.<br />

Questa cosa, ve l'ho chiarita per quello che ne so. Ed altre cose non so nul<strong>la</strong>.” 81<br />

Ha escluso (ma senza dare <strong>la</strong> sicurezza) di essersi mai incontrato con Tullio Cannel<strong>la</strong> per discutere di questa cosa.<br />

Il teste ha specificato, su sollecitazione del difensore di Ca<strong>la</strong>brò, che il verbale di udienza porta <strong>la</strong><br />

dicitura, riferita a Ca<strong>la</strong>brò Gioacchino: "non comparso". Dicitura poi sbarrata e sostituita con <strong>la</strong> scritta<br />

(sopra): "anzi presente".<br />

Ca<strong>la</strong>brò era il primo nel<strong>la</strong> lista degli imputati.<br />

80 Fasc. n. 275, pag. 82 e seg.<br />

81 Fasc. n. 275, pag. 85.

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