Scarica il numero 12 in formato pdf - ORASABRUZZO
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SPECIALE CONVEGNO<br />
La famiglia<br />
come risorsa educativa<br />
di Raffaella Peroni<br />
Pedagogista<br />
Più che una affermazione vuole essere una domanda:<br />
si può parlare ancora della FAMIGLIA COME RISORSA EDUCATIVA?<br />
Profondi mutamenti economici,<br />
culturali, sociali<br />
hanno modificato profondamente<br />
l’idea paradigmatica<br />
sulla e della famiglia:; non esiste<br />
più un modello unitario di<br />
famiglia, ma una serie di tipologie:<br />
• famiglia unipersonale;<br />
• monogenitoriale;<br />
• famiglia lunga (anziani e<br />
figli adulti coabitanti);<br />
• famiglia ricostruita (o ricomposta);<br />
• famiglia di fatto (o matrimoni<br />
<strong>in</strong>formali);<br />
• famiglia omosessuale.<br />
Non si tratta solo di un RIDI-<br />
MENSIONAMENTO NUMERICO<br />
ma di una RIDEFINIZIONE DI<br />
RUOLI, FUNZIONI, RELAZIONI<br />
• la famiglia, strumento di<br />
trasmissione di tradizioni e<br />
valori culturali condivisi, ma<br />
anche cellula trasformativa<br />
della società, sembra farsi<br />
“autopoietica”, cioè tendente<br />
sempre più a divenire<br />
norma a se stessa, sempre<br />
meno organismo aperto all’esterno,<br />
sempre più sistema<br />
chiuso autoriflessivo,<br />
sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o della relazionalità,<br />
della comunicazione<br />
e delle norme di vita quotidiana.<br />
Il che comporterebbe,<br />
(secondo <strong>il</strong> parere<br />
espresso dal Settimo rapporto<br />
del CISF, Centro <strong>in</strong>ternazionale<br />
Studi famiglie,<br />
che con Rapporti periodici,<br />
prospetta <strong>in</strong> chiave pluritransdiscipl<strong>in</strong>are,<br />
un’analisi<br />
sistemica delle tendenze <strong>in</strong><br />
atto e delle trasformazioni<br />
della famiglia,) una dissoluzione<br />
della famiglia, non<br />
nel senso della sua scomparsa,<br />
ma nel senso dell’evaporazione<br />
della sua<br />
stessa essenza.<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO<br />
• Esiste la famiglia come un<br />
tipo di relazione specifica,<br />
sui generis, che ha qualità<br />
proprie, peculiari, oppure la<br />
famiglia si sta trasformando<br />
<strong>in</strong> tante relazioni diversificate<br />
e diversificab<strong>il</strong>i?<br />
• Se la famiglia del futuro sarà<br />
quella che ciascuno def<strong>in</strong>irà<br />
come tale, è possib<strong>il</strong>e un<br />
mondo <strong>in</strong> cui tutto è famiglia<br />
e niente è famiglia?<br />
• Le relazioni affettive di amicizia,<br />
di convivenza, ecc.,<br />
diventano per così dire talmente<br />
pervasive e diffuse<br />
nella società che quella che<br />
s<strong>in</strong>ora abbiamo chiamato famiglia<br />
si riduce ad essere un<br />
sotto<strong>in</strong>sieme di un unico<br />
mondo di relazioni globalizzate?<br />
Credo allora che l’urgenza pedagogica<br />
ma anche culturale e<br />
sociale, sia quella di stab<strong>il</strong>ire<br />
se la famiglia, nelle mutate<br />
dimensioni sociali, economiche,<br />
culturali, nonché simboliche,<br />
mantenga <strong>il</strong> proprio<br />
specifico compito educazionale.<br />
È di cruciale importanza chiedersi<br />
SE e COME <strong>il</strong> ruolo dell’adulto<br />
genitore, nella ricchezza<br />
delle forme attraverso cui può<br />
esplicitarlo, risponda alle<br />
istanze esistenziali dell’<strong>in</strong>fanzia,<br />
che sono l’unico elemento<br />
di costanza <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e ai bisogni,<br />
alle aspettative, ai desideri,<br />
ai sogni che essa<br />
esprime. Occorre tenere presente<br />
che la famiglia - nella<br />
sua specifica dimensione strutturale<br />
e valoriale - attraverso i<br />
modelli e le forme di vita<br />
espressi nella sua evoluzione<br />
risulta strettamente legata all’immag<strong>in</strong>e<br />
dell’<strong>in</strong>fanzia che<br />
essa stessa giunge a rappresentarsi<br />
e a riproporre a li-<br />
vello sociale. L’<strong>in</strong>fanzia, a sua<br />
volta, ne riceve impronte che<br />
rimangono e che ne determ<strong>in</strong>ano<br />
benessere o difficoltà di<br />
adattamento, serenità o squ<strong>il</strong>ibri,<br />
turbamenti e sofferenza.<br />
Il nucleo fam<strong>il</strong>iare rappresenta<br />
<strong>il</strong> luogo, ovvero spazio e<br />
tempo, <strong>in</strong> cui prende avvio <strong>il</strong><br />
processo di sv<strong>il</strong>uppo e, con<br />
esso, l’apprendimento relazionale<br />
dell’esistenza delle dipendenze,<br />
dell’<strong>in</strong>dipendenza,<br />
dei v<strong>in</strong>coli imposti, delle possib<strong>il</strong>ità<br />
offerte e dei limiti dell’autonomia<br />
<strong>in</strong>dividuale.<br />
L’INFANZIA ESIGE ANCORA IL<br />
DIRITTO ALLA COSTRUZIONE<br />
DELLA PROPRIA IDENTITA’:<br />
• diventare una persona significa<br />
acquisire un’identità e<br />
soprattutto riconoscerla ed<br />
accettarla. Questa non passa<br />
attraverso un’attività s<strong>in</strong>gola,<br />
legata all’<strong>in</strong>dividuo,<br />
quanto ad un’azione sociale.<br />
Io mi riconosco negli altri<br />
tramite gli altri. E gli altri,<br />
nel momento più delicato e<br />
diffic<strong>il</strong>e della crescita, sono<br />
i genitori. Sono loro che impostano<br />
all’<strong>in</strong>izio <strong>il</strong> rapporto<br />
dell’uomo con se stesso e<br />
con l’accettazione di sé.<br />
Questa operazione si compie<br />
attraverso rispetto e amore.<br />
Per i genitori <strong>il</strong> figlio è <strong>il</strong> più<br />
bello e <strong>il</strong> <strong>in</strong>telligente del<br />
mondo, è unico, e ciò giustifica<br />
l’enorme <strong>in</strong>vestimento<br />
di energie umane necessario<br />
per la crescita dei figli. Il figlio<br />
ha necessità di sentirsi<br />
unico; d’altronde questo<br />
tipo di egocentrismo è sano<br />
e ut<strong>il</strong>e dal punto di vista<br />
dell’evoluzione. Ognuno di<br />
noi è un essere speciale e<br />
tale unicità deve essere riconosciuta<br />
subito e a priori.<br />
Da questo riconoscimento si<br />
sv<strong>il</strong>uppano una serie di qualità<br />
che formano la persona:<br />
più saranno fondate sull’accettazione<br />
dei genitori,<br />
maggiore sarà la sicurezza.<br />
L’INFANZIA RECLAMA AN-<br />
CORA IL DIRITTO ALLA SPE-<br />
RANZA.<br />
• La sp<strong>in</strong>ta verso <strong>il</strong> futuro,<br />
verso lo sv<strong>il</strong>uppo positivo significa<br />
crescita e superamento<br />
delle difficoltà. La<br />
speranza dei genitori è l’anima<br />
del progetto di vita del<br />
bamb<strong>in</strong>o, del suo farsi<br />
adulto, andare, <strong>in</strong>vece, al di<br />
là di ogni ragionevole speranza<br />
significa porre <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua<br />
tensione sia la capacità<br />
di soluzione dei problemi,<br />
sia la stima di sé.<br />
L’INFANZIA CHIEDE ANCORA<br />
UNA ILLIMITATA FIDUCIA.<br />
• Mentre la speranza agisce a<br />
lungo term<strong>in</strong>e, articolandosi<br />
lungo <strong>il</strong> corso di una vita <strong>in</strong><br />
un progetto che ambisce a<br />
diventare una l<strong>in</strong>ea di crescita,<br />
la pedagogia della fiducia<br />
ha una dimensione<br />
quotidiana, più legata alle<br />
scelte e alle energie che <strong>il</strong><br />
bamb<strong>in</strong>o mette <strong>in</strong> campo.<br />
Egli sente che le sue forze<br />
non vengono avvertite come<br />
ost<strong>il</strong>i o estranee, ma accettate<br />
ed <strong>in</strong>serite <strong>in</strong> un contesto<br />
più vasto, sociale, di cui<br />
i genitori sono consapevoli e<br />
responsab<strong>il</strong>i. Le capacità<br />
esistono, vengono nutrite da<br />
un rapporto diretto con l’adulto<br />
genitore: così la fiducia<br />
del genitore non solo sostiene<br />
e nutre le capacità<br />
del figlio, ma le fa nascere.<br />
La strategia della fiducia<br />
agisce lungo tutto l’arco<br />
dello sv<strong>il</strong>uppo del ragazzo,<br />
dandogli così la possib<strong>il</strong>ità di<br />
diventare consapevole delle<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004 7