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Sigma Tau non cede: sit-in a oltranza - il Caffè

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36<br />

Laura Alteri<br />

Un forte boato, uno scossone,<br />

un'esplosione di urla ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>il</strong> blackout.<br />

Così si è annunciata la tragedia<br />

che ha visto protagonista la nave da<br />

crociera Concordia nelle acque dell'Isola<br />

del Giglio con i suoi 4.229 passeggeri.<br />

Venerdì 13 gennaio, mentre<br />

veniva servita la cena, un <strong>in</strong>quietante<br />

botto ha dato avvio a quello che nessuno<br />

si sarebbe mai aspettato come <strong>il</strong><br />

naufragio più grande della storia della<br />

mar<strong>in</strong>a mercant<strong>il</strong>e: una vera e propria<br />

città galleggiante di 112m<strong>il</strong>a tonnellate<br />

viene 'abbattuta' da uno scoglio e si<br />

arena nel Parco marittimo del Giglio.<br />

E adesso, mentre l'ex Capitano<br />

Francesco Schett<strong>in</strong>o è agli arresti domic<strong>il</strong>iari<br />

con l'accusa di omicidio colposo<br />

plurimo, naufragio ed abbandono<br />

della nave, la Concordia è adagiata<br />

su un basso fondale di fronte all'Isola<br />

del Giglio e giace come un animale ferito<br />

ed agonizzante, maestoso natante<br />

piegato per sempre alla volontà del<br />

mare. Intanto le operazioni sono '<strong>in</strong><br />

b<strong>il</strong>ico', condizionate dall'umore del<br />

mare e rimangono solo i testimoni di<br />

questo tragico viaggio a raccontare la<br />

verità. Tra le persone protagoniste del<br />

dramma anche la signora Ester Per-<br />

cossi, con la figlia 16enne Lucrezia e<br />

la madre Antonietta.<br />

«Dopo la brusca frenata ed <strong>il</strong> botto,<br />

ho capito subito che qualcosa <strong>non</strong> andava,<br />

è esploso <strong>il</strong> caos, ho capito che<br />

potevo morire e con lucidità ho chiamato<br />

<strong>il</strong> 113. Devo r<strong>in</strong>graziare anche<br />

Pietro Errico della “Viaggi Carmen”<br />

che ho subito contattato dalla nave e<br />

che ha saputo essere di conforto».<br />

Ester, vig<strong>il</strong>essa di Apr<strong>il</strong>ia, era anche<br />

CONCORDIA n. 234 - dal 26 gennaio all’8 febbraio 2012<br />

Le testimonianze di alcuni passeggeri della naufragata Concordia tornati sani e salvi a casa, ma ancora sconvolti dal dramma<br />

«Su quella nave abbiamo rischiato di morire»<br />

La signora Ester di Apr<strong>il</strong>ia<br />

era lì: «Ho mantenuto la<br />

calma solo per mia figlia»<br />

ANTONIETTA SIMBOLI<br />

Madre di Ester, anche lei sulla Concordia<br />

I numeri della Concordia<br />

112m<strong>il</strong>a tonnellate per 290,2 metri di lunghezza e<br />

35,5 metri di larghezza;<br />

1.500 cab<strong>in</strong>e <strong>in</strong> grado di accogliere s<strong>in</strong>o a 3.780 passeggeri<br />

(ne accoglieva ben 4.229);<br />

con tutte le tovaglie a bordo si potrebbe apparecchiare<br />

una tavola lunga 27 ch<strong>il</strong>ometri;<br />

58 suite con balcone, c<strong>in</strong>que ristoranti, 13<br />

bar, 5 vasche idromassaggio e 4 pisc<strong>in</strong>e;<br />

2m<strong>il</strong>a metri quadrati dest<strong>in</strong>ati allo sport.<br />

lei sulla nave al momento dell'<strong>in</strong>cidente<br />

e ricorda lucidamente i fatti. «Alle<br />

21.40 eravamo al ristorante, l'urto è<br />

stato così potente che sembrava di essere<br />

f<strong>in</strong>iti contro una montagna, eravamo<br />

rimasti al buio, <strong>in</strong>torno a noi tutto<br />

si muoveva, piatti, sedie e tavoli cadevano,<br />

noi scivolavamo a terra».<br />

Ester ricorda la frenetica corsa verso<br />

<strong>il</strong> ponte 4 per prendere un salvagente<br />

(ce ne erano pochi, molti solo a mi-<br />

“Un uomo esperto<br />

di mare mi disse cosa<br />

stava suc<strong>cede</strong>ndo.<br />

Sapevo che stavamo<br />

affondando, per un<br />

istante ho avuto la<br />

certezza<br />

di morire”<br />

ESTER PERCOSSI<br />

Vig<strong>il</strong>essa di Apr<strong>il</strong>ia, ha mantenuto <strong>il</strong> sangue freddo perché aveva<br />

la responsab<strong>il</strong>ità di una figlia di 16 anni, anche lei sulla nave<br />

«Servirebbe perlustrare prima la nave»<br />

Questa esperienza adesso deve essere da monito e sicuramente le modalità<br />

di salvataggio dovranno migliorare. Per la signora Ester: «I passeggeri dovrebbero<br />

fare una perlustrazione della nave, capire come raggiungere i luoghi<br />

di sicurezza durante l'emergenza. La nave è grande, rischi di perderti. Poi<br />

suggerirei di far fare controlli psicologici all'equipaggio, che devono essere figure<br />

lucide, dal sangue freddo».<br />

sura di bamb<strong>in</strong>o, ndr). «Eravamo<br />

tutti terrorizzati, nessuno sapeva cosa<br />

fare, <strong>non</strong> si è vista nessuna 'divisa' nel<br />

momento del bisogno. Solo dopo<br />

mezz'ora ci dicono che c'è un guasto<br />

tecnico, eppure la nave sbandava».<br />

Alle 23.00 suona la sirena di abbandono<br />

della nave (sette fischi brevi seguiti<br />

da uno lungo di sirena, ndr) e<br />

scatta la lotta per accaparrarsi un posto<br />

<strong>in</strong> scialuppa. In preda al panico<br />

la gente <strong>non</strong> bada ai bamb<strong>in</strong>i e<br />

agli anziani, rischiavi di essere<br />

calpestato dagli al-<br />

tri. La calca faceva<br />

paura». E poi <strong>il</strong> momento<br />

della salvezza.<br />

«Io tenevo vic<strong>in</strong>e<br />

mia madre e mia<br />

figlia, facevamo la<br />

f<strong>il</strong>a per raggiungere<br />

la scialuppa, ho temuto<br />

soprattutto per<br />

Lucrezia, perché era<br />

uscita dalla f<strong>il</strong>a e con<br />

tutta me stessa l'ho afferrata<br />

e tenuta vic<strong>in</strong>o. Alla f<strong>in</strong>e<br />

siamo salite su una scialuppa e c'è<br />

stata difficoltà anche per calarci <strong>in</strong><br />

mare: la scialuppa era carica di persone<br />

e, quando ci hanno lanciato, abbiamo<br />

rischiato di ribaltarci».<br />

Poi Ester ricorda come le emozioni<br />

le si fossero bloccate nella gola, <strong>non</strong><br />

riuscivano ad uscire: «Agivo come un<br />

automa, <strong>non</strong> piangevo anche se <strong>in</strong>torno<br />

a me c'era la disperazione. Ho visto<br />

un signore sconvolto, era un esperto<br />

di mare, mi disse che stavamo affondando.<br />

Sapevo cosa stava suc<strong>cede</strong>ndo,<br />

ma <strong>non</strong> potevo perdere la lucidità.<br />

Mi sentivo <strong>in</strong> colpa al pensiero che<br />

mia figlia potesse morire lì <strong>in</strong> quel mo-<br />

Ognuno<br />

pensava a se<br />

stesso, rischiavi di<br />

venir calpestato se<br />

<strong>non</strong> stavi attento, le<br />

persone <strong>non</strong> badavano<br />

neanche ai<br />

bamb<strong>in</strong>i<br />

mento. Una volta scesa all'Isola ho baciato<br />

la terra, grata di essere salva e<br />

ho pianto».<br />

La signora, come tutti i passeggeri<br />

della Concordia, ricorda con tenerezza<br />

e r<strong>in</strong>grazia la genero<strong>sit</strong>à degli abitanti<br />

dell'isola: «Ricordo solo un freddo<br />

<strong>in</strong>sopportab<strong>il</strong>e, <strong>non</strong> avevamo nulla<br />

dietro e gli isolani ci hanno aperto le<br />

loro case, <strong>il</strong> parroco ha aperto la chiesa<br />

e ci ha offerto coperte. F<strong>in</strong>almente<br />

ci sentivamo al sicuro».<br />

Adesso, i protagonisti di<br />

questa traumatica espe-<br />

rienza cont<strong>in</strong>uano a<br />

sentirsi: «Con alcuni<br />

ci manteniamo <strong>in</strong><br />

contatto, sentiamo<br />

<strong>il</strong> bisogno di raccontarci<br />

questa<br />

esperienza. È stata<br />

sicuramente l'esperienza<br />

più brutta<br />

della mia vita, ma di<br />

certo <strong>non</strong> escludo di<br />

rifare un'altra crociera,<br />

perché è un viaggio emozionante,<br />

si vedono delle bellezze<br />

impensab<strong>il</strong>i».<br />

Eppure un dato <strong>in</strong>quietante salta<br />

alla mente: 12 anni fa, nel 2000, l'aereo<br />

dell'Air France 'Concorde' si<br />

schianta tragicamente su Parigi. Inevitab<strong>il</strong>e<br />

associare <strong>il</strong> nome Concorde<br />

con quello della nave affondata Concordia.<br />

E, se proprio si vuole essere<br />

molto superstiziosi, si può ricordare<br />

che nell'<strong>in</strong>cidente aereo sono morte<br />

113 persone, un numero che ritorna...<br />

<strong>il</strong> 13 gennaio di un anno bisest<strong>il</strong>e.

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