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Chiacchiere Urbino<br />
CARA V<strong>IT</strong>A QUANTO M<br />
A cura di Giorgio Bernardini<br />
Prendendo spunto dalla collaborazione fra Fanoinforma.it e la Web Radio dell’Università<br />
di Urbino, abbiamo voluto inaugurare questo nuovo spazio “urbinate” trascrivendo<br />
le voci di alcuni studenti.<br />
Pareri discordanti e preoccupati. Arrivano da tutta Italia e da tutte le<br />
Facoltà gli studenti interpellati sul “costo della vita”: E’ aumentato<br />
davvero o no? E quanto grava sulle tasche degli studenti, che per lo<br />
più non hanno reddito? Ecco cosa ne pensano gli studenti di Urbino<br />
alla luce dei dati uffi ciali dell’Istat. Questi ultimi evidenziano e certifi -<br />
cano una realtà che è sotto gli occhi di tutti: salgono vertiginosamente<br />
negli ultimi mesi il prezzo del petrolio, quello del pedaggio autostradale,<br />
quello dei carburanti e dell’energia. In più hanno conosciuto un<br />
impennata sconcertante i prezzi di pane, pasta, frutta e verdura. La<br />
fotografi a scattata alla nazione è simile al ritratto che gli studenti<br />
della “Carlo Bo” fanno di Urbino in queste dichiarazioni. A loro abbiamo<br />
chiesto se hanno la percezione dell’aumentato costo della vita e<br />
come questo infl uisce sulle loro spese.<br />
GIANLUCA MARSELLA,<br />
studente di Scienze della Comunicazione, 25<br />
anni di Cassino.<br />
SIMONE FABBROCILE,<br />
23 anni, Scienze politiche. Roccasecca<br />
Lancio una provocazione: fosse per me chiederei<br />
l’intervento dell’autorità antitrust. Da<br />
studente mi sento di dire che è comunque<br />
sempre più difficile arrivare alla fine del<br />
mese. Generi alimentari e sigarette incidono<br />
maggiormente nel mio bilancio. Credo<br />
che mediamente uno studente debba disporre<br />
mensilmente di un budjet di almeno<br />
400 euro per poter vivere dignitosamente.<br />
Questo la dice lunga sul vorticoso aumento<br />
del costo della vita. Avendo vissuto anche<br />
in altre città universitarie per brevi periodi<br />
di tempo ho potuto constatare di persona il<br />
fatto che la città di Urbino è comunque molto<br />
cara: mi riferisco anche alla mancanza<br />
di varietà e scelta per quel che riguarda gli<br />
esercizi commerciali che genera la mancan-<br />
za di concorrenza e prezzi favorevoli”. Della<br />
stessa opinione è Simone, che non lesina<br />
parole dure: “Ad Urbino si verificano alcuni<br />
oligopoli, soprattutto per quanto riguarda gli<br />
esercizi che trattano generi alimentari. Non<br />
avendo una occupazione fissa, gli studenti<br />
hanno difficoltà a risparmiare. Per quel che<br />
concerne i lavoratori, il discorso cambia. Il<br />
basso importo dei salari, che è in generale<br />
immutato da anni, influisce negativamente<br />
sul costo della vita. E’ impossibile pensare<br />
ad una crescita economica se i cittadini non<br />
hanno potere d’acquisto”.<br />
ALESSANDRO CRESPINI<br />
studente di Informatica applicata,<br />
28 anni di Agugliano (Ancona)<br />
Ad Urbino non acquisto quasi nulla, solo i beni<br />
di prima necessità, che sono tutti aumentati di<br />
prezzo. Latte, acqua e pasta hanno raggiunto<br />
prezzi altissimi. Co-abito con altri sei studenti<br />
– chiarisce Alessandro entrando nei particolari<br />
del menage giornaliero - e dividiamo la spesa<br />
settimanale equamente. Solo considerando i<br />
beni di prim’ordine si arrivano a spendere dai<br />
cinque ai sette euro pro capite. Compro raramente<br />
le sigarette perché incidono eccessivamente<br />
sul bilancio, preferisco comprare il<br />
tabacco e confezionare sigarette artigianali.<br />
L’aumento costo della vita non incide comunque<br />
sul mio stato di benessere, perché le limitazioni<br />
non sono eccessive.