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IL C IL CANTIERE MUSICALE - Conservatorio Paganini

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Il Cantiere Musicale ricorda Luigi Porro<br />

Ciao Maestro<br />

Se ne è andato il 1° febbraio, vinto da un<br />

male con cui combatteva da circa due<br />

anni e mezzo. Il "Don", il "Maestro", non<br />

c’è più: Luigi Porro, compositore, didatta,<br />

direttore di coro, sacerdote, si è spento<br />

all’età di ottantadue anni. Porro era stato<br />

insignito recentemente del Grifo d’Argento,<br />

in omaggio alla sua instancabile attività<br />

d’artista: già docente di conservatorio,<br />

compositore raffinato, insostituibile Maestro<br />

di Cappella in San Lorenzo… Ma Porro<br />

soprattutto è stato l’anima plasmante e<br />

portante, per oltre quarant’anni, del “Coro<br />

Polifonico Januensis”, ovvero d’una straordinaria<br />

palestra per almeno tre generazioni<br />

di musicisti e musicofili, che ha avuto<br />

numerosi momenti anche di celebrità<br />

internazionale, e che ha contagiato, nell’amore<br />

per la musica e per il canto, centinaia<br />

di musicisti.<br />

Nato in una famiglia di fabbri, Luigi Porro<br />

inizia a suonare l’organo e a cantare fin da<br />

bambino. In Seminario si avvicina alla direzione<br />

e subito dopo la guerra guida le<br />

parti cantate della liturgia della cattedrale<br />

di Genova. Al principio degli anni ’60<br />

prende in mano un coro dedito al repertorio<br />

popolare, il “Campodonico” e lo plasma<br />

al punto da portarlo a vincere – dopo<br />

averlo rifondato e ribattezzato “Januensis”<br />

- prestigiose selezioni internazionali, quali<br />

il Concorso di Montreaux, nel 1983, ma<br />

anche il concorso di Tradate, di Stresa, il<br />

premio speciale “Casagrande” a Vittorio<br />

Veneto, il secondo premio (senza un<br />

primo assegnato) al concorso di Arezzo.<br />

Come compositore Luigi Porro ha scritto<br />

moltissime pagine sacre. Artista profondo<br />

e sensibile, che riverberava la propria spiritualità<br />

in pagine sacre di grande bellezza,<br />

Don Porro sapeva essere anche un amico<br />

affabile, ironico, sagace, pronto al motto<br />

di spirito da cui si arguiva lo sguardo sempre<br />

attento, concreto e saggio, sulle cose<br />

della vita. Adorato dai giovanissimi, Porro<br />

è stato negli anni ’80 docente al conservatorio<br />

<strong>Paganini</strong>. Per sette anni ha cresciuto i<br />

futuri musicisti, insegnando solfeggio e<br />

canto corale. E preparando le voci bianche<br />

per i titoli operistici in teatro. gdm<br />

Il caso ha voluto che non siano stati pochi<br />

quei momenti della mia vita che abbiano<br />

avuto il denominatore della sua presenza: da<br />

bambino frequentavo la Cattedrale e lo ascoltavo<br />

– e lo ammiravo – mentre suonava l’organo;<br />

da studente applaudivo i suoi concerti<br />

corali, al mio matrimonio era lui a sovrintendere<br />

la musica del rito.<br />

Infine, nel 2004 che ci ha coinvolto tutti sotto<br />

il segno della cultura, il piacere di condividere<br />

la celebrazione del suo instancabile<br />

lavoro (il Grifo d’Argento). Grande professionista,<br />

grande persona, carica di un’umanità<br />

che è infrequente poter ritrovare.<br />

Davide Viziano<br />

Abbiamo raccolto alcune testimonianze fra giovani e vecchi amici del sacerdote musicista<br />

«Diciassette volte grazie!»<br />

Caro maestro o più affettuosamente "Ciccio", ti<br />

chiamavo così insieme a qualche altro corista, da<br />

quando eri diventato molto più del maestro del<br />

coro; quel coro che è stato punto d'incontro per<br />

centinaia di ragazzi, dove sono nate amicizie,<br />

amori, ma soprattutto dove, grazie a te abbiamo<br />

imparato a conoscere e ad amare la musica. Eri<br />

severo ma allo stesso tempo paziente e alla fine<br />

della prova ci lasciavi sempre con tanta gioia e<br />

con la voglia di tornare a cantare.<br />

Anche fuori del tuo ruolo sei stato speciale. Non<br />

dimenticherò mai i pomeriggi passati a chiacchierare<br />

anche ora che eri malato, davanti a un piatto<br />

di farinata che amavi tanto, le ore passavano<br />

come attimi.<br />

Grazie, grazie di cuore<br />

Monica Arpino<br />

Ho conosciuto don Luigi Porro nel 1972 quando,<br />

giovane studente nell’ambito del direttivo degli<br />

“Incontri Musicali”, mi occupavo dell’organizzazione<br />

di concerti per le stagioni musicali dell’associazione.<br />

Mi colpirono subito in modo positivo<br />

la sua solida preparazione ed esperienza musicale,<br />

proprie del “musico prattico” quale era, e<br />

che si manifestava nelle esecuzioni a capo del<br />

coro Campodonico - poi Januensis - in concomitanza<br />

dei diversi concerti inseriti e tenuti nella<br />

nostra programmazione. Ricordo le luminose<br />

conversazioni e scambi di idee sul tema della<br />

5<br />

musica e dei concerti d’organo a Genova (il<br />

periodo fra gli anni ’70-’80 era difficile per questo<br />

genere di esecuzioni che, in pratica, erano<br />

state messe al bando). Degli organi antichi<br />

apprezzava la bellezza del suono; inoltre mi riferiva<br />

con entusiasmo situazioni ed episodi legati<br />

alle sue esperienze organistiche su alcuni strumenti<br />

posti nelle diverse località della Liguria ed<br />

a Genova. In particolar modo riviveva, raccontandole<br />

con divertita ironia, le sue prime “performances”<br />

organistiche nel servizio liturgico in<br />

qualità di seminarista all’organo Tagliafico –<br />

1904, a due tastiere - allora esistente nella Cappella<br />

dei Chierici nella sede del vecchio Seminario.<br />

Assiduo frequentatore di manifestazioni concertistiche,<br />

riferite ai più diversi generi, stili ed<br />

epoche, era solito tenersi aggiornato su quanto<br />

venisse proposto in campo musicale.<br />

L’amicizia continuò approfondendosi in seguito<br />

nella nostra veste di colleghi docenti di <strong>Conservatorio</strong>,<br />

anche se in sedi e materie diverse. Negli<br />

ultimi anni, invitati dal cardinal Tettamanzi, ci si<br />

trovò fianco a fianco a confrontarci sull’annosa e<br />

mai risolta problematica del restauro-ricostruzione<br />

degli organi della Cattedrale genovese.<br />

A chi lo ha conosciuto penso che, senza dubbio,<br />

rimarrà indelebile l’immagine della sua bonomia,<br />

della sua schiettezza e del suo sorriso.<br />

Giancarlo Bertagna<br />

PRIMAVERA 2005

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