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Analisi e modellazione di impianti di produzione elettrica a ... - Enea

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RICERCA DI SISTEMA ELETTRICO pag. 11 <strong>di</strong> 177<br />

Tema <strong>di</strong> ricerca 5.2.5.2 “Centrali a polverino <strong>di</strong> carbone - Riduzione costi”<br />

<strong>Analisi</strong> e <strong>modellazione</strong> <strong>di</strong> <strong>impianti</strong> <strong>di</strong> <strong>produzione</strong> <strong>elettrica</strong> a carbone equipaggiati con sistemi CCS<br />

essiccazione e macinazione comporta operazioni <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>ose dal punto <strong>di</strong> vista energetico. Inoltre,<br />

per quanto riguarda la generazione termo<strong>elettrica</strong> da carbone, si aggiungono i problemi relativi alle<br />

infrastrutture necessarie per la gestione <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> tonnellate all’anno <strong>di</strong> materiali soli<strong>di</strong>, che<br />

restringono il numero dei siti idonei alla costruzione <strong>di</strong> centrali <strong>di</strong> grande taglia.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista ambientale l’impiego <strong>di</strong> carbone è caratterizzato da emissioni inquinanti macro e<br />

micro, sia in termini <strong>di</strong> polveri fini e ultrafini e metalli pesanti (mercurio), che <strong>di</strong> emissioni <strong>di</strong> CO2 ,<br />

davvero rilevanti rispetto alle altre due fonti fossili considerate.<br />

In particolare, nella combustione del carbone si rende necessario una sezione aggiuntiva <strong>di</strong><br />

desolforazione prima del camino, a causa della presenza non trascurabile <strong>di</strong> zolfo, che può superare<br />

nel peggiore dei casi il 5% in massa. Prendendo in considerazione un carbone <strong>di</strong> scarsa qualità, con<br />

il 3% <strong>di</strong> zolfo, questo produrrà circa 2 grammi <strong>di</strong> SO2/MJ. La quantità che si riversa in atmosfera è<br />

meno dell’uno per cento <strong>di</strong> quella prodotta, ma questo comporta un aumento dei costi <strong>di</strong> impianto.<br />

In riferimento alla CO2 , il processo <strong>di</strong> combustione del carbone è particolarmente sensibile al suo<br />

rilascio perché tale combustibile è ricco <strong>di</strong> carbonio. La formula della reazione stechiometrica <strong>di</strong><br />

combustione degli idrocarburi, <strong>di</strong> seguito riportata, pone in evidenza la relazione tra queste due<br />

specie chimiche nel processo suddetto:<br />

Il gas naturale, composto quasi totalmente da metano (CH4), genera una mole <strong>di</strong> anidride carbonica<br />

per ogni mole bruciata. Il petrolio e il carbone sono invece costituiti da mix <strong>di</strong> idrocarburi, per cui la<br />

loro composizione in carbonio e idrogeno sarà una me<strong>di</strong>a in<strong>di</strong>cativa delle masse separate, <strong>di</strong> solito<br />

C12H25 per il petrolio e C30H20 per il carbone; le moli <strong>di</strong> CO2 generate dalla combustione <strong>di</strong> una<br />

mole risultano rispettivamente 12 e 30. Riferendo tutto all’energia ottenibile da un chilo <strong>di</strong><br />

combustibile si ottiene in seguente grafico:<br />

Figura 3.2 – Produzione <strong>di</strong> CO2 per combustione dei fossili – Fonte [2]

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