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trasformarsi grazie alla meditazione - Associazione Gente Sana

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Padre nostro che sei nei cieli<br />

Come si pregava un tempo e che significato aveva la preghiera? Quanto si prega ancora oggi? Cosa può portare<br />

questa antica pratica nella quotidianità dell’uomo moderno? Lo abbiamo chiesto al Professor Mauro Vaccani.<br />

Inserto EGK<br />

12<br />

Mauro Vaccani è laureato in<br />

lettere e in filosofia medioevale<br />

con una specializzazione in<br />

storia del cristianesimo. Ha insegnato<br />

per quasi un ventennio<br />

nelle scuole superiori italiane;<br />

da alcuni anni studia approfonditamente<br />

il pensiero di Rudolf<br />

Steiner ed è attivo quale conferenziere,<br />

formatore e conduttore<br />

di gruppi di studio.<br />

Qual è lo scopo della preghiera<br />

nel culto Cristiano, e come è stata<br />

praticata nella tradizione?<br />

Fin d<strong>alla</strong> sua comparsa, risalente<br />

all’antichità più remota, la<br />

preghiera è stata uno dei mezzi<br />

utilizzati dall’uomo per rivolgersi<br />

al mondo divino, per ricollegarsi<br />

ad esso. Non la dobbiamo immaginare<br />

come un’attività marginale<br />

o artificiale, come è oggi: se<br />

mi limito al caso dell’ebraismo,<br />

ad esempio, scopro che oltre 50<br />

delle 5750 parole circa che compongono<br />

quel lessico riguardano<br />

il linguaggio orante. Una percentuale<br />

strepitosa, di circa cento<br />

volte superiore a quella delle<br />

lingue moderne. Questo indica<br />

che la preghiera era una realtà<br />

profondamente inserita nella vita<br />

delle persone.<br />

I cristiani dei primi secoli praticarono<br />

la preghiera seguendo<br />

le indicazioni che si trovano in<br />

Matteo 5,7:“Quando pregate non<br />

fate come i pagani che credono<br />

di venir ascoltati a forza di parole.<br />

Non siate come loro, perché il<br />

Padre vostro sa di che cosa avete<br />

bisogno ancor prima che glielo<br />

chiediate. Voi dunque pregate<br />

così: Padre nostro, che sei nei<br />

cieli...”. Poi adottarono i ritmi e<br />

i testi della tradizione ebraica.<br />

Venne valorizzato subito il libro<br />

dei Salmi: 150 bellissime poesie<br />

che ancora oggi forniscono la<br />

base essenziale della preghiera<br />

cristiana. Aggiunsero presto i<br />

meravigliosi “Inni” che si trovano<br />

nelle Lettere di Paolo e negli<br />

altri testi del Nuovo testamento.<br />

Si avviò, infine, la creatività di<br />

personalità particolarmente religiose,<br />

che ha generato molti dei<br />

testi ancor oggi in uso.<br />

Si sono osservati mutamenti<br />

nel modo in cui la società si<br />

approccia e pratica la preghiera?<br />

Quanto si prega ancora<br />

oggi?<br />

Direi proprio di sì. Oggi si prega<br />

pochissimo e lo fa una minoranza<br />

ormai marginale della popolazione.<br />

Capita sempre più raramente<br />

di veder gente pregare, e nella<br />

maggior parte dei casi si tratta di<br />

anziani. Mi riferisco, ovviamente,<br />

ad esperienze autentiche e consapevoli<br />

e non includo, fra queste, le<br />

grandi operazioni di massa dove<br />

opera di più la suggestione, anche<br />

in questo caso. Sono anche molto<br />

scettico sulla sostanza devozionale<br />

di molte preghiere nei luoghi di<br />

pellegrinaggio oppure nei gruppi<br />

di preghiera più o meno legati a<br />

veggenti o taumaturghi. A questo<br />

livello il fenomeno ha ancora una<br />

certa consistenza ma non credo<br />

abbia una gran qualità (fatte salve<br />

le intenzioni dei singoli, ovviamente).<br />

Nel passato non era così: i nostri<br />

nonni pregavano ordinariamente<br />

e senza grandi apparati esteriori.<br />

Se risalgo al Medioevo scopro che<br />

l’Europa era disseminata di mo-<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 29 - numero 1 - gennaio 2010<br />

Foto: Roger Smith - Flickr.com<br />

nasteri la cui attività principale,<br />

anche se non unica, era proprio<br />

la preghiera, eseguita coralmente<br />

e secondo il principio stabilito da<br />

San Benedetto nelle sua Regola,<br />

cap. 19 “...quando preghiamo<br />

facciamo sì che il nostro spirito<br />

concordi con la nostra voce”. Credo<br />

che allora in molte migliaia<br />

di uomini ci fosse il sincero impegno<br />

di far coincidere quel che<br />

usciva dalle labbra con quel che<br />

c’era nel cuore.<br />

Spesso si ricorre <strong>alla</strong> preghiera<br />

per chiedere di esaudire un desiderio.<br />

È un approccio corretto?<br />

Sì e no. No perché il vero desiderio<br />

che dovremmo esprime-

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