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FeBbRaIo 2005 - Bazar

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www.bazarweb.info<br />

Il poeta Esiodo divideva il tempo in 5 età. Alla quinta, l’età del<br />

ferro, quella della fatica e della miseria, è arrivato quasi tutto<br />

il mondo. Quasi. Noi videogiocatori siamo ancora fermi alla<br />

seconda, l’età dell’argento, in cui gli uomini restano bambini per<br />

cent’anni. E ci struggiamo nel ricordo della prima, l’età dell’oro,<br />

l’eterna primavera delle consolle e dei computer degli anni ’80<br />

e ’90.<br />

Queste macchine leggendarie, e gli arcade da bar, rinascono<br />

con gli emulatori, programmi che riproducono l’hardware di<br />

sistemi obsoleti consentendoci di riusare il loro vecchio software<br />

(dai giochi ai sistemi operativi) sotto forma di files, le ROM. Le<br />

macchine emulate sono decine, dall’Amiga alla Playstation.<br />

Una volta scaricato l’emulatore della piattaforma scelta, lo si usa<br />

per caricare la ROM del gioco desiderato, con un occhio alla<br />

Legge (vedi box). Con la diffusione di emulatori come Mame e<br />

Simh (altri box) è nato il vintage computing (o retro computing),<br />

la pratica di restaurare e collezionare vecchie glorie software e<br />

hardware, attività poco costosa (più vecchio il pezzo, minore il<br />

prezzo) che permette di impiegare i supporti originali (dischetti,<br />

cartucce e altro).<br />

Se voi fanciulli secolari sentite l’esigenza di un ritorno all’età dorata,<br />

i siti www.emuita.it, www.emuitalia.com e www.emula3.com<br />

possono istradarvi sulla giusta via. Con buona pace di Esiodo e<br />

della sua cetra.<br />

bazar 02 <strong>2005</strong> videogiocando di giuseppe mottola 13<br />

Lancette indietro<br />

Parlando dell’emulazione non possiamo non menzionare il<br />

SIMH. Sigla non molto nota che sta a indicare il Computer<br />

History Simulation system, ovvero un’interfaccia<br />

in grado di simulare fino a venti computer differenti,<br />

riproducendone le esatte caratteristiche. Il fascino del suo<br />

utilizzo è propriamente di carattere storico, infatti moltissime<br />

tecnologie del passato sono scomparse insieme ai loro<br />

ideatori, molte documentazioni sono state cestinate o sono<br />

diventate illeggibili, e molte altre sono cadute nell’oblio.<br />

Grazie a questa tecnologia, ideata nel 1993 da Larry<br />

Stewart con l’intento di preservare le tecniche informatiche<br />

conosciute a partire dalla fine degli anni 50’ fino alla fine degli<br />

anni 80’, chiunque è in possesso di un “desktop-computer”<br />

può compiere un suggestivo salto nel passato, provando<br />

ad esempio un IBM 1130 del 1965. I Simh sono stati accolti<br />

dalle comunità del settore con entusiasmo, e sono reperibili<br />

su molti siti specializzati, tra cui www.simh.trailingedge.com.<br />

Toga e martelletto<br />

Vintage computing<br />

Prima di mettere alla frusta il vostro modem per scaricare<br />

ROM come se non ci fosse un domani, è bene ripassare<br />

insieme un po’ di giurisprudenza. Copiare le ROM è<br />

illegale, essendo esse veri e propri giochi, come i cd che<br />

trovate scatolati sugli scaffali dei negozi. Il possesso di una<br />

ROM sul vostro hard disk è concesso solo se avete la copia<br />

originale del gioco, perchè in questo modo agli occhi della<br />

Legge quella ROM diventa una legalissima copia di backup.<br />

Ripetiamo, nel caso vi fosse sfuggito: è assolutamente<br />

vietato scaricare la ROM di un gioco che non avete<br />

regolarmente acquistato, nemmeno (come erroneamente<br />

riportato nelle aree download di molti siti) per valutarla 24<br />

ore. In aggiunta, Bleem! e PsEmu Pro, due emulatori della<br />

prima Playstation, richiedono il cd del gioco originale per<br />

funzionare; senza, non partono. Le ROM hanno un piede<br />

nella legalità e l’altro nella pirateria, così non sono mancate<br />

le crociate in Terra Ludica per eliminarle.<br />

Sony portò in tribunale i programmatori del Bleem!,<br />

ma perse la causa. E l’IDSA (Interactive Digital Software<br />

Association) si batte da anni contro la distribuzione delle<br />

ROM. State attenti, quindi. I ferri tra le corporazioni dei<br />

videogiochi e i giocatori/sviluppatori di ROM si fanno ogni<br />

giorno più corti. Rispettate le regole, o incrocerete quelle<br />

lame.<br />

Siamo già al restauro di vecchi software e hardware? Pare proprio di si. E’<br />

esploso il vintage dei pc, e tutti a gara per riusare il caro vecchio sistema<br />

operativo di un tempo. Nostalgia canaglia!<br />

Salvate il soldato PacMan<br />

Il mercato dei videogiochi è in continua espansione sin dagli anni<br />

’80, e ha dovuto sempre stare al passo con il parallelo proliferare di<br />

computer e consolle; dopo pochi anni i giochi “classici” e i loro supporti<br />

originari erano ormai obsoleti e iniziarono a sparire dalla circolazione.<br />

Nicola Salmoria, come molti altri appassionati di videogames, capiva<br />

l’importanza di poter conservare (l’aspetto ludico è secondario) vecchi<br />

hardware e software, e a questo scopo creò il MAME (Multiple Arcade<br />

Machine Emulator, www.mame.net).<br />

La prima versione, uscita all’inizio del 1997, supportava solamente<br />

cinque giochi (tra cui l’indimenticato PacMan), ma con il passare del<br />

tempo il programma mostrò la sua vera grandezza: il codice creato da<br />

Salmoria era open source, ossia utilizzabile gratuitamente da chiunque e,<br />

cosa ancora più importante, era riscrivibile, il che permise a un numero<br />

crescente di appassionati (a oggi circa un centinaio) di contribuire<br />

allo sviluppo e al miglioramento del progetto. Dopo quasi 8 anni di<br />

funzionamento il MAME permette di giocare a più di 3000 videogiochi, e<br />

Mr. PacMan è ancora vivo.

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