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“Visto che alcuni giorni fa nella cronaca di Pescara di un quotidiano nazionale è stata
riportata una notizia relativa alla costituzione di un Comitato di Trasparenza all'interno
della società ACA SPA, (Azienda Consortile Acquedottistica) quale gestore esclusivo
del servizio idrico integrato, ai sensi del decreto legislativo 231 dell'8 giugno 2001.
Atteso che la decisione sarebbe stata assunta in una riunione informale del comitato
dei Sindaci.
Considerato che questo nuovo organismo dovrebbe vigilare sugli atti e sulle decisioni
adottate dal Consiglio di Amministrazione dell'Ente, e sarebbe composto da cinque o
sette persone alle quali dovrebbe essere riconosciuto un compenso di 2.000 euro
mensili.
Tenuto conto che la società ACA è una società a capitale interamente pubblico, che
gestisce il servizio idrico integrato su affidamento in house providing da parte dell'ATO
(Ambito Territoriale Ottimale) per 64 comuni della provincia di Pescara e Chieti.
Considerato che sia l'assemblea dell'ATO e sia l'assemblea dell'ACA sono costituite da
Sindaci o suoi delegati, e in quanto tali, eletti democraticamente dai cittadini, quindi
sottoposti anche al controllo dei rispettivi Consigli Comunali.
Visto che il Comune di Pescara, dopo numerosissime sollecitazioni e diffide a vedersi
corrispondere quanto dovuto dall'ACA relativamente alle quote dei mutui per gli
impianti trasferiti e di rimborsi di costi del personale impegnato in comando nell'anno
successivo al trasferimento delle reti, ha dovuto far ricorso ad una procedura
giudiziaria per farsi riconoscere il dovuto.
Considerato che la stessa non si è ancora conclusa e il credito del Comune supera
ormai i tre milioni di euro.
Atteso che da informazioni assunte, delle quali non è stato possibile verificare la
fondatezza, sembra che l'ACA sia in gravissime difficoltà finanziarie, e che si
appresterebbe per farvi fronte attraverso un aumento del costo dell'acqua a carico dei
cittadini.
Considerato che la gestione del servizio idrico da parte dell'ACA è stata criticata in più
occasioni per la poca trasparenza e per la inefficacia economica che tale sistema ha di
fatto conseguito.
SI CHIEDE AL SINDACO
- Se è a Sua conoscenza la decisione di introdurre all'interno dell'ACA questo
comitato di controllo.
- Se ha partecipato a questa decisione.
- Se ritiene utile, in ogni caso, che l'ACA si doti di questo Comitato.
- Se all'interno delle scelte operate fin qui dall'Amministrazione Comunale di Pescara
grazie anche ai Consiglieri di opposizione, improntate al contenimento dei costi nel
definire i compensi dei componenti dei Consigli di Amministrazione di Attiva e della
Pescara Parcheggi Spa, ritiene giustificabile l'incremento di spesa che si verrebbe
a determinare nel bilancio dell'ente acquedottistico.
- Se ritiene condivisibile tale scelta in presenza di grosse difficoltà finanziarie
dell'Ente nel ripianare i debiti con i Comuni aderenti all'ATO, compreso Pescara.
- Se ritiene accettabile che questi costi ulteriori si scarichino attraverso l'aumento del
costo dell'acqua sulle famiglie, attività commerciali, artigianali e industriali in genere
in presenza di una crisi economica e occupazionale gravissima che sta mettendo in
difficoltà anche la pace sociale della nazione.
- Se ritiene di portare a conoscenza del Consiglio Comunale, nel caso come ci
auguriamo non vorrà condividere l'iniziativa dell'istituzione di questo Comitato, quali
atti o comportamenti intende assumere nei confronti del Presidente del Consiglio di
Amministrazione, dell'assemblea dei soci per bloccare l'istituzione di questo
ulteriore organismo mangia soldi.
- Se ritiene, invece, più democratico e sicuramente più economico, la previsione di
nominare sì un comitato di controllo ma formato da rappresentanti dei consumatori,
Atto di Consiglio Comunale n. 33 del 25-02-2010 - Pag. 20 - COMUNE DI PESCARA