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DOCUMENTI - Facoltà di Lettere e Filosofia

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L'ascesa al trono <strong>di</strong> Rotari (Paolo Diacono, Storia dei Longobar<strong>di</strong>)<br />

PAOLO DIACONO, Storia dei Longobar<strong>di</strong>, a cura <strong>di</strong> L. CAPO, Milano 1992, pp. 225-227<br />

(testo e traduzione)<br />

Assunse il regno Rotari, della stirpe degli Aro<strong>di</strong>. Fu uomo <strong>di</strong> grande forza e seguì il<br />

sentiero della giustizia, ma non tenne la retta via nella fede cristiana e si macchiò della<br />

perfi<strong>di</strong>a dell'eresia ariana. Perché gli Ariani sostengono, a loro rovina, che il Figlio è minore<br />

del Padre e che lo Spirito Santo è minore del Padre e del Figlio; invece noi cattolici<br />

professiamo che il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo sono un unico e vero Dio in tre<br />

Persone, con uguale potenza e stessa gloria. Ai suoi tempi in quasi ogni città del suo regno<br />

c'erano due vescovi, uno cattolico e l'altro ariano. Ancor oggi nella città <strong>di</strong> Ticino si mostra<br />

il luogo dove aveva il battistero il vescovo ariano, che risiedeva presso la basilica <strong>di</strong><br />

Sant'Eusebio, pur essendo presente in città anche il vescovo della Chiesa cattolica. Tuttavia<br />

il vescovo ariano <strong>di</strong> Ticino, <strong>di</strong> nome Anastasio, si convertì alla fede cattolica e resse poi la<br />

Chiesa <strong>di</strong> Cristo. Il re Rotari redasse in una serie <strong>di</strong> articoli scritti le leggi dei Longobar<strong>di</strong>,<br />

che si conservavano solo attraverso la memoria e l'uso, e or<strong>di</strong>nò <strong>di</strong> dare al co<strong>di</strong>ce il nome <strong>di</strong><br />

E<strong>di</strong>tto. Era ormai il settantasettesimo anno da quando i Longobar<strong>di</strong> erano venuti in Italia,<br />

come attesta il re stesso nel prologo del suo E<strong>di</strong>tto.<br />

Leggi longobarde, prologo <strong>di</strong> Rotari (643)<br />

trad. tratta da S. GASPARRI, A. DI SALVO, F. SIMONI, Fonti per la storia me<strong>di</strong>evale. Dal V<br />

all'XI secolo, Firenze 1992, p. 243 sg.<br />

Inizia l'E<strong>di</strong>tto che ha rinnovato Rotari signore, uomo eccellentissimo, re della stirpe<br />

dei Longobar<strong>di</strong>, con i suoi giu<strong>di</strong>ci preminenti.<br />

Nel nome del Signore, io Rotari, uomo eccellentissimo e <strong>di</strong>ciassettesimo re della stirpe<br />

dei Longobar<strong>di</strong>, nell'ottavo anno del mio regno col favore <strong>di</strong> Dio, nel trentottesimo anno<br />

d'età, nella seconda in<strong>di</strong>zione e nell'anno settantaseiesimo dopo la venuta nella provincia<br />

d'Italia dei Longobar<strong>di</strong>, dove furono condotti dalla potenza <strong>di</strong>vina, essendo in quel tempo<br />

re Alboino, [mio] predecessore, salute. Dato a Pavia, nel palazzo.<br />

Quanta è stata, ed è, la nostra sollecitu<strong>di</strong>ne per la prosperità dei nostri sud<strong>di</strong>ti lo<br />

<strong>di</strong>mostra il tenore <strong>di</strong> quanto è aggiunto sotto, principalmente per le continue fatiche dei<br />

poveri, così come anche per le eccessive esazioni da parte <strong>di</strong> coloro che hanno maggior<br />

potere, a causa dei quali abbiamo saputo che subiscono violenza. Per questo, confidando<br />

nella grazia <strong>di</strong> Dio onnipotente, ci è parso necessario promulgare migliorata la presente<br />

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