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di Lorenzo Lorusso - iura orientalia

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L. LORUSSO – I monaci tra ius præcedens e ius vigens<br />

Nel can. 79 PA, la dote era prescritta in tutti i monasteri <strong>di</strong> monache e,<br />

per le congregazioni femminili, era lasciata agli statuti. Se il tipico prescrive<br />

la dote, deve stabilire anche tutte le in<strong>di</strong>cazioni che sono necessarie. La<br />

proprietà della dote appartiene al monastero ed è, dunque, bene ecclesiastico.<br />

Nella rinuncia che il can<strong>di</strong>dato alla professione perpetua deve fare non è<br />

compresa la dote, perché essa non gli appartiene più.<br />

Il noviziato inizia con la vestizione dell’abito monastico o in un altro modo<br />

stabilito nel tipico (can. 455).<br />

Il tipico può stabilire che il noviziato inizi con l’introduzione al<br />

gruppo dei novizi, l’autorizzazione ufficiale per dare inizio al noviziato, ecc.<br />

L’iniziazione alla vita monastica è considerata in modo strettamente<br />

analogo all’iniziazione battesimale. Gli uffici liturgici della vestizione<br />

monastica sottolineano l’immedesimazione del monaco con il Signore<br />

risorto; essi sono parte integrante delle rispettive tra<strong>di</strong>zioni liturgiche delle<br />

<strong>di</strong>verse Chiese orientali: è pertanto necessario conservarli, usarli per le<br />

professioni monastiche e ispirarsene anche per le professioni degli or<strong>di</strong>ni e<br />

delle congregazioni 46 .<br />

Alla formazione dei novizi sia preposto come maestro, a norma del tipico, un membro<br />

che si <strong>di</strong>stingua per prudenza, carità, pietà, scienza e osservanza della vita monastica<br />

e che sia professo almeno da <strong>di</strong>eci anni (can. 458 §1).<br />

Non è richiesto il carattere sacerdotale nel maestro dei novizi, perché<br />

il canone si applica anche ai monasteri femminili. Il tipico può essere più<br />

esigente e richiedere, ad esempio, più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> professione; inoltre,<br />

deve stabilire l’età richiesta, la designazione e il tempo dell’ufficio. È bene<br />

che il tipico <strong>di</strong>ca chiaramente che il maestro dei novizi deve essere esonerato<br />

dalle occupazioni che possono essere <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>mento al retto adempimento<br />

dei suoi doveri.<br />

Il can. 92 §1 PA esigeva trentacinque anni <strong>di</strong> età per il maestro dei<br />

novizi e il carattere sacerdotale per i monasteri maschili. Il decreto OR 3<br />

richiedeva almeno trent’anni <strong>di</strong> età.<br />

I <strong>di</strong>ritti e i doveri <strong>di</strong> questo maestro, specialmente per quanto riguarda il<br />

modo della formazione dei novizi e le relazioni verso la Sinassi e il Superiore<br />

del monastero, siano determinati nel tipico (can. 458 §2).<br />

I <strong>di</strong>ritti e i doveri del maestro dei novizi sono stabiliti dal tipico, in<br />

modo particolare le relazioni con la Sinassi e il Superiore del monastero. Nei<br />

canoni 94-98 PA i <strong>di</strong>ritti e i doveri erano enumerati esplicitamente.<br />

Il novizio può abbandonare liberamente il monastero sui iuris oppure essere<br />

<strong>di</strong>messo per giusta causa dal Superiore o dalla Sinassi secondo il tipico (can.<br />

461 §1).<br />

Il novizio durante o alla fine del suo noviziato è libero <strong>di</strong> ritirarsi.<br />

D’altra parte il Superiore o la Sinassi, oppure il Superiore, previa relazione<br />

del Maestro e con il consenso del suo consiglio, può <strong>di</strong>mettere per giusta<br />

causa il novizio. Il tipico determinerà le cause e la modalità della <strong>di</strong>missione<br />

del novizio. La causa della <strong>di</strong>missione potrà essere manifestata al can<strong>di</strong>dato,<br />

46 Cfr. CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI, Istruzione per l’applicazione delle prescrizioni<br />

liturgiche del Co<strong>di</strong>ce dei Canoni delle Chiese Orientali, Città del Vaticano 1996, n. 52.<br />

IURA ORIENTALIA III (2007), 83-118<br />

www.<strong>iura</strong><strong>orientalia</strong>.net<br />

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