Analisi e modellazione di impianti di produzione elettrica a ... - Enea
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RICERCA DI SISTEMA ELETTRICO pag. 37 <strong>di</strong> 177<br />
Tema <strong>di</strong> ricerca 5.2.5.2 “Centrali a polverino <strong>di</strong> carbone - Riduzione costi”<br />
<strong>Analisi</strong> e <strong>modellazione</strong> <strong>di</strong> <strong>impianti</strong> <strong>di</strong> <strong>produzione</strong> <strong>elettrica</strong> a carbone equipaggiati con sistemi CCS<br />
Combustione del polverino <strong>di</strong> carbone<br />
La combustione <strong>di</strong> polverino è il sistema più utilizzato per la generazione <strong>di</strong> elevate potenze, ma<br />
determina emissioni <strong>di</strong> NOx e SO2 più elevate rispetto ai sistemi a letto fluido o fisso. Il<br />
combustibile è alimentato in camera <strong>di</strong> combustione tramite un getto <strong>di</strong> aria <strong>di</strong> trasporto: le<br />
particelle <strong>di</strong> carbone, che devolatilizzano mentre si scaldano, rendono il getto molto simile ad uno<br />
spray. Ogni singola particella è soggetta ad una prima fase <strong>di</strong> riscaldamento, seguita dalla<br />
devolatilizzazione, combustione dei volatili ed ignizione ed ossidazione del char residuo:<br />
Figura 3.9 - Schema semplificato <strong>di</strong> combustione– Fonte [12]<br />
Le particelle in ingresso alla camera <strong>di</strong> combustione sono soggette a con<strong>di</strong>zioni termiche molto<br />
severe, con tempi <strong>di</strong> riscaldamento dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 100°C/s e tempi <strong>di</strong> residenza <strong>di</strong> pochi secon<strong>di</strong>.<br />
L’umi<strong>di</strong>tà viene rilasciata alle basse temperature (100 °C) e durante la fase <strong>di</strong> riscaldamento, la<br />
particella può rammollire (softening), rigonfiare (swelling), e subire cambiamenti strutturali (area<br />
superficiale e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong>mensionale della porosità). La devolatilizzazione avviene a<br />
temperature più elevate (a partire da 350-400 °C) e i prodotti rilasciati sono costituiti<br />
principalmente da CO2, CO, CH4, H2, idrocarburi leggeri e tar (prodotti a maggiore peso<br />
molecolare, sorgente primaria della fuliggine). I prodotti gassosi reagiscono con l’ossigeno<br />
ossidando in fase omogenea.<br />
La combustione dei volatili (molto rapida) non è influente ai fini della velocità globale del processo,<br />
ma è determinante nel controllo dei meccanismi <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> NOx e fuliggine e per quanto<br />
riguarda la stabilità <strong>di</strong> fiamma e l’ignizione della reazione eterogenea. Ciò che rimane dopo il<br />
processo <strong>di</strong> devolatilizzazione è il char: la particella <strong>di</strong> char è in genere molto porosa, con<br />
caratteristiche che variano a seconda del tipo <strong>di</strong> carbone e delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> devolatilizzazione. Ha<br />
un contenuto <strong>di</strong> carbonio fisso molto elevato e la reazione eterogenea per la sua ossidazione, che<br />
<strong>di</strong>pende dalla quantità e dalle caratteristiche strutturali e morfologiche del char stesso, è lo sta<strong>di</strong>o<br />
lento del processo.<br />
Una descrizione dettagliata del processo <strong>di</strong> combustione richiede l’analisi delle due fasi <strong>di</strong>stinte <strong>di</strong><br />
devolatilizzazione del carbone e <strong>di</strong> ossidazione del char.<br />
Devolatilizzazione<br />
La devolatilizzazione del carbone determina la <strong>produzione</strong> <strong>di</strong> tre classi <strong>di</strong> prodotti: