Analisi e modellazione di impianti di produzione elettrica a ... - Enea
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RICERCA DI SISTEMA ELETTRICO pag. 29 <strong>di</strong> 177<br />
Tema <strong>di</strong> ricerca 5.2.5.2 “Centrali a polverino <strong>di</strong> carbone - Riduzione costi”<br />
<strong>Analisi</strong> e <strong>modellazione</strong> <strong>di</strong> <strong>impianti</strong> <strong>di</strong> <strong>produzione</strong> <strong>elettrica</strong> a carbone equipaggiati con sistemi CCS<br />
Tabella 3.1 – Parametri funzionali degli <strong>impianti</strong> convenzionali e avanzati a carbone – Fonte [12]<br />
L’obiettivo prefissato per il prossimo futuro è quello <strong>di</strong> raggiungere efficienze <strong>di</strong> conversione<br />
dell’or<strong>di</strong>ne del 50%, utilizzando leghe a base <strong>di</strong> nichel e cromo (materiali austenitici) per la<br />
realizzazione dei componenti soggetti alle temperature maggiori, che verrebbero incrementate fino a<br />
700°C. Per raggiungere tale obiettivo esistono a livello mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong>versi progetti ambiziosi. Un<br />
esempio in questo senso è fornito dal progetto AD700 (Advanced 700°C Pulverized Coal-Fired<br />
Power Plant) al quale prendono parte numerose aziende europee ed a cui partecipano anche ENEA<br />
(nel campo dei materiali) e CESI RICERCA con l’obiettivo <strong>di</strong> incrementare la temperatura massima<br />
del ciclo fino a 700°C e la pressione a 375 bar, ed un aumento dell’efficienza fino al 50÷55% su<br />
taglia commerciale compresa tra 400 e 1000 MWe [11].<br />
L’aumento del ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> impianto all’aumentare delle con<strong>di</strong>zioni termo<strong>di</strong>namiche è dovuto<br />
essenzialmente al fatto che il calore ottenuto dalla combustione del carbone viene fornito al fluido<br />
<strong>di</strong> processo a una temperatura me<strong>di</strong>amente superiore, con conseguente aumento della qualità del<br />
calore stesso e quin<strong>di</strong> aumento dell’efficienza <strong>di</strong> trasformazione in energia primaria (secondo<br />
principio della termo<strong>di</strong>namica).<br />
Ci si concentrerà in seguito sulla categoria degli <strong>impianti</strong> supercritici, sia perché costituisce la<br />
tecnologia attualmente più richiesta in termini <strong>di</strong> <strong>impianti</strong> realizzati o in fase <strong>di</strong> costruzione, sia<br />
perché ne fa parte l’impianto stu<strong>di</strong>ato e modellizzato nel presente lavoro <strong>di</strong> tesi, con lo scopo <strong>di</strong><br />
accertare la fattibilità <strong>di</strong> una cattura <strong>di</strong> anidride carbonica post-combustione, e in seguito <strong>di</strong><br />
confrontare tale impianto con un IGCC <strong>di</strong> stessa taglia operante con e senza cattura precombustione.<br />
Lo schema generale <strong>di</strong> un impianto supercritico è riportato in figura 2.3. L’unica <strong>di</strong>fferenza visibile<br />
rispetto a uno schema subcritico sta nella caldaia, che non prevede la sezione <strong>di</strong> vaporizzazione e<br />
inoltre ha una <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>sposizione per RH e SH, che, dovendo raggiungere temperature maggiori,<br />
devono intercettare il fumo in zone più vicine alla combustione. Una <strong>di</strong>fferenza non visibile nello<br />
schema sta nei materiali, che, nella zona <strong>di</strong> scambio termico più calda, devono essere più resistenti a<br />
picchi <strong>di</strong> temperatura, sollecitazioni termiche e pressioni superiori a 200 bar.