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NARRATIVA<br />
Bartolo e le streghe<br />
Mariateresa Biasion Martinelli<br />
Chi si trovasse a passare sulla strada di campagna che dal<br />
paese di C.T. porta verso la località detta: Piano dei Meli, può<br />
scorgere, fra gli sterpi e le ortiche, che crescono ormai liberamente<br />
lungo i bordi, sul lato superiore, in leggera pendenza,<br />
una pietra, con incise delle misteriose parole: “Mai più!”.<br />
Per la verità sono misteriose soltanto per chi non conosce la<br />
disavventura successa a Bartolo, verso gli inizi del secolo scorso,<br />
in una notte di luna piena, dopo la solita sosta all’osteria.<br />
Purtroppo, Bartolo e gli amici di allegre bevute si attardavano<br />
sempre fino oltre la mezzanotte, dopo che l’oste aveva chiuso<br />
le porte della locanda, per scolarsi parecchie caraffe di vino,<br />
giocando a carte.<br />
E se gli altri riuscivano a non arrivare a casa all’alba, perché<br />
vivevano in paese e raramente bevevano tanto da ubriacarsi,<br />
Bartolo, dovendo percorrere qualche chilometro per raggiungere<br />
la propria abitazione, non rincasava mai prima che il sole si<br />
affacciasse al di là della cima del Monte Celado e, quel che è<br />
peggio, non sapeva fermarsi prima di raggiungere quello stato<br />
che dà l’alcool, quando viene ingerito in quantità troppo abbondanti.<br />
La moglie lo attendeva sveglia, incapace di prendere sonno,<br />
con la speranza che almeno una sera tornasse in tempo per la<br />
cena, senza aver speso tutto quello che lei riusciva a racimolare<br />
con il duro lavoro della terra, terra dove lui metteva raramente<br />
piede, perché la mattina era sempre troppo assonnato e stordito.<br />
Ma, puntualmente, le speranze della povera donna venivano<br />
deluse.<br />
Così, una sera in cui la disperazione e la solitudine erano più<br />
forti del solito, nonostante la stanchezza e il timore di avventurarsi<br />
nella notte, si avvolse uno scialle attorno alla testa ed<br />
uscì, con una lanterna, dirigendosi verso il paese.<br />
Era circa a metà strada, quando, alla luce della luna, scorse una<br />
figura barcollante, nella quale riconobbe Bartolo.<br />
Infuriata, si mise a correre vero si lui, poi, la folgorazione…<br />
Si arrampicò sull’erta, che costeggiava la strada, spense la lanterna,<br />
proprio mentre la luna veniva in parte coperta da una<br />
nuvola e si nascose dietro ad un cespuglio.<br />
Quando Bartolo raggiunse il punto in cui lei si trovava, la donna<br />
uscì allo scoperto, urlando in un linguaggio incomprensibile,<br />
il viso celato dallo scialle.<br />
Bartolo svenne.<br />
La moglie tornò sui suoi passi e quella sera non lo aspettò<br />
alzata.<br />
L’uomo arrivò più tardi del consueto, ma, stranamente sobrio, il<br />
viso color della cenere, prese la zappa e si avviò insolitamente<br />
verso i campi.<br />
Non fece parola con nessuno di quella strana apparizione, ma<br />
lavorò per parecchie sere per incidere delle parole su di una<br />
pietra, levigata dall’acqua del torrente, che scorreva vicino ai<br />
suoi terreni, trascurando così gli amici, l’osteria e le carte, per<br />
molto tempo.<br />
Un giorno, finito di incidere le parole, che pensava suonassero<br />
<strong>Il</strong> <strong>Salotto</strong> <strong>degli</strong> <strong>Autori</strong><br />
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oscure ai compaesani, portò la pietra sul luogo dell’apparizione,<br />
di quella che, nella sua mente, ottenebrata dai vapori delle<br />
pesanti libagioni, credeva fosse una strega.<br />
Quando, dopo quello che ritenne un ragionevole periodo di<br />
astinenza, tornò all’osteria, non eccedette più nel bere, anzi, si<br />
accontentava di qualche bicchiere, che rende il cuore contento,<br />
senza offuscare la ragione.<br />
Non capiva, però, perché lo guardassero tutti con un pizzico di<br />
ironia, non sapeva che la moglie, per completare la giusta vendetta,<br />
aveva raccontato alle comari la sua “disavventura”, sicura<br />
che l’avrebbero riportata ai loro mariti, come, puntualmente,<br />
avvenne.<br />
Bartolo, dal canto suo, rimase fedele alla promessa incisa sulla<br />
pietra: non si ubriacò “mai più”!<br />
Vita segreta<br />
Fosca Andraghetti<br />
Gloria lasciò scivolare lo sguardo oltre il vetro dove la vita<br />
pulsava frenetica. Tutti sembravano avere fretta come, d’altra<br />
parte, a volte capitava pure a lei.<br />
Sua figlia le stava dicendo qualcosa e cercò di riacchiappare in<br />
fretta il filo del discorso senza riuscirvi. Di certo si trattava di un<br />
argomento assolutamente noioso e lei, come sempre in questi<br />
casi, si era estraniata rivolgendo i suoi pensieri altrove, a qualcosa<br />
di più interessante, almeno dal suo punto di vista. Una<br />
tecnica già collaudata ai tempi della scuola, quando, per evitare<br />
sbadigli più o meno mascherati per la sua incapacità di sopportare<br />
professori noiosi, aveva scoperto che si può governare la<br />
mente assentandosi solo in parte in modo da percepire, come<br />
una voce bisbigliata, ciò che dicevano dall’altra parte della<br />
cattedra. Erano passati tanti anni da allora e forse la mente non<br />
aveva più l’elasticità necessaria per questo tipo di giochetto!<br />
Oppure sua figlia era noiosa più del solito.<br />
“Mamma, tu e le tue fantasticherie! Puoi ascoltarmi una buona<br />
volta? Noi partiamo la prossima settimana e tu non hai ancora<br />
parlato con la zia Poldina. Come farti capire che per lei sarebbe<br />
un piacere averti sua ospite! Vi fate compagnia e risparmiate<br />
sulle spese! Mi sembra la cosa più naturale, no? E non guardarmi<br />
con quella faccia. Giuro che non ti capisco. Noi tutti cerchiamo<br />
di facilitarti la vita in ogni modo, ma ho l’impressione che tu<br />
faccia apposta a non capirlo!”<br />
Era bella sua figlia, anche quando era arrabbiata. Ma in certi<br />
momenti aveva l’impressione che fosse l’unica dote, se così si<br />
può chiamare la bellezza. La guardò mentre, forse stanca di<br />
andare avanti e indietro per la stanza, sedette in modo impeccabile<br />
sul divano. Accavallò le gambe con grazia, lasciando in<br />
parte scoperte le cosce ben tornite. Beh, quelle le aveva prese<br />
da lei e si assomigliavano anche nelle ciglia arcuate e nel nocciola<br />
intenso dello sguardo. Oh, santo cielo, stava di nuovo<br />
vagando nei suoi pensieri.<br />
“Oh, mamma, mi ascolti oppure no? Mica posso stare qua tutto<br />
il giorno!”<br />
Gloria sfoderò il più amabile dei sorrisi, lisciò la gonna sulle<br />
ginocchia, si passò una mano nei capelli freschi di parrucchiere<br />
poi, accondiscendente, disse che sì, nel pomeriggio avrebbe<br />
telefonato a sua sorella per prendere ogni accordo. In fondo<br />
era una buona idea: compagnia, risparmio e niente pensieri per<br />
la figlia e il genero che andavano in vacanza.<br />
Parlarono per un poco del più e del meno, ma Francesca<br />
scalpitava e a lei non interessava trattenerla. Anzi!<br />
Non si alzò a salutare la figura quasi anoressica che si stava