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U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia ...

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3. - LA TORRE DI BABILONIA (1450-1452) 39<br />

fetta con Giacomo da Camerino all'inizio <strong>di</strong> marzo del 1452 gli permise<br />

il ritorno. Quest'ultimo da parte sua, e con la collaborazione dell'Ala<br />

manni, ottenne almeno il denaro per la condotta del marchese <strong>di</strong> Man-<br />

tova e <strong>di</strong> Bartolomeo Colleoni 138 ; Giacomello da Trivulzio, <strong>di</strong> ritorno<br />

da Roma verso la metà <strong>di</strong> aprile, venne via da Firenze con 6000 fiorini<br />

d'oro 139 . La sovvenzione in pratica si riduceva all'elargizione, <strong>di</strong>luita<br />

nel tempo, <strong>di</strong> piccole ed inadeguate somme, mentre lo stesso Giacomo<br />

da Camerino venne accusato dal duca <strong>di</strong> negligenza 14° e a fine maggio<br />

tornò a Milano 14! . La situazione si faceva sempre più tesa: Cosimo<br />

esortava lo Sforza a non farsi sfuggire <strong>di</strong> mano le trattative <strong>di</strong> pace, anzi<br />

« a guidar questo ballo » I42 e Sigismondo Malatesta era sospettato <strong>di</strong><br />

voler passare dalla parte dei Veneziani 143 . Di lì a poco l'attacco <strong>di</strong> sor­<br />

presa <strong>della</strong> Serenissima al <strong>di</strong> qua dell'Adda (16 marzo 1452) 144 palesò<br />

tutte le incertezze e le contrad<strong>di</strong>zioni <strong>della</strong> politica fiorentino-milanese,<br />

che gli inviati sforzeschi avevano già avvertito nel clima <strong>di</strong> sfiducia che<br />

circondava il loro operato a Firenze. Significativamente Orfeo da Ricavo<br />

anderà colle trombe nel sacho come quelli da Bologna et poco fructo mi pare<br />

habbino facto quest'anno le loro [dei Veneziani] pre<strong>di</strong>che: sono andati pre<strong>di</strong>cando<br />

come fra Giovanni da Caprestano, ma se non ne hanno altro mezo che le pre<strong>di</strong>che<br />

et andare in cantando la tempesta per <strong>di</strong>fendersi, che ce haveano facto un grande<br />

asegnamento. Qui cominciano ad essere <strong>di</strong>ffidati da Me<strong>di</strong>ci, perché pare alla bri­<br />

gata che vaneggino ». Cfr. anche le lettere del 17 e 18 gennaio 1451 (ma 1452,<br />

ibid.) e Cosimo al duca, Firenze, 24 marzo 1451 (ma 1452, ibid.).<br />

138 II duca a Boccaccino, Milano, 14 marzo 1452 (Missive 14, f. 88 v); Boc-<br />

caccino al duca, Firenze, 6 aprile 1451 (ma 1452, Carteggio, Firenze 265) e G.<br />

da Camerino al duca, Firenze, 29 marzo, 1°, 3 e 13 aprile 1451 (Carteggio, Fi­<br />

renze 266).<br />

139 Giacomello da Trivulzio al duca, Firenze, 13 aprile 1452 (ibid.); Boccac­<br />

cino al duca, Firenze, 26 e 27 aprile 1452 (ibid.) e G. da Camerino al duca,<br />

Firenze, 27 aprile 1452 (ibid.).<br />

140 II duca a G. da Camerino, Milano, 11 maggio 1452 (Missive 14, f. 143 r):<br />

« non sapemo que <strong>di</strong>re, se non che siamo certi procede per tua negligentia et<br />

poca solicitu<strong>di</strong>ne ».<br />

141 G. da Camerino al duca, Firenze, 21 maggio 1452 (Carteggio, Firenze 266).<br />

142 G. da Camerino al duca, Firenze, 27 aprile 1452 cit.<br />

143 pra ie varie ragioni addotte dal da Camerino, due sono particolarmente<br />

significative: i rapporti commerciali dei suoi sud<strong>di</strong>ti a Venezia e la scarsa fiducia<br />

nelle finanze sforzesche, cfr. la lettera del 13 aprile 1452 (ibid.). Per smentire<br />

queste voci, e per sollecitare piuttosto la condotta del Malatesta, venne a Firenze<br />

il suo inviato ser Ventura da Montesicardo verso la fine <strong>di</strong> maggio. Di lui riman­<br />

gono alcune lettere allo Sforza, sempre in Carteggio, Firenze 266.<br />

144 Cfr. F. Fossati, Francesco Sforza e la "sorpresa'' del 16 maggio 1452, in<br />

«Archivio storico lombardo», LXI (1934), pp. 330-401.

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