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16<br />

Chiacchiere Urbino<br />

CARA V<strong>IT</strong>A QUANTO M<br />

A cura di Giorgio Bernardini<br />

Prendendo spunto dalla collaborazione fra Fanoinforma.it e la Web Radio dell’Università<br />

di Urbino, abbiamo voluto inaugurare questo nuovo spazio “urbinate” trascrivendo<br />

le voci di alcuni studenti.<br />

Pareri discordanti e preoccupati. Arrivano da tutta Italia e da tutte le<br />

Facoltà gli studenti interpellati sul “costo della vita”: E’ aumentato<br />

davvero o no? E quanto grava sulle tasche degli studenti, che per lo<br />

più non hanno reddito? Ecco cosa ne pensano gli studenti di Urbino<br />

alla luce dei dati uffi ciali dell’Istat. Questi ultimi evidenziano e certifi -<br />

cano una realtà che è sotto gli occhi di tutti: salgono vertiginosamente<br />

negli ultimi mesi il prezzo del petrolio, quello del pedaggio autostradale,<br />

quello dei carburanti e dell’energia. In più hanno conosciuto un<br />

impennata sconcertante i prezzi di pane, pasta, frutta e verdura. La<br />

fotografi a scattata alla nazione è simile al ritratto che gli studenti<br />

della “Carlo Bo” fanno di Urbino in queste dichiarazioni. A loro abbiamo<br />

chiesto se hanno la percezione dell’aumentato costo della vita e<br />

come questo infl uisce sulle loro spese.<br />

GIANLUCA MARSELLA,<br />

studente di Scienze della Comunicazione, 25<br />

anni di Cassino.<br />

SIMONE FABBROCILE,<br />

23 anni, Scienze politiche. Roccasecca<br />

Lancio una provocazione: fosse per me chiederei<br />

l’intervento dell’autorità antitrust. Da<br />

studente mi sento di dire che è comunque<br />

sempre più difficile arrivare alla fine del<br />

mese. Generi alimentari e sigarette incidono<br />

maggiormente nel mio bilancio. Credo<br />

che mediamente uno studente debba disporre<br />

mensilmente di un budjet di almeno<br />

400 euro per poter vivere dignitosamente.<br />

Questo la dice lunga sul vorticoso aumento<br />

del costo della vita. Avendo vissuto anche<br />

in altre città universitarie per brevi periodi<br />

di tempo ho potuto constatare di persona il<br />

fatto che la città di Urbino è comunque molto<br />

cara: mi riferisco anche alla mancanza<br />

di varietà e scelta per quel che riguarda gli<br />

esercizi commerciali che genera la mancan-<br />

za di concorrenza e prezzi favorevoli”. Della<br />

stessa opinione è Simone, che non lesina<br />

parole dure: “Ad Urbino si verificano alcuni<br />

oligopoli, soprattutto per quanto riguarda gli<br />

esercizi che trattano generi alimentari. Non<br />

avendo una occupazione fissa, gli studenti<br />

hanno difficoltà a risparmiare. Per quel che<br />

concerne i lavoratori, il discorso cambia. Il<br />

basso importo dei salari, che è in generale<br />

immutato da anni, influisce negativamente<br />

sul costo della vita. E’ impossibile pensare<br />

ad una crescita economica se i cittadini non<br />

hanno potere d’acquisto”.<br />

ALESSANDRO CRESPINI<br />

studente di Informatica applicata,<br />

28 anni di Agugliano (Ancona)<br />

Ad Urbino non acquisto quasi nulla, solo i beni<br />

di prima necessità, che sono tutti aumentati di<br />

prezzo. Latte, acqua e pasta hanno raggiunto<br />

prezzi altissimi. Co-abito con altri sei studenti<br />

– chiarisce Alessandro entrando nei particolari<br />

del menage giornaliero - e dividiamo la spesa<br />

settimanale equamente. Solo considerando i<br />

beni di prim’ordine si arrivano a spendere dai<br />

cinque ai sette euro pro capite. Compro raramente<br />

le sigarette perché incidono eccessivamente<br />

sul bilancio, preferisco comprare il<br />

tabacco e confezionare sigarette artigianali.<br />

L’aumento costo della vita non incide comunque<br />

sul mio stato di benessere, perché le limitazioni<br />

non sono eccessive.

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