PERSECUZIONE CON SPADE E BASTONI = = = - Verobuddismo.ru

15. Sutra del Loto, cap. 11.
16. Hokke gengi, vol. 9.
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oggi inutili come il calendario dell'anno scorso e il pasto di ieri. Chiunque sostenga che
nel primo periodo di cinquecento anni dell'Ultimo giorno della Legge è possibile
ottenere l'illuminazione indipendentemente dal Daimoku del sutra del Loto, non
dovete seguirlo neanche se si basasse sull'insegnamento del Budda, e tanto meno se si
trattasse solo dell'opinione di qualche studioso. Il capitolo Devadatta del sutra del
Loto rivela che Devadatta fu il maestro di Shakyamuni in un'esistenza passata. Colui
che fu maestro adesso è discepolo e colui che ora è discepolo fu maestro nel passato.
Esaminando questo capitolo, io, Nichiren, ho compreso che con l'inseparabilità di
maestro e discepolo nel presente e nel passato, esso rivela il profondo significato del
sutra del Loto. Quindi il compassionevole Budda Shakyamuni divenne il maestro del
perfido Devadatta e il saggio Monju divenne maestro dell'ignorante figlia del re dei
Naga. Nichiren può essere da meno di Monju o di Shakyamuni? Gli uomini giapponesi
sono come Devadatta, le donne sono simili alla figlia del re dei Naga: essi otterranno la
Buddità sia che vi si oppongano sia che vi aderiscano. Questo è il messaggio del
capitolo Devadatta.
Passiamo ora al capitolo Kanji. Solo io, Nichiren, ho "letto" 17 i venti versi 18 che
ottantamila milioni di nayuta di bodhisattva pronunciarono all'unisono. Dalla morte
del Budda, chi altri nei tre paesi, India, Cina e Giappone, li ha mai "letti" come
Nichiren? Nessuno sostiene di averli "letti", né credo che qualcuno l'abbia mai fatto.
«[Molte persone ignoranti] ci attaccheranno con spade e bastoni». Forse altri sono
stati colpiti con bastoni, non ho mai sentito di qualcuno che sia stato ferito di spada. Il
bodhisattva Fukyo fu colpito con bastoni, non fu perseguitato con spade, secondo le
parole del sutra:
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17. Leggere: come è usato dal Daishonin, significa mettere in pratica e sperimentare nella propria
vita quanto espone il sutra.
18. Venti versi: la sezione in versi del tredicesimo capitolo, in cui è scritto che i devoti del sutra del
Loto saranno colpiti con spade e bastoni.
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