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LO SCARPONE 01 - Club Alpino Italiano

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Primo piano Genova incorona Gogna<br />

Alessandro il magnifico<br />

Sul trono della “Ligure”<br />

Alessandro Gogna, in primo piano, con Vittorio Pescia che<br />

diresse la Scuola di alpinismo della “Ligure” al tempo in cui il<br />

celebre alpinista genovese affrontò le prime scalate da capocordata,<br />

diventando poi un caposcuola dell’alpinismo cosiddetto<br />

“di ricerca”, e una stella non soltanto nel firmamento della<br />

storica associazione genovese.<br />

TGR Montagne<br />

Raidue, va in onda il PG<br />

Intervistato da Alberto Gedda, il presidente generale Umberto<br />

Martini ha partecipato il 19 novembre a “TGR Montagne” sul<br />

secondo canale della RAI, una trasmissione che meriterebbe<br />

una collocazione in prima serata anziché in mattinata alle 9.10,<br />

come suggeriscono diversi soci che ci scrivono. La trasmissione<br />

curata da Battista Gardoncini con la regia di Carlo Vergano<br />

propone mezz’ora di gite, inchieste, conversazioni per chi ama la<br />

montagna, la sfida, per chi in montagna ci sta tutto l’anno. Va<br />

precisato comunque che le puntate sono disponibili on-line su<br />

http://montagne.blog.rai.it/ Dopo avere reso omaggio al suo<br />

predecessore Annibale Salsa “che ha attrezzato dei percorsi<br />

importanti, sui quali proseguire”, Martini ha precisato le linee guida<br />

del suo mandato, “soprattutto favorendo un’immagine meno<br />

consumistica della montagna e allargando i rapporti fra la<br />

montagna e i giovani, offrendo nuove opportunità che riguardino la<br />

conoscenza dell’ambiente e una frequentazione cosciente e<br />

responsabile”. Negli ultimi anni, ha osservato l’intervistatore, il CAI<br />

si è aperto molto alla cosiddetta società civile a dispetto di certe<br />

sezioni un po’ polverose, che sapevano di roccia e di montagna.<br />

“Ciò che ci preme”, ha spiegato Martini, “è di non venire<br />

considerati dei nuclei di pazzi che vanno in montagna procedendo<br />

La Sezione Ligure Genova, nell’ambito<br />

delle celebrazioni per i suoi<br />

130 anni, ha assegnato il “Premio<br />

Stelutis – Una vita di fedeltà alla<br />

montagna” ad Alessandro Gogna, uno<br />

dei suoi figli più illustri, per la cinquantennale<br />

attività di alpinista a livello<br />

internazionale, scrittore e editore di<br />

montagna. Genovese di nascita, Gogna<br />

ha mosso i primi passi nell’ambito dell’alpinismo<br />

proprio nella sezione del<br />

capoluogo ligure, a cui, se pur da lungo<br />

tempo residente a Milano, dimostra di<br />

essere ancora legato dal filo dei ricordi<br />

più cari.<br />

Benché il Salone del Consiglio provinciale<br />

di Palazzo Spinola fosse gremito,<br />

la cerimonia del 22 novembre ha conservato<br />

un’atmosfera intima e familiare.<br />

Merito della presenza dell’allora direttore<br />

della Scuola di alpinismo della<br />

Ligure, Vittorio Pescia, che ha raccontato<br />

divertito della prima volta da capocordata<br />

di quel ragazzo talentuoso, giornaliera<br />

presenza nella sede della sezione,<br />

nonché di alcuni dei più assidui<br />

compagni di cordata degli esordi alpinistici,<br />

tra cui Renato Avanzini, altro grande<br />

nome della “vecchia guardia” dell’alpinismo<br />

ligure. Ma merito anche della<br />

semplicità (mi sia consentito, tutta<br />

genovese) del personaggio, che si rac-<br />

conta con una spontaneità ben distante<br />

dall’eccessivo protagonismo di alcuni<br />

grandi della montagna cui il circo<br />

mediatico ci ha ormai abituato.<br />

L’incontro è stato l’occasione per<br />

rievocare non solo un pezzo di storia<br />

dell’alpinismo genovese, che, com’è<br />

noto, ha sfornato nomi eccellenti –<br />

impossibile non ricordare lo scomparso<br />

Gianni Calcagno, cui Gogna è stato legato<br />

da un profondo sodalizio umano oltre<br />

che alpinistico – bensì un pezzo di storia<br />

dell’alpinismo tout court. La proiezione<br />

del ciclo di diapositive “Alpinismo ieri e<br />

oggi” seguita alla premiazione intreccia<br />

il resoconto delle esperienze più significative<br />

della carriera alpinistica di Gogna<br />

a quello dell’evoluzione dell’alpinismo<br />

degli ultimi quarant’anni e dell’avvento<br />

dell’arrampicata sportiva.<br />

In quest’ottica la premiazione, durante<br />

la stessa serata, di tre nuove leve nel<br />

panorama sezionale genovese che maggiormente<br />

si sono distinte, nell’alpinismo<br />

classico (Damiano Barabino), nello<br />

sci alpinismo (Davide Bozzo) e nell’arrampicata<br />

sportiva (Roberto<br />

Benvenuti), ha rappresentato il ponte<br />

ideale tra passato e futuro, che chiude il<br />

cerchio.<br />

Caterina Mordeglia<br />

Sezione Ligure Genova<br />

a ritmi insostenibili per<br />

raggiungere chissà che<br />

cosa e chissà perché,<br />

ma persone coscienti .<br />

La montagna è una<br />

alternativa importante<br />

soprattuto per i giovani:<br />

non una montagna da<br />

consumare ma una<br />

montagna da vivere”.<br />

Quale la montagna<br />

del cuore del presidente generale?<br />

“Sono di Bassano del Grappa”, ha concluso Martini, “una città il<br />

cui nome contiene un riferimento alla montagna di casa, che<br />

ancora frequento nelle poche domeniche libere. Ma la mia<br />

montagna del cuore è il Catinaccio perché lassù avvenne la mia<br />

scoperta della montagna con la m maiuscola. Forse molte<br />

motivazioni sono nate proprio fra quelle rocce”.<br />

All’intervista a Martini è seguito nella puntata del 26 novembre un<br />

incontro con il vice presidente generale Ettore Borsetti che ha<br />

parlato dell’accordo tra il <strong>Club</strong> alpino e la Regione Piemonte.<br />

<strong>LO</strong> <strong>SCARPONE</strong>, GENNAIO 2<strong>01</strong>1 - 15

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