trasformarsi grazie alla meditazione - Associazione Gente Sana
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«Il divino è sia dentro di noi in forma di goccia, sia fuori di noi<br />
in forma di oceano»<br />
Il libro dei salmi contiene bellissime poesie che forniscono la<br />
base essenziale della preghiera cristiana.<br />
re in ogni preghiera è quello del Padre nostro:”...<br />
sia fatta la Tua volontà”. Chi prega seriamente ha<br />
sempre all’orizzonte questa prospettiva. In una fase<br />
più infantile, però, anche l’espressione di specifici<br />
desideri, magari il più puliti e disinteressati possibile,<br />
può essere compresa e accettata. Diverso è,<br />
invece, il discorso per quel che riguarda la preghiera<br />
di intercessione: quando preghiamo per gli altri e<br />
ci ispiriamo al principio supremo enunciato prima<br />
facciamo un’operazione molto buona.<br />
Quali benefici comporta la pratica della preghiera?<br />
Oltre a quelli un po’ limitati del “sentirsi meglio”,<br />
cioè protetti, assistiti anche dall’alto, direi che il beneficio<br />
essenziale è proprio la relazione che si crea<br />
fra noi e il mondo divino, fra la nostra individualità<br />
e quella degli Esseri spirituali. Con la preghiera si<br />
diventa progressivamente consapevoli di appartenere<br />
a un mondo infinitamente più vasto, più complesso<br />
ma anche più armonico e più saggio di quello che<br />
normalmente percepiamo.<br />
La preghiera ci conduce a un divino che c’è in<br />
noi, o al di fuori - al di sopra - di noi?<br />
Il “divino” è sia dentro di noi, in forma di goccia,<br />
sia fuori di noi in forma di oceano, per usare una<br />
metafora. Escludere la goccia o l’oceano è ugualmente<br />
erroneo. Ma bisogna anche riconoscere la<br />
diversità delle dimensioni. Per alcuni è più facile<br />
costruire un rapporto con la goccia di divino in<br />
noi, per altri invece il partner ideale è l’oceano.<br />
L’errore, lo ripeto, sarebbe l’esclusione.<br />
In che cosa si differenziano la preghiera d<strong>alla</strong><br />
<strong>meditazione</strong>?<br />
Per cogliere la differenza occorre una buona conoscenza<br />
delle “qualità” dell’anima alle quali qui posso<br />
solo accennare. La preghiera nutre di più l’anima<br />
senziente, quella legata al sentire, alle emozioni,<br />
agli stati d’animo. Non per nulla i Salmi sono poesie<br />
che modulano le infinite variazioni degli stati<br />
d’animo e le fanno diventare relazione con Dio. La<br />
<strong>meditazione</strong>, invece, alimenta molto di più l’anima<br />
razionale, quella del ragionamento, della ricerca<br />
della verità, dell’indagine spirituale. Resta il fatto<br />
che su un medesimo testo, penso ad esempio al Padre<br />
nostro..., si può esercitare sia la preghiera (e<br />
allora decisivo sarà il cuore, la devozione) oppure<br />
la <strong>meditazione</strong> (e allora sarà decisiva la mente, il<br />
tentativo di comprendere).<br />
Un consiglio a chi vorrebbe iniziare?<br />
Se voglio imparare a fare la pizza devo chiedere<br />
lumi a chi la sa già fare e poi mettere le mani... in<br />
pasta. Perché non fare lo stesso anche qui?<br />
Intervista di<br />
Cindy Fogliani<br />
Mauro Vaccani sarà presente a Lugano con il<br />
seminario “Signore, insegnaci a pregare… (Luca<br />
11,1)”, che si terrà sabato 23 gennaio, dalle ore<br />
9.00 alle ore 16.00 presso la Sala Conferenze<br />
del Centro Evangelico di via Landriani 10 (vicino<br />
al Liceo 1). Info: fvolpe@bluewin.ch.<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 29 - numero 1 - gennaio 2010<br />
Inserto EGK<br />
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