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Guida alle fonti per la storia del brigantaggio postunitario conservate ...

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XIV Brigantaggio meridionale <strong>postunitario</strong><br />

Più che <strong>la</strong> costatazione <strong>del</strong><strong>la</strong> ricchezza e varietà <strong>del</strong>le <strong>fonti</strong> documentarie<br />

e <strong>del</strong><strong>la</strong> loro dis<strong>per</strong>sione, va sottolineato il richiamo <strong>del</strong> Cesari<br />

al carattere partico<strong>la</strong>re di un fenomeno collegato strettamente al<strong>la</strong> caduta<br />

<strong>del</strong> regno borbonico nel 186o ed <strong>alle</strong> s<strong>per</strong>anze di riconquista <strong>del</strong><br />

trono alimentate nel sovrano deposto d<strong>alle</strong> difficoltà incontrate dal<br />

nuovo regime. Il <strong>brigantaggio</strong>, piaga di molti Stati nell' Europa<br />

moderna3 e f<strong>la</strong>gello costante <strong>del</strong> Mezzogiorno d'Italia nell'Ottocento4, di<br />

solito si era configurato come un problema interno di ordine pubblico,<br />

da affrontare con l'impiego di esercito e polizia: ora <strong>per</strong> i sostenitori <strong>del</strong><br />

Borbone esso appariva <strong>la</strong> dimostrazione <strong>del</strong><strong>la</strong> fragilità <strong>del</strong>l'assetto dato<br />

al<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> dal<strong>la</strong> "conquista piemontese" e <strong>del</strong><strong>la</strong> necessità di ripristinare<br />

le antiche divisioni politiche. Come tale, <strong>per</strong> quasi un decennio fu<br />

argomento di discussioni par<strong>la</strong>mentari, diede occasione a note diplomatiche,<br />

impegnò in un dibattito appassionato l'opinione pubblica italiana<br />

ed europea.<br />

All'Europa, interessata al<strong>la</strong> tranquillità <strong>del</strong><strong>la</strong> peniso<strong>la</strong>, si appellò<br />

Francesco II, facendo leva sul <strong>brigantaggio</strong>, considerato espressione <strong>del</strong><br />

malcontento <strong>del</strong> paese, e sul<strong>la</strong> violenza <strong>del</strong><strong>la</strong> repressione.<br />

"Le popo<strong>la</strong>zioni <strong>del</strong>le Due Sicilie devono veramente r<strong>alle</strong>grarsi <strong>del</strong><br />

nuovo regime al quale vogliono sottometterle contro le loro tradizioni<br />

ed i loro interessi? Non è stato occupato militarmente tutto il regno?<br />

Non si fuci<strong>la</strong>no sommariamente numerosi sudditi fe<strong>del</strong>i al loro re col<br />

pretesto che sono dei briganti? Non ci si affanna ad imprigionare a centinaia<br />

gli individui che si pronunziano in una maniera qualsiasi contro<br />

l'annessione o in favore <strong>del</strong> loro sovrano legittimo?" 5_<br />

Con queste parole nel febbraio <strong>del</strong> 1861 l'ambasciatore borbonico a<br />

Londra denunziava al governo inglese <strong>la</strong> precarietà <strong>del</strong><strong>la</strong> situazione nel<br />

Mezzogiorno. Da pochi giorni era caduta Gaeta. Francesco II si era rifugiato<br />

a Roma, <strong>la</strong>sciando il suolo napoletano. Ma non tutto appariva <strong>per</strong>duto<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> monarchia, dal momento che <strong>la</strong> rivolta serpeggiava nel<br />

paese, ed il governo italiano era costretto ad impiegare le truppe <strong>per</strong><br />

mantenerne il controllo. Di lì a poco, nel settembre successivo, l'azione<br />

3 Cfr. A. SCIROCCO, Banditismo e repressione in Europa in età moderna ' in Fra <strong>storia</strong> e storiografia,<br />

a cura di P. Macry e A. Massafra, Bologna 1994.<br />

4 ç;. CINGARI, !! <strong>brigantaggio</strong> nel<strong>la</strong> prima metà <strong>del</strong>l'Ottocento, "Archivio Storico <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

Ca<strong>la</strong>bna e <strong>la</strong> Lucama , , a. XLII (1975). Anche in ID., Briganti, proprietari e contadini nel Sud<br />

(1799-1900), Reggio Ca<strong>la</strong>bria 1976.<br />

5 La nota inviaa-1 Foreign Office il22 febbraio 1861 dall'ambasciatore a Londra <strong>del</strong><br />

1\egno elle Due S1ohe marchese Cherubino Fortunato si può leggere ora in F. LEONI,<br />

Lattzvzta dzplomatzca <strong>del</strong> governo borbonzco zn eszlzo _ (1861-1866), Napoli 1969, p. 38 sgg.<br />

Introduzione<br />

<strong>del</strong>le bande che insanguinavano il Mezzogiorno veniva definita dal re<br />

deposto una sollevazione legittimista:<br />

. . . .<br />

xv<br />

.<br />

"La levata di scudi <strong>del</strong> popolo <strong>del</strong>le Due S1c1he contro gh oppresson<br />

piemontesi, che i rivoluzionari amano chiamar co ome di brig nta ? ­<br />

gio, è talmente estesa ed unanime - affermava 11 mm1stero borbomc n<br />

esilio -, che non c'è più una città .o un borgo nel regno che non s1 s1a<br />

collegato <strong>per</strong> sostenere il principio d'autonomia e favorire <strong>la</strong> restaura­<br />

zione <strong>del</strong>l'antica dinastia, di cui ricordano il governo paterno ... E' <strong>per</strong>­<br />

tanto ben dimostrato che le bande degli insorti marciano dovunque<br />

sotto <strong>la</strong> bandiera reale, con disciplina militare, che attaccano e si difen­<br />

dono militarmente, e che nei paesi che occupano <strong>la</strong> loro prima cura è<br />

di infrangere lo stemma di Savoia, come i ritratti di Vittorio Emanuele e<br />

di Garibaldi, e di sostituirli con gli emblemi e le immagini dei loro<br />

sovrani legittimi; e là dove si fermano <strong>per</strong> qualche tempo, rimpiazzano<br />

le autorità intruse con quelle che erano abituati a rispettare. E' dunque<br />

impossibile disconoscere il princ ipio politico che dichiar r: no, e <strong>per</strong> z:! i si<br />

battono gli insorti di tutte le province napoletane ... Non e dun que pzu da<br />

dubitarsi che questa manifestazione non è una di quelle riunioni iso<strong>la</strong>te<br />

e poco numerose di banditi che hanno infestata l'una o l'altra parte<br />

boscosa di qualche provincia , e che sono state sempre <strong>per</strong> il governo <strong>del</strong><br />

re l 'o ggetto <strong>del</strong>le misure più energiche e più salutari; ma è invero un 'in ­<br />

surrezione generale <strong>per</strong> <strong>la</strong> manifestazione di un principio d 'ordine; è<br />

una resistenza attiva contro l'invasione, che, attraverso il sentimento<br />

nazionale, trascina il contadino come il borghese, l 'uomo che vive <strong>del</strong><br />

suo <strong>la</strong>voro così come il proprietario ; e, a questo proposito , non è inutile<br />

fa r notare che le reazioni degli anni 1799 e 1806 ebbero <strong>la</strong> stessa leva ,<br />

cio è l'odio che il popolo <strong>del</strong>le Due Sicilie ha costantemente nutrito <strong>per</strong><br />

qualunque dominazione straniera,6.<br />

Rivolta contro il dominio straniero, guerra part1g1ana, espressione<br />

<strong>del</strong> rifiuto <strong>del</strong>le popo<strong>la</strong>zioni meridionali ad una unità imposta con le<br />

armi era, quindi, <strong>per</strong> il Borbone quel pullu<strong>la</strong>re di bande che i generali<br />

sabaudi entrando nel regno avevano subito definito <strong>brigantaggio</strong>.<br />

"Fucilo tutti i paesani armati che piglio", aveva dichiarato Cialdini il 21<br />

ottobre '60, e Fanti il 23 aveva sancito <strong>la</strong> competenza dei tribunali mili­<br />

tari straordinari <strong>per</strong> coloro che opponessero resistenza armata ai reparti<br />

6 Memorandum inviato il 7 settembre 1861 dal ministro degli Esteri napoletano ai diplomatici<br />

accreditati presso i vari governi, in polemica con <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re Ricasoli <strong>del</strong> 24 agosto<br />

(cfr. nota 10): ivi, p. 102 e sgg. Il corsivo è nostro.

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