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Gli Amici di Campo de'fiori

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Angelo Meloni ribattezzato dai contradaioli “Picino”<br />

Un contradaiolo dell’Onda che ho conosciuto<br />

durante la <strong>di</strong>sputa <strong>di</strong> un Palio del 16 Agosto in<br />

onore dell’Assunta, mi <strong>di</strong>ede un sincero consiglio:<br />

“Ricordati che amare i cavalli significa chilometri e<br />

chilometri <strong>di</strong> sacrificio e qualche metro <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione”<br />

Per Mauro Matteucci il mitico “Marasma”<br />

i km <strong>di</strong> sacrificio sono stati ripagati dall’affetto<br />

dell’Onda. Entrare nel cuore dei contradaioli fu per<br />

Marasma veramente facile e razionale, i responsabili<br />

<strong>di</strong>edero fiducia al fantino e lui preparandosi a<br />

dovere per il Palio, li ripagò con una schiacciante<br />

vittoria.<br />

All’arrivo nella contrada poche ed essenziali parole.<br />

Volle subito recarsi nella stalla dove si stava<br />

portando Miura, cavallo ombroso e poco favorito<br />

per la corsa. Lo scalpitar degli zoccoli ed il nevrile<br />

nitrito <strong>di</strong> Miura, nell’intrigo <strong>di</strong> viuzze della contrada<br />

anticipò l’incontro tra fantino e cavallo. Mauretto<br />

arriva e vede gli uomini <strong>di</strong> stalla armeggiare invano<br />

intorno a Miura che proprio non vuole entrare<br />

attraverso una stretta e bassa porticina nella stalla<br />

che sarà il suo ricovero durante i giorni prima<br />

della gara.<br />

Si fece largo, con l’immancabile sigaretta in bocca<br />

e agilmente saltò in groppa al sudato cavallo. Con<br />

un brusco movimento impugnò saldamente le<br />

re<strong>di</strong>ni, facendo saggiare, al cavallo il sapore del<br />

morso in bocca ed ai contradaioli il piglio e l’energia<br />

<strong>di</strong> quel fantino <strong>di</strong> Civita Castellana. Mauretto<br />

fece un cenno tanto sbrigativo quanto inutile a<br />

tutto il codazzo <strong>di</strong> contradaioli; oramai, a scanso<br />

d’occasione tutti si erano allontanati sia dal cavallo<br />

che dal fantino. Uno sbrigativo sguardo alla<br />

porta della stalla prima dell’ultimo intenso tiro <strong>di</strong><br />

sigaretta poi Mauro energicamente sprona con le<br />

gambe i fianchi del cavallo. Miura reagisce con<br />

un’impennata ed una rapida partenza al galoppo;<br />

in prossimità della porticina Miura esita e s’impun-<br />

18<br />

<strong>Campo</strong> de fiori<br />

PICI<br />

Picino e Marasma i fantini Viterbe<br />

ta, ma una brusca e convincente nerbata sul<br />

posteriore fiacca le sue resistenze. Era Fatta.<br />

L’energia e la sicurezza <strong>di</strong> Marasma, piega il cavallo<br />

al volere del suo nuovo fantino. Dentro la stalla<br />

Marasma è circondato dai contradaioli; solo allora<br />

capirono che quel riccetto del basso viterbese,<br />

schivo e <strong>di</strong> poche parole aveva il piglio ed il coraggio<br />

per essere il protagonista del 2 luglio 1980.<br />

Dopo la vittoria, le urla e la gioia dei contradaioli,<br />

lo sventolio della ban<strong>di</strong>era<br />

bianco-celeste<br />

dell’Onda e delle contrade<br />

amiche. Qualcuno s’inerpica<br />

sulla loggetta e<br />

reclama il Cencio e tutti<br />

si accalcano intorno a<br />

Mauro. Il fantino è spinto,<br />

strattonato, tutti se<br />

lo contendono e lo<br />

baciano urlanti ed euforici<br />

per la vittoria, lo portano<br />

in trionfo, da spalla<br />

a spalla. Marasma ha<br />

vinto il Palio <strong>di</strong> Siena. E’<br />

stanco, confuso, smarrito<br />

ma composto nel<br />

festante ritorno verso la<br />

contrada. In quel<br />

momento avrebbe potuto<br />

chiedere qualsiasi<br />

cosa, lui.. schivo e umile<br />

chiese semplicemente <strong>di</strong><br />

poter rivedere le immagini<br />

della gara e…..un<br />

panino col salame.<br />

Maggior sod<strong>di</strong>sfazioni le<br />

ottenne un altro fantino<br />

viterbese, Angelo<br />

Meloni. Per <strong>di</strong>sputare il<br />

palio <strong>di</strong> Siena, <strong>di</strong> cui si<br />

ha testimonianza dalla<br />

seconda metà del XIII<br />

sec., i fantini generalmente<br />

sono reclutati dal<br />

Monte Amiata, dalle<br />

zone dell’Empolese, dalla Maremma, dalla<br />

Sardegna ed infine dall’Alto Lazio. Gente che non<br />

va tanto per il sottile, fantini che badano alla vittoria<br />

ed ai premi; uomini ruvi<strong>di</strong> e scaltri che per<br />

raggiungere i loro obiettivi non risparmiano ai loro<br />

antagonisti nerbate e scorrettezze. Per i più audaci,<br />

i più smaliziati, quelli insomma che hanno non<br />

solo coraggio da vendere ma anche un’ottima<br />

dose d’incoscienza, spesso sono segnalati e presentati<br />

alle contrade Senesi. Il 2 Luglio 1897, un<br />

fantino originario <strong>di</strong> Canepina poi trasferitosi a<br />

Ronciglione corre il suo primo Palio. Ha 22 anni e<br />

nonostante una menomazione al braccio è subito<br />

temuto e considerato. Si chiama Angelo Meloni ed<br />

è ribattezzato dai contradaioli “Picino”. Descrivere<br />

la rocambolesca vita <strong>di</strong> Picino è impresa ardua, e<br />

raccontarla affermando che è il fantino che ha<br />

<strong>di</strong>sputato 52 Pali <strong>di</strong> Siena con 15 <strong>di</strong>verse Contrade<br />

riportando 13 vittorie (4 con L’Oca) con sette<br />

<strong>di</strong>verse Contrade è semplicemente riduttivo.<br />

Desidero ricordare in questo articolo attraverso<br />

aneddoti e cronache dell’epoca, la storia dell’uomo<br />

e del fantino che ha caratterizzato i primi trenta<br />

anni del “900” del palio Senese. Scansino-<br />

Palio 13 Settemb<br />

Chiccone-Pallino e molti altri fantini del periodo<br />

ebbero modo ed occasione <strong>di</strong> conoscere il suo<br />

temperamento. Più che la folle corsa, in quei tre<br />

giri <strong>di</strong> trecento metri ciascuno del tufo rosso <strong>di</strong><br />

Piazza del <strong>Campo</strong> e le insi<strong>di</strong>e della curva <strong>di</strong> S.<br />

Martino, i suoi avversari temevano Picino e le sue<br />

terribili nerbate che, nonostante il <strong>di</strong>fetto all’arto<br />

superiore riusciva a dare.<br />

Aveva una forza bestiale e chi assaggiava il frustino<br />

<strong>di</strong> nerbo <strong>di</strong> bue <strong>di</strong> questo Ronciglionese certamente<br />

non <strong>di</strong>menticava. Il 28 Settembre 1902<br />

Picino corre con la cavalla Saura per la Contrada<br />

Val<strong>di</strong>montone, è la sua prima ed importante vittoria.<br />

Caratteristico ed emozionante nel Palio è l’attimo<br />

in cui il mossiere, dopo aver chiamato i caval

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