La filosofia del futuro Intervista al sindaco Bimbi e sposi ... - la Notizia
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<strong>La</strong> manomissione<br />
<strong>del</strong>le parole<br />
Uomo e parole. Inevitabilmente legati tra loro.<br />
Quanto è importante per l’uomo comunicare?<br />
Fondament<strong>al</strong>e.<br />
Ma cosa succede <strong>al</strong>le parole? Rimangono<br />
sempre ugu<strong>al</strong>i nel tempo nel loro significato<br />
oppure possono essere strappate, denatur<strong>al</strong>izzare<br />
e neutr<strong>al</strong>izzate, tot<strong>al</strong>mente svuotate d<strong>al</strong><br />
loro significato d’origine?<br />
Purtroppo possono essere<br />
logorate, consunte e m<strong>al</strong>trattate.<br />
Gianrico Carofiglio ci propone<br />
un saggio molto interessante<br />
riguardo <strong>al</strong>l’attu<strong>al</strong>e<br />
benessere (o m<strong>al</strong>essere)<br />
<strong>del</strong>le parole. Il testo ci viene<br />
presentato suddiviso in<br />
due parti, una prima in cui<br />
l’autore propone <strong>del</strong>le considerazioni<br />
gener<strong>al</strong>i sulle<br />
parole, il loro attu<strong>al</strong>e utilizzo<br />
e come sono state utilizzate<br />
e considerate nel corso<br />
<strong>del</strong> tempo e una seconda<br />
in cui vengono presentate<br />
una serie di parole legate<br />
<strong>al</strong>l’etica, <strong>al</strong><strong>la</strong> mor<strong>al</strong>e, <strong>al</strong> rispetto<br />
e <strong>al</strong><strong>la</strong> responsabilità:<br />
vergogna, giustizia, ribellione,<br />
bellezza e scelta.<br />
Le parole hanno un grande potere, ci permettono<br />
di comunicare con esattezza ciò che proviamo,<br />
vediamo, sentiamo. Si può creare con<br />
le parole, non solo un testo (che si tratti di un<br />
libro o di una canzone) ma anche <strong>del</strong>le azioni,<br />
poiché le parole influiscono sul<strong>la</strong> nostra vita<br />
e nelle re<strong>la</strong>zioni che abbiamo con chi ci circonda.<br />
Ma cosa succede nel momento in cui il nostro<br />
lessico si dimostra ridotto? Quando non abbiamo<br />
le parole per spiegare il nostro disagio,<br />
il nostro dolore?<br />
Si presenta un fenomeno molto pericoloso: <strong>la</strong><br />
frustrazione.<br />
E questa a cosa porta? Cosa succede quando<br />
non <strong>la</strong> si può spiegare?<br />
Vi è uno sfogo brut<strong>al</strong>e e apparentemente privo<br />
di logica: <strong>la</strong> violenza.<br />
<strong>La</strong> scelta <strong>del</strong>le parole an<strong>al</strong>izzate da Carofiglio<br />
è molto interessante. Sono tutte collegate tra<br />
loro in qu<strong>al</strong>che modo. <strong>La</strong> mia preferita è ‘scelta’.<br />
Se si ha <strong>la</strong> possibilità di scegliere, si possiede<br />
anche <strong>la</strong> possibilità di esprimersi e questa<br />
è una grande libertà,<br />
spesso sottov<strong>al</strong>utata.<br />
Questo libro propone interessanti<br />
spunti di riflessione,<br />
che ho molto apprezzato.<br />
Però Carofiglio<br />
propone esempi di politica<br />
attu<strong>al</strong>e con grande<br />
frequenza e proprio questa<br />
presenza pressante<br />
rende questo testo più<br />
che un saggio un commento<br />
di critica politica,<br />
che per quanto sia utile<br />
limita l’ambito in cui vengono<br />
utilizzate le parole e<br />
<strong>la</strong> loro ‘manomissione’.<br />
Un’ultima considerazione<br />
person<strong>al</strong>e: in conclusione<br />
<strong>al</strong> testo l’autore<br />
ci par<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> situazione<br />
<strong>del</strong>le parole nell’ambito<br />
giuridico, trovo quasi paradoss<strong>al</strong>e come proprio<br />
nel<strong>la</strong> giurisprudenza le parole si siano capovolte.<br />
I primi testi che possediamo in lingua<br />
volgare (spiegato in modo grosso<strong>la</strong>no ma breve:<br />
lingua di passaggio tra il <strong>la</strong>tino e <strong>la</strong> lingua<br />
attu<strong>al</strong>e) sono proprio testi giuridici, soprattutto<br />
deposizioni, in modo da non cambiare il significato<br />
<strong>del</strong>le stesse in re<strong>la</strong>zione <strong>al</strong> processo<br />
in cui sono state date. Ora <strong>la</strong> giurisprudenza<br />
ha tutta una sua formu<strong>la</strong>zione fissa e quasi incomprensibile<br />
ai non addetti.<br />
Interessante <strong>la</strong> bibliografia di riferimento.<br />
Marta Le<strong>al</strong>i<br />
arte &<br />
dintorni<br />
recensioni<br />
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