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COLLABORAZIONI, LA GIUSTA ROTTA - Sna

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del sindacato viene profondamente<br />

modificato.<br />

Innanzitutto diventa più centrale<br />

la capacità, del Sindacato, di analisi<br />

e di proposta: la mobilitazione<br />

delle idee assume importanza strategica,<br />

ben oltre la mobilitazione<br />

delle piazze. Il modello “neorenano”,<br />

a ben guardare, è quello<br />

che ricalca la prassi delle relazioni<br />

Governo-Parti sociali, instaurata<br />

dal Governo tedesco sul finire degli<br />

anni novanta ed avviata dal<br />

Governo Monti lo scorso anno.<br />

È lo stesso modello al quale facciamo<br />

riferimento, quando avanziamo<br />

– alle Autorità politiche e tecniche,<br />

nonché alle Imprese – proposte<br />

di merito. Modello che presuppone<br />

un Sindacato attento e capace<br />

di elaborare, esso stesso, progetti<br />

di cambiamento.<br />

Modello che non pregiudica, nella<br />

1 8<br />

MARZO APRILE 2013<br />

Dalla concertazione alla consultazione<br />

DOSSIER RE<strong>LA</strong>ZIONI INDUSTRIALI<br />

nostra interpretazione, il ricorso<br />

alle azioni di tipo propriamente<br />

sindacale e rivendicativo, in caso<br />

di necessità, ma che tuttavia permette<br />

al Sindacato di ambire ad<br />

un ruolo di maggiore coinvolgimento,<br />

nella progettazione e realizzazione<br />

delle strategie messe a<br />

punto dalle Imprese e dal Legislatore.<br />

Il significato di questa – forse eccessivamente<br />

sintetica – esposizione<br />

è sostanzialmente la dimostrazione<br />

che l’equilibrio scaturito dalla<br />

leale contrapposizione delle<br />

Parti sociali (nel nostro caso <strong>Sna</strong><br />

ed Ania), in regime di sistema consultativo<br />

(cioè il Governo predispone<br />

il cambiamento e si consulta<br />

con le Parti sociali), sarebbe in<br />

grado di garantire lo sviluppo armonioso<br />

del settore, nel rispetto<br />

degli obiettivi di lungo periodo,<br />

individuati dalla Politica (europea<br />

e nazionale) e degli interessi, di<br />

Compagnie ed Agenti, contrapposti,<br />

ma mitigati dal confronto.<br />

Tale equilibrio non presuppone<br />

l’esistenza della cogestione aziendale,<br />

alla quale aspirano alcuni<br />

esponenti dell’associazionismo<br />

agenziale, ma si basa su un sistema<br />

di leale contrapposizione tra<br />

Sindacato degli Agenti, Associazione<br />

delle Imprese e singole<br />

Compagnie.<br />

Per essere realizzato, inoltre, l’equilibrio<br />

deve poter contare su<br />

un’azione della Politica quanto<br />

mai trasparente ed obiettiva, che<br />

miri a regolamentare il buon funzionamento<br />

del mercato, a tutelare<br />

i consumatori, a difendere il libero<br />

esercizio delle prerogative<br />

professionali degli Intermediari.<br />

Il tied agent potrà tutt'al più scegliere la cravatta con cui farsi incravattare

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