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SENATO DELLA REPUBBLICA ------ XVI LEGISLATURA ... - Astrid

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Questo - lo ripeto, e concludo - non significa legiferare: è soltanto irresponsabilità politica, che farà<br />

molto male al nostro Paese e allo Stato di diritto. (Applausi dal Gruppo PD).<br />

CASSON (PD). Signor Presidente, tra gli emendamenti da me presentati mi soffermerò in<br />

particolare sul 2.1000/28, anche per dare un senso politico all'opposizione che stiamo conducendo<br />

sul processo breve. Il collega Maritati ha illustrato molto bene le ragioni per cui chiediamo la<br />

soppressione dell'articolo 2, destinato a creare dei disastri all'interno del sistema processuale<br />

penale. Peraltro, poiché il Partito Democratico non si è limitato, né intende limitarsi a dare<br />

esclusivamente un'impressione di negatività, abbiamo proposto, prima in Commissione e ora in<br />

Aula, tutta una serie di emendamenti volti ad intervenire concretamente sul sistema processuale<br />

penale al fine di accelerarne i tempi. Affinché poi questo non rimanga una mera dichiarazione o una<br />

pia illusione teorica, procediamo all'illustrazione di tali emendamenti, che dovrebbero abbreviare<br />

concretamente la durata del processo penale.<br />

Mi limito ad indicare soltanto i temi sui quali interveniamo, partendo proprio dall'emendamento<br />

2.1000/28: si fa riferimento ad interventi e a disposizioni in materia di difesa e di notificazione degli<br />

atti del procedimento; si cerca di intervenire sul processo telematico, sugli archivi informatizzati,<br />

sul cosiddetto processo in absentia, sul rito degli irreperibili e sull'istituto della contumacia. Gli<br />

emendamenti che proponiamo hanno quindi nel complesso l'obiettivo concreto di una certezza dei<br />

tempi del processo, unitamente a quello dell'efficienza del sistema processuale penale: ciò per dare<br />

il senso politico, concreto e positivo della nostra opposizione. Prendiamo però atto, ancora una volta<br />

che, come in Commissione, probabilmente anche in quest'Aula otterremo una risposta negativa.<br />

(Applausi della senatrice Biondelli).<br />

ADAMO (PD). Signor Presidente, intervengo molto brevemente, perché l'emendamento di cui sono<br />

prima firmataria probabilmente risulterà precluso nel momento in cui venisse approvato, come è<br />

presumibile, l'emendamento del relatore; lo riprenderò con i subemendamenti. Vorrei, però, un<br />

minimo di attenzione da parte dei colleghi perché questo emendamento aveva avuto una versione<br />

analoga, se non identica, a firma del presidente Berselli, della collega Allegrini e di altri senatori<br />

della maggioranza, dal momento che tendeva ad escludere dalla prima versione del testo sul<br />

processo breve, rispetto alla decadenza dei processi, il reato di truffa aggravata ai danni dello<br />

Stato.<br />

Al di là delle considerazioni di ordine generale che si possono avanzare sul tema della priorità e<br />

della gerarchia dei reati, per cui nel primo testo non si considerava socialmente pericolosa la truffa<br />

aggravata ai danni dello Stato, il mio emendamento era stato sollecitato dal Consiglio comunale di<br />

Milano nella sua interezza. I tempi previsti, infatti, renderebbero quasi sicuramente impossibile<br />

espletare il processo sui derivati in cui il Comune di Milano è parte lesa contro quattro banche per<br />

reati commessi dal 2005 al 2007, reati che dovrebbero comportare un giusto indennizzo per il<br />

Comune, sempre se riusciremo con la nostra iniziativa a permettere lo svolgimento di questo<br />

processo, che è molto complesso.<br />

Uno dei problemi che abbiamo posto, infatti, è che la questione non riguarda un generico concetto<br />

di gravità del reato, ma la complessità del processo. In questo caso si tratta di un processo con<br />

quattro banche, sedi internazionali, rogatorie internazionali e una serie di soggetti che si<br />

presentano come parte lesa; si tratta quindi di un processo complesso. Molti altri Comuni hanno un<br />

problema simile: per alcuni è in corso un processo analogo, altri stanno aspettando l'esito di quello<br />

di Milano, che viene considerato in una certa misura un processo pilota. Credo che tutti i senatori<br />

abbiano ricevuto un video in cui alcuni consiglieri comunali milanesi riportano le loro<br />

preoccupazioni, insieme ad un altro video del sindaco Moratti, che afferma di aver scritto a questo<br />

proposito al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Letta e al Ministro della giustizia. Vi è,<br />

quindi, una coralità d'intenti per segnalare a tutta l'Assemblea questo problema, che ha ovviamente<br />

risvolti di ordine generale, ma che per Milano presenta una sua specificità, che tradotta in soldi vuol<br />

dire 100 milioni di euro che rischiano di essere sottratti al giusto indennizzo del Comune di Milano e<br />

dei suoi cittadini. (Applausi dal Gruppo PD).<br />

VALENTINO, relatore. Signor Presidente, il tema è stato ampiamente trattato nel corso del<br />

dibattito; anche durante la riflessione ulteriore che il Presidente del Senato concesse in<br />

Commissione proprio per discutere di questi argomenti, prima che venisse meno l'ipotesi di dialogo<br />

auspicata, c'era stata una relazione da parte dal relatore su questi temi.<br />

L'articolo 2 è finalizzato a razionalizzare ulteriormente il testo che faceva parte del documento<br />

legislativo originario. Si sono escluse quelle ipotesi per le quali la ragionevole durata del processo,<br />

prevista dall'articolo 111 della Costituzione, non dovesse essere applicata a soggetti che avessero<br />

precedenti penali, quasi che i tempi del processo debbano essere diversi a seconda che un soggetto<br />

abbia avuto o meno pregresse esperienze. L'obbligo dello Stato di condurre il procedimento entro i<br />

tempi previsti dalla norma costituzionale deve valere per tutti e verso questo criterio ci si è orientati

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