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U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia ...

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2. - BOCCACCINO ALAMANNI CITTADINO FIORENTINO 27<br />

no decisamente nelle mani <strong>di</strong> Nicodemo Tranche<strong>di</strong>ni, nonostante il ricco<br />

carteggio con entrambi.<br />

Fra il 1452 e il 1453 dunque Boccaccino rimase un interme<strong>di</strong>ario<br />

utile ma non essenziale; continuò tuttavia ad inviare le proprie lettere<br />

allo Sforza informandolo dei principali avvenimenti citta<strong>di</strong>ni: la venuta<br />

dell'imperatore (30 gennaio 1452), <strong>di</strong>retto a Roma per la cerimonia del­<br />

l'incoronazione 63 e non privo <strong>della</strong> volontà <strong>di</strong> trattare la pace tra gli<br />

stati italiani: e « pure c'è stato qualchuno che gli prestava orechie » M ;<br />

la missione del fiorentino Otto Niccolini a Siena, sollecitata dalla peri­<br />

colosa presenza <strong>di</strong> un ambasciatore veneziano in quella città tó ; le varie<br />

vicende <strong>della</strong> guerra <strong>di</strong> Toscana contro gli Aragonesi; la missione <strong>di</strong> An­<br />

gelo Acciaiuoli e Francesco Ventura in Francia 66 , per non citarne che<br />

alcuni. Resta comunque una figura <strong>di</strong> grande interesse, espressione a<br />

suo modo del travaglio istituzionale dei primi anni del ducato sforzesco<br />

e nello stesso tempo del complesso articolarsi del mondo politico fio­<br />

rentino, all'interno del quale aspirava a crearsi spazi <strong>di</strong> autorità, anche<br />

grazie alla sua posizione <strong>di</strong> agente del duca 67, tanto che potè scrivergli<br />

ad<strong>di</strong>rittura: « vi priego che l'onore e '1 cre<strong>di</strong>to m'a sempre dato la Si-<br />

mico pubblico unitario in rapporto allo stabilizzarsi delle strutture dello stato<br />

regionale fra Tre e Quattrocento, cfr. M. B. Becker, Economie Change and thè<br />

Emerging Fiorentine Territorial State, in « Stu<strong>di</strong>es in thè Renaissance », XXX<br />

(1966), pp. 7-39 (trad. hai. Le trasformazioni <strong>della</strong> finanza e l'emergere dello stato<br />

territoriale a Firenze nel Trecento, in La crisi degli or<strong>di</strong>namenti comunali e le ori­<br />

gini dello stato del Rinascimento, a cura <strong>di</strong> G. Chittolini, Bologna 1979, pp. 149-<br />

186); A. Mohlo, Fiorentine Public Finances in thè Early Renaissance, 1400-1433,<br />

Cambridge (Mass.) 1971; S. Bertelli, II potere oligarchico nello stato-città me<strong>di</strong>e­<br />

vale, Firenze 1978, pp. 117-128.<br />

63 Lo Sforza aveva sollecitato i Fiorentini a mandare ambasciatori a Fer­<br />

rara per il passaggio dell'imperatore in quella città: Lo<strong>di</strong>, 15 gennaio 1452 (Mis­<br />

sive 14, f. 31 r). Sulla venuta <strong>di</strong> Federico III a Firenze cfr. le lettere <strong>di</strong> Boccac­<br />

cino al duca, Firenze, 18, 23 e 31 gennaio, 2, 4, 9 e 28 febbraio 1451 (stile fio­<br />

rentino, quin<strong>di</strong> 1452), tutte in Carteggio, Firenze 265.<br />

64 Lettera del 4 febbraio 1451 (ma 1452), cit.<br />

65 Boccaccino allo Sforza, Firenze, 18 gennaio 1451 (ma 1452) cit. e 30 marzo<br />

1452 (Carteggio, Firenze 266). Si tratta <strong>di</strong> Giovanni Moro, recatesi a Siena per<br />

farla entrare in lega con Venezia, cfr. Dieci <strong>di</strong> Balia al duca, Firenze, 29 <strong>di</strong>cembre<br />

1451 (Carteggio, Firenze 265).<br />

66 Boccaccino al duca, Firenze, 18 e 30 settembre 1452 (Carteggio, Firenze<br />

266) e al Simonetta, 5 ottobre 1452, ibid.), in cui <strong>di</strong>ce: « Costoro [i Fiorentini]<br />

so' <strong>di</strong>retti co' l'animo a Franciosi e in altro non è la speranza loro, ma non è<br />

però l'openione comune questa... »; cfr. anche il duca a Boccaccino, Leno, 10<br />

ottobre 1452 (Missive 14, f. 245 [bis] r).<br />

67 Cfr. Fubini, Classe <strong>di</strong>rigente, cit., p. 176.

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